1. Caccia al tesoro
Seconda parte
Renzo Gelain
Per
Il magazzino:
il valore reale e
le reali
potenzialità
2. Nella prima parte di questo articolo abbiamo visto che… (link in ultima di copertina)
Ora proviamo a proseguire.
Dobbiamo rassegnarci all’idea che avremo sempre a magazzino dei
codici “lento rotanti” o “obsoleti”?
Assolutamente no, ma per ora ci concentriamo sulla loro gestione e come
trasformarli il più possibile da problema a opportunità.
Cerchiamo di lavorare più di testa che di braccia: abbandoniamo le
bonifiche infinite e affidiamoci ai numeri.
Ricordiamoci che ogni azione deve essere rapida e portare la massimo
risultato con il minimo sforzo e nel tempo più breve: i numeri aiutano ma
cambiano di continuo.
3. Il nostro Sistema Informativo è una miniera pressoché inesauribile
di informazioni che aspettano solo di essere estratte e combinate.
Non abbiamo bisogno di andare a magazzino per trovare i codici
incriminati: ci è sufficiente riportarli in un file con la quantità, il
valore e la data dell’ultimo movimento registrato.
4. Fissando un criterio di obsolescenza (non si muove da più di 2
anni, ad esempio), in un attimo li abbiamo tutti a disposizione
senza disturbare il magazzino.
Se proprio non ci ricordiamo cosa rappresenta quel codice
specifico, possiamo prenderne uno di campione senza spostare
tutto il bancale.
Se siamo stati bravi a riportare e aggiornare nella nostra
anagrafica alcune classificazioni di base (gruppo merceologico,
categoria omogenea, famiglia di prodotto, linea di prodotto, etc.)
sappiamo già a grandi linee quali sono i prodotti coinvolti, se
stiamo parlando di materie prime, semilavorati, prodotti finiti veri e
propri, ricambi.
5. Già, i ricambi ….
E se tutti questi codici li considerassimo dei potenziali ricambi, o
perché lo sono già, o perché potrebbero esserlo o perché
potrebbero essere usati per produrre ricambi?
Perché vogliamo tenerceli in casa? Perché ci ostiniamo a volerli
riciclare in prodotti che non vuole più nessuno?
In un’epoca in cui si è portati a
prolungare la vita dei nostri prodotti
con riparazioni anche importanti
piuttosto che provvedere a un nuovo
acquisto, quanti sono i nostri clienti
che cercano senza trovarli quei
ricambi, o anche altri codici che mai e
poi mai avremmo fornito come
ricambio, e quanto sono disposti a
pagare per averli e riparare il loro
impianto?
6. Ormai non abbiamo più scuse: sappiamo come scovarli e
abbiamo anche gli strumenti per farli conoscere al pubblico, cioè a
tutti quelli che usano i nostri prodotti, clienti e non.
Il sito internet aziendale è sicuramente un primo ambiente dove
veicolare queste informazioni.
7. Non dobbiamo vergognarcene.
Anzi dobbiamo enfatizzare la reperibilità di questi preziosi ricambi di vecchi
prodotti non più in produzione tanto quanto pubblicizziamo i prodotti nuovi.
Il nostro obiettivo è di ridurre il magazzino senza rimetterci e, forse,
guadagnandoci pure!
Ma non è da escludere che la ricerca di un vecchio ricambio nel sito porti al
desiderio di acquisto di un prodotto nuovo.
Ma questo lo lasciamo ai nostri amici del Marketing …..