1° blocco di slides
LIS (LINGUA DEI SEGNI ITALIANA): UN PERCORSO DI INCLUSIONE SOCIALE
Il laboratorio mira a sensibilizzare la collettività ad una realtà ancora poco conosciuta: la cultura della comunità sorda o non udente ed acquisire le competenze tecniche e strutturali di primo livello, della comunicazione visivo - gestuale attraverso un'adeguata formazione. Esso basandosi su una learning organization mira al cambiamento, allo sviluppo ed alla realizzazione di una Knowledge society (società della conoscenza). Il laboratorio prevede una prima parte Teorica, che fornirà le nozioni essenziali, fisiologiche e neurologiche sulla sordità e di conseguenza le malattie correlate, le cause e la psicologia del non udente. Necessario è un accenno alla storia che ha comportato la “nascita” della Lingua dei Segni Italiana/LIS e della cultura sorda. Si proseguirà con un percorso prevalentemente Pratico, ricco di esercitazioni in cooperative learning, dialoghi assistiti, comprensione e riproduzione. La ricca praticità di cui sono caratterizzate le attività è al fine di consentire un reale e facile apprendimento della Lingua di Segni Italiana/LIS.
1. LIS (Lingua dei Segni Italiana): un percorso
di inclusione sociale
Dott.ssa Stella Emmanuele
Pedagogista e Progettista educativa
Collaboratrice alla Ricerca; UNICT
28-30 Aprile 2015
2. SOMMARIO
Il linguaggio
– Caratteristiche costitutive
– Tappe dello sviluppo
Teorie interpretative dello sviluppo del linguaggio
I disturbi del linguaggio
Lo sviluppo del linguaggio nel bambino sordo
– Storia naturale
Principi di abilitazione
– Protesizzazione
– Diversi approcci abilitativi
Conclusioni
3. LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Il linguaggio è un sistema comunicativo di straordinaria
complessità che poggia su diverse abilità:
Analizzare e segmentare i suoni linguistici che vengono
percepiti cosi da identificare le componenti del linguaggio
(fonemi, morfemi, parole e frasi)
Padroneggiare i partner articolatori necessari a produrre i
singoli fonemi e le sequenze di fonemi
Acquisire e amplificare il vocabolario
Padroneggiare le regole morfologiche e sintattiche
Utilizzare le diverse funzioni comunicative del linguaggio
in funzione del contesto e dell’interlocutore
Padroneggiare le abilità necessarie a produrre un discorso
che ne garantiscono la coerenza, l’organizzazione interna
e l’adattamento all’ascoltatore
5. STADI DI SVILUPPO DEI SUONI LINGUISTICI
PREVERBALI SECONDO OLLER (1980)
STADIO ETA’ COMPARSA TIPO DI
ESPRESSIONE
Fonazione Nascita-1 mese Nuclei quasi risonanti
Suoni gutturali 2-3 mesi
Nuclei quasi risonanti
anche con costrizione
posteriore
Espansione 4-6 mesi
Nuclei di risonanza
completi: pernacchie,
gridolini, strilli, borbottii,
marginali lallazioni
Lallazione tipica
(babbling canonico)
7-10 mesi CVCV con caratteristiche
temporali precise
Lallazione variata
(babbling variato)
10-12 mesi Ampia varietà di
consonanti e vocali,
discorsi inarticolati
6. Stadi di sviluppo del linguaggio nel bambino
Lallazione generica 3-7 mesi
Lallazione canonica 8-9 mesi
Lallazione variata 9-10 mesi
Inizio comparsa comprensione di
parole
9-12 mesi
Comparsa produzione delle prime
parole
13-15 mesi
(12/20 parole intorno ai 18 mesi)
“Esplosione” del vocabolario; dal
riferimento alla predicazione
Dai 18-20 mesi
Combinazione di parole 20-22 mesi
“Esplosione” della grammatica;
comparsa delle prime frasi
24-30 mesi
Progressiva efficienza sul piano
lessicale, grammaticale e
sintattico
24-36 mesi
7. GESTI E LINGUAGGIO
Gesti deittici
– Pointing (indicare)
Richiestivo
dichiarativo
– Dare
– Mostrare
Gesti rappresentativi
– Routines convenzionali o sociali
