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Lo Spazio Filmico
Imparare le tecniche del linguaggio cinematografico è un po' come imparare una
lingua straniera. Bisogna conoscere (oltre che il lessico e la pronuncia) la
grammatica e la sintassi, anche il cinema, infatti, ha un suo linguaggio e se nello
studio delle lingue si imparano innanzitutto verbi e pronomi, la base del cinema
sono le inquadrature. Nel cinema, così come in fotografia, la porzione di spazio
fisico mostrata o “inquadrata” dall’obiettivo di una cinepresa o di una macchina
fotografica, si chiama inquadratura. Tutto ciò che resta fuori dall'inquadratura è,
                        inquadratura
per definizione,
Fuori campo.

Nel caso del cinema, essendo
l'inquadratura protratta nel tempo (la
durata della ripresa), in fase
di montaggio assume il significato di
"unità di montaggio": è la porzione della
ripresa che rimane integra, a seguito
della decisione del montatore di
non tagliarla.
Quando guardiamo un film, possiamo trovarci di fronte a inquadrature fisse
(statiche) e a inquadrature in movimento (dinamiche). Quella fra
inquadratura statica e inquadratura dinamica è una distinzione fondamentale
dal punto di vista espressivo: al cinema osservare da un punto di vista fisso
qualcosa che si muove, comporta uno sguardo oggettivo sul personaggio o
sull’oggetto inquadrato; adottare un punto di vista mobile, invece, provoca
sempre un senso di maggiore immediatezza, un notevole coinvolgimento
dello spettatore e, dunque, uno sguardo soggettivo sul mondo.
Una regola non scritta è che nei film drammatici saranno molto
più frequenti le inquadrature del volto, infatti in questo tipo di
film la mimica facciale (se gli attori sono bravi) è determinante
ai fini della comunicazione dei sentimenti e quindi della nostra
immedesimazione.
Mentre nei film d'azione saranno prevalenti le inquadrature
più lontane, quelle in cui vediamo il personaggio combattere,
scappare, inseguire ...
Campi e Piani


Di volta in volta, cioè, il regista deve scegliere se mettere al centro del
“quadro” della macchina da presa, il personaggio (e in questo caso si
parlerà di Piani) o l'ambiente (in questo caso si parla di Campi).
           Piani                                            Campi

Si parla di campo quando il soggetto dell'inquadratura è l'ambiente
esterno in cui si muovono i personaggi, oppure quando l’inquadratura è
equamente divisa tra ambiente e personaggi.
Si parla di piano quando il soggetto dell'inquadratura è un personaggio
Primissimo piano (PPP)


Nella figura umana, l'esempio più
tipico, il primissimo piano é
l'inquadratura di tutto il volto che
confina con i bordi del quadro. Il
volto del soggetto, dunque, riempie
l'inquadratura, ed è generalmente
tagliato sopra gli occhi e a metà del
collo (a volte il taglio è fatto partire
dal mento). L'inquadratura è molto
stretta e particolarmente
cinematografica, consentendo di
cogliere l'anima del soggetto.
Primo piano (PP)


Inquadratura di un volto dall'altezza
delle spalle o di un oggetto è ripreso
per intero. Il soggetto è isolato dal
contesto, e la sua espressione è il
centro dell'attenzione. In fotografia è
conosciuto anche come "formato
tessera".
Che differenza visiva immediata c'è tra Primo
Piano e Primissimo Piano?

In quest'altro caso, abbiamo un Primissimo
Piano di Orlando Bloom, ne Il Signore degli
Anelli di Peter Jackson.
Allora parleremo di Primissimo Piano quando
al centro dell'inquadratura c'è il volto del
personaggio.

