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Scheda osservativa per la
 valutazione delle funzioni di
   base di soggetti autistici

           Stefano Cainelli - Paola Venuti
Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale
            DISCoF- Università di Trento
Scheda osservativa sulle funzioni
                di base
AREA FUNZIONI        AREA AUTONOMIA
 CEREBRALI

•   PERCEZIONE       •   ASSOCIAZIONE
•   ATTENZIONE       •   AUTONOMIA
•   SENSAZIONE       •   INTENZIONE
•   MOTRICITA’       •   IMITAZIONE
Scheda osservativa sulle funzioni
            di base
AREA RELAZIONE    AREA EMOZIONE

• COMUNICAZIONE E • EMOZIONE
  LINGUAGGIO      • ISTINTO
• CONTATTO        • REGOLAZIONE
• INTERAZIONE
Sensorialità
• Negli autistici mancherebbe un collegamento tra il cervello e uno
  dei cinque sensi di cui è ricercata costantemente l'attivazione. Si
  spiegherebbe così in parte perché alcuni autistici si feriscono in
  maniera anche grave, senza accorgersene.

• I bambini autistici userebbero preferenzialmente organi di senso
  prossimali (tatto, gusto, odorato) piuttosto che quelli distali (vista,
  udito).

• Per quanto riguarda la percezione acustica è possibile osservare
  reazioni paradossali ai suoni e alla voce umana, alcuni suoni
  possono provocare forti reazioni e allo stesso tempo rumori forti
  possono lasciare impassibili. L’elettrofisiologia ha dato modo di
  mettere in evidenza un disturbo delle modulazioni delle risposte
  cerebrali al suono.

• E’ spesso presente anche una autostimolazione sensoriale visiva,
  vestibolare o respiratoria.
Freq.
Sensorialità                                       Freq.   Alquanto   Inten-   Molto
                                         Assenza   rara     freq.       so     freq.

1.Sensibilità al dolore                    1        2         3         4       5
2.Sensibilità al caldo                     1        2         3         4       5
3.Sensibilità al freddo                    1        2         3         4       5
4.Manifestare reazioni al contatto
tattile esercitato da un’altra persona
su parti del proprio corpo                 1        2         3         4       5
5. Iperattività ai suoni e/o ai rumori     5        4         3         2       1
6. Indifferenza ai suoni e/o ai
rumori                                     5        4         3         2       1
7.Attrazione per luci forti e/o
intermittenti                              5        4         3         2       1
8. Evitamento di luci forti e/o
intermittenti                              5        4         3         2       1
9. Annusare gli oggetti                    5        4         3         2       1
10.Assaggiare gli oggetti                  5        4         3         2       1
11. Autostimolazione sensoriale            5        4         3         2       1
Percezione

•   La percezione è la facoltà di integrare tra loro diverse sensazioni che
    provengono dal mondo esterno, di completarle con le tracce di sensazioni
    precedenti (i ricordi) e di dare loro un significato.

•   Per ciò che riguarda la percezione visiva differenti studi hanno evidenziato
    una tendenza marcata a osservare più spesso lo sfondo rispetto
    all’immagine. Ugualmente è accertata la capacità di elaborare con molta
    abilità le informazioni visuo-spaziali e nel localizzare parti nascoste

•   Incapacità da parte del bambino autistico a mantenere nel tempo una
    percezione costante per un meccanismo patologico con base
    neuropsicologica. (difetto nel percorso degli input dai recettori del tatto,
    dell’udito e della vista).

•   Temple Grandin, una autistica ad alto funzionamento, descrive il suo
    pensiero, così come quello di molti autistici, visivo, cioè basato
    sull’immagazzinamento e la rievocazioni di immagini molto vivide. Un
    concetto, quindi, è formato dalla generalizzazione di immagini e non per
    astrazioni di caratteristiche.
Percezione
                                                                   Alquan   Freq.
                                                            Freq      to    inten   Molto
                                                  Assenza   rara    freq.     so    freq.

1. Individua le parti del corpo toccate da          1        2       3       4       5
un’altra persona
2. Avere lo sguardo “perso nel vuoto”               5        4       3       2       1

3. Avere lo sguardo “furtivo” (guardare di          5        4       3       2       1
sfuggita)
4. Attrazione visiva per trame, disegni e           5        4       3       2       1
colori
5. Ricerca di fonti di riproduzione del suono       5        4       3       2       1

6. Attrazione per suoni particolari                 5        4       3       2       1

7.      Attrazione        per         strutture
ritmiche particolari
                                                    5        4       3       2       1
Attenzione
• E un processo mentale di attivazione, orientamento e
  consapevolezza messo in atto in reazione ad uno stimolo. La fase
  centrale del processo attentivo è costituita dalla focalizzazione.

• Diversi bambini autistici hanno difficoltà a mantenere l’attenzione
  su un oggetto, a selezionare gli stimoli dell’ambiente, nonché ad
  avere una attenzione condivisa con un altro.

• E’ possibile incontrare fenomeni di attenzione rigida e fissa solo su
  alcuni oggetti.

• L’attenzione dei bambini autistici nei confronti dell’ambiente è
  descritta come iperselettiva per cui solo uno o una parte degli
  stimoli è recepito dal soggetto.


In sintesi appare evidente che i bambini autistici non sono ignari del
   loro ambiente ma manifestano modi diversi di prestare attenzione
   agli stimoli e possono mostrare modi anomali di selezione e di
   spostamento dell’attenzione.
Attenzione                                       Freq   Alquanto    Freq.    Molto
                                       Assenza   rara     freq.    intenso   freq.

