Intervento al Seminario
TUTELA DEI BENI CULTURALI E DIRITTO D'AUTORE
Un dialogo sperimentale tra saperi
Trento, 9 aprile 2013
Facoltà di Lettere e Filosofia (aula 110)
Nella giungla degli antichi diritti - d’autore, editoriali - tra diagrammi di flusso che calcolano aperture più o meno estese del pubblico dominio - da Paese a Paese – in mezzo alle opere orfane nelle terre di nessuno, tra i paradossi dei diritti nel digitale e relativi DRM posti ai contenuti, le biblioteche continuano ad erogare i loro servizi. Distribuzione di contenuti, interoperabilità tecnica e organizzativa, prestito digitale, e diritti di accesso ai contenuti creano potenziali aspettative nei netizen e nelle comunità che ruotano attorno alle biblioteche web 2.0. In bilico tra vecchi diritti e le comunità che premono verso nuove forme di e-democracy, le biblioteche evolvono e mutano.
La gestione dei diritti nella digitalizzazione di massa: casi a confronto
1. TUTELA DEI BENI CULTURALI E DIRITTO D'AUTORE
Un dialogo sperimentale tra saperi
Trento, 9 aprile 2013
Facoltà di Lettere e Filosofia (aula 110)
La gestione dei diritti nella
digitalizzazione di massa:
casi a confronto
Antonella De Robbio
Centro di Ateneo per le Biblioteche
Università degli Studi di Padova
2. Testi posseduti dalle
biblioteche [40 milioni]
20%
Fuori diritti [8 milioni]
(pubblico dominio)
100%
Modello estrapolato
dall’analisi del campione
Progetto Google Libri
80%
Coperti da diritti [32 milioni]
(d’autore o/e editoriali)
70 anni dopo la morte autore UE
USA pubbl. prima 1923
con diritti editoriali
ma FUORI STAMPA
(macero) [2 mil.]
In print [7/9 milioni] Opt-IN
In print [7/9 milioni]
Circuito commerciale
Circuito commerciale
limbo
Opt-OUT
Fuori commercio [23/25 mil.]
Fuori commercio [23/25 mil.]
Con diritti d’autore
Con diritti d’autore
Diritti editoriali (20 anni)
Accordi con editori
(variabile nel tempo)
22-28%
72-78%
Diritti d’autore (autori viventi o eredi)
Non reperibili nel mercato
Libri Orfani [2.5/5 mil.]
Sottospecie dei fuori commercio, ma è incerta
la situazione relativa ai diritti d’autore o eredi.
Non trascorsi 70 p.m. Non reperibili gli aventi diritto
5. Mappa mondiale del Pubblico Dominio pubblicata a dicembre 2010 sul sito
dell’european Public Domain webpage
creata da Balfour Smith ( Duke University)
La mappa riporta graficamente i differenti termini temporali nella durata
del copyright previsti dalle diverse legislazioni che agiscono in
ciascun paese come elencati da Wikipedia.
6. La digitalizzazione e la
messa a disposizione
possono divenire
impresa impossibile,
a causa di alcuni aspetti
non ben definiti sui diritti
esclusivi di riproduzione
e di messa a
disposizione del
pubblico delle opere,
e delle norme che
prevedono che queste
operazioni siano
possibili soltanto previo
consenso del titolare dei
diritti!!!
La ricerca dei titolari dei
diritti, volta ad
individuare e
rintracciare i titolari
tramite consultazione
delle fonti appropriate,
dovrà pertanto essere
condotta su fonti
individuate
dagli stati membri, di
concerto con i titolari
dei diritti e gli utenti, e i
risultati dovranno
essere registrati in una
base di dati accessibile
al pubblico.
Se un'opera è stata indebitamente
considerata orfana a seguito di una
ricerca che non sia stata
ragionevolmente diligente ed
effettuata in buona fede,
occorre che gli stati membri
prevedano la responsabilità
dell'utilizzatore per violazione del
diritto d'autore. E l’ambiguità sta
proprio nell’individuazione
dei titolari dei diritti, procedura
lunga e complessa e spesso con
esiti incerti e, nella responsabilità
di chi si carica dell’onere costoso di
digitalizzare opere che magari sono
ancora soggette a diritto d’autore.
Per tutte queste ragioni sono stati
numerosi, anche tra coloro che
hanno votato a favore della
proposta, quanti hanno criticato la
direttiva.
