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Benessere illuminotecnico
Richiamo: la luminanza
• La luminanza è il rapporto tra l’intensità luminosa prodotta da una 
superficie riflettente in  una determinata direzione e l’area della 
proiezione di questa superficie nella stessa direzione prescelta. Si 
esprime in candele/m2 e riguarda la sensazione di luminosità di una 
superficie in confronto a zone adiacenti.
Richiamo: la luminanza
• A tale fattore è collegato il cosiddetto rapporto di luminanza tra un 
oggetto con una determinata luminanza e la superficie circostante.
• Alla luminanza è collegato, inoltre, il fattore di contrasto dato dal 
rapporto tra la differenza di luminanza tra la superficie in esame ed il 
fondo, e la luminanza del fondo stesso.
• Alla luminanza sono collegati i fenomeni di abbagliamento e di 
discriminazione.
Abbagliamento
• È la condizione in cui, per effetto di luminanze molto elevate o di 
differenze di luminanze troppo accentuate la percezione visiva risulta 
difficile o si viene a creare un senso di "discomfort". 
• Ad esempio, se una sorgente luminosa di luminanza piuttosto elevata 
entra all'improvviso nel campo visivo, la sensibilità della retina 
decresce con estrema rapidità non solo in corrispondenza del punto 
in cui si forma l'immagine ma anche nelle vicinanze di tale punto. In 
queste condizioni non risulta più possibile vedere nulla nella zona 
intorno alla sorgente. 
Abbagliamento
Abbagliamento
• Nel caso in cui l'abbagliamento sia dovuto a differenze di luminanze 
nel campo visivo troppo marcate, esso è tanto maggiore quanto più 
elevata è l'entità di tale differenza. 
• L'abbagliamento può essere determinato, oltre che da una sorgente 
luminosa non sufficientemente schermata anche, altrettanto 
facilmente, dal piano troppo brillante di un tavolo o di una macchina 
oppure da una finestra. Dopo che la causa dell'abbagliamento 
scompare dal campo visivo, ci vuole un poco di tempo prima che la 
retina si riadatti. 
Effetti della cattiva illuminazione 
• bruciore
• lacrimazione
• secchezza
• senso di corpo estraneo
• ammiccamento frequente
• fastidio alla luce
• pesantezza
• visione annebbiata
• visione sdoppiata
• stanchezza alla lettura
Astenopia 
(sindrome da affaticamento visivo)
Cause dei problemi di visione
• Abbagliamento
• Riflessi
• Affaticamento dei muscoli palpebrali in stato di contrattura per 
difendersi dall’eccesso di luce
• Effetto flicker o sfarfallamento  può causare  distrazione e provocare 
malesseri come mal di testa
• Effetto stroboscopico ‐ in determinati posti di lavoro con macchine in 
movimento ‐ può provocare una errata percezione dei moti rotativi e 
quindi può determinare situazioni di pericolo. 
Parametri che influenzano la visione
Caratteristiche del compito
visivo
Capacità visive del
soggetto
Caratteristiche dell’ambiente
tempo di esposizione allo
specifico compito visivo
visus
del microclima
(Umidità Rel, velocità dell’aria)
angolo sotteso motilità oculare
degli inquinanti aerodispersi (polveri,
vapori, gas ecc.)
nitidezza dell’immagine senso cromatico della visione a distanza
tempo di persistenza Funzione retinica
del sistema di illuminazione (rapporti
di luminanza, resa del contrasto,
abbagliamento, caratteristiche
spettrali delle sorgenti di luce
artificiale, rapporto tra luce naturale
e artificiale, ecc.)
contrasto cristallino
Condizioni di buona percezione
• Le condizioni essenziali per una buona percezione visiva sono le seguenti:
• l'illuminamento deve essere sufficientemente elevato in relazione alle 
dimensioni dell'oggetto, ai contrasti, al tempo di percezione ed all'età del 
soggetto;
• la luminanza della zona immediatamente adiacente al compito visivo non 
deve essere più elevata di quella del compito visivo stesso;
• il contrasto tra lo sfondo immediato del compito visivo e l'ambiente non 
deve essere troppo accentuato e la transizione deve essere graduale;
• si devono adottare le misure più adeguate per evitare l'abbagliamento.
Confort visivo
• “Il comfort visivo è una necessità essenziale dell’uomo che può 
influenzare le prestazioni lavorative, la salute e la sicurezza, l’umore e 
l’atmosfera. I lavoratori negli uffici possono sentirsi più affaticati in 
presenza di un impianto che produce abbagliamento 
nell’illuminazione, ma le stesse persone possono temporaneamente 
provare piacere e sentirsi eccitate dalle luci lampeggianti di una 
discoteca” (dal manuale IES)
Apporto della luce solare
• La luce solare diretta non è consigliabile negli ambienti di lavoro per 
l’eccessiva brillanza che essa determina, con un conseguente 
affaticamento della vista.
• Negli ambienti confinati è in funzione del numero e della superficie 
delle finestre che deve essere almeno 1/8 della superficie del  
pavimento (ma consigliato un valore di 1/4)
Apporto della luce solare
• Quando non risulta sufficiente la luce naturale si sopperisce con la 
luce artificiale.
