2. la Repubblica
MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO 2012 L’INCHIESTA
R2MONDO
I 48
La televisione generalista è in crisi
Ma anche i canali tematici e i reality
non godono di buona salute. Perché
oggi il nuovo fenomeno è Internet
dove chiunque può scegliere, in
qualsiasi momento della giornata,
il programma preferito. Può
piazzare le sue immagini e farle
vedere al mondo. Così ognuno di noi
diventa “produttore di se stesso”
Web
L’era della
tv fai da te (segue dalla copertina)
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
to lo stratega di YouTube Ro-
bert Kyncl al Consumer Elec-
tronic Show di Las Vegas – un
saranno creati su Internet. Ca-
nali! Non singoli video.
Il Nordamerica continua ad
nadese guarda online 251 video
al mese tra film, sport, musica,
informazione. Negli Stati Uniti
nomi che spaziano da Disney
all’agenzia stampa Reuters,
passando per la casa cinema-
FEDERICO RAMPINI dato che dovrebbe far riflettere essere all’avanguardia nelle ri- il consumo raggiunge 204 video tografica Lionsgate e il rapper
l’industria dello spettacolo». voluzioni tecno-sociali, e an- ogni mese. YouTube ne sta Jay-Z. Le tv si affannano a rin-
NEW YORK Sempre secondo le previsioni che in questo caso è probabile traendo le conseguenze: ha correre questa tendenza, e a lo-
primi sintomi di questo elaborate nel quartier generale che il resto del mondo finisca lanciato 100 milioni di investi- ro volta moltiplicano le offerte
I fenomeno erano stati av-
vistati da tempo: sotto i
20 anni, esiste un’intera
“generazione senza” te-
lespettatori di tipo tradiziona-
le, cioè quelli abituati a seder-
si davanti a uno schermo e a
di Google, entro il prossimo de-
cennio il 75% di tutti i canali tv
per imitare il modello più avan-
zato. Già oggi in media ogni ca-
menti in produzioni video ori-
ginali, alleandosi con grandi
in streaming, cioè via Internet:
programmi che si possono sca-
ricare in diretta sul pc, sull’i-
Pad, sul telefonino. E’ una lotta
contro il tempo, anche perché
nel mondo dei video online gli
spot pubblicitari stanno cre-
fare zapping col telecomando scendo al ritmo del 42% annuo.
in mano. Tanti giovani ameri- La velocità con cui i grandi
cani ignorano dalla nascita network televisivi sono avviati
quella dipendenza passiva dai al declino, ispira qualcuno a ce-
palinsesti: si fanno la loro tv su lebrare con toni nostalgici la fi-
misura, “à la carte”, selezio- ne di un’epoca. L’esperto di tec-
nologia del Wall Street Journal,
Kevin Sintumuang, ha trasfor-
“Ben presto mato la sua column in una iro-
il 90% di tutto nica lettera di addio. I toni sono
quelli con cui ci separa dopo la
il traffico online fine di un lungo amore: «Cara tv
sarà occupato via cavo, lasciami dire che non è
dai video” colpa tua, dipende tutto da me.
Sono cambiato in questi anni.
Raramente sto a casa. E quando
nando su YouTube i program- ci sono, non ho lo sguardo in-
mi che li interessano e passan- collato ai programmi tv in diret-
doseli fra amici grazie a Face- ta. Ho arretrati di settimane da
book e altri siti sociali. Ma smaltire, nel mio videoregistra-
adesso YouTube e gli altri non tore. Ma soprattutto, se mi rilas-
si accontentano più di essere so su un divano con un teleco-
dei motori di ricerca. Diventa- mando, è su Internet che vado a
no i nuovi centri della produ- cercare lo show o il film che mi
zione e distribuzione di pro- interessa. Mi dispiace. Questa è
grammi tv, oltre che della rac- semplicemente la realtà. Ti la-
colta pubblicitaria. scio, cable-tv».
Scordatevi l’epoca in cui Nella lettera d’addio c’è una
YouTube era sinonimo di vi- verità tecnologica. La morte
deo “virali” con bebè che sghi- della tv soppiantata dallo
gnazzano, gattini esilaranti, e streaming online, non signifi-
video musicali di modesta qua- ca la fine dello schermo a cri-
lità acustica. «Ben presto il 90% stalli liquidi o Hd-plasma, non
di tutto il traffico online sarà oc- comporta la rinuncia alla qua-
cupato dai video – ha annuncia- lità dell’immagine, non co-