1. Bilancio Sociale 20Bilancio Sociale 201111
Cooperativa SocialeCooperativa Sociale
I.R.S. L'AuroraI.R.S. L'Aurora
INDICE BILANCIO SOCIALE 2011INDICE BILANCIO SOCIALE 2011
NOTA METODOLOGICA >>NOTA METODOLOGICA >>
RIFLESSIONI SUL BILANCIO SOCIALE >RIFLESSIONI SUL BILANCIO SOCIALE >
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SETTORI DI ATTIVITÀ E SERVIZI >>SETTORI DI ATTIVITÀ E SERVIZI >>
L'ASSOCIAZIONE IRSAMA >>L'ASSOCIAZIONE IRSAMA >>
QUALITÀ E PERSONALE >>QUALITÀ E PERSONALE >>
I NOSTRI STAKEHOLDER >>I NOSTRI STAKEHOLDER >>
DATI ECONOMICI >>DATI ECONOMICI >>
PROSPETTIVE PER IL FUTURO >>PROSPETTIVE PER IL FUTURO >>
2. INTRODUZIONEINTRODUZIONE
Questo è il quarto anno che la nostra cooperativa compila
il bilancio sociale.
La sua impostazione è stata rivista per adeguarlo e
avvicinarlo alle linee guida della regione, convinti che
assolva alle sue funzioni di comunicazione, interna ed
esterna e di trasparenza.
Infatti, l’ottica con cui viene steso è quella di dare una
visione, più precisa possibile, della realtà e delle scelte
della cooperativa.
La sua diffusione segue più canali. Verso l’esterno con la
pubblicazione sul nostro sito internet e la disposizione di
copie cartacee nelle sedi dei servizi per tutte le persone
interessate; verso l’interno ai soci, per informarli e per
creare momenti di confronto sia durante l’assemblea che
nel corso dall’anno.
La scelta della redazione del bilancio sociale è nata
all’interno del Consiglio di amministrazione che nel corso
degli anni ha continuato a sostenere e a incoraggiare
l’implementazione del documento.
l’auspicio è che ogni anno sempre più tutti i servizi della
cooperativa possano contribuire alla stesura del bilancio
sociale con l’apporto di dati, statistiche e commenti.
Attualmente il gruppo di lavoro costituito per la redazione
è composto dal presidente, un consigliere e un socio che
arricchiscono il bilancio sociale di considerazioni, tengono
la regia organizzativa, i tempi si occupano
dell’impaginazione.
3. NOTA METODOLOGICANOTA METODOLOGICA
Riteniamo, ormai che il Bilancio Sociale sia diventato un
vero e proprio strumento di lavoro che si intreccia alla
certificazione di qualità.
Il bilancio sociale, infatti, si propone di rispondere alle
esigenze informative e conoscitive dei nostri interlocutori
ed allo stesso tempo la sua redazione impone alla nostra
cooperativa uno sforzo nel soffermarsi sugli aspetti più
importanti del nostro lavoro e su quella che risulta essere
la loro ricaduta sociale.
Per fare questo abbiamo bisogno di interrogarci ed
interrogare i nostri interlocutori ( Stakeholder) .
Questo documento rende conto di tre principali
dimensioni identità aziendale, relazione sociale e dati
economici che hanno come obiettivo quello di:
fornire a tutti gli stakeholders un quadro complessivo
delle performance dell’impresa, aprendo un processo di
comunicazione sociale che li coinvolga direttamente,
fornire informazioni utili sulla qualità delle attività svolte,
in modo da offrire agli stakeholders il maggior numero di
conoscenze - anche sotto il profilo etico-sociale , e che
aumenti pertanto le possibilità di valutazione e di scelta.
