Berto. From Italy with love - Annual Meeting CUOA 2014
Made in Italy works: i risultati della survey
1. Made in Italy works! Vincere insieme le attuali sfide del mercato:
parlano le aziende italiane
Workshop promosso dal CLUB Finance della Fondazione CUOA, in
collaborazione con KPMG
I risultati della survey
Fondazione CUOA, Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vicentina
6 ottobre 2011
2. La survey: come tornare a vincere le sfide del mercato
Il campione: 80 aziende
Hanno risposto al questionario: imprenditori, direttori generali, CFO
Il campione: classe di fatturato delle aziende
14%
37% 0 – 5.000.000,00 euro
14% 5 - 10.000.000,00 euro
10 - 50.000.000,00 euro
50 - 100.000.000,00 euro
100 - 250.000.000,00 euro
oltre 250.000.000,00 euro
7%
14%
14%
3. La ‘locomotiva’ si è fermata?
Il Veneto ha dimostrato nel passato un ruolo di leadership nell’ambito dell’economia Italiana
percepito come locomotiva trainante dell’economia italiana che cresceva con la presenza di imprese
sia di grandi che di piccole e medie dimensioni di eccellenza e visibilità in ambito nazionale e
internazionale. Ora tale ruolo sembra essere venuto meno e sembrano sparite o ridimensionate
alcune realtà che caratterizzavano il made in Italy (ci riferiamo ad esempio al settore di eccellenza
del distretto dell’attrezzo sportivo, del tessile, il distretto della sedia, ecc...):
70,0% 65,4%
60,0%
50,0%
40,0% 34,6%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
concordo totalmente concordo parzialmente sono totalmente in
disaccordo
Si sta affermando sempre di più la consapevolezza di un progressivo
ridimensionamento di ruolo rispetto agli anni passati
4. I driver per il recupero di competitività
Il Veneto ha saputo reagire in modo tempestivo ed efficace ai cambiamenti generati dai nuovi
scenari internazionali e dalla crisi economica sfruttando le opportunità offerte dalla:
100%
8% 8%
15%
90% 23%
80% 38%
70%
42% concordo
60% 62%
totalmente
77%
50% concordo
parzialmente
40% 73%
sono
58% totalmente in
30% disaccordo
20% 42%
31%
10%
15%
4%
0% 4%
internazionalizzazione delocalizzazione alleanze strategiche accesso a risorse accesso al credito
(accesso ai mercati produttiva professionali adeguate
esteri)
Internazionalizzazione e delocalizzazione produttiva
hanno avuto un ruolo chiave
5. Cosa serve per ripartire?
Secondo Lei quali sono le aree di intervento per riprendere (mantenere) la leadership del Veneto:
100%
90%
80% 38%
70% 62%
73%
60% 81% concordo
88% 88% totalmente
50%
concordo
parzialmente
40%
sono totalmente in
58% disaccordo
30%
27%
20%
23%
10% 19%
12% 12% 12%
4% 4%
0%
Infrastrutture Burocrazia Fiscalità Incentivazioni Supporto per Formazione
fiscali e le imprese
creditizie all’estero
Le variabili strategiche: infrastrutture, burocrazia e capitale umano
6. Le banche, un partner essenziale per la crescita
Il sistema bancario rappresenta un interlocutore di riferimento e imprescindibile per supportare le
imprese nelle loro sfide competitive. Le banche possono svolgere un ruolo proattivo attraverso un
ampliamento della gamma e della qualità dei servizi offerti, che potrebbero evolvere nelle seguenti
direzioni:
100%
90%
80%
57% 57%
70% 61%
70% concordo
74% totalmente
60%
concordo
50% parzialmente
sono
40% totalmente in
disaccordo
30%
43% 43%
20% 39%
22% 30%
10%
4%
0%
una maggio re flessibilità una più efficace un suppo rto per la un suppo rto per le scelte un suppo rto co mpleto
nell’ ero gazio ne del co municazio ne della co struzio ne e di struttura finanziaria per la gestio ne dei
credito pro pria po licy del credito co ndivisio ne dei piani attraverso pro cessi di
industriali d’ impresa l’ o ttimizzazio ne della internazio nalizzazio ne
variabile fiscale
Gli intermediari finanziari in questa fase sono chiamati a fare uno
sforzo ulteriore in termini di innovazione prodotto/servizio
7. Finanza per lo sviluppo: i Private Equity
L’apertura del capitale di rischio e il ruolo del private equity rappresentano da sempre un tema
estremamente dibattuto. Al fine di favorire un decollo del private equity per sostenere la ripresa del
Made in Italy potranno risultare decisivi i seguenti contributi:
100%
90%
80%
70% 57% 61%
70%
60% concordo
totalmente
50% concordo
parzialmente
40%
sono
30% totalmente in
disaccordo
30%
20% 43%
30%
10%
9%
0%
una maggiore capacità una più efficace lo sviluppo di un orizzonte
del private equity comunicazione nei temporale di investimento
nell’interpretare la cultura confronti delle imprese più a lungo termine da
imprenditoriale per favorire una cultura parte del private equity
del private equity
Occorre trovare un ‘punto d’incontro’
tra Private Equity e cultura imprenditoriale
8. La crisi come opportunità
Significative crisi economico/finanziarie creano discontinuità che implicano la crescita di alcune
aziende in modo significativo e il declino di altre. Affinchè la discontinuità prodotta dall’attuale crisi possa
produrre maggiori opportunità e minimizzare i rischi, potranno risultare decisivi i seguenti contributi:
100%
90%
80%
52% 52% concordo
70% totalmente
65%
60% 83% concordo
parzialmente
50%
sono totalmente in
40% disaccordo
30%
43% 48%
20%
35%
10% 17%
0% 4%
una maggiore un maggior supporto un maggior supporto una significativa
flessibilità alla organizzazione dalle Istituzioni volto a crescita del capitale
nell’erogazione del aziendale, crescita e facilitare interventi di umano attraverso la
credito da parte del internazionalizzazione finanziamento / formazione per
sistema finanziario da parte del private private equity e a adeguare le
equity migliorare le competenze al nuovo
infrastrutture fisiche e contesto di mercato
virtuali
Gli imprenditori chiedono il supporto di Banche e Istituzioni.
