I luoghi comuni che allontanano le persone dallo psicologo sono tanti e spesso frutto più di pregiudizi che non di informazioni reali.
Queste slide sono state create per un evento MIP - Maggio di Informazione Psicologica che prossimamente vedrà l'edizione 2014. Lo scopo è quello di fare informazione psicologica per far sì che lo psicologo non sia visto come figura di cui temere ma risorsa e aiuto per il benessere della persona.
Se volete scarcare le slide in ebook per computer andate qui http://bit.ly/1sIy9CH
Dallo psicologo... non sono mica matto! Alcuni luoghi comuni sulla psicologia
1.
2. Il MATTO richiama un’idea che fa parte del
nostro retaggio culturale e che rimanda
direttamente alla realtà dei manicomi che per
tanti anni hanno stabilito la discrepanza tra
sanità e malattia: dentro/malato fuori/sano
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3. …la prima carta degli arcani maggiori nei
tarocchi e dà l’idea di un essere umano
meraviglioso.
La carta è l’unica senza numero, la più
enigmatica; rappresenta un uomo che porta
un bastone con un fagotto e che guarda
davanti a sé senza prestare attenzione al
cane che lo morde.
Il laccio che si carica sulle spalle
rappresenta le sue esperienze: non le
abbandona e non le dimentica, ma non si
lascia controllare da esse.
E’ il viaggiatore eterno alla ricerca di
esperienze, è la parte più oscura di ognuno
di noi che viene fuori con un altro volto; il
matto è la sorpresa.
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4. Ci sono molte credenze, luoghi comuni che creano
timori nell’avvicinarsi allo psicologo.
Vediamone alcuni…
(da http://www.psicologi-italia.it/psicologia/psicologia-del-benessere/1048/domande-sullo-
psicologo.html )
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5. 1- “io non ho problemi sono gli
altri che ce li hanno”
C’è una frase che gira su internet “Prima di diagnosticarti una depressione o
bassa autostima, assicurati di non essere semplicemente circondato da
s.t.r.o.n.z.i.”
Questo è vero se preso in modo superficiale. Ma è anche vero che gli altri
hanno su di noi il potere che noi diamo loro. E siamo noi che a volte
permettiamo loro di essere s.t.r.o.n.z.i. nei nostri confronti per esempio.
Attribuire il problema agli altri non risolve il mio disagio nel rapportarmi a
loro. Ed è questo che possiamo affrontare.
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6. 2- “ce la faccio da solo, chiedere aiuto
vuol dire arrendersi ed essere
sconfitti! lo psicologo è per
poveracci, disperati e sfigati”
-Per così poco andare dallo psicologo? Ho
solo un po’ d’ansia!
-Ma no, è una cosa passeggera… ci devo
solo mettere un po’ di buona volontà e ce la
faccio…
Occuparsi di sé e del proprio benessere non
è una sconfitta e men che meno una resa o
una cosa da “sfigati”.
Spesso chiedere aiuto quando non ce la si fa
da soli è la più grande dimostrazione di forza
che si possa avere!
Oltretutto con l’aiuto degli altri distribuiamo il
peso della sofferenza e magari otteniamo
risultati più proficui in minor tempo.
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7. 3- “andare dallo psicologo vuol dire
intraprendere un percorso lungo
anni, faticoso e tortuoso di carattere
iniziatico”
I percorsi psicologici possono essere molto
lunghi a volte, è vero, ma tutto dipende da
che focus diamo al percorso e da cosa
viene chiesto al terapeuta.
E’ un percorso faticoso e tortuoso sì, ma è
anche un percorso che porta benessere e
che quindi alleggerisce dai pesi che ci
portiamo dietro.
Ma è un percorso in cui il richiedente
mantiene una propria contrattualità e
possibilità di azione. Se voglio interrompere
un percorso psicologico è un mio diritto
farlo. Il terapeuta ha il compito di dare un
senso a questa interruzione e consigliare di
non agirla se contro il benessere della
persona, che però rimarrà libera di
scegliere.
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8. 4- “Per andare dallo psicologo
bisogna essere incapaci di intendere
e di volere”
Se una persona è incapace di intendere e
volere, nel senso giuridico del
termine, difficilmente potrà accedere a un
percorso psicologico con una
motivazione propria. Motivazione che
invece è fondamentale.
