1. Letteratura e arte
Opera in fiaba, Le nozze di Figaro
Le nozze di Figaro
C’era una volta un furbacchione di barbiere chiamato Figaro. Quello che teneva bottega a Siviglia e
se la passava alla grande, a spese dei nobili e dei ricchi borghesi e non aveva un padrone al mondo.
Che fine avrà fatto, vi domanderete, dopo le nozze del conte d’Almaviva con la bella Rosina? Il
nostro Figaro aveva venduto la sua libertà in cambio di uno stipendio fisso: si era messo al servizio
del conte e l’aveva seguito nel suo sfarzoso castello.
Da allora molti anni erano passati e l’ex barbiere pensava che fosse venuto il momento di mettere
definitivamente la testa a posto: in poche parole aveva deciso di prender moglie. E chi meglio della
cameriera di donna Rosina poteva fare al caso suo, se poi codesta cameriera era anche giovane,
bella e piena di spirito? Pure il suo nome emanava grazia e leggiadria: Susanna o Susannetta, così la
chiamavano. Le nozze erano già pronte e gli sposi non vedevano l’ora, ma c’era un ma.
Si dà il caso che il signor conte, il quale non aveva perso il vizio di correr dietro alle gonnelle
purché fossero giovani e carine, avesse messo gli occhi proprio sulla Susanna. E inventava scuse
per rimandare il matrimonio, una volta una cosa, una volta l’altra, tanto il capo era lui. Ma Figaro
che sotto la livrea era rimasto la solita vecchia volpe gliel’avrebbe fatta vedere col lanternino la
Susanna, e intanto dormiva con un occhio solo.
Fin qui potremmo anche stare tranquilli, se non fosse che il nostro eroe ne aveva altri di nemici al
castello: Don Bartolo per esempio, una vecchia conoscenza, che ce l’aveva con lui dai tempi di
Siviglia, e non ditemi che ve lo siete dimenticato perché tanto non lo racconto più; don Bartolo,
dicevo, si era piazzato bene in casa del conte ed ora tramava ai danni di Figaro insieme alla
governante Marcellina, una tipa non più giovanissima cui sarebbe molto piaciuto prendere il posto
di Susanna. Poi c’era don Basilio, il maestro di musica, il quale era disposto a farsi in quattro per
chiunque gli dimostrasse gratitudine sonante e ronzava intorno alla Susanna come un diavolo
tentatore: cosa ci stai a fare tu con questo poveraccio quando potresti far la signora e girartene in
carrozza, e avanti così tutti i giorni la stessa solfa che Susanna non ne poteva più.
Su don Bartolo e don Basilio siamo tutti d’accordo, già li conosciamo, ma cos’è questa storia di
Marcellina, da dove spunta costei? Va bene, la tipa era un’antica serva di don Bartolo che aveva
seguito la corrente sistemandosi pure lei al castello e si era data una bella ripulita facendola da
furba, un po’ qui, un po’ là, ci siamo capiti; le mancava giusto di sposarsi per diventare rispettabile
e l’aveva pensata bella: strappare a Figaro una promessa di matrimonio se non le ridava i soldi che
gli aveva prestato. Brava la vecchia! Figaro tuttavia non se ne dava gran pensiero, mentre avrebbe
dovuto.
E Rosina mi chiederete, cosa faceva, se ne stava zitta? Ahimè, malgrado si potesse ancora chiamarla
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2. la bella Rosina, qualche ruga di troppo e l’incostanza di un marito avvezzo a prediligere la novità
facevano la differenza. Tant’è che mentre il conte passava le sue giornate a correre da una stanza
all’altra con l’intento di sorprendere da sola la Susanna, che pure lei meschina aveva il suo daffare a
scappare di qua e di là, la povera contessa era sempre davanti allo specchio che si provava i vestiti,
metti uno via l’altro, e cambiava parrucche e nèi e posticci in caso al marito fosse saltato il ticchio
di entrare nelle sue stanze. Però quello mai che si facesse vedere una volta sola, a parte quando
doveva controllare i conti.
Per fortuna che a tenerla su di giri c’era un tipetto niente male, il nipote del giardiniere a nome
Cherubino: un monellaccio di prima categoria, ma così grazioso e simpatico che non ti ci potevi
arrabbiare per più di un minuto. Nient’altro che un paggio, però bravissimo a farla ridere, lei che di
solito aveva la lacrima facile. Questo Cherubino era nell’età felice in cui si svegliano tutti gli
ormoni e scatenano un putiferio che non ti fa capire più niente. Le sbucava fuori da sotto il letto, da
dietro il canapè, faceva capolino da una tenda, se lo trovava dentro la cassapanca in mezzo alle
cuffie e alle sottogonne; le fregava i nastri solo per aspirarne, beato, il profumo: insomma un vero
folletto, una peste di ragazzo che la nostra contessa non aveva cuore di sgridare, anche perché sotto
sotto ne adorava l’ingenua galanteria.
Ora accadde che proprio il giorno fissato per le nozze di Figaro e Susanna, cui il sire del castello
aveva dovuto suo malgrado acconsentire, proprio quel giorno la signora contessa venisse colta dal
suo signor marito nel bel mezzo di un remescio poco chiaro. Colpa di Cherubino, manco a dirlo, che
si esibiva nelle consuete pazzie e gli era addirittura saltato in mente di cantarle una canzonetta
mentre Susanna finiva di pettinarla. Il guaio è che il conte, a causa di una soffiata di don Basilio che
non si faceva mai gli affari suoi, da qualche tempo aveva cominciato a guardare il paggio con
sospetto e non gli andava a genio che quello fosse sempre lì a ronzare intorno alle sottane di sua
moglie o peggio, della sua carissima Susanna. Così quel mattino che già gli girava storta per via
delle nozze, avendo udito un vago suono di chitarra provenire dalle stanze della contessa, decise di
piombarvi inaspettato. Per fortuna bussò, il che permise al paggio di fare un bel volo dalla finestra
che dava sul giardino e atterrare felicemente su un mucchio di fieno.
