Abstract da: 40. R. Villano “Logos e teofania nel tempo digitale” - con presentazione del Rev. Mons. Tomasz Trafny, Responsabile del Dipartimento Scienza e Fede del Pontificio Consiglio della Cultura e Direttore esecutivo del Progetto STOQ - Science, Theology and the Ontological Quest - che, in collaborazione con le sette Università Pontificie Romane (Lateranense, Gregoriana, Regina Apostolorum, San Tommaso - Angelicum, Santa Croce, Salesiana, Urbaniana), è teso a sviluppare il dialogo fra scienza, filosofia e teologia, al fine di confrontare la visione cristiana del mondo, dell’uomo e della società con le molteplici sfide teoretiche, etiche e culturali che nascono dallo sviluppo della scienza ed è diretto a studenti, scienziati, filosofi e teologi e a quanti siano interessati ad approfondire le basi razionali della propria fede o ad approfondire la possibilità di divenire credenti all’inizio del Terzo Millennio; Chiron Praxys, ISBN 978-88-97303-12-1, CDD 215 VIL log 2012, LCC HN30-39, pagg. 260, Prima Edizione febbraio 2012; Prima ristampa: ottobre 2012; Seconda ristampa: dicembre 2012; Terza ristampa: febbraio 2013; Seconda Edizione (con il Patrocinio della già Pontificia Accademia Tiberina e dell’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali).
Raimondo Villano - Essenza e logica della sottrazione dei fatti all'oblio
1. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 3
Manifestazione di Presentazione con l’Alto Patrocinio di:
Ministero dei Beni e le Attività Culturali
Edito con il Patrocinio di:
Pontificia Accademia Tiberina
Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria
Nobile Collegio Chimico Farmaceutico
Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali
Norman Academy of the State of Florida USA and of the Republic of the Gambia
3. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 5
Ai Confratelli Cavalieri Professi e non
e alle Consorelle Dame del
Sovrano Militare Ordine di Malta
a me particolarmente vicini,
di cui apprezzo il talento
che stimola anche taluni miei studi
e di cui, soprattutto,
amo la profonda spiritualità
che ispira ed orienta
significativamente la mia vita.
4. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 7
Cerimonia di presentazione del libro:
sotto l’Alto Patrocinio del
Ministero dei Beni e Attività Culturali
Con la partecipazione di:
Sua Em.za Rev.ma il Signor Cardinale Paul POUPARD
Presidente Emerito del Pontificio Consiglio per la Cultura
Prof. Dott. Comm. Tito Lucrezio Rizzo
Consigliere Capo Servizi del Quirinale
Studiorum Universitas Ruggero II
State of Florida - U. S. A. and Republic of the Gambia
Gr. Uff. Prof. Dott. Giulio Tarro
WABT c/o UATI-ICET / UNESCO House - Paris
Chairman of International Committe Biothecnologies and VirusPhere
Coordinatore:
Duca Riccardo Giordani di Willemburg
Gran Cerimoniere Norman Academy
Cerimonia:
Sabato 2 Ottobre 2010 – ore 17,00
Casa dell’Aviatore
Circolo Ufficiali dell’Aeronautica - Roma
5. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 9
Edito con il Patrocinio di:
Accademia di
Storia dell’Arte Sanitaria
Norman Academy
RECOGNIZED BY THE LAW OF THE STATE OF FLORIDA U.S.A. AND OF THE REPUBLIC OF THE GAMBIA
NOT POR PROFIT ASSOCIATION ARTS, LETTERS, HUMANITIES
AND OF THE HUMAN RIGHTS DEFENCE IN THE WORLD
ACCADEMIA TIBERINA
Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori
6. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 11
Indice
Presentazione 23
Presentazione 25
Prefazione 27
Parte prima
Il senso della storia e il dovere della memoria 35
La memoria come percezione di identità collettiva 46
Il senso della memoria nelle arti sanitarie 57
Essenza e logica della sottrazione dei fatti all’oblio 62
La sede delle Epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità 67
Parte seconda
Paradigmi metodologici e tecnici delle scienze storiche 79
Concettualità e metodologia nell’approccio alla storia 85
Euristica della storiografia della scienza 86
Problematiche di interdisciplinarità della storia della scienza 91
Approfondimenti inerenti la storia dell’arte sanitaria 93
L’archivio storico e l’area museale 95
Ruolo delle tecnologie informatiche nello sviluppo dello studio e della
diffusione della storia sanitaria 99
Approfondimenti correlativi tra libro a stampa e opera multimediale 111
Studio sull’integrazione funzionale dei mezzi informatici: 114
1. Approfondimenti sulla biblioteca virtuale on-line 114
2. Approfondimenti sul museo virtuale on-line 116
3. Il progetto Minerva nell’ambito delle iniziative comunitarie di
digitalizzazione del patrimonio culturale 118
4. Esempi di reti di supporto alla ricerca e alla consultazione storica 124
11. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 21
ACCADEMIA EUROPEA
per le RELAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI
Il presidente
Roma, 7 gennaio 2010
Carissimo Raimondo,
facendo seguito alla tua richiesta di patrocinio AEREC per la pubblicazione
della tua ultima fatica letteraria:
“Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità.
