1. DULCIS IN …FONDO Prospettive e opportunità dell’artigianato dolciario trentino Incontro con: Sergio Remi – Trentino Sviluppo Sabato, 9 maggio 2009 h 16.30 Fondo (TN) – Palanaunia – area panna
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11. COME FANNO LE MICROIMPRESE AD ESSERE COMPETITIVE? La risposta sta negli alti livelli di specializzazione delle nostre imprese che significa principalmente due cose: L’alta qualità delle produzioni , che viene chiaramente percepite dai clienti: il prodotto artigianale è diverso da quello industriale, i clienti lo sanno e per garantirsi questa qualità sono disposti a spendere di più. L’alta diversificazione delle produzioni che sono fortemente legate alle tradizioni locali dei diversi territori, ma che riguardano anche le specifiche esigenze dei clienti. Il consumo di dolci è un consumo voluttuario, di tipo emozionale, si consuma poco, ma quando si consuma ci si rivolge a produzioni di alta qualità, che sono in qualche modo capaci di stupirci e di insegnarci qualcosa di nuovo sul piano sensoriale e culturale. Il consumatore è alla ricerca di qualità e tipicità. I dati della produzione confermano questo atteggiamento dei consumatori I consumi di specialità dolciarie tipiche regionali ormai superano i 50.000 quintali l’anno, per un fatturato di 70 milioni di euro. Sono oltre 6.000 le imprese artigianali specializzate nella lavorazione delle produzioni di qualità ( Dop e Igp che ammontano a 174 diverse specialità ) a cui si aggiungono i 4.372 prodotti tradizionali e tipici italiani , dei quali solo i tipi di pane, pasta e biscotti superano i 1300.
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13. LA DIFFERENZIAZIONE PERCEPITA DAL CLIENTE: Riconoscimento della qualità superiore Alte spese di Mkt – alto riconoscimento della qualità Poco MkT Alta qualità percepita. Produzioni industriali specializzate e di nicchia. Vendute in canali specializzati quali pasticcerie e negozi monomarca. E’ prevista anche la personalizzazione del prodotto (es Caffarel) Produzioni realizzate a mano da esperti pasticceri. Alta qualità e personalizzazione del prodotto. Basse o nulle le spese di Mkt Ottimo rapporto qualità prezzo che consente di competere con le imprese più blasonate. Basse spese di Mkt Spazio dominato dalle multinazionali. Distribuzione planetaria del prodotto sostenuta da alte spese di Mkt FONTE: Mauro Stagni, Analisi strategica dell’industria del cioccolato , Collana Casi Aziendali delCentro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica , n. 3/2007, ottobre 2007.
14. Dimensioni di impresa e diversificazione dei prodotti Microimprese con produzioni molto diversificate in quanto legate alle tradizioni locali e alle esigenze dei clienti Medie imprese con produzioni in diverse gamme di prodotto Medie imprese operanti in nicchie di specializzazione Grande impresa operante in molteplici tipologie di prodotto Medie e grandi imprese con diversi gradi di diversificazione dei prodotti FONTE: Mauro Stagni, Analisi strategica dell’industria del cioccolato , Collana Casi Aziendali del Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica , n. 3/2007, ottobre 2007.
15. Il rapporto qualità/prezzo FONTE: Mauro Stagni, Analisi strategica dell’industria del cioccolato , Collana Casi Aziendali del Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica , n. 3/2007, ottobre 2007.
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18. Le strategie delle imprese artigiane: Comunità Territorio Mondo Se noi leggiamo il ruolo e le strategie delle imprese artigiane rispetto alla categoria del territorio possiamo individuare tre tipologie di impresa L’impresa artigiana che fa “comunità” L’impresa artigiana che fa “territorio” L’impresa artigiana che fa “globalizzazione”
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24. Alcuni dati sull’artigianato dolciario Trentino Il CEII ha inviato un questionario postale ad un centinaio di imprese del settore: hanno risposto 40 aziende operanti nei seguenti settori di attività prevalente