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Rassegna di
Biourbanistica
           Rivista della Società Internazionale di Biourbanistica




                                             “SKYSCRAPERS”
Scritti di: Nikos Salingaros | Pietro Pagliardini | Gabriele
Tagliaventi | Paolo Masciocchi | Fabio Cremascoli | Stefano
Serafini.

Rivista aperiodica della Società Internazionale di Biourbanistica. Redazione: Alessia Cerqua
(Direttore), Stefano Serafini, Antonio Caperna. Per informazioni, suggerimenti e richiesta arretrati:
info@biourbanism.org. Rivista licenziata sotto Creative Commons attribuzione non commerciale.

                                                 www.biourbanistica.com | www.biourbanism.org
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INDICE

Ma è vero che i grattacieli li costruiscono per risparmiare la campagna?
di Pietro Pagliardini …………………………………………………………………………………………………… Pag. 2

I grattacieli simbolo dell'arbitrio.
di Gabriele Tagliaventi………………………………………………………………………………………………… Pag. 4

La nuova città per essere davvero moderna deve ridiventare medievale
di Paolo Masciocchi, Pietro Pagliardini e Nikos A. Salìngaros……………………………………….. Pag. 6

Tracce progettuali per un nuovo rinascimento urbano
di Fabio Cremascoli……………………………………………………………………………………………………... Pag. 8

Ritorno alla città
di Stefano Serafini…………………………………………………………………………………………………..…… Pag. 11




SEGNALAZIONI


Appuntamenti…………………………………………………………………………………………………..……... Pag. 14




Rassegna di Biourbanistica è una rivista aperiodica della Società Internazionale di Biourbanistica.

Redazione: Alessia Cerqua (direttore), Stefano Serafini, Antonio Caperna.
Fonti: Arianna Editrice, Movimento per la Decrescita Felice, Gruppo Salingaros.
Foto di Copertina: Alessia Cerqua
Per informazioni, suggerimenti, invio contributi e richiesta arretrati: info@biourbanism.org.
Rivista disponibile on line su: www.biourbanistica.com

Rivista licenziata sotto Creative Commons attribuzione non commerciale.

                                                     www.biourbanistica.com | www.biourbanism.org


Rassegna di Biourbanistica.                                                                     N. 00/2011
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                                                  perimetro un fabbricato profondo 13 metri
Ma è vero che i grattacieli li                    e alto 14, cioè di 4 piani. Bastano due
costruiscono per risparmiare la                   moltiplicazioni per constatare che si
campagna?                                         raggiunge praticamente lo stesso volume
                                                  del grattacielo (con uno scarto del solo
di Pietro Pagliardini - 08/02/2011                5%). Si badi bene che tale differenza
                                                  percentuale, riportata a scala urbana, vale
«Basta rubare terreno all’agricoltura,            solo nel caso in cui si decida di costruire
costruiamo in altezza!», dice sempre più          una città interamente di grattacieli, ma
spesso chi desidera costruire grattacieli, un     laddove vi sia un’ovvia compresenza di
modello architettonico d’inizio Novecento         altre tipologie, è chiaro che tale
spacciato per ultramoderno. Affermazione          percentuale      diminuisce        fortemente.
insidiosa, che riferendosi alla fonte della       Il risultato è che, per un pugno di metri
stessa sopravvivenza umana, la produzione         cubi di edificio e di metri quadrati di
di cibo, si appella alle corde più sensibili      terreno       risparmiati,        che      non
dell’ambientalismo profondo.                      contribuiscono in niente all’agricoltura, si
                                                  dovrebbe snaturare una città (è ad es.
Sarebbe facile contestarla dal punto di vista     recente il caso di Pavia), cancellarne la
storico, visto che la fame nel mondo, pur         storia, distruggerne la visione complessiva.
rappresentando ancora un dramma                   No, il problema non sta nel “consumo di
planetario enorme, è fortemente diminuita         suolo”, bensì in altre considerazioni, tutte
ed è ormai chiaro che le cause non sono           interne all’urbanistica, all’architettura, alla
imputabili, se non per aspetti marginali,         visione della città, alla vita di relazione tra
all’occupazione urbana del suolo, ma a            gli uomini, alla loro stessa salute mentale,
cause di ordine politico ed economico             alla sicurezza dei cittadini dal crimine.
generali. Esistono però ragioni più semplici
per smascherare la vacuità di tale                Christopher Alexander, il grande architetto
affermazione.                                     e teorico americano, nella sua opera A
                                                  pattern language (1977), fissa in quattro
Sia dunque dato un grattacielo di 20 piani,       piani il limite in altezza degli edifici, in base
alto 70 metri e con base 25x25 metri,             a osservazioni e studi sulla (scarsa) salute
inserito al centro di un lotto quadrato di 70     mentale degli abitanti dei grattacieli;
metri. La misura del lotto deriva dalla           afferma che gli edifici alti distruggono il
considerazione che due grattacieli non            paesaggio urbano, lo spazio aperto
possono affiancarsi come a New York per           circostante e la vita sociale, promuovono il
ovvi motivi di soleggiamento, sicurezza,          crimine, rendono la vita difficile ai bambini,
possibilità di parcheggi. Lo stesso Le            hanno costi di manutenzione altissimi.
Corbusier, nell’incubo urbano della sua           Nikos Salìngaros, il matematico e teorico
Ville radieuse, distanzia i grattacieli per gli   dell’urbanistica, in No alle archistar, 2009,
stessi motivi. Sia dato ora lo stesso lotto di    scrive: «Il grattacielo deve essere
ugual misura, e si costruisca lungo il suo        alimentato con quantità enormi di energia.


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È costoso e impoverisce la città. Tanto           Spesso costruttori e politici vogliono i
maggiore è la costruzione, tanto crescerà         grattacieli,   come     ha    recentemente
l’esigenza di un suo sostegno sistematico         dichiarato un assessore, per avere
che consuma in modo parassitario la zona          «qualcosa di completamente innovativo. La
circostante. Il mantenimento del grattacielo      gente che li abiterà deve essere contenta di
in un ambiente urbano è analogo al                tornare a casa». Ma come potrà essere
mantenimento di una colonia nello spazio. I       contenta di tornare a casa se dovrà
problemi sono il rifornimento e il                attraversare la sera spazi vuoti e
trasporto».                                       intrinsecamente pericolosi? Oppure se
                                                  dovrà parcheggiare con l’auto al secondo
A terra, intorno al grattacielo, il vuoto non     piano interrato di un garage che è il luogo
è solo fisico ma soprattutto di relazioni         più desolante e pericoloso che possa
umane e sociali. Non esiste rapporto con la       esserci?
strada, non esiste la strada, in verità, se non
per le automobili. Lo spazio vuoto agevola        Niente negozi, niente bar, niente giornalaio
la criminalità perché, in assenza di attività     e dunque le aree potranno anche essere
vitali urbane a terra, non ci può essere          centrali, geograficamente, ma la sostanza
gente, e non v’è polizia che possa tenere         resterà quella delle periferie e dei suburbi:
sotto controllo continuo immensi spazi            dormitori senza vita urbana. Cari assessori,
deserti. L’alternativa al lotto con il            non c’è niente di innovativo nella
grattacielo, cioè l’isolato con gli edifici       ripetizione lussuosa del disastro delle
costruiti a bordo strada, affiancato ad altri     periferie perpetrato nel secolo scorso e
lotti con analoghe caratteristiche, ricrea le     ancora in atto.
condizioni della città storica, permette di
avere a piano terra negozi e attività varie       Le aree dismesse dentro la città sono
che riempiono i marciapiedi di gente per          certamente una grande risorsa per non
una gran parte della giornata, col risultato      sprecare territorio, facciamone un uso
di avere una città viva e il controllo della      attento per ricostruire la città.
sicurezza affidato alla presenza stessa dei
cittadini.