1981-2011
4. RIFLESSIONI SUL BILANCIO SOCIALERIFLESSIONI SUL BILANCIO SOCIALE
Scriviamo questo breve articolo per il Bilancio sociale
2011 praticamente quando si chiude il 2012. Questa
distanza, che in un primo momento ci appare come un
limite su cosa si possa scrivere, diventa incredibilmente,
scorrendo i pensieri in testa, una risorsa. Non solo
vengono in mente quante cose facciamo, ma soprattutto
quanto impegno mettiamo nei nostri progetti affinché
arrivino in porto.
Pensando ai bilanci sociali passati, e al percorso fatto
anche nelle varie edizioni, sono da sottolineare le
evoluzioni e quanto questo strumento abbia assunto
significati diversi nel tempo.
Naturalmente non vogliamo ora tediare il lettore in una
disanima dei nostri bilanci sociali, ma solo affermare l’idea
che ogni strumento, fosse anche strutturato e pensato in
profondità, trova sempre elementi e necessità di
cambiamento.
Beh sì è proprio questo, ogni anno ha prodotto dei
cambiamenti e percepiamo in superficie che facciamo
fatica a fermarci.
L’Irs L’aurora è ormai una cooperativa disposta, non solo a
prefigurare nuove ipotesi, ma anche a percorrerle anche
su piani diversi, da quello organizzativo, a quello
dell’intervento terapeutico, da quello sociale a quello di
relazione o politico con altri soggetti.
In questo segno anche il 2011 ha anch’esso segnato delle
novità ed annunciato nuovi progetti.
Il primo che ci viene in mente riguarda coloro che firmano
questo breve articolo. Nel 2011 nasce la Direzione. Essa
che si mette tra i poteri del Cda e il corpo della cooperativa
e i suoi servizi, in una funzione di attuazione delle linee
politiche del Consiglio e di relazione. A comporla, è chiaro,
siamo noi due, il Presidente e la Vice. Naturalmente ci
siamo divisi i compiti e le aree di intervento. Abbiamo
pensato a questo nuovo strumento per ottimizzare alcuni
percorsi, per rendere più veloce la comunicazione interna
e la soluzione di alcune criticità esplicitamente gestionali e
per dare un ruolo prettamente di indirizzo politico al
Consiglio di Amministrazione.
Sul piano progettuale nell’ultima parte dell’anno si
concretizza la possibilità di una stretta collaborazione con
le cooperative L’Adriatico e la T41b, ambedue operanti
principalmente nel territorio pesarese. Questa relazione
5. genera anche la soluzione per la Comunità di Gradara di
Via Vicinato, la nostra “Casa”. Si avviano velocemente i
contatti e le macchine per un trasferimento della sede
all’interno del terreno della Fondazione Cante di
Montevecchio presso una ex scuola agraria e per un nuovo
progetto clinico rivolto alle nuove dipendenze, che ha una
data d’inizio nei primi mesi del 2013.
Altra novità dell’anno è la presentazione pubblica
dell’associazione IRSAMA, frutto della collaborazione tra
la nostra cooperativa e la cooperativa Ama Aquilone, che
nel mese di maggio organizza una due giorni sulle
“fragilità e l’integrazione dei servizi”. L’IRSAMA si propone
come contatto tra le due organizzazioni, ma anche come
luogo di promozione culturale e formativa per il sistema
delle dipendenze patologiche e non solo.
Guardando la nostra agenda del 2011 spunta fuori anche
un altro progetto: la nostra partecipazione al riavvio della
Federazione delle Marche del Coordinamento nazionale
comunità di accoglienza (Cnca) sotto la guida del
Presidente nazionale Don Armando Zappolini con il quale
fin dai primi momenti si instaura un rapporto positivo e
fecondo. Insomma anche nel 2011 non ci si è fermati mai;
magari, in questo anno, qualcuno ha avuto la possibilità di
fingere di lasciarci, come il Presidente storico della
cooperativa Eraldo Giangiacomi, che è andato in pensione,
ma che è rimasto ancora a collaborare con noi.
