2. IL FILM
Bronson è un film del 2008 diretto da Nicolas
Winding Refn.
Il film ha per protagonista l'attore britannico Tom
Hardy, che interpreta il feroce criminale Michael
Gordon Peterson, meglio conosciuto
come Charles Bronson.
Bronson è noto per esser stato il «Più pericoloso
criminale d’Inghilterra» e per aver trascorso gran
parte della sua vita in carcere, passando oltre
trent'anni in isolamento.
3. LA TRAMA
Il giovane Michael Gordon Peterson, fin da giovane, ha sempre manifestato atteggiamenti aggressivi, che lo hanno portato
più volte ad atti di violenza fisici, segno della sua ricerca di notorietà e affermazione personale. Il suo sogno è quello di
diventare famoso.
Nel 1974, a soli 22 anni, gli si spalancano le porte del carcere, dopo aver rapinato un ufficio postale, lasciando soli la moglie
e il figlio.
Entrato in carcere per scontare una condanna di sette anni, continua la smania di essere al centro dell'attenzione. Così da
inizio ad una serie violenze rivolte ai secondini e ad altri detenuti, spadroneggiando all'interno del carcere, che egli
definisce una camera d'albergo, e diventa l'idolo degli altri detenuti. Le autorità decidono quindi di trasferirlo in diversi
penitenziari, nella speranza di calmare la sua violenza, ma ogni tentativo è vano. Viene mandato in un ospedale
psichiatrico, dove gli vengono iniettate alte dosi di farmaci sedativi e qui cerca di strangolare un paziente che aveva
ammesso di essere un pedofilo e quindi torna in carcere.
Dopo diversi anni torna in libertà sulla parola e va vivere da suo zio a Luton, dove inizia ad appassionarsi alla boxe a mani
nude, cambiando il proprio nome in Charles Bronson, in omaggio al famoso attore. La sua carriera di pugile finisce in fretta,
dopo essersi innamorato di una donna, per la quale ruba un anello di fidanzamento; proprio per questo furto viene
nuovamente arrestato. In carcere si rende nuovamente protagonista di atti di violenza nei confronti delle guardie, rimane
inoltre coinvolto in una rivolta dove prende in ostaggio un bibliotecario, ingaggiando una lotta contro agenti
antisommossa. Proprio per questi motivi la sua condanna viene estesa, passando oltre trent'anni della sua vita in
isolamento, periodo in cui inizia a interessarsi di arte, scrivendo libri e realizzando opere d’arte che hanno già trovato un
circuito di vendita ed esposizione. Quindi infine riuscirà a raggiungere la fama desiderata, ricordando le parole di Wilde:
“Bene o male, purché se ne parli”
5. LA SCENA
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=f3Fzh4JWdWU
Nella scena scelta è in atto una sottospecie di “festa” che ha luogo in un ospedale psichiatrico.
Questo estrapolato si rifà al videoclip prima di tutto per la totale assenza di dialogo e la presenza di musica per
tutta la scena.
Inizialmente abbiamo un’inquadratura generale su tutta la palestra dove si svolge la “festa”, poco dopo
l’inquadratura si sposta più direttamente sui pazienti dell’ospedale, che al partire della musica iniziano a saltare e
ballare, al centro di essi, vediamo il protagonista muoversi molto più goffamente e lentamente degli altri pazienti
mostrando disinteresse per la musica.
Da li, Charles, inizia a muoversi verso di noi e poco dopo abbiamo un altro cambio di inquadratura che ci fa capire
la meta di Bronson, ossia la porta di uscita. Così continua a camminare come se stesse venendoci incontro fino a
che la guardia non gli fa segno di tornare indietro. Bronson si riavvia verso il centro della stanza e poco prima della
fine della scena l’inquadratura torna ad essere la stessa dell’inizio del video, e ci mostra come tutti gli altri
pazienti siano ancora presi dalla musica, persino la signora seduta “più vicino” a noi.
Il video si conclude con un totale cambio in un primo piano su Bronson in preda alla disperazione mentre piange e
urla.
Il regista quindi ci mostra la voglia del protagonista di andarsene e la disperazione/pazzia mentale creatasi
durante i numerosi anni nelle varie prigioni e ospedali.