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                                                  poi, premiare gli “amici”. E non è questione
I grattacieli simbolo dell'arbitrio               di vecchi schemi come “Destra” e “Sinistra”.
di Gabriele Tagliaventi                           Il metodo è lo stesso ovunque. Perchè a
                                                  Milano i proprietari di un’area dovrebbero
Il Comune di Milano ha deciso di prevedere        poter costruire grattacieli e quelli di
una crescita della città di 500.000 abitanti      un’altra no? Sarebbe come immaginare che
da qui al 2030. Si cerca di tornare ai livelli    a Bologna, per esempio, Unipol o una Coop
del 1971 quando la metropoli lombarda             potessero costruire un grattacielo e gli altri
aveva 1.700.000 abitanti. Oggi sono poco          proprietari no. Assurdo, completamente
più di 1.300.000. La notizia è senz’altro         arbitrario.
incoraggiante se accompagnata dalla
dichiarazione d’intenti sulla volontà di non      I grattacieli non sono un tipo proprio del
costruire su territorio agricolo, di non          DNA della città italiana. Vengono introdotti
mangiare ancora terreno a quello che resta        negli Stati Uniti ben due secoli fa. A Chicago
della campagna, ma di recuperare vecchie          e New York nella seconda metà
aree industriali dismesse, vecchi scali           dell’Ottocento. Ci sono in moltissime città
ferroviari.                                       americane. Ma non in tutte. E’ un problema
                                                  di Democrazia. Di regole. Di uguaglianza di
La città, quindi, cerca di crescere esaltando     Diritti. Di civiltà, infine. O tutti possono
il modello della città compatta. Meno             costruire grattacieli, e arricchirsi con essi, o
convincente, ovviamente, è la solita,             nessuno.
vecchia scelta di adottare il grattacielo
come strumento della crescita. Si                 Così funziona. Ogni città fa la sua scelta. Ma,
prevedono 50 grattacieli nell’area di via         una volta fatta la scelta, le regole sono
Stephenson. Già, 50 nuovi grattacieli.            uguali per tutti. Il signor Rossi, ma anche il
Perché 50 e non 70, 100, 150?                     signor Neri. E, pure, il signor Bianchi. E,
                                                  pensate, anche il signor Gialli, Verdi, Blu,
Totale arbitrio.                                  Grigi, etc. Tutti. O nessuno. Tutti a Dallas.
                                                  Nessuno a Washington D.C. Nessuno nella
E perché i proprietari di un’area                 città capitale degli Stati Uniti. Nè il signor
dovrebbero beneficiare della possibilità di       Apple, nè il signor Microsoft, nè il signor
costruire un grattacielo e quelli di un’altra     McDonalds, nè il signor Google, neppure il
no? Siamo, ahinoi, alle solite. L’architettura    signor Amazon, neanche il signor Walmart.
svela, come sempre, l’immagine di una             Non importa il livello di ricchezza
società, e la società italiana si svela           personale. Tutti devono rispettare il livello
completamente dominata dall’arbitrio.             di altezza fissato dal regolamento
Senza solide basi democratiche. Senza             urbanistico. Nessuno può superarlo. Tutti i
regole condivise.                                 cittadini della capitale degli Stati Uniti
                                                  possono costruire, sul loro terreno di
Sembra, infatti, che l’idea di base della
                                                  proprietà, edifici che non possono mai
politica sia quella di conquistare il potere e,
                                                  superare l’altezza della prima trabeazione


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del Campidoglio. Nessuno, cioè, può               tempo che i cittadini si riapproprino del
costruire più in altro della sede della           loro fondamentale diritto di poter costruire
Democrazia. Il Parlamento.                        secondo regole condivise e comprensibili.

Un’immagine chiara, un profilo della città        Tutti devono pagare le tasse. Tutti devono
chiaro, un sistema di regole chiare e             rispettare gli stessi limiti di altezza.
comprensibili. E lo stesso succede nella
città capitale dello stato del Maryland,
Annapolis, lo stesso nella città capitale
dello Stato che ha visto, ieri notte, trionfare
i Green Bay Packers al 45° Superbowl,
Madison, Wisconsin. O tutti o nessuno.

Come succedeva in tutte le città europee. A
Parigi esisteva un regolamento edilizio che
fissava a 21 metri il limite di altezza. A
Berlino a 22 metri. Solo gli edifici pubblici:
il Parlamento, la Chiesa, il Campanile, il
Beffroi, etc. potevano superare in altezza il
limite imposto a tutti. La Tour Eiffel è una
Torre. Un monumento. Non un grattacielo!
Ha solo 3 piani… Così funzionava anche la
città capitale del Regno Sabaudo: la bella
Torino modello di urbanistica. Tutte le
famiglie della nobiltà dovevano costruire
palazzi che rispettavano il limite di altezza
fissato dal Regolamento Urbanistico. Così
funzionava anche nella Venezia capitale di
un impero commerciale: tutte le famiglie
della nobiltà dovevano rispettare gli stessi
limiti di altezza. Solo il Campanile di San
Marco poteva, e doveva, svettare sulla
silhouette della città. E’ tempo che gli
amministratori della cosa pubblica si
ricordino dei principi che regolano la vita
della società democratica.

L’arbitrio del grattacielo è il retaggio di
un’epoca di capitalismo selvaggio. Una
società liberale e democratica si dota di
regole chiare. A partire dall’architettura. E’


Rassegna di Biourbanistica.                                                        N. 00/2011
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                                                 spazio civico. È uno sbaglio credere di
La nuova città per essere                        ottenere la densità giusta attraverso una
davvero      moderna  deve                       crescita verticale della città, perché tale
ridiventare medievale                            dimensione alimenta un processo di
                                                 scollegamento tra gli èlementi urbani e tra
di Paolo Masciocchi, Pietro Pagliardini e        le persone. La nostra soluzione vuole
Nikos A. Salìngaros                              spazzare via la debolezza delle posizioni
                                                 circolanti con alcune indicazioni precise.
Il dibattito di questa stagione politica, teso
tra città da ricostruire e incentivi a           Riteniamo occorra una progettazione delle
rideterminare periferie e aree urbane            piazze     pubbliche     in    situ,    senza
sterili, mostra che l’Italia si sta preparando   preconfezionate      geometrie       standard
a un’importante revisione del pensiero           (tipiche quelle a semicerchio), perché ogni
urbanistico delle città. Per meglio              luogo genera la propria geometria urbana
contribuire a questo cambiamento radicale,       come          conseguenza            naturale
desideriamo esporre la nostra proposta.          dell’applicazione di codici generativi.

La ragione per la quale si realizza una città
è la costruzione e la crescita della comunità
dei cittadini che la abitano. E la comunità
urbana non riesce a svilupparsi al di fuori
di proprietà geometriche molto precise
dell’abitato. “Città” significa una rete di
spazi pubblici definiti dal tessuto edilizio
urbano, da realizzare con dimensioni in
scala umana, secondo proporzioni e
rapporti matematici che possono risultare
facilmente sensibili all’intervento umano.
                                                 La nuova città va concepita come una rete
Su questa struttura geometrica, che
                                                 di connessioni a cui case ed edifici si
richiede l’attività degli esperti e non può
                                                 devono adattare. [Il tessuto urbano vive di
essere demandata alla politica, va a
                                                 questa simbiosi, e i manufatti architettonici
sovrapporsi lo sviluppo di una maglia
                                                 devono trovare collocazione nella sfera
connettiva che permette l’interazione di
                                                 della geometria connettiva degli spazi della
singole reti molto diverse tra loro, come
                                                 città. E ancora, desideriamo allontanarci
quella pedonale, del trasporto pubblico, la
                                                 dai prodotti abitativi mirati e dedicati ad
rete automobilistica e la rete industriale
                                                 una specifica funzione: i quartieri solo
degli autotrasporti e delle ferrovie. In forza
                                                 residenziali, le aree solo commerciali, o
di questa visione, è possibile creare una
                                                 industriali, o di servizi, nonché le soluzioni
città     compatta      nella     dimensione
                                                 urbanistiche rivolte ad un target
orizzontale, che costituisce il punto di
                                                 determinato].
partenza per uno sviluppo corretto dello