Ma in senso lato, le nostre sofferenze, i
nostri disagi, nella misura in cui
ottundono la nostra mente, non sono una
forma lieve di parziale incapacità di
intendere e volere? E’ il nostro lato “sano”
che ci porta in terapia riconoscendo il lato
sofferente come non in grado di prendersi
cura di sé.
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9. 5- “se vado dallo psicologo mi dovrò
aprire completamente”
Lo psicologo non è un confessore
a cui bisogna dire tutto in cambio
della completa assoluzione.
Allo psicologo di dice quanto
siamo pronti a dire e mai ci
forzerà a dire cose che
preferiamo tenere per noi.
Spesso non affrontiamo delle
cose solo perché non siamo
pronti in quel momento e questo
va rispettato.
E’ ovvio che più ci si apre e
meglio lo psicologo potrà
conoscerci e aiutarci.
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10. 6- “non sarò più spontaneo”
Un percorso psicologico conduce a una
migliore conoscenza di sé, dei propri
meccanismi mentali, delle proprie
emozioni, delle proprie risorse e dei propri
limiti. Una volta resi consapevoli, questi
aspetti agiranno se sono funzionali al
nostro benessere; viceversa li eviteremo
Se la spontaneità è il contrario della
consapevolezze, questa affermazione è
vera.
Ma spontaneità non è sinonimo di
benessere tout court e non lascia sempre
spazio, abbandonandola, alla coercizione.
Il cambiamento che otteniamo sarà il
cambiamento che serve a noi e non un
cambiamento indotto da altri al di fuori dal
nostro controllo.
L’obiettivo è il benessere
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11. 7- “e se scopro di essere pazzo??”
La sofferenza seppur pesante è una condizione nota che pur a fatica si è imparato a
conoscere ma che si spera un giorno ci abbandoni.
La “diagnosi” di pazzia fa paura perché invoca la cronicità, l’impossibilità di uscire da
quella condizione, uccide la speranza. E senza speranza è difficile vivere bene.
Ma spesso la sofferenza con un valido aiuto si attenua fino a scomparire o in ogni caso si
acquisiscono migliori strumenti per gestirla all’interno del nostro equilibrio di vita.
Vivere nella paura è un ulteriore limite che ci si dà.
Inoltre in terapia non conosciamo nulla che non sia già presente in noi nella nostra parte
non cosciente. Conoscere vuol dire poter affrontare, liberarsi, cambiare.
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12. 8- “e se gli altri pensassero
che lo sono per il fatto di
andare da uno psicologo??”
Lo stigma sociale è un prodotto del proprio pregiudizio
sommato con quello delle altre persone che ci credono e che
poi magari vanno dallo psicologo senza dichiararlo.
Ma se voi, andando da uno psicologo, vi scopriste a sentirvi
meglio, più sicuri, consapevoli e in controllo, più gioviali, più
leggeri e con un problema in meno, forse gli altri
penserebbero che non siete poi così pazzi. I
nvece di nascondere sotto il materasso i personali
turbamenti facendo come se non ci fossero, forse andare
dallo psicologo potrebbe essere lentamente considerata una
pratica altrettanto salutare e quotidiana per trovare soluzione
alle proprie difficoltà, alle inevitabili conflittualità psicologiche
e relazionali, come è ritenuto salutare e normale andare in
palestra, alle terme, da un’estetista o da un medico.
Il proprio benessere mentale ha uguale dignità del proprio
benessere fisico!
(da http://www.psicologi-italia.it/psicologia/psicologia-del-
benessere/1048/domande-sullo-psicologo.html )
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13. 9- “Aiuto adesso vengo
psicanalizzato!”
L’idea della psicanalisi, come dell’ipnosi, veicolata spesso attraverso
fantascientifiche narrazioni cinematografiche, rimanda al timore che
il terapeuta possa avere un potere su di noi che travalichi la nostra
volontà e ci induca a consapevolezze o azioni che non vorremmo
compiere.
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14. 10- “potrei “essere cambiato”
contro la mia volontà”
Questa affermazione
nasconde il presupposto falso
che si venga spinti in terapia
a cambiare aspetti della
propria personalità che non si
desidera modificare. Nessun
terapeuta sarà mai in grado di
farvi diventare un’altra
persona se non aiutarvi ad
esprimere meglio quello che
siete già.
