2. Agenda
Quadro macro
L’impresa e il mercato dei capitali
Il sistema bancario
Il mercato obbligazionario
Il mercato dell’equity
Il mercato dell equity
2
3. La liquidità nel mercato europeo (1)
Liquidità in USD all’interno del sistema Cash Balances e Cash to Total Asset
Cash Balances e Cash to Total Asset
bancario europeo
Il basis swap trend (linea nera) mostra un aumento del L’indicatore Cash‐to‐Total‐Assets è attualmente pari al
costo di accesso alla liquidità (espressa in USD) per le periodo di picco del 2006 (linea nera). Il livello di cassa
banche europee. La BCE nel 2009 aveva immesso liquidità delle imprese non finanziarie è invece ai massimi livelli
per circa 300bn (linea rossa). Attualmente la liquidità nel storici (li
t i i (linea rossa)
)
sistema rimane abbondante
Aumentando i loro livelli di cassa, le imprese sembrano
avere un atteggiamento più difensivo rispetto al passato
Il risk premium per il credito alle imprese NF contrasta con
gli attuali bilanci caratterizzati da solide posizioni di cassa
3
5. Il mercato dell’equity
Price ‐ CAC
C
Price‐ Earnings Ratio per i maggiori
indici europei
Price ‐ DAC
Il terzo trimestre del 2011, sul mercato
dell’equity, è stato uno dei peggiori quarti
degli ultimi anni a livello globale
o STOXX
La conseguenza è stata la caduta
/
dell’indicatore P/E
Price – Euro
5
6. BTP‐BUND spread dal 1991 al 2011
Con l’Unione monetaria
si azzera rischio di
cambio tra lira e marco.
Lo spread diventa indice
del solo rischio Paese
2008 La crisi dei mutui
subprime si espande
2010 Si aggrava la crisi
dei titoli di stato greci,
irlandesi e portoghesi
2011 lo spread BTP‐
BUND è il più elevato
iù l t
dall’adesione alla
moneta unica ed è
dato dal rischio Paese
Fonte: Intesa San Paolo
6
7. BTP‐BUND spread nel 2011
Variazione BTP‐BUND, 2011
Nel quarto trimestre 2011 lo spread
ha raggiunto 400 bp
a agg u to 00
Andamento BTP vs BUND, 2011
Andamento BTP vs BUND 2011
Il rendimento dei BTP raggiunge il
picco del 6%
I Bund durante l’ultima asta hanno
presentato tassi leggermente in
risalita ma la domanda è in calo
Fonte: Bloomberg
7
8. PIIGS‐BUND spread
Benchmark europeo, PIIGS‐BUND
La Grecia continua a presentare lo spread più elevato (oltre 2000 bp) seguita da Portogallo (circa 1000bp)
e Irlanda (circa 700 bp). L’Italia raggiunge la Spagna con circa 400 bp
L Italia
Fonte: Bloomberg
8
9. Agenda
Quadro macro
L’impresa e il mercato dei capitali
Il i t
Il sistema bancario
b i
Il mercato obbligazionario
Il mercato dell’equity
q y
9
10. Debito, EBITDA e Capitale
Debito‐EBITDA
Il Campione comprende 6.704
Il C i d 6 704 Nel 2008 le imprese con
società di capitali rapporto D/EBITDA>5 erano
1.542, contro le 2.550 del
2009; inoltre, 155 imprese
si sono mosse negli ultimi
due
d anni verso situazioni di
i it i i
allerta. In Italia sono
attualmente 2.705 le
imprese in potenziali
condizioni distressed, vale a
dire il 40% del campione di
società tra i 20 e i 200
milioni di Euro
Totale D/EBITDA >5 D/E >3 Copertura i <1
Fonte: Turnaround
Fonte: Turnaround Monitor
Risultato di esercizio, Dividendi e Aumenti di capitale
Società a
Il Campione comprende 2.030 Totale Imprese Imprese Medie