Oltre ai costi che una ricerca
diligente comporta, sarebbe
comunque troppo rischioso per le
biblioteche e gli archivi
accollarsi la responsabilità di
eventuali richieste
di risarcimento danni, al riapparire
del titolare dei diritti.
7. Le linee di provenance del digitale:
business versus OA
Progetti e iniziative di
digitalizzazione volontari: da
Gutenberg a OpenLibrary
•
•
Progetti e iniziative di
digitalizzazione nazionali,
governativi, poi europei …
internazionali
Progetti e iniziativi di
digitalizzazione:
istituzionali, disciplinari
Iniziative di aggregazione di
materiale di pubblico dominio
(HathiTrust)
•
•
Spinte e servizi commerciali:
Amazon, connessione a OPAC
Progetti di digitalizzazione di
massa: GoogleBooks, OCA,…
•
• Piattaforme editoriali web
(modalità streaming)
• Nascita dei dispositivi devices:
dalle piattaforme web ai dispositivi
mobili diversi (telefonini, reader,
tablet…)
Piattaforme pseudo pirata,
con contenuto non controllato
Iniziative editoriali ai limiti della legalità
Motori di ricerca per e-books (commerciali o liberi)
con indicazioni tecniche su modalità di fruizione
8. Michael Hart del Progetto Gutenberg aveva
annunciato di fornire in OA un miliardo di libri: 10
milioni di opere nel Pubblico Dominio tradotte in 100
lingue ciascuno.
Ora sono 33mila gli e-book scaricabili per vari
devices, 100mila nell’insieme dei progetti aggregati
9. 1990: partnership tra
Cornell University e Xerox Corporation
Servizio vendita PoD
Negli Stati Uniti i progetti di digitalizzazione sono
spesso realizzati grazie a finanziamenti privati
10. Creata il 13 ottobre 1994 con un finanziamento
misto: il Congresso degli Stati Uniti nei primi 5
anni ha partecipato con $ 15milioni, il partenariato
pubblico-privato di enti imprenditori e filantropi ha
contribuito con oltre $ 45 dal 1994 al 2000.
Totale $ 60milioni negli anni 1994-2000
Lanciata nel 1997 dopo 5 anni di lavoro dietro le
quinte.
Nel 2000 viene messa in linea una nuova versione
Nel 2005 polemica contro il Progetto Google
Nel 2007 alleanza con la Biblioteca Nazionale di
Budapest e di Lisbona, dando vita al
progetto Europeana che è diventato operativo a partire
dalla primavera 2007 che si ripromette di espandersi al
ritmo di 100.000 testi l'anno.
BDI: origine 2001: funzione diversa rispetto alle
altre iniziative nazionali
(promuovere e coordinare le iniziative di
digitalizzazione)
Michael: descritte 3809 collezioni digitali da
1801 istituzioni.
11. L'Open Content Alliance (OCA) è un consorzio di organizzazioni che ha come obiettivo la realizzazione
permanente di un archivio pubblico di testi digitalizzati. La sua creazione è stata annunciata da Yahoo!,
da Internet Archive, dall'University of California, dall'University of Toronto e da altre istituzioni.
12. 4.403.738 texts
Tre libri di Catellani con licenza CC
dal progetto GoogleLibri
Connessa alla OpenLibrary
1.6milioni provenienti da OCA
13. Costruzione database con importazione dati:
•dai cataloghi bibliotecari (LC e numerosi
altri ma in USA principalmente)
•dai cataloghi editoriali (ONIX)
Grande lavoro di organizzazione dei volontari
per individuare per compattare record (un sorta
di catalogo unico, e per recuperare eventuali
Opere e-book (su formati vari)
Oltre 1milione di testi liberi
su 23milioni di record
La wikipedia dei libri di pubblico dominio
Creata nel 2006 da Aaron Swartz
e ridisegnata nel 2010 da George Oates
Sw: Infobase, basato su PostgreSQL,
Infogami, Wiki engine scritto in Python.
Il codice sorgente sotto licenza
Affero General Public License
14. partecipazione finanziaria di Google nel 2005 (3 milioni di dollari)
World Digital Library [2011] biblioteca digitale internazionale gestita dall'UNESCO e dalla Biblioteca del
Congresso. Scopo: promuovere la comprensione internazionale ed interculturale, aumentare la quantità e la
varietà di contenuti culturali su Internet, fornire risorse a docenti, studenti e gente comune e costruire capacità
nelle istituzioni partner del progetto per restringere il divario digitale all'interno e tra le nazioni.
