1. Senior’s Talent
Una nuova cittadinanza digitale per il protagonismo sociale di tutte le generazioni
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2. Indice
Agenda digitale e nuova cittadinanza
Lo stato dell’arte tra decreto ed altre norme
Digital divide
Alfabetizzazione digitale
L’accelerazione tecnologica e l’innovazione digitale
Google glass e dintorni
Smart city and ageing population
Smart city and ageing population. Indicazioni e buone pratiche
Il rischio del fuorigioco per la popolazione anziana
Rischi ed opportunità del social networking (1)
Rischi ed opportunità del social networking (2)
Una vita sempre più lunga: cambiamenti e nuova identità
Le scelte strategiche dell’UE per l’invecchiamento attivo
Una definizione provvisoria delle competenze
Il Progetto Senior’s Talent
Rivoluzione digitale e longevità
Nel solco del Lifelong Learning
Un setting per il dialogo intergenerazionale
Educazione intergenerazionale (cos’è)
Laboratorio didattico (cos’è)
Un Hub per l’innovazione sociale
Partnership per l’Agenda digitale
Programma di lavoro
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3. Agenda digitale e nuova cittadinanza
Siamo di fronte ad una sfida culturale che non ha
nulla da invidiare al processo di alfabetizzazione di
massa che la TV ha contribuito a portare avanti nel
dopoguerra
La metafora di Francesco Caio (ex «Mister Agenda
Digitale»:
Anni ’50 = l’Autostrada del Sole una sorta di spina
dorsale del Paese ed il maestro Manzi che
rappresenta il processo di alfabetizzazione del
popolo italiano
Oggi abbiamo bisogno della Banda larga e
dell’adozione dell’Agenda digitale a tutti i livelli per
la promozione della cittadinanza digitale e
combattere l’analfabetismo ed il crescente digital
divide che determina delle conseguenze disastrose
non solo sul piano civile, ma soprattutto (bisogna
dirlo) sul piano economico con inerzie che
rallentano lo sviluppo e la capacità competitiva
I tre progetti prioritari: Anagrafe nazionale della
popolazione residente (ANPR), Identità digitale,
Fatturazione elettronica
Il sistema pubblico di identità digitale (SPID): un
meccanismo con cui a ogni cittadino verrà
assegnata una password - una sorta di passaporto
digitale – che gli consentirà di essere riconosciuto
dai servizi della PA
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4. Lo stato dell’arte tra decreto ed altre norme
http://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/17_agenda-digitale-italiana-lo-stato-dell-arte-tra-decreto-e-altre-
norme.htm
Infrastrutture banda larga
Smart Cities & Communities
Razionalizzazione dell'informatica della PA
Scuola, Sanità e pubblica ammistrazione (eGov)
e-Commerce, moneta elettronica
Ricerca e Innovazione/startup:
Competenze digitali
Agenzia per l'Italia digitale e la governance dell'Agenda
I fondi disponibili
Principali bandi 2013-2014 per progetti dell’agenda
digitale italiana
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5. Digital divide
Il digital divide in Italia esiste e non stiamo parlando di quello
“interno” ma di quello che ci fa essere fanalini di coda rispetto
all’Europa. Se, infatti, si analizzano i dati di Eurostat, relativi al
terzo trimestre del 2013 si constata con sconforto che gli
italiani che non hanno mai usato Internet sono più di un terzo.
Inoltre è molto evidente la distanza che ci separa dall’Europa sia
in termini di alfabetizzazione digitale che di banda larga.
Eurostat segnala, infatti, che il 34% della popolazione italiana
non ha mai navigato. Un dato che ci posiziona in fondo alla
classifica europea, sotto al Portogallo (33%) e di poco sopra
Grecia (36%) e Bulgaria (41%). La media dei “connessi” a
Internet, le famiglie che hanno accesso alla rete, nei paesi
dell’UE, è del 79%. E in particolare il 76% di loro dispone di un
accesso a banda larga. E anche qui l’Italia si colloca al di sotto
della media europea, registrando il 69% delle famiglie connesse
(di cui il 68% con la banda larga). Analogo ragionamento vale
per l’uso quotidiano del Web, solo il 54% degli italiani dichiara di
usare Internet ogni giorno, a fronte di una media europea del
62%.