Riflessioni sull’indagine diacronica per la memoria dell’homo faber”.
sono lieto procedere con la concessione, in virtù dell’impegno straordinario profuso
in quest’opera che, dai postulati programmatici, si propone come strumento di
lettura del nostro Paese in un momento particolarmente delicato ma interessante
di cambiamenti epocali e determinanti per il futuro.
Augurandoti pieno successo per l’iniziativa, aspetto di leggere il libro ed
intanto ti giungano i più affettuosi e sinceri auguri di buon anno.
Ernesto Carpentieri
Via Sebino 11 – 00199 Roma - Tel. 0039-06.85.86.57.00 Fax 0039-06.84.14.531
Web site: www.aerec.org e-mail: info@aerec.org
12. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 23
Presentazione
entiluomo di compositi interessi sociali e storici, dalla vasta e, oserei dire,
addirittura imponente bibliografia, il confratello Raimondo Villano presenta
alla nostra attenzione l’ultima sua opera di saggistica dal titolo “Il tempo
scolpito nel silenzio dell’eternità. Riflessioni sull’indagine diacronica per la
memoria dell’homo faber”.
Si tratta, in effetti, di un “agile” volumetto, giacché consta di appena poco
più di cento pagine, che si distingue sia per consultabilità ed eleganza che per le
scelte iconografiche, invero raffinatissime.
Mi corre, tuttavia, l’obbligo di fare una precisazione, ovvero che non sia di
inganno l’espressione adottata di “volumetto” giacché il fonema che ci siamo
permessi di utilizzare, sia ben chiaro, si riferisce ad un’opera tutt’altro che di esiguo
spessore non solo in virtù degli argomenti trattati, in effetti tutti, ma proprio tutti
“tosti”, bensì anche per la profondità delle cognizioni e per la meditata attenzione.
Per avere una vaga idea in proposito, del resto, appare sufficiente porre
mente locale già ai soli titoli dei capitoli della Parte Prima e Seconda, benché vada
confessato che per una lettura attenta alcuni di essi presuppongono, se non proprio
impongono, un’immediata conoscenza dei relativi testi.
Soffermandoci, poi, a riflettere sui principali temi portanti, intesi però
nell’accezione più alta del termine, dal coacervo di un’ideale “summa”, l’opera ci
riconduce, relativamente agli aspetti della “memoria”, all’aforisma frutto della
saggezza antica che con Marco Tullio Cicerone suggerisce che la memoria
diminuisce se non la si tiene in esercizio (“memoria minuitur nisi eam exerceas” in
“De senectude”, VII VII. 21) mentre, per ciò che concerne la “storia e sua
metodologia”, essa rimanda ancora a Cicerone là dove asserisce “historia vero
testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, qua voce alia nisi
oratore immortalitati commendatum ” (“De orat”, II, 9, 36) ma anche,
impegnandoci in un ragguardevole “salto” nel tempo, a Massimo D’Azeglio, da cui
apprendiamo che “la storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché
vi si legge l’avvenire”, a Francesco Domenico Guerrazzi che ne “Il buco al mare”
G
13. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità24
ricorda come “la filosofia della storia è l’arte di cercare e scoprire le leggi
regolatrici del mondo morale”, a Carlo Belgioioso che in “Scuola e famiglia”
afferma che “la storia è il notaio della coscienza pubblica” e, inoltre, a Giacomo
Bazzellotti che trattando di Francesco de Sanctis puntualizza come “i recenti
progressi del metodo hanno allontanato sempre più la storia dall’arte dandole un
carattere sempre più scientifico”.