1. Capacità ad orientare lo sguardo       1       2        3         4        5
2. Capacità a mantenere
l’attenzione su un oggetto                1       2        3         4        5
3. Capacità a mantenere
l’attenzione su una azione                1       2        3         4        5
4. Capacità di portare a termine ciò
che comincia                              1       2        3         4        5
5. Cambiamenti troppo rapidi da
una attività all'altra                    5       4        3         2        1
6. Eccessiva attenzione ai dettagli       5       4        3         2        1
Emozione
La difficoltà emozionale caratteristica della sindrome autistica, è stata
 spiegata secondo le seguenti due teorie:

Un deficit nella comprensione degli stati mentali e delle emozioni
 proprie e di altri; l’affettività non sarebbe intaccata mentre ne
 risulterebbe deficitaria la comprensione per una difficoltà a livello di
 meta-rappresentazione.

un deficit primario nella comprensione degli stati emotivi.

La capacità di percepire le emozioni è alla base del fenomeno di
 “riferimento sociale” cioè della capacità del bambino di utilizzare le
 espressioni facciali degli adulti per rendere più comprensibili e meno
 ambigui gli eventi nuovi. Nella patologia autistica sarebbe presente
 un deficit nelle forme di scambio interpersonale che si instaurano
 precocemente. Le parti del cervello danneggiate nella sindrome
 autistica legano le emozioni con la cognizione, la percezione e il
 movimento.
Emozione                                              Freq.   Alquan     Freq. e   Molto
                                            Assenza   rara    to freq.   intenso   freq.

1. Mostrare   le      emozioni   (gioia,
tristezza, paura,     rabbia) in modo
adeguato                                      1        2         3         4        5
2. Mostrare le emozioni in maniera
particolare                                   5        4         3         2        1
3. Espressività mimica del viso               1        2         3         4        5
4. Capacità     mimica      gestuale   e
corporea                                      1        2         3         4        5
5. Capacità    a      comprendere      le
emozioni                                      1        2         3         4        5
6. Reagire     alle       manifestazioni
emotivo/affettive                             1        2         3         4        5
7. Condivisione dell’emozione altrui          1        2         3         4        5
8. Reazioni irascibili e aggressive           5        4         3         2        1
9. Irrequietezza ai cambiamenti               5        4         3         2        1
Motricità
• E’ una funzione importante e complessa che si manifesta
  nel movimento in senso generale, nella postura, nei gesti e
  nell’insieme delle realizzazioni posturali e gestuali del
  soggetti.

• I soggetti autistici hanno spesso problemi con il movimento
  in particolare quelli che ad un bambino non patologico sono
  necessari per comunicare emozioni e sentimenti. I bambini
  autistici fanno gesti strani; possono fare movimenti
  ripetitivi e senza senso, possono essere iperattivi.

• I soggetti autistici da 3 a 10 anni hanno un passo simile a
  quello dei parkinsoniani, camminano molto lentamente e
  facendo piccoli passi. Il deficit del movimento ha un ruolo
  fondamentale nella insorgenza della patologia autistica.
Schema 1- Motricità generale                              Freq.   Alquanto
                                                                             Freq. e
                                                                             intens    Molto
                                                Assenza   rara      freq.       o      freq.

1. Generale irrigidimento posturale             5         4       3          2         1
2. Capacità di tenere l’equilibrio              1         2       3          4         5
3. Camminare in maniera adeguata                1         2       3          4         5
4. Essere capaci di correre                     1         2       3          4         5
5. Agilità (saltare, arrampicarsi, scivolare)   1         2       3          4         5
6. Coordinazione grosso-motoria                 1         2       3          4         5
7. Coordinazione fino-motoria                   1         2       3          4         5
8. Capacità di afferrare al volo                1         2       3          4         5
9. Capacità di lanciare                         1         2       3          4         5
10. Provare piacere nel dondolarsi o girare
su se stessi                                5             4       3          2         1
11.Eseguire abitudinariamente movimenti
ripetitivi                              5                 4       3          2         1
Modo di camminare

Nei bambini autistici le deviazioni dallo
   sviluppo normale possono essere distinte
   come segue :
• l'Asimmetria;
• sviluppo ritardato,avviene più tardi
   rispetto al normale;
•   Sequenza e non sovrapposizione dello
    sviluppo, i movimenti non si sviluppano in
    maniera integrati ma in sequenza.
Schema   2-           Modo     di
                                                  Freq.   Alquanto    Freq. e   Molto
camminare                           Assenza       rara     intenso   intenso    freq.

1. Il piede tocca il pavimento
secondo la modalità punta-tacco 5             4           3          2          1
2. il soggetto cammina sulle punte 5          4                      2          1
dei piedi                                                 3
3. Il movimento è a scatti          5         4           3          2          1
4. Almeno un piede nel movimento 5            4                      2          1
in avanti volge verso l’esterno                           3
5. Le braccia sono mantenute in 5             4                      2          1
maniera parallela al pavimento                            3
6. Le braccia sono asimmetriche tra 5         4                      2          1
loro                                                      3
7. le braccia non scendono lungo il 5         4                      2          1
corpo e gli avambracci sono
mantenuti rigidi                                          3
Schema 3 - Tappe
fondamentali dello
                                                Freq.   Alquanto   Freq. e   Molto
sviluppo                              Assenza   rara    Intenso    intenso   freq.

1. Simmetria mentre giace sullo
stomaco e sulla schiena (prima dei
14 mesi)                           1            2       3          4         5
2. Distribuzione uniforme del peso 1            2                  4         5
quando è seduto (da 3 a 24 mesi)                        3
3. Coordinazione mentre esegue il 1             2                  4         5
movimento di raddrizzamento da
prono a supino (da 3 a 18 mesi                          3
4. Simmetria nell’appoggiarsi mentre 1          2                  4         5
cammina carponi (da 6-7 a 15 mesi)                      3
5. Resta   immobile   nel   camminare 5         4                  2         1
carponi                                                 3
6. Ricerca della posizione eretta     1         2       3          4         5
Associazione