Male anche per quanto riguarda il rapporto tra pubblica
amministrazione (e-government) e privati: solo il 21% dichiara
di usare i servizi digitali offerti dalla Pubblica Amministrazione, a
fronte di una media europea pari al 41%. Ci siamo più volte
soffermati in questa sede sulle ragioni “recenti” della
lontananza e a volte ostilità degli italiani alle tecnologie della
comunicazione digitali, che vanno ricercate in alcune delle cause
profonde della distanza dalle tecnologie digitali degli italiani e
della loro classe dirigente
I vecchi paradigmi culturali, di matrice «crocio-gramsciana»,
che contrappongono l’“umano” alla “tecnica” alienante e
quindi alla cultura scientifica e tecnologica che della tecnica è il
motore
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6. Alfabetizzazione digitale
Maturare competenze digitali di livello sufficiente sta
emergendo come un diritto dei cittadini, come effetto
indiretto della trasformazione dello Stato tramite l’Agenda
digitale. «L’alfabetizzazione informatica è innanzitutto un
presupposto logico, ancora prima che giuridico affinché
alcuni diritti dei cittadini, riconosciuti da norme di legge,
siano esercitabili», dice infatti Giusella Finocchiaro, giurista
esperta di diritto della rete e docente all’Università di
Bologna. Secondo Finocchiaro, la prova ultima di questo
diritto si trova nel Codice dell’amministrazione digitale.
L’articolo 3 introduce il Diritto all’uso delle tecnologie: “I
cittadini e le imprese hanno diritto a richiedere e ottenere
l’uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le
pubbliche amministrazioni, con i soggetti di cui all’articolo 2,
comma 2 , e con i gestori di pubblici servizi ai sensi di quanto
previsto dal presente codice”. Ancora, nell’art. 3 bis c’è il
domicilio digitale del cittadino.
«Ovviamente questi diritti non possono essere effettivi se il
cittadino non ha “capacità” informatiche. Sotto il profilo
logico, la previsione normativa non sarebbe applicabile.
Finirebbe anzi con il produrre effetti negativi, perché
aumenterebbe il digital divide. Cioè la diseguaglianza sociale
fra chi è in grado di essere cittadino digitale e chi non è in
grado». «Dunque- conclude Finocchiaro, l’alfabetizzazione
digitale è un dovere dello Stato per rendere effettivi alcuni
diritti dei cittadini riconosciuti da norme primarie». È poi
possibile trovare riferimenti normativi anche nella stessa
Costituzione. «La nostra Costituzione richiama il diritto
all’istruzione, che però oggi ha un significato diverso.
Inclusivo del digitale», dice Finocchiaro.
http://nova.ilsole24ore.com/tag/digitale#sthash.y1z9RlYM.dpuf
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7. L’accelerazione tecnologica e l’innovazione digitale nel sistema della
comunicazione determina un impatto sociale con rilevanti trasformazioni
del sistema di relazioni sociali, linguaggio, partecipazione urbana
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8. Google glass e dintorni
Naturalmente il posto di prima fila per il prodotto più trendy
spetta a Google glass…
Ancor prima andrebbe citata la moneta virtuale dei bitcoin
Stiamo assistendo (e saremo protagonisti) di un
cambiamento ancor più radicale con l’Internet of things, che
modificherà i concetti di spazio e di tempo (nel 2015 30
miliardi di oggetti collegati al web…)
Sensori, QR Code, NFC, RFID, videosorveglianza, ecc.
costituiranno supporti con un’alta capacità di trattenere un
numero maggiore di informazioni facilmente interpretabili da
device mobili, grazie ai quali s’innesterà un tipo di
apprendimento anywhere and anytime, dove il “discente
domanda e la tecnologia risponde»
Le sue ricadute immediate e concrete le abbiamo avute su:
- SMART CITY
- DOMOTICA (smart home)
- WEARABLE TECH (tecnologia da indossare)
DATA MINING : ricerca dell’anima gemella affidata agli
algoritmi che realizzano il matching dei dati compilati dagli
aspiranti : “Join the best free dating site on Earth. Start
meeting people now!” è il banner che trovate su
www.okcupid.com ….
