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LIS (Lingua dei Segni Italiana): un percorso
di inclusione sociale
Dott.ssa Stella Emmanuele
Pedagogista e Progettista educativa
Collaboratrice alla Ricerca; UNICT
28-30 Aprile 2015
SOMMARIO
 Il linguaggio
– Caratteristiche costitutive
– Tappe dello sviluppo
 Teorie interpretative dello sviluppo del linguaggio
 I disturbi del linguaggio
 Lo sviluppo del linguaggio nel bambino sordo
– Storia naturale
 Principi di abilitazione
– Protesizzazione
– Diversi approcci abilitativi
 Conclusioni
LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Il linguaggio è un sistema comunicativo di straordinaria
complessità che poggia su diverse abilità:
 Analizzare e segmentare i suoni linguistici che vengono
percepiti cosi da identificare le componenti del linguaggio
(fonemi, morfemi, parole e frasi)
 Padroneggiare i partner articolatori necessari a produrre i
singoli fonemi e le sequenze di fonemi
 Acquisire e amplificare il vocabolario
 Padroneggiare le regole morfologiche e sintattiche
 Utilizzare le diverse funzioni comunicative del linguaggio
in funzione del contesto e dell’interlocutore
 Padroneggiare le abilità necessarie a produrre un discorso
che ne garantiscono la coerenza, l’organizzazione interna
e l’adattamento all’ascoltatore
LINGUAGGIO
SISTEMA
COGNITIVO
PROCESSORE
SEMANTICO-LESSICALE
PROCESSORE
MORFO-SINTATTICO
PROCESSORE
FONOLOGICO
FILTRO
USCITA
FILTRO
USCITA
FILTRO
INGRESSO
FILTRO
INGRESSO
ANALISI UDITIVA REALIZZAZIONE FONETICA
comprensione
produzione
STADI DI SVILUPPO DEI SUONI LINGUISTICI
PREVERBALI SECONDO OLLER (1980)
STADIO ETA’ COMPARSA TIPO DI
ESPRESSIONE
Fonazione Nascita-1 mese Nuclei quasi risonanti
Suoni gutturali 2-3 mesi
Nuclei quasi risonanti
anche con costrizione
posteriore
Espansione 4-6 mesi
Nuclei di risonanza
completi: pernacchie,
gridolini, strilli, borbottii,
marginali lallazioni
Lallazione tipica
(babbling canonico)
7-10 mesi CVCV con caratteristiche
temporali precise
Lallazione variata
(babbling variato)
10-12 mesi Ampia varietà di
consonanti e vocali,
discorsi inarticolati
Stadi di sviluppo del linguaggio nel bambino
Lallazione generica 3-7 mesi
Lallazione canonica 8-9 mesi
Lallazione variata 9-10 mesi
Inizio comparsa comprensione di
parole
9-12 mesi
Comparsa produzione delle prime
parole
13-15 mesi
(12/20 parole intorno ai 18 mesi)
“Esplosione” del vocabolario; dal
riferimento alla predicazione
Dai 18-20 mesi
Combinazione di parole 20-22 mesi
“Esplosione” della grammatica;
comparsa delle prime frasi
24-30 mesi
Progressiva efficienza sul piano
lessicale, grammaticale e
sintattico
24-36 mesi
GESTI E LINGUAGGIO
 Gesti deittici
– Pointing (indicare)
 Richiestivo
 dichiarativo
– Dare
– Mostrare
 Gesti rappresentativi
– Routines convenzionali o sociali
 Ciao con le mani
 “non c’è più”
– Azioni su oggetti
 “Telefono”
 Gesti pragmatici
LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Lo studio scientifico del linguaggio (anni 50) genera un vivace
dibattito teorico relativamente ad alcune questioni
fondamentali che restano aperte sino ai nostri giorni:
 Maturazione vs apprendimento (dibattito Chomsky-
Skinner)
 Linguaggio e cognizione (dibattito Chomsky-Piaget)
 Linguaggio e interazione sociale (dibattito Piaget-Vygotsky)
 Linguaggio e comunicazione
 Innato e acquisito nello sviluppo del linguaggio
 Dominio-specifico e dominio-generale nello sviluppo del
linguaggio
LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
INNATO
DOMINIO-SPECIFICO DOMINIO-GENERALE
ACQUISITO
Chomsky
Pinker
Hyams
Karmiloff-Smith Piaget
Sinclair
NEUROCOSTRUTTIVISMO
 MODELLO COSTRUTTIVISTA DI PIAGET
– Lo sviluppo cognitivo è garantito da processi generali