Vasta collezione di manoscritti, libri rari, immagini, filmati e registrazioni sonore, culture orientali, ricercabili per
area geografica, nazione e periodo storico in 7 lingue: arabo, cinese, francese, inglese, portoghese, russo e
spagnolo. Un finanziamento della WDL, ha consentito alla Biblioteca Nazionale dell’Uganda di lanciare il Centro
di conversione digitale per la digitalizzazione di documenti storici e culturali ugandesi.
15. Due registi e un membro del parlamento
olandese hanno lanciato il Great Book
Robbery Project, con il compito di
digitalizzare e mettere OA 60.000 libri di
proprietà palestinese e sequestrati
dall'esercito israeliano durante la guerra
del 1948 arabo-israeliano. Nel progetto è
previsto di rintracciare gli eredi delle opere
che detengono la titolarità
del copyright e di produrre un documentario
sul tema.
NewspaperCat è uno strumento(creato con il sw
SobekCM/ Greenstone) che consente la ricerca entro
un migliaio di giornali storici digitalizzati pubblicati
Google sta digitalizzando il materiale
negli Stati Uniti d’America e nei Caraibi. (University of
del museo dell’Olocausto dello Yad
Florida Digital Collections (UFDC) e Digital Library of
Vashem (per ora 130mila foto)
the Caribbean (dLOC) digital repositories)
16. Dominio
pubblico
15-20%
Progetti
Volontari,
Nazionali
Europei…
Zona mobile
varia da
Paese a Paese
Leggi sul
Copyright
Open Knowledge
Foundation
Project
calculator
Diritti editoriali:
Area business
15-20%
Twilight zone 70%
Piattaforme
Contenuti ora chiusi entro le
Commerciali
biblioteche fisiche – fuori
Streaming
commercio
Libri orfani>: mobile
Battaglia sulla “proprietà”
Google è focalizzato qui
ma non solo
Migrazione dei
Contenuti
entro dispositivi
Mobili (modelli
diversi)
Formati diversi
17. Struttura del progetto GBS
Google Book Search
• Nascita il 14 dicembre 2004
• Scopo: scansione ai fini indicizzazione e ricerca
• Dilemma negli USA (Lessig/Samuelson):
è Fair Use ? Class Action
• Divisione nei due attuali programmi paralleli:
– il Partner Program o Programma Editori che si occupa delle
opere fornite direttamente dagli editori, i quali scelgono a priori
se aderire o meno al progetto [opt-in]
– il Library Project o Programma Biblioteche che ha curato la
digitalizzazione di libri provenienti dalle più prestigiose
biblioteche pubbliche e universitarie [opt-out]
Costi di digitalizzazione stabiliti tra i 50 e i 100 dollari per ciascun libro
18.
19. Il sostegno – tardivo – a GBS
•
EFF (Electronic Free Foundation) e le associazioni dei bibliotecari americane
in difesa del progetto GoogleLibri e di HathiTrust, inviano una serie di
documenti a supporto del progetto, in particolare:
– Il documento Brief Of Amici Curiae American Library Association, Association of
College and Research Libraries, Association of Research Libraries, and Electronic
Frontier Foundation in support of Defendant’s Motion for Summary Judgment (Case
1:05-Cv-08136-Dc Document 1032) redatto da Johathan Band, consulente
governativo sulle questioni relative al Digital Millennium Copyright Act a supporto di
Google
– il Memorandum in support of the Libraries’ Motion for Summary Judgment on Fair
Use and Lack of Infringement Under Section 106 Of The Copyright Act a supporto
di HathiTrust.
•
Per anni Google ha collaborato con le biblioteche per digitalizzare i libri da
mettere a disposizione del pubblico ed è grazie a questa azione congiunta che
Google Book Search (GBS) comprende ora oltre 12 milioni di opere che gli
utenti possono cercare per parole chiave. I risultati includono titoli, numeri di
pagina e piccoli frammenti di testo (snippet). GBS è diventato uno strumento
di straordinario valore per i bibliotecari, studiosi e ricercatori amatoriali di ogni
genere. Ma gli editori, che in tutti questi decenni hanno buttato al macero
migliaia di titoli a stampa, stanno ora impedendo questa impresa di
digitalizzazione. Sebbene tardivamente i bibliotecari hanno finalmente
compreso la portata culturale ed economica del progetto.
