Notte Verde di Venezia - Green: Il futuro di Porto Marghera
Il valore economico dell'associazionismo nei progetti di rigenerazione urbana
1. Il valore economico dell'associazionismo
nei progetti di rigenerazione urbana.
Tania Sarria, Giorgia Pirrioni, Alexia Vendramini, Carlo Pavan, Nicola Pavan, Giuseppe Saccà
Coordinamento Nicola Pellicani
La ricerca, realizzata a supporto del progetto di G124 per l’Ex Edison, fa emergere come possibile
un modello di rigenerazione urbana dal basso anche nelle realtà di Mestre e Marghera. Gli attori
principali di questo modello di trasformazione, nel tessuto urbanistico e sociale della città, sono le
Associazioni Culturali che promuovo progetti e si insediano in spazi dimenticati e in stato di
abbandono e degrado.
Uno dei motivi principali di queste "occupazioni socialmente accettate" è il tentativo, da parte di
queste associazioni, di rendere nuovamente utili i vuoti urbani (spazi ora privi di funzione e
caratterizzazione) presenti in città dandogli un ruolo sociale attivo e movendo a forme di
progressiva riqualificazione e tutela di aree soggette ad azioni vandaliche o di disagio sociale. Ogni
singolo intervento di riqualificazione puntuale si riflette sullo spazio circostante offrendo una nuova
prospettiva di vita e utilizzo per luoghi altrimenti trascurati e contribuisce a ripensare tanto il bene
privato quanto lo spazio pubblico. È possibile pertanto pensare ad una organizzazione di simili
strategie al fine di valorizzare le periferie, guardando alle esperienze già sviluppate in altre città.
Il contributo della Fondazione Pellicani si inserisce in questo scenario, introducendo però una
variabile economica: ogni progetto, per essere davvero efficace deve essere in grado di dimostrare
non solo una volontà di trasformazione fisica di uno spazio ma anche la sopravvivenza di quello
spazio, e quindi delle sue attività, nel lungo periodo. Si tratta quindi di riconoscere il ruolo di
impresa (e si parla di impresa sociale o terzo settore in questo caso) che certi gruppi riescono ad
innescare con le loro attività diventando loro stessi piccole leve economiche in un momento in cui
la P.A. fatica a dare risposte o servizi efficienti.
La Fondazione Gianni Pellicani, a tal riguardo, ha già sviluppato tre studi di interesse in questo
ambito: due di questi riguardano MapIn (www.mapin.eu), che ha indagato per la prima volta il
sistema del volontariato della Provincia di Venezia e il valore del capitale sociale ed uno, più
recente, le Professioni dell'Innovazione come motore di crescita e sviluppo della Città
Metropolitana. Questa attenzione verso il mondo dell'associazionismo e del volontariato è iniziata
con una mappatura georeferenziata delle associazioni sul territorio del Comune di Venezia e, a
partire dal 2009, è stata estesa a tutto il territorio della Città Metropolitana, fino a rilevare più di
2.000 soggetti. "Il progetto Volontariato: istruzioni per l'uso" ha monitorato le associazioni,
analizzandone i bilanci e i bisogni in rapporto al territorio, con l'obiettivo di scattare una fotografia
aggiornata della realtà associativa del Veneziano e fornire uno strumento di lavoro capace
d'indagare e mettere in rete la molteplicità di soggetti che opera nel terzo settore.
Lo studio ha analizzato, dal punto di vista dell'opportunità dell'investimento, il progetto di
inserimento delle associazioni della rete ORMA - Officina Riuso MArghera nell'edificio Ex Edison
a Marghera; sono stati quindi valutati quattro differenti scenari di trasformazione: 1) il protrarsi
della condizione attuale di abbandono, 2) l’assegnazione dell’edificio alla rete Orma senza
ristrutturazioni, 3) il progetto di rigenerazione del gruppo G124, 4) l’ipotesi di trasformazione
dell’edificio in archivio dell’economato.
2. Figura 1: Il profilo economico-sociale del progetto di G124
Prospetto riassuntivo degli scenari analizzati1
Costi di
restauro
[€]
Spese di
gestione
[€/anno]
Ricavi
[€/anno]
Impatto
sociali
[€/anno]
−Scenario 1/Protrarsi della condizione attuale.
Attualmente alcuni locali dell'edificio ospitano I dormitori della
Caritas, la Protezione Civile, l'ufficio immigrazione della Prefettura e i
corsi dell’associazione sportiva Giants A.S.D, ma di fatto si tratta di
un edificio sottoutilizzato: un’ala è in stato di completo abbandono,
un'altra parte è sempre non utilizzata ma accessibile e in condizioni
migliori. La copertura dell’intero stabile è in amianto ed è quindi
necessaria la bonifica.
0 7.700 0 -23.000
−Scenario 2/Assegnazione alla rete ORMA. L’edificio
continua ad ospitare le realtà già presenti, ma i locali non utilizzati
che non necessitano di grandi lavori di manutenzione vengono
assegnati dal Comune alla rete di associazione ORMA, che si prende
l’onere di riattivare gli spazi, ad eccezione della bonifica della
copertura in amianto. Rimangono in stato di abbandono gli spazi più
degradati.
120.000 27.500 15.000 +67.000
−Scenario 3/Progetto del gruppo G124. Si prevede il
recupero completo dell'intero edificio. Le realtà già presenti vengono
ricollocate all’interno dell’edificio, spesso in locali più ampi. I nuovi
spazi ospitano ulteriori attività dell'associazione sportiva Giants, il
coro dell'istituto Sinopoli e le attività della rete di associazioni ORMA.
È previsto l'inserimento di un punto di ristorazione e la
riqualificazione dello spazio antistante, aperto a tutta la cittadinanza.
420.000 83.000 92.000 +160.000
−Scenario 4/Archivi dell’Economato. L'edificio continua ad
ospitare le realtà già presenti e l'ala in degrado rimane inutilizzata,
ma il Comune effettua i lavori necessari per inserire negli spazi già
accessibili l'archivio dell’economato.
320.000 58.000 86.0002
-5.000
1 I valori riportati sono relativi ai progetti a regime.
2 Sotto forma di costi evitati per affitto di altro locale da destinare all’economato.
3. Gli scenari analizzati hanno evidenziato risultati molto diversi in relazione alle condizioni di
sostenibilità economica dell'intervento. Gli scenari 2 e 3 risultano rappresentare i progetti di
trasformazione più efficaci grazie ai benefici sociali portati dall'operato delle associazioni culturali,
mentre gli scenari 1 e 4 evidenziano come non ci sia nessuna/scarsa convenienza nel non mettere in
atto strategie di riqualificazione dell'area o a non inserire funzioni con una valenza sociale in un
immobile che si presta a supportarle data la sua localizzazione e le sue caratteristiche morfologiche
e costruttive.
Nonostante lo scenario 2 mostri un tempo di ritorno minore dell'investimento, lo scenario 3 presenta
- a nostro avviso - un netto miglioramento delle condizioni ambientali, architettoniche e sociali
dell'area ex Edison e sia da considerarsi perciò un investimento più sicuro per il maggiore appeal
nei confronti delle associazioni ad ora disposte ad insediarsi, ma soprattutto nel lungo periodo
grazie alle maggiori possibilità di attrarre nuove realtà ad alto potenziale sociale.
Lo studio si conclude auspicando che le amministrazioni pubbliche si dotino di strumenti adeguati,
per cogliere le opportunità e i benefici derivanti dal mondo del volontariato con le relative
implicazioni sociali in campo culturale, ambientale oltre che economico e di conseguenza
sviluppare le migliori politiche per la collettività.