(assimilazione, accomodamento e equilibrazione) che
costruiscono progressivamente una mente strutturata e
gerarchica lavorando sui dati esperenziali
 TOP-DOWN
 MODELLO MODULARISTA DI FODOR
– Il sistema cognitivo è costituito da moduli specializzati,
geneticamente determinati, indipendenti e dominio
specifici
 BOTTOM-UP
NEUROCOSTRUTTIVISMO
 NEUROCOSTRUTTIVISMO
(Karmiloff-Smith 98,06; Mareschal 07; Westermann 07)
– Il modello sostiene che le posizioni del costruttivismo piagetiano e
quelle del nativismo modularista fodoriano non siano del tutto
incompatibili e che i loro punti forti siano integrabili in un modello
unico
– Secondo questi autori l’attività genetica è regolata dai segnali
provenienti dall’ambiente interno ed esterno all’organismo il quale
adatta le strutture neurali all’esperienza con una graduale
specializzazione interattiva delle diverse aree corticali
– Secondo questa visione i disordini evolutivi dipendono da vincoli,
biologici e ambientali, alterati che portano il sistema ad adattarsi ed
evolversi secondo una traiettoria diversa da quella normale
EPIDEMIOLOGIA
 Sordità infantile
– 1,2-1,7 casi 1000 nati vivi
 20/30% hanno una sordità profonda (>90 dB)
(A. Kral 2010)
 Disturbi del linguaggio
– 3-14% (Silva 87; Tomblin 97; Stella 02)
– 3% Disturbi persistenti DSL
I DISTURBI DEL LINGUAGGIO
SECONDARI
 Sordità
 Lesioni del SNC
– PCI
– Afasie acquisite
– Sdr. Landau Kleffner
 Ritardo mentale
– Sdr di Down
– Sdr X fragile
 Psicopatologia affettivo
relazionale
– Autismo
– Mutismo selettivo
SPECIFICI
 Disturbo Specifico di Linguaggio
(DSL)
– Abilità linguistiche (> -1,5 ds)
– Q I (= o > 85)
– Non deficit uditivi
– Non deficit neurologici
 Epilessia
 PCI
– Assenza anomalie strutturali
apparato orale
– Assenza disturbi motricità oro-
bucco-linguale
– Assenza importanti disturbi
della vita di relazione
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL
BAMBINO SORDO
 Ai bambini sordi non manca la capacità di
acquisire una lingua
 Manca la capacità di imparare in modo
spontaneo la lingua parlata perché essa
viaggia nella modalità sensoriale deficitaria
 I bambini sordi che nascono in famiglie in
cui uno dei genitori è sordo sono circa il 5%
 Concetto di “Handicap condiviso”
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL
BAMBINO SORDO (linguaggio)
 Ritardo
 Atipie
– Deficit ad iniziare dalla lallazione canonica
(>8m)
– Diminuzione delle consonanti prodotte
– Prevalenze delle consonanti labbiali
– Mancata “Esplosione del vocabolario”
– Generale ridotto sviluppo della lingua orale
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL
BAMBINO SORDO (comportamento)
 Iperinvestimento del canale visivo
 Rischio elevato di disturbi precoci della
relazione e della regolazione emotiva
legati alla difficoltà di fruire dei segnali
vocali regolatori “a distanza”
 Maggiore impulsività e distraibilità
 Isolamento sociale
 Sviluppo di un forte grado di autonomia
SORDITA’ : STORIA NATURALE
RIABILITAZIONE DEI SORDI E
COMUNICAZIONE GESTUALE
Abate de l’Epée
(1712-1789)
“SISTEMA DEI SEGNI METODICI”
Tommaso Silvestri
(1744-1789)
1784 Istituto Statale dei Sordomuti
RIABILITAZIONE DEI SORDI E
COMUNICAZIONE GESTUALE
Atti del Congresso di Milano del 1880:
“Il congresso, considerando la non dubbia
superiorità della parola articolata sui gesti per
restituire il sordomuto alla società e dargli una più
perfetta conoscenza della lingua,
DICHIARA
che il metodo orale deve essere preferito a quello
della mimica per l’educazione e l’istruzione dei
sordomuti”
Il termine “Segni”
 Le lingue dei segni sono i codici visivo-gestuali in
uso presso le diverse comunità sorde del mondo.
