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ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI
SOSTENIBILITÀ (2)
Chiara Corbo
Università Cattolica del Sacro Cuore
23 Maggio 2014
IL SISTEMA DELLE
CERTIFICAZIONI
INDICE
 Il sistema delle certificazioni
 Certificazioni di sostenibilità
 Validazioni e autodichiarazioni
 Consumatori, sostenibilità ed etichette
 Il sistema di verifica e labelling di V.I.V.A.
Sustainable Wine
IL SISTEMA DELLE CERTIFICAZIONI
 Certificazione: processo con il quale un ente terzo
riconosce la conformità di un determinato prodotto,
processo persone o sistemi ai requisiti specificati
(norma, disciplinare, regolamento) effettuando
controlli periodici.
 Perché la certificazione? Per garantire al consumatore
che il prodotto/servizio presenti le garanzie promesse.
 Norma/regolamento: un documento che definisce le
caratteristiche di un prodotto, processo o servizio,
definendone le qualità.
 Certificazione di prodotto (regolata dalle norme settoriali, generiche
e specifiche, di prodotto o da riferimenti normativi equivalenti): si
accerta la rispondenza ai requisiti applicabili di un prodotto
tangibile o intangibile (servizio), inteso come risultato di un
processo.
 Certificazione di sistema: riguarda i sistemi di gestione per la
qualità (regolata dalla norma ISO 9001); ambientale (ISO 14001);
per la salute e sicurezza sul lavoro (OHSAS 18001); per la sicurezza
delle informazioni (ISO 27001); per la sicurezza alimentare (ISO
22000). Assicura la capacità di un'organizzazione (produttrice di
beni o fornitrice di servizi) di strutturarsi e gestire le proprie risorse
ed i propri processi produttivi in modo da riconoscere e soddisfare i
bisogni dei clienti, impegnandosi al miglioramento continuo.
IL SISTEMA DELLE CERTIFICAZIONI
 Obbligatoria: riguarda i prodotti che rientrano in specifiche
direttive comunitarie, le quali fissano i requisiti minimi per la
sicurezza dei lavoratori, dei consumatori e per la tutela
dell’ambiente (es: marchio CE).
 Regolamentata: fa riferimento a leggi nazionali o regolamenti
comunitari. La decisione di aderire o meno alla certificazione è
facoltativa, ma una volta effettuata la scelta non si può
derogare dalla normativa pubblica prevista.
 Volontaria: vi è libera adesione e le norme sono di derivazione
privatistica.
IL SISTEMA DELLE CERTIFICAZIONI
 Output: certificato o dichiarazione di conformità
 si riferisce solo all'oggetto della certificazione (scopo e campo
di applicazione della norma)
 è rilasciato sulla base di verifiche a campione,
 attesta che l'organizzazione è in grado di soddisfare e
mantenere i requisiti nel tempo, nonché di adottare efficaci
azioni correttive e/o preventive.
 Validità temporale
 Ispezione: consiste nell'esame di un progetto, prodotto,
servizio, processo o impianto, con la conseguente
determinazione della rispettiva conformità a requisiti specifici
o, sulla base di "un giudizio professionale", a requisiti di
carattere generale.
IL SISTEMA DELLE CERTIFICAZIONI
LE CERTIFICAZIONI NEL SETTORE AGROALIMENTARE:
PRODOTTO E SISTEMA (esempi)
 Prodotto
 Marchi di qualità
 Biologico
 No OGM
 …
 Sistema
 ISO 9001 (Gestione della qualità: miglioramento efficienza
processi, miglioramento soddisfazione clienti)
 ISO 14001(Sistemi di gestione ambientale: realizzazione
analisi ambientale, definizione politica aziendale,
definizione responsabilità specifiche)
 ISO 22000 (Food Safety Management)
 …
CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ E SETTORE
VITIVINICOLO: alcuni esempi
 Certificazioni ambientali (ISO 14001
Sistema di Gestione Ambientale)
 Carbon Footprint
 LCA – Life Cycle Assessment (>>> DAP)
 …
NON SOLO CERTIFICAZIONI:“VALIDAZIONI” E
“AUTO-DICHIARAZIONI”
 Auto-dichiarazione: l’azienda comunica in modo chiaro,
completo e trasparente le caratteristiche che la
contraddistinguono, il metodo utilizzato per effettuare la
valutazione ed il risultato finale. In questo caso l’azienda si
assume direttamente la responsabilità di quanto comunica,
e deve essere trasparente nel modo in cui è stata affrontata
la valutazione delle sue performance. L'autodichiarazione
può anche avvalersi di una revisione esterna a cura di
un'Università, un Ente o uno specialista esterno.