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La nuova città costruita secondo il nostro        così prospettate sono dei non-luoghi
modello assomiglia più al tessuto urbano          utopici, validi solo a suscitare le attenzioni
medioevale che a quello tipico della              del marketing e un fracasso sensoriale.
pianificazione di stampo moderno. La              Infatti, queste tipologie artificiali di abitato
natura è inclusa in modo intimo, su piccola       non definiscono comunità di esseri umani a
scala, e strettamente collegata alle              causa della loro geometria, che risulta
strutture artificiali, con la stessa logica dei   ostativa per sua natura a tale sviluppo.
frattali. Se dunque la matrice centrale è
l’individuo, tutto ciò che straborda dalle        Dunque, occorre capire cosa si nasconda
dimensioni umane è da eliminare alla              dietro l’espressione “città-giardino”, perché
radice.                                           il nome in sé esercita fascino su molti,
                                                  inducendo una visione semplice e
Lo studio della biofilia urbanistica ha           immediata fatta di un sentimento di ritorno
dimostrato che l’uomo ha bisogno d’uno            alla natura e di una reazione al caos e al
stretto contatto con la natura, cioè la città     disordine della città contemporanea. Il
umana deve mescolarsi con piante e verde          movimento d’opinione e l’eco mediatico
alla scala più intima dell’ambito cittadino,      indirizzato a proporre nuovi orizzonti di
quella del diretto contatto. Tuttavia non         urbanità ci spinge a consigliare ai politici di
basta unire edifici e verde senza criterio,       non seguire        modelli già risultati
specie se la natura diviene un elemento           fallimentari. Tra gli slogan della sinistra
addolcente e giustificativo di orrori             pseudo-ambientalista       e    la    visione
architettonici.                                   decisionista della destra, che nelle
                                                  amministrazioni locali fanno il gioco delle
Operare secondo il gusto compositivo              archistar e degli immobiliaristi, occorre che
individuale dell’urbanista, può condurre          si faccia largo un’opzione innovativa e
facilmente a far smarrire alla natura la sua      culturalmente valida, da cui chi governa
stessa funzione integrante l’abitato, come è      può attingere senza pregiudizi.
accaduto nelle città intrise del modernismo
di Le Corbusier, dei palazzi fluttuanti tra       L’urbanistica è una scienza giovane, che
prati sterili e non vissuti.                      risulta essere ancora incompleta, perché
                                                  dominata da uno spirito fondato su dogmi
Gli esempi migliori di aggregazione di            autoreferenziali. È tempo che la politica e i
edificato e natura sono da ricercare in ciò       cittadini se ne accorgano, e contribuiscano
che rimane dei piccoli giardini della città       a favorire una visione più corretta del
tradizionale ottocentesca, e ancora nei           rapporto tra il costruire e il vivere bene.
centri storici delle città europee che sono
gli unici a favorire lo scambio sociale. È
invece fuori da ogni logica scientifica di
vivibilità il miscuglio delle tipologie urbane
verticaliste con il verde a corollario, anche
inserito a dosi massicce. Tutte le soluzioni


Rassegna di Biourbanistica.                                                           N. 00/2011
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                                                  urbanistica e territoriale realmente efficace
Tracce progettuali per un nuovo                   (4).
rinascimento urbano
                                                  In un articolo pubblicato su un blog che
di Fabio Cremascoli                               tratta temi economici e sociali (5), con una
La chiave del cambiamento sta anche nella         “metafora organicista” viene evidenziato
rigenerazione delle città. Un nuovo               che se prendiamo in causa i sistemi
significato di efficienza urbana, l’approccio     complessi di tipo biologico, come il corpo
“umano” della biourbanistica e l’attivazione      umano o le altre specie, possiamo notare
delle comunità locali, possono orientare la       che ogni singola componente degli esseri
transizione.
                                                  viventi considerati, ha una funzione
Ragionare     in      termini    di               specifica che serve per mantenere il
complessità e di efficienza urbana                proprio ecosistema di riferimento in uno
                                                  stato di equilibrio rispetto agli input che
Se dal 2008 la popolazione che vive in            provengono dall’esterno.
ambienti urbani ha superato la metà della
popolazione complessiva mondiale (1) e            I sistemi complessi naturali sono entità
nel 2050 la Terra avrà circa 9 miliardi di        dinamiche capaci di sentire cosa succede
abitanti, la maggior parte dei quali              nell’ambiente che li circonda e di reagire
vivranno nelle città dei cosiddetti paesi in      con intelligenza o appunto “ efficienza”, agli
via di sviluppo (2), allora dobbiamo              stimoli esterni e di modificare le loro
cominciare a ragionare oggi, velocemente,         strutture per adattarsi ai cambiamenti (6).
su come non portare le città di domani al
collasso, avviando un “percorso di                Questa impostazione teorica si può
salvataggio”.                                     applicare altrettanto bene alle nostre
                                                  strutture economiche globali, sociali,
Per realizzare un piano così ambizioso            culturali, politiche e alle aree urbane in
dobbiamo assumere un atteggiamento di             quanto anche esse sono sistemi complessi
tipo riflessivo (3), ponendo una particolare      che hanno specifiche modalità di
attenzione agli errori compiuti sino ad oggi,     funzionamento e che si relazionano tra loro
per ridefinire nel corso dell’azione sia          e con i limiti del mondo fisico.
l’approccio          metodologico          alla
pianificazione urbanistica, sia il significato    Tali sistemi però, a differenza di quelli
di qualità di vita urbana.                        biologici, sono in genere inefficienti perché
                                                  impostati secondo il principio della crescita
In tal senso credo che un ambito di               infinita.     In     essi     non       scatta
riflessione da prendere in considerazione         “automaticamente”,         in       situazioni
nell’immediato     sia    quello     della        prevedibili di pericolo, quel meccanismo di
rigenerazione delle città attraverso una          tipo adattivo (feedback) che può
ridefinizione del concetto di “efficienza         preservarne lo stato di equilibrio.
urbana” e con una pianificazione


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In particolare le città sono attualmente tra i   circonda,     dall’indifferenza e      dallo
sistemi complessi meno efficienti in             scetticismo avviati da processi di    sovra
assoluto in termini di bilancio ecologico,       stimolazione sensoriale, provocata    anche
necessitano infatti di una concentrazione di     dalla frammentazione degli spazi      e dei
cibo, acqua, energia e materiali che la          tempi delle città (9).
natura non può fornire con gli attuali ritmi
di crescita dei sistemi urbani. Convogliare      Per cercare di superare questa condizione
questa massa di materia, per poi smaltirla       psicologica     e    relazionale   possiamo
sotto forma di rifiuti, liquame e di sostanze    nuovamente ispirarci ai principi biologici e
inquinanti dell’aria e dell’acqua costituisce    ci può venire incontro la nozione di
una importante sfida per il futuro (7).          “biofilia”, una scienza secondo la quale (in
                                                 estrema sintesi) “gli esseri viventi non
Per questo motivo una più corretta               possono avere una vita sana lontana dalla
interpretazione del concetto di efficienza       natura       perché     sono     predisposti
urbana, sull’esempio dei modelli biologici       biologicamente a cercare il contatto con la
citati ed in presenza di esternalità negative,   complessa geometria delle forme naturali,
dovrebbe contemplare anche la possibilità        tanto quanto necessitiamo per il nostro
della         non-crescita,        attraverso    metabolismo di elementi nutritivi e di
l’implementazione        politiche    (policy)   ossigeno”(10).
dedicate, tra cui l’introduzione di un “limite
al consumo di territorio” da parte della         Ciò non significa fuggire dalla città per
città.                                           andare a vivere in campagna, pensiero
                                                 frequente di molti cittadini urbanizzati, ma
Cambiare l’approccio progettuale                 rivedere complessivamente le modalità
delle nostre città                               progettuali delle città per creare una più
                                                 efficace armonizzazione dell’ambiente
La pianificazione territoriale e urbanistica,    antropico e di quello naturale urbano, in
così come l’architettura globalizzata (8) che    un’ottica ecosistemica, di non separazione.
hanno operato sino ad oggi, non hanno
invece tenuto conto di questo assunto, per       La pianificazione urbanistica del futuro
questo motivo le nostre città versano quasi      dovrà quindi orientarsi da una parte verso
tutte in condizioni qualitative disastrose e     un accurato recupero dell’esistente,
provocano diseconomie stratificate, che si       evitando l’espansione della città ed
ripercuotono anche psicologicamente ed           orientando la riqualificazione in termini di
emotivamente su chi le abita.                    eco-autosufficienza        energetica       e
                                                 all’adeguamento                  tecnologico,
Infatti, oggi più che in passato, le persone     possibilmente nel rispetto delle tecniche
che vivono nelle grandi e medie aree             costruttive tradizionali ancora efficienti.
urbane assumono atteggiamenti di tipo
“blasè”,     dati    dalla    “perdita    di     Dall’altra dovrà essere ricercata una nuova
interconnessione” con l’ambiente che le          immagine urbana, a partire della


Rassegna di Biourbanistica.                                                       N. 00/2011
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ridefinizione della forma e dell’“apparato     In tutto questo gioco gli attori pubblici
sensoriale” delle aree interessate dalla       istituzionali dovrebbero avere un ruolo
rigenerazione, per creare quartieri “a         strategico di coordinamento generale e i
misura d’uomo, di donna e di bambino”,         soggetti della società civile e gli operatori
secondo i principi della “biourbanistica”      virtuosi quello di parti attive del processo.
(11). In questo senso anche il tema della      In particolare si dovrebbero valorizzare le
demolizione e ricostruzione di case o          comunità locali, anche con l’utilizzo di
luoghi degradati secondo i nuovi criteri,      strumenti      di    attivazione      sociale
potrebbe essere ripreso e approfondito nel     (empowerment di comunità) e di
dibattito pubblico.                            animazione territoriale (14).