controllo
controllo
società (dati in milioni di euro) imprese pubbliche private imprese
estero
Risultato d'esercizio 206.148 92.544 113.604 8.286 34.262
Gli utili vengono distribuiti
Dividendi distribuiti nell'esercizio (A) ‐204.528 ‐79.266 ‐125.262 ‐4.410 ‐59.141 in maniera quasi totalitaria
q
Aumenti di Capitale a pagamento (B) 107.054 42.984 64.070 1.422 23.697 Gli apporti di nuovi capitali
sono limitati
(A)/(B) 1,91 1,84 1,96 3,10 2,50
Fonte: Banca d Italia
Fonte: Banca d’Italia
10
11. La struttura finanziaria e l’esposizione bancaria delle imprese
Debito delle imprese non finanziarie in % del PIL Debito verso le banche per classe dimensionale *
100 18
80
12
60
6
40
0
20
2003 2007 2011 ‐6
6
Prestiti bancari a medio e lungo termine 2003 2007 2011
Prestiti bancari a breve termine Totale imprese
Imprese medio‐grandi
Titoli Imprese piccole
Altri prestiti
A fronte di investimenti sostanzialmente stabili è aumentato La crescita sui dodici mesi dell’indebitamento bancario si
dell indebitamento
il fabbisogno finanziario delle imprese non finanziarie. I debiti attesta ad agosto al 2,9. Nei mesi estivi è rallentata la
delle imprese sono lievemente aumentati, raggiungendo a dinamica del debito per le imprese di piccole dimensioni
giugno l’82,6 per cento del PIL (1,7 per cento ad agosto, contro il 2,9 di giugno)
Fonte: Banca d’Italia
11
12. I prestiti delle banche
Società non Finanziarie Famiglie
950,000 700,000
600,000
900,000
500,000
850,000 400,000
Totale Prestiti 300,000
300 000
800,000
200,000
2,800,000 750,000
100,000
2,700,000
700,000 0
2,600,000
2,500,000
2,400,000
2,300,000
2,200,000
2,100,000 Tassi di interesse su prestiti per nuove operazioni
Tassi di interesse su prestiti per nuove operazioni
2,000,000
Fonte: Banca d’Italia
12
13. La composizione dei prestiti
Famiglie Pubbliche Amministrazioni
700,000 300,000
600,000 Istituzioni 250,000
500,000
500 000 senza fini di 200,000
400,000 lucro
300,000 150,000 Enti locali
200,000 Famiglie 100,000
100,000 Produttrici 50,000
0 Amministrazione
0
Famiglie
Famiglie Centrale
Consumatrici
Totale Prestiti
2,800,000
2,600,000
2,400,000
2,200,000
2,000,000
lug‐07 lug‐08 lug‐09 lug‐10 lug‐11
Società non Finanziarie
Società non Finanziarie Istituzioni Finanziarie
1,000,000
950,000
800,000
900,000
600,000 Altre istituzioni
850,000 Società
400,000 finanziarie
800,000 non
750,000 finanzi 200,000 IFM
700,000 arie 0
Fonte: Banca d’Italia
13
14. Gli spread dei prestiti bancari alle imprese
Per condizioni applicate Per determinante
Requisiti Costi di Pressione Percezio Percezio Altri
patrimon provvista
provvista concorre ne di
ne di ne di
ne di fattori
Spread Spread Quantità Garanzie Rating/Sc Deleghe
iali e vincoli nziale rischio di rischio su
applicato applicato offerte richieste oring ai
alla ai prestiti minimo responsa
di attività particolar
media dei più per bili di liquidità econon. i settori o
prestiti rischiosi accesso al filiale generale imprese
credito o aree
Gli spread applicati alle imprese, soprattutto a quelle più Tra i fattori che hanno indotto le banche a un atteggiamento