 Validazione: un organismo esterno indipendente valuta la
conformità non solo del metodo adottato, ma anche dei dati
forniti dall’azienda, e dunque si fa garante verso il
consumatore rispetto a quanto affermato. Non si richiede
quindi che una norma sia recepita a livello nazionale o
internazionale.
LE CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ: PERCHÉ?
 Ridurre costi annessi agli aspetti ambientali
 Ridurre i rischi ambientali
 Risolvere la gestione degli adempimenti
normativi ambientali obbligatori
 Migliorare la competitività
 Migliorare l’immagine aziendale.
Attenzione:
•riconoscibilità da parte dell’utente finale!
CONSUMATORI, CERTIFICAZIONI
ED ETICHETTE
I CONSUMATORI SONO INTERESSATI A UN VINO
SOSTENIBILE?
Un’analisi esplorativa
IL CAMPIONE
ABITUDINI DI CONSUMO
Acquisto di vino “sostenibile”
Consumo di cibo “sostenibile”
La sostenibilità non è sempre tra i primi fattori
di scelta di un vino…
4,43 4,41
4,24
3,94 3,85 3,82 3,73 3,70 3,70
3,45 3,31 3,17 3,16
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
4,50
5,00
3,5% 6,2%
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76,0%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Not al all Low Indifferent Agree
Sarei interessato all’acquisto di un
vino con un’etichetta di sostenibilità
…ma potrebbe diventarlo, se ben comunicata!
4%
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16%
73%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
Not al all Low Indifferent Agree
Se ci fosse un’etichetta di sostenibilità,
la sostenibilità potrebbe divenire un
parametro rilevante per le mie scelte.
Sostenibilità: è garanzia di qualità e sicurezza?
18,13%
20,08%
27,68% 27,29%
0,05%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
Not at all Not so much Indifferent Enough Very Much
Qualità
Sicurezza
18%
24%
32%
23%
4%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
Not at all Not so
much
Indifferent Enough Very Much
22%
30%
25%
11%
5%
7%
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
0 -1 1.01 - 2 2.01-3 3.01-4 4.01-5 >5
€
Disponibilità a pagare per un vino sostenibile
 Sesso: le donne sono più interessate all’acquisto di uno
vino con un’etichetta di sostenibilità.
 La formazione ha un’influenza: le persone con un livello
di istruzione più alto sono maggiormente interessate.
 Il reddito non influisce molto.
 Età e area geografica: non hanno grande rilevanza.
  ? x x
Relazioni tra l’interesse nell’etichetta di sostenibilità (per
il vino) e sesso, età, reddito, formazione, area geografica.
L’ETICHETTA V.I.V.A. E IL
PROCESSO DI VERIFICA
IL SISTEMA DI VERIFICA DI V.I.V.A.
 4 indicatori: Aria, Acqua, Vigneto, Territorio.
 Disciplinari Tecnici: strumenti operativi per le aziende
(metodologie di monitoraggio e rendicontazione dei 4
indicatori).
 Team di verifica >>> Attività di verifica.
 Team di verifica: risorse coinvolte nelle attività. Risorse
appartenenti all’ente di certificazione (eventualmente
anche personale delle università o enti di ricerca).