21. 3 consortial partners e 52 singoli partner istituzionali
Collettore di digitalizzazioni di diversa origine: Google, Internet Archive, partner istituzionali
20 membri dello staff Trust sono dedicati
allo stato dei diritti sui libri digitalizzati.
Se di pubblico dominio, e privi di
Copyright il Trust li rende OA senza
restrizioni. Archivio gestito dall’Università
Del Michigan
5milioni e mezzo di titoli (30% PD)
22. • 10-10-12: Harold Baer,
giudice distrettuale NY, si
è pronunciato nella
controversia Authors
Guild vs HathiTrust
Case 1:11-cv-06351-HB
Document 137
• scansione e
trasformazione in
contenuti digitali: secondo
i ricorrenti l’azione si
configurava come
violazione di copyright
• motivazioni espresse in
un documento di 23
pagine
Case 1:11-cv-06351-HB
Document 156
• Il giudice si è schierato
nettamente a favore delle
biblioteche accademiche
aderenti all’archivio
23. 3milioni di e-books free:
scaricabili in PDF e ePub su 85
diversi devices
Dominio pubblico
24. La quantità di testo visualizzabile
(i 4 diversi gradi di accesso) è a discrezione del titolare
dei diritti o dell’editore che l'ha fornita a Google
26. Europeana
•
•
•
•
•
•
•
•
Biblioteca digitale europea nata nel 2008 che riunisce contributi già
digitalizzati da diverse istituzioni dei 27 paesi membri dell'Unione
Europea in 23 lingue.
20 milioni di documenti con licenza aperta di tipo Creative
Commons (CC0) provenienti da oltre 2.200 istituzioni (pubbliche e
private) che contribuiscono alla conservazione dei beni culturali di
tutta Europa.
Include libri, film, dipinti, giornali, archivi sonori, mappe,manoscritti ed
archivi, tutte opere già di pubblico dominio.
Provenienza: metà dalla Francia (Gallica), 10% UK,
Università di Gent contribuisce a Europeana con libri digitalizzati
da Google: oltre 100mila opere di pubblico dominio digitalizzate nel
2007 in accordo con GBS.
Dopo mille polemiche nel 2009 accordo tra Google e la Biblioteca
nazionale di Francia (per velocizzare la digitalizzazione, e a costo 0)
Nel 2010: entra la Germania con 30.000 biblioteche
La digitalizzazione è a carico delle istituzioni che si prendono in carico
anche la responsabilità della gestione dei diritti e i metadati devono
rispondere a un profilo specifico: va sottoscritto un accordo tra
l’istituzione e Europeana
27.
28.
29. Confronto con Europeana
•
•
il GBS è percepito, a
torto, come progetto
concorrente e in
competizione con
Europeana,
da un confronto su
alcuni punti cruciali,
emerge chiaramente
come essi siano
completamente diversi,
nei fini, negli obiettivi,
nella gestione dei
diritti, nella dimensione
economica, ma
soprattutto nella
risposta che ciascuno
dei due può offrire alla
comunità scientifica.
Europeana
GBS
Servizio
Materiale
Digitalizzazione
Costi
Metadati
Portale
Offerte servizi
Differenziato
Tutelato da diritti
Tutto a
carico
dell’ente
Lavoro a carico
di Google
Gestione diritti
Costi e rischi
enormi a carico
delle strutture
(richiesta
liberatoria)
Conseguenza
SOLO
PUBBLICO
DOMINIO
Si evitano gli enormi
costi di transazione
derivati dal rintracciare
i titolari di copyright di
milioni di opere la cui
attribuzione è spesso
oscura
Punti confronto
Dominio Pub
Metadati presi
da WorldCat
RECUPERO DELLA
TWILIGHT ZONE
Potenzialità degli
Non-display uses
Nella giungla degli antichi diritti - d’autore, editoriali - tra diagrammi di flusso che calcolano aperture più o meno estese del pubblico dominio - da Paese a Paese – in mezzo alle opere orfane nelle terre di nessuno, tra i paradossi dei diritti nel digitale e relativi DRM posti ai contenuti, le biblioteche continuano ad erogare i loro servizi. Distribuzione di contenuti, interoperabilità tecnica e organizzativa, prestito digitale, e diritti di accesso ai contenuti creano potenziali aspettative nei netizen e nelle comunità che ruotano attorno alle biblioteche web 2.0. In bilico tra vecchi diritti e le comunità che premono verso nuove forme di e-democracy, le biblioteche evolvono e mutano.