 Il termine “Segni” si afferma nel corso degli anni
’70 come un’etichetta che sostituisce altre
denominazioni: “gesti”, “forme mimico-gestuali”.
 Si vuole marcare una differenza tra forme di
gestualità che accompagnano le parole e un
sistema comunicativo paragonabile alla lingua
vocale.
SIGN LANGUAGE STRUCTURE:
WILLIAM STOCKOE
 Nel libro di William Stockoe (1960) si pone
l’accento sulla possibilità di applicare i metodi
della linguistica allo studio dei segni.
 Fino agli anni ’90 è prevalso il desiderio di
sottolineare le caratteristiche delle lingue dei segni
simili a quelle delle lingue vocali.
 Paul Jouison pone le basi per uno studio che
colga i caratteri essenziali e la struttura dei segni
in piena autonomia.
Suppl. ord. alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA
REGIONE SICILIANA (p. I) n. 47 dell’11-11-2011 (n. 45)
LEGGE 4 novembre 2011, n. 23
Promozione della lingua dei segni italiana (LIS).
Interventi per fronteggiare la situazione di emergenza nelle
isole di Lampedusa e Linosa. Modifica di norme in materia
di tempi di conclusione del procedimento amministrativo.
REGIONE SICILIANA
L’ASSEMBLEA REGIONALE HA APPROVATO
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
PROMULGA la seguente legge:
PROMOZIONE DELLA LINGUA DEI SEGNI ITALIANA (LIS)
Art. 1
Valorizzazione di organismi associativi
• La Regione valorizza il ruolo degli organismi associativi riconosciuti con
decreto del Presidente della Repubblica come persone giuridiche di diritto
privato e come enti morali che esercitano un compito di rappresentanza e
tutela degli interessi morali ed economici di soggetti con handicap auditivo.
• La Regione può stipulare convenzioni, senza oneri a carico del bilancio
regionale, oltre che con gli organismi di cui al comma 1, anche con enti
rappresentativi in ambito regionale per la realizzazione di programmi di
intervento in favore dei soggetti sordi. I criteri della rappresentatività dei
predetti enti sono definiti con successivo decreto dell’Assessore regionale
per l’istruzione e la formazione professionale, previo parere vincolante
della V Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana.
• Gli interventi di cui alla presente legge sono coordinati con quelli previsti
all’articolo 3 del D.P.R. 31 marzo 1979.
Art. 2
Promozione della LIS
In coerenza con le risoluzioni del Parlamento europeo
del 17 giugno 1988, pubblicata nella Gazzetta ufficiale
delle Comunità europee C187 del 18 luglio 1988, e del
18 novembre 1998, pubblicata nella Gazzetta ufficiale
delle Comunità europee C379 del 7dicembre 1998,
nonché con la Convenzione delle Nazioni Unite sui
diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13
dicembre 2006, ratificata con la legge 3 marzo 2009, n.
18, la Regione promuove la Lingua dei Segni Italiana
(LIS) come strumento di ausilio e di integrazione della
comunità dei sordi, la sua acquisizione ed il suo uso.
Art. 3
Regolamento di attuazione
• Entro sei mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, con
regolamento emanato con decreto del
Presidente della Regione, previa delibera
della Giunta regionale, su proposta
dell’Assessore regionale per l’istruzione e
la formazione professionale di concerto
con l’Assessore regionale per le
autonomie locali e la funzione pubblica,
sono adottate le norme di attuazione di
quanto previsto dall'articolo 2.
a) disciplina le modalità di utilizzo della LIS in ambito scolastico e universitario, nel
rispetto delle rispettive autonomie;
b) promuove, nel rispetto dell'autonomia universitaria, sia nell'ambito dei corsi di
laurea sia nella formazione post lauream, l'insegnamento e l'uso da parte degli
studenti, della LIS e delle altre tecniche, anche informatiche, idonee a favorire la
comunicazione delle persone sorde;
Il regolamento di cui al presente comma:
c) reca disposizioni volte a promuovere nei rapporti con le amministrazioni pubbliche
locali, l’amministrazione regionale e gli enti strumentali della Regione, l'uso effettivo
della LIS e di ogni mezzo tecnico, anche informatico, idoneo a favorire la
comunicazione delle persone sorde;
d) promuove la diffusione della LIS come strumento e modalità di accesso
all'informazione e alla comunicazione, con particolare riferimento alle trasmissioni
televisive;
e) dispone circa i metodi di verifica sull'attuazione della presente legge.