 Output della verifica.
Insieme delle attività di validazione della coerenza del
calcolo rispetto ai disciplinari.
VERIFICHE DI TERZA PARTE
 Verifiche condotte da un ente di certificazione:
 incaricato dall’azienda
 autorizzato dal gestore dell’iniziativa.
 Ente di certificazione:
 Dispone le tempistiche
 Predispone il piano di dettaglio
 Comunica i risultati
 Team di verifica:
 Risorse appartenenti all’ente, competenti a garantire l’efficacia
delle attività di valutazione
 Coordinate da un Lead Auditor
 Verifiche condotte in data stabilita con l’azienda. Eventuale
presenza di referenti del Ministero, Università, Centri di ricerca
coinvolti
 Necessità di collaborazione!
CONFORMITÀ LEGISLATIVA
Primo step: valutazione dei principali adempimenti di
natura normativa cogente a cui l’azienda deve
sottostare.
Carenza legislativa: in termini di gravità, rischiosità
di impatti generati, o potenzialmente generabili.
CONFORMITÀ LEGISLATIVA
Carenza legislativa maggiore
 Carenza legislativa maggiore: ostativa ai fini del
superamento della verifica.
 Implementazione di azioni correttive.
 A seguito della verifica, l’azienda deve inviare in forma scritta
l’indicazione delle azioni correttive che intende implementare per
risolvere la mancata conformità legislativa.
 L’ente valuta e verifica l’implementazione di tali azioni (verifica
documentare o presso l’azienda).
 L’ente invia all’azienda, in forma scritta, l’esito della valutazione.
 Se positiva: la verifica è conclusa.
CONFORMITÀ LEGISLATIVA
Carenza legislativa minore
 Carenza legislativa minore: non ostativa ai fini del
superamento della verifica.
 Entro 90 giorni dalla verifica, l’azienda deve inviare in forma scritta
l’indicazione delle azioni correttive che intende implementare per
risolvere la mancata conformità legislativa.
 L’ente valuta l’adeguatezza di tali azioni.
 L’ente invia all’azienda, in forma scritta, l’esito della valutazione.
 Se positiva: la verifica è conclusa.
 La verifica dell’implementazione delle azioni avviene
successivamente, nella verifica periodica. Se le azioni non sono state
implementate, l’utilizzo dell’etichetta è sospeso.
VERIFICA DEI 4 INDICATORI
 L’ente di certificazione ha il compito di valutare
la coerenza del calcolo rispetto ai 4 indicatori.
 Indicatore aria, acqua: l’ente valuta e verifica
il calcolo effettuato dall’azienda rispetto a quanto
previsto dall’indicatore stesso e dal disciplinare
tecnico.
 L’ente deve valutare che il calcolo sia stato eseguito
secondo criteri e metodologie contenute nei
disciplinari.
 Se calcoli non coerenti, l’azienda deve eseguire
nuovamente il calcolo.
VERIFICA DEI 4 INDICATORI
 Indicatore vigneto: l’ente verifica in campo la
sussistenza delle informazioni riportate dall’azienda e
la loro coerenza rispetto a quanto previsto
dall’Indicatore e prescritto nel disciplinare.
 Indicatore territorio: l’ente verifica in campo la
sussistenza delle informazioni riportate dall’azienda e
la loro coerenza rispetto a quanto previsto
dall’Indicatore e prescritto nel disciplinare.
 Dimostrazione della sussistenza delle informazioni “Core”
(per valutazione positiva).
 Verifica a campione dei requisiti “Non core”: eventuali
incoerenze e la risoluzione saranno oggetto di verifica
periodica di mantenimento.
NON CONFORMITÀ
Verifica e anomalie
 “Non conformità al requisito dell’indicatore” =
non coerenza del dato o del requisito. Carenze che
l’ente ha riscontrato in merito a dato, modalità di
raccolta o in merito a informazioni rendicontate.
