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La valutazione delle
giacenze di magazzino
  Con riferimento ad un’impresa industriale
Sommario
   Le rimanenze di magazzino
   La rilevazione contabile
   I criteri di valutazione
   La normativa civilistica
   La normativa fiscale
   I riflessi sul bilancio
Definizione

                 Le rimanenze di magazzino sono
            FATTORI PRODUTTIVI A BREVE CICLO DI U
              o combinazioni di essi che,          non
            essendo stati ancora impiegati o venduti,
            sono disponibili per la gestione futura.



Sommario
L’utilizzo dei fattori produttivi
                          a breve ciclo di utilizzo:
       Input                                                    Output
    Acquisti specifici:                                  • Prodotti finiti
• Materie prime                                          • Sottoprodotti
• Materie sussidiarie                                    • Scarti
• Semilavorati                                           •Semilavorati
• Componenti



                                       Trasformazione




            • Materie di consumo                                        BACK
Componenti

 Sono considerati componenti le
 parti che si aggiungono alle materie
 prime, sussidiarie e altro mediante
 processi produttivi.


BACK
Sottoprodotti
Prodotti secondari ottenuti nel corso
della lavorazione di altri prodotti,
generalmente, sono considerati beni di
qualità inferiore.



BACK
Scarti

  Sono considerati scarti le parti
  ottenute dalla lavorazione di un
  prodotto o prodotti finiti che si
  ritengono inutilizzabili


BACK
Semilavorati


 Sono considerati semilavorati quei beni
che, pur non avendo ancora terminato il ciclo
di produzione, hanno raggiunto una loro
identità fisica e contabile.


BACK
Materie prime

Sono considerate materie prime tutti quei
materiali che sono alla base per la
fabbricazione e produzione di altri beni
tramite l'utilizzo di opportune lavorazioni e
processi industriali che permettono di ottenere
il prodotto finale desiderato.
  BACK
Materie sussidiarie

 Sono considerate materie
 sussidiarie quei materiali
 destinati ad essere utilizzati per
 il completamento dei prodotti.

BACK
Materie di consumo

  Sono considerati materie di
  consumo quei materiali usati
  indirettamente nella produzione.



BACK
Prodotti finiti

  Sono considerati prodotti
  finiti quei beni che sono pronti
  per la commercializzazione.


BACK
La competenza economica dei fattori produttivi a
                  breve ciclo di utilizzo

  Di competenza dell’esercizio         Di competenza futura

I costi e i ricavi dei fattori a   Si rinviano, invece, quei
breve ciclo di utilizzo sono       costi o i ricavi che
considerati    di   competenza     riguardano i fattori non
dell’esercizio se al termine del   utilizzati o non venduti al
periodo amministrativo essi        termine      del   periodo
sono totalmente utilizzati o       amministrativo.
venduti.




                                                                 P.D
                                                                  .
     BACK
La rilevazione contabile

              La rilevazione delle rimanenze di
           magazzino        rientra       tra       le
           operazioni di assestamento,              in
           particolare serve a rettificare, rinviando
           al futuro, costi finanziariamente già
           manifestatisi, ma economicamente di
           competenza futura.

Sommario
DATA     DENOMINAZIONE                       DESCRIZIONE        DARE   AVERE

  31/12   Magazzino materie prime             Rimanenze finali    x
  31/12   Magazzino materie sussidiarie       Rimanenze finali    x
  31/12   Magazzino componenti                Rimanenze finali    x
  31/12   Magazzino materie di consumo        Rimanenze finali    x
  31/12   Materie prime c/rimanenze finali    Rimanenze finali            x
  31/12   Materie sussidiarie c/rim. finali   Rimanenze finali            x
  31/12   Componenti c/rim finali             Rimanenze finali            x
  31/12   Materi di consumo c/rim finali      Rimanenze finali            x