Allo stesso tempo sarà però necessario         L’approccio metodologico potrebbe essere
attuare anche una riqualificazione delle       basato sulla definizione condivisa di uno
zone rurali per fare in modo che eventuali     scenario strategico desiderabile per la città,
flussi migratori campagna-città e città-       che può essere realizzato attraverso azioni
campagna, possano stabilizzarsi, evitando      localizzate nei quartieri, ma tra loro
in tal modo sia che nelle zone rurali si       interrelate, per avere una visione olistica
possa verificare “l’effetto città”dato dalla   del cambiamento urbano.
presenza di diseconomie urbane in assenza
di alcune condizioni favorevoli che possono    Per governare la complessità del territorio
essere date dalla “scala o dimensione          potrebbe essere utile istituire in ogni
urbana” e che, all’opposto si verifichi un     municipio        o        consiglio        di
nuovo inurbamento con le conseguenze           zona/circoscrizione della città delle
che conosciamo.                                “agenzie di quartiere” (o urban centre di
                                               quartiere), con un ruolo di regia locale (15)
Governare la transizione dal basso             e di raccordo con il livello di
verso l’alto, dal micro al macro.              coordinamento e pianificazione comunale.

In relazione ai temi dell’incertezza           Questi luoghi, attraverso lo scambio di
energetica e climatica che potrebbero          saperi esperti e non (istituzioni, enti,
caratterizzare le città di domani ed           cittadini,   scuole,  ecc.),  potrebbero
influenzare l’approccio alla risoluzione       diventare gli ambiti ideali per la
delle questioni urbane (12), sarà              sperimentazione delle buone pratiche
necessario avviare processi di costruzione     progettuali che possano orientare la
della resilienza locale (13), ovvero la        transizione.
capacità di far fronte alle possibili crisi
provocate da fattori esogeni quali la          Note
scarsità di combustibili a buon mercato, i     1) Worldwatch Institute, “State of the world 2007:
cambiamenti del clima, la crisi economica,     Our Urban Future”
                                               2) United Nation, “World Population Prospect: The
ecc..
                                               2008 Revision”




Rassegna di Biourbanistica.                                                         N. 00/2011
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3) Shon D., 1993, Il Professionista riflessivo. Per una
nuova epistemologia della pratica professionale,             Ritorno alla città
Dedalo, Bari
4) Balducci A., 1991, Disegnare il futuro. Il problema       di Stefano Serafini
dell’efficacia nella pianificazione urbanistica, Il
Mulino, Bologna
5) theautomaticearth.blogspot.com                            Riportiamo qui testi con i quali la Società
6) Gandolfi A., 1999, Formicai, imperi, cervelli.            Internazionale di Biourbanistica ed il
Introduzione alla scienza della complessità, Bollati         Gruppo Salingaros hanno accompagnato
Boringhieri, Milano
7) Brown L., Piano B 4.0. Mobilitarci per salvare la         l'intervento di Nikos Salingaros al Convegno
civiltà, Edizioni Ambiente, Milano                           “Back to the City – Ritorno alla città” dello
8) Caperna A., 2010, Il Crepuscolo della
contemporaneità               (disponibile           su
                                                             scorso dicembre 2010.
www.biourbanistica.com)
9) Simmel G., 1971, Mertropoli e personalità, in Elia        Con largo anticipo – era il 1976 – Jean
Gian Franco, Sociologia Urbana, Hoepli, Milano
                                                             Baudrillard previde la nascita della Green
10) Salingaros N., Masden K., “Biofilia, architettura
per la mente”                                                Economy e smascherò la sottostruttura
11) www.biourbanism.org                                      finanziaria della “sostenibilità”. Ciò non
12) Lerch D., Post Carbon Cities: Planning for
Energy and Climate Uncertainty                               impedì lo spettacolo, e oggi in Architettura
13) Hopkins R., Manuale pratico della transizione.           ammiriamo        falansteri      “capolavori
Dalla dipendenza dal petrolio alla forza delle
                                                             urbanistici”,    grattacieli     “ecologici”,
comunità locali, Arianna editrice (collana Il filo
verde), Bologna                                              accessori            tecnologico-industriali
14) Tosi A., 1994, Abitanti. Le nuove strategie              “sostenibili”, devastazioni territoriali “a
dell’abitare, Il Mulino, Bologna
15) Laino G., Le Regie di quartiere: un dispositivo di
                                                             misura d’uomo”.
cittadinanza attiva
                                                             La proposta dal Gruppo Salìngaros nasce
Nota: Questo saggio di Fabio Cremascoli è stato pubblicato
dal Movimento per la Decrescita Felice.                      dalla constatazione che la transizione che
                                                             stiamo vivendo, di cui la crisi economica,
                                                             dell’acqua, e del petrolio, è solo un
                                                             assaggio, spazzerà via il teatro dei doppi
                                                             vetri industriali e delle auto elettriche.
                                                             Occorre perciò andare a monte, a una
                                                             sostenibilità     strutturale:   immaginale,
                                                             psichica, etica, sociale, economica, politica.
                                                             Occorre      recuperare,     momento      per
                                                             momento, l’ordine di natura che precede e
                                                             quindi      determina        il    benessere
                                                             dell’ecosistema. Un ordine che viene
                                                             identificato innanzitutto dal benessere
                                                             integrale della persona umana, senza
                                                             distinzioni di classe o cultura e senza
                                                             artificiose derive consumistiche che
                                                             gerarchizzino l’accesso alla vita.



Rassegna di Biourbanistica.                                                                    N. 00/2011
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Per ottenere tale misura non si può usare il      luogo paradossalmente presso un edificio
dogma di scuola, l’ideologizzazione               che è la contraddizione costruita
estetica,    interna     a     una     visione    dell'approccio necessario a sanare il
antropologica        seicentesca        ormai     dramma sociale ed ecologico delle
vistosamente fallita. Occorre un nuovo            periferie, cioè la milionaria Teca dell'Ara
metodo scientifico, cioè aperto e                 Pacis di Meier, da noi più volte contestata,
verificabile, che ad es. preveda la               eretta sull’ormai perduto Porto di Ripetta.
partecipazione      degli     abitanti     alla
progettazione (P2P Urbanism), con
particolare riferimento alle reazioni dei
sistemi neurofisiologici (Biofilia). Ci
riferiamo a nuovi paradigmi epistemologici
che superano il concetto ingenuo di
oggettività lineare, dal quale deriva una
progettazione disastrosa per la vita, con
una logica “ad albero” dall’alto verso il
basso. E ci riferiamo alla straordinaria
complessità urbana che può essere
validamente affrontata imparando dal
ritorno delle leggi della forma in Fisica,
Chimica, Biologia, Informatica, ecc., facendo
collaborare gli architetti e gli urbanisti con
specialisti di frontiera di altre discipline,
come già avviene nella Biourbanistica.

Gli studi sulla sociogeometria urbana di
Nikos     Salìngaros     sono    certamente
all’avanguardia in tal senso, come peraltro
sono     strumenti      indispensabili     la
morfometria urbana di Sergio Porta, le
analisi urbanistiche post-petrolio di
Gabriele Tagliaventi e Alessandro Bucci, il
recupero del senso isomorfico delle
tecniche tradizionali di Ettore Mazzola, ecc.     Per fortuna, almeno, non ospita questa
Ma è chiaro che la forza di tali idee poggia      volta costose archistar la cui presenza
sul cambiamento di una mentalità                  costituiva il vertice della contraddizione,
complessiva.                                      una autentica beffa per gli abitanti degli
                                                  slab della Capitale e d'Italia. Dopo due anni
L'incontro “Ritorno alla città” (Roma, 1-2        di       opposizione        innovativa      e
dicembre 2010), voluto dal comune di              multidisciplinare al modello antropologico
Roma per discutere delle periferie, ha            – e poi sociale, economico, politico – che ha


Rassegna di Biourbanistica.                                                        N. 00/2011
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generato un'urbanistica distruttiva delle
relazioni sociali e della qualità della vita, il
Gruppo Salìngaros è presente con la pia
speranza che possano essere ascoltate le
proposte     di     un’architettura     umile,
funzionale, vincente: quella della vita.
Siamo però al convegno anche perché le
nostre idee stano avendo risonanza, e c’è
chi nel mondo degli affari se ne appropria
in modo opportunistico, banalizzandole.

Abbiamo dedicato molti sforzi per
riportare l'urbanistica al centro di
un'attenzione         culturale        critica,
strappandola ai dibattiti per specialisti, e
siamo fieri di continuare la nostra battaglia
per svelare il valore politico dello spazio e
della sua gestione; della fondazione di un
nuovo criterio architettonico; della
partecipazione nell’organizzare lo spazio
civico; di una visione scientifica dei bisogni
di connessione degli esseri umani.