Ancora uno sguardo a ciò che è stato fatto al nostro
interno, nel corso di quest’anno la cooperativa ha molto
investito sul valorizzare l’appartenenza dei soci ad una
organizzazione che privilegia la logica del gruppo di
lavoro e negli ultimi mesi, sulla base di previsioni di
bilancio che indicavano un trend positivo, si è deciso di
avviare una manovra finalizzata al miglioramento della
qualità della vita del personale e dei livelli retributivi di
tutti i lavoratori, superando di fatto il livello assicurato dal
CCNL.
Siamo soddisfatti di questo anno: abbiamo seminato per il
futuro; abbiamo incontrato tante nuove realtà che come
noi intendono muoversi in rete per costruire percorsi di
cura capaci di dare risposte sempre più personalizzate alle
esigenze degli utenti. Siamo soddisfatti anche perché
quest’anno segna i nostri trent’anni di vita, e possiamo
dire che abbiamo idee e gambe almeno per i prossimi
trenta.
Stefano Trovato, Presidente della cooperativa Maria Grazia
Travella, Vice Presidente della cooperativa
6. 1991-2011
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEIL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
l nostro Statuto recita (Art.40.1) che La Società è
amministrata da un Consiglio di Amministrazione
composto da un numero di Consiglieri variabile da tre a
sette eletti dall'Assemblea ordinaria dei soci, che ne
determina di volta in volta il numero. Sono ormai molti
anni che l’Assemblea dei soci opta per un consiglio
composto da sette membri. Nel maggio 2011 abbiamo
avuto il rinnovo delle cariche sociali e c’è stato un
mutamento nella composizione del consiglio stesso: sono
usciti i consiglieri Albucci Renato e Battistoni Davide e
sono subentrate Travella Maria Grazia e Pierpaoli Lorena.
Il consiglio è risultato così composto
Trovato Stefano, Presidente
Travella Maria Grazia, Vicepresidente
Iencenella Germano, segretario
Annibalini Roberto
D’Amicis Maria Chiara
Pierpaoli Lorena
Zagaria Paolo
7. La gestione della cooperativa spetta esclusivamente agli
Amministratori, i quali compiono le operazioni necessarie
per l’attuazione dell’oggetto sociale (Art.42.1) ma è il
Presidente che ha la rappresentanza della cooperativa di
fronte ai terzi e in giudizio (Art.48.1) e in caso di assenza o
di impedimento del Presidente, tutti i poteri a lui attribuiti
spettano al Vicepresidente.
Nella seconda parte del 2011 il CdA ha prima maturato e
poi deliberato nella seduta del 12 ottobre un importante
cambiamento nella organizzazione della cooperativa:
laddove prima si parlava del CdA come organo
politico/direzionale (si veda la circolare interna 139 del
01/03/2011) si è arrivati ad una distinzione netta tra il
ruolo di politica generale del CdA stesso e quello
direzionale/gestionale di Presidente e Vicepresidente.
Presidente e vice assumono la direzione della cooperativa
ponendosi tra le decisioni assunte dal Cda e il corpo dei
servizi amministrativi e “produttivi” che devono metterle
in pratica. Oltre quindi ad una funzione propria del
Presidente, e in sua vece del Vicepresidente, di controllo e
rappresentanza, queste due figure esercitano anche un
ruolo di direzione ed attuazione delle linee politiche
secondo una suddivisione per macroaree che contengono
tutti i servizi della cooperativa
In particolare:
la vicepresidente Travella si occupa di
- Risorse Umane,
- Sicurezza e qualità,
- Promozione,
- Comunicazione e statistica,
- Promozione della salute e progetti;
il presidente Trovato di
- Economia/Patrimonio/Finanze,
- Funzioni amministrative,
- Dipendenze patologiche
- Marginalità carceraria.
Il segretario Germano Iencenella
8. SETTORI DI ATTIVITA’ E SERVIZISETTORI DI ATTIVITA’ E SERVIZI
DIPENDENZE PATOLOGICHE
Prevenzione, cura, riabilitazione finalizzate alla
promozione e ripristino della salute delle persona che
usano o dipendono da sostanze stupefacenti, alcoliche,
psicoattive. Interventi di prevenzione sul territorio.