  31/12   Prodotti in lavorazione             Rimanenze finali    x
  31/12   Magazzino semilavorati              Rimanenze finali    x
  31/12   Magazzino prodotti finiti           Rimanenze finali    x
  31/12   Prodotti in lav. c/rim. finali      Rimanenze finali            x
  31/12   Semilavorati c/rim. finali          Rimanenze finali            x
  31/12   Prod. finiti c/rim. finali          Rimanenze finali            x




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Sommario
           I criteri di valutazione
           La necessità della valutazione delle RIMANENZE DI
           MAGAZZINO nasce dall’esigenza di pervenire a
           periodiche determinazioni dei risultati dell’attività
           aziendale.
           A questo punto è importante distinguere i BENI
           FUNGIBILI, cioè beni che possono essere sostituiti, dai
           BENI INFUNGIBILI, cioè beni che non possono essere
           sostituiti per particolarità qualitative.
           Le rimanenze possono essere valutate al loro costo
           effettivo, ma, per i beni fungibili tale valutazione diviene
           difficile, perciò un’impresa industriale deve adottare uno
           dei seguenti metodi:
            Costo medio ponderato;
            Lifo;
            Fifo.


           Nella valutazione delle rimanenze risulta imprescindibile il
           rispetto                                                del
  BACK     principio della competenza e del principio della prudenza
Differenze tra LIFO e FIFO
LIFO (last in first out - ultimo entrato primo uscito)
   Si basa sull’ipotesi che le quantità acquistate o prodotte più
recentemente siano le prime a essere vendute o utilizzate nella
produzione.

FIFO (first in first out - primo entrato primo uscito)
  Si basa sull’ipotesi che le quantità acquistate o prodotte per
prime siano le prime a essere vendute o utilizzate nella
produzione .


    BACK
Principi contabili
          per la valutazione delle rimanenze

 Principio della competenza           Principio della prudenza
                                        La finalità è quella di
 Se tutti i beni acquistati non      salvaguardare il patrimonio
 sono stati venduti, e risultano
 esistenti a magazzino, in           sociale      ed    evitare   la
 chiusura dell’esercizio occorre     distribuzione di utili che
 rilevare i beni in rimanenza da     l’impresa         non       ha
 rinviare indistintamente al         effettivamente conseguito.
 nuovo esercizio per poter
 correlare ai ricavi di vendita il   La        sua     applicazione
 costo di acquisto delle sole        comporta l’imputazione al
 merci vendute.                      periodo dei costi e delle
                                     perdite presunti e l’obbligo
                                     di non considerare i ricavi e
                                     gli utili non ancora realizzati

BACK
Costo di acquisto                  Costo di produzione
   Se si tratta di materie prime,      Prodotti fabbricati internamente
    sussidiarie o di consumo,
    acquistate esternamente




Effettivo (costo oggettivo del bene)     • Prodotti finiti
                                         • Prodotti in lavorazione
  Oppure calcolato con uno dei           • Semilavorati
       seguenti metodi




       BACK
Sommario
           Valutazione civilistica

                  Art. 2426 n.9 c.c.
                MINOR VALORE TRA




   COSTO                               VALORE DI MERCATO
I principi contabili internazionali


Secondo i principi contabili internazionali (IAS), i
quali prediligono valori attuali rispetto a valori storici,
giudicati sovente non significativi, il metodo di rilevazione
delle rimanenze LIFO NON è previsto, in quanto in un
sistema di prezzi crescente può dar luogo a un valore
delle rimanenze finali inferiore a quello corrente.
Valutazione a valore costante


Le materie prime, sussidiarie e di consumo che
sono continuamente rinnovate e che hanno scarsa
importanza rispetto al totale delle attività di bilancio,
possono essere iscritte a un valore costante, purché non
siano soggette a sensibili variazioni riguardanti quantità,
composizione e valore.
Sommario
      Nota integrativa



Una volta scelto un metodo, questo deve essere mantenuto
anno dopo anno; eventuali modifiche negli anni successivi
vanno indicate e giustificate in nota integrativa.
Valore netto di realizzo                    Costo di sostituzione
Desumibile dall’andamento di         Prezzo di acquisto contrattato in quel
mercato, è diverso a seconda         momento sul mercato in circostanze di
   delle varie categorie:            ordinaria gestione di impresa.