Rassegna di Biourbanistica.                        N. 00/2011
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APPUNTAMENTI
Convegno: Biourbanistica e Politica. La dimensione sociopolitica
dello spazio urbano nell’epoca della transizione
Sabato 5 Marzo 2011, ore 10.00. Aula magna della Facoltà di Ingegneria, Sapienza Università
di Roma, Via Eudossiana, 18.
Tavola rotonda con: Teodoro Buontempo (Assessore Regione Lazio), Antonio Caperna
(Presidente Soc. Int. Biourbanistica), Giulietto Chiesa (presidente Alternativa), Carlo Ripa di
Meana (presidente Italia Nostra, Roma), Enzo Scandurra (Università “La Sapienza”)




Conferenza sulla rigenerazione delle periferie italiane
Palermo, 02.03.2011 - S. Filippo Neri, Salone Parrocchiale – via Fausto Coppi. Interventi di
Ettore Maria Mazzola, Ciro Lomonte, Miguel Pertini, Nadia Spallitta.




Rassegna di Biourbanistica.                                                         N. 00/2011
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Rassegna di Biourbanistica è una rivista aperiodica della Società Internazionale di Biourbanistica.

Redazione: Alessia Cerqua (direttore), Stefano Serafini, Antonio Caperna.
Fonti: Arianna Editrice, Movimento per la Decrescita Felice, Gruppo Salingaros.
Foto di Copertina: Alessia Cerqua

Per informazioni, suggerimenti, invio contributi e richiesta arretrati: info@biourbanism.org.
Rivista disponibile on line su: www.biourbanistica.com

Rivista licenziata sotto Creative Commons Attribuzione Non commerciale.

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Rassegna biourbanistica 00/2011

