2. Darwin era un uomo complicato …
D. Quammen L’evoluzionista riluttante Codice, 2008
3. Charles Darwin e Giuseppe Garibaldi
condividono, dal punto di vista
storico, una peculiare caratteristica:
aver fondato qualcosa che oggi,
forse, ancora esiste, ma – e si
sottolinea ma – in una forma
completamente diversa da com’è
stata da loro concepita
Alessandro Volpone
4.
5. … non vi furono due suoi seguaci che
concordassero totalmente con lui, o fra loro,
sulle caratteristiche fondamentali
dell’evoluzione. La teoria evoluzionistica che
venne ampiamente accettata nel XIX secolo
non rappresentava nessuna delle versioni
formulate da Darwin stesso. Le versioni che
riscossero popolarità affermavano tipicamente
che l’evoluzione era progressiva, discontinua,
o saltativa, e lamarckiana.
D. Hull Carro della vittoria scientifica o mostra ambulante di medicina? Pp. 120-148
in: AAVV: Sociobiologia e natura umana. Einaudi, 1978
6. Benché L'origine sia il testo fondante della
biologia evoluzionistica, in molte università
americane (e con tutta probabilità anche
britanniche) è possibile conseguire un dottorato
di ricerca in tale campo senza averla letta; […] Il
che è davvero deleterio, perché leggere Darwin
può essere divertente, persino entusiasmante,
oltreché istruttivo.
D. Quammen L’evoluzionista riluttante Codice, 2008, p. 150
8. … sono convinto che la selezione
naturale sia stata la causa principale,
ma non l’unica, delle modificazioni.
Ch. Darwin L’origine delle specie… Introduzione
9.
10.
11. Down House, la casa dove Darwin ha vissuto
quasi tutta la vita, a 16 miglia dal centro di
Londra, a Downe
12.
13.
14.
15.
16.
17. Un’opinione illustre…
John C. Avise and Francisco J. Ayala
PNAS June 16, 2009 vol. 106 suppl. 1 9933–9938
18. E non discuterò nemmeno, in questa
sede, delle varie definizioni del termine
specie. Nessuna di esse ha mai
soddisfatto tutti i naturalisti, anche se
ogni naturalista sa, più o meno, che
cosa intenda quando parla di specie.
Ch. Darwin, Origine… (cap. II)
19. Da queste osservazioni si vedrà che io
considero il termine specie come dato
arbitrariamente per convenienza ad un
gruppo di individui che si assomigliano
molto l’un l’altro, e che non differisce in
modo essenziale dal termine varietà, che
viene attribuito a forme meno distinte e più
fluttuanti.
Ch. Darwin, Origine delle specie… (cap. II)
20.
21.
22. Ma questo ethos dell'evoluzione, che trova
ineluttabilmente la sua nozione chiave nel
modello della selezione, e dunque nella
lotta per la sopravvivenza nella vittoria del
più forte, nell'adattamento riuscito, ha da
offrire ben poche consolazioni. Anche
laddove si cerchi di imbellirlo in diversi
modi, resta sempre un ethos crudele.
J. Ratzinger, papa Benedetto XVI Verità del Cristianesimo (Università "La Sorbona",
27 novembre 2007)
23. “Debbo premettere che uso il termine
Lotta per l’Esistenza in un senso lato e
metaforico, che comprende la
dipendenza di un vivente dall’altro e,
cosa ancor più importante, non solo la
vita del singolo, ma il suo successo nel
produrre discendenti.”
Ch. Darwin L’origine delle specie…, Cap. III
24.
25. … leggendo un’annotazione del 1842.
Qui Darwin descrive con scherno tutti
gli atti di Dio mentre lo immagina alle
prese con la Creazione, descritta nella
Genesi.
R. Alberoni Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin. Rizzoli, 2007, p. 120
26. Quanto è più grande dell’idea prodotta da
un’immaginazione angusta che Dio abbia
creato (scontrandosi con quelle leggi che
proprio lui aveva stabilito in tutta la natura
vivente) I Rinoceronti di Giava e quelli di
Sumatra, che a partire dal Siluriano abbia
prodotto una lunga successione di umili
Molluschi - come inferiore alla dignità di
Colui del quale si suppone abbia detto che
sia luce e la luce fu
Ch. Darwin - Taccuino D, p. 36
27. Charles scrive: Quando sarò morto, sappi
che molte volte ho
baciato & pianto
sopra questo C. D.
28. G.Tuccimei La teoria dell’evoluzione e il
problema dell’origine umana, 1897, pp. 51-54
29.
30. « ... ho letto [ ... ] il libro di Darwin
sulla 'natural selection'. Per quanto
svolto grossolanamente all'inglese,
ecco qui il libro che contiene i
fondamenti storico-naturali del
nostro modo di vedere»
(Marx ad Engels, 19 dicembre 1860)
«Proprio come Darwin scoprì la
legge dell’evoluzione nella natura
organica, Marx scoprì la legge
dell’evoluzione nella storia umana»
F. Engels al funerale di Marx, 17 marzo
1883, in I have landed di S.J.Gould. p.