I nuovi gingilli della APPLE (IPhone6, iWatch) ed i manager del
Fashion promotori di un nuovo feticismo
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9. Smart city and ageing population
• Re-framing aging: l’ICT
applicata all’innovazione
urbanistica e dei servizi della città
implica coinvolgere gli anziani in un
processo di riflessione, ovvero di
ripensamento dell’invecchiamento
in un contesto tecnologico ed
organizzativo difficile da decifrare
• Ciò comporta un piano strategico di
educazione ed alfabetizzazione ad
un nuovo rapporto con la
tecnologia intesa come: strumento
per imparare, da imparare ed un
nuovo stile di vita da adottare
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10. Smart city and ageing population
Indicazioni e buone pratiche
Paper di Wireless World Research Forum: Smart city and ageing
population
La co-progettazione delle nuove tecnologie con il coinvolgimento
delle persone anziane proposto da Indipendent Age
SIforAge, progetto di cooperazione tra città (tra cui Torino) nato per
scambiare esperienze e competenze nel campo dell’inovazioe
sociale applicaoall’invecchiamento
Conference on Elderly and new Technologies
Crowdmapping, promossa con successo a Torino, ovvero la
mappatura collettiva della città, utile a coinvolgere l’anziano come
narratore di un luogo: “La sfida chiave delle smart city è culturale;
perché una città intelligente non ha paura della vecchiaia, la mostra
invece, e la trasforma in un punto di forza. Per tutti e per ciascuno –
Alfredo Mela – Politecnico di Torino”
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11. Il rischio del fuorigioco per la
popolazione anziana
Dal Rapporto ISTAT 2014 su
Cittadini e tecnologie
Il 38,3% della popolazione italiana è
offline. Fanno 22 milioni di persone.
Ventidue milioni che non sono
nell’agenda digitale.
Le quote maggiori di non utenti
internet si concentrano nelle fasce
di età più anziane e di uscita dal
mondo del lavoro: la percentuale di
non utenti tra i 65-74 anni è
del 74,8% e sale al 93,4% tra gli over
settantacinquenni.
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12. Rischi ed opportunità del social networking (1)
La psicosi dei messaggi veloci (inviati
e ricevuti) determina l’atrofizzazione
dell’argomentazione e della
riflessività (che richiede tempo)
La despazializzazione e la
decontestualizzazione del social
networking può accompagnarsi
all’inaridimento della vita
comunitaria
La cultura della complessità ed il
contesto umano stanno mutando in
maniera esponenziale e per
afferrare tutte le potenzialità di
questo processo ciascuno di noi ha
bisogno di ampliare le proprie
abilità grazie ai mezzi offerti dalla
tecnologia
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13. Rischi ed opportunità del social networking (2)
P. Legrenzi (Il Gazzettino 9.9.2014)
sostiene (giustamente) che la
tecnologia rappresenta ormai una
indispensabile estensione del’io (vedi la
ricerca americana sui giovani disponibili
a vivere senz’auto, ma non senza
smartphone)
Le nuove frontiere della neuroscienza,
ovvero della funzione del cervello
nell’interazione con le ICTs, sono
entrata nell’agenda delle questioni
strategiche del G20
«Effetto Flynn»: nel ventesimo secolo in
Occidente abbiamo assistito a una
progressiva crescita del quoziente
intellettivo medio della popolazione
legato allo sviluppo delle tecnologie di
comunicazione
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14. Una vita sempre più lunga: cambiamenti
e nuova identità (Renzo Scortegagna)
“Il nuovo scenario che si sta costruendo è destinato a influenzare lo stile della vita quotidiana
e ha una forte correlazione con l’età delle persone. Basta osservare la modalità con cui un
adolescente l Come cambia lo stile di vita di una persona anziana per effetto di tali
tecnologie?
Le risposte al’interrogativo sono diverse e, ancora una volta, non si possono fare
generalizzazioni.
L’uso eccessivo e incontrollato di alcune funzioni possono generare nuove forme di
dipendenza o nuovi criteri nell’uso di tempo del lavoro e di tempo libero.
Nello stesso tempo le nuove tecnologie possono essere dei moltiplicatori di rapporti e
costruttrici di nuovi legami, anche se non si tratta di rapporti e legami superficiali che non
garantiscono quell’approfondimento desiderato nelle reti o nei gruppi di amici.
I cambiamenti quindi non sono automatici, ma dipendono in larga misura dai criteri con cui le
stesse tecnologie vengono usate. Sarebbe quindi miope coltivare atteggiamenti nostalgici
criminalizzando il progresso. Per questo sono da considerare anche i rischi che il “non uso”
delle nuove tecnologie sono in grado di produrre, specialmente nelle persone anziane.
Possono verificarsi situazioni di autoesclusione che anticipano forme di isolamento sociale;
oppure forme di analfabetismo che producono nuove dipendenze da altri e così via.”