• E’ la capacità di dare la stessa risposta a due stimoli diversi oppure
  la capacità di unire due o più schemi motori per raggiungere un
  obiettivo (es. prensione e suzione: il bambino prende un oggetto e
  lo porta alla bocca per succhiarlo), oppure uno schema motorio ed
  uno schema sensoriale (es. girare la testa verso la fonte sonora),
  oppure due schemi sensoriali (guardare in viso mentre si parla).
• Secondo Lelord e Sauvage (1995), le osservazioni su bambini
  autistici mettono in evidenza la presenza di disturbi
  dell'associazione.
• Una serie di studi condotti attraverso strumenti di elettrofisiologia
  cerebrale hanno evidenziato come nel bambino autistico
  l'associazione sensoriale crociata (per cui sono accoppiati due
  stimoli diversi es. luce e suono) sia presente ma organizzata in
  maniera irregolare.
• Si è osservato come l'acquisizione libera di una associazione di
  stimoli sia possibile anche al bambino autistico se il contesto di
  acquisizione è molto tranquillo. A nulla servono rinforzi e punizioni.
Associazione                                      Freq   Alquan     Intens    Molto
                                        Assenza   rara   to freq.      o     freq. e

1. Capacità di guardare      e   fare
(sguardo su ciò che si fa)                1        2        3         4        5
2. Capacità di guardare e ascoltare
(guardare chi parla)                      1        2        3         4        5
3. Capacità di ascoltare     e   fare
(eseguire istruzioni)                     1        2        3         4        5
4. Capacità di parlare       e   fare
(descrivere ciò che si fa)                1        2        3         4        5
5. Risposta motoria al suono, alla
vista, alla voce                          1        2        3         4        5
6. Risposte non linguistiche (es.
sorriso, vocalizzo) al suono e alla
vista                                     1        2        3         4        5
7. Risposta verbale al suono, alla
vista, alla voce                          1        2        3         4        5
Intenzionalità
• Si ha intenzionalità quando il bambino si rende conto che il suo
  comportamento ha valore comunicativo e può essere usato
  intenzionalmente per influenzare il comportamento degli altri e
  ottenere dei risultati desiderati.

• L'intenzionalità costituisce la premessa del gesto dell'indicare e
  insieme alla reciprocità è un'importante acquisizione ai fini dello
  sviluppo del linguaggio.

•    Il bambino autistico manifesta chiaramente intenzionalità
    generalmente rivolta a procurarsi piacere (manipolazione solitaria,
    sfarfallii, battere un oggetto). L'intenzione dovrà essere però
    rivolta all’altro e all'ambiente esterno. Si arriva all’intenzionalità
    passando attraverso la condivisione e il dare significato anche alle
    azioni poco comprensibili del soggetto autistico. Il bambino
    autistico va aiutato ad assumere un ruolo più attivo
    nell’espressione della propria intenzionalità
Intenzionalità                                      Freq.   Alquan     Intens   Molto
                                          Assenza   rara    to freq.      o     freq.

1. Produzione spontanea di azioni
conosciute                                  1        2         3         4       5
2. Iniziativa nel gioco                     1        2         3         4       5
3. Iniziativa nell’espressione della
volontà (uscire, vedere la Tv,
ascoltare radio)                            1        2         3         4       5
4. Iniziativa   nella     comunicazione
con la voce                                 1        2         3         4       5
5. Iniziativa   nella     comunicazione
con i gesti                                 1        2         3         4       5
6. Iniziativa negli spostamenti             1        2         3         4       5
7. Iniziativa nell’alimentazione            1        2         3         4       5
8. Inattività prolungata                    5        4         3         2       1
Imitazione
•   E’ la riproduzione conscia o inconscia di un modello comportamentale;
    prosegue di pari passo con lo sviluppo dell’intelligenza.

•   I bambini autistici imitano e sono spesso sensibili all’imitazione delle altre
    persone di quello che loro fanno. Si è visto che la manipolazione e la
    durata della manipolazione di giochi da parte di soggetti autistici
    aumentava se lo sperimentatore imitava il comportamento di gioco del
    bambino.

•   L’imitazione dei soggetti autistici può sembrare strana, o letterale o non
    creativa; essi tendono ad imitare subito in modo ecolalico o tendono a
    ripetere come un registratore le azioni o le espressioni di un’altra persona
    al di fuori del contesto o dell’emozione che ha generato l’evento nel
    passato.

•    Sembra che il deficit nell’imitazione sia correlato con il deficit nelle abilità
    sociali e risulta essere una parte fondamentale nel deficit di
    intersoggettività.
Imitazione                                                           Alquan-    Freq. e   Molto
                                               Assenza   Freq rara   to freq.   intenso   freq.

1. Imitazione di gesti                           1           2          3         4        5
2. Imitazione di azioni semplici                 1           2          3         4        5
3. Imitazione   della    mimica    (sorrisi,
smorfie...)                                      1           2          3         4        5
4. Imitazione di suoni                           1           2          3         4        5
5. Imitazione di parole                          1           2          3         4        5
6. Riproduzione di un tratto o di un
disegno                                          1           2          3         4        5
Contatto

• Si intende la comunicazione fisica e psichica tra un individuo e le
  persone che sono intorno a lui.

• La difficoltà al contatto o l’evitare il contatto non sono caratteri
  primari del disturbo bensì conseguenze di deficit che conducono
  ad esprimere in modo distorto l’esigenza del contatto o ad
  avvertire come minacciosa la presenza dell’altro non per il
  desiderio di chiudersi in un mondo solitario bensì per l’aver più
  volte sperimentato come sia difficile e spiacevole il contatto con
  l’altro per l’impossibilità di capire e farsi capire.
Contatto                                                Alqua   Int    Molt
                                         Asse   Freq.    nto    ens     o
                                         nza.   rara    freq.    o    freq.
1. Reagire adeguatamente          alla
presenza degli altri                      1      2       3       4      5
2. Reagire in modo non adeguato
alla presenza degli altri                 5      4       3       2      1
3. Tendenza all’esser solitario           5      4       3       2      1
4. Evitamento degli altri                 5      4       3       2      1
5. Contatto visivo con le persone         1      2       3       4      5
6. Osservare ciò che fanno gli
altri                                     1      2       3       4      5
7. Manifestare piacere al contatto
fisico                                    1      2       3       4      5
Interazione