Soffermandoci, ancora, sugli aspetti della Storia della Scienza e, in
particolare, della scienza sanitaria e sua diffusione, ci sovviene in mente sia la
riflessione di San Gregorio Magno, “quando mundus ad extremum ducitur, tanto
largior nobis aeternae scientiae aditum aperitur”, che quanto asserito da Carlo
Cattaneo, ossia che “scienza è ricchezza” nonché la considerazione di Gaetano
Negri che “il tratto fondamentale dello spirito moderno è che tutte le forze
dell’intelligenza sono portate all’investigazione dei fenomeni fisici e morali
considerati per se stessi all’infuori di ogni pregiudizio di ogni elemento metafisico”
(“Segno dei tempi”, 125).
Ma cosa che ci sta più a cuore, oltre che come storici, in qualità di membri
Professi dei Giovanniti, infine, a proposito delle considerazioni sviluppate sulla sede
delle epifanie divine nell’intreccio fra tempo ed eternità, desideriamo riservarci di
partecipare un ultimo fondamentale rimando all’interessantissimo sintetico precetto
di Giovenale che nelle “Satire” (10, 356) ricorda che “orandum est ut sit mens sana
in corpore sano”: “bisogna pregare affinché una mente sana sia in un corpo sano”!
Roma, 6 febbraio 2010
Fra’ Franz von Lobstein
Ven. Balì Gran Croce di Giustizia
del Sovrano Militare Ordine di Malta
14. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 25
Presentazione
l libro, che si compone di due parti ben distinte e pur collegate nell’unità
dell’idea di fondo, affronta l’arduo compito di accostare due ambiti
disciplinari e scientifici tradizionalmente differenziati sia nell’interna
strutturazione che nelle finalità conoscitive: la Storia e l’Informatica.
Lo scopo dell’accostamento è di ordine pratico-operativo, che, senza
compromettere l’autonomia di entrambe le discipline e senza intaccarne gli statuti né
alterarne le interne logiche, dispone le potenzialità dell’una (l’informatica) al
servizio dell’altra (la storia) per dilatarne e potenziarne l’ampiezza degli orizzonti
conoscitivi e per accrescerne la carica pedagogica.
Alla base o alla radice di siffatta operazione, complessa e ardita al tempo
stesso, v’è la ferma fiducia che la differenziazione delle “due culture”, tema
dominante nella seconda metà del secolo scorso, sia destinata a lasciare il posto ad
una auspicata integrazione in un “sapere”, nuovo e antico al tempo stesso, che pare
profilarsi all’orizzonte non troppo lontano del tormentato nostro presente.
All’attesa, ancora piuttosto smarrita e confusa, di un tale avvento sembra
alludere persino il titolo del libro: “Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità”, dove
l’immagine del tempo che faticosamente scolpisce i propri segni sulla sconfinata
lastra dell’eternità non riesce neppure a scalfire, di essa, l’intatto e assorto silenzio.
E così si ricompone, per noi uomini, il mistero del rapporto tempo-eternità.
Allora: ha un senso il generoso sforzo dell’autore di richiamare la nostra
limitata intelligenza di mortali a misurarsi ancora con il problema tempo-eternità, se
esso problema è costitutivamente al di sopra delle possibilità intellettive dell’uomo?
Certamente. Anzi si direbbe che il senso intimo e globale di tutto l’impegnato
e impegnativo discorso che fa il Villano consiste proprio nella consapevolezza del
limite e nello sforzo di spostarlo ancora più oltre utilizzando gli strumenti della
moderna tecnologia.
Ed è in questo sforzo che scienza e storia si ritrovano a collaborare al fine di
far crescere l’uomo in conoscenza senza peraltro autorizzarlo al folle volo di Ulisse
oltre le colonne d’Ercole della sua finitezza.
I
15. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità26
La lunga e articolata riflessione sulla storia, sul suo senso e sui suoi fini è
alimentata e sostenuta da una valida documentazione e da autorevoli riferimenti, ma
non è fine a se stessa, perché è volta alla prospettiva, più limitata, dell’arte sanitaria
e, più precisarmente, della storia della farmacia, di cui l’autore è appassionato
cultore.