LINGUAGGIO DEI SEGNI LIS
Doppia articolazione: Cheremi e
Fonemi
 I cheremi sono le unià
minimali di cui è composto
un segno e appartengo a
quattro tipi:
 Essi sono paragonati ai
fonemi, unità di seconda
articolazione della lingua
vocale
• Luoghi sul corpo
• Configurazioni della mano
• Orientamenti di questa
• Tipo di movimento
Ad esempio il segno cane viene articolato con la
configurazione a mano aperta, sul mento del segnante,
con il palmo della mano rivolto verso il basso e con un
Movimento di contatto
Esempio di sintassi
Questo ordine sintattico (SOV) è uno dei più frequenti nella LINGUA ITALIANA dei SEGNI
2008
Le lingue dei segni inscritte nel
nostro codice genetico
 Studi sull’ontogenesi del linguaggio confermano
che in una prima fase dell’acquisizione della
lingua i bambini udenti si servono di un sistema
misto, vocale-gestuale, che lascia spazio alla
lingua vocale solo intorno ai venti mesi.
 Le lingue dei segni sarebbero un sistema
comunicativo inscritto nel nostro codice
genetico, caratterizzante le nostre prime forme
di comunicazione, oggi prima lingua nelle
persone sorde
EVOLUZIONE PROTESI
PROTESI TRADIZIONALI
IMPIANTO COCLEARE
PROTESIZZAZIONE
ABILITAZIONE DEL BAMBINO SORDO
 METODO ORALE
– Abolisce qualsiasi uso dei segni e basa l’educazione
esclusivamente sul canale acustico con il supporto degli ausili
acustici e sulla labiolettura
 METODO BIMODALE
– E’ una ripresa del metodo di De L’Epée, mantiene la struttura
sintattica dell’italiano e utilizza come supporto didattico o l’IS
(Italiano Segnato) o l’ISE (Italiano Segnato Esatto) due sistemi
gestuali artificialmente inventati sfruttando dove possibile il lessico
della LIS (Lingua Italiana dei Segni)
 EDUCAZIONE BILINGUE
– Rappresenta una vera e propria educazione dove oltre
all’apprendimento dell’italiano vi è l’acquisizione della LIS che vi
entra quindi a pieno titolo come lingua vera e propria appartenente
ad una specifica comunità
CONCLUSIONI
 Precocità della diagnosi
 Intervento di protesizzazione
 Tener conto della lingua naturale per il bambino
sordo
 Approccio bilingue
 Approccio multidisciplinare
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– Specialista NPI
– Logopedista
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La sordità e le tappe dello sviluppo-1

  • 1. LIS (Lingua dei Segni Italiana): un percorso di inclusione sociale Dott.ssa Stella Emmanuele Pedagogista e Progettista educativa Collaboratrice alla Ricerca; UNICT 28-30 Aprile 2015
  • 2. SOMMARIO  Il linguaggio – Caratteristiche costitutive – Tappe dello sviluppo  Teorie interpretative dello sviluppo del linguaggio  I disturbi del linguaggio  Lo sviluppo del linguaggio nel bambino sordo – Storia naturale  Principi di abilitazione – Protesizzazione – Diversi approcci abilitativi  Conclusioni
  • 3. LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO Il linguaggio è un sistema comunicativo di straordinaria complessità che poggia su diverse abilità:  Analizzare e segmentare i suoni linguistici che vengono percepiti cosi da identificare le componenti del linguaggio (fonemi, morfemi, parole e frasi)  Padroneggiare i partner articolatori necessari a produrre i singoli fonemi e le sequenze di fonemi  Acquisire e amplificare il vocabolario  Padroneggiare le regole morfologiche e sintattiche  Utilizzare le diverse funzioni comunicative del linguaggio in funzione del contesto e dell’interlocutore  Padroneggiare le abilità necessarie a produrre un discorso che ne garantiscono la coerenza, l’organizzazione interna e l’adattamento all’ascoltatore
  • 5. STADI DI SVILUPPO DEI SUONI LINGUISTICI PREVERBALI SECONDO OLLER (1980) STADIO ETA’ COMPARSA TIPO DI ESPRESSIONE Fonazione Nascita-1 mese Nuclei quasi risonanti Suoni gutturali 2-3 mesi Nuclei quasi risonanti anche con costrizione posteriore Espansione 4-6 mesi Nuclei di risonanza completi: pernacchie, gridolini, strilli, borbottii, marginali lallazioni Lallazione tipica (babbling canonico) 7-10 mesi CVCV con caratteristiche temporali precise Lallazione variata (babbling variato) 10-12 mesi Ampia varietà di consonanti e vocali, discorsi inarticolati