• Uno dei deficit principali dell’autismo è l’incapacità a
  condividere lo sguardo e il contatto visivo, così come la
  capacità a condividere l’attenzione su uno stesso oggetto.
• Spesso i soggetti autistici falliscono nell’agganciare
  l’attenzione di un'altra persona e non usano le posture e i
  gesti che aiutano gli altri a capire cosa stiano
  sperimentando o pensando.
• Sebbene esistano queste difficoltà nell’interagire insieme e
  nella reciprocità esistono risposte sociali ed emotive
  all’altro. Il bambino autistico è sensibile e interessato alle
  altre persone la sua difficoltà risiede nel condividere
  interessi e scambiare punti di vista.
• Difficoltà nell’interazione non significano difficoltà nel
  provare affetto o attaccamento ad una persona specifica.
Interazione                                  Assenz   Freq.   Alquan-    Inten   Molto
                                               a      rara    to freq.     so    freq.

1. Capacità    di        condividere    lo
sguardo                                        1       2         3        4       5
2. Capacità         di       condividere
l'attenzione                                   1       2         3        4       5
3. Capacità di       condividere       una
azione (o gioco)                               1       2         3        4       5
4. Ricercare la presenza         di    una
persona in particolare                         1       2         3        4       5
5. Ricercare la presenza degli altri           1       2         3        4       5
6. Capacità a rispettare l’alternanza
di turno                                       1       2         3        4       5
Comunicazione e Linguaggio

• L’attenzione è rivolta ad individuare se esista nel soggetto una
  intenzione comunicativa e un referente e se il soggetto stesso
  abbia la possibilità di usare un canale prelinguistico convenzionale
  (i gesti) o possa usare un canale verbale.

• La gestualità di tipo espressivo risulta spesso compromessa nei
  soggetti autistici mentre la gestualità richiestiva sembra
  funzionare meglio.

• Nei soggetti autistici il linguaggio ed i processi di pensiero basati
  sul linguaggio sono danneggiati perché le precoci funzioni
  attentive e di intersoggettività sono disturbate. I soggetti autistici
  hanno deficit nella prosodia universalmente condivisa che viene
  espressa nel linguaggio.
Comunicazione e
                                      Assenz   Freq.   Alquanto   Inten-
linguaggio                              a      rara      freq.      so     Molto freq.

1. Capacità di usare i gesti
convenzionali (sorriso, saluto)         1       2         3         4          5
2. Capacità di      richiedere   a
gesti (indicare)                        1       2         3         4          5
3. Capacità    di        richiedere
verbalmente                             1       2         3         4          5
4. Presenza        di    linguaggio
ecolalico                               1       2         3         4          5
5. Capacità di          comunicare
verbalmente                             1       2         3         4          5
6. Risposta        motoria     alle
richieste                               1       2         3         4          5
7. Risposta        verbale     alle
richieste                               1       2         3         4          5
Istinto
• Ci si riferisce a quelle modalità comportamentali nelle quali
  il soggetto agisce in maniera non consapevole e che non
  sempre sono soggette a modificazione attraverso
  l’apprendimento.

• Le funzionalità istintive o pulsionali nei soggetti autistici
  assumono spesso la forma di modi particolari di agire, delle
  stramberie che non hanno una loro spiegazione logica ma
  che se analizzate nei dettagli si connotano come delle
  forme distorte di esprimere bisogni pulsionali.

L’area dell’istinto e quella successiva della regolazione sono
   strettamente collegate.
Alquan
Istinto                           Assenz   Freq.      to    Inten-    Molto
                                    a      rara     freq.     so     freq. e

1. Iperattività                     5       4        3        2        1
2. Ipoattività                      5       4        3        2        1
3. Dormire male                     5       4        3        2        1
4. Alimentazione “strana”           5       4        3        2        1
5. Portare       oggetti    non
commestibili alla bocca             5       4        3        2        1
6. Masturbazione                    5       4        3        2        1
Regolazione
• Ci si riferisce alla capacità di un soggetto di controllare e
  regolare il proprio comportamento in base alle informazioni
  che riceve dal proprio interno (es. stimolo della stanchezza,
  della sazietà) e dal mondo esterno (reazioni degli altri,
  contesto).
• La regolazione implica il saper controllare le proprie azioni
  dando loro regolarità e ritmicità. Il miglioramento delle
  altre funzioni conduce ovviamente ad un miglioramento
  della regolazione.
• La Regolazione è strettamente connessa con la capacità
  emotiva o per meglio dire con la capacità di controllo
  emotivo.
• E’ sempre evidente che i soggetti autistici presentano molte
  difficoltà nella regolazione ma essendo tale funzione
  connessa con fattori di natura molto diversa sarà molto
  importante ricordare che miglioramenti o deficit in aree
  affini hanno ripercussioni su questa capacità.
Freq.                         Molto
Regolazione                                 Assen-   rara e   Alquant   Freq. e    freq. e
                                              za     scarsa   o freq.   intenso   intenso

1. Usare in maniera        adeguata    le
proprie capacità                              1        2        3         4          5
2. Variazione eccessiva dell’attenzione       5        4        3         2          1
3. Imprevedibilità nel comportamento          5        4        3         2          1
4. Rapidi sbalzi d'umore                      5        4        3         2          1
5. Brusca interruzione dell’attività          5        4        3         2          1
6. Uso smodato di un oggetto                  5        4        3         2          1
7. Ripetizione eccessiva della stessa
azione                                        5        4        3         2          1
8. Ripetizione eccessiva della stessa
frase                                         5        4        3         2          1
Autonomia

• Capacità del soggetto di eseguire azioni o schemi che gli
  permettano di accudire se stesso. L’acquisizione delle
  autonomie è spesso rallentata e problematica nei soggetti
  autistici e possiamo osservare delle notevoli differenze tra
  un soggetto ed un altro, chiaramente anche in rapporto agli
  stili educativi e al contesto sociale.