Ciao con le mani
“non c’è più”
– Azioni su oggetti
“Telefono”
Gesti pragmatici
8. LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Lo studio scientifico del linguaggio (anni 50) genera un vivace
dibattito teorico relativamente ad alcune questioni
fondamentali che restano aperte sino ai nostri giorni:
Maturazione vs apprendimento (dibattito Chomsky-
Skinner)
Linguaggio e cognizione (dibattito Chomsky-Piaget)
Linguaggio e interazione sociale (dibattito Piaget-Vygotsky)
Linguaggio e comunicazione
Innato e acquisito nello sviluppo del linguaggio
Dominio-specifico e dominio-generale nello sviluppo del
linguaggio
9. LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
INNATO
DOMINIO-SPECIFICO DOMINIO-GENERALE
ACQUISITO
Chomsky
Pinker
Hyams
Karmiloff-Smith Piaget
Sinclair
10. NEUROCOSTRUTTIVISMO
MODELLO COSTRUTTIVISTA DI PIAGET
– Lo sviluppo cognitivo è garantito da processi generali
(assimilazione, accomodamento e equilibrazione) che
costruiscono progressivamente una mente strutturata e
gerarchica lavorando sui dati esperenziali
TOP-DOWN
MODELLO MODULARISTA DI FODOR
– Il sistema cognitivo è costituito da moduli specializzati,
geneticamente determinati, indipendenti e dominio
specifici
BOTTOM-UP
11. NEUROCOSTRUTTIVISMO
NEUROCOSTRUTTIVISMO
(Karmiloff-Smith 98,06; Mareschal 07; Westermann 07)
– Il modello sostiene che le posizioni del costruttivismo piagetiano e
quelle del nativismo modularista fodoriano non siano del tutto
incompatibili e che i loro punti forti siano integrabili in un modello
unico
– Secondo questi autori l’attività genetica è regolata dai segnali
provenienti dall’ambiente interno ed esterno all’organismo il quale
adatta le strutture neurali all’esperienza con una graduale
specializzazione interattiva delle diverse aree corticali
– Secondo questa visione i disordini evolutivi dipendono da vincoli,
biologici e ambientali, alterati che portano il sistema ad adattarsi ed
evolversi secondo una traiettoria diversa da quella normale
12. EPIDEMIOLOGIA
Sordità infantile
– 1,2-1,7 casi 1000 nati vivi
20/30% hanno una sordità profonda (>90 dB)
(A. Kral 2010)
Disturbi del linguaggio
– 3-14% (Silva 87; Tomblin 97; Stella 02)
– 3% Disturbi persistenti DSL
13. I DISTURBI DEL LINGUAGGIO
SECONDARI
Sordità
Lesioni del SNC
– PCI
– Afasie acquisite
– Sdr. Landau Kleffner
Ritardo mentale
– Sdr di Down
– Sdr X fragile
Psicopatologia affettivo
relazionale
– Autismo
– Mutismo selettivo
SPECIFICI
Disturbo Specifico di Linguaggio
(DSL)
– Abilità linguistiche (> -1,5 ds)
– Q I (= o > 85)
– Non deficit uditivi
– Non deficit neurologici
Epilessia
PCI
– Assenza anomalie strutturali
apparato orale
– Assenza disturbi motricità oro-
bucco-linguale
– Assenza importanti disturbi
della vita di relazione
14. SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL
BAMBINO SORDO
Ai bambini sordi non manca la capacità di
acquisire una lingua
Manca la capacità di imparare in modo
spontaneo la lingua parlata perché essa
viaggia nella modalità sensoriale deficitaria
I bambini sordi che nascono in famiglie in
cui uno dei genitori è sordo sono circa il 5%
Concetto di “Handicap condiviso”
15. SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL
BAMBINO SORDO (linguaggio)
Ritardo
Atipie
– Deficit ad iniziare dalla lallazione canonica
(>8m)
– Diminuzione delle consonanti prodotte
– Prevalenze delle consonanti labbiali
– Mancata “Esplosione del vocabolario”
– Generale ridotto sviluppo della lingua orale
16. SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL
BAMBINO SORDO (comportamento)
Iperinvestimento del canale visivo
Rischio elevato di disturbi precoci della
relazione e della regolazione emotiva
