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Email Marketing: resoconto del 2013 e trend per il 2014
Anche nel 2013 l’Email si è confermata una componente base nelle strategie di marketing sia di piccole e
medie imprese che di organizzazioni o imprese di grandi dimensioni.
Nonostante il continuo sviluppo e utilizzo di tutti gli altri i canali di marketing digitale, come Search Engine
Marketing e Social Media Marketing, l’email si guadagna ancora una grossa fetta del budget destinato al marketing
aziendale.
La ragione è limpida, ancora una volta. Se usata correttamente – ovvero nei modi e tempi corretti – l’email
rappresenta un metodo mirato, personale ed efficace per comunicare con il proprio pubblico. I costi sono
estremamente convenienti e trasparenti e, come i benefici, sono facilmente individuabili e misurabili.

Nonostante le continue previsioni di decadenza dell’email, soprattutto da parte dei puristi dei Social Media,
la spesa destinata all’email marketing dunque continua ad aumentare. Ma a dire degli investitori principali, e
qui a Bancomail sembra estremamente convincente, l’email non è altro che il primo social network mai creato, con
una struttura più chiusa ma con una coda altrettanto lunga. L’email bypassa le regole convenzionali di
coinvolgimento, ma fornisce un ambiente ampio, sicuro e relativamente formale (in base alle scelte fatte in fase
strategica) dove i messaggi possono essere archiviati per creare catene di comunicazione. Quest’ultimo aspetto fa
dell’email uno strumento ideale per condurre il proprio business.
Di fatto, l’emergere dei social media, con buona pace dei puristi, ha rafforzato il ruolo dell’email marketing che
diventa strumento integrato per creare coinvolgimenti più potenti e strategici.
Da una ricerca condotta da iContact su un campione di 601 decision marker appartenenti ad imprese con un
fatturato annuo compreso tra 1 e 50 milioni di dollari in merito alla salute dell’email marketing emergono alcune
tendenze destinate a durare anche nel nuovo anno:

Entità del budget. In media le aziende spendono il 15% del
proprio budget per l’email marketing, quota superiore a quanto destinato alle altre attività che seguono: in ordine
eventi, PR, SEM, social media e seo.
Strumento ancora in crescita. Il 56% degli intervistati dichiara di avere in programma di aumentare l’utilizzo
dell’email. In questo caso l’email è seconda ai Social Media ma ancora una volta precede SEM e SEO. Il 41% intende
mantenere stabile la quota dedicata all’email marketing. I social media sono l’unico altro ambito che vede
aumentare il proprio investimento.
Entità delle liste. Le imprese intervistate hanno una lista che comprende mediamente 3.500 indirizzi email. Gli
obiettivi di aumento della propria lista sono relativamente modesti: in media si stima un aumento del 28%. Tra gli
intervistati solo l’11% dichiara di ritenere troppi elevati i costi relativi all’acquisto di nuovi indirizzi. Il 47% in particolare
ritiene che i costi siano pienamente accettabili, il 21% invece è disposto ad aumentare la spesa per avere ancora più
contatti.
Usare l’email per condividere. Il 92% delle aziende è consapevole
delle qualità dell’email marketing e lo utilizza per condividere notizie sui propri prodotti e servizi, o più in generale
sulla propria organizzazione. Può sembrare un’informazione banale, ma permette di osservare una somiglianza con
i social media, caratterizzata in questo caso da un approccio più formale adatto al business e in particolare a quello
B2B.
Sfruttare l’email per generare clic e coinvolgimento. Svalutato l’importanza dell’open rate in favore del CTR; il
clic è la metrica n. 1 per la misurazione del successo di una campagna di email marketing.

L’obiettivo del 78% degli intervistati è stato proprio quello di
aumentare il traffico web. Sebbene sia facile pensare che l’email sia uno strumento di tipo push, i dati mostrano
considerevolmente le sue qualità di tipo pull. L’84% degli intervistati riferisce che l’email è utilizzata per coinvolgere
e sollecitare il feedback. Diversamente dal pubblico dominio dei social media, l’email fornisce un modo per
connettersi privatamente.
Inviare un’email a settimana. Il 39% delle aziende intervistate comunica alla propria lista una volta alla settimana,
il 58% dichiara la stessa frequenza ma applica, correttamente, adeguate segmentazioni sui destinatari.
Integrare tutti gli strumenti del marketing. Il 64% delle imprese utilizza l’email non come strumento a sè stante,
ma come parte integrante di una strategia più ampia che comprende soprattutto social media ed eventi.