Cento diurno di orientamento e diagnosi di Senigallia
COMUNITÀ TERAPEUTICHE RESIDENZIALI DI:
Via Vicinato, Gradara (PU)
Via Gaggera, Gradara (PU)
San Cesareo, Fano (PU)
Massignano di Ancona
Montottone di Fermo
CENTRI SEMIRESIDENZIALI:
Centro Diurno di Senigallia
Gestioni in collaborazione:
• Centro Diurno tossicodipendenti, Pesaro (area
educativa). In collaborazione con la Zona Territoriale n. 1
di Pesaro e Comune
• Centro Diurno, Fermo (AP). In collaborazione con
la Zona Territoriale n.11,Comuni di Fermo e Porto
S.Giorgio.
MARGINALITA’ CARCERARIA
Accoglienza per il reinserimento sociale di ex detenuti e
adulti marginali.
Centro di Accoglienza “Casa Paci”, Pesaro
Gestioni in collaborazione:
Casa Alloggio “Orizzonte”, Ancona. Gestita in ATI con
Asscoop. In collaborazione con il Comune di Ancona.
DISAGIO PSICO SOCIALE MINORILE E
ADOLESCENZIALE
Punto Aurora
Prevenzione e cura attraverso servizi di consulenza per
adolescenti e familiari, orientamento scolastico, scuola per
genitori, animazione tempo libero adolescenti, studi e
ricerche.
9. L’ASSOCIAZIONE IRSAMAL’ASSOCIAZIONE IRSAMA
L’ Associazione IRSAMA nasce nel gennaio del 2011 dalla
volontà di “IRS Aurora” e “Ama Aquilone” di creare un
nuovo contesto di promozione di iniziative condivise e di
coinvolgimento del territorio nell’ambito di tematiche di
interesse sociale e socio – sanitario.
Il presidente dell’Associazione è Davide Battistoni, il vice
presidente Mario Giostra e fanno parte del consiglio di
amministrazione Maripaola Modestini e Maria Chiara
D’Amicis. In questo primo anno di attività sono state
realizzate diverse iniziative soprattutto nell’area della
formazione. Per progettare e gestire in modo coordinato le
proposte formative è stato costituito un gruppo di lavoro
composto da personale delle due cooperative: Fabio
Mariani (direttore dell’Associazione IRSAMA), Maria
Chiara D’Amicis, Silvia Cavoli ed Alessandra Ronzoni.
Un primo evento formativo è stato organizzato per le date
del 24 e 25 maggio a Loreto. Si è trattato di due giornate
distinte.
La prima giornata dedicata ai soci e i lavoratori dell’IRS
Aurora e dell’AMA Aquilone con un duplice obiettivo. Da
un lato quello di cominciare a conoscerci e riconoscerci
come membri di realtà diverse ma che condividono un
cammino comune; dall’altro di vivere insieme
un’esperienza di formazione che rivesta un reale interesse
per tutti, che possa essere costruita e condivisa insieme.
La seconda giornata ha avuto un taglio più politico e di
rappresentanza, organizzata con l’obiettivo di promuovere
e dare visibilità alla nuova realtà dell’IRSAMA.
10. Il seminario dal titolo “Le nuove fragilità sociali”,
organizzato in collaborazione con l’Agenzia Giornalistica
“Redattore Sociale”, prevedeva i seguenti interventi:
Le nuove fragilità sociali in una società in continuo
mutamento
FRANCO FLORIS - Direttore di “Animazione Sociale”
Trent’anni di risposte alle fragilità sociali
MONS. VINICIO ALBANESI - Presidente Comunità di
Capodarco
Crisi, riforme e nuovi assetti di welfare: alcune
riflessioni
NICOLA MATTEUCCI –
Docente di Economia Applicata – Università
Politecnica Marche
Rappresentare le fragilità a società e mondo politico
DON ARMANDO ZAPPOLINI - Presidente C.N.C.A.