• In questa sede l’autonomia viene intesa principalmente
  come espletamento di funzionalità quotidiane
Freq. e
Autonomia                                            Freq.   Alquant   inten-     Molto
                                           Assenza   rara    o freq.     so      freq. e

1. Capacità autonoma nell’alimentarsi        1        2        3         4         5
2. Acquisizione del controllo sfinterico     1        2        3         4         5
3. Capacità di svestirsi
autonomamente                                1        2        3         4         5
4. Capacità di vestirsi
autonomamente                                1        2        3         4         5
5. Capacità di lavarsi autonomamente         1        2        3         4         5
6. Capacità di uscire autonomamente          1        2        3         4         5

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Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti autistici

  • 1. Scheda osservativa per la valutazione delle funzioni di base di soggetti autistici Stefano Cainelli - Paola Venuti Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale DISCoF- Università di Trento
  • 2. Scheda osservativa sulle funzioni di base AREA FUNZIONI AREA AUTONOMIA CEREBRALI • PERCEZIONE • ASSOCIAZIONE • ATTENZIONE • AUTONOMIA • SENSAZIONE • INTENZIONE • MOTRICITA’ • IMITAZIONE
  • 3. Scheda osservativa sulle funzioni di base AREA RELAZIONE AREA EMOZIONE • COMUNICAZIONE E • EMOZIONE LINGUAGGIO • ISTINTO • CONTATTO • REGOLAZIONE • INTERAZIONE
  • 4. Sensorialità • Negli autistici mancherebbe un collegamento tra il cervello e uno dei cinque sensi di cui è ricercata costantemente l'attivazione. Si spiegherebbe così in parte perché alcuni autistici si feriscono in maniera anche grave, senza accorgersene. • I bambini autistici userebbero preferenzialmente organi di senso prossimali (tatto, gusto, odorato) piuttosto che quelli distali (vista, udito). • Per quanto riguarda la percezione acustica è possibile osservare reazioni paradossali ai suoni e alla voce umana, alcuni suoni possono provocare forti reazioni e allo stesso tempo rumori forti possono lasciare impassibili. L’elettrofisiologia ha dato modo di mettere in evidenza un disturbo delle modulazioni delle risposte cerebrali al suono. • E’ spesso presente anche una autostimolazione sensoriale visiva, vestibolare o respiratoria.
  • 5. Freq. Sensorialità Freq. Alquanto Inten- Molto Assenza rara freq. so freq. 1.Sensibilità al dolore 1 2 3 4 5 2.Sensibilità al caldo 1 2 3 4 5 3.Sensibilità al freddo 1 2 3 4 5 4.Manifestare reazioni al contatto tattile esercitato da un’altra persona su parti del proprio corpo 1 2 3 4 5 5. Iperattività ai suoni e/o ai rumori 5 4 3 2 1 6. Indifferenza ai suoni e/o ai rumori 5 4 3 2 1 7.Attrazione per luci forti e/o intermittenti 5 4 3 2 1 8. Evitamento di luci forti e/o intermittenti 5 4 3 2 1 9. Annusare gli oggetti 5 4 3 2 1 10.Assaggiare gli oggetti 5 4 3 2 1 11. Autostimolazione sensoriale 5 4 3 2 1
  • 6. Percezione • La percezione è la facoltà di integrare tra loro diverse sensazioni che provengono dal mondo esterno, di completarle con le tracce di sensazioni precedenti (i ricordi) e di dare loro un significato. • Per ciò che riguarda la percezione visiva differenti studi hanno evidenziato una tendenza marcata a osservare più spesso lo sfondo rispetto all’immagine. Ugualmente è accertata la capacità di elaborare con molta abilità le informazioni visuo-spaziali e nel localizzare parti nascoste • Incapacità da parte del bambino autistico a mantenere nel tempo una percezione costante per un meccanismo patologico con base neuropsicologica. (difetto nel percorso degli input dai recettori del tatto, dell’udito e della vista). • Temple Grandin, una autistica ad alto funzionamento, descrive il suo pensiero, così come quello di molti autistici, visivo, cioè basato sull’immagazzinamento e la rievocazioni di immagini molto vivide. Un concetto, quindi, è formato dalla generalizzazione di immagini e non per astrazioni di caratteristiche.
  • 7. Percezione Alquan Freq. Freq to inten Molto Assenza rara freq. so freq. 1. Individua le parti del corpo toccate da 1 2 3 4 5 un’altra persona 2. Avere lo sguardo “perso nel vuoto” 5 4 3 2 1 3. Avere lo sguardo “furtivo” (guardare di 5 4 3 2 1 sfuggita) 4. Attrazione visiva per trame, disegni e 5 4 3 2 1 colori 5. Ricerca di fonti di riproduzione del suono 5 4 3 2 1 6. Attrazione per suoni particolari 5 4 3 2 1 7. Attrazione per strutture ritmiche particolari 5 4 3 2 1
  • 8. Attenzione • E un processo mentale di attivazione, orientamento e consapevolezza messo in atto in reazione ad uno stimolo. La fase centrale del processo attentivo è costituita dalla focalizzazione. • Diversi bambini autistici hanno difficoltà a mantenere l’attenzione su un oggetto, a selezionare gli stimoli dell’ambiente, nonché ad avere una attenzione condivisa con un altro. • E’ possibile incontrare fenomeni di attenzione rigida e fissa solo su alcuni oggetti. • L’attenzione dei bambini autistici nei confronti dell’ambiente è descritta come iperselettiva per cui solo uno o una parte degli stimoli è recepito dal soggetto. In sintesi appare evidente che i bambini autistici non sono ignari del loro ambiente ma manifestano modi diversi di prestare attenzione agli stimoli e possono mostrare modi anomali di selezione e di spostamento dell’attenzione.