               Materie prime,
           sussidiarie: prezzo di
          riapprovvigionamento

             Prodotti finiti,
           semilavorati: valore
             netto di realizzo

         Prodotti in lavorazione:
          valore netto di realizzo
         detratto dei costi ancora                               BACK
              da sostenere
Art. 2426 del Codice civile

       N.9 Le rimanenze si scrivono al costo di acquisto o di produzione
       ovvero al valore di realizzazione desumibile dall’andamento del
       mercato, se minore tale minore valore non può essere mantenuto nei
       successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi.
       N.1 Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il
       costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al
       prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota
       ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al prodotto di
       fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere
       utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri
       relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi.
       N.10 Il costo dei beni fungibili può essere calcolato con il metodo
       della media ponderata o con quelli “primo entrato, primo uscito” o”
       ultimo entrato, primo uscito”
       N.12 Le materie prime, sussidiarie e di consumo possono essere
       iscritte nell’attivo a un valore costante qualora siano costantemente
       rinnovate, e complessivamente di scarsa importanza in rapporto
       all’attivo di bilancio, sempreché non si abbiano variazioni sensibili
       nella loro entità, valore e composizione.

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Sommario                Valutazione fiscale
           La valutazione fiscale è disciplinata dall’ art. 92 del TUIR,
           e riguarda :
                    •         i beni alla cui produzione è diretta l’attività d’impresa ( PRODOTTI, SOTTOPRODOTTI, MERCI) ;
                    •         i beni, esclusi quelli strumentali, destinati ad essere impiegati nella produzione ( MATERIE PRIME,
                                                                   SUSSIDIARIE E DI CONSUMO).
           La Normativa Fiscale prevede l’utilizzo del LIFO A SCATTI ANNUALE, secondo il quale si raggruppano i beni in base
                alla loro natura, cioè con caratteristiche merceologiche in comune, e al loro valore, attribuendo a ciascun gruppo
                                un valore NON INFERIORE a quello determinato con il LIFO A SCATTI ANNUALE.


           1.           Nel primo esercizio si attribuisce un valore pari al costo medio ponderato (costo tot beni / quantità) ;


           2.           Negli esercizi successivi:
                        •      se vi è stato un AUMENTO, le maggiori quantità si calcolano al costo medio ponderato, sommando:
                                                                 VALORE ESIST. INIZIALI
                                                                 +          INCREMENTO
                                                             = VALORE RIMANENZA FINALE


                •           se vi è stato un DECREMENTO, la diminuzione si imputa agli incrementi formatisi negli esercizi precedenti,
                                                   partendo dal più recente e proseguendo via via a ritroso.


                    Il valore delle rimanenze che ne viene con il LIFO A SCATTI ANNUALE rappresenta il valore fiscale minimo.
Sommario         Riflessi sul bilancio
              STATO PATRIMONIALE                   CONTO ECONOMICO
                       ATTIVO
                                              A) Valore della produzione
           C) Attivo circolante
              I- Rimanenze                    2) Variazione delle rimanenze di
                1) Materie prime,                prodotti    in     corso   di
                 sussidiarie e di                lavorazione, semilavorati e
                 consumo;                        finiti;
                2) Prodotti in corso di
                 lavorazione e                3) Variazione dei lavori in corso
                 semilavorati;                   su ordinazione;
                3) Lavori in corso su
                 ordinazione;                 B) Costi della produzione
                4) Prodotti finiti e merci;
                                              11)Variazione delle rimanenze di
                5) Acconti.
                                                 materie prime, sussidiarie, di
                                                 consumo e merci;


                             NOTA INTEGRATIVA
                     Eventuali modifiche, motivazioni ecc.
THE END
ELABORAZIONE GRAFICA ANTONELLA CAPONE
                     MARCO POSO