Società dei consumi, uso di sostanze e dipendenze
AUGUSTO CONSOLI - Direttore Dipartimento
Dipendenze ASL di Torino
Prospettive di welfare regionale
LUCA MARCONI - Assessore Servizi Sociali Regione
Marche
In seguito all’evento formativo del 24-25 Maggio di Loreto,
il Gruppo di lavoro sulla formazione dell’Associazione
IRSAMA, tenendo conto anche dei dati emersi dalle schede
proposte sui temi relativi ai bisogni formativi degli
operatori, ha promosso un nuovo appuntamento
formativo ad Ottobre 2001 che si basa sulla presentazione
dei servizi e progetti delle nostre cooperative. Tale
incontro aveva la finalità di favorire la conoscenza
reciproca tramite lo scambio delle metodologie e delle
modalità di gestione del tempo comunitario e della
discussione dei propri limiti e delle risorse che
caratterizzano le attività dei vari servizi. A tale proposito
si è pensato di utilizzare la modalità dello stage che
consiste nel trascorrere una giornata presso un servizio di
proprio interesse intesa come occasione di scambio,
formazione, idee o progetti. L’incontro previsto si è tenuto
il 20 Ottobre 2011 ad Ancona presso una sala messa
gratuitamente a disposizione della Regione. E’ stata
l’occasione per conoscere le persone, la storia e gli
approcci di tutte le strutture residenziali e semi-
residenziali e di tutti i progetti. Infatti, sono stati
individuati da parte delle due cooperative i
servizi/progetti da presentare con relativi
11. referenti/relatori per ogni intervento articolato sulla base
dei seguenti punti:
- presentazione del servizio/progetto: breve storia, il
programma metodologico, le attività, gli aspetti
organizzativi, i rapporti con il territorio e con i servizi
socio-sanitari competenti;
- la gestione del tempo in struttura (tempo libero,
ergoterapia, territorio, sport, cultura, ecc.): presentazione
degli approcci e percorsi, riflessioni, approfondimenti e
proposte.
Nonostante sia stata una giornata molto intensa, le
sensazioni sono state positive anche perché supportate da
numeri importanti: 83 partecipanti, 25 relatori, 2
moderatori, 10 organizzatori, 43 proposte di stage offerte
presso 18 servizi di tutta la regione.
Inoltre, è stata l’occasione per presentare il sito
dell’IRSAMA (www.irsama.org) dove sono stati raccolti i
materiali prodotti e presentati nel seminario, oltre al sito
www.perper.ning.com, quale “piazza virtuale” nata per far
“incontrare” gli operatori e condividere percorsi di
approfondimento di tematiche di nostro interesse.
Infine, si è presentato anche il progetto tagesmutter
finalizzato alla costituzione di nidi familiari nel territorio
di Pesaro. L’iniziativa, nata grazie all’importante
contributo offerto dalla cooperativa il Maestrale di
Cattolica, è stata avviata ad Aprile 2012 con un corso di
formazione s cui si sono iscritte 27 donne. Il corso della
durata di 250 ore, si concluderà nel mese di settembre
2012 e permetterà di attivare nuovi servizi che saranno
gestiti direttamente dall’Associazione IRSAMA.
12. QUALITA’ E PERSONALEQUALITA’ E PERSONALE
Fin dalla sua fondazione, la nostra cooperativa ha cercato
di essere servizio all’avanguardia nel settore delle
dipendenze patologiche e in generale in quello del
recupero sociale.
Obiettivo prioritario è sempre stato quello di rispondere
alla richiesta di singoli e/o enti con programmi di
recupero e riabilitazione definiti, tempizzati, scritti e
monitorati; altro, ma non secondario obiettivo è stato
quello di collaborare con Enti pubblici e privati nella
costruzione di un sistema di regole (nazionali e locali) che
fossero la cornice formale e cogente entro cui il sistema
pubblico e il privato sociale si potessero poi rapportare e
fossero in grado di operare.