Nell’ironico fotomontaggio in testa all’articolo (un’ipotetica foto di gruppo alla loro laurea) vi troviamo anche i due padri fondatori dell'antropologia, il tedesco-statunitense Franz Boas e il polacco Bronisław Malinowski, l’inglese Sir Francis Younghusband ufficiale dell'esercito e scrittore mistico, tristemente famoso per il massacro di soldati e civili durante la Spedizione Inglese del 1904 in Tibet da lui guidata, il pittore Grant Wood noto per una delle immagini più iconiche d'America, Gotico Americano, in cui ritrae una coppia di agricoltori dallo sguardo fiero e austero davanti alla propria abitazione. Molti di loro sono morti in conseguenza, direttamente o indirettamente, della seconda guerra mondiale.
Nell’ultimo decennio, le piattaforme che forniscono e-book (digitalizzati o nati digitali) si sono modificate fino ad assumere caratteristiche e dimensioni nuove che si sono adattate alle esigenze dei mercati e delle comunità.
Le linee di provenance iniziali degli e-book (iniziative volontarie, commerciali, progetti di digitalizzazione governativi, o di settore accademico) si modificano, si sdoppiano, alcune linee prevalgono su altre, sorgono nuove piattaforme ai limiti della legalità.
Ottica commerciale:
Investimenti nella digitalizzazione per creare nuovi canali di business
diversi scenari per il delivery di contenuti o vendita streaming su piattaforma
Sforzi collettivi da parte di varie e numerose iniziative di diverso spessore e condotte da soggetti diversi tendenti all’Open Access:
locali, nazionali, europee, internazionali,
aggregazioni di tipo collettore per materiale di dominio pubblico o OA
governi, UE, istituzioni, fondi di privati, commerciali…
Iniziative volontarie con coinvolgimento dei cittadini in modo partecipato (scan on demand)
Piattaforme ove gli utenti caricano documenti di vari formati, poi condivisi con la comunità, incorporandoli in una pagina web usando formati come iPaper: Nessun controllo sui diritti
Michael Hart del Progetto Gutenberg ha annunciato di fornire in OA un miliardo di libri: 10 milioni di opere ora nel Pubblico Dominio tradotte in 100 lingue ciascuno.
Non c’è corrispondenza tra quanto presente in Internet Archive e i dati di Opne Library, iniziative scollegate
Solr is an open source enterprise search platform from the Apache Lucene project. Its major features include powerful full-text search, hit highlighting, faceted search, dynamic clustering, database integration, and rich document (e.g., Word, PDF) handling. Providing distributed search and index replication, Solr is highly scalable.
Un finanziamento della Digital World Library (WDL), ha consentito alla Biblioteca Nazionale dell’Uganda di lanciare il Centro di conversione digitale e la digitalizzazione di documenti storici e culturali ugandesi
Bandiera 150 anni ;-)
2004 la svolta
Ritengono di non essere stati danneggiati dalla digitalizzazione delle loro opere oltre a sottolineare che molti loro (autori d ambito giuridico peraltro) ritengono che la digitalizzazione rientrasse nel FaiUse.
