1. News 06/SA/2014
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi
Durante la scorsa settimana le segnalazioni diffuse dal sistema di allerta rapido per
alimenti e mangimi (Rasff) sono state 70. L’elenco italiano (che comprende nove
notifiche) si apre con due allerta per la presenza di perossido di idrogeno in due
confezioni su cinque esaminate di budini alla vaniglia e cioccolato provenienti dalla
Germania, contenuto troppo elevato di mercurio rilevato in fette di squalo mako
(Isurus oxyrinchus) importato dalla Spagna. Cinque i respingimenti alle frontiere
effettuati dalle autorità italiane: involtini di foglie di vite in salamoia provenienti dalla
Turchia con tracce di acaricida (propargite), partita di carne bovina surgelata dal
Brasile dopo che è stata rilevata la presenza di tossina di Shiga prodotta dal gruppo
Escherichia coli, vongole (Ruditapes decussatus) tunisine contaminate da norovirus,
carciofi egiziani con tracce di fungicida (carbendazim) e irradiazione non indicata
in etichetta per prodotto da masticare per cani proveniente dalla Cina.
Per quanto riguarda le notifiche di informazione (che non implicano un intervento
urgente) vengono segnalati eccesso di solfiti in scampi (Nephrops norvegicud) interi
surgelati provenienti dal Regno Unito e trattamento al monossido di carbonio non
autorizzato per tonno (Thunnus albacares) dalla Spagna.
Quanto alle segnalazioni riguardanti i prodotti italiani esportati due notifiche di
informazione delle autorità austriache segnalano la presenza di Salmonella
Oranienburg e di Salmonella Llandoff in due lotti di farina di soia.
Fonte: http://www.sicurezzaalimentare.it/
Esclusiva: ritirato in Italia il Salame Milano Fiorucci contaminato da Escherichia Coli.
Intervista a Caprioli dell’Iss
Il 18 febbraio è scattata l’allerta anche in Italia per il Salame Milano affettato,
marcato Fiorucci, che è stato ritirato da tutti i supermercati perché nel corso delle
analisi di laboratorio è stato trovato l un batterio pericoloso responsabile della
famosa epidemia dei germogli di fieno greco che in Germania due anni fa ha
2. colpito centinaia di persone e provocato oltre 50 morti.
Il salame Fiorucci, prodotto in Italia e confezionato in buste da 80 grammi, è stato
distribuito in Austria, Olanda, Belgio e Malta. In Olanda sono state ritirate 4.230
confezioni. L’allerta europea è scattata ufficialmente da cinque giorni.
In un documento ancora ufficioso si dice che “la presenza è stata riscontrata solo su
uno dei campioni analizzati in laboratorio e non sull’intero lotto di produzione. Dopo
controlli e analisi particolareggiate, e assicura che in nessun altro campione di
prodotto appartenente a lotti realizzati successivamente, è stato rilevato il suddetto
microrganismo. Nonostante questo, in applicazione del principio precauzionale, la
Cesare Fiorucci, volendo garantire il massimo livello qualitativo dei propri prodotti,
ha immediatamente provveduto ad attivare la procedura di richiamo del Salame
Milano affettato dal mercato in Austria, Italia, Olanda e Belgio dove il lotto è stato
distribuito”.
La questione è abbastanza delicata perchè la contaminazione riguarda un batterio
particolarmente patogeno ben noto ai microbiologi.
Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it/salame-fiorucci-milano-allerta.html
Cameo ritira budino Muu Muu Mini alla vaniglia in decine di supermercati con
acqua ossigenata, probabile incidente isolato
Cameo ha ritirato dagli scaffali di 120 supermercati di tutte le catene sparse sul
territorio (Esselunga, Iper, Bennet, Coop, Crai, Pam Panorama, Metro, Unes, Gs…) il
budino “MUU MUU MINI BUDINO VANIGLIA CON MACCHIE AL CIOCCOLATO, per la
presenza di acqua ossigenata. Il lotto contaminato è il n° 27.02.2014 22:01 022 con
scadenza 27-02-2014. Secondo l’azienda sono state distribuite circa 31.000
confezioni. La notizia è stata anche segnalata nel Sistema di allerta
europeo Rasffvisto che il dessert è stato prodotto in Germania.
Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it/budino-cameo-ritiro-acqua-ossigenata.html
CURIOSITA'
Expo Milano 2015 lancia il bando per le Best Practices
In occasione della firma del contratto di partecipazione dell’ONU, che si è tenuta
questo pomeriggio alla sede della FAO di Roma, Expo Milano 2015 ha lanciato il
bando internazionale per l’identificazione di “Best Practices” per lo sviluppo
sostenibile e la sicurezza alimentare. “Le iniziative virtuose che selezioneremo – ha
spiegato il Commissario Unico per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala – saranno
contenuto vivo e duraturo dell’Esposizione Universale, legacy sulla sicurezza
3. alimentare per il mondo intero”.
Il bando è supportato dal programma “Feeding Knowledge” che, in collaborazione
con METID- Politecnico di Milano e CHIEAM Bari, porterà alla creazione di una rete
scientifica internazionale di ricerca e innovazione sulla sicurezza alimentare, per
condividere conoscenze e contribuire a identificare politiche e programmi che
rispondano a criteri di sviluppo sostenibile.