Un terzo obiettivo è stato quello di approfondire lo studio
del fenomeno della dipendenza e della marginalità e la
metodologia operativa più appropriata da applicare,
cogliendo i cambiamenti in corso sia del fenomeno che
degli attori coinvolti (dipendenti, servizi).
Dal punto di vista della gestione delle risorse umane, la
Cooperativa ha voluto garantire la professionalità del
personale e la sua ottimizzazione numerica, oltre quanto
previsto dalla normativa regionale.
Ha fidelizzato gli operatori ottenendo un’altissima
adesione sociale (soci ordinari) e ha garantito la continuità
lavorativa promuovendo la tipologia di contratto a tempo
indeterminato.
Ha curato e monitorato la formazione del personale.
Ha onorato con tempismo le esigenze amministrative
verso terzi.
“La qualità come occasione per pensare, per comunicare,
per riorganizzare in termini condivisi”
La capacità di coniugare l’aspetto imprenditoriale e quello
sociale può diventare il valore aggiunto che consente a una
realtà cooperativa di diventare un partner importante per
la gestione dei servizi alla persona.
La consapevolezza di tale mission pone l’enfasi sulla
capacità dell’organizzazione di sapersi guardare dentro e
interrogarsi sugli obiettivi del proprio lavoro, sulla loro
coerenza e raggiungibilità.
la cooperativa I.R.S. L’Aurora dal giugno 2009 può vantare
l’ottenimento della certificazione del proprio sistema
13. qualità secondo la normativa UNI EN ISO 9001 ED 2008
per tutti i servizi della cooperativa.
Al 31/12/11 siamo 54 soci ordinari, 10 soci volontari e 6
soci speciali
LA SODDISFAZIONE DEI NOSTRILA SODDISFAZIONE DEI NOSTRI
STAKEHOLDERSTAKEHOLDER
La misurazione della soddisfazione costituisce uno dei
principali indicatori delle performance della cooperativa
sociale I.R.S. L’Aurora , visto che la qualità percepita
rappresenta in concreto la bontà del servizio reso.
La verifica del grado di soddisfazione inoltre può
costituire una fondamentale occasione di miglioramento,
essendo in grado di fornire alla cooperativa utili spunti ed
idee circa eventuali esigenze e necessità ancora
inespresse.
Pertanto il sistema qualità realizza un sistema di controllo
periodico della soddisfazione al fine di monitorare la
qualità dei propri servizi percepita dalle figure che si
interfacciano con la cooperativa e per potere stabilire
strategie opportune per il miglioramento.
14. Gli stakeholder identificati sono:
1) Gli utenti (test somministrati ogni sei mesi)
2) Gli operatori (test somministrato una volta all’anno)
3) Gli Enti committenti ( test somministrato una volta
all’anno)
Le eventuali insoddisfazioni che emergono da tali test
sono occasione per analizzare le cause, verificare eventuali
non conformità e predisporre le azioni di miglioramento
più opportune.
1) risultati questionari utenti (Comunità
Terapeutiche)Aff.1 L'ambiente residenziale è
confortevole
Aff.2 Gli arredi sono funzionali
Aff.3 Il vitto è di mio gradimento
Aff.4 Gli orari delle attività sono ben distribuiti
Aff.5 Mi sento accolto nella struttura
Aff.6 Ho la sensazione di essere ascoltato
Aff. 7 Con gli operatori mi sento a mio agio
punteggi attribuibili da 1 a 7
questionari somministrati 176
15. 2) risultati questionari personale
Il questionario è composto da due parti: la “parte A” che
rileva il soddisfacimento rispetto al servizio reale e “la
parte B”che rileva quello rispetto ad un ipotetico servizio
ideale. Nelle due sezioni, quindi, sono ripetuti gli stessi 20
item in forma diversa. La sezione “B”, quindi, funge anche
da “peso” per ogni affermazione.