legati alla difficoltà di fruire dei segnali
vocali regolatori “a distanza”
Maggiore impulsività e distraibilità
Isolamento sociale
Sviluppo di un forte grado di autonomia
17. SORDITA’ : STORIA NATURALE
RIABILITAZIONE DEI SORDI E
COMUNICAZIONE GESTUALE
Abate de l’Epée
(1712-1789)
“SISTEMA DEI SEGNI METODICI”
Tommaso Silvestri
(1744-1789)
1784 Istituto Statale dei Sordomuti
18. RIABILITAZIONE DEI SORDI E
COMUNICAZIONE GESTUALE
Atti del Congresso di Milano del 1880:
“Il congresso, considerando la non dubbia
superiorità della parola articolata sui gesti per
restituire il sordomuto alla società e dargli una più
perfetta conoscenza della lingua,
DICHIARA
che il metodo orale deve essere preferito a quello
della mimica per l’educazione e l’istruzione dei
sordomuti”
19. Il termine “Segni”
Le lingue dei segni sono i codici visivo-gestuali in
uso presso le diverse comunità sorde del mondo.
Il termine “Segni” si afferma nel corso degli anni
’70 come un’etichetta che sostituisce altre
denominazioni: “gesti”, “forme mimico-gestuali”.
Si vuole marcare una differenza tra forme di
gestualità che accompagnano le parole e un
sistema comunicativo paragonabile alla lingua
vocale.
20. SIGN LANGUAGE STRUCTURE:
WILLIAM STOCKOE
Nel libro di William Stockoe (1960) si pone
l’accento sulla possibilità di applicare i metodi
della linguistica allo studio dei segni.
Fino agli anni ’90 è prevalso il desiderio di
sottolineare le caratteristiche delle lingue dei segni
simili a quelle delle lingue vocali.
Paul Jouison pone le basi per uno studio che
colga i caratteri essenziali e la struttura dei segni
in piena autonomia.
21. Suppl. ord. alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA
REGIONE SICILIANA (p. I) n. 47 dell’11-11-2011 (n. 45)
LEGGE 4 novembre 2011, n. 23
Promozione della lingua dei segni italiana (LIS).
Interventi per fronteggiare la situazione di emergenza nelle
isole di Lampedusa e Linosa. Modifica di norme in materia
di tempi di conclusione del procedimento amministrativo.
REGIONE SICILIANA
L’ASSEMBLEA REGIONALE HA APPROVATO
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
PROMULGA la seguente legge:
PROMOZIONE DELLA LINGUA DEI SEGNI ITALIANA (LIS)
22. Art. 1
Valorizzazione di organismi associativi
• La Regione valorizza il ruolo degli organismi associativi riconosciuti con
decreto del Presidente della Repubblica come persone giuridiche di diritto
privato e come enti morali che esercitano un compito di rappresentanza e
tutela degli interessi morali ed economici di soggetti con handicap auditivo.
• La Regione può stipulare convenzioni, senza oneri a carico del bilancio
regionale, oltre che con gli organismi di cui al comma 1, anche con enti
rappresentativi in ambito regionale per la realizzazione di programmi di
intervento in favore dei soggetti sordi. I criteri della rappresentatività dei
predetti enti sono definiti con successivo decreto dell’Assessore regionale
per l’istruzione e la formazione professionale, previo parere vincolante
della V Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana.
• Gli interventi di cui alla presente legge sono coordinati con quelli previsti
all’articolo 3 del D.P.R. 31 marzo 1979.
23. Art. 2
Promozione della LIS
In coerenza con le risoluzioni del Parlamento europeo
del 17 giugno 1988, pubblicata nella Gazzetta ufficiale
delle Comunità europee C187 del 18 luglio 1988, e del
18 novembre 1998, pubblicata nella Gazzetta ufficiale
delle Comunità europee C379 del 7dicembre 1998,
nonché con la Convenzione delle Nazioni Unite sui
diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13
dicembre 2006, ratificata con la legge 3 marzo 2009, n.
