29.1.2020 Diretta EU parliament Liceo Machiavelli, Roma
1. 29 gennaio, ore 15.00, la senatrice Liliana
Segre interviene nel corso della plenaria
del Parlamento europeo a Bruxelles per
commemorare l'Olocausto in occasione
della liberazione da Auschwitz
29 gennaio, ore 15.00, la senatrice Liliana
Segre interviene nel corso della plenaria
del Parlamento europeo a Bruxelles per
commemorare l'Olocausto in occasione
della liberazione da Auschwitz
2. Il testo di questa presentazione è stato
redatto dalla studentessa S.G. della
classe 3 H del Liceo N. Machiavelli, Roma
Il testo di questa presentazione è stato
redatto dalla studentessa S.G. della
classe 3 H del Liceo N. Machiavelli, Roma
4. Il giorno 29 di gennaio la Senatrice a vita e
sopravvissuta all’Olocausto Liliana Segre
interviene per commemorare la Giornata della
Memoria e portare nuovamente la sua
testimonianza ed eredità a tutti i membri del
Parlamento. Vi è anche l’esecuzione di un
brano molto commovente da parte del
violoncellista Mischa Maisky e di suo figlio
Max al pianoforte
Il giorno 29 di gennaio la Senatrice a vita e
sopravvissuta all’Olocausto Liliana Segre
interviene per commemorare la Giornata della
Memoria e portare nuovamente la sua
testimonianza ed eredità a tutti i membri del
Parlamento. Vi è anche l’esecuzione di un
brano molto commovente da parte del
violoncellista Mischa Maisky e di suo figlio
Max al pianoforte
6. Successivamente il Presidente lascia la parola alla Senatrice
Liliana Segre, che racconta la sua esperienza di
sopravvissuta.
Ciò che mi ha più colpita è stato il ricordo delle “marce
della morte”. Queste erano tremende marce forzate in cui
decine e decine di migliaia di prigionieri venivano costretti
a spostarsi in condizioni fisiche e mentali agghiaccianti, dai
campi di concentramento in Polonia solitamente verso altri
lager in Germania. L’onorevole ha sottolineato quanto Lei e
le sue compagne, nonostante la loro dignità fosse stata
profondamente lesa in quanto Esseri Umani e in quanto
Donne, fossero “pazzamente attaccate alla vita qualunque
essa fosse”.
Successivamente il Presidente lascia la parola alla Senatrice
Liliana Segre, che racconta la sua esperienza di
sopravvissuta.
Ciò che mi ha più colpita è stato il ricordo delle “marce
della morte”. Queste erano tremende marce forzate in cui
decine e decine di migliaia di prigionieri venivano costretti
a spostarsi in condizioni fisiche e mentali agghiaccianti, dai
campi di concentramento in Polonia solitamente verso altri
lager in Germania. L’onorevole ha sottolineato quanto Lei e
le sue compagne, nonostante la loro dignità fosse stata
profondamente lesa in quanto Esseri Umani e in quanto
Donne, fossero “pazzamente attaccate alla vita qualunque
essa fosse”.
8. Ella dice:“Eravamo giovani, ma sembravamo
vecchie. Senza sesso, senza età, senza seno [...]. Non
si deve aver paura di queste parole, perché è così
che si toglie la dignità a una donna”. Questo mi ha
colpita profondamente, in quanto quello che è stato
commesso durante l’Olocausto è stato veramente un
crimine non solo contro la Vita, ma contro la dignità
umana. I prigionieri ricevevano trattamenti così
orribili che non solo minavano la loro salute fisica,
ma anche quella psichica. La Senatrice Segre ha poi
paragonato questi avvenimenti alla gioventù odierna,
la quale è spesso mortificata dalla mancanza di
opportunità o di valori a cui appoggiarsi.
Ella dice:“Eravamo giovani, ma sembravamo
vecchie. Senza sesso, senza età, senza seno [...]. Non
si deve aver paura di queste parole, perché è così
che si toglie la dignità a una donna”. Questo mi ha
colpita profondamente, in quanto quello che è stato
commesso durante l’Olocausto è stato veramente un
crimine non solo contro la Vita, ma contro la dignità
umana. I prigionieri ricevevano trattamenti così
orribili che non solo minavano la loro salute fisica,
ma anche quella psichica. La Senatrice Segre ha poi
paragonato questi avvenimenti alla gioventù odierna,
la quale è spesso mortificata dalla mancanza di
opportunità o di valori a cui appoggiarsi.
10. Molto commovente è stato il suo ricordo
della bambina di Terezin, che come tutti i
quindicimila bambini ebrei, ha lasciato
traccia della sua sorprendente creatività,
innocenza e voglia di vivere attraverso
musica, racconti o disegni. Ed è proprio
di un disegno di cui la Senatrice parla:
una farfalla gialla che volava sopra dei
fili spinati.