Per l'anno in questione la sezione “A” ha fatto registrare un
punteggio medio di 3.4 mentre la parte “B” di 4.4. Il gap tra
i punteggi relativi alle percezioni e quelli relativi
all'organizzazione “ideale” hanno forniti utili spunti di
riflessione per discussioni all'interno della cooperativa. Le
aree analizzate dal questionario sono relative alle seguenti
10 macro-aree: compito, sviluppo della professionalità,
organizzazione e comunicazione, clima, contratto di
lavoro, immagine della Cooperativa, contesto lavorativo,
valutazione delle performance, carico di lavoro, sistema
qualità
Aff 1 Aff 2 Aff 3 Aff 4 Aff 5 Aff 6 Aff 7
1
2
3
4
5
6
7
4,6
4,3
4,6
5,2
6
5,2
5,7
2009
2010
2011
16. 3) risultati questionari Servizi Pubblici invianti
Aff.1 I referenti della sede sono normalmente reperibili
Aff.2 I tempi di attesa per l’inserimento di utenti sono
accettabili
Aff.3 C’è un atteggiamento collaborativo nella gestione
delle urgenze
Aff.4 C’è disponibilità a trattare anche perproblematiche
specifiche (psichiatriche, di handicap, giudiziarie…)
Aff.5C’è rispetto del progetto terapeutico personalizzato
Aff.6 C’è adeguatezza dei monitoraggi di percorso
Aff.7 C’è adeguatezza dei risultati conseguiti
Aff.8 C’è professionalità del personale addetto al
trattamento
Aff.9 C’è precisione nelle comunicazioni
punteggi attribuibili da 1 a 7
questionari somministrati 35
Aff.1
Aff.2
Aff.3
Aff.4
Aff.5
Aff.6
Aff.7
Aff.8
Aff.9
1 2 3 4 5 6 7
6,5
6
6,2
6,3
6,2
6
5,6
6,5
6,7
2009
2010
2011
17. DATI ECONOMICI E VALOREDATI ECONOMICI E VALORE
AGGIUNTOAGGIUNTO
Obiettivo di una impresa, qualunque sia la forma giuridica
scelta , è creare valore.
La domanda a cui oggi le aziende più sensibili sentono di
dover rispondere è: quale è il significato del termine
“valore”.
C’è un valore economico, facilmente individuabile, ma è
solo un aspetto del valore aggiunto che una impresa ha
l’obbligo di realizzare.
Il valore aggiunto non è una semplice espressione della
ricchezza: non è il semplice”utile “ ma è anche la vitalità
con cui la stessa sa essere soggetto responsabile
all’interno di una comunità.
Tanto più l’impresa è fondata sulla coesione, sulla
partecipazione, sull’utilizzo lungimirante delle risorse,
tanto più sarà durevole e maggiore il valore aggiunto
creato e distribuito.
Non può esistere un valore economico che prescinda dal
valore socio-ambientale e non si può creare il primo a
discapito del secondo.
La nostra cooperativa vuole crescere facendo cresce i
propri soci: dando spessore e concretezza alle loro
aspettative.
Quanto sopra ha una rappresentazione sistematica
attraverso la contabilità sociale, ovvero l’analisi del conto
economico.
Il valore aggiunto emerge come differenza tra il valore
della produzione e il costo della produzione, ovvero gli
oneri sostenuti per realizzare la produzione.
L’analisi della situazione economica risulta essere sempre
un elemento importante sul quale soffermarsi.
L’analisi di bilancio mira a comprendere la gestione
economica, finanziaria e patrimoniale di un’azienda
tramite lo studio del bilancio di esercizio e dei suoi dati.
L’analisi può essere di due tipi: statico, basata sullo studio
degli indici, e dinamico detta analisi per flussi.