  • 1. numero zero • febbraio duemilaundici Rassegna di Biourbanistica Rivista della Società Internazionale di Biourbanistica “SKYSCRAPERS” Scritti di: Nikos Salingaros | Pietro Pagliardini | Gabriele Tagliaventi | Paolo Masciocchi | Fabio Cremascoli | Stefano Serafini. Rivista aperiodica della Società Internazionale di Biourbanistica. Redazione: Alessia Cerqua (Direttore), Stefano Serafini, Antonio Caperna. Per informazioni, suggerimenti e richiesta arretrati: info@biourbanism.org. Rivista licenziata sotto Creative Commons attribuzione non commerciale. www.biourbanistica.com | www.biourbanism.org
  • 2. 1 INDICE Ma è vero che i grattacieli li costruiscono per risparmiare la campagna? di Pietro Pagliardini …………………………………………………………………………………………………… Pag. 2 I grattacieli simbolo dell'arbitrio. di Gabriele Tagliaventi………………………………………………………………………………………………… Pag. 4 La nuova città per essere davvero moderna deve ridiventare medievale di Paolo Masciocchi, Pietro Pagliardini e Nikos A. Salìngaros……………………………………….. Pag. 6 Tracce progettuali per un nuovo rinascimento urbano di Fabio Cremascoli……………………………………………………………………………………………………... Pag. 8 Ritorno alla città di Stefano Serafini…………………………………………………………………………………………………..…… Pag. 11 SEGNALAZIONI Appuntamenti…………………………………………………………………………………………………..……... Pag. 14 Rassegna di Biourbanistica è una rivista aperiodica della Società Internazionale di Biourbanistica. Redazione: Alessia Cerqua (direttore), Stefano Serafini, Antonio Caperna. Fonti: Arianna Editrice, Movimento per la Decrescita Felice, Gruppo Salingaros. Foto di Copertina: Alessia Cerqua Per informazioni, suggerimenti, invio contributi e richiesta arretrati: info@biourbanism.org. Rivista disponibile on line su: www.biourbanistica.com Rivista licenziata sotto Creative Commons attribuzione non commerciale. www.biourbanistica.com | www.biourbanism.org Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 3. 2 perimetro un fabbricato profondo 13 metri Ma è vero che i grattacieli li e alto 14, cioè di 4 piani. Bastano due costruiscono per risparmiare la moltiplicazioni per constatare che si campagna? raggiunge praticamente lo stesso volume del grattacielo (con uno scarto del solo di Pietro Pagliardini - 08/02/2011 5%). Si badi bene che tale differenza percentuale, riportata a scala urbana, vale «Basta rubare terreno all’agricoltura, solo nel caso in cui si decida di costruire costruiamo in altezza!», dice sempre più una città interamente di grattacieli, ma spesso chi desidera costruire grattacieli, un laddove vi sia un’ovvia compresenza di modello architettonico d’inizio Novecento altre tipologie, è chiaro che tale spacciato per ultramoderno. Affermazione percentuale diminuisce fortemente. insidiosa, che riferendosi alla fonte della Il risultato è che, per un pugno di metri stessa sopravvivenza umana, la produzione cubi di edificio e di metri quadrati di di cibo, si appella alle corde più sensibili terreno risparmiati, che non dell’ambientalismo profondo. contribuiscono in niente all’agricoltura, si dovrebbe snaturare una città (è ad es. Sarebbe facile contestarla dal punto di vista recente il caso di Pavia), cancellarne la storico, visto che la fame nel mondo, pur storia, distruggerne la visione complessiva. rappresentando ancora un dramma No, il problema non sta nel “consumo di planetario enorme, è fortemente diminuita suolo”, bensì in altre considerazioni, tutte ed è ormai chiaro che le cause non sono interne all’urbanistica, all’architettura, alla imputabili, se non per aspetti marginali, visione della città, alla vita di relazione tra all’occupazione urbana del suolo, ma a gli uomini, alla loro stessa salute mentale, cause di ordine politico ed economico alla sicurezza dei cittadini dal crimine. generali. Esistono però ragioni più semplici per smascherare la vacuità di tale Christopher Alexander, il grande architetto affermazione. e teorico americano, nella sua opera A pattern language (1977), fissa in quattro Sia dunque dato un grattacielo di 20 piani, piani il limite in altezza degli edifici, in base alto 70 metri e con base 25x25 metri, a osservazioni e studi sulla (scarsa) salute inserito al centro di un lotto quadrato di 70 mentale degli abitanti dei grattacieli; metri. La misura del lotto deriva dalla afferma che gli edifici alti distruggono il considerazione che due grattacieli non paesaggio urbano, lo spazio aperto possono affiancarsi come a New York per circostante e la vita sociale, promuovono il ovvi motivi di soleggiamento, sicurezza, crimine, rendono la vita difficile ai bambini, possibilità di parcheggi. Lo stesso Le hanno costi di manutenzione altissimi. Corbusier, nell’incubo urbano della sua Nikos Salìngaros, il matematico e teorico Ville radieuse, distanzia i grattacieli per gli dell’urbanistica, in No alle archistar, 2009, stessi motivi. Sia dato ora lo stesso lotto di scrive: «Il grattacielo deve essere ugual misura, e si costruisca lungo il suo alimentato con quantità enormi di energia. Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 4. 3 È costoso e impoverisce la città. Tanto Spesso costruttori e politici vogliono i maggiore è la costruzione, tanto crescerà grattacieli, come ha recentemente l’esigenza di un suo sostegno sistematico dichiarato un assessore, per avere che consuma in modo parassitario la zona «qualcosa di completamente innovativo. La circostante. Il mantenimento del grattacielo gente che li abiterà deve essere contenta di in un ambiente urbano è analogo al tornare a casa». Ma come potrà essere mantenimento di una colonia nello spazio. I contenta di tornare a casa se dovrà problemi sono il rifornimento e il attraversare la sera spazi vuoti e trasporto». intrinsecamente pericolosi? Oppure se dovrà parcheggiare con l’auto al secondo A terra, intorno al grattacielo, il vuoto non piano interrato di un garage che è il luogo è solo fisico ma soprattutto di relazioni più desolante e pericoloso che possa umane e sociali. Non esiste rapporto con la esserci? strada, non esiste la strada, in verità, se non per le automobili. Lo spazio vuoto agevola Niente negozi, niente bar, niente giornalaio la criminalità perché, in assenza di attività e dunque le aree potranno anche essere vitali urbane a terra, non ci può essere centrali, geograficamente, ma la sostanza gente, e non v’è polizia che possa tenere resterà quella delle periferie e dei suburbi: sotto controllo continuo immensi spazi dormitori senza vita urbana. Cari assessori, deserti. L’alternativa al lotto con il non c’è niente di innovativo nella grattacielo, cioè l’isolato con gli edifici ripetizione lussuosa del disastro delle costruiti a bordo strada, affiancato ad altri periferie perpetrato nel secolo scorso e lotti con analoghe caratteristiche, ricrea le ancora in atto. condizioni della città storica, permette di avere a piano terra negozi e attività varie Le aree dismesse dentro la città sono che riempiono i marciapiedi di gente per certamente una grande risorsa per non una gran parte della giornata, col risultato sprecare territorio, facciamone un uso di avere una città viva e il controllo della attento per ricostruire la città. sicurezza affidato alla presenza stessa dei cittadini. Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 5. 4 poi, premiare gli “amici”. E non è questione I grattacieli simbolo dell'arbitrio di vecchi schemi come “Destra” e “Sinistra”. di Gabriele Tagliaventi Il metodo è lo stesso ovunque. Perchè a Milano i proprietari di un’area dovrebbero Il Comune di Milano ha deciso di prevedere poter costruire grattacieli e quelli di una crescita della città di 500.000 abitanti un’altra no? Sarebbe come immaginare che da qui al 2030. Si cerca di tornare ai livelli a Bologna, per esempio, Unipol o una Coop del 1971 quando la metropoli lombarda potessero costruire un grattacielo e gli altri aveva 1.700.000 abitanti. Oggi sono poco proprietari no. Assurdo, completamente più di 1.300.000. La notizia è senz’altro arbitrario. incoraggiante se accompagnata dalla dichiarazione d’intenti sulla volontà di non I grattacieli non sono un tipo proprio del costruire su territorio agricolo, di non DNA della città italiana. Vengono introdotti mangiare ancora terreno a quello che resta negli Stati Uniti ben due secoli fa. A Chicago della campagna, ma di recuperare vecchie e New York nella seconda metà aree industriali dismesse, vecchi scali dell’Ottocento. Ci sono in moltissime città ferroviari. americane. Ma non in tutte. E’ un problema di Democrazia. Di regole. Di uguaglianza di La città, quindi, cerca di crescere esaltando Diritti. Di civiltà, infine. O tutti possono il modello della città compatta. Meno costruire grattacieli, e arricchirsi con essi, o convincente, ovviamente, è la solita, nessuno. vecchia scelta di adottare il grattacielo come strumento della crescita. Si Così funziona. Ogni città fa la sua scelta. Ma, prevedono 50 grattacieli nell’area di via una volta fatta la scelta, le regole sono Stephenson. Già, 50 nuovi grattacieli. uguali per tutti. Il signor Rossi, ma anche il Perché 50 e non 70, 100, 150? signor Neri. E, pure, il signor Bianchi. E, pensate, anche il signor Gialli, Verdi, Blu, Totale arbitrio. Grigi, etc. Tutti. O nessuno. Tutti a Dallas. Nessuno a Washington D.C. Nessuno nella E perché i proprietari di un’area città capitale degli Stati Uniti. Nè il signor dovrebbero beneficiare della possibilità di Apple, nè il signor Microsoft, nè il signor costruire un grattacielo e quelli di un’altra McDonalds, nè il signor Google, neppure il no? Siamo, ahinoi, alle solite. L’architettura signor Amazon, neanche il signor Walmart. svela, come sempre, l’immagine di una Non importa il livello di ricchezza società, e la società italiana si svela personale. Tutti devono rispettare il livello completamente dominata dall’arbitrio. di altezza fissato dal regolamento Senza solide basi democratiche. Senza urbanistico. Nessuno può superarlo. Tutti i regole condivise. cittadini della capitale degli Stati Uniti possono costruire, sul loro terreno di Sembra, infatti, che l’idea di base della proprietà, edifici che non possono mai politica sia quella di conquistare il potere e, superare l’altezza della prima trabeazione Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 6. 