rischiose, si sono ridotti nel primo semestre del 2010, pur più prudente si è sensibilmente attenuata, pur restando
continuando a rappresentare il principale fattore attraverso cui si importante, la percezione del rischio derivante dalle condizioni
manifesta la cautela delle banche nel concedere prestiti. Si è economiche (generali, di determinati settori o aree, di singole
arrestato nello stesso periodo l’effetto restrittivo di un uso più imprese
sistematico di indicatori oggettivi, quali rating o scoring
Fonte: Banca d’Italia
14
15. Banche: Raccolta (1) 1,600,000 Pronti
contro
1,400,000 termine
1,200,000 Depositi
rimborsabili
1,000,000
Depositi
con
preavviso
800,000
Deposito > 2
D
600,000 anni
Totale Raccolta 400,000
Deposito <
2,400,000 2 anni
200,000
2,200,000
0
2,000,000 Depositi c/c
1,800,000
1,600,000
1 600 000
Obbligazioni a
1,400,000 1,600,000 lungo termine
emesse da IFM
1,200,000 1,400,000 a tasso variabile
1,200,000
, , Obbligazioni > 2
Obbligazioni > 2
1,000,000 anni
bbligazioni
800,000
600,000 Obbligazioni tra
Ob
400,000 1 e 2 anni
1 2 i
200,000
0 Obbligazioni < 1
anno
Fonte: Banca d’Italia
15
16. Banche: Raccolta (2) 1,600,000 Pronti
contro
1,400,000 termine
1,200,000
Depositi
Depositi
1,000,000 rimborsabili
con
800,000
preavviso
Totale Raccolta Deposito > 2
Deposito > 2
600,000
600 000
anni
2,400,000 400,000
2,200,000 200,000
Deposito <
0 2 anni
2,000,000
2 000 000
1,800,000
Depositi c/c
1,600,000
1,400,000
1,200,000
depositi
i interesse su d
Tassi di
Fonte: Banca d’Italia
16
17. Le condizioni della domanda e dell’offerta di credito alle imprese
Fattori che guidano la domanda di prestiti e linee di credito da parte delle imprese
Indice di
domanda Ristrutturazione del
Investimenti fissi Scorte e capitale circolante
debito La principale motivazione della
domanda espressa dalle imprese è
legata alla dinamica del capitale
circolante. Si assiste a un lieve calo per
le PMI: i driver più significativi
rimangono le scorte e la
ristrutturazione del debito. L’aspetto
Totale imprese
T t l i più critico riguarda gli investimenti fissi
Piccole e medie che non ripartono in Italia ma che
imprese
invece crescono nell’area euro
Termini e condizioni per l’approvazione dei prestiti a favore delle imprese
l approvazione
Indice di restrizione
dell’offerta Margine della banca sui Ammontare del prestito
prestiti più rischiosi della linea di credito Scadenze Dal lato dell’offerta del credito, pur
essendosi attenuato nel tempo il forte
irrigidimento rilevato nel 2009, i criteri
di eroga ione delle banche si sono
erogazione
mantenuti molto prudenti. Persistono
tendenze restrittive che, rispetto al
biennio precedente, sembrano
Totale imprese riguardare più le condizioni a cui i
Piccole e medie prestiti sono concessi e meno la
imprese disponibilità stessa dei finanziamenti
17
18. Il rapporto banca‐impresa visto dalle imprese
Come valuta la capacità delle banche italiane di offrirle
Come valuta l'iter procedurale che è necessario seguire
p g
consulenza per d fi i
l definire l struttura fi
la t tt finanziaria più
i i iù
per ottenere una linea di credito oggi in Italia?
adeguata in funzione dei suoi progetti di sviluppo futuri?