L’email è un aiuto fondamentale per l’impresa. Il 91% degli intervistati dichiara che l’email marketing, e in
particolare la possibilità di segmentare la propria audience, è stata fondamentale per la proposta di offerte e il
livello di coinvolgimento generato.
In merito all’entità dell’investimento non esiste un’unica risposta. La spesa di una grande azienda che mira a una
nicchia di mercato relativamente piccola può comportare una spesa inferiore se confrontata con quella di una
piccola attività che mira ad una più grande comunità.
Poichè l’email marketing è spesso conveniente in termini di acquisto liste e utilizzo delle tecnologie necessarie
all’invio, il budget che la tua azienda potrà investire per l’email marketing dovrebbe essere calcolato sul numero di
comunicazioni significative e targetizzate necessarie per raggiungere u ROI prestabilito. La scelta del percorso da
intraprendere aiuterà a determinare il budget necessario. Il primo passo pertanto per pianificare il proprio email
marketing è quello di assicurarsi di preparare messaggi che siano rilevanti, pertinenti e coinvolgenti ogni volta che
vengono inviati. Questo si tradurrà in maggiori aperture, tassi più alti di clickthrough e conversioni e quindi in un ROI
elevato.
Da questo punto di vista possiamo considerare che non esistano marketing economici o costosi in senso assoluto,
ma soprattutto marketing che funzionano o non funzionano. Spedire messaggi non targetizzati, irrilevanti e con
modalità non adeguate rende ancora più inefficace la spesa affrontata per l’avvio della campagna.
Quali trend operativi caratterizzeranno l’anno nuovo?
Più email. Se in questi anni il trend è sempre stato in crescita, anche per il 2014 l’email marketing rappresenterà
per piccole e media imprese la possibilità di guadagnare nuovi prospect e clienti attraverso offerte promozioni,
nonché notizie aziendali rilevanti.
Ottenere l’attenzione dei lettori emergendo in inbox sovraffollate con contenuti estremamente targettizzati:
Target basato sul comportamento nel tempo: es. Spotify invia periodicamente ai propri iscritti consigli musicali
basati sui loro ascolti
Target basato sul comportamento nel momento: es. sfruttando eventi trigger si inviano comunicazioni specifiche
in seguito ad azioni particolari degli utenti (es. clic su un link)
Storytelling e automazione mista: es. viene raccontato un prodotto o servizio attraverso più fasi che vengono
inviate tra email nel tempo, solo a chi esegue una certa azione
Target basato sulla posizione geografica: es. Ebay personalizza i messaggi sulla base della città in cui abita il
destinatario
Target basato sugli eventi meteo: es. nelle giornate particolarmente piove Spotify propone playlist di un mood
adeguato, mentre Shoppable propone una delle svendite attive più rilevanti: impermeabili ed ombrelli
Target basato sull’utilizzo del sito o dell’app: es. social network come Foursquare o Strava inviano email ai propri
utenti a seconda dell’attività effettuata sull’applicativo
Segmentazione sull’abbandono del carrello o sui prodotti navigati
Monetizzare con advertising di terze parti inserito all’interno del messaggio email
Digitalizzare gran parte delle attività offline:
il 40% dei negozi già fornisce fatture elettroniche per avviare attività di marketing complementare come fornitura
di coupon e altre attività fidelizzanti
la subscription alla newsletter può avvenire anche con un SMS o con un QR code
Mobile Oriented: il Mobile Life Report condotto in UK nel 2013 indica che il 7,9% del tempo speso sul proprio
smartphone è dedicato alla gestione della posta. Se si considera che l’iPhone è il primo dispositivo per
consultazione di posta elettronica (2°: Outlook, 3° iPad, 4° Android, ..) su 1 bilione di PC, 2 bilioni di TV e 5 bilioni di
smartphone al mondo si comprende la fondamentale attenzione che va dedicata all’ottimizzazione mobile. Sarà
possibile:

Nascondere alcuni contenuti sulla visualizzazione da telefono in modo da facilitare la lettura in movimento
Cambiare la dimensione del font per agevolare la lettura
Ridimensionare le immagini per facilitare il loro caricamento
Adattare il layout del messaggio (larghezza, disposizione contenuti, ..)
Ottimizzare la landing page per un consumo mobile
Video Email Marketing che grazie ad HTML5 approda anche nell’email per coinvolgere in modo più diretto l’utente
Le inbox inbox intelligenti (Gmail Tabs in primis e Mailbox, Unroll.me, Fantoo, Cannonball, Triage tra le altre)
spaventano gli operatori del marketing, più di quanto di fatto complicano, ma comunque inducono ad una ancora
più alta attenzione a garantire la pertinenza del messaggio con il destinatario per assicurarsi la deliverability.