 Per ogni anomalia o non-conformità, l’azienda
identificherà e implementerà le azioni correttive.
 Comunicazione all’ente di certificazione. Valutazione
delle azioni: verifica in modalità back-office
(verifica documentale) per la chiusura delle
anomalie.
 Se la valutazione di tipo documentale non è
sufficiente a garantire l’adeguatezza della verifica, si
potrà condurre un ulteriore verifica in azienda.
 Riunione finale: al termine della verifica, l’ente rilascia
un rapporto di verifica con l’esito della verifica e
segnalazione delle eventuali anomalie.
 Carenza legislativa maggiore: evidenza di mancata
conformità legislativa di natura grave.
 Carenza legislativa minore: evidenza di mancata conformità
legislativa ritenuta di natura di grado inferiore.
 Non conformità al requisito: evidenza di non coerenza con il
requisito, rispetto a quanto indicato nel disciplinare.
 Rilevante
 Non rilevante
in funzione dell’impatto sull’indicatore finale.
 Osservazione: vi è coerenza con il requisito; è però riscontrata
un’anomalia alla base della gestione di quanto necessario per
il rispetto del requisito: Con il tempo, potrebbe degenerare in
non-conformità-
NON CONFORMITÀ
Rapporto e chiusura delle anomalie
 Esito positivo, l’azienda ha diritto di ottenere l’attestato
di conformità (necessario per il rilascio dell’etichetta).
 L’azienda è obbligata a sottoporsi alla verifica
periodica di mantenimento (2 anni) >>> utilizzo del
marchio nel tempo.
 L’azienda è obbligata a dare comunicazione scritta
all’ente e al gestore dell’iniziative riguardo le modifiche
sostanziali intervenute nel processo produttivo.
 L’ente, insieme al gestore, si riservano di valutare la possibilità
di procedere con nuove verifiche.
ATTESTATO DI CONFORMITÀ
Rilascio e verifiche periodiche
 1. L’utilizzo del marchio sarà previsto anche per le
organizzazioni che non sono sottoposte all’attività di
validazione dell’indicatore VIGNETO se non hanno
attività di campo. L’etichetta non riporterà tale
indicatore.
 2. Le organizzazioni che si sottopongono, nell’ambito
dell’indicatore ARIA, unicamente alla validazione
dell’inventario GHG non saranno autorizzate
all’utilizzo del marchio.
ATTESTATO DI CONFORMITÀ
Eccezioni
IL PROCESSO DI VERIFICA IN SINTESI
L’Auditor contatta l’organizzazione
e l’ufficio competente del Ministero
(definizione tempistiche,
predisposizione di un piano di
dettaglio della verifica.
Il team di verifica conduce le attività di
validazione degli indicatori c/o il cliente.
Le attività riguardano tutti gli indicatori
considerati dall’azienda.
L’organizzazione rende disponibile
al team di verifica la
documentazione, la registrazione
ecc. utili al calcolo degli indicatori.
Il team di verifica si riunisce per la
valutazione. Preparazione del
Rapporto di verifica.
Riunione finale, comunicazione
dell’esito della verifica, eventuali
non conformità. Copia del
Rapporto è rilasciato all’azienda.
Esito positivo: l’ente emette un
attestato di conformità al
Disciplinare. Concessione dell’uso
del marchio.
L’ETICHETTA V.I.V.A.
L’ETICHETTA V.I.V.A.
L’ETICHETTA V.I.V.A.
I VANTAGGI DELL’ETICHETTA
 Comunicazione
 Innovazione
 Consistenza scientifica
 Miglioramento continuo!
CONCLUSIONI
CONCLUSIONI
 Importanza della comunicazione: ogni azienda che si impegna nel
miglioramento dei propri processi e prodotti deve comunicarlo al consumatore!
 Etichette di sostenibilità: uno strumento di comunicazione chiaro ed
immediato.
 Comunicazione: necessità di essere trasparenti, consistenti, chiari,
riconoscibili!