Sebbene le due innocenti lo guardassero con gli occhi tondi, al conte reso più acuto dalla gelosia
non era sfuggito il suddetto remescio e angustiò la consorte con una noiosissima scenata che la
poverina prese come tanta manna, quasi fosse una dichiarazione, risolvendo poi di battere il ferro
finché era caldo. Fu così che madama la contessa e la sua leggiadra cameriera, uscito il conte con la
coda tra le gambe, decisero insieme di giocargli una di quelle burle da guarirlo per sempre, o
almeno per un po’, da quella sua mania di fare il galletto.
Ci voleva un bigliettino galante nel quale Susanna avrebbe invitato il maturo corteggiatore ad un
convegno notturno nel giardino, quella notte stessa. Si sarebbero scambiate i vestiti lei e la padrona,
cosicché il conte nel momento cruciale avrebbe stretto tra le braccia non l’agognata fanciulla, bensì
sua moglie. Nel frattempo Susanna nei panni della contessa avrebbe menato per il naso quel
volpone del caro maritino, visto che gli uomini in genere si credono molto più furbi delle loro
mogli.
Peccato che ben altre nubi di carattere decisamente temporalesco si addensassero sullo sposo
novello: Don Bartolo e Marcellina avevano scelto proprio quel giorno per far scoppiare la tempesta,
sventolando sotto gli occhi del conte la famosa promessa di matrimonio fatta da Figaro alla vecchia
furbastra.
Ad Almaviva non occorreva altro per far saltare baracca e burattini: fermi tutti, queste nozze non
s’hanno da fare. Mentre don Bartolo si fregava le mani ridacchiando e la comare s’era buttata su
Figaro come la mosca sul miele, indovinate un po’ chi giunse in quel preciso momento? Ma la
Susanna, è naturale, che cominciò subito con lo strappar via la parrucca alla vecchia attribuendole
ogni sorta di titolo onorifico, tra le risatine del conte e le alte proteste del povero Figaro.
In mezzo a un simile pandemonio chiunque avrebbe perso come minimo la bussola, ma il nostro
barbiere era di ben altra pasta: miei signori, un attimo di silenzio disse, abbiate la bontà di ascoltare
ciò che sto per dirvi. E tirò fuori l’asso nella manica che aveva tenuto in serbo per una situazione
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3. come quella, perché non c’è che dire, era un uomo previdente: trovandosi egli nell’impossibilità di
pagare il debito contratto con la presente Marcellina, avrebbe sì onorato l’impegno di sposarla, ma
non subito, richiedendosi in tale circostanza il consenso dei suoi nobili parenti che bisognava prima
cercare. E con suoi intendeva proprio suoi di lui, Figaro, perché miei signori sappiate che io sono un
bambino rapito dai masnadieri a genitori di rango, come dimostrano questi documenti e soprattutto
il tatuaggio che vedete qui.
E scoprì il braccio destro, cosa che fece tirare un urlo a Marcellina e quasi morire soffocato don
Bartolo dalla presa di tabacco che stava fiutando: ma questo è il nostro adorato figlioletto che i
banditi ci hanno rubato! Figlioletto? Vorreste farmi credere che siete… Tua madre, e questo è tuo
padre, disse l’ex vecchia pretendente che già faceva lavorare il cervello, indicando don Bartolo che
avrebbe voluto scavare una buca sottoterra: ecco mio caro il frutto del nostro antico amore, e indicò
Figaro. Ho capito tutto, fece don Bartolo, faremo un doppio matrimonio e sia finita.
Dopo questo spettacolare scioglimento lascio a voi immaginare chi dei presenti, malgrado i sorrisi
forzati e l’urbanità dei modi, si mangiasse il fegato; e il bello è che il poveretto ancora ignorava
quale burla gli si preparasse per quella notte. Mentre tutti si complimentavano con gli sposi che da
due erano diventati quattro, la Susanna ne approfittò per far scivolare in tasca al conte il fatidico
bigliettino, letto il quale egli si sentì sciogliere nello stomaco un balsamo celestiale che lo guarì
all’istante da tutta la bile che aveva ingoiato fino a quel momento.
Venne dunque la notte, una di quelle tiepide notti che invitano gli amanti ad avvalersi del morbido
muschio dei boschetti piuttosto che di un semplice letto di piume. E nel parco del castello quella
notte c’erano proprio tutti i nostri eroi, giovani e vecchi, servi e padroni, soli o in coppia, e ognuno
si aggirava in cerca di qualcosa, chi un ricordo, chi un’illusione, chi senza sapere bene cosa. C’era
don Basilio spinto da una certa maligna curiosità, c’era il paggio Cherubino che fiutava l’aria densa
di profumi e ne seguiva la scia; c’erano i due vecchi parrucconi, don Bartolo e Marcellina, che
cercavano sollievo ai reumatismi e allo spettro dell’età; c’era Figaro tutto allegro che cercava la sua
Susanna e c’era il conte ringalluzzito che la cercava pure lui. Ma soprattutto c’erano le due vezzose
donne una coi vestiti dell’altra.
Era fatale che in tutto quel girare e aggirarsi ci si dovesse prima o poi scontrare, e fu Cherubino il
primo che andò a sbattere sulla contessa, cioè Susanna, che lo mandò a quel paese con un sciò sciò
perentorio e così poco nello stile della contessa che il ragazzo alquanto perplesso fece un giro su se
stesso inciampando proprio sulla Susanna, cioè la contessa, che tutta trepidante seguiva i passi
dell’altra. Redarguito stavolta con signorile dolcezza Cherubino finì per non capirci più nulla,
risolvendo tra sé che probabilmente si trattava di un qualche gioco o scherzo di donne e che a lui
quindi conveniva restare nei paraggi.