  • 9. Attenzione Freq Alquanto Freq. Molto Assenza rara freq. intenso freq. 1. Capacità ad orientare lo sguardo 1 2 3 4 5 2. Capacità a mantenere l’attenzione su un oggetto 1 2 3 4 5 3. Capacità a mantenere l’attenzione su una azione 1 2 3 4 5 4. Capacità di portare a termine ciò che comincia 1 2 3 4 5 5. Cambiamenti troppo rapidi da una attività all'altra 5 4 3 2 1 6. Eccessiva attenzione ai dettagli 5 4 3 2 1
  • 10. Emozione La difficoltà emozionale caratteristica della sindrome autistica, è stata spiegata secondo le seguenti due teorie: Un deficit nella comprensione degli stati mentali e delle emozioni proprie e di altri; l’affettività non sarebbe intaccata mentre ne risulterebbe deficitaria la comprensione per una difficoltà a livello di meta-rappresentazione. un deficit primario nella comprensione degli stati emotivi. La capacità di percepire le emozioni è alla base del fenomeno di “riferimento sociale” cioè della capacità del bambino di utilizzare le espressioni facciali degli adulti per rendere più comprensibili e meno ambigui gli eventi nuovi. Nella patologia autistica sarebbe presente un deficit nelle forme di scambio interpersonale che si instaurano precocemente. Le parti del cervello danneggiate nella sindrome autistica legano le emozioni con la cognizione, la percezione e il movimento.
  • 11. Emozione Freq. Alquan Freq. e Molto Assenza rara to freq. intenso freq. 1. Mostrare le emozioni (gioia, tristezza, paura, rabbia) in modo adeguato 1 2 3 4 5 2. Mostrare le emozioni in maniera particolare 5 4 3 2 1 3. Espressività mimica del viso 1 2 3 4 5 4. Capacità mimica gestuale e corporea 1 2 3 4 5 5. Capacità a comprendere le emozioni 1 2 3 4 5 6. Reagire alle manifestazioni emotivo/affettive 1 2 3 4 5 7. Condivisione dell’emozione altrui 1 2 3 4 5 8. Reazioni irascibili e aggressive 5 4 3 2 1 9. Irrequietezza ai cambiamenti 5 4 3 2 1
  • 12. Motricità • E’ una funzione importante e complessa che si manifesta nel movimento in senso generale, nella postura, nei gesti e nell’insieme delle realizzazioni posturali e gestuali del soggetti. • I soggetti autistici hanno spesso problemi con il movimento in particolare quelli che ad un bambino non patologico sono necessari per comunicare emozioni e sentimenti. I bambini autistici fanno gesti strani; possono fare movimenti ripetitivi e senza senso, possono essere iperattivi. • I soggetti autistici da 3 a 10 anni hanno un passo simile a quello dei parkinsoniani, camminano molto lentamente e facendo piccoli passi. Il deficit del movimento ha un ruolo fondamentale nella insorgenza della patologia autistica.
  • 13. Schema 1- Motricità generale Freq. Alquanto Freq. e intens Molto Assenza rara freq. o freq. 1. Generale irrigidimento posturale 5 4 3 2 1 2. Capacità di tenere l’equilibrio 1 2 3 4 5 3. Camminare in maniera adeguata 1 2 3 4 5 4. Essere capaci di correre 1 2 3 4 5 5. Agilità (saltare, arrampicarsi, scivolare) 1 2 3 4 5 6. Coordinazione grosso-motoria 1 2 3 4 5 7. Coordinazione fino-motoria 1 2 3 4 5 8. Capacità di afferrare al volo 1 2 3 4 5 9. Capacità di lanciare 1 2 3 4 5 10. Provare piacere nel dondolarsi o girare su se stessi 5 4 3 2 1 11.Eseguire abitudinariamente movimenti ripetitivi 5 4 3 2 1
  • 14. Modo di camminare Nei bambini autistici le deviazioni dallo sviluppo normale possono essere distinte come segue : • l'Asimmetria; • sviluppo ritardato,avviene più tardi rispetto al normale; • Sequenza e non sovrapposizione dello sviluppo, i movimenti non si sviluppano in maniera integrati ma in sequenza.
  • 15. Schema 2- Modo di Freq. Alquanto Freq. e Molto camminare Assenza rara intenso intenso freq. 1. Il piede tocca il pavimento secondo la modalità punta-tacco 5 4 3 2 1 2. il soggetto cammina sulle punte 5 4 2 1 dei piedi 3 3. Il movimento è a scatti 5 4 3 2 1 4. Almeno un piede nel movimento 5 4 2 1 in avanti volge verso l’esterno 3 5. Le braccia sono mantenute in 5 4 2 1 maniera parallela al pavimento 3 6. Le braccia sono asimmetriche tra 5 4 2 1 loro 3 7. le braccia non scendono lungo il 5 4 2 1 corpo e gli avambracci sono mantenuti rigidi 3
  • 16. Schema 3 - Tappe fondamentali dello Freq. Alquanto Freq. e Molto sviluppo Assenza rara Intenso intenso freq. 1. Simmetria mentre giace sullo stomaco e sulla schiena (prima dei 14 mesi) 1 2 3 4 5 2. Distribuzione uniforme del peso 1 2 4 5 quando è seduto (da 3 a 24 mesi) 3 3. Coordinazione mentre esegue il 1 2 4 5 movimento di raddrizzamento da prono a supino (da 3 a 18 mesi 3 4. Simmetria nell’appoggiarsi mentre 1 2 4 5 cammina carponi (da 6-7 a 15 mesi) 3 5. Resta immobile nel camminare 5 4 2 1 carponi 3 6. Ricerca della posizione eretta 1 2 3 4 5