 Il processo di verifica di V.I.V.A. Sustainable Wine (se esito positivo) permette
di utilizzare il marchio V.I.V.A.
 L’etichetta V.I.V.A.: quale valore aggiunto?
 Chiarezza
 Riconoscibilità
 Innovazione
 Competitività
 Miglioramento continuo
Chiara Corbo
chiara.corbo@unicatt.it

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ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ

  • 1. ETICHETTE E CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ (2) Chiara Corbo Università Cattolica del Sacro Cuore 23 Maggio 2014
  • 3. INDICE  Il sistema delle certificazioni  Certificazioni di sostenibilità  Validazioni e autodichiarazioni  Consumatori, sostenibilità ed etichette  Il sistema di verifica e labelling di V.I.V.A. Sustainable Wine
  • 4. IL SISTEMA DELLE CERTIFICAZIONI  Certificazione: processo con il quale un ente terzo riconosce la conformità di un determinato prodotto, processo persone o sistemi ai requisiti specificati (norma, disciplinare, regolamento) effettuando controlli periodici.  Perché la certificazione? Per garantire al consumatore che il prodotto/servizio presenti le garanzie promesse.  Norma/regolamento: un documento che definisce le caratteristiche di un prodotto, processo o servizio, definendone le qualità.
  • 5.  Certificazione di prodotto (regolata dalle norme settoriali, generiche e specifiche, di prodotto o da riferimenti normativi equivalenti): si accerta la rispondenza ai requisiti applicabili di un prodotto tangibile o intangibile (servizio), inteso come risultato di un processo.  Certificazione di sistema: riguarda i sistemi di gestione per la qualità (regolata dalla norma ISO 9001); ambientale (ISO 14001); per la salute e sicurezza sul lavoro (OHSAS 18001); per la sicurezza delle informazioni (ISO 27001); per la sicurezza alimentare (ISO 22000). Assicura la capacità di un'organizzazione (produttrice di beni o fornitrice di servizi) di strutturarsi e gestire le proprie risorse ed i propri processi produttivi in modo da riconoscere e soddisfare i bisogni dei clienti, impegnandosi al miglioramento continuo. IL SISTEMA DELLE CERTIFICAZIONI
  • 6.  Obbligatoria: riguarda i prodotti che rientrano in specifiche direttive comunitarie, le quali fissano i requisiti minimi per la sicurezza dei lavoratori, dei consumatori e per la tutela dell’ambiente (es: marchio CE).  Regolamentata: fa riferimento a leggi nazionali o regolamenti comunitari. La decisione di aderire o meno alla certificazione è facoltativa, ma una volta effettuata la scelta non si può derogare dalla normativa pubblica prevista.  Volontaria: vi è libera adesione e le norme sono di derivazione privatistica. IL SISTEMA DELLE CERTIFICAZIONI
  • 7.  Output: certificato o dichiarazione di conformità  si riferisce solo all'oggetto della certificazione (scopo e campo di applicazione della norma)  è rilasciato sulla base di verifiche a campione,  attesta che l'organizzazione è in grado di soddisfare e mantenere i requisiti nel tempo, nonché di adottare efficaci azioni correttive e/o preventive.  Validità temporale  Ispezione: consiste nell'esame di un progetto, prodotto, servizio, processo o impianto, con la conseguente determinazione della rispettiva conformità a requisiti specifici o, sulla base di "un giudizio professionale", a requisiti di carattere generale. IL SISTEMA DELLE CERTIFICAZIONI
  • 8. LE CERTIFICAZIONI NEL SETTORE AGROALIMENTARE: PRODOTTO E SISTEMA (esempi)  Prodotto  Marchi di qualità  Biologico  No OGM  …  Sistema  ISO 9001 (Gestione della qualità: miglioramento efficienza processi, miglioramento soddisfazione clienti)  ISO 14001(Sistemi di gestione ambientale: realizzazione analisi ambientale, definizione politica aziendale, definizione responsabilità specifiche)  ISO 22000 (Food Safety Management)  …