S’infilò in una pagoda pronto a saltar fuori appena la cosa si fosse fatta interessante. E infatti non
tardò molto ad assistere a una scenetta davvero piccante: Almaviva, che a giudicare dall’odore
doveva essersi versato addosso un’intera boccetta di profumo, si precipitava sulla Susanna o chi
diavolo fosse con l’ardore di un giovane innamorato. Il guaio è che non solo Cherubino si stava
godendo, si fa per dire, la scena: mezzo nascosto da un albero c’era Figaro completamente brasato e
incapace di emettere suono.
Per fortuna la vera Susanna lo marcava stretto e si affrettò a sbarrargli il passo: venite via di qui
presto, andiamo a piangere insieme la nostra infelice sorte. E camuffando la voce e l’andatura di
madama lo trascinò in una specie di capanno degli attrezzi che si trovava poco distante.
Bisogna proprio ammetterlo, o la Susanna recitava tanto male che neppure un bambino ci sarebbe
cascato o Figaro era così stracotto di lei che l’avrebbe riconosciuta tra mille; fatto sta che se ne
accorse quasi subito, ma pensò bene di starsene zitto e continuare la farsa un po’ per divertirsi, un
po’ per farle pagare il coccolone che s’era preso: sicuro madama, chi mai vide due infelici al pari di
noi così indegnamente traditi, esclamò con enfasi; è d’uopo quindi consolare i nostri cuori afflitti
rendendogli pan per focaccia. E l’abbrancò per la vita provocando l’immediata reazione di Susanna
che gli fece girare la faccia dall’altra parte con un bello schiaffo. Così mi piaci Susannetta, gridò
Figaro al settimo cielo, ma adesso facciamo pace.
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4. Sistemati felicemente i novelli sposi, che ne era degli altri due? E’ certo che anche loro male non
stavano e sarebbero stati ancora meglio se avessero potuto continuare ad illudersi; ma prima o poi le
cose vanno rimesse a posto. Si doveva fare ordine prima che tutto s’incasinasse di nuovo, e l’ordine
per qualche tempo sarebbe durato.
Vennero i servi con le torce e la coppia fu accerchiata; il chiarore illuminò il viso della contessa che
fino a quel momento si era illusa di essere un’altra, più giovane e desiderata. Il conte si vergognò e
cadde ai suoi piedi, pensando che l’errore aveva fatto rinascere in lui l’antico incantamento.
Non domandatevi se il giorno dopo avrebbe cambiato idea: quella notte ogni cosa era al posto
giusto, compreso Cherubino che uscito fuori dal suo nascondiglio dopo aver visto e udito cose
inenarrabili ora finalmente sapeva ciò che fino a quel punto gli era parso confuso e quasi
incomprensibile.
POESIA MATRIMONIO
“Sposo beato, le nozze dei tuoi sogni
sono compiute. È tua
la fanciulla che ami.
O sposa, tu sei
tutta grazia: i tuoi occhi
son dolci, il bel viso
è tutto amore...
O sposo,
felice sposo,
noi fanciulle canteremo
questa notte,
il tuo amore e la tua sposa
profumata di viola,
canteremo questa notte”...
Saffo
“Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Starete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione, e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore:
piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini,
le colonne del tempio se ergono distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono
l’una all’ombra dell’altro”.
Gibran
“Mi fermerò senza dubbio, stupito
Se mai ci ritroveremo in una vita futura,
nel cammino e alla luce d’un altro mondo lontano.
Capirò che i tuoi occhi, simili alle stelle dell’alba,
sono appartenuti a questo cielo notturno
e dimenticato d’una vita passata.
Si, comprenderò che la magia del tuo viso,
è pronta ancora al balenare appassionato del mio sguardo,
in un incontro immemorabile e che al mio amore
tu devi un mistero di cui non conosci più l’origine”.
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5. Rabindranath Tagore
“La pioggia è il tuo vestito.
Il fango è le tue scarpe.
La tua pezzuola è il vento.
Ma il sole è il tuo sorriso e la tua bocca
e la notte dei fieni i tuoi capelli.
Ma il tuo sorriso e la tua calda pelle
è il fuoco della terra e delle stelle”.
Corrado Govoni
“Nel tuo sonno, al limite sei sogni,
aspetto guardando in silenzio il tuo viso,
come la stella del mattino che appare
per prima alla tua finestra.
Con i miei occhi berrò il primo sorriso che,
come un germoglio, sboccerà sulle tue labbra semiaperte.
Il mio destino è solo questo”.
Rabindranath Tagore
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6. Lo sposalizio della Vergine è un dipinto di Raffaello Sanzio
a olio su tavola (174 x 121 cm), realizzata nel 1504 e commissionata dalla famiglia Albizzini di
Città di Castello.
L' opera è considerata l'ultima delle pale d’altare realizzate per le chiese di Città di Castello, fu la
prima opera datata e firmata dall’autore: sull’architrave che sormonta l’arco centrale del tempio
rappresentato reca la firma «RAPHAEL URBINAS», mentre sui pennacchi dello stesso arco si
trova la data «MDIIII». Già conservata nella chiesa di San Francesco a Città di Castello, nel 1798 fu
donata (o estorta, come citano altre fonti) dal Municipio della città al generale francese Lechi che la
lasciò in eredità all'Ospedale Maggiore di Milano nel 1804; nel 1806 fu acquistata da Eugenio
Beauharnais che la fece collocare nella Pinacoteca di Brera.
Il dipinto fu compiuto dal pittore, a conclusione della prima fase della sua attività, e nel periodo
immediatamente precedente il viaggio che egli effettuò a Firenze.
Tradizionalmente l' opera viene messa in rapporto con La consegna delle chiavi a San Pietro del
Perugino nella Cappella Sistina. Ma il paragone più proficuo è con l'opera contemporanea de Lo
Sposalizio della Vergine del Perugino. Infatti entrambe le opere presentano forti analogie nella
composizione.