Chiedono espressamente al Giudice di riflettere su un eventuale blocco delle digitalizzazioni delle collezioni
http://www.law.berkeley.edu/files/Academic_authors_letter_to_Judge_Chin_021312_final.pdf
A sostegno della tesi di Google il 13 febbraio 2012 Pamela Samuelson - docente di giurisprudenza di fama internazionale e direttore del Berkeley Center for Law & Technology oltre che pioniere nelle materie che riguardano la proprietà intellettuale e le politiche dell’informazione - ha inviato una lettera al giudice Denny Chin. La lettera - Academic Author Objections to Plaintiff’s Motion for Class Certification - sottoscritta da decine di autori accademici, obietta e si dissocia dalla recente azione legale di richiesta danni (per violazione di copyright) intrapresa da Authors Guild contro Google. Come si evince dalle motivazioni esposte gli autori accademici non si sentono per niente rappresentati entro la nuova class action contro Google, proprio per le profonde differenze tra gli autori che hanno intrapreso l'azione legale e gli autori di testi scientifici. Ritengono di non essere stati danneggiati dalla digitalizzazione delle loro opere, anzi molti di loro (autori di ambito giuridico, peraltro) reputano che la digitalizzazione rientri nel FairUse. In sostanza la lettera chiedeva espressamente al giudice di riflettere su un eventuale blocco della digitalizzazione delle collezioni. Ma il giudice Chin – lo stesso che aveva rifiutato un anno prima il famoso Settlement di Google con l’AAP (Association of American Publishers) bloccando di fatto il progetto di digitalizzazione - aveva respinto l’obiezione decretando la class action «il metodo migliore per risolvere questa disputa», giacché Google «ha trattato i detentori di copyright come un gruppo, e come un gruppo essi hanno il diritto di difendersi».
Le biblioteche con le copie scansionate hanno messo in piedi un repository collettivo chiamato HathiTrust Digital Library, (pronuncia hah-TEE, parola indi che significa "elefante", animale simbolo della memoria) con tre obiettivi fondamentali: conservazione delle opere, implementazione di un motore di ricerca entro tutti i full-text e possibilità di accesso digitale per gli utenti con disabilità visive.
L’archivio, gestito dalla University of Michigan, è il collettore delle digitalizzazioni presenti nelle istituzioni affiliate (3 grossi consorzi e 52 istituzioni accademiche tra le più prestigiose) e comprende le copie delle scansioni di differenti progetti di digitalizzazione, in gran parte provenienti dalle digitalizzazioni di Google.
Ad oggi HathiTrust comprende oltre 10,5 milioni di testi relativi a 5,5 milioni di titoli. Il 31% di questo patrimonio è accessibile pubblicamente. Si tratta di opere i cui diritti sono scaduti e per la legge sul copyright negli Stati Uniti sono di pubblico dominio. Circa 20 membri dello staff sono impegnati in permanenza sul Copyright Review Project, attraverso un controllo minuzioso dello stato del copyright dei libri digitalizzati presenti nelle collezioni che compongono l’archivio. Quando i libri sono di pubblico dominio, il Trust li rende Open Access senza restrizioni. La restante parte del contenuto, poco più del 70% del totale, è accessibile ai soli partecipanti alla rete consortile HathiTrust, mentre per l’utente di rete sono visibili solo degli snippet(ritagli). Ed è qui, su questo terreno scivoloso, che si è incentrata la lite giudiziaria.
Il 10 ottobre scorso Harold Baer - giudice distrettuale dello Stato di New York - si è pronunciato nella controversia Authors Guild contro HathiTrust (Case 1:11-cv-06351-HB Document 137) in merito alla scansione dei libri e alla loro trasformazione in contenuti digitali che, secondo i ricorrenti, si configurava come violazione di copyright. Il giudice – nelle sue motivazioni espresse in un documento di 23 pagine (Case 1:11-cv-06351-HB Document 156) - si è schierato nettamente a favore delle biblioteche accademiche aderenti all’archivio digitale HathiTrust, chiamato in causa da Authors Guild, organizzazione statunitense no-profit di che difende gli interessi di autori ed editori.
Se le perplessità necessitano di un confronto con esperti di economia industriale che forniscano loro quegli elementi utili per ridimensionare sensibilmente la portata delle preoccupazioni, da un’analisi concorrenziale esaustiva sull’impatto del GBS emergono alcune considerazioni economiche di grande interesse in risposta ai vari dubbi e timori.
Le ragioni e gli argomenti a favore sono altrettanto numerosi e puntano verso la possibilità di avere finalmente a disposizione una massa di contenuto digitale, immediatamente ricercabile, raggiungibile, consultabile, fruibile in varie forme e modi e utilizzabile ai fini della ricerca e della didattica.
Questa massa di contenuto, che rappresenta il 70% del materiale presente fisicamente nelle biblioteche del mondo, ora è praticamente materia oscura.
Utilissima per la ricerca scientifica, è una parte consistente di testi fuori dal mercato editoriale, spesso mandati al macero dagli stessi editori, ai quali evidentemente non è interessata fino ad oggi, probabilmente perché non costituiva fonte di lauto guadagno.