103
31. Marx, che era certamente più
acuto, aveva accolto con tanto
favore la pubblicazione dello
scritto di Darwin sull’origine delle
specie da voler dedicare al
naturalista inglese il secondo
volume del Capitale, onore che fu
garbatamente rifiutato
dall’interessato.
Claudio Rugarli: Il futuro della sinistra tra Darwin e Monod. Arcipelago Milano
23-6-2009 http://www.arcipelagomilano.org/?p=2995
32. Un’analoga applicazione – anche se
con esiti antitetici – è reperibile
anche nella prospettiva generale di
Marx che, tra l’altro, avrebbe voluto
dedicare il suo Capitale proprio a
Darwin.
Mons. Gianfranco Ravasi, Ama intensamente l’intelligenza
L'Osservatore Romano, 2 luglio 2009
33. 13 ottobre 1880
Down
Beckenham, Kent Orpington, S.E.:R.
Caro Signore,
sono molto riconoscente per la vostra gentile
lettera e l'allegato. La pubblicazione in
qualsiasi forma di vostre osservazioni sui miei
scritti non richiede in realtà alcun consenso
da parte mia; e sarebbe ridicolo per me dare
un consenso per ciò che non lo richiede.
35. … e aggiungerò che fra le razze bianca e nera vi è
una differenza fisica che credo impedirà per sempre
alle due razze di vivere insieme nell'uguaglianza
sociale e politica. E nella misura in cui esse non
possono vivere in questo modo, fin tanto che
restano insieme ve ne deve essere una superiore e
una inferiore, e io, come chiunque altro, sono
favorevole a che si assegni il posto superiore alla
razza bianca. Ne approfitto per dire che non vedo
perché al negro si debba negare tutto solo perché il
bianco deve avere una posizionesuperiore.
Abraham Lincoln, discorso del 18
settembre l858
36. «Le nazioni stanno compiendo inutili sforzi per la
conservazione di esseri inutili e nocivi, e così gli
anormali impediscono il progresso dei normali.
Dobbiamo affrontare con coraggio questo
problema. Perché la società non usa i sistemi più
economici per la cura dei criminali e dei pazzi?
(…) Una dolce morte con i gas risolverebbe il
problema in modo umano ed economico».
Alexis Carrel L’uomo, questo sconosciuto, 1936
37.
38. Lamarck è stato l’Hutton della Geologia.
portò pochi fatti evidenti, ma così
coraggioso nei suoi giudizi profondi che
nel prevederne le conseguenze, fu dotato
di quello che si potrebbe definire spirito
profetico nella scienza – , la dote più alta
di un genio elevato
39.
40. PRIMA LEGGE (uso & disuso)
In ogni animale che non abbia superato il termine dello sviluppo,
l'impiego più frequente e sostenuto di un organo lo fortifica poco a
poco, lo sviluppa, lo ingrandisce, e gli dà una potenza proporzionata
alla durata dell'impiego; mentre la mancanza costante d'uso di tale
organo lo indebolisce insensibilmente, lo deteriora, ne diminuisce
progressivamente le facoltà, e finisce col farlo sparire.
SECONDA LEGGE (ereditarietà caratteri acquisiti)
Tutto ciò che la natura ha fatto acquisire o perdere agli individui
sotto l'influenza delle circostanze alle quali essi si trovano da lungo
tempo esposti e, di conseguenza, per influenza dell'impiego
predominante di tale organo, o per quella di un suo costante mancato
uso; essa lo conserva attraverso la generazione ai nuovi individui che
ne derivano, purché i cambiamenti acquisiti siano comuni ai due sessi,
o a quelli che hanno prodotto questi nuovi individui.
Capitolo VII della Philosophie Zoologique (1809)
41. Il piano delle operazioni della natura riguardo
alla produzione degli animali, è chiaramente
indicato da questa causa primaria e predominante
che dà alla vita animale il potere di complicare
progressivamente l'organizzazione, e di
complicare e perfezionare gradualmente non solo
l'organizzazione nel suo insieme, ma anche ogni
sistema di organi in particolare, man mano che
riesce a stabilirli
J. B. Lamarck Histoire naturelle des animaux sans vertèbres. Paris, Verdière, Librairie, 1815
42. … ho trovato che nelle anatre domestiche le ossa
dell’ala pesano meno e quelle delle zampe di più,
rispetto all’intero scheletro, di quanto non
avvenga nelle anatre selvatiche, e presumo che
questo cambiamento possa essere con sicurezza
attribuito al fatto che le anatre domestiche volano
molto meno che le loro corrispondenti
selvatiche…
Ch. Darwin L’Origine delle Specie… Cap. I