Il famoso dipinto affascina per la precisione compositiva e l'equilibrio scenico. Tutta la
raffigurazione è armonicamente spaziata: per legare la parte alta della pala a quella bassa Raffaello
infatti utilizza le tarsie pavimentali, che aiutano a sottolineare la fuga prospettica.
In primo piano il sacerdote e i due sposi, la Madonna, affiancata da alcune donne, e San Giuseppe
con a lato gli uomini. Davanti e defilato compreso per metà nella raffigurazione, vi è un uomo che
spezza con il ginocchio un bastone; secondo un'usanza folcloristica e popolare si tratta di un
pretendente della sposa che, nel momento del suo matrimonio con un altro, dimostra pubblicamente,
con questo gesto, di cessare ogni pretesa nei confronti della donna.
Altre figure sono poi nella piazza antistante il tempio; i due gruppetti, uno da due ed uno più
numeroso, dove prevale il colore rosso, ma addirittura all’esterno diretto del tempio, in cui ci sono,
sulla sinistra, una figura in controluce, e sulla destra altri due individui.
Alle spalle della scena in primo piano vi è l' imcombente tempio sopraelevato da una gradinata ,un
edificio a 16 lati circondato da un porticato che si raccorda al tamburo della cupola con una serie di
volute; le figure intermedie sono scalate nelle dimensioni e conferiscono maggiore profondità tra
primo piano e secondo piano. Inoltre il sapiente uso dei colori e della gradazione della luce nelle
diverse tonalità fa si che il risultato finale sia uno spazio arioso e luminossissimo.
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7. Il respiro dell’opera è anche accentuato dalle porte del tempio aperte e tra loro allineate.
SPOSALIZIO DELLA VERGINE (1502-1504)
Pietro Perugino (1450 circa - 1523)
Al centro della composizione il sacerdote Simeone, in posizione perfettamente frontale, assiste allo
sposalizio di Giuseppe, con la verga fiorita, e di Maria. A sinistra il gruppo dei pretendenti fra cui
alcuni che spezzano il ramo; a destra il gruppo di donne.
La scena è ambientata in una vasta piazza nel cui centro sorge un maestoso edificio ottagonale,
sormontato da cupola e rialzato su una scalinata. Al di là dell’edificio che occupa la metà superiore
del dipinto, la piazza si fonde con un ampio paesaggio collinare che si intravede anche attraverso la
porta centrale del tempio.
La composizione, rigorosamente simmetrica, è fondata sulle leggi della prospettiva geometrica con
punto di fuga centrale. Tutte le linee, infatti, convergono in un solo fuoco, situato nell’entrata
principale del tempio. La pavimentazione a riquadri della piazza, la scalinata a gradoni, il degradare
delle proporzioni delle figure, la stessa struttura architettonica, contribuiscono a creare l’effetto di
profondità e di grande equilibrio.
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15. La sezione dedicata ai film più famosi, italiani e stranieri,
che hanno per soggetto il matrimonio.
LOVE ACTUALLY - L'AMORE DAVVERO
Anno: 2003 - Nazione: Gran Bretagna - Regia: Richard Curtis - Durata: 135'
Interpreti: Rowan Atkinson, Laura Linney, Keira Knightley, Liam Neeson, Emma Thompson,
Colin Firth, Hugh Grant
Dieci storie d'amore unite da un unico filo conduttore, ambientate a Londra qualche settimana prima
delle feste di Natale.
Un ministro si innamora di una giovane donna del suo staff; una donna sposata sospetta il
tradimento del marito e va in crisi; una ragazza riesce finalmente a vincere la sua cronica timidezza
e si dichiara al collega; uno scrittore trova un nuovo amore inaspettato proprio mentre cerca di
dimenticare una storia appena finita tristemente. Un finale multiplo che si dipana durante la notte di
Natale.
OGGI SPOSI... NIENTE SESSO
Anno: 2003 - Nazione: USA, Germania - Regia: Shawn Levy - Durata: 95'
Interpreti: Monet Mazur, David Moscow, Christian Kane, Brittany Murphy, Ashton
Kutcher
Tom e Sarah sono molto diversi; lui si guadagna da vivere leggendo alla radio
bollettini sul traffico; lei viene da una famiglia molto ricca, è colta e bella. Una
pallonata galeotta tirata su una spiaggia li fa incontrare. Nonostante il parere contrario della
famiglia di lei, Tom e Sarah si sposano. L'Italia è la meta del loro viaggio di nozze, che si trasforma
ben presto in un incubo. Ad aggravare le cose arriva anche l'ex spasimante di Sarah, che
ovviamente è pieno di charme e di soldi. Ma il viaggio in Europa, tra litigate e disavventure, servirà
anche a rafforzare il legame tra i due giovani.
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16. PRIMA TI SPOSO POI TI ROVINO
Anno: 2003 - Nazione: USA - Regia: Joel Coen - Durata: 100'
Interpreti: Jack Kyle, Billy Bob Thornton, Geoffrey Rush, Catherine Zeta-Jones,
George Clooney
Marilyn Rexroth sta affrontando l’ennesimo divorzio. L’avvocato del marito è il
divorzista Miles Massey che cerca di incastrare la donna per evitare il suo cliente sia
costretto a pagare un ricco assegno per gli alimenti. Marylin, che è una vera e propria mangiatrice
d’uomini, decide di vendicarsi facendo cadere ai suoi piedi Miles. Ma le cose andranno
diversamente dai piani dell’ambiziosa donna...
IL MIO GROSSO GRASSO MATRIMONIO GRECO
Anno: 2002 - Nazione: USA - Regia: Joel Zwick - Durata: 95''
Interpreti: Andrea Martin, Bess Maisler, Lainie Kazan, Michael Constantine, John
Corbett, Nia Vardalos
Toula ha trent'anni; è bruttina e ancora nubile. Le sue giornate scorrono sempre
uguali lavorando presso il ristorante gestito dalla famiglia. Ma dopo le minacce dei
genitori di spedirla in Grecia per trovarle marito, Toula decide di dare una svolta alla sua vita.