  • 6. Stadi di sviluppo del linguaggio nel bambino Lallazione generica 3-7 mesi Lallazione canonica 8-9 mesi Lallazione variata 9-10 mesi Inizio comparsa comprensione di parole 9-12 mesi Comparsa produzione delle prime parole 13-15 mesi (12/20 parole intorno ai 18 mesi) “Esplosione” del vocabolario; dal riferimento alla predicazione Dai 18-20 mesi Combinazione di parole 20-22 mesi “Esplosione” della grammatica; comparsa delle prime frasi 24-30 mesi Progressiva efficienza sul piano lessicale, grammaticale e sintattico 24-36 mesi
  • 7. GESTI E LINGUAGGIO  Gesti deittici – Pointing (indicare)  Richiestivo  dichiarativo – Dare – Mostrare  Gesti rappresentativi – Routines convenzionali o sociali  Ciao con le mani  “non c’è più” – Azioni su oggetti  “Telefono”  Gesti pragmatici
  • 8. LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO Lo studio scientifico del linguaggio (anni 50) genera un vivace dibattito teorico relativamente ad alcune questioni fondamentali che restano aperte sino ai nostri giorni:  Maturazione vs apprendimento (dibattito Chomsky- Skinner)  Linguaggio e cognizione (dibattito Chomsky-Piaget)  Linguaggio e interazione sociale (dibattito Piaget-Vygotsky)  Linguaggio e comunicazione  Innato e acquisito nello sviluppo del linguaggio  Dominio-specifico e dominio-generale nello sviluppo del linguaggio
  • 9. LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO INNATO DOMINIO-SPECIFICO DOMINIO-GENERALE ACQUISITO Chomsky Pinker Hyams Karmiloff-Smith Piaget Sinclair
  • 10. NEUROCOSTRUTTIVISMO  MODELLO COSTRUTTIVISTA DI PIAGET – Lo sviluppo cognitivo è garantito da processi generali (assimilazione, accomodamento e equilibrazione) che costruiscono progressivamente una mente strutturata e gerarchica lavorando sui dati esperenziali  TOP-DOWN  MODELLO MODULARISTA DI FODOR – Il sistema cognitivo è costituito da moduli specializzati, geneticamente determinati, indipendenti e dominio specifici  BOTTOM-UP
  • 11. NEUROCOSTRUTTIVISMO  NEUROCOSTRUTTIVISMO (Karmiloff-Smith 98,06; Mareschal 07; Westermann 07) – Il modello sostiene che le posizioni del costruttivismo piagetiano e quelle del nativismo modularista fodoriano non siano del tutto incompatibili e che i loro punti forti siano integrabili in un modello unico – Secondo questi autori l’attività genetica è regolata dai segnali provenienti dall’ambiente interno ed esterno all’organismo il quale adatta le strutture neurali all’esperienza con una graduale specializzazione interattiva delle diverse aree corticali – Secondo questa visione i disordini evolutivi dipendono da vincoli, biologici e ambientali, alterati che portano il sistema ad adattarsi ed evolversi secondo una traiettoria diversa da quella normale
  • 12. EPIDEMIOLOGIA  Sordità infantile – 1,2-1,7 casi 1000 nati vivi  20/30% hanno una sordità profonda (>90 dB) (A. Kral 2010)  Disturbi del linguaggio – 3-14% (Silva 87; Tomblin 97; Stella 02) – 3% Disturbi persistenti DSL
  • 13. I DISTURBI DEL LINGUAGGIO SECONDARI  Sordità  Lesioni del SNC – PCI – Afasie acquisite – Sdr. Landau Kleffner  Ritardo mentale – Sdr di Down – Sdr X fragile  Psicopatologia affettivo relazionale – Autismo – Mutismo selettivo SPECIFICI  Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) – Abilità linguistiche (> -1,5 ds) – Q I (= o > 85) – Non deficit uditivi – Non deficit neurologici  Epilessia  PCI – Assenza anomalie strutturali apparato orale – Assenza disturbi motricità oro- bucco-linguale – Assenza importanti disturbi della vita di relazione