    TESTI                 Antonella CAPONE
                           marco POSO

   Produttori esecutivi    antonella CAPONE
                                 marco POSO


    DIRECTED BY           Antonella CAPONE
                          marco POSO

                        V p/e – ITC “ F. Calasso” Lecce –
                      A.S. 2008/09
Le variazioni delle          Valore della
rimanenze di prodotti          produzione
    in lavorazione,
  semilavorati e finiti



                          Incremento     Decremento
                           SEGNO +            SEGNO -
Costo della
  Le variazioni delle
                                produzione
rimanenze di materie
prime, sussidiarie e di
      consumo

                          Incremento    Decremento
                           SEGNO -        SEGNO +

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Progetto(1)

  • 1.
  • 2.
  • 3. La valutazione delle giacenze di magazzino Con riferimento ad un’impresa industriale
  • 4. Sommario  Le rimanenze di magazzino  La rilevazione contabile  I criteri di valutazione  La normativa civilistica  La normativa fiscale  I riflessi sul bilancio
  • 5. Definizione Le rimanenze di magazzino sono FATTORI PRODUTTIVI A BREVE CICLO DI U o combinazioni di essi che, non essendo stati ancora impiegati o venduti, sono disponibili per la gestione futura. Sommario
  • 6. L’utilizzo dei fattori produttivi a breve ciclo di utilizzo: Input Output Acquisti specifici: • Prodotti finiti • Materie prime • Sottoprodotti • Materie sussidiarie • Scarti • Semilavorati •Semilavorati • Componenti Trasformazione • Materie di consumo BACK
  • 7. Componenti Sono considerati componenti le parti che si aggiungono alle materie prime, sussidiarie e altro mediante processi produttivi. BACK
  • 8. Sottoprodotti Prodotti secondari ottenuti nel corso della lavorazione di altri prodotti, generalmente, sono considerati beni di qualità inferiore. BACK
  • 9. Scarti Sono considerati scarti le parti ottenute dalla lavorazione di un prodotto o prodotti finiti che si ritengono inutilizzabili BACK
  • 10. Semilavorati Sono considerati semilavorati quei beni che, pur non avendo ancora terminato il ciclo di produzione, hanno raggiunto una loro identità fisica e contabile. BACK
  • 11. Materie prime Sono considerate materie prime tutti quei materiali che sono alla base per la fabbricazione e produzione di altri beni tramite l'utilizzo di opportune lavorazioni e processi industriali che permettono di ottenere il prodotto finale desiderato. BACK
  • 12. Materie sussidiarie Sono considerate materie sussidiarie quei materiali destinati ad essere utilizzati per il completamento dei prodotti. BACK
  • 13. Materie di consumo Sono considerati materie di consumo quei materiali usati indirettamente nella produzione. BACK
  • 14. Prodotti finiti Sono considerati prodotti finiti quei beni che sono pronti per la commercializzazione. BACK
  • 15. La competenza economica dei fattori produttivi a breve ciclo di utilizzo Di competenza dell’esercizio Di competenza futura I costi e i ricavi dei fattori a Si rinviano, invece, quei breve ciclo di utilizzo sono costi o i ricavi che considerati di competenza riguardano i fattori non dell’esercizio se al termine del utilizzati o non venduti al periodo amministrativo essi termine del periodo sono totalmente utilizzati o amministrativo. venduti. P.D . BACK
  • 16. La rilevazione contabile La rilevazione delle rimanenze di magazzino rientra tra le operazioni di assestamento, in particolare serve a rettificare, rinviando al futuro, costi finanziariamente già manifestatisi, ma economicamente di competenza futura. Sommario