Cambia look e si iscrive a una scuola d’informatica. Qui incontra l’affascinante insegnante Ian
Miller. I due incominciano a frequentarsi, si innamorano e decidono di sposarsi. Ma proprio
l’annuncio del matrimonio scatena l’esercito di parenti di Toula...
LE NOZZE
Anno: 2000 - Nazione: Fr., Ger., Russia - Regia: Pavel Lungin - Durata: 114'
Interpreti: Marat Basharov, Mariya Mironova, Andrei Panin, Vladimir Simonov
In un villaggio di minatori, nei pressi di Mosca, fervono i preparativi per il
matrimonio tra il semplice e sincero Mishka e Tania, tornata a casa dopo cinque anni
passati nella grande capitale. La famiglia di Mishka non vede di buon occhio il
matrimonio, soprattutto il padre che è seriamente preoccupato dal numero degli invitati che aumenta
ogni giorno. Intanto arriva il boss locale che, innamorato di Tania, cerca di screditare il passato
della ragazza per impedire le nozze.
PRIMA O POI MI SPOSO
Anno: 2000 - Nazione: USA - Regia: Adam Shankman - Durata: 102'
Interpreti: Bridgette Wilson, Matthew McConaughey, Jennifer Lopez
Mary Fiore è la più efficiente e geniale organizzatrice di matrimoni di San Francisco.
Le cerimonie che allestisce sono in perfetto stile "Beautiful": un autentico show,
curato in ogni particolare, per rendre indimenticabile il giorno più bello della vita.
Tanto è brava a realizzare i sogni altrui, quanto è però incapace di avere un po' di felicità per sé.
L'amore è solo un business. Un giorno viene salvata dalla collisione con un cassonetto della
spazzatura da un uomo meraviglioso con cui passa un'incantevole serata. Mary apre le porte del suo
cuore! Peccato che l'uomo sia il futuro sposo proprio del mega matrimonio che sta organizzando.
Cosa farà Mary? Deciderà per la ragione o per il sentimento?
SE SCAPPI, TI SPOSO
Anno: 1999 - Nazione: USA - Regia: Garry Marshall - Durata: 116'
Interpreti: Richard Gere (Ike Graham), Julia Roberts (Maggie Carpenter), Joan
Cusack (Peggie), Rita Wilson (Ellie)
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17. Ike Graham, cronista di un quotidiano di New York, ha diversi problemi con il suo capo, Ellie, che
è anche la sua ex moglie. Sempre a caccia di curiosità, Ike viene a conoscenza della storia di una
giovane donna del Maryland, Maggie Carpenter, praticamente allergica ai matrimoni. La ragazza,
infatti, è giunta per ben tre volte all'altare, ma mai nessuno è riuscita a impalmarla: un minuto prima
del fatidico sì Maggie aveva già tagliato la corda. Ike finisce per scrivere un articolo sul caso, non
prima di essersi recato a Hale, nella cittadina di Maggie, a documentarsi di persona. E tra i due
Cupido ci metterà lo zampino.. "Runaway Bride", titolo che in italiano potrebbe essere tradotto "la
sposa in fuga", ripropone dopo nove anni la stessa squadra, attori e regista, di una delle commedie
di maggior successo di Hollywood: Pretty Woman.
Il matrimonio del mio migliore amico
Anno: 1997 - Nazione: Usa - Regia: P.J. Hogan - Durata: 105'
Interpreti: Julia Roberts (Julianne), Cameron Diaz (Kimmy), Rupert Everett
Julienne è l'ex fidanzata e ora amica del cuore di Dermot: quando costui si fidanza e
le annuncia le prossime nozze con la dolce Kimmy, Julianne scopre di amarlo da
sempre e decide di mandare a monte il matrimonio, senza risparmiarsi colpi bassi. La
aiuta in nell'impresa il suo editore, un gay spiritosissimo e grande esperto di questioni amorose. Ma
alla fine Julianne dovrà arrendersi all'evidenza e presenziare, in veste di testimone, alle nozze del
suo migliore amico, davvero innamorato, e ricambiato, della bella Kimmy. Nella colonna sonora,
una delle canzoni più note di Burt Bacharach. Da non perdere i titoli di testa, parodia delle
sdolcinature anni '50.
IL TESTIMONE DELLO SPOSO
Anno: 1997 - Nazione: Italia - Regia: Pupi Avati - Durata: 100'
Interpreti: Valeria D'Obici, Cinzia Mascoli, Diego Abatantuono, Ines Sastre
Il 31 dicembre del 1899 in una casa di un piccolo paese dell'Emilia Romagna si
stanno facendo i preparativi per le nozze di Francesca Babini. La ragazza deve
sposarsi con un uomo benestante e anziano che con i suoi soldi è chiamato a
ripianare i debiti della famiglia. Tutti stanno aspettando Angelo, il testimone dello sposo, emigrato
in America, e Francesca capisce che lui può essere la sua ancora di salvezza.
Il club delle prime mogli
Anno: 1996 - Nazione: Usa- Regia: Hugh Wilson
Interpreti: Bette Midler, Goldie Hawn, Diane Keaton
Come si deve sentire una donna sulla cinquantina, dopo aver scoperto che il marito
se la fa con un'altra, per di più molto giovane di lei? Malissimo. Fino al punto di
uccidersi? Può darsi. Al funerale della compagna di scuola che ha reagito al
tradimento tuffandosi giù dal balcone, si ritrovano tre ex-amiche, newyorkesi benestanti,
caratterialmente diverse ma accomunate dallo stesso problema: un matrimonio che non funziona.
Incitate dalle ultime volontà e dalla brutta fine della defunta, le tre stringono un patto di ferro:
resteranno vicine e sarà vendetta. Prima lasciano i rispettivi mariti in mutande, poi investono il
denaro estorto ai coniugi in un centro di solidarietà per donne in crisi.