5 del Campidoglio. Nessuno, cioè, può tempo che i cittadini si riapproprino del costruire più in altro della sede della loro fondamentale diritto di poter costruire Democrazia. Il Parlamento. secondo regole condivise e comprensibili. Un’immagine chiara, un profilo della città Tutti devono pagare le tasse. Tutti devono chiaro, un sistema di regole chiare e rispettare gli stessi limiti di altezza. comprensibili. E lo stesso succede nella città capitale dello stato del Maryland, Annapolis, lo stesso nella città capitale dello Stato che ha visto, ieri notte, trionfare i Green Bay Packers al 45° Superbowl, Madison, Wisconsin. O tutti o nessuno. Come succedeva in tutte le città europee. A Parigi esisteva un regolamento edilizio che fissava a 21 metri il limite di altezza. A Berlino a 22 metri. Solo gli edifici pubblici: il Parlamento, la Chiesa, il Campanile, il Beffroi, etc. potevano superare in altezza il limite imposto a tutti. La Tour Eiffel è una Torre. Un monumento. Non un grattacielo! Ha solo 3 piani… Così funzionava anche la città capitale del Regno Sabaudo: la bella Torino modello di urbanistica. Tutte le famiglie della nobiltà dovevano costruire palazzi che rispettavano il limite di altezza fissato dal Regolamento Urbanistico. Così funzionava anche nella Venezia capitale di un impero commerciale: tutte le famiglie della nobiltà dovevano rispettare gli stessi limiti di altezza. Solo il Campanile di San Marco poteva, e doveva, svettare sulla silhouette della città. E’ tempo che gli amministratori della cosa pubblica si ricordino dei principi che regolano la vita della società democratica. L’arbitrio del grattacielo è il retaggio di un’epoca di capitalismo selvaggio. Una società liberale e democratica si dota di regole chiare. A partire dall’architettura. E’ Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 7. 6 spazio civico. È uno sbaglio credere di La nuova città per essere ottenere la densità giusta attraverso una davvero moderna deve crescita verticale della città, perché tale ridiventare medievale dimensione alimenta un processo di scollegamento tra gli èlementi urbani e tra di Paolo Masciocchi, Pietro Pagliardini e le persone. La nostra soluzione vuole Nikos A. Salìngaros spazzare via la debolezza delle posizioni circolanti con alcune indicazioni precise. Il dibattito di questa stagione politica, teso tra città da ricostruire e incentivi a Riteniamo occorra una progettazione delle rideterminare periferie e aree urbane piazze pubbliche in situ, senza sterili, mostra che l’Italia si sta preparando preconfezionate geometrie standard a un’importante revisione del pensiero (tipiche quelle a semicerchio), perché ogni urbanistico delle città. Per meglio luogo genera la propria geometria urbana contribuire a questo cambiamento radicale, come conseguenza naturale desideriamo esporre la nostra proposta. dell’applicazione di codici generativi. La ragione per la quale si realizza una città è la costruzione e la crescita della comunità dei cittadini che la abitano. E la comunità urbana non riesce a svilupparsi al di fuori di proprietà geometriche molto precise dell’abitato. “Città” significa una rete di spazi pubblici definiti dal tessuto edilizio urbano, da realizzare con dimensioni in scala umana, secondo proporzioni e rapporti matematici che possono risultare facilmente sensibili all’intervento umano. La nuova città va concepita come una rete Su questa struttura geometrica, che di connessioni a cui case ed edifici si richiede l’attività degli esperti e non può devono adattare. [Il tessuto urbano vive di essere demandata alla politica, va a questa simbiosi, e i manufatti architettonici sovrapporsi lo sviluppo di una maglia devono trovare collocazione nella sfera connettiva che permette l’interazione di della geometria connettiva degli spazi della singole reti molto diverse tra loro, come città. E ancora, desideriamo allontanarci quella pedonale, del trasporto pubblico, la dai prodotti abitativi mirati e dedicati ad rete automobilistica e la rete industriale una specifica funzione: i quartieri solo degli autotrasporti e delle ferrovie. In forza residenziali, le aree solo commerciali, o di questa visione, è possibile creare una industriali, o di servizi, nonché le soluzioni città compatta nella dimensione urbanistiche rivolte ad un target orizzontale, che costituisce il punto di determinato]. partenza per uno sviluppo corretto dello Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 8. 7 La nuova città costruita secondo il nostro così prospettate sono dei non-luoghi modello assomiglia più al tessuto urbano utopici, validi solo a suscitare le attenzioni medioevale che a quello tipico della del marketing e un fracasso sensoriale. pianificazione di stampo moderno. La Infatti, queste tipologie artificiali di abitato natura è inclusa in modo intimo, su piccola non definiscono comunità di esseri umani a scala, e strettamente collegata alle causa della loro geometria, che risulta strutture artificiali, con la stessa logica dei ostativa per sua natura a tale sviluppo. frattali. Se dunque la matrice centrale è l’individuo, tutto ciò che straborda dalle Dunque, occorre capire cosa si nasconda dimensioni umane è da eliminare alla dietro l’espressione “città-giardino”, perché radice. il nome in sé esercita fascino su molti, inducendo una visione semplice e Lo studio della biofilia urbanistica ha immediata fatta di un sentimento di ritorno dimostrato che l’uomo ha bisogno d’uno alla natura e di una reazione al caos e al stretto contatto con la natura, cioè la città disordine della città contemporanea. Il umana deve mescolarsi con piante e verde movimento d’opinione e l’eco mediatico alla scala più intima dell’ambito cittadino, indirizzato a proporre nuovi orizzonti di quella del diretto contatto. Tuttavia non urbanità ci spinge a consigliare ai politici di basta unire edifici e verde senza criterio, non seguire modelli già risultati specie se la natura diviene un elemento fallimentari. Tra gli slogan della sinistra addolcente e giustificativo di orrori pseudo-ambientalista e la visione architettonici. decisionista della destra, che nelle amministrazioni locali fanno il gioco delle Operare secondo il gusto compositivo archistar e degli immobiliaristi, occorre che individuale dell’urbanista, può condurre si faccia largo un’opzione innovativa e facilmente a far smarrire alla natura la sua culturalmente valida, da cui chi governa stessa funzione integrante l’abitato, come è può attingere senza pregiudizi. accaduto nelle città intrise del modernismo di Le Corbusier, dei palazzi fluttuanti tra L’urbanistica è una scienza giovane, che prati sterili e non vissuti. risulta essere ancora incompleta, perché dominata da uno spirito fondato su dogmi Gli esempi migliori di aggregazione di autoreferenziali. È tempo che la politica e i edificato e natura sono da ricercare in ciò cittadini se ne accorgano, e contribuiscano che rimane dei piccoli giardini della città a favorire una visione più corretta del tradizionale ottocentesca, e ancora nei rapporto tra il costruire e il vivere bene. centri storici delle città europee che sono gli unici a favorire lo scambio sociale. È invece fuori da ogni logica scientifica di vivibilità il miscuglio delle tipologie urbane verticaliste con il verde a corollario, anche inserito a dosi massicce. Tutte le soluzioni Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 9. 8 urbanistica e territoriale realmente efficace Tracce progettuali per un nuovo (4). rinascimento urbano In un articolo pubblicato su un blog che di Fabio Cremascoli tratta temi economici e sociali (5), con una La chiave del cambiamento sta anche nella “metafora organicista” viene evidenziato rigenerazione delle città. Un nuovo che se prendiamo in causa i sistemi significato di efficienza urbana, l’approccio complessi di tipo biologico, come il corpo “umano” della biourbanistica e l’attivazione umano o le altre specie, possiamo notare delle comunità locali, possono orientare la che ogni singola componente degli esseri transizione. viventi considerati, ha una funzione Ragionare in termini di specifica che serve per mantenere il complessità e di efficienza urbana proprio ecosistema di riferimento in uno stato di equilibrio rispetto agli input che Se dal 2008 la popolazione che vive in provengono dall’esterno. ambienti urbani ha superato la metà della popolazione complessiva mondiale (1) e I sistemi complessi naturali sono entità nel 2050 la Terra avrà circa 9 miliardi di dinamiche capaci di sentire cosa succede abitanti, la maggior parte dei quali nell’ambiente che li circonda e di reagire vivranno nelle città dei cosiddetti paesi in con intelligenza o appunto “ efficienza”, agli via di sviluppo (2), allora dobbiamo stimoli esterni e di modificare le loro cominciare a ragionare oggi, velocemente, strutture per adattarsi ai cambiamenti (6). su come non portare le città di domani al collasso, avviando un “percorso di Questa impostazione teorica si può salvataggio”. applicare altrettanto bene alle nostre strutture economiche globali, sociali, Per realizzare un piano così ambizioso culturali, politiche e alle aree urbane in dobbiamo assumere un atteggiamento di quanto anche esse sono sistemi complessi tipo riflessivo (3), ponendo una particolare che hanno specifiche modalità di attenzione agli errori compiuti sino ad oggi, funzionamento e che si relazionano tra loro per ridefinire nel corso dell’azione sia e con i limiti del mondo fisico. l’approccio metodologico alla pianificazione urbanistica, sia il significato Tali sistemi però, a differenza di quelli di qualità di vita urbana. biologici, sono in genere inefficienti perché impostati secondo il principio della crescita In tal senso credo che un ambito di infinita. In essi non scatta riflessione da prendere in considerazione “automaticamente”, in situazioni nell’immediato sia quello della prevedibili di pericolo, quel meccanismo di rigenerazione delle città attraverso una tipo adattivo (feedback) che può ridefinizione del concetto di “efficienza preservarne lo stato di equilibrio. urbana” e con una pianificazione Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 10. 9 In particolare le città sono attualmente tra i circonda, dall’indifferenza e dallo sistemi complessi meno efficienti in scetticismo avviati da processi di sovra assoluto in termini di bilancio ecologico, stimolazione sensoriale, provocata anche necessitano infatti di una concentrazione di dalla frammentazione degli spazi e dei cibo, acqua, energia e materiali che la tempi delle città (9). natura non può fornire con gli attuali ritmi di crescita dei sistemi urbani. Convogliare Per cercare di superare questa condizione questa massa di materia, per poi smaltirla psicologica e relazionale possiamo sotto forma di rifiuti, liquame e di sostanze nuovamente ispirarci ai principi biologici e inquinanti dell’aria e dell’acqua costituisce ci può venire incontro la nozione di una importante sfida per il futuro (7). “biofilia”, una scienza secondo la quale (in estrema sintesi) “gli esseri viventi non Per questo motivo una più corretta possono avere una vita sana lontana dalla interpretazione del concetto di efficienza natura perché sono predisposti urbana, sull’esempio dei modelli biologici biologicamente a cercare il contatto con la citati ed in presenza di esternalità negative, complessa geometria delle forme naturali, dovrebbe contemplare anche la possibilità tanto quanto necessitiamo per il nostro della non-crescita, attraverso metabolismo di elementi nutritivi e di l’implementazione politiche (policy) ossigeno”(10). dedicate, tra cui l’introduzione di un “limite al consumo di territorio” da parte della Ciò non significa fuggire dalla città per città. andare a vivere in campagna, pensiero frequente di molti cittadini urbanizzati, ma Cambiare l’approccio progettuale rivedere complessivamente le modalità delle nostre città progettuali delle città per creare una più efficace armonizzazione dell’ambiente La pianificazione territoriale e urbanistica, antropico e di quello naturale urbano, in così come l’architettura globalizzata (8) che un’ottica ecosistemica, di non separazione. hanno operato sino ad oggi, non hanno invece tenuto conto di questo assunto, per La pianificazione urbanistica del futuro questo motivo le nostre città versano quasi dovrà quindi orientarsi da una parte verso tutte in condizioni qualitative disastrose e un accurato recupero dell’esistente, provocano diseconomie stratificate, che si evitando l’espansione della città ed ripercuotono anche psicologicamente ed orientando la riqualificazione in termini di emotivamente su chi le abita. eco-autosufficienza energetica e all’adeguamento tecnologico, Infatti, oggi più che in passato, le persone possibilmente nel rispetto delle tecniche che vivono nelle grandi e medie aree costruttive tradizionali ancora efficienti. urbane assumono atteggiamenti di tipo “blasè”, dati dalla “perdita di Dall’altra dovrà essere ricercata una nuova interconnessione” con l’ambiente che le immagine urbana, a partire della Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 11. 