1. RaffaelloRaffaello
Raffaello fu uno dei pittori più
influenti della storia dell'arte
occidentale. La sua ripresa dei temi
michelangioleschi, mediati dalla sua
visione solenne e posata, fu uno
degli input fondamentali
del manierismo. Gli allievi della sua
bottega ebbero frequentemente
carriere indipendenti in più corti
italiane ed europee, che diffusero
ovunque la sua maniera e i suoi
traguardi.
2. Vita
•Nasce a Urbino nel 1474 dal pittore Giovanni Santi
•Dopo un apprendistato dal Perugino (1494-1498), si sposta per cinque
anni tra Città di Castello, Perugia e altri centri dell’Umbria e delle Marche
(1499-1504)
•Il periodo fiorentino (1504-1508) lo fa conoscere come pittore di
ritratti e gli dà possibilità di studiare Michelangelo e Leonardo
•Trasferitosi a Roma, riceve dal papa l’incarico di decorare i suoi
appartamenti: la Stanza della Segnatura, la Stanza di Eliodoro, la
Stanza dell’Incendio di Borgo
•Sempre a Roma, progetta e decora la villa di Agostino Chigi e Villa
Madama
•Progetta anche una pianta per la Basilica di San Pietro
•Muore nel 1520 di febbri
4. Per quest'opera Raffaello si ispirò a
un'analoga tavola che proprio in
quegli anni Perugino stava
dipingendo per il Duomo di Perugia
Il confronto con l'opera di Perugino,
che a sua volta si ispirava nello
sfondo all'affresco della Consegna
delle chiavi dipinta dallo stesso autore
nella Cappella Sistina, dimostra
l'acuirsi delle divergenze tra maestro e
allievo, verso un generale
superamento, da parte di Raffaello,
dei modi quattrocenteschi all'insegna
di una rappresentazione più
coinvolgente e realistica.
6. Ritratto di Maddalena Strozzi
Databile al 1506 circa e conservato nella Galleria
Palatina a Firenze
L'opera, nell'impostazione generale, è
palesemente ispirata alla Gioconda (che
Raffaello ebbe forse la possibilità di vedere
in quegli anni) ma sicuramente manca di
ogni evocazione allusiva o misteriosa tipica
della ritrattistica di Leonardo da Vinci,
prediligendo la rappresentazione fedele
delle caratteristiche umane: infatti la
figura si impone come presenza fisica, col
viso pieno, con lo sguardo rivolto
all'esterno, ben consapevole del prestigio del
suo rango sociale.
8. Volta della
Stanza della
Segnatura
Temi tipici del Rinascimento,
come la concordanza tra
sapienza antica e moderna,
pagana e cristiana, la poesia
come fonte di rivelazione e
conoscenza, la giustizia
come culmine delle virtù
etiche, vengono così ad essere
rappresentate tramite azioni,
in maniera del tutto naturale
e diretta. Al posto delle
rappresentazioni ermetiche
dei suoi predecessori
Raffaello creò scene che
dovevano apparire concrete
ed eloquenti, familiari grazie
alla straordinaria
padronanza del mezzo
pittorico.
9. La Scuola d’Atene, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Stanza della
Segnatura, 1508-11
La Scuola di Atene esalta la ricerca razionale. L'affresco,
inquadrato da un arco dipinto, rappresenta i più celebri filosofi e
matematici dell'antichità intenti nel dialogare tra loro, all'interno di
un immaginario edificio classico, rappresentato in
10. Il Parnaso, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Stanza della
Segnatura
Visione scenografica ed equilibrata, in cui le
masse di figure si dispongono, con gesti
naturali, in simmetrie solenni e calcolate,
all'insegna di una monumentalità e una
grazia che vennero poi definite "classiche"
11. Liberazione di San Pietro dal
carcere
La monumentalità di Raffaello, rispetto a
Michelangelo, appare chiaro come non
derivi dal tormento plastico delle figure,
ma da equilibri accuratamente studiati,
che bilanciano la composizione e i sussulti
spirituali dei protagonisti
12. Mentre la fama di Raffaello si andava
espandendo, nuovi committenti desideravano
avvalersi dei suoi servigi, ma solo quelli più
influenti alla corte papale poterono riuscire a
distoglierlo dai lavori in Vaticano. Tra questi
spiccò sicuramente Agostino Chigi, ricchissimo
banchiere di origine senese, che si era fatto
costruire in quegli anni la prima e imitatissima
villa urbana da Baldassarre Peruzzi, quella
poi detta villa Farnesina.
Trionfo di Galatea nella
Villa Farnesina (1512)
Per far fronte alla sua crescita di popolarità e alla
conseguente mole di lavoro richiesto, Raffaello
mise su una grande bottega, strutturata come una
vera e propria impresa capace di dedicarsi a
incarichi sempre più impegnativi e nel minor
tempo possibile, garantendo comunque un alto
livello qualitativo. Prese così all'apprendistato
non solo garzoni e artisti giovani, ma anche
maestri già affermati e di talento
Arazzo per la Cappella Sistina, su
disegni di Raffaello e aiuti (1515-19)
14. • La pala accosta per la prima volta due episodi trattati
nel Vangelo secondo Matteo: in alto la Trasfigurazione di
Gesù, su una collinetta, con gli apostoli
(Pietro, Giovanni e Giacomo) prostrati per la sfolgorante
manifestazione divina di Gesù, affiancato dalle
manifestazioni sovrannaturali di Mosè ed Elia, profeti nelle
cui parole si prevedeva l'accaduto; nella parte inferiore i
restanti apostoli che si incontrano con il fanciullo ossesso, con
gli occhi sbiechi e circondato dai parenti, che sarà
miracolosamente guarito da Gesù al ritorno dal Monte Tabor.
• Tale innovazione iconografica è probabilmente da ascrivere
alla volontà di aggiungere spunti drammatici per meglio
competere con Sebastiano del Piombo e il suo tema,
la Resurrezione di Lazzaro, già naturalmente dinamico