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18. Il padre della sposa 2
Anno: 1995 - Nazione: Usa - Regia: Charles Shyer
Interpreti: Steve Martin (George Banks), Diane Keaton (Nina Banks), Kimberly
Williams (Matty Banks)
George si è appena ripreso dal suo piccolo, grande dramma: il matrimonio di Annie,
la sua bambina di ventidue anni. La sua vita procede in una lenta, rassegnata ripresa.
Fino a quando arriva un'altra notizia sconvolgente: George sta per diventare nonno, e quindi entrerà
nella terza età della sua vita. Proprio lui, un piacente, brizzolato professionista di mezza età! E come
se non bastasse, l'adorata moglie fa una scoperta sorprendente: anche loro due, i futuri nonni, stanno
per avere un bambino. La pellicola è il seguito del film "Il padre della sposa" e riprende il film Papà
diventa nonno, del 1951, firmato di Vincent Minnelli e che vede come protagonista Spencer Tracy.
LE NOZZE DI MURIEL
Anno: 1994 - Nazione: Australia - Regia: P. J. Hogan - Durata: 100'
Interpreti: Jeanie Drynan, Rachel Griffiths, Bill Hunter, Toni Collette
Muriel vive a Porpoise Spit, una stazione balneare in Australia. Il padre è sindaco,
corrotto, e la madre è una donna senza tante aspirazioni. Muriel trascorre
oziosamente le giornate tra festicciole, pettegolezzi e canzoni degli Abba. Ha un
unico sogno: sposarsi. Non è una gran bellezza, ma non si dà per vinta e sfoglia ostinatamente
cataloghi per spose. Contro la volontà della famiglia, insieme all'amica Rhonda, si trasferisce a
Sidney per trovare il "principe azzurro".
Quattro matrimoni e un funerale
Anno: 1994 - Nazione: Gran Bretagna - Regia: Mike Newell
Interpreti: Hugh Grant (Charles), Kristin Scott Thomas (Fiona), Andie MacDowell
(Carrie)
Charles, un belloccio dallo sguardo accattivante, ha circa trent'anni ed è un assiduo
frequentatore di matrimoni, di cui non è mai il protagonista. Single convinto, è
conteso da due ragazze in particolare: la snob Fiona, sua amica del cuore, e la petulante Scarlett. Ma
Charles perde la testa per Carrie, americana mangiauomini, ne ha già avuti trentatrè, conosciuta a un
matrimonio: trascorre con lei una notte d'amore, poi la donna del mistero scompare. Per riapparire
al matrimonio successivo. Ma la terza cerimonia è proprio quella di Carrie con un ricco scozzese
molto più anziano di lei. Charles decide allora di sposare Scarlett, ma proprio il giorno delle sue
nozze ricompare Carrie e gli annuncia di essersi separata dal marito. Lasciata la fidanzata sull'altare,
Charles chiede a Carrie di sposarla: il quarto matrimonio sarà proprio il loro.
IL BANCHETTO DI NOZZE
Anno: 1993 - Nazione: Taiwan, USA Regia: Ang Lee - Durata: 104'
Interpreti: Ah-Leh Gua, Sihung Lung, Mitchell Lichtenstein, May Chin, Winston Chao
Wai Tung è emigrato negli Stati Uniti e ha fatto fortuna. E' diventato un agente immobiliare di
successo, è cittadino americano, ha una bella casa a Manhattan, un ricco conto corrente e un
fidanzato, Simon, che lo ama teneramente. L'unica ombra della sua vita è costituita dalla famiglia
che sta a Taiwan e che, ignorando la sua relazione omosessuale, fa pressioni affinché si sposi.
Simon suggerisce la soluzione: un matrimonio pro forma con Wei-Wei, una giovane artista in cerca
di un regolare permesso di soggiorno. Appena saputa la notizia delle imminenti nozze, i genitori di
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19. Wai Tung si presentano a New York e organizzano un matrimonio in grande stile
con parenti e amici. La piccola bugia si trasforma così in una intrigata farsa.
CARA MAMMA MI SPOSO
Anno: 1991 - Nazione: USA - Regia: Chris Columbus - Durata: 105'
Interpreti: Anthony Quinn, Ally Sheedy, Maureen O'Hara, John Candy
Il timido Danny Muldoon, agente di polizia a Chicago, a trentacinque anni finalmente scopre
l'amore incontrando Teresa Luna, che lavora nell'impresa paterna di pompe funebri. Danny però
deve fare i conti con la tirannica madre, una vedova immigrata irlandese con cui vive da sempre. La
madre infatti non sopporta l'idea che suo figlio sposi Teresa, una ragazza non solo di origini
italiane, ma per giunta sicule! Danny viene preso da terribili sensi di colpa che lo portano a fare
fantasticherie allucinatorie sempre incentrate su situazioni che vedono la madre Rose in grave
pericolo. Teresa, contrariata dai comportamenti di Danny, rompe il fidanzamento. Tutto sembra
precipitare, quando...
GREEN CARD - MATRIMONIO DI CONVENIENZA
Anno: 1991 - Nazione: USA - Regia: Peter Weir - Durata: 108'
Interpreti: Bebe Neuwirth, Andie MacDowell, Gérard Depardieu
Georges Faure, compositore francese, vorrebbe stabilirsi negli Stati Uniti, dove pensa ci sia più
spazio per il suo estro. Per ottenere la Green Card deve sposare una americana. I desideri di
Georges sembrano coincidere con le esigenze di Bronte Barrish, una raffinata botanica che deve
dimostrare al futuro padrone di casa di essere sposata per ottenere in affitto l'appartamento. In attesa
dell'ispezione dell'ufficio immigrazione, i due passano un week end insieme nell'appartamento.