Basta fare il raffronto con l'immagine seguente:
In questo caso, identico è il personaggio, ma la
telecamera si è spostata leggermente
all'indietro per un Primo Piano e questo ci
permette di osservare un dato fondamentale:
Legolas sta per lanciare una freccia.
Siamo cioè all'interno di un momento dinamico
del film, c'è azione, qualcuno lo sta attaccando
(anche se per il momento è Fuori campo).
Mezza Figura o Piano Medio
(MF o MPP)


Inquadratura di un personaggio
dall'altezza della vita in su, cioè
ne inquadra metà circa del corpo
(appunto mezza figura). Noi non
distinguiamo più i particolari
dell'espressione, come nel
Primissimo Piano, ma abbiamo
un elemento fondamentale per
decifrare il
personaggio: il suo
abbigliamento.
Un esempio tipico del suo
utilizzo lo ritroviamo nei
telegiornali
Piano Americano (P.A)

Il Piano americano si ha quando il
personaggio è inquadrato dalle ginocchia
un su. Si tratta di un tipo di piano che ha
una sua storia. Questo tipo di inquadratura
si affermò infatti nel cinema a partire da
un'esigenza concreta: focalizzare
l'attenzione dello spettatore su un pistolero
pronto a estrarre e sparare. Proprio perché
questo tipo di scena era frequentissima nei
film western di produzione americana,
questo tipo di inquadratura prese il nome
appunto di Piano americano.
Figura Intera (F.I.)

Si ha Figura Intera quando il personaggio
è inquadrato dalla testa ai piedi.
Il protagonista della scena è al centro
dell’inquadratura, non ne distinguiamo le
emozioni, ma i gesti e i movimenti sono
mostrati al meglio.
Campo Medio o Campo d’Insieme
(C.M.)

 I personaggi sono a media distanza dalla
macchina e perfettamente distinguibili. Si
ha appunto un'inquadratura in cui spazio e
personaggi si trovano insieme ma lo
spazio circostante è ancora preponderante,
seppur di poco, cioè un Campo d'insieme.
                                d'insieme


                                             I Personaggi sono presentati,
                                             di solito, al centro
                                             dell’inquadratura.
Campo Totale (C.T.)

Nel Campo Totale, appaiono tutti i
personaggi che agiscono in scena,
principali e secondari, insieme su piani
diversi. L'ambiente è rappresentato nella
sua totalità (ad esempio una intera stanza);
nel contempo le figure umane assumono
grande rilevanza. Lo spazio è quasi
equamente diviso fra i
personaggi e l'ambiente.
Campo Lungo (C.L.)

L'ambiente, pur essendo ripreso in maniera
ampia, presenta un centro di interesse.
Eventuali figure umane sono distinguibili,
ma rimangono inglobate nel paesaggio.
Infatti la maggior parte dello spazio
dell'inquadratura è riservata all'ambiente.
Campo Lunghissimo (C.L.L.)

È l'inquadratura più ampia possibile. La
porzione di spazio inquadrata dalla
telecamera è talmente vasta, il paesaggio
(o la scenografia) è talmente ampio che
la presenza di eventuali figure umane
sarebbe difficilmente notabile. Queste
sono infatti riprese a grande distanza e
immerse nel paesaggio circostante.
Dettaglio (Dett.)

In genere, si usano entrambi i termini per
indicare lo stesso tipo di inquadratura
(oppure "Particolare" (part.) se in
movimento), quella cioè in cui il campo
visivo è dominato da una piccola parte
(particolare appunto) di un
soggetto umano o da un oggetto.

                                             Inquadratura ravvicinata (a tutto
                                             schermo). A volte il termine
                                             dettaglio si usa per il corpo
                                             umano e il termine particolare per
                                             gli oggetti inanimati, a volte
                                             esattamente il contrario.
                                             Costringere lo spettatore a notare
                                             un particolare che altrimenti
                                             sfuggirebbe.
Oggettiva e Soggettiva


     • Oggettiva: come se fosse vista da un personaggio estraneo alla
       Oggettiva
     vicenda. "reale" se la posizione della telecamera è accessibile,
     "irreale" nel caso opposto.

     • Soggettiva: ripresa dal punto di vista di un personaggio, l'asse
       Soggettiva
     ottico dell'obiettivo coincide con lo sguardo dell'attore.

     • Semi-soggettiva: non vediamo esattamente dagli occhi del
       Semi-soggettiva
     personaggio, ma gli siamo molto vicini, tanto da rievocare tutte le
     sensazioni della soggettiva classica. Nella scena è presente
     solitamente parte del corpo del personaggio seguito, come la nuca.