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15. Le scelte strategiche dell’UE per l’invecchiamento attivo
Sei competenze per
l’invecchiamento attivo:
Apprendimento
Comunità
Salute
Finanza/Economia
Emotività
Tecnologia
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16. Una definizione provvisoria delle competenze
Apprendimento
Questa competenza si riferisce alle opportunità di apprendimento in età avanzata, tra cui l'auto-apprendimento, la
possibilità di aggiornare o sviluppare le competenze, opportunità di apprendimento creativo e la formazione nel campo delle
nuove tecnologie.
Comunità
Questa competenza riguarda l'essere un cittadino anziano attivo, che partecipa come volontario o dietro compenso ad
attività di cui possono beneficiare l'individuo e la società. La comunità a cui il singolo fa riferimento può essere una famiglia,
un servizio locale, un quartiere, una città, una regione, una nazione o una realtà globale
Salute
Questa competenza si riferisce al mantenimento del benessere in età avanzata. Questo include sia l'aspetto fisico, che
mentale e sociale. Lo stile di vita, la qualità dei servizi e del supporto, la possibilità di preservare le relazioni sociali, la cura e
la sicurezza sono tutti fattori che possono influenzare la salute e il benessere
Emotività
Questa competenza riguarda il mantenimento della propria autonomia e dignità in età avanzata, relazioni sociali ed
emozionali significative, cura e supporto, sia a casa che nella comunità.
Finanza/Economia
Questa competenza si riferisce ai fattori economici, che hanno un impatto importante sull'invecchiamento attivo e la
sicurezza: in altre parole, il reddito, le opportunità di lavoro e protezione sociale (ad esempio, pensioni e/o altre indennità).
Tecnologia
Questa competenza si riferisce all'accesso e all'uso della tecnologia, compresi i computer, telefoni cellulari e applicazioni -
per il social networking, e-communication, e-learning. Si riferisce inoltre alle tecnologie di assistenza, come per esempio
dispositivi che contribuiscono a garantire la mobilità; o l'assistenza (tele-assistenza).
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17. Il Progetto Senior’s Talent
Costituzione di un Laboratorio di
Ricerca e Formazione, con una
piattaforma programmatica
rivolta ad Associazioni, Agenzie
culturali, Gruppi presenti nel
Web (Blog, Portali di
informazione e di servizi),
Fondazioni ed Imprese, Enti
pubblici, che hanno adottato e
sperimentato concretamente
l’uso delle ICTs, dei social network
e dei social media per il
coinvolgimento della popolazione
anziana nei processi di
cittadinanza attiva, promuovendo
una strategia di protagonismo
sociale ed empowerment
nell’invecchiamento.
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18. Rivoluzione digitale e longevità
La rivoluzione digitale può costituire
una risorsa fondamentale per
orientare e supportare una longevità
dinamica sia per quanto attiene gli
stili e la qualità della vita, sia nella
ricerca e soluzione della questione
fondamentale con cui dovrà sempre
più fare i conti, ovvero:
l’aggregazione comunitaria ed il poter
contare su reti (corte e lunghe) di
socializzazione, decisive per evitare i rischi
di marginalizzazione e conseguente
incremento del carico socio-assistenziale e
sanitario sulla spesa pubblica
l’accesso all’informazione, alla conoscenza
ed ai servizi: da quelli amministrativi a
quelli assistenziali e medico-sanitari
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19. Nel solco del Lifelong Learning
L’approccio culturale ed il piano
operativo che con esso vengono
messi in campo, si muovono nel
solco delle iniziative promosse e
finanziate dall’Unione Europea,
attraverso il FSE ed altri
strumenti, in particolare quelli
finalizzati a sostenere programmi
di Lifelong Learning, intesi come
una prospettiva di permanente
apprendistato all’apprendere
(Quaglino, 2001) in tutte le età
della vita, ed a far crescere
l’importanza per le persone che
la consapevolezza di sé e del
proprio valore va coltivata in ogni
momeno dell’esistenza ((Angori,
2012).