Il padre della sposa
Anno: 1991 - Nazione: Usa - Regia: Charles Shyer
Interpreti: Steve Martin (George Banks), Diane Keaton (Nina Banks), Kimberly
Williams (Matty Banks)
George Banks è un padre straordinario, innamoratissimo della sua unica figlia
femmina, Annie, che lui vede ancora come la sua bambina. Dopo un viaggio studio
di sei mesi in Europa, Annie torna a casa e annuncia di essersi fidanzata e che presto convolerà a
nozze: da qui la famiglia Banks vive un periodo di felicità ma anche di grande agitazione per la
preparazione del matrimonio e per la conoscenza del futuro sposo e di tutta la sua famiglia. Un
evento che George vive come una tragedia inaspettata, entrando in una grande, felice, depressione:
la sua piccola Annie, già ventiduenne, ama un altro uomo al di fuori del suo paparino.. Questo è il
remake dell'omonimo film di Vincent Minnelli del 1950, che aveva come protagonisti Spencer
Tracy ed Elyzabeth Taylor e, rispetto all'originale, è più ricco di gag e situazioni comiche.
SPOSI
Anno: 1987 - Nazione: Italia - Regia: Registi vari - Durata: 95'
Interpreti: Jerry Calà, Simona Marchini, Nik Novecento, Elena Sofia Ricci, Carlo
Delle Piane
I cinque episodi mostrano gli incontri e i litigi di Mario, uomo d'affari sposato, e di
Silvia, ventenne legata anche a un altro; le nozze riparatrici tra la maschera di un
cinema e la cassiera; il cinico matrimonio pubblicitario di una star in declino; la notte passata da
Giacomo a confidarsi con l'amico che gli farà da testimone di nozze; l'incontro di Robby e Federica
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20. dieci anni dopo la separazione. I registi sono cinque ma il film è omogeneo, all'insegna della
nostalgia per i valori dell'istituto matrimoniale dissacrato e in crisi. Scelta conseguente quella di
incorniciare il tutto passando spezzoni in 16 mm, da matrimoni veri, sui titoli di testa e di coda.
DOMANI MI SPOSO
Anno: 1984 - Nazione: Italia - Regia: Francesco Massaro - Durata: 92'
Interpreti: Jerry Calà, Isabella Ferrari, Milly Carlucci, Karina Huff
Il giorno prima del suo matrimonio con Susy, Jerry si imbatte in mille tentazioni che fanno vacillare
le future nozze. La prima è costituita da Simona che, pur essendo già sposata, vorrebbe piantare
tutto e fuggire con Jerry. Poi c'è Rita, la ragazza-regalo dell'addio al celibato... Dopo una notte di
amore e confidenze, Rita si innamora di Jerry; ma la mattina dopo lo sposo si presenta nel Duomo
di Mantova per promettere fedeltà a Susy.
UN MATRIMONIO
Anno: 1978 - Nazione: USA - Regia: Robert Altman - Durata: 125'
Interpreti: Mia Farrow, Geraldine Chaplin, Vittorio Gassman, Gigi Proietti, Nina
van Pallandt, Desi Arnaz jr., Amy Stryker
Dino Corelli e Meringa Brenner sono entrambi figli di famiglie arricchite. Per il
matrimonio viene organizzata una cerimonia sontuosa e... cafona. La maggior parte
degli esponenti della società bene invitata non si presenta, e i camerieri si devono improvvisare
ospiti. Durante il ricevimento i parenti e gli amici degli sposi collezionano figuracce e meschinità. E
la giornata si conclude con in una grottesca tragedia.
OGGI SPOSI: SENTITE CONDOGLIANZE
Anno: 1972 - Nazione: USA - Regia: Melville Shavelson - Durata: 104'
Interpreti: Jason Robards, Barbara Harris, Jack Lemmon
Peter Wilson, disegnatore umorista, è molto misogino e... miope! Un giorno, mentre
è in visita dal suo oculista, conosce Terry Kozlenko. Il primo incontro è quasi uno
scontro... ma ben presto i due si innamorano. Celebrate le nozze, Peter si ritrova
patrigno dei tre giovani e problematici figli che Terry ha avuto dal precedente matrimonio.
E' RICCA, LA SPOSO E L'AMMAZZO
Anno: 1971 - Nazione: USA - Regia: Elaine May - Durata: 102'
Interpreti: Jack Weston, George Rose, Elaine May, Walter Matthau
Il tenore di vita di Henry Graham è sempre stato molto alto: macchine lussuose, vita
notturna, club esclusivi e maggiordomo. Ma l'ingente patrimonio si è esaurito.
Henry, che si sente male alla sola idea di lavorare per vivere, escogita un piano di
salvataggio: sposare una donna ricca, ammazzarla e tornare al dolce far nulla. Henriette è la sua
vittima, una miliardaria goffa e bruttina, esperta di felci. Durante il viaggio di nozze, però, Henry si
affeziona a questa strampalata botanica.
O L'AMMAZZO O LA SPOSO
Anno: 1967 - Nazione: Francia - Regia: Serge Piollet - Durata: 88'
Interpreti: Sheila, Brett Halsey, Gaia Germani, Franco Fabrizi
Sheila eredita da un parente un'agenzia investigativa. Per diventarne proprietaria
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21. deve effettuare un periodo di addestramento in un college inglese dove insegnano a diventare
perfetti poliziotti privati. Lì conosce Teddy, un aitante commissario di Scotland Yard. Ritornata in
Francia e preso possesso dell'agenzia, Sheila ha il suo primo cliente, un noto gangster che è alla
ricerca della sua amichetta fuggita con un falsario. I pedinamenti si incrociano: anche Teddy è alla
ricerca del falsario.
Matrimonio all'italiana
Anno: 1964 - Nazione: Italia - Regia: Vittorio De Sica
Interpreti: Sofia Loren (Filumena Marturano), Marcello Mastroianni (Domenico Soriano), Aldo
Puglisi (Alfredo)
Filumena è giovane, bella, e fa la prostituta per vivere. Finché non incontra Domenico Soriano,
pasticcere benestante, che la toglie dalla strada e ne fa la sua amante e cameriera. La donna, che
vuole diventare la signora Soriano, escogita allora un incredibile stratagemma per farsi sposare
dall'amante: fingendosi moribonda chiede a Domenico, come ultimo desiderio, di prenderla in
moglie e di farla morire in pace con Dio. Scoperto l'inganno, Domenico ottiene l'annullamento. Ma
Filumena gioca il suo asso nella manica: tre figli cresciuti lontano dalle malelingue, uno dei quali è
l'erede di Domenico. Il film è tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo Filumena Marturano e
ottiene due nomination all'oscar, vincendo un Golden Globe come miglior film straniero.