12% 18%
Molto più che abbastanz
Molto più che abbastanz asemplice 13% 19%
asemplice
25% 40%
Normale 27% Normale 42%
59% 38%
Molto più che abbastanza complesso Molto più che abbastanza
58% 37%
complesso
3% 3%
Non indica 2% Non indica 2%
2009 2010 2009 2010
Come valuta la capacità delle banche italiane di valutare, in
Aspetto più critico nel rapporto tra termini di merito creditizio, oltre che l’attuale situazione
banche e imprese appare essere patrimoniale anche le prospettive future della sua attività?
l’iter procedurale necessario a
concedere un finanziamento alle 14%
imprese Molto più che abbastanz asemplice 15%
48%
Normale 48%
34%
Molto più che abbastanza complesso 34%
4%
Non indica 3%
2009 2010
18
19. Il numero di affidi
da da da da da da da da
Marzo 2011 30.000 75.000 125.000 250.000 500.000 1.000.000 2.500.000 5.000.000 oltre
Totale
a a a a a a a a 25.000.000
(numeri in unità) 75.000 125.000 250.000 500.000 1.000.000 2.500.000 5.000.000 25.000.000
Numero medio di banche
1,92
, 1,04
, 1,26
, 1,52
, 1,87
, 2,29
, 2,86
, 3,65
, 5,04
, 8,22
,
per affidato
ffid t
% del fido globale
accordato dalla prima 51 98 90 83 77 72 67 61 52 37
banca
da da da da da da da da
Marzo 2011 30.000 75.000 125.000 250.000 500.000 1.000.000 2.500.000 5.000.000 oltre
Totale
a a a a a a a a 25.000.000
(numeri in unità) 75.000 125.000 250.000 500.000 1.000.000 2.500.000 5.000.000 25.000.000
monoaffidati 524.039 192.983 86.805 86.598 57.784 34.210 23.615 7.755 4.643 509
2 affidamenti 199.722 7.512 26.355 49.430 47.979 33.866 22.158 6.794 4.116 466
3 o 4 affidamenti
3 o 4 affidamenti 132.373
132 373 234 1.561
1 561 13.177
13 177 27.950
27 950 34.324
34 324 33.972
33 972 12.578
12 578 7.695
7 695 799
oltre 4 affidamenti 57.588 4 5 158 1.750 5.999 15.063 12.776 17.288 4.541
Il rischio associato alla singola posizione, attraverso la pratica del
multiaffidamento, è “ l t ” sull’intero sistema creditizio
lti ffid t “spalmato” ll’i t it diti i
Il frazionamento tra più banche comporta bassi importi unitari medi per
ogni singola posizione, il che rende a volte eccessivamente onerosa
l’analisi approfondita delle caratteristiche dell’affidato
La prassi del multiaffidamento è causa di perdita di informazioni sulla
clientela a motivo del frazionamento e della dispersione di questa
19
20. Banche: Qualità dell’attivo Composizione Titoli
250,000 Emessi da
IFM italiane
Aumento dei titoli in
Aumento dei titoli in 200,000
portafoglio
150,000
Composizione attivo Emessi da
100,000
, amministra
4,000,000 zioni
3,800,000 50,000 pubbliche
3,600,000 italiane
3,400,000 0
Emessi da
Emessi da
3,200,000
Altre attività altri
3,000,000 residenti
Immobilizzazioni
2,800,000 italiani
Azioni e Partecipazioni
2,600,000
Titoli Sofferenze
2,400,000
2,200,000 Prestiti
2,000,000 3%
2%
Fonte: Banca d’Italia
Sofferenze
1%
Aumento delle per il totale
sofferenze degli
impieghi
0%
Fonte: Banca d’Italia
20
21. Banche: Qualità dell’attivo, Sofferenze Pubbliche Amministrazioni
350
120,000
120 000 300
100,2 mld 250
100,000
80,000 200
Totale Amministr
sofferenze 150 azione
60,000 54,4 mld
54 4 mld Centrale
C t l
100
40,000 Consistenze Enti locali
al valore di 50
20,000
realizzo 0
0
Società non finanziarie Famiglie
70,000 35,000
60,000 30,000
50,000
50 000 25,000
