La mia presentazione al Festival della Soft Economy, edizione 2015.
Il ruolo dei social media per fare rete, collaborare, creare e condividere conoscenza (non solo) nei distretti culturali
Presentazione Maimone Festival della soft economy_2015
1. I social media come strumento per fare rete,
creare e condividere conoscenza, valorizzare
la diversità
Fabrizio MaimoneFabrizio Maimone
Università LUMSA
Soft Economy.
Festival delle Qualità Italiane, Treia 24 giugno 2015
3. Agenda
Il valore della condivisione
Fare rete
Il ruolo dei social media
Il sale della collaborazione: la diversitàIl sale della collaborazione: la diversità
Conclusioni aperte
4. Creazione, condivisione e scambio di conoscenze =
processo sociale e relazionale, che si sviluppa:
a) negli spazi di conoscenza (Nonaka e Konno 1999)
Il valore della condivisione
b) nelle reti di relazione inter ed intra - organizzative
(Granovetter 1985)
c) Nelle comunità di pratica (Wenger 2006).
Vedi ad esempio Inspire Center
5. La componente più importante della conoscenza si
trova nella mente, nel cuore e nella pancia delle
persone (Polanyi 1979);
Le tecnologie sono solo uno strumento per facilitare la
gestione e lo sviluppo delle conoscenze e non un fine.
Il valore della condivisione
gestione e lo sviluppo delle conoscenze e non un fine.
7. Fare rete
La costruzione di reti di relazione e condivisione
favorisce:
La creazione di ponti tra isole di conoscenza (Reagans
and Zuckerman, 2001),and Zuckerman, 2001),
Il coordinamento e la collaborazione, (non solo) a
livello territoriale (Rullani, 2011);
La connessione tra globale e locale (Teigland, 2003).
8. Il ruolo dei social media
Supportare la collaborazione e la cooperazione tra persone,
gruppi e organizzazioni;
La definizione di Social media ingloba diverse
tecnologie che rispondono a molteplici finalità (Chui,
Miller e Roberts, 2009):
gruppi e organizzazioni;
Creazione di relazioni e connessioni, attraverso il social
networking
Favorire la comunicazione e la creazione e condivisione di
conoscenze
Facilitare processi di social tagging
Abilitare processi di knowledge management
9. Il ruolo dei social media
Fig. 1 SECI model with mapping of Web 2.0 tools (Chatti,
Klamma, Jarke, & Naeve, 2007)
10. I rischi
L’illusione della “openess” (Gibbs e altri, 2013)
Barriere comunicative
Barriere di carattere culturale e burocratico
Orientamento al compito e alla procedura
Competenze digitali
Relazioni con le organizzazioni coinvolte
11. Il sale della condivisione: la diversità
Legge della varietà necessaria
Ashby’s (1964)
Prodotto della condivisione >Prodotto della condivisione >
somma singole parti
La ricchezza della diversità: il tango
12. Il valore della diversità
L’importanza della traduzione:
Il processo di condivisione della conoscenza può essere
associato al concetto di “traduzione” (Holden, 2002).associato al concetto di “traduzione” (Holden, 2002).
La parola traduzione deriva dal latino “trānslātus”, e può
essere interpretato come processo di trasferimento tra
diversi sistemi culturali.
13. Il valore della diversità
Creare una cornice comune:
La comunicazione e lo scambio interculturale necessitano
della creazione di una cornice comune di riferimento,della creazione di una cornice comune di riferimento,
fatta di meta – identità, linguaggi condivisi, missione e
obiettivi comuni, senso di appartenenza
Per creare un ponte tra le identità individuali (Casmir
1999, Maimone 2005)
14. Conclusioni aperte
Alcuni temi “caldi”:
Sviluppo di strategie e pratiche ad hoc per il contesto della “soft
economy”
Creazione di sinergie e ponti tra i diversi attori territoriali (istituzioni,Creazione di sinergie e ponti tra i diversi attori territoriali (istituzioni,
enti culturali, imprese, associazioni, ecc..) e tra il locale e il globale
Approccio inclusivo (migranti, nativi analogici, diversamente abili, ecc.)