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20. Un setting per il dialogo
intergenerazionale
Esso si innesta e struttura sia sotto il profilo
logistico che organizzativo, nell’ambiente
digitale innovativo costituito da Talent
Garden e Fondazione Comunica di Padova,
strutture nelle quali sono attivi i Giovani
Professionisti del Web e della creatività, della
consulenza e della produzione multimediale
Con tale scelta si intende dare
un’impostazione metodologica al dialogo ed
all’educazione intergenerazionale, alle quali
si riconoscono una validità, dapprima
didattico-pedagogica e successivamente
tecnico-operativa, per gestione dei processi
di avvicinamento ed addestramento alle
pratiche digitali
Si ritiene infatti che tali strutture
costituiscano un “setting” nel quale la
collaborazione tra la generazione dei nativi
digitali e dei senior portatori di una domanda
formativa originata dal digital divide,
particolarmente adatto a generare sia una
maggiore produttività formativa che un
proficuo scambio di esperienze
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21. Educazione intergenerazionale (cos’è)
“L’educazione intergenerazionale passa anche attraverso l’occasione
che i discenti hanno, di essere autori e costruttori della propria
conoscenza e non semplici fruitori di contenuti”
“E’ necessario che le generazioni riconoscano l’esistenza di una
reciproca interdipendenza e di una efficace interazione-
integrazione; che comprendano il ruolo determinante
dell’apprendere insieme, in un cotesto di produzione della cultura, di
co-costruzioe della conoscenza e di socializzazione culturale”
“Altri ambienti da promuovere per una didattica inergenerazionale
sono quelli laboratoriali, spazi in cui le diverse generazioni imparano
facendo, impegnandosi in compiti di realtà”
da: Educazione intergenerazionale.Prospettive, progetti e
metodologie didattico-formative per promuovere la solidarietà tra
le generazioni (B. Baschiera, R. De Luigi, E. Luppi) – FrancoAngeli
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22. Laboratorio didattico (cos’è)
“Spazi che rappresentano un modello
per rammentare l’unità della persona,
della cultura e dell’educazione, per
imparare a scoprire in modo
cooperativo la complessità del reale;
laboratori di relazione e di
collaborazione costruttiva
intergenerazioale per risolvere
assieme problemi, per realizzare
progeti condivisi, per svolgere compiti
comuni, utilizzando conoscenze ed
abilità e valorizzando l’intelligenza
distribuita che il gruppo porta con
sè.”
da: Educazione intergenerazionale
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23. Un Hub per l’innovazione sociale
Per avviare partnership ed iniziative condivise rivolte in particolare all’associazionismo
sociale e delle rappresentanze professionali ed imprenditoriali, finalizzate
all’ottimizzazazione delle risorse e delle competenze necessarie nell’attuazione dei
programmi formativi finalizzati prioritariamente all’alfabetizzazione informatica ed alla
“familiarizzazione” degli anziani alla variegata moltitudine di nuove tecnologie
Costituire un Polo di Studio e Ricerca in grado di interfacciarsi con i Centri, le Fondazioni ed i
Dipartimenti universitari che sono impegnati sui temi e sulle questioni cruciali della Ageing
population, in particolare per quanto attiene social networking, social media ed
empowerment, Innovazione digitale e salute biopsichica
Acquisire e strutturare operativamente competenze, strumenti e proposte per orientare e
supportareil mondo delle Residenze Sanitarie Assistenziali ed i Centri Diurni che ospitano gli
anziani, ad avviare processi formativo-addestrativi ed organizzativi per farli familiarizzare con
i social network ed i social media intesi come opportunità per implementare la propensione
alla socializzazione ed alle relazioni affettive
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24. Partnership per l’Agenda digitale
Gli anziani rappresentano l’anelo debole per ogni strategia di sviluppo sociale ed
urbano (leggi smart city) incardinata sul processo di partecipazione dei cittadini e
digitalizzazione dei servizi; il digital divide li colpisce sia per quanto riguarda l’uso e
la condivisione dei canali di comunicazione social che per l’accesso ai documenti
ed ai servizi della Pubblica Amministrazione.
Per questa ragione Senior’s Talent si propone di intervenire nei confronti della
Regione e dei Comuni affinchè nei programmi attuativi dell’Agenda Digitale:
Siano debitamente affrontati i temi dell’alfabetizzazione digitale della popolazione
anziana
Questioni cruciali come l’egovernment e Open Data tengano nella dovuta
considerazione il digital divide
Nella pianificazione urbana Smart city and Ageing population costituisca un focus
centrale per la riflessione sulle scelte strategiche di innovazione tecnologica ed il
loro reale impatto sociale
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25. Programma di lavoro
Costituzione Team interprofessionale
Costituzione Comitato scientifico
Avvio del Network baricentrato sulla città di
Padova
Elaborazione Piano di comunicazione
Logo e rapporto con Rete TAG
Presentazione a Digitalmeet
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