10 ridefinizione della forma e dell’“apparato In tutto questo gioco gli attori pubblici sensoriale” delle aree interessate dalla istituzionali dovrebbero avere un ruolo rigenerazione, per creare quartieri “a strategico di coordinamento generale e i misura d’uomo, di donna e di bambino”, soggetti della società civile e gli operatori secondo i principi della “biourbanistica” virtuosi quello di parti attive del processo. (11). In questo senso anche il tema della In particolare si dovrebbero valorizzare le demolizione e ricostruzione di case o comunità locali, anche con l’utilizzo di luoghi degradati secondo i nuovi criteri, strumenti di attivazione sociale potrebbe essere ripreso e approfondito nel (empowerment di comunità) e di dibattito pubblico. animazione territoriale (14). Allo stesso tempo sarà però necessario L’approccio metodologico potrebbe essere attuare anche una riqualificazione delle basato sulla definizione condivisa di uno zone rurali per fare in modo che eventuali scenario strategico desiderabile per la città, flussi migratori campagna-città e città- che può essere realizzato attraverso azioni campagna, possano stabilizzarsi, evitando localizzate nei quartieri, ma tra loro in tal modo sia che nelle zone rurali si interrelate, per avere una visione olistica possa verificare “l’effetto città”dato dalla del cambiamento urbano. presenza di diseconomie urbane in assenza di alcune condizioni favorevoli che possono Per governare la complessità del territorio essere date dalla “scala o dimensione potrebbe essere utile istituire in ogni urbana” e che, all’opposto si verifichi un municipio o consiglio di nuovo inurbamento con le conseguenze zona/circoscrizione della città delle che conosciamo. “agenzie di quartiere” (o urban centre di quartiere), con un ruolo di regia locale (15) Governare la transizione dal basso e di raccordo con il livello di verso l’alto, dal micro al macro. coordinamento e pianificazione comunale. In relazione ai temi dell’incertezza Questi luoghi, attraverso lo scambio di energetica e climatica che potrebbero saperi esperti e non (istituzioni, enti, caratterizzare le città di domani ed cittadini, scuole, ecc.), potrebbero influenzare l’approccio alla risoluzione diventare gli ambiti ideali per la delle questioni urbane (12), sarà sperimentazione delle buone pratiche necessario avviare processi di costruzione progettuali che possano orientare la della resilienza locale (13), ovvero la transizione. capacità di far fronte alle possibili crisi provocate da fattori esogeni quali la Note scarsità di combustibili a buon mercato, i 1) Worldwatch Institute, “State of the world 2007: cambiamenti del clima, la crisi economica, Our Urban Future” 2) United Nation, “World Population Prospect: The ecc.. 2008 Revision” Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 12. 11 3) Shon D., 1993, Il Professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia della pratica professionale, Ritorno alla città Dedalo, Bari 4) Balducci A., 1991, Disegnare il futuro. Il problema di Stefano Serafini dell’efficacia nella pianificazione urbanistica, Il Mulino, Bologna 5) theautomaticearth.blogspot.com Riportiamo qui testi con i quali la Società 6) Gandolfi A., 1999, Formicai, imperi, cervelli. Internazionale di Biourbanistica ed il Introduzione alla scienza della complessità, Bollati Gruppo Salingaros hanno accompagnato Boringhieri, Milano 7) Brown L., Piano B 4.0. Mobilitarci per salvare la l'intervento di Nikos Salingaros al Convegno civiltà, Edizioni Ambiente, Milano “Back to the City – Ritorno alla città” dello 8) Caperna A., 2010, Il Crepuscolo della contemporaneità (disponibile su scorso dicembre 2010. www.biourbanistica.com) 9) Simmel G., 1971, Mertropoli e personalità, in Elia Con largo anticipo – era il 1976 – Jean Gian Franco, Sociologia Urbana, Hoepli, Milano Baudrillard previde la nascita della Green 10) Salingaros N., Masden K., “Biofilia, architettura per la mente” Economy e smascherò la sottostruttura 11) www.biourbanism.org finanziaria della “sostenibilità”. Ciò non 12) Lerch D., Post Carbon Cities: Planning for Energy and Climate Uncertainty impedì lo spettacolo, e oggi in Architettura 13) Hopkins R., Manuale pratico della transizione. ammiriamo falansteri “capolavori Dalla dipendenza dal petrolio alla forza delle urbanistici”, grattacieli “ecologici”, comunità locali, Arianna editrice (collana Il filo verde), Bologna accessori tecnologico-industriali 14) Tosi A., 1994, Abitanti. Le nuove strategie “sostenibili”, devastazioni territoriali “a dell’abitare, Il Mulino, Bologna 15) Laino G., Le Regie di quartiere: un dispositivo di misura d’uomo”. cittadinanza attiva La proposta dal Gruppo Salìngaros nasce Nota: Questo saggio di Fabio Cremascoli è stato pubblicato dal Movimento per la Decrescita Felice. dalla constatazione che la transizione che stiamo vivendo, di cui la crisi economica, dell’acqua, e del petrolio, è solo un assaggio, spazzerà via il teatro dei doppi vetri industriali e delle auto elettriche. Occorre perciò andare a monte, a una sostenibilità strutturale: immaginale, psichica, etica, sociale, economica, politica. Occorre recuperare, momento per momento, l’ordine di natura che precede e quindi determina il benessere dell’ecosistema. Un ordine che viene identificato innanzitutto dal benessere integrale della persona umana, senza distinzioni di classe o cultura e senza artificiose derive consumistiche che gerarchizzino l’accesso alla vita. Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 13. 12 Per ottenere tale misura non si può usare il luogo paradossalmente presso un edificio dogma di scuola, l’ideologizzazione che è la contraddizione costruita estetica, interna a una visione dell'approccio necessario a sanare il antropologica seicentesca ormai dramma sociale ed ecologico delle vistosamente fallita. Occorre un nuovo periferie, cioè la milionaria Teca dell'Ara metodo scientifico, cioè aperto e Pacis di Meier, da noi più volte contestata, verificabile, che ad es. preveda la eretta sull’ormai perduto Porto di Ripetta. partecipazione degli abitanti alla progettazione (P2P Urbanism), con particolare riferimento alle reazioni dei sistemi neurofisiologici (Biofilia). Ci riferiamo a nuovi paradigmi epistemologici che superano il concetto ingenuo di oggettività lineare, dal quale deriva una progettazione disastrosa per la vita, con una logica “ad albero” dall’alto verso il basso. E ci riferiamo alla straordinaria complessità urbana che può essere validamente affrontata imparando dal ritorno delle leggi della forma in Fisica, Chimica, Biologia, Informatica, ecc., facendo collaborare gli architetti e gli urbanisti con specialisti di frontiera di altre discipline, come già avviene nella Biourbanistica. Gli studi sulla sociogeometria urbana di Nikos Salìngaros sono certamente all’avanguardia in tal senso, come peraltro sono strumenti indispensabili la morfometria urbana di Sergio Porta, le analisi urbanistiche post-petrolio di Gabriele Tagliaventi e Alessandro Bucci, il recupero del senso isomorfico delle tecniche tradizionali di Ettore Mazzola, ecc. Per fortuna, almeno, non ospita questa Ma è chiaro che la forza di tali idee poggia volta costose archistar la cui presenza sul cambiamento di una mentalità costituiva il vertice della contraddizione, complessiva. una autentica beffa per gli abitanti degli slab della Capitale e d'Italia. Dopo due anni L'incontro “Ritorno alla città” (Roma, 1-2 di opposizione innovativa e dicembre 2010), voluto dal comune di multidisciplinare al modello antropologico Roma per discutere delle periferie, ha – e poi sociale, economico, politico – che ha Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 14. 13 generato un'urbanistica distruttiva delle relazioni sociali e della qualità della vita, il Gruppo Salìngaros è presente con la pia speranza che possano essere ascoltate le proposte di un’architettura umile, funzionale, vincente: quella della vita. Siamo però al convegno anche perché le nostre idee stano avendo risonanza, e c’è chi nel mondo degli affari se ne appropria in modo opportunistico, banalizzandole. Abbiamo dedicato molti sforzi per riportare l'urbanistica al centro di un'attenzione culturale critica, strappandola ai dibattiti per specialisti, e siamo fieri di continuare la nostra battaglia per svelare il valore politico dello spazio e della sua gestione; della fondazione di un nuovo criterio architettonico; della partecipazione nell’organizzare lo spazio civico; di una visione scientifica dei bisogni di connessione degli esseri umani. Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 15. 14 APPUNTAMENTI Convegno: Biourbanistica e Politica. La dimensione sociopolitica dello spazio urbano nell’epoca della transizione Sabato 5 Marzo 2011, ore 10.00. Aula magna della Facoltà di Ingegneria, Sapienza Università di Roma, Via Eudossiana, 18. Tavola rotonda con: Teodoro Buontempo (Assessore Regione Lazio), Antonio Caperna (Presidente Soc. Int. Biourbanistica), Giulietto Chiesa (presidente Alternativa), Carlo Ripa di Meana (presidente Italia Nostra, Roma), Enzo Scandurra (Università “La Sapienza”) Conferenza sulla rigenerazione delle periferie italiane Palermo, 02.03.2011 - S. Filippo Neri, Salone Parrocchiale – via Fausto Coppi. Interventi di Ettore Maria Mazzola, Ciro Lomonte, Miguel Pertini, Nadia Spallitta. Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011
  • 16. 15 Rassegna di Biourbanistica è una rivista aperiodica della Società Internazionale di Biourbanistica. Redazione: Alessia Cerqua (direttore), Stefano Serafini, Antonio Caperna. Fonti: Arianna Editrice, Movimento per la Decrescita Felice, Gruppo Salingaros. Foto di Copertina: Alessia Cerqua Per informazioni, suggerimenti, invio contributi e richiesta arretrati: info@biourbanism.org. Rivista disponibile on line su: www.biourbanistica.com Rivista licenziata sotto Creative Commons Attribuzione Non commerciale. www.biourbanistica.com | www.biourbanism.org Rassegna di Biourbanistica. N. 00/2011