  • 14. SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO SORDO  Ai bambini sordi non manca la capacità di acquisire una lingua  Manca la capacità di imparare in modo spontaneo la lingua parlata perché essa viaggia nella modalità sensoriale deficitaria  I bambini sordi che nascono in famiglie in cui uno dei genitori è sordo sono circa il 5%  Concetto di “Handicap condiviso”
  • 15. SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO SORDO (linguaggio)  Ritardo  Atipie – Deficit ad iniziare dalla lallazione canonica (>8m) – Diminuzione delle consonanti prodotte – Prevalenze delle consonanti labbiali – Mancata “Esplosione del vocabolario” – Generale ridotto sviluppo della lingua orale
  • 16. SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO SORDO (comportamento)  Iperinvestimento del canale visivo  Rischio elevato di disturbi precoci della relazione e della regolazione emotiva legati alla difficoltà di fruire dei segnali vocali regolatori “a distanza”  Maggiore impulsività e distraibilità  Isolamento sociale  Sviluppo di un forte grado di autonomia
  • 17. SORDITA’ : STORIA NATURALE RIABILITAZIONE DEI SORDI E COMUNICAZIONE GESTUALE Abate de l’Epée (1712-1789) “SISTEMA DEI SEGNI METODICI” Tommaso Silvestri (1744-1789) 1784 Istituto Statale dei Sordomuti
  • 18. RIABILITAZIONE DEI SORDI E COMUNICAZIONE GESTUALE Atti del Congresso di Milano del 1880: “Il congresso, considerando la non dubbia superiorità della parola articolata sui gesti per restituire il sordomuto alla società e dargli una più perfetta conoscenza della lingua, DICHIARA che il metodo orale deve essere preferito a quello della mimica per l’educazione e l’istruzione dei sordomuti”
  • 19. Il termine “Segni”  Le lingue dei segni sono i codici visivo-gestuali in uso presso le diverse comunità sorde del mondo.  Il termine “Segni” si afferma nel corso degli anni ’70 come un’etichetta che sostituisce altre denominazioni: “gesti”, “forme mimico-gestuali”.  Si vuole marcare una differenza tra forme di gestualità che accompagnano le parole e un sistema comunicativo paragonabile alla lingua vocale.
  • 20. SIGN LANGUAGE STRUCTURE: WILLIAM STOCKOE  Nel libro di William Stockoe (1960) si pone l’accento sulla possibilità di applicare i metodi della linguistica allo studio dei segni.  Fino agli anni ’90 è prevalso il desiderio di sottolineare le caratteristiche delle lingue dei segni simili a quelle delle lingue vocali.  Paul Jouison pone le basi per uno studio che colga i caratteri essenziali e la struttura dei segni in piena autonomia.
  • 21. Suppl. ord. alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 47 dell’11-11-2011 (n. 45) LEGGE 4 novembre 2011, n. 23 Promozione della lingua dei segni italiana (LIS). Interventi per fronteggiare la situazione di emergenza nelle isole di Lampedusa e Linosa. Modifica di norme in materia di tempi di conclusione del procedimento amministrativo. REGIONE SICILIANA L’ASSEMBLEA REGIONALE HA APPROVATO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PROMULGA la seguente legge: PROMOZIONE DELLA LINGUA DEI SEGNI ITALIANA (LIS)
  • 22. Art. 1 Valorizzazione di organismi associativi • La Regione valorizza il ruolo degli organismi associativi riconosciuti con decreto del Presidente della Repubblica come persone giuridiche di diritto privato e come enti morali che esercitano un compito di rappresentanza e tutela degli interessi morali ed economici di soggetti con handicap auditivo. • La Regione può stipulare convenzioni, senza oneri a carico del bilancio regionale, oltre che con gli organismi di cui al comma 1, anche con enti rappresentativi in ambito regionale per la realizzazione di programmi di intervento in favore dei soggetti sordi. I criteri della rappresentatività dei predetti enti sono definiti con successivo decreto dell’Assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale, previo parere vincolante della V Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana. • Gli interventi di cui alla presente legge sono coordinati con quelli previsti all’articolo 3 del D.P.R. 31 marzo 1979.