Serve anche un importante processo di riqualificazione del capitale umano
9. La survey: alcune considerazioni di sintesi
E’ interessante leggere i risultati della survey verificando se gli stessi siano anche in qualche modo
coerenti con i risultati riferiti all’Italia dell’analisi “The Global Competitiveness Report 2011 – 2012”
elaborato dal World Economic Forum.
Tale ricerca infatti definisce un posizionamento dei vari paesi all’interno di specifiche categorie (pilastri).
A dispetto della crisi, il Veneto sembra non aver perso del tutto fiducia nelle proprie capacità di
traino e di “locomotiva” dell’economia nazionale: solo il 35% del campione concorda sull’affermazione
secondo cui il Veneto ha perso la sua forza propulsiva.
Come il Veneto ha saputo reagire alla crisi?
• l’internazionalizzazione appare la strada più seguita (38% del campione concorda totalmente su
tale affermazione)
• l’accesso al credito appare come la leva più critica (solo l’8% del campione concorda totalmente
sull’utilizzo della leva del credito come strumento per reagire alla crisi)
In base aa“The Global Competitiveness Report 2011 ––2012” elaborato dal World Economic Forum l’Italia
In base “The Global Competitiveness Report 2011 2012” elaborato dal World Economic Forum l’Italia
si colloca al 59^ posto nel 6^ pilastro: Goods market efficiency
si colloca al 59^ posto nel 6^ pilastro: Goods market efficiency
Tra le aree di intervento per riacquisire la leadership spicca il ruolo della formazione: l’88% del
campione concorda totalmente sul ruolo della formazione come strumento su cui investire per il futuro.
10. La survey: alcune considerazioni di sintesi
Il ruolo del sistema bancario:
• il tema della flessibilità nell’erogazione del credito appare centrale (il 74% del campione
concorda totalmente su tale considerazione)
• emerge anche il tema del supporto alla costruzione e condivisione dei piani industriali (su cui
concorda totalmente il 70% del campione)
Il ruolo del private equity:
• appare centrale il nodo della comunicazione: il 70% del campione concorda totalmente
sull’opportunità di una più efficace comunicazione per favorire uno sviluppo della cultura del private
equity
In base aa“The Global Competitiveness Report 2011 ––2012” elaborato dal World Economic Forum l’Italia
In base “The Global Competitiveness Report 2011 2012” elaborato dal World Economic Forum l’Italia
si colloca al:
si colloca al:
97^ posto nell’8^ pilastro: Financial market development, con:
97^ posto nell’8^ pilastro: Financial market development, con:
112^ posto nella facilità di accesso al credito
112^ posto nella facilità di accesso al credito
98^ posto nell’accesso al venture capital
98^ posto nell’accesso al venture capital
La discontinuità generata dalla crisi può essere vista anche come fonte di opportunità?
• Si: l’83% del campione concorda totalmente sul ruolo della crescita del capitale umano attraverso
la formazione come contributo per minimizzare i rischi e cogliere le possibili opportunità
In base a “The Global Competitiveness Report 2011 – 2012” elaborato dal World Economic Forum l’Italia
In base a “The Global Competitiveness Report 2011 – 2012” elaborato dal World Economic Forum l’Italia
si colloca al 41^ posto nel 5^ pilastro:Higher education and training
si colloca al 41^ posto nel 5^ pilastro:Higher education and training
11. Stimoli per la riflessione
World Economic Forum
The Global Competitiveness Report 2011 – 2012
I 12 Pilastri: Rank dell’Italia
• 1^ pilastro: Institutions 88
• 2^ pilastro: Infrastrcture 32
• 3^ pilastro: Macroeconomic environment 92
• 4^ pilastro: Health and primary education 20
• 5^ pilastro: Higher education and training 41
• 6^ pilastro: Goods market efficiency 59
• 7^ pilastro: Labor market efficiency 123
• 8^ pilastro: Financial market development 97
• 9^ pilastro: Technological readiness 42
• 10^ pilastro: Market size 9
• 11^ pilastro: Business sophistication 26
• 12^ pilastro: The interrelation of the 12 pillars (Inn) 43