  • 17. DATA DENOMINAZIONE DESCRIZIONE DARE AVERE 31/12 Magazzino materie prime Rimanenze finali x 31/12 Magazzino materie sussidiarie Rimanenze finali x 31/12 Magazzino componenti Rimanenze finali x 31/12 Magazzino materie di consumo Rimanenze finali x 31/12 Materie prime c/rimanenze finali Rimanenze finali x 31/12 Materie sussidiarie c/rim. finali Rimanenze finali x 31/12 Componenti c/rim finali Rimanenze finali x 31/12 Materi di consumo c/rim finali Rimanenze finali x 31/12 Prodotti in lavorazione Rimanenze finali x 31/12 Magazzino semilavorati Rimanenze finali x 31/12 Magazzino prodotti finiti Rimanenze finali x 31/12 Prodotti in lav. c/rim. finali Rimanenze finali x 31/12 Semilavorati c/rim. finali Rimanenze finali x 31/12 Prod. finiti c/rim. finali Rimanenze finali x BACK
  • 18. Sommario I criteri di valutazione La necessità della valutazione delle RIMANENZE DI MAGAZZINO nasce dall’esigenza di pervenire a periodiche determinazioni dei risultati dell’attività aziendale. A questo punto è importante distinguere i BENI FUNGIBILI, cioè beni che possono essere sostituiti, dai BENI INFUNGIBILI, cioè beni che non possono essere sostituiti per particolarità qualitative. Le rimanenze possono essere valutate al loro costo effettivo, ma, per i beni fungibili tale valutazione diviene difficile, perciò un’impresa industriale deve adottare uno dei seguenti metodi:  Costo medio ponderato;  Lifo;  Fifo. Nella valutazione delle rimanenze risulta imprescindibile il rispetto del BACK principio della competenza e del principio della prudenza
  • 19. Differenze tra LIFO e FIFO LIFO (last in first out - ultimo entrato primo uscito) Si basa sull’ipotesi che le quantità acquistate o prodotte più recentemente siano le prime a essere vendute o utilizzate nella produzione. FIFO (first in first out - primo entrato primo uscito) Si basa sull’ipotesi che le quantità acquistate o prodotte per prime siano le prime a essere vendute o utilizzate nella produzione . BACK
  • 20. Principi contabili per la valutazione delle rimanenze Principio della competenza Principio della prudenza La finalità è quella di Se tutti i beni acquistati non salvaguardare il patrimonio sono stati venduti, e risultano esistenti a magazzino, in sociale ed evitare la chiusura dell’esercizio occorre distribuzione di utili che rilevare i beni in rimanenza da l’impresa non ha rinviare indistintamente al effettivamente conseguito. nuovo esercizio per poter correlare ai ricavi di vendita il La sua applicazione costo di acquisto delle sole comporta l’imputazione al merci vendute. periodo dei costi e delle perdite presunti e l’obbligo di non considerare i ricavi e gli utili non ancora realizzati BACK
  • 21. Costo di acquisto Costo di produzione Se si tratta di materie prime, Prodotti fabbricati internamente sussidiarie o di consumo, acquistate esternamente Effettivo (costo oggettivo del bene) • Prodotti finiti • Prodotti in lavorazione Oppure calcolato con uno dei • Semilavorati seguenti metodi BACK
  • 22. Sommario Valutazione civilistica Art. 2426 n.9 c.c. MINOR VALORE TRA COSTO VALORE DI MERCATO
  • 23. I principi contabili internazionali Secondo i principi contabili internazionali (IAS), i quali prediligono valori attuali rispetto a valori storici, giudicati sovente non significativi, il metodo di rilevazione delle rimanenze LIFO NON è previsto, in quanto in un sistema di prezzi crescente può dar luogo a un valore delle rimanenze finali inferiore a quello corrente.
  • 24. Valutazione a valore costante Le materie prime, sussidiarie e di consumo che sono continuamente rinnovate e che hanno scarsa importanza rispetto al totale delle attività di bilancio, possono essere iscritte a un valore costante, purché non siano soggette a sensibili variazioni riguardanti quantità, composizione e valore.
  • 25. Sommario Nota integrativa Una volta scelto un metodo, questo deve essere mantenuto anno dopo anno; eventuali modifiche negli anni successivi vanno indicate e giustificate in nota integrativa.