  • 9. CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ E SETTORE VITIVINICOLO: alcuni esempi  Certificazioni ambientali (ISO 14001 Sistema di Gestione Ambientale)  Carbon Footprint  LCA – Life Cycle Assessment (>>> DAP)  …
  • 10. NON SOLO CERTIFICAZIONI:“VALIDAZIONI” E “AUTO-DICHIARAZIONI”  Auto-dichiarazione: l’azienda comunica in modo chiaro, completo e trasparente le caratteristiche che la contraddistinguono, il metodo utilizzato per effettuare la valutazione ed il risultato finale. In questo caso l’azienda si assume direttamente la responsabilità di quanto comunica, e deve essere trasparente nel modo in cui è stata affrontata la valutazione delle sue performance. L'autodichiarazione può anche avvalersi di una revisione esterna a cura di un'Università, un Ente o uno specialista esterno.  Validazione: un organismo esterno indipendente valuta la conformità non solo del metodo adottato, ma anche dei dati forniti dall’azienda, e dunque si fa garante verso il consumatore rispetto a quanto affermato. Non si richiede quindi che una norma sia recepita a livello nazionale o internazionale.
  • 11. LE CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ: PERCHÉ?  Ridurre costi annessi agli aspetti ambientali  Ridurre i rischi ambientali  Risolvere la gestione degli adempimenti normativi ambientali obbligatori  Migliorare la competitività  Migliorare l’immagine aziendale. Attenzione: •riconoscibilità da parte dell’utente finale!
  • 13. I CONSUMATORI SONO INTERESSATI A UN VINO SOSTENIBILE? Un’analisi esplorativa
  • 15. ABITUDINI DI CONSUMO Acquisto di vino “sostenibile” Consumo di cibo “sostenibile”
  • 16. La sostenibilità non è sempre tra i primi fattori di scelta di un vino… 4,43 4,41 4,24 3,94 3,85 3,82 3,73 3,70 3,70 3,45 3,31 3,17 3,16 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50 5,00
  • 17. 3,5% 6,2% 14,2% 76,0% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Not al all Low Indifferent Agree Sarei interessato all’acquisto di un vino con un’etichetta di sostenibilità …ma potrebbe diventarlo, se ben comunicata! 4% 7% 16% 73% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Not al all Low Indifferent Agree Se ci fosse un’etichetta di sostenibilità, la sostenibilità potrebbe divenire un parametro rilevante per le mie scelte.
  • 18. Sostenibilità: è garanzia di qualità e sicurezza? 18,13% 20,08% 27,68% 27,29% 0,05% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% Not at all Not so much Indifferent Enough Very Much Qualità Sicurezza 18% 24% 32% 23% 4% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% Not at all Not so much Indifferent Enough Very Much
  • 19. 22% 30% 25% 11% 5% 7% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 0 -1 1.01 - 2 2.01-3 3.01-4 4.01-5 >5 € Disponibilità a pagare per un vino sostenibile
  • 20.  Sesso: le donne sono più interessate all’acquisto di uno vino con un’etichetta di sostenibilità.  La formazione ha un’influenza: le persone con un livello di istruzione più alto sono maggiormente interessate.  Il reddito non influisce molto.  Età e area geografica: non hanno grande rilevanza.   ? x x Relazioni tra l’interesse nell’etichetta di sostenibilità (per il vino) e sesso, età, reddito, formazione, area geografica.
  • 21. L’ETICHETTA V.I.V.A. E IL PROCESSO DI VERIFICA
  • 22. IL SISTEMA DI VERIFICA DI V.I.V.A.  4 indicatori: Aria, Acqua, Vigneto, Territorio.  Disciplinari Tecnici: strumenti operativi per le aziende (metodologie di monitoraggio e rendicontazione dei 4 indicatori).  Team di verifica >>> Attività di verifica.  Team di verifica: risorse coinvolte nelle attività. Risorse appartenenti all’ente di certificazione (eventualmente anche personale delle università o enti di ricerca).  Output della verifica. Insieme delle attività di validazione della coerenza del calcolo rispetto ai disciplinari.