Cinque gli ambiti prioritari cui dovranno far riferimento le attività candidate a
diventare “Best Practices” dell’Esposizione Universale di Milano: gestione delle risorse
naturali, miglioramento della qualità dei prodotti alimentari, dinamiche socioeconomiche e mercati globali, sviluppo delle comunità rurali e di modelli di
consumo sostenibile.
“Invitiamo – ha aggiunto Giuseppe Sala - tutti i Paesi partecipanti a considerare
l’Esposizione Universale come una vera piattaforma di dialogo e scambio, in cui
condividere prodotti, tecnologie e servizi, in grado di migliorare la qualità di vita
delle persone e dell’ambiente in cui viviamo. Dobbiamo diffondere esperienze
positive e di valore. Per questo, lavoreremo affinché le ‘Best Practices’ di Expo
Milano 2015 diventino standard di riferimento e modello di sviluppo sostenibile per
tutti i Paesi del mondo, a livello ambientale, sociale, produttivo, tecnico e
scientifico”.
Le proposte potranno essere presentate fino al 15 settembre 2014 da enti e autorità
locali o agenzie pubbliche, organizzazioni intergovernative e agenzie internazionali,
organizzazioni, reti, ONG, associazioni, fondazioni pubbliche e private, imprese, enti
di ricerca e organismi accademici e partnership pubblico-private.
I progetti ammessi a partecipare saranno pubblicati e promossi attraverso la
piattaforma web di Feeding Knowledge (www.feedingknowledge.net). Sarà poi una
giuria internazionale, composta da esperti del mondo scientifico e delle istituzioni a
valutarle e selezionarle in base a precisi criteri: innovazione, impatto sociale, impatto
ambientale, concretezza, trasferibilità e replicabilità, apertura, attrattiva, sostenibilità
e disseminazione.
Quindici Best Practices – tre per ogni categoria – avranno visibilità all’interno del sito
espositivo, attraverso spazi e installazioni dedicate nel Padiglione Zero,
l’organizzazione di convegni e workshop, la realizzazione di materiali e strumenti di
promozione e l’archiviazione nella piattaforma del programma Feeding Knowledge.
Per approfondimenti www.feedingknowledge.net
Fonte:
http://www.expo2015.org/area-stampa/comunicati-stampa/expo-milano-2015-lancia-il-bando-le-best-
practices
4. Melinda: le mele trentine si conservano per diversi mesi non solo nei
capannoni ma anche sotto terra, l’impianto pilota è in galleria
Melinda, il consorzio di produttori di mele del Trentino che riunisce 16 cooperative e
produce quasi 350.000 tonnellate di mele ogni anno, sta sperimentando un nuovo
modo di conservare la frutta dopo la raccolta. Adesso lo stoccaggio avviene in
grandi capannoni in cui le mele restano per diversi mesi in un ambiente con
l’atmosfera modificata per rallentare la maturazione. La novità consiste nel
conservare le mele in gallerie all’interno di una montagna, per assicurare
naturalmente le condizioni di temperatura e aerazioni ideali, senza dover ricorrere ai
costosi impianti di condizionamento.
Il progetto Ipogeo è stato presentato al recente convegno di Fruitech
Innovation intitolato: “Nature is a perfect machine. Sustainable”, dedicato
all’innovazione nel trattamento e nella conservazione della frutta, svoltosi a Milano
lo scorso 21 gennaio.
L’idea è nata nel 2010, dopo una fase di studio di modelli che riguardavano il
consumo energetico, la tenuta ai gas e la qualità delle mele così conservate, oltre a
una simulazione della sostenibilità economica. Alla fine si è giunti, nel 2012, alla
messa a punto della prima cella prototipo. In un primo momento si pensava di
sfruttare le gallerie impiegate in passato per l’estrazione di una roccia sedimentaria,
la dolomia, dall’azienda Tassullo Materiali, e dismesse. Le vecchie cave però non si
sono rivelate delle dimensioni adatte, le due imprese sono quindi giunte a un
compromesso: i nuovi spazi (circa l’80% del totale) saranno idonei per la
conservazione della frutta, e tutto il materiale estratto sarà impiegato dalla Tassullo
per l’edilizia.
Il complesso è poco visibile dall’esterno proprio perché è ricavato all’interno di una
montagna, e il ridotto impatto paesaggistico sarà mantenuto anche nei prossimi
anni. Alla fine saranno comunque visibili soltanto le aree di carico e le porte delle
gallerie di accesso.
Oltre ai risultati di carattere ambientale, l’azienda si attende un risparmio del 20% dei
costi di costruzione e del 30% di quelli di gestione con un ritorno importante in termini
di immagine (il modello è unico al mondo) e un mantenimento se non un
miglioramento della qualità delle mele. Secondo Melinda il progetto è in linea con
le più moderne esigenze di contenimento dei costi ambientali e paesaggistici della
produzione industriale, e risponde anche alle esigenze di un pubblico sempre più
attento anche a questi aspetti.
Fonte: http://www.ilfattoalimentare.it/melinda-mele-trentine.html