“Il cambiamento è una
condizione essenziale
dell’esistenza" Lucio Fontana
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15. 11 - "Io sono fatto così. Cambiare
è impossibile. La personalità è un
fattore ereditario”
In realtà è il cambiamento che è inevitabile ma va canalizzato nella giusta direzione. Spesso gli
obiettivi terapeutici non riguardano la personalità ma specifiche problematiche che impediscono di
vivere pienamente la vita, come attacchi di panico, disturbi alimentari, stati depressivi o conflitti
relazionali privati o lavorativi.
Ma parlando anche di fattori immodificabili resta il problema di costruire un buon rapporto con ciò che
è immodificabile.
Chi ha malattie croniche, difetti fisici non modificabili attraverso chirurgia estetica e aspetti del
carattere troppo strutturati nel tempo non può fare altro che modificare le sue opinioni su qualcosa che
è un dato di fatto per vedere da una prospettiva diversa, più proficua e salutare.
Se non possiamo cambiare noi stessi possiamo cambiare il modo in cui ci guardiamo!
(da http://www.psicologi-italia.it/psicologia/psicologia-del-benessere/1048/domande-sullo-
psicologo.html )
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16. Chiedere aiuto non è un segno di
debolezza o di scarsa indipendenza, ma
un atto di coraggio e d’amore verso se
stessi e i propri cari.
www.psicologimip.it
2013 Creato da Sonia Bertinat e Margherita Toscano
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17. I percorsi psicologici non si rivolgono solo
a chi vive una situazione di malessere, ma
anche a chi desidera capire cosa accade
dentro di sé.
www.psicologimip.it
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18. Quando sei preoccupato e non trovi soluzioni
quando fai qualcosa troppo o troppo poco
quando la tua vita cambia e sei in difficoltà
chiedi ad uno psicologo di aiutarti a capire cosa puoi
fare per riprendere in mano la tua vita!
www.psicologimip.it
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23. laureato in
PSICOLOGIA presso
un’università italiana
(corso di laurea
quinquennale),
superato l'Esame di
Stato, che consente
l’iscrizione all’ORDINE
DEGLI PSICOLOGI
(Albo sezione A) e
l'accesso alla
professione.
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oL’attività comprende :
l'uso degli strumenti conoscitivi e
di intervento per la prevenzione, la
diagnosi, il sostegno
psicologico, l’abilitazione e la
riabilitazione,
le attività di
sperimentazione, ricerca e didattica
in tale ambito.
oed è rivolta:
alle persone, al gruppo, agli
organismi sociali e alle comunità.
24. l’ascolto, la valutazione, la diagnosi, l’orientamento
e il supporto
l'analisi del problema e tutti gli accertamenti del
caso
monitorare e migliorare il proprio benessere
psicologico, potendo essere di aiuto
nell'ottimizzazione della qualità della vita.
supporto alle normali crisi di crescita, o
all'adattamento ad eventi particolarmente
significativi della vita (ingresso
scolastico, adolescenza
problematica, matrimonio, gravidanza, separazione
, lutto, ecc.).
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26. uno PSICOLOGO o un MEDICO
abilitato anche a svolgere attività
di Psicoterapia dopo aver
frequentato un’ulteriore scuola di
specializzazione quadriennale
riconosciuta dallo Stato.
Esistono differenti approcci in
PSICOTERAPIA, da cui derivano
alcune differenze nelle modalità
di intervento, ma il fine ultimo è
lo stesso: il benessere
psicologico.
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26
•Effettua PSICOTERAPIA
INDIVIDUALE, DI
COPPIA, FAMILIARE e DI
GRUPPO.
•non prescrive farmaci, ma
utilizza come strumenti la
relazione, l'ascolto e la parola. Il
MEDICO-PSICOTERAPEUTA può
a sua discrezione prescriverli.
27. Dott.ssa Sonia
Bertinat
psicologa psicoterapeuta
sonia.bertinat@ gmail.com
http://identingabbia.blogspot.it
27
Dott.ssa Margherita
Toscano
psicologa psicoterapeuta
info@margheritatoscano.it
http://www.margheritatoscano.it/
Ricevono a Pinerolo (TO), in via Vigone n. 124
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