25 000
40,000 20,000
30,000 15,000
Produttrici
20,000 10,000
10,000 5,000 Consumatrici
0 0
Fonte: Banca d’Italia
21
22. Banche: Qualità dell’attivo, Titoli di Stato
Composizione portafoglio dei Titoli di Stato
250,000
,
203 mld
200,000
150,000
CTZ
100,000 BTP
CCT
50,000
BOT
0
Fonte: Banca d’Italia
Andamento BTP vs BUND, 2011
Variazione BTP‐BUND, 2011
Nel quarto trimestre 2011 lo spread ha raggiunto
q p gg I Bund durante l’ultima asta hanno presentato tassi
l ultima
400 bp e il rendimento raggiunge il picco del 6% leggermente in risalita ma la domanda è in calo
Fonte: Bloomberg
22
23. Banche: Stress Test
Luglio 2011
I cinque gruppi b
i i bancari i li i
i italiani
T1 2009 Q1‐10 Sressed Pass/Fail hanno superato con ampio margine
lo stress test europeo. La media
Unicredit 9,5% 9,4% 7,8% PASS
ponderata del Core tier 1 ratio post‐
Intesa 8,4% 8,5% 8,2% PASS stress per i cinque intermediari è
MPS 7,5% 7,5% 6,2% PASS del 7,2%. Le banche coinvolte
rappresentano oltre il 62% del totale
Banco 7,7% 7,7% 7,0% PASS
dell’attivo del sistema bancario
UBI Banca 8,0% 8,0% 6,8% PASS nazionale Fonte: Banca d’Italia
Media 8,2%
8 2% 8,2%
8 2% 7,2%
7 2%
Ottobre 2011
‘’ Europe’s big banks will be forced
Requisiti
Requisiti to find €108bn of fresh capital over
patrimoniali di the next six to nine months under a
Basilea III deal to strengthen the banking
system ’’ Fonte: Financial Times
Prospettiva di
svalutazione
dei Titoli in
portafoglio
Ricerca di
nuovi capitali
e nuovi
strumenti
23
24. Agenda
Quadro macro
L’impresa e il mercato dei capitali
Il sistema bancario
Il mercato obbligazionario
Il mercato dell’equity
Il mercato dell equity
24
25. Il mercato dei Corporate bonds
Emissioni lorde di obbligazioni di imprese private (miliardi di euro e
variazioni 5i rispetto allo stesso periodo dell anno precedente)
variazioni 5i rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)
La raccolta obbligazionaria ha registrato un
forte rallentamento sia in Europa che negli
Usa, soprattutto nel settore finanziario, che
ha scontato la progressiva chiusura dei
programmi di garanzie pubbliche alle
passività bancarie in tutti i principali paesi
di tali aree geografiche
In Italia le emissioni di obbligazioni
corporate hanno subito una flessione (da
28 a 22 miliardi di euro; ‐24% circa)
legata principalmente alla diminuzione
della raccolta tramite obbligazioni high
yield (scesa da 22 miliardi di euro nel
2009 a 15 miliardi di euro nel 2010; ‐
33%). Anche l’ammontare delle emissioni
di obbligazioni bancarie si è ridotto,
p
passando da 180 a 110 miliardi di euro (‐
(
40%)
Gli spread medi delle obbligazioni
investment grade sono rimasti su livelli
vicini a 100 punti base per la fascia di rating
AAA‐A e a circa 150 punti base per le
imprese con rating BBB; si sono, invece,
lievemente ridotti gli spread delle
obbligazioni con rating BB e B
25
26. Focus sui principali gruppi quotati
Composizione dei debiti finanziari dei principali
gruppi quotati non finanziari italiani
Nel 2010 i d b f
l debiti finanziari d principali gruppi
dei l
quotati non finanziari italiani sono aumentati di
19 miliardi (1.5%); è cresciuta soprattutto la
componente a medio e a lungo termine, nella
forma sia di debiti bancari sia di titoli
obbligazionari