Di Francesca Grillomercoledì gennaio 8, 2014

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L’email non è altro che il primo social network mai creato!

  • 1. Email Marketing: resoconto del 2013 e trend per il 2014 Anche nel 2013 l’Email si è confermata una componente base nelle strategie di marketing sia di piccole e medie imprese che di organizzazioni o imprese di grandi dimensioni. Nonostante il continuo sviluppo e utilizzo di tutti gli altri i canali di marketing digitale, come Search Engine Marketing e Social Media Marketing, l’email si guadagna ancora una grossa fetta del budget destinato al marketing aziendale. La ragione è limpida, ancora una volta. Se usata correttamente – ovvero nei modi e tempi corretti – l’email rappresenta un metodo mirato, personale ed efficace per comunicare con il proprio pubblico. I costi sono estremamente convenienti e trasparenti e, come i benefici, sono facilmente individuabili e misurabili. Nonostante le continue previsioni di decadenza dell’email, soprattutto da parte dei puristi dei Social Media, la spesa destinata all’email marketing dunque continua ad aumentare. Ma a dire degli investitori principali, e qui a Bancomail sembra estremamente convincente, l’email non è altro che il primo social network mai creato, con una struttura più chiusa ma con una coda altrettanto lunga. L’email bypassa le regole convenzionali di coinvolgimento, ma fornisce un ambiente ampio, sicuro e relativamente formale (in base alle scelte fatte in fase strategica) dove i messaggi possono essere archiviati per creare catene di comunicazione. Quest’ultimo aspetto fa dell’email uno strumento ideale per condurre il proprio business. Di fatto, l’emergere dei social media, con buona pace dei puristi, ha rafforzato il ruolo dell’email marketing che diventa strumento integrato per creare coinvolgimenti più potenti e strategici.
  • 2. Da una ricerca condotta da iContact su un campione di 601 decision marker appartenenti ad imprese con un fatturato annuo compreso tra 1 e 50 milioni di dollari in merito alla salute dell’email marketing emergono alcune tendenze destinate a durare anche nel nuovo anno: Entità del budget. In media le aziende spendono il 15% del proprio budget per l’email marketing, quota superiore a quanto destinato alle altre attività che seguono: in ordine eventi, PR, SEM, social media e seo. Strumento ancora in crescita. Il 56% degli intervistati dichiara di avere in programma di aumentare l’utilizzo dell’email. In questo caso l’email è seconda ai Social Media ma ancora una volta precede SEM e SEO. Il 41% intende mantenere stabile la quota dedicata all’email marketing. I social media sono l’unico altro ambito che vede aumentare il proprio investimento. Entità delle liste. Le imprese intervistate hanno una lista che comprende mediamente 3.500 indirizzi email. Gli obiettivi di aumento della propria lista sono relativamente modesti: in media si stima un aumento del 28%. Tra gli intervistati solo l’11% dichiara di ritenere troppi elevati i costi relativi all’acquisto di nuovi indirizzi. Il 47% in particolare ritiene che i costi siano pienamente accettabili, il 21% invece è disposto ad aumentare la spesa per avere ancora più contatti.
  • 3. Usare l’email per condividere. Il 92% delle aziende è consapevole delle qualità dell’email marketing e lo utilizza per condividere notizie sui propri prodotti e servizi, o più in generale sulla propria organizzazione. Può sembrare un’informazione banale, ma permette di osservare una somiglianza con i social media, caratterizzata in questo caso da un approccio più formale adatto al business e in particolare a quello B2B. Sfruttare l’email per generare clic e coinvolgimento. Svalutato l’importanza dell’open rate in favore del CTR; il clic è la metrica n. 1 per la misurazione del successo di una campagna di email marketing. L’obiettivo del 78% degli intervistati è stato proprio quello di aumentare il traffico web. Sebbene sia facile pensare che l’email sia uno strumento di tipo push, i dati mostrano considerevolmente le sue qualità di tipo pull. L’84% degli intervistati riferisce che l’email è utilizzata per coinvolgere e sollecitare il feedback. Diversamente dal pubblico dominio dei social media, l’email fornisce un modo per connettersi privatamente. Inviare un’email a settimana. Il 39% delle aziende intervistate comunica alla propria lista una volta alla settimana, il 58% dichiara la stessa frequenza ma applica, correttamente, adeguate segmentazioni sui destinatari.