     • Falsa Soggettiva: inquadratura che pur simulando un carattere di
             Soggettiva
     soggettiva stilistica si rivela o si trasforma in oggettiva

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  • 1. Lo Spazio Filmico Imparare le tecniche del linguaggio cinematografico è un po' come imparare una lingua straniera. Bisogna conoscere (oltre che il lessico e la pronuncia) la grammatica e la sintassi, anche il cinema, infatti, ha un suo linguaggio e se nello studio delle lingue si imparano innanzitutto verbi e pronomi, la base del cinema sono le inquadrature. Nel cinema, così come in fotografia, la porzione di spazio fisico mostrata o “inquadrata” dall’obiettivo di una cinepresa o di una macchina fotografica, si chiama inquadratura. Tutto ciò che resta fuori dall'inquadratura è, inquadratura per definizione, Fuori campo. Nel caso del cinema, essendo l'inquadratura protratta nel tempo (la durata della ripresa), in fase di montaggio assume il significato di "unità di montaggio": è la porzione della ripresa che rimane integra, a seguito della decisione del montatore di non tagliarla.
  • 2. Quando guardiamo un film, possiamo trovarci di fronte a inquadrature fisse (statiche) e a inquadrature in movimento (dinamiche). Quella fra inquadratura statica e inquadratura dinamica è una distinzione fondamentale dal punto di vista espressivo: al cinema osservare da un punto di vista fisso qualcosa che si muove, comporta uno sguardo oggettivo sul personaggio o sull’oggetto inquadrato; adottare un punto di vista mobile, invece, provoca sempre un senso di maggiore immediatezza, un notevole coinvolgimento dello spettatore e, dunque, uno sguardo soggettivo sul mondo.
  • 3. Una regola non scritta è che nei film drammatici saranno molto più frequenti le inquadrature del volto, infatti in questo tipo di film la mimica facciale (se gli attori sono bravi) è determinante ai fini della comunicazione dei sentimenti e quindi della nostra immedesimazione. Mentre nei film d'azione saranno prevalenti le inquadrature più lontane, quelle in cui vediamo il personaggio combattere, scappare, inseguire ...
  • 4. Campi e Piani Di volta in volta, cioè, il regista deve scegliere se mettere al centro del “quadro” della macchina da presa, il personaggio (e in questo caso si parlerà di Piani) o l'ambiente (in questo caso si parla di Campi). Piani Campi Si parla di campo quando il soggetto dell'inquadratura è l'ambiente esterno in cui si muovono i personaggi, oppure quando l’inquadratura è equamente divisa tra ambiente e personaggi. Si parla di piano quando il soggetto dell'inquadratura è un personaggio
  • 5. Primissimo piano (PPP) Nella figura umana, l'esempio più tipico, il primissimo piano é l'inquadratura di tutto il volto che confina con i bordi del quadro. Il volto del soggetto, dunque, riempie l'inquadratura, ed è generalmente tagliato sopra gli occhi e a metà del collo (a volte il taglio è fatto partire dal mento). L'inquadratura è molto stretta e particolarmente cinematografica, consentendo di cogliere l'anima del soggetto.
  • 6. Primo piano (PP) Inquadratura di un volto dall'altezza delle spalle o di un oggetto è ripreso per intero. Il soggetto è isolato dal contesto, e la sua espressione è il centro dell'attenzione. In fotografia è conosciuto anche come "formato tessera".
  • 7. Che differenza visiva immediata c'è tra Primo Piano e Primissimo Piano? In quest'altro caso, abbiamo un Primissimo Piano di Orlando Bloom, ne Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. Allora parleremo di Primissimo Piano quando al centro dell'inquadratura c'è il volto del personaggio. Basta fare il raffronto con l'immagine seguente: In questo caso, identico è il personaggio, ma la telecamera si è spostata leggermente all'indietro per un Primo Piano e questo ci permette di osservare un dato fondamentale: Legolas sta per lanciare una freccia. Siamo cioè all'interno di un momento dinamico del film, c'è azione, qualcuno lo sta attaccando (anche se per il momento è Fuori campo).
