2. Il successo della strategia di marketing dipende dalla possibilità di ottenere delle informazioni sul mercato nel quale si intende operare.. .... Scopo dell’impresa attraverso le ricerche di mercato: ottenere previsioni utili agli operatori del marketing; ottenere informazioni significative per gli addetti alle diverse funzioni aziendali.
3. Per un impresa il mercato è rappresentato da un insieme di potenziali clienti con caratteristiche comuni; la segmentazione del mercato consiste nella suddivisione in gruppi o settori di consumatori che presentano motivazioni d’acquisto simili..
4. Marketing&Design Per parlare di design bisogna prendere in considerazione anche elementi di marketing, economia, pubblicità e comunicazione. La situazione del marketing rivolto al design è quella di un prodotto industriale che possa corrispondere alle esigenze di mercato. Il Design concept si realizza attraverso lo studio del trend, della pianificazione del processo produttivo e distributivo
5. Il design è concepito come azione progettuale. Il design pertanto è diventato uno strumento strategico . Il ruolo del designer è anche quello di pensare l’oggetto in funzione della facilità di produzione. Oggi troviamo maggior considerazione della figura del progettista presso i vertici dell’azienda; l’operato del designer si misura da un lato con le forme e i metodi della produzione, dall’altro con il mercato e contemporaneamente si riflette sull’intero sistema. Design strumento per migliorare la competitività, per continuare le tradizioni per soddisfare la domanda di qualità estetiche dei consumatori
6. Indagine marketing Il mio progetto, in particolare, si dedica a un lavoro di ricerca direttamente rivolto al pubblico. Innanzi tutto si deve individuare il campo di ricerca e il tema su cui ci interessa lavorare, in questo caso la doppia funzionalità degli oggetti e il diverso uso che se ne fa nei vari ambienti, la personalizzazione e l’individualità, ci proponiamo quindi ipoteticamente come cool hunter di un’azienda.. .... Prossimo stup consisterà nello stabilire un target di riferimento, che nel mio caso verte su individui di sesso maschile e femminile di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Scopo di tale indagine sarà pertanto quello di comprendere meglio il comportamento che le persone assumono nei confronti dei vari oggetti, delle funzionalità che attribuiscono agli stessi e se questo rispecchia la reale funzione per cui sono stati creati.
7. Questionario età: sesso: M F 1_ qual è l’oggetto che quotidianamente usa più spesso? 2_ ce l’ha/lo usa da tempo? 3_ in quale luogo/circostanza lo usa? 4_ oltre che alla loro funzione primaria li ha mai destinati ad altri usi? 5 _ le capita di personalizzare i suoi oggetti? 6_ stabilisce un ruolo affettivo coi suoi oggetti? 7 _ generalmente tende a conservare gli oggetti anche quando perdono la loro utilità? 8_ cosa le sembra e quali potrebbero essere le funzioni di questo oggetto? 9_ cosa le sembra e quali potrebbero essere le funzioni di questo oggetto? 10_ cosa le sembra e quali potrebbero essere le funzioni di questo oggetto?
9. conclusioni Dopo aver preso indistintamente un campione di 50 persone tra uomini e donne a cui porre le domande, ho raccolto i dati, utili ad analizzare e capire meglio il pensiero e il comportamento delle persone riguardo il rapporto con i loro oggetti. La prima domanda è stata quella più ricca e varia di risposte anche se è emersa una predilezione per il cellulare ( 24% degli intervistati), seguono poi auto e computer col 13% delle preferenze. Alla domanda invece se lo possiedono da molto tempo è stato risposto dal 92% di si e solo dall’ 8% no. L’uso invece per cui vengono destinati è in quasi la totalità dei casi il lavoro o hobby. La 4°, la 5°, la 6° e la 7° domanda invece iniziano ad essere un po’ più specifiche, da queste infatti si evince il comportamento delle persone.
10. Si può ben capire dall’andamento di questo grafico come sia forte l’affezione delle persone verso i loro oggetti. Viversi un oggetto non significa infatti solo usarlo per ciò per cui è stato progettato ma aprendo la mente, destinarlo anche ad una più larga fascia di utilizzi. Ed è così, come è emerso dal questionario, che un spazzolino sia utilizzato, da una ragazza svedese, anche per cotonare i capelli o un dentifricio per smacchiare i vestiti. Ci sono infine l’8° la 9° e la 10° domanda, che ho voluto rivolgere alle persone per capire, vedendo oggetti inusuali o dal non palese utilizzo, le varie funzioni che gli avrebbero conferito. All’8° la maggior parte ha risposto dicendo che si trattava di bicchieri, vasi portacandele, ma non è mancato chi ci ha visto un faretto o addirittura un’opera d’arte. L’oggetto successivo invece è stato per lo più identificato come una ciotola dei biscotti, sottobicchieri fino ad arrivare a chi lo ha identificato con del fard o con uno scolapasta. Per l’ultimo invece è stato spaziato da un tappeto, delle pantofole, uno scendiletto fino ad arrivare a delle presine da forno o un portaoggetti da muro. Queste risposte ci possono far riflettere facendoci capire che spesso basta stimolare le persone per ottenere da loro una risposta e che solitamente, anche se all’apparenza può non sembrare così, ogni oggetto ha più di una funzione o un utilizzo, l’importante è volerla trovare. Sta proprio in questo aspetto che troviamo lo stimolo cognitivo e pratico atto a re-interpretare le cose, adattandole alle esigenze delle varie situazioni.