  • 17. Associazione • E’ la capacità di dare la stessa risposta a due stimoli diversi oppure la capacità di unire due o più schemi motori per raggiungere un obiettivo (es. prensione e suzione: il bambino prende un oggetto e lo porta alla bocca per succhiarlo), oppure uno schema motorio ed uno schema sensoriale (es. girare la testa verso la fonte sonora), oppure due schemi sensoriali (guardare in viso mentre si parla). • Secondo Lelord e Sauvage (1995), le osservazioni su bambini autistici mettono in evidenza la presenza di disturbi dell'associazione. • Una serie di studi condotti attraverso strumenti di elettrofisiologia cerebrale hanno evidenziato come nel bambino autistico l'associazione sensoriale crociata (per cui sono accoppiati due stimoli diversi es. luce e suono) sia presente ma organizzata in maniera irregolare. • Si è osservato come l'acquisizione libera di una associazione di stimoli sia possibile anche al bambino autistico se il contesto di acquisizione è molto tranquillo. A nulla servono rinforzi e punizioni.
  • 18. Associazione Freq Alquan Intens Molto Assenza rara to freq. o freq. e 1. Capacità di guardare e fare (sguardo su ciò che si fa) 1 2 3 4 5 2. Capacità di guardare e ascoltare (guardare chi parla) 1 2 3 4 5 3. Capacità di ascoltare e fare (eseguire istruzioni) 1 2 3 4 5 4. Capacità di parlare e fare (descrivere ciò che si fa) 1 2 3 4 5 5. Risposta motoria al suono, alla vista, alla voce 1 2 3 4 5 6. Risposte non linguistiche (es. sorriso, vocalizzo) al suono e alla vista 1 2 3 4 5 7. Risposta verbale al suono, alla vista, alla voce 1 2 3 4 5
  • 19. Intenzionalità • Si ha intenzionalità quando il bambino si rende conto che il suo comportamento ha valore comunicativo e può essere usato intenzionalmente per influenzare il comportamento degli altri e ottenere dei risultati desiderati. • L'intenzionalità costituisce la premessa del gesto dell'indicare e insieme alla reciprocità è un'importante acquisizione ai fini dello sviluppo del linguaggio. • Il bambino autistico manifesta chiaramente intenzionalità generalmente rivolta a procurarsi piacere (manipolazione solitaria, sfarfallii, battere un oggetto). L'intenzione dovrà essere però rivolta all’altro e all'ambiente esterno. Si arriva all’intenzionalità passando attraverso la condivisione e il dare significato anche alle azioni poco comprensibili del soggetto autistico. Il bambino autistico va aiutato ad assumere un ruolo più attivo nell’espressione della propria intenzionalità
  • 20. Intenzionalità Freq. Alquan Intens Molto Assenza rara to freq. o freq. 1. Produzione spontanea di azioni conosciute 1 2 3 4 5 2. Iniziativa nel gioco 1 2 3 4 5 3. Iniziativa nell’espressione della volontà (uscire, vedere la Tv, ascoltare radio) 1 2 3 4 5 4. Iniziativa nella comunicazione con la voce 1 2 3 4 5 5. Iniziativa nella comunicazione con i gesti 1 2 3 4 5 6. Iniziativa negli spostamenti 1 2 3 4 5 7. Iniziativa nell’alimentazione 1 2 3 4 5 8. Inattività prolungata 5 4 3 2 1
  • 21. Imitazione • E’ la riproduzione conscia o inconscia di un modello comportamentale; prosegue di pari passo con lo sviluppo dell’intelligenza. • I bambini autistici imitano e sono spesso sensibili all’imitazione delle altre persone di quello che loro fanno. Si è visto che la manipolazione e la durata della manipolazione di giochi da parte di soggetti autistici aumentava se lo sperimentatore imitava il comportamento di gioco del bambino. • L’imitazione dei soggetti autistici può sembrare strana, o letterale o non creativa; essi tendono ad imitare subito in modo ecolalico o tendono a ripetere come un registratore le azioni o le espressioni di un’altra persona al di fuori del contesto o dell’emozione che ha generato l’evento nel passato. • Sembra che il deficit nell’imitazione sia correlato con il deficit nelle abilità sociali e risulta essere una parte fondamentale nel deficit di intersoggettività.
  • 22. Imitazione Alquan- Freq. e Molto Assenza Freq rara to freq. intenso freq. 1. Imitazione di gesti 1 2 3 4 5 2. Imitazione di azioni semplici 1 2 3 4 5 3. Imitazione della mimica (sorrisi, smorfie...) 1 2 3 4 5 4. Imitazione di suoni 1 2 3 4 5 5. Imitazione di parole 1 2 3 4 5 6. Riproduzione di un tratto o di un disegno 1 2 3 4 5
  • 23. Contatto • Si intende la comunicazione fisica e psichica tra un individuo e le persone che sono intorno a lui. • La difficoltà al contatto o l’evitare il contatto non sono caratteri primari del disturbo bensì conseguenze di deficit che conducono ad esprimere in modo distorto l’esigenza del contatto o ad avvertire come minacciosa la presenza dell’altro non per il desiderio di chiudersi in un mondo solitario bensì per l’aver più volte sperimentato come sia difficile e spiacevole il contatto con l’altro per l’impossibilità di capire e farsi capire.
  • 24. Contatto Alqua Int Molt Asse Freq. nto ens o nza. rara freq. o freq. 1. Reagire adeguatamente alla presenza degli altri 1 2 3 4 5 2. Reagire in modo non adeguato alla presenza degli altri 5 4 3 2 1 3. Tendenza all’esser solitario 5 4 3 2 1 4. Evitamento degli altri 5 4 3 2 1 5. Contatto visivo con le persone 1 2 3 4 5 6. Osservare ciò che fanno gli altri 1 2 3 4 5 7. Manifestare piacere al contatto fisico 1 2 3 4 5