  • 23. VERIFICHE DI TERZA PARTE  Verifiche condotte da un ente di certificazione:  incaricato dall’azienda  autorizzato dal gestore dell’iniziativa.  Ente di certificazione:  Dispone le tempistiche  Predispone il piano di dettaglio  Comunica i risultati  Team di verifica:  Risorse appartenenti all’ente, competenti a garantire l’efficacia delle attività di valutazione  Coordinate da un Lead Auditor  Verifiche condotte in data stabilita con l’azienda. Eventuale presenza di referenti del Ministero, Università, Centri di ricerca coinvolti  Necessità di collaborazione!
  • 24. CONFORMITÀ LEGISLATIVA Primo step: valutazione dei principali adempimenti di natura normativa cogente a cui l’azienda deve sottostare. Carenza legislativa: in termini di gravità, rischiosità di impatti generati, o potenzialmente generabili.
  • 25. CONFORMITÀ LEGISLATIVA Carenza legislativa maggiore  Carenza legislativa maggiore: ostativa ai fini del superamento della verifica.  Implementazione di azioni correttive.  A seguito della verifica, l’azienda deve inviare in forma scritta l’indicazione delle azioni correttive che intende implementare per risolvere la mancata conformità legislativa.  L’ente valuta e verifica l’implementazione di tali azioni (verifica documentare o presso l’azienda).  L’ente invia all’azienda, in forma scritta, l’esito della valutazione.  Se positiva: la verifica è conclusa.
  • 26. CONFORMITÀ LEGISLATIVA Carenza legislativa minore  Carenza legislativa minore: non ostativa ai fini del superamento della verifica.  Entro 90 giorni dalla verifica, l’azienda deve inviare in forma scritta l’indicazione delle azioni correttive che intende implementare per risolvere la mancata conformità legislativa.  L’ente valuta l’adeguatezza di tali azioni.  L’ente invia all’azienda, in forma scritta, l’esito della valutazione.  Se positiva: la verifica è conclusa.  La verifica dell’implementazione delle azioni avviene successivamente, nella verifica periodica. Se le azioni non sono state implementate, l’utilizzo dell’etichetta è sospeso.
  • 27. VERIFICA DEI 4 INDICATORI  L’ente di certificazione ha il compito di valutare la coerenza del calcolo rispetto ai 4 indicatori.  Indicatore aria, acqua: l’ente valuta e verifica il calcolo effettuato dall’azienda rispetto a quanto previsto dall’indicatore stesso e dal disciplinare tecnico.  L’ente deve valutare che il calcolo sia stato eseguito secondo criteri e metodologie contenute nei disciplinari.  Se calcoli non coerenti, l’azienda deve eseguire nuovamente il calcolo.
  • 28. VERIFICA DEI 4 INDICATORI  Indicatore vigneto: l’ente verifica in campo la sussistenza delle informazioni riportate dall’azienda e la loro coerenza rispetto a quanto previsto dall’Indicatore e prescritto nel disciplinare.  Indicatore territorio: l’ente verifica in campo la sussistenza delle informazioni riportate dall’azienda e la loro coerenza rispetto a quanto previsto dall’Indicatore e prescritto nel disciplinare.  Dimostrazione della sussistenza delle informazioni “Core” (per valutazione positiva).  Verifica a campione dei requisiti “Non core”: eventuali incoerenze e la risoluzione saranno oggetto di verifica periodica di mantenimento.