18, la Regione promuove la Lingua dei Segni Italiana
(LIS) come strumento di ausilio e di integrazione della
comunità dei sordi, la sua acquisizione ed il suo uso.
24. Art. 3
Regolamento di attuazione
• Entro sei mesi dalla data di entrata in
vigore della presente legge, con
regolamento emanato con decreto del
Presidente della Regione, previa delibera
della Giunta regionale, su proposta
dell’Assessore regionale per l’istruzione e
la formazione professionale di concerto
con l’Assessore regionale per le
autonomie locali e la funzione pubblica,
sono adottate le norme di attuazione di
quanto previsto dall'articolo 2.
25. a) disciplina le modalità di utilizzo della LIS in ambito scolastico e universitario, nel
rispetto delle rispettive autonomie;
b) promuove, nel rispetto dell'autonomia universitaria, sia nell'ambito dei corsi di
laurea sia nella formazione post lauream, l'insegnamento e l'uso da parte degli
studenti, della LIS e delle altre tecniche, anche informatiche, idonee a favorire la
comunicazione delle persone sorde;
Il regolamento di cui al presente comma:
c) reca disposizioni volte a promuovere nei rapporti con le amministrazioni pubbliche
locali, l’amministrazione regionale e gli enti strumentali della Regione, l'uso effettivo
della LIS e di ogni mezzo tecnico, anche informatico, idoneo a favorire la
comunicazione delle persone sorde;
d) promuove la diffusione della LIS come strumento e modalità di accesso
all'informazione e alla comunicazione, con particolare riferimento alle trasmissioni
televisive;
e) dispone circa i metodi di verifica sull'attuazione della presente legge.
27. Doppia articolazione: Cheremi e
Fonemi
I cheremi sono le unià
minimali di cui è composto
un segno e appartengo a
quattro tipi:
Essi sono paragonati ai
fonemi, unità di seconda
articolazione della lingua
vocale
• Luoghi sul corpo
• Configurazioni della mano
• Orientamenti di questa
• Tipo di movimento
Ad esempio il segno cane viene articolato con la
configurazione a mano aperta, sul mento del segnante,
con il palmo della mano rivolto verso il basso e con un
Movimento di contatto
28. Esempio di sintassi
Questo ordine sintattico (SOV) è uno dei più frequenti nella LINGUA ITALIANA dei SEGNI
30. Le lingue dei segni inscritte nel
nostro codice genetico
Studi sull’ontogenesi del linguaggio confermano
che in una prima fase dell’acquisizione della
lingua i bambini udenti si servono di un sistema
misto, vocale-gestuale, che lascia spazio alla
lingua vocale solo intorno ai venti mesi.
Le lingue dei segni sarebbero un sistema
comunicativo inscritto nel nostro codice
genetico, caratterizzante le nostre prime forme
di comunicazione, oggi prima lingua nelle
persone sorde
35. ABILITAZIONE DEL BAMBINO SORDO
METODO ORALE
– Abolisce qualsiasi uso dei segni e basa l’educazione
esclusivamente sul canale acustico con il supporto degli ausili
acustici e sulla labiolettura
METODO BIMODALE
– E’ una ripresa del metodo di De L’Epée, mantiene la struttura
sintattica dell’italiano e utilizza come supporto didattico o l’IS
(Italiano Segnato) o l’ISE (Italiano Segnato Esatto) due sistemi
gestuali artificialmente inventati sfruttando dove possibile il lessico
della LIS (Lingua Italiana dei Segni)
EDUCAZIONE BILINGUE
– Rappresenta una vera e propria educazione dove oltre
all’apprendimento dell’italiano vi è l’acquisizione della LIS che vi
entra quindi a pieno titolo come lingua vera e propria appartenente
ad una specifica comunità
36. CONCLUSIONI
Precocità della diagnosi
Intervento di protesizzazione
Tener conto della lingua naturale per il bambino
sordo
Approccio bilingue
Approccio multidisciplinare
– Specialista ORL
– Specialista Audiologo
– Specialista NPI
– Logopedista
– Pedagogista