Molto commovente è stato il suo ricordo
della bambina di Terezin, che come tutti i
quindicimila bambini ebrei, ha lasciato
traccia della sua sorprendente creatività,
innocenza e voglia di vivere attraverso
musica, racconti o disegni. Ed è proprio
di un disegno di cui la Senatrice parla:
una farfalla gialla che volava sopra dei
fili spinati.
12. Ho trovato davvero commovente quando la Senatrice ha
sottolineato quanto fosse importante per lei e le sue
compagne comunicare.
Nonostante parlassero lingue diverse esse avevano trovato
un modo di parlare tra di loro, perché in condizioni terribili
come quelle la solitudine assoluta avrebbe peggiorato
ancora di più una situazione come quella.
La Senatrice racconta di aver imparato la parola “pane” in
ungherese, la parola principale, che vuol dire sacralità di
qualcosa che viene sprecato. Sottolinea come fosse
importante “trovare parole comuni”.
.
Ho trovato davvero commovente quando la Senatrice ha
sottolineato quanto fosse importante per lei e le sue
compagne comunicare.
Nonostante parlassero lingue diverse esse avevano trovato
un modo di parlare tra di loro, perché in condizioni terribili
come quelle la solitudine assoluta avrebbe peggiorato
ancora di più una situazione come quella.
La Senatrice racconta di aver imparato la parola “pane” in
ungherese, la parola principale, che vuol dire sacralità di
qualcosa che viene sprecato. Sottolinea come fosse
importante “trovare parole comuni”.
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14. E’ un messaggio più attuale che mai, per
evitare che tragedie come quella
dell’Olocausto e fenomeni di razzismo e
antisemitismo continuino a ripetersi,
come quelli accaduti a Roma sul
memoriale della stazione di Ostiense o
alla stessa Senatrice che ha ricevuto
delle pesanti minacce.
E’ un messaggio più attuale che mai, per
evitare che tragedie come quella
dell’Olocausto e fenomeni di razzismo e
antisemitismo continuino a ripetersi,
come quelli accaduti a Roma sul
memoriale della stazione di Ostiense o
alla stessa Senatrice che ha ricevuto
delle pesanti minacce.
16. Bisogna restare uniti e non farci fermare
dalle nostre differenze, piuttosto
dobbiamo tendere la mano a coloro che
hanno culture e idee diverse, che si
dirigono verso un futuro nuovo e che
desiderano come noi scrivere un futuro
di accettazione e comprensione.
Bisogna restare uniti e non farci fermare
dalle nostre differenze, piuttosto
dobbiamo tendere la mano a coloro che
hanno culture e idee diverse, che si
dirigono verso un futuro nuovo e che
desiderano come noi scrivere un futuro
di accettazione e comprensione.
18. Colui che chiamiamo “straniero” non è
altro che qualcuno proprio come noi, che
può essere solo un’occasione di
condivisione, arricchimento e crescita.
Non esiste una “razza pura” migliore di
un’altra, così come non esistono confini
di una nazione invalicabili: sarebbe più
giusto e bello considerarli come dei
corridoi da attraversare per scoprire
cosa c’è aldilà della nostra realtà
Colui che chiamiamo “straniero” non è
altro che qualcuno proprio come noi, che
può essere solo un’occasione di
condivisione, arricchimento e crescita.
Non esiste una “razza pura” migliore di
un’altra, così come non esistono confini
di una nazione invalicabili: sarebbe più
giusto e bello considerarli come dei
corridoi da attraversare per scoprire
cosa c’è aldilà della nostra realtà
20. In conclusione, ciò che i Testimoni dell’Olocausto
ci stanno lasciando è un’eredità e un monito che
noi giovani non dobbiamo prendere come un
semplice racconto: siamo noi che dovremo un
giorno raccontare ad altri giovani quanto
accaduto, per evitare che ciò si verifichi di nuovo.
E’ giusto sottolineare che fortunatamente noi
giovani Europei siamo parte di una comunità che
ha valori profondi contro il razzismo, la
discriminazione e l’antisemitismo. L’Unione
Europea è appunto “una nella diversità che
accresce la pace nel mondo”.
In conclusione, ciò che i Testimoni dell’Olocausto
ci stanno lasciando è un’eredità e un monito che
noi giovani non dobbiamo prendere come un
semplice racconto: siamo noi che dovremo un
giorno raccontare ad altri giovani quanto
accaduto, per evitare che ciò si verifichi di nuovo.
E’ giusto sottolineare che fortunatamente noi
giovani Europei siamo parte di una comunità che
ha valori profondi contro il razzismo, la
discriminazione e l’antisemitismo. L’Unione
Europea è appunto “una nella diversità che
accresce la pace nel mondo”.