Quest’ultima ci permette di avere sotto controllo “i flussi
di cassa” e di monitorare non solo l’andamento delle
attività nel tempo ma anche di predisporre e prevedere
l’incidenza di nuovi progetti in un’ottica di espansione dei
servizi della cooperativa.
18. PRODUZIONE RICCHEZZA ECONOMICA 2008 2009 2010 2011
A. RICAVI E CONTRIBUTI
1 ricavi da famiglie/privati
2 ricavi da imprese
3 ricavi enti pubblici
4 contributi pubblici
5 erogazioni liberali
6 altri ricavi e proventi straordinari
Totale
31.647
12.776
2.043.720
100.848
13.395
73.957
2.276.343
8.949
12.098
2.642.601
135.953
13.871
47.750
2.861.222
4.243
10.514
2.994.785
84.854
4.970
9.723
3.109.089
10.310
7.517
3.001.725
70.728
90
49.639
3.139.559
B. COSTI DI PRODUZIONE GESTIONE
1 costi per materie prime
2 costi per servizi
3 costi per godimento di beni di terzi
4 accantonamenti per rischi
5 oneri diversi di gestione
6 variazione delle rimanenze
Totale
190.488
398.363
30.966
0
15.681
-115
635.383
172.467
464.802
25.904
0
8.194
777
672.144
205.765
531.886
25.390
10.375
8.473
400
782.289
233.720
617.001
27.005
0
11.352
-35
889.043
VALORE AGG. CARATTERISTICO 1640960 2189078 2.326800 2250516
19. C. AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI 53.839 74085 169.743 196.821
VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 1587121 2114993 2.157.057 2.053.695
DISTRIBUZIONE RICCHEZZA ECONOMICA 2008 2009 2010 2011
D. LAVORATORI DIPENDENTI
Costo per lavoro soci dipendenti e dipendenti 1.379.999 1.526.880 1.648.109 1.762.730
E. ENTI PUBBLICI
3 imposte dirette regione (IRAP)
5 interessi/multe/sanzioni
24.744
337
39.067
2.337
4.174
44.677
38849
F. BANCHE
1 spese per servizi c/c bancari
2 interessi passivi su mutui e prestiti
3.248 2.573 23.302 5.889
G. CONSOLIDAMENTO COOPERATIVA
1 accantonamenti
2 utile di esercizio
178.793 544.136 436795 246.227
20. PROSPETTIVE PER IL FUTUROPROSPETTIVE PER IL FUTURO
È ormai assodato che quella in cui siamo immersi non è
una crisi congiunturale destinata a finire e neppure una
crisi in senso tradizionale ma piuttosto l’effetto di una
trasformazione profonda del sistema di produzione, del
sistema di lavoro e del welfare pubblico.
Nello specifico ambito di servizi alla persona questo
momento storico ci mette di fronte a complessità quali: la
contrazione di risorse a disposizione degli enti locali per
finanziare le politiche sociali, il riemergere del bisogno di
partecipazione e di cittadinanza attiva, la capacità delle
cooperative di ripensare il loro funzionamento per
adeguarlo al nuovo contesto.
È partendo da questa analisi che si configura una nuova
realtà socio economica in cui crediamo che le cooperative
non possano più porsi solo come attuatrici di pratiche ma
debbano assumere un ruolo attivo sia nei confronti
dell’ente pubblico che della cittadinanza. È essenziale
dunque avere capacità di progettazione e riprogettazione
in itinere e di co-progettazione.
L’obiettivo è che si verifichi in questo percorso una
trasformazione del “cittadino” che da fruitore di servizio
diventi cittadino attivo, parte di un tessuto sociale.
È infatti la consapevolezza che conduce alla costruzione di
reti e che promuove la coesione sociale, questo lavoro
richiede una costante formazione che deve coinvolgere
tutte le persone attivate nel processo anche se a diversi
livelli e in misura differente ed è in questa direzione che
intendiamo “costruire” nei prossimi anni.