  • 29. NON CONFORMITÀ Verifica e anomalie  “Non conformità al requisito dell’indicatore” = non coerenza del dato o del requisito. Carenze che l’ente ha riscontrato in merito a dato, modalità di raccolta o in merito a informazioni rendicontate.  Per ogni anomalia o non-conformità, l’azienda identificherà e implementerà le azioni correttive.  Comunicazione all’ente di certificazione. Valutazione delle azioni: verifica in modalità back-office (verifica documentale) per la chiusura delle anomalie.  Se la valutazione di tipo documentale non è sufficiente a garantire l’adeguatezza della verifica, si potrà condurre un ulteriore verifica in azienda.
  • 30.  Riunione finale: al termine della verifica, l’ente rilascia un rapporto di verifica con l’esito della verifica e segnalazione delle eventuali anomalie.  Carenza legislativa maggiore: evidenza di mancata conformità legislativa di natura grave.  Carenza legislativa minore: evidenza di mancata conformità legislativa ritenuta di natura di grado inferiore.  Non conformità al requisito: evidenza di non coerenza con il requisito, rispetto a quanto indicato nel disciplinare.  Rilevante  Non rilevante in funzione dell’impatto sull’indicatore finale.  Osservazione: vi è coerenza con il requisito; è però riscontrata un’anomalia alla base della gestione di quanto necessario per il rispetto del requisito: Con il tempo, potrebbe degenerare in non-conformità- NON CONFORMITÀ Rapporto e chiusura delle anomalie
  • 31.  Esito positivo, l’azienda ha diritto di ottenere l’attestato di conformità (necessario per il rilascio dell’etichetta).  L’azienda è obbligata a sottoporsi alla verifica periodica di mantenimento (2 anni) >>> utilizzo del marchio nel tempo.  L’azienda è obbligata a dare comunicazione scritta all’ente e al gestore dell’iniziative riguardo le modifiche sostanziali intervenute nel processo produttivo.  L’ente, insieme al gestore, si riservano di valutare la possibilità di procedere con nuove verifiche. ATTESTATO DI CONFORMITÀ Rilascio e verifiche periodiche
  • 32.  1. L’utilizzo del marchio sarà previsto anche per le organizzazioni che non sono sottoposte all’attività di validazione dell’indicatore VIGNETO se non hanno attività di campo. L’etichetta non riporterà tale indicatore.  2. Le organizzazioni che si sottopongono, nell’ambito dell’indicatore ARIA, unicamente alla validazione dell’inventario GHG non saranno autorizzate all’utilizzo del marchio. ATTESTATO DI CONFORMITÀ Eccezioni
  • 33. IL PROCESSO DI VERIFICA IN SINTESI L’Auditor contatta l’organizzazione e l’ufficio competente del Ministero (definizione tempistiche, predisposizione di un piano di dettaglio della verifica. Il team di verifica conduce le attività di validazione degli indicatori c/o il cliente. Le attività riguardano tutti gli indicatori considerati dall’azienda. L’organizzazione rende disponibile al team di verifica la documentazione, la registrazione ecc. utili al calcolo degli indicatori. Il team di verifica si riunisce per la valutazione. Preparazione del Rapporto di verifica. Riunione finale, comunicazione dell’esito della verifica, eventuali non conformità. Copia del Rapporto è rilasciato all’azienda. Esito positivo: l’ente emette un attestato di conformità al Disciplinare. Concessione dell’uso del marchio.
  • 37. I VANTAGGI DELL’ETICHETTA  Comunicazione  Innovazione  Consistenza scientifica  Miglioramento continuo!
  • 39. CONCLUSIONI  Importanza della comunicazione: ogni azienda che si impegna nel miglioramento dei propri processi e prodotti deve comunicarlo al consumatore!  Etichette di sostenibilità: uno strumento di comunicazione chiaro ed immediato.  Comunicazione: necessità di essere trasparenti, consistenti, chiari, riconoscibili!  Il processo di verifica di V.I.V.A. Sustainable Wine (se esito positivo) permette di utilizzare il marchio V.I.V.A.  L’etichetta V.I.V.A.: quale valore aggiunto?  Chiarezza  Riconoscibilità  Innovazione  Competitività  Miglioramento continuo