Il grado di indebitamento resta su livelli
storicamente elevati: il leverage è salito di oltre
Impieghi (+) e fonti (‐) di risorse finanziarie per i
un punto al 46 8%
punto, 46.8%
principali gruppi quotati non finanziari italiani
Alla fine del 2010 principali gruppi quotati non
finanziari italiani presentavano un leverage
superiore di oltre 4 punti percentuali rispetto
alla media d ll’
ll di dell’area d ll’
dell’euro e di circa 12
i
rispetto agli Stati Uniti
È elevata la quota del debito con scadenza
inferiore ai dodici mesi, soprattutto rispetto ad
altre economie
26
27. Agenda
Quadro macro
L’impresa e il mercato dei capitali
Il i t
Il sistema bancario
b i
Il mercato obbligazionario
Il mercato dell’equity
q y
27
28. Offerte finalizzate all’ammissione a quotazione di titoli azionari
Capitalizzazione ante Controvalore
Numero società Peso sulla capitalizzazione
offerta offerta
sottoscrizione vendite totale
1995 11 22,675 274 3,396 3,670 33.1
1996 12 5,550 721 945 1,666 26.6
1997 10 2,126
2 126 227 606 833 35.4
35 4
1998 16 3,844 614 1,231 1,845 41.7
1999 27 65,788 1,414 21,606 23,020 33.2
2000 44 28,308 4,970 1,933 6,903 20.7
2001 18 8,193
8 193 2,199
2 199 1,736
1 736 3,935
3 935 35.2
35 2
2002 6 2,504 638 424 1,062 33.8
2003 4 1,340 67 483 550 39.1
2004 8 5,406 351 2,300 2,651 39.7
2005 15 5,874 1,088 1,608 2,696 34.5
2006 21 11,736 1,053 3,977 5,030 39.3
2007 29 9,770 1,415 3,080 4,495 40.2
2008 6 268 128 6 134 33.9
2009 4 335 51 93 144 36.7
2010 8 8,229 46 2,630 2,676 32.3
In gran parte realizzate
nei d mercati di b
i due i borsa Nel 2010 si è assistito ad un incremento del patrimonio netto delle imprese inferiore rispetto
dedicati alle piccole e all’anno precedente (22 miliardi di euro contro 43)
medie imprese (AIM e
MAC)
La brusca decelerazione riflette in parte l’andamento della raccolta di capitale di rischio sul
mercato azionario: gli aumenti di capitale delle società quotate sono stati di poco superiori a un
miliardo rispetto a circa 13 nel 2009
28
29. Fonte: Banca d’Italia
Private Equity
Composizione del settore Leverage delle imprese del campione
Replacement 2007‐2010
2007 2010
Early Stage 9% Leverage Numero di % imprese %
3% (classi) imprese sul totale cumulata
>10 17 5 5
Expansion 9‐10 3 1 6
18%
8‐9 7 2 8
Buyout 7‐8 6 2 10
Turnaround 64%
6% 6‐7 23 7 17
5‐6 18 5 22
Partecipazioni in target ad alto rischio e 4‐5 40 12 34
35% 33% basso rendimento*
3‐4 62 18 52
30%
2‐3 55 16 68
25%
19% 20%
20% 18% 1‐2 97 28 96
14%
15% 1 2 1 97
10% 8% 7% 6% <0* 11 3 100
5%
0% Totale 341 100
0%
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 * I valori negativi del leverage sono relativi alle 11 imprese con capitale
*valori %rispetto al totale delle prtecipazioni acquisite proprio negativo generato da perdite pregresse
La maggior parte degli Circa il 66% delle 341
investimenti in società imprese del campione ha
critiche si è concentra tra il una leva minore di 4
2002 e il 2004
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30. Contatti
Prof. Marco Giorgino
f Gi i
Ordinario di Finanza, Politecnico di Milano e MIP
Direttore, th Fi C the Finance Centre (
Di the FinC – h Fi C (www.thefinc.eu)
h fi )
marco.giorgino@polimi.it
m.giorgino@thefinc.eu
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