  • 8. Mezza Figura o Piano Medio (MF o MPP) Inquadratura di un personaggio dall'altezza della vita in su, cioè ne inquadra metà circa del corpo (appunto mezza figura). Noi non distinguiamo più i particolari dell'espressione, come nel Primissimo Piano, ma abbiamo un elemento fondamentale per decifrare il personaggio: il suo abbigliamento. Un esempio tipico del suo utilizzo lo ritroviamo nei telegiornali
  • 9.
  • 10. Piano Americano (P.A) Il Piano americano si ha quando il personaggio è inquadrato dalle ginocchia un su. Si tratta di un tipo di piano che ha una sua storia. Questo tipo di inquadratura si affermò infatti nel cinema a partire da un'esigenza concreta: focalizzare l'attenzione dello spettatore su un pistolero pronto a estrarre e sparare. Proprio perché questo tipo di scena era frequentissima nei film western di produzione americana, questo tipo di inquadratura prese il nome appunto di Piano americano.
  • 11. Figura Intera (F.I.) Si ha Figura Intera quando il personaggio è inquadrato dalla testa ai piedi. Il protagonista della scena è al centro dell’inquadratura, non ne distinguiamo le emozioni, ma i gesti e i movimenti sono mostrati al meglio.
  • 12.
  • 13. Campo Medio o Campo d’Insieme (C.M.) I personaggi sono a media distanza dalla macchina e perfettamente distinguibili. Si ha appunto un'inquadratura in cui spazio e personaggi si trovano insieme ma lo spazio circostante è ancora preponderante, seppur di poco, cioè un Campo d'insieme. d'insieme I Personaggi sono presentati, di solito, al centro dell’inquadratura.
  • 14. Campo Totale (C.T.) Nel Campo Totale, appaiono tutti i personaggi che agiscono in scena, principali e secondari, insieme su piani diversi. L'ambiente è rappresentato nella sua totalità (ad esempio una intera stanza); nel contempo le figure umane assumono grande rilevanza. Lo spazio è quasi equamente diviso fra i personaggi e l'ambiente.
  • 15. Campo Lungo (C.L.) L'ambiente, pur essendo ripreso in maniera ampia, presenta un centro di interesse. Eventuali figure umane sono distinguibili, ma rimangono inglobate nel paesaggio. Infatti la maggior parte dello spazio dell'inquadratura è riservata all'ambiente.
  • 16. Campo Lunghissimo (C.L.L.) È l'inquadratura più ampia possibile. La porzione di spazio inquadrata dalla telecamera è talmente vasta, il paesaggio (o la scenografia) è talmente ampio che la presenza di eventuali figure umane sarebbe difficilmente notabile. Queste sono infatti riprese a grande distanza e immerse nel paesaggio circostante.
  • 17.
  • 18. Dettaglio (Dett.) In genere, si usano entrambi i termini per indicare lo stesso tipo di inquadratura (oppure "Particolare" (part.) se in movimento), quella cioè in cui il campo visivo è dominato da una piccola parte (particolare appunto) di un soggetto umano o da un oggetto. Inquadratura ravvicinata (a tutto schermo). A volte il termine dettaglio si usa per il corpo umano e il termine particolare per gli oggetti inanimati, a volte esattamente il contrario. Costringere lo spettatore a notare un particolare che altrimenti sfuggirebbe.
  • 19. Oggettiva e Soggettiva • Oggettiva: come se fosse vista da un personaggio estraneo alla Oggettiva vicenda. "reale" se la posizione della telecamera è accessibile, "irreale" nel caso opposto. • Soggettiva: ripresa dal punto di vista di un personaggio, l'asse Soggettiva ottico dell'obiettivo coincide con lo sguardo dell'attore. • Semi-soggettiva: non vediamo esattamente dagli occhi del Semi-soggettiva personaggio, ma gli siamo molto vicini, tanto da rievocare tutte le sensazioni della soggettiva classica. Nella scena è presente solitamente parte del corpo del personaggio seguito, come la nuca. • Falsa Soggettiva: inquadratura che pur simulando un carattere di Soggettiva soggettiva stilistica si rivela o si trasforma in oggettiva