Divorzio all'italiana
Anno: 1961 - Nazione: Italia - Regia: Pietro Germi
Interpreti: Marcello Mastroianni (Barone Fefè Cefalù), Stefania Sandrelli (Angela),
Daniela Rocca (Rosalia), Lando Buzzanca (Carmelo)
Il barone Fefè Cefalù, uomo d'onore, siciliano, è sposato da quindici anni con
Rosalia, donna poco attraente e petulante, dalla quale vorrebbe fuggire. Anche
perché innamorato, e ricambiato, della bella cugina Angela, appena sedicenne: per lei farebbe tutto,
anche un delitto d'onore, crimine per il quale la legge (di allora) non prevede pene troppo pesanti. E
così facilita il riavvicinamento tra Rosalia e Carmelo, un suo vecchio spasimante. La donna cade
nella trappola: sorpresa tra le braccia dell'amante, viene uccisa dal marito tradito. Dopo aver
scontato qualche anno di carcere, il barone può così coronare il suo sogno d'amore e sposare la
giovane, ma irrequieta, Angela: vivranno felici e contenti.
PRANZO DI NOZZE
Anno: 1956 - Nazione: USA - Regia: Richard Brooks - Durata: 93'
Interpreti: Bette Davis, Ernest Borgnine, Debbie Reynolds, Barry Fitzgerald
Due giovani annunciano di volersi sposare con una cerimonia semplice e intima. Ma
la madre di lei non è d'accordo e vuole organizzare un matrimonio costoso che segua
per intero tutto il corollario tradizionale. I ragazzi si trovano a dovere affrontare
molti problemi che pensavano di non avere: dove festeggiare, quali persone invitare, come vestirsi...
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22. COME SPOSARE UN MILIONARIO
Anno: 1953 - Nazione: USA - Regia: Jean Negulesco - Durata: 95'
Interpreti: David Wayne, Betty Grable, Lauren Bacall, Marilyn Monroe
Sposare un milionario è un sogno ambizioso, soprattutto per tre giovani spiantate indossatrici che
vivono a New York. Così Shatze, Loco e Pola decidono di mettere insieme i loro risparmi e
comprarsi un lussuoso appartamento, base d'apporggio per tessere le loro trame. Ma non è facile
trovare il milionario giusto. E poi c'è sempre il rischio di innamorarsi dell'uomo "sbagliato",
simpatico bello e (apparentemente) povero.
IL MATRIMONIO
Anno: 1953 - Nazione: Italia - Regia: Antonio Petrucci - Durata: 82'
Interpreti: Renato Rascel, Silvana Pampanini, Vittorio De Sica, Alberto Sordi
Una mattina il ricco possidente Lomov si reca dal suo medico curante per chiedergli
la mano della figlia Natalia. Strada facendo incontra Smirnov, un amico
profondamente misogino che gli illustra i lati negativi del matrimonio. Le certezze di
Lomov vacillano e appena vede Natalia incomincia a litigare, prima ancora di chiederla in moglie.
Smirnov, intanto, conosce una giovane donna che tiene testa alla sua arroganza. E' fatta: Smirnov si
innamora.
E' ARRIVATO LO SPOSO
Anno: 1951 - Nazione: USA - Regia: Frank Capra - Durata: 114'
Interpreti: Bing Crosby, Jane Wyman, Franchot Tone
Peter Garvey, corrispondente di guerra a Parigi, trascura la sua fidanzata che vive a Boston e che
minaccia di rompere il fidanzamento per sposare il suo datore di lavoro, miliardario. Peter parte per
Boston e arriva giusto in tempo per riconquistare Emma. Il film è farcito di buoni sentimenti, anche
perché Peter è molto impegnato in azioni a favore dell'infanzia orfana, e di intermezzi musicali. La
canzone "In the Cool, Cool, Cool of the Evening" vinse l'Oscar.
ERO UNO SPOSO DI GUERRA
Anno: 1949 - Nazione: USA - Regia: Howard Hawks - Durata: 105'
Interpreti: Randy Stuart, Marion Marshall, Ann Sheridan, Cary Grant
Seconda Guerra Mondiale, Germania: il capitano francese Henri Rochard è in
missione presso il contigente americano. Qui incontra il tenente americano Catherine
Gates. I due si innamorano e si sposano. Al rientro in partia, Henri chiede che venga
applicata anche a lui la legge per "le spose di guerra". Ma la richiesta costituisce un precedente non
previsto... Così, per scavalcare gli intoppi burocratici e accompagnare la moglie negli Stati Uniti, il
capitano si traveste da donna.
I PROMESSI SPOSI
Anno: 1941 - Nazione: Italia - Regia: Mario Camerini - Durata: 115'
Interpreti: Gilda Marchiò, Ruggero Ruggeri, Dina Sassoli, Gino Cervi
Il film è decisamente fedele all'intreccio del celebre romanzo di Alessandro
Manzoni. iN Alcune inquadrature anzi ricorda proprio le illustrazioni dell'edizione
del romanzo del 1827. La vicenda inizia con i bravi che intimano a Don Abbondio di
non celebrare il matrimonio tra Renzo e Lucia; segue la fuga dal paese; l'episodio dell'Innominato e
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23. della sua conversione; il soggiorno a Milano e la peste; infine il sospirato matrimonio. Prodotto con
larghezza di mezzi dalla Lux, è stato scritto da Gabriele Baldoini e Ivo Perilli in collaborazione di
Emilio Cecchi e Riccardo Bacchelli e musicato da Ildebrando Pizzetti.
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