  • 26. Valore netto di realizzo Costo di sostituzione Desumibile dall’andamento di Prezzo di acquisto contrattato in quel mercato, è diverso a seconda momento sul mercato in circostanze di delle varie categorie: ordinaria gestione di impresa. Materie prime, sussidiarie: prezzo di riapprovvigionamento Prodotti finiti, semilavorati: valore netto di realizzo Prodotti in lavorazione: valore netto di realizzo detratto dei costi ancora BACK da sostenere
  • 27. Art. 2426 del Codice civile N.9 Le rimanenze si scrivono al costo di acquisto o di produzione ovvero al valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato, se minore tale minore valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. N.1 Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al prodotto di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi. N.10 Il costo dei beni fungibili può essere calcolato con il metodo della media ponderata o con quelli “primo entrato, primo uscito” o” ultimo entrato, primo uscito” N.12 Le materie prime, sussidiarie e di consumo possono essere iscritte nell’attivo a un valore costante qualora siano costantemente rinnovate, e complessivamente di scarsa importanza in rapporto all’attivo di bilancio, sempreché non si abbiano variazioni sensibili nella loro entità, valore e composizione. BACK
  • 28. Sommario Valutazione fiscale La valutazione fiscale è disciplinata dall’ art. 92 del TUIR, e riguarda : • i beni alla cui produzione è diretta l’attività d’impresa ( PRODOTTI, SOTTOPRODOTTI, MERCI) ; • i beni, esclusi quelli strumentali, destinati ad essere impiegati nella produzione ( MATERIE PRIME, SUSSIDIARIE E DI CONSUMO). La Normativa Fiscale prevede l’utilizzo del LIFO A SCATTI ANNUALE, secondo il quale si raggruppano i beni in base alla loro natura, cioè con caratteristiche merceologiche in comune, e al loro valore, attribuendo a ciascun gruppo un valore NON INFERIORE a quello determinato con il LIFO A SCATTI ANNUALE. 1. Nel primo esercizio si attribuisce un valore pari al costo medio ponderato (costo tot beni / quantità) ; 2. Negli esercizi successivi: • se vi è stato un AUMENTO, le maggiori quantità si calcolano al costo medio ponderato, sommando: VALORE ESIST. INIZIALI + INCREMENTO = VALORE RIMANENZA FINALE • se vi è stato un DECREMENTO, la diminuzione si imputa agli incrementi formatisi negli esercizi precedenti, partendo dal più recente e proseguendo via via a ritroso. Il valore delle rimanenze che ne viene con il LIFO A SCATTI ANNUALE rappresenta il valore fiscale minimo.
  • 29. Sommario Riflessi sul bilancio STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO ATTIVO A) Valore della produzione C) Attivo circolante I- Rimanenze 2) Variazione delle rimanenze di 1) Materie prime, prodotti in corso di sussidiarie e di lavorazione, semilavorati e consumo; finiti; 2) Prodotti in corso di lavorazione e 3) Variazione dei lavori in corso semilavorati; su ordinazione; 3) Lavori in corso su ordinazione; B) Costi della produzione 4) Prodotti finiti e merci; 11)Variazione delle rimanenze di 5) Acconti. materie prime, sussidiarie, di consumo e merci; NOTA INTEGRATIVA Eventuali modifiche, motivazioni ecc.
  • 30. THE END ELABORAZIONE GRAFICA ANTONELLA CAPONE MARCO POSO TESTI Antonella CAPONE marco POSO Produttori esecutivi antonella CAPONE marco POSO DIRECTED BY Antonella CAPONE marco POSO V p/e – ITC “ F. Calasso” Lecce – A.S. 2008/09
  • 31. Le variazioni delle Valore della rimanenze di prodotti produzione in lavorazione, semilavorati e finiti Incremento Decremento SEGNO + SEGNO -
  • 32. Costo della Le variazioni delle produzione rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo Incremento Decremento SEGNO - SEGNO +