  • 25. Interazione • Uno dei deficit principali dell’autismo è l’incapacità a condividere lo sguardo e il contatto visivo, così come la capacità a condividere l’attenzione su uno stesso oggetto. • Spesso i soggetti autistici falliscono nell’agganciare l’attenzione di un'altra persona e non usano le posture e i gesti che aiutano gli altri a capire cosa stiano sperimentando o pensando. • Sebbene esistano queste difficoltà nell’interagire insieme e nella reciprocità esistono risposte sociali ed emotive all’altro. Il bambino autistico è sensibile e interessato alle altre persone la sua difficoltà risiede nel condividere interessi e scambiare punti di vista. • Difficoltà nell’interazione non significano difficoltà nel provare affetto o attaccamento ad una persona specifica.
  • 26. Interazione Assenz Freq. Alquan- Inten Molto a rara to freq. so freq. 1. Capacità di condividere lo sguardo 1 2 3 4 5 2. Capacità di condividere l'attenzione 1 2 3 4 5 3. Capacità di condividere una azione (o gioco) 1 2 3 4 5 4. Ricercare la presenza di una persona in particolare 1 2 3 4 5 5. Ricercare la presenza degli altri 1 2 3 4 5 6. Capacità a rispettare l’alternanza di turno 1 2 3 4 5
  • 27. Comunicazione e Linguaggio • L’attenzione è rivolta ad individuare se esista nel soggetto una intenzione comunicativa e un referente e se il soggetto stesso abbia la possibilità di usare un canale prelinguistico convenzionale (i gesti) o possa usare un canale verbale. • La gestualità di tipo espressivo risulta spesso compromessa nei soggetti autistici mentre la gestualità richiestiva sembra funzionare meglio. • Nei soggetti autistici il linguaggio ed i processi di pensiero basati sul linguaggio sono danneggiati perché le precoci funzioni attentive e di intersoggettività sono disturbate. I soggetti autistici hanno deficit nella prosodia universalmente condivisa che viene espressa nel linguaggio.
  • 28. Comunicazione e Assenz Freq. Alquanto Inten- linguaggio a rara freq. so Molto freq. 1. Capacità di usare i gesti convenzionali (sorriso, saluto) 1 2 3 4 5 2. Capacità di richiedere a gesti (indicare) 1 2 3 4 5 3. Capacità di richiedere verbalmente 1 2 3 4 5 4. Presenza di linguaggio ecolalico 1 2 3 4 5 5. Capacità di comunicare verbalmente 1 2 3 4 5 6. Risposta motoria alle richieste 1 2 3 4 5 7. Risposta verbale alle richieste 1 2 3 4 5
  • 29. Istinto • Ci si riferisce a quelle modalità comportamentali nelle quali il soggetto agisce in maniera non consapevole e che non sempre sono soggette a modificazione attraverso l’apprendimento. • Le funzionalità istintive o pulsionali nei soggetti autistici assumono spesso la forma di modi particolari di agire, delle stramberie che non hanno una loro spiegazione logica ma che se analizzate nei dettagli si connotano come delle forme distorte di esprimere bisogni pulsionali. L’area dell’istinto e quella successiva della regolazione sono strettamente collegate.
  • 30. Alquan Istinto Assenz Freq. to Inten- Molto a rara freq. so freq. e 1. Iperattività 5 4 3 2 1 2. Ipoattività 5 4 3 2 1 3. Dormire male 5 4 3 2 1 4. Alimentazione “strana” 5 4 3 2 1 5. Portare oggetti non commestibili alla bocca 5 4 3 2 1 6. Masturbazione 5 4 3 2 1
  • 31. Regolazione • Ci si riferisce alla capacità di un soggetto di controllare e regolare il proprio comportamento in base alle informazioni che riceve dal proprio interno (es. stimolo della stanchezza, della sazietà) e dal mondo esterno (reazioni degli altri, contesto). • La regolazione implica il saper controllare le proprie azioni dando loro regolarità e ritmicità. Il miglioramento delle altre funzioni conduce ovviamente ad un miglioramento della regolazione. • La Regolazione è strettamente connessa con la capacità emotiva o per meglio dire con la capacità di controllo emotivo. • E’ sempre evidente che i soggetti autistici presentano molte difficoltà nella regolazione ma essendo tale funzione connessa con fattori di natura molto diversa sarà molto importante ricordare che miglioramenti o deficit in aree affini hanno ripercussioni su questa capacità.
  • 32. Freq. Molto Regolazione Assen- rara e Alquant Freq. e freq. e za scarsa o freq. intenso intenso 1. Usare in maniera adeguata le proprie capacità 1 2 3 4 5 2. Variazione eccessiva dell’attenzione 5 4 3 2 1 3. Imprevedibilità nel comportamento 5 4 3 2 1 4. Rapidi sbalzi d'umore 5 4 3 2 1 5. Brusca interruzione dell’attività 5 4 3 2 1 6. Uso smodato di un oggetto 5 4 3 2 1 7. Ripetizione eccessiva della stessa azione 5 4 3 2 1 8. Ripetizione eccessiva della stessa frase 5 4 3 2 1
  • 33. Autonomia • Capacità del soggetto di eseguire azioni o schemi che gli permettano di accudire se stesso. L’acquisizione delle autonomie è spesso rallentata e problematica nei soggetti autistici e possiamo osservare delle notevoli differenze tra un soggetto ed un altro, chiaramente anche in rapporto agli stili educativi e al contesto sociale. • In questa sede l’autonomia viene intesa principalmente come espletamento di funzionalità quotidiane
  • 34. Freq. e Autonomia Freq. Alquant inten- Molto Assenza rara o freq. so freq. e 1. Capacità autonoma nell’alimentarsi 1 2 3 4 5 2. Acquisizione del controllo sfinterico 1 2 3 4 5 3. Capacità di svestirsi autonomamente 1 2 3 4 5 4. Capacità di vestirsi autonomamente 1 2 3 4 5 5. Capacità di lavarsi autonomamente 1 2 3 4 5 6. Capacità di uscire autonomamente 1 2 3 4 5