  • 4. Integrare tutti gli strumenti del marketing. Il 64% delle imprese utilizza l’email non come strumento a sè stante, ma come parte integrante di una strategia più ampia che comprende soprattutto social media ed eventi. L’email è un aiuto fondamentale per l’impresa. Il 91% degli intervistati dichiara che l’email marketing, e in particolare la possibilità di segmentare la propria audience, è stata fondamentale per la proposta di offerte e il livello di coinvolgimento generato. In merito all’entità dell’investimento non esiste un’unica risposta. La spesa di una grande azienda che mira a una nicchia di mercato relativamente piccola può comportare una spesa inferiore se confrontata con quella di una piccola attività che mira ad una più grande comunità. Poichè l’email marketing è spesso conveniente in termini di acquisto liste e utilizzo delle tecnologie necessarie all’invio, il budget che la tua azienda potrà investire per l’email marketing dovrebbe essere calcolato sul numero di comunicazioni significative e targetizzate necessarie per raggiungere u ROI prestabilito. La scelta del percorso da intraprendere aiuterà a determinare il budget necessario. Il primo passo pertanto per pianificare il proprio email marketing è quello di assicurarsi di preparare messaggi che siano rilevanti, pertinenti e coinvolgenti ogni volta che vengono inviati. Questo si tradurrà in maggiori aperture, tassi più alti di clickthrough e conversioni e quindi in un ROI elevato. Da questo punto di vista possiamo considerare che non esistano marketing economici o costosi in senso assoluto, ma soprattutto marketing che funzionano o non funzionano. Spedire messaggi non targetizzati, irrilevanti e con modalità non adeguate rende ancora più inefficace la spesa affrontata per l’avvio della campagna.
  • 5. Quali trend operativi caratterizzeranno l’anno nuovo? Più email. Se in questi anni il trend è sempre stato in crescita, anche per il 2014 l’email marketing rappresenterà per piccole e media imprese la possibilità di guadagnare nuovi prospect e clienti attraverso offerte promozioni, nonché notizie aziendali rilevanti. Ottenere l’attenzione dei lettori emergendo in inbox sovraffollate con contenuti estremamente targettizzati: Target basato sul comportamento nel tempo: es. Spotify invia periodicamente ai propri iscritti consigli musicali basati sui loro ascolti Target basato sul comportamento nel momento: es. sfruttando eventi trigger si inviano comunicazioni specifiche in seguito ad azioni particolari degli utenti (es. clic su un link) Storytelling e automazione mista: es. viene raccontato un prodotto o servizio attraverso più fasi che vengono inviate tra email nel tempo, solo a chi esegue una certa azione Target basato sulla posizione geografica: es. Ebay personalizza i messaggi sulla base della città in cui abita il destinatario Target basato sugli eventi meteo: es. nelle giornate particolarmente piove Spotify propone playlist di un mood adeguato, mentre Shoppable propone una delle svendite attive più rilevanti: impermeabili ed ombrelli Target basato sull’utilizzo del sito o dell’app: es. social network come Foursquare o Strava inviano email ai propri utenti a seconda dell’attività effettuata sull’applicativo Segmentazione sull’abbandono del carrello o sui prodotti navigati Monetizzare con advertising di terze parti inserito all’interno del messaggio email Digitalizzare gran parte delle attività offline: il 40% dei negozi già fornisce fatture elettroniche per avviare attività di marketing complementare come fornitura di coupon e altre attività fidelizzanti la subscription alla newsletter può avvenire anche con un SMS o con un QR code Mobile Oriented: il Mobile Life Report condotto in UK nel 2013 indica che il 7,9% del tempo speso sul proprio smartphone è dedicato alla gestione della posta. Se si considera che l’iPhone è il primo dispositivo per consultazione di posta elettronica (2°: Outlook, 3° iPad, 4° Android, ..) su 1 bilione di PC, 2 bilioni di TV e 5 bilioni di smartphone al mondo si comprende la fondamentale attenzione che va dedicata all’ottimizzazione mobile. Sarà
  • 6. possibile: Nascondere alcuni contenuti sulla visualizzazione da telefono in modo da facilitare la lettura in movimento Cambiare la dimensione del font per agevolare la lettura Ridimensionare le immagini per facilitare il loro caricamento Adattare il layout del messaggio (larghezza, disposizione contenuti, ..) Ottimizzare la landing page per un consumo mobile Video Email Marketing che grazie ad HTML5 approda anche nell’email per coinvolgere in modo più diretto l’utente Le inbox inbox intelligenti (Gmail Tabs in primis e Mailbox, Unroll.me, Fantoo, Cannonball, Triage tra le altre) spaventano gli operatori del marketing, più di quanto di fatto complicano, ma comunque inducono ad una ancora più alta attenzione a garantire la pertinenza del messaggio con il destinatario per assicurarsi la deliverability. Di Francesca Grillomercoledì gennaio 8, 2014