  • 23. Art. 2 Promozione della LIS In coerenza con le risoluzioni del Parlamento europeo del 17 giugno 1988, pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee C187 del 18 luglio 1988, e del 18 novembre 1998, pubblicata nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee C379 del 7dicembre 1998, nonché con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006, ratificata con la legge 3 marzo 2009, n. 18, la Regione promuove la Lingua dei Segni Italiana (LIS) come strumento di ausilio e di integrazione della comunità dei sordi, la sua acquisizione ed il suo uso.
  • 24. Art. 3 Regolamento di attuazione • Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con regolamento emanato con decreto del Presidente della Regione, previa delibera della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale per l’istruzione e la formazione professionale di concerto con l’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, sono adottate le norme di attuazione di quanto previsto dall'articolo 2.
  • 25. a) disciplina le modalità di utilizzo della LIS in ambito scolastico e universitario, nel rispetto delle rispettive autonomie; b) promuove, nel rispetto dell'autonomia universitaria, sia nell'ambito dei corsi di laurea sia nella formazione post lauream, l'insegnamento e l'uso da parte degli studenti, della LIS e delle altre tecniche, anche informatiche, idonee a favorire la comunicazione delle persone sorde; Il regolamento di cui al presente comma: c) reca disposizioni volte a promuovere nei rapporti con le amministrazioni pubbliche locali, l’amministrazione regionale e gli enti strumentali della Regione, l'uso effettivo della LIS e di ogni mezzo tecnico, anche informatico, idoneo a favorire la comunicazione delle persone sorde; d) promuove la diffusione della LIS come strumento e modalità di accesso all'informazione e alla comunicazione, con particolare riferimento alle trasmissioni televisive; e) dispone circa i metodi di verifica sull'attuazione della presente legge.
  • 27. Doppia articolazione: Cheremi e Fonemi  I cheremi sono le unià minimali di cui è composto un segno e appartengo a quattro tipi:  Essi sono paragonati ai fonemi, unità di seconda articolazione della lingua vocale • Luoghi sul corpo • Configurazioni della mano • Orientamenti di questa • Tipo di movimento Ad esempio il segno cane viene articolato con la configurazione a mano aperta, sul mento del segnante, con il palmo della mano rivolto verso il basso e con un Movimento di contatto
  • 28. Esempio di sintassi Questo ordine sintattico (SOV) è uno dei più frequenti nella LINGUA ITALIANA dei SEGNI
  • 29. 2008
  • 30. Le lingue dei segni inscritte nel nostro codice genetico  Studi sull’ontogenesi del linguaggio confermano che in una prima fase dell’acquisizione della lingua i bambini udenti si servono di un sistema misto, vocale-gestuale, che lascia spazio alla lingua vocale solo intorno ai venti mesi.  Le lingue dei segni sarebbero un sistema comunicativo inscritto nel nostro codice genetico, caratterizzante le nostre prime forme di comunicazione, oggi prima lingua nelle persone sorde
  • 35. ABILITAZIONE DEL BAMBINO SORDO  METODO ORALE – Abolisce qualsiasi uso dei segni e basa l’educazione esclusivamente sul canale acustico con il supporto degli ausili acustici e sulla labiolettura  METODO BIMODALE – E’ una ripresa del metodo di De L’Epée, mantiene la struttura sintattica dell’italiano e utilizza come supporto didattico o l’IS (Italiano Segnato) o l’ISE (Italiano Segnato Esatto) due sistemi gestuali artificialmente inventati sfruttando dove possibile il lessico della LIS (Lingua Italiana dei Segni)  EDUCAZIONE BILINGUE – Rappresenta una vera e propria educazione dove oltre all’apprendimento dell’italiano vi è l’acquisizione della LIS che vi entra quindi a pieno titolo come lingua vera e propria appartenente ad una specifica comunità
  • 36. CONCLUSIONI  Precocità della diagnosi  Intervento di protesizzazione  Tener conto della lingua naturale per il bambino sordo  Approccio bilingue  Approccio multidisciplinare – Specialista ORL – Specialista Audiologo – Specialista NPI – Logopedista – Pedagogista