• Dal punto di vista igienico l’illuminazione artificiale degli ambienti di 
lavoro deve avere almeno tre requisiti essenziali: essere sufficiente, 
(senza provocare peraltro fenomeni di abbagliamento), uniforme con 
giusta proporzione tra luce ed ombra;
Illuminazione artificiale
• Quando la luce naturale non è sufficiente bisogna integrarla con 
quella artificiale che deve rispondere ai seguenti requisiti essenziali:
• essere sufficiente
• composizione spettrale più possibile a quella naturale
• non provocare abbagliamento
• essere uniforme rispettando i giusti contrasti tra luce e ombra
• priva di oscillazioni
Illuminazione artificiale
• Di fondamentale importanza sono le modalità di distribuzione della 
luce nell’ambiente, distinte in diretta, indiretta e mista unitamente 
alla dislocazione delle sorgenti luminose.
• La normativa vigente in materia di igiene del lavoro prescrive che i 
lavoratori operino in ambienti raggiunti dalla luce naturale, salvo casi 
particolari in deroga. Anche la luce artificiale deve essere prevista per 
integrare la luce naturale al fine di garantire lo svolgimento 
dell'attività in sicurezza e senza particolare affaticamento visivo.
Illuminazione artificiale
Illuminazione
diretta
Illuminazione
indiretta
Illuminazione
mista
Presenta massimo
rendimento con lo
svantaggio di essere
facilmente abbagliati
L’ambiente di lavoro è
illuminato con luce
riflessa (da soffitti o
pareti), evita
l’abbagliamento ma ha
un basso rendimento e
tende a variare i
contrasti riducendo la
percezione degli oggetti
È una combinazione
delle precedenti e tende
a evitare i difetti
accennati
Illuminazione diretta 
e indiretta
DIRETTADIRETTA
COMBINAZIONE
DIRETTA RIDOTTA E
INDIRETTA
COMBINAZIONE
DIRETTA RIDOTTA E
INDIRETTA
SCHERMO VIDEO
TASTIERA
FOGLIO
Illuminazione di un luogo di lavoro
• illuminazione generale sufficiente ma contenuta
• finestre schermate con “veneziane”
• tende adeguate (di tessuto spesso, chiare e a tinta unica) 
• davanti e dietro lo schermo non devono esserci finestre
• le postazioni VDT distano almeno 1m dalle finestre
• schermi posti a 90° rispetto alle finestre
Illuminazione di un luogo di lavoro
• la direzione principale  dello 
sguardo deve trovarsi parallela al 
fronte delle finestre
• illuminazione in forma a strisce e 
disposta parallela rispetto al  
fronte delle finestre
• pareti tinteggiate in colore chiaro 
non bianco e non riflettente
STRISCIA DI LUCE ARTIFICIALE
POSTI DI LAVORO AI VDT
TENDE
VENEZIANE
Livelli di illuminamento (vecchio DPR 303/56)
Locali o tipo di lavoro Vecchie disposizioni del DPR
303/56
Standards
europei
Deposito 10 100 - 200
Aree di passaggio 20 100 - 200
Lavori grossolani 40 200 - 400
Lavori di media finezza (illuminazione
generale)
20 200 - 400
Lavori di media finezza (illuminazione
localizzata)
100 1000 - 2000
Lavori fini (illuminazione generale) 40 400 - 800
Lavori fini (illuminazione localizzata) 200 2000 - 4000
Lavori finissimi (illuminazione
generale)
60 800 - 1200
Lavori finissimi (illuminazione
localizzata)
300 4000 - 6000
Idoneità dei tipi di lampada
INADEGUATAINADEGUATA ADEGUATA IN DETERMINATE
CIRCOSTANZE
ADEGUATA IN DETERMINATE
CIRCOSTANZE
BUONABUONA
LAMPADA A
IRRAGGIAMENTO
LIBERO
LAMPADA A
IRRAGGIAMENTO
LIBERO
LAMPADA CON
SCHERMO A
VETRO OPACO
LAMPADA CON
SCHERMO A
VETRO OPACO
LAMPADA CON
GRIGLIA
LAMPADA CON
GRIGLIA
45°
Idoneità dei tipi di lampada
• In caso di lampade a soffitto non 
schermate, la linea tra l’occhio e la 
lampada deve formare con l’orizzonte un 
angolo non inferiore a 60°
UNI 12464 ‐ Illuminazione dei posti di lavoro
• Premessa: Tutte le norme hanno carattere volontario, a meno che una 
legge le renda obbligatorie.
• In particolare, la UNI 12464 dice: “La presente norma europea non 
specifica i requisiti illuminotecnici riguardanti la sicurezza e la salute 
dei lavoratori”, ma solo quelli che “corrispondono alle esigenze di 
comfort vivo e di prestazione visiva”.
• La progettazione di un impianto è sotto la piena responsabilità del 
progettista, la sua adeguatezza fa capo al datore di lavoro
UNI 12464 ‐ Illuminazione dei posti di lavoro
• La UNI EN 12464 prescrive valori dipendenti dal compito visivo per i 
alcuni parametri illuminotecnici:
• illuminamento;
• resa dei colori;
• abbagliamento. All’interno di edifici: 
UNI EN 12464‐1 (2004) 
All’esterno di edifici: 
UNI EN 12464‐2 (2008)
UNI 12464 ‐ Illuminazione dei posti di lavoro
Grazie per l’attenzione

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