Dall’affermazione dell’opportunità e dell’utilità di conoscere il passato per
meglio vivere il presente e per più consapevolmente preparare l’avvenire deriva,
come logica conseguenza, l’individuazione dell’informatica come la tecnica che oggi
consente di ampliare straordinariamente, di facilitare, arricchire e diffondere i segni
e le testimonianze del passato a tutto vantaggio sia dell’arricchimento culturale del
presente che della propiziazione d’un più largo orizzonte conoscitivo per il futuro. E
con in più i vantaggi offerti dallo strumento informatico, che consente di superare ed
eliminare le due grandi difficoltà che hanno fino ad ora limitato le possibilità
operative dell’uomo: gli ostacoli del tempo e dello spazio.
Non è certo la conquista dell’onnipotenza, che appartiene soltanto a Dio, ma
è un gigantesco passo avanti fatto dall’uomo nella graduale ma infaticata marcia di
avvicinamento al “gran mare dell’Essere ” supremo.
Ed è merito di Raimondo Villano averlo intuito e fatto oggetto della propria
ricerca.
C.mare di Stabia, 4 marzo 2010
Prof. Antonio Carosella
Past District Governor
del Rotary International 2100-Italia
16. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 27
Prefazione
uesto lavoro scaturisce da un particolare coacervo di elementi correlati alla
mia condizione di cultore di storia, di cattolico giovannita, di professionista
sanitario e di cittadino socialmente impegnato in una Nazione splendida
nella sua pur evidente complessità.
Una lettura non sommaria dell’opera credo, invero, possa segnare un
momento nel quale si fa memoria di importanti istanti e aspetti della nostra storia.
Nel contempo, fuor d’ogni retorica, lo scorrere dei capitoli ritengo sia
occasione che può far volgere lo sguardo al futuro riscoprendo l’opportunità, il
valore e il dovere della testimonianza, della narrazione e dell’aiuto alla conoscenza.
Una lettura, dunque, da cui emergono non soltanto solide architravi
concettuali per sorreggere l’impalcatura del ricordo, per non dimenticare, bensì
anche un lavoro letterario che si cimenta nel compimento di un’ulteriore opera
altamente civile, putrellando elementi di riflessione di pacificazione sociale, di
concorso al ravvivamento del sentimento di coesione nazionale, particolarmente
bisognoso d’esser coltivato e diffuso nei tempi attuali, nonché di custodia e
protezione delle autentiche radici che, sostanzialmente, riguardano tutto il Paese.
D’altro canto, con profondo sentimento cristiano, ho inteso sviluppare coerenti
riflessioni con il proposito di collaborare per la diffusione del regno di Dio nel
mondo d’oggi e, in un fecondo metabolismo di fede e ragione, umilmente concorrere
anche allo sforzo di aprire uno spazio per tutti i popoli e per quanti conoscono Dio
da lontano o per i quali Egli è sconosciuto o addirittura estraneo: per aiutarli, in
effetti, ad “agganciarsi a Dio”, al cui cospetto sta ogni creatura umana(1)
.
In qualità di accademico, infine, ho approfondito taluni aspetti metodologici e
di valorizzazione di comparti della disciplina storico-sanitaria.
Raimondo Villano
_________________
(1) I concetti di riferimento sono quello del “cortile dei gentili”, riservato nel Tempio di Gerusalemme ai
pagani che volevano pregare l’unico Dio e che Gesù volle sgomberare da chi l’aveva trasformato in “un
covo di ladri”, e le riflessioni di pertinenza espresse dal Santo Padre Benedetto XVI nel discorso alla
Curia romana per la presentazione degli auguri natalizi (Vaticano, Sala Clementina, 21 dicembre 2009).
Q
17. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 29
“Timeo lectorem unius libri”
San Tommaso d’Aquino
18. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 31
Cigola la carrucola del pozzo
l’acqua sale alla luce e vi si fonde.
Trema un ricordo nel ricolmo secchio,
nel puro cerchio un’immagine ride.
Accosto il volto a evanescenti labbri:
si deforma il passato, si fa vecchio,
appartiene ad un altro...
Ah che già stride
la ruota, ti ridona all’atro fondo,
visione, una distanza ci divide.
Eugenio Montale
19. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 33
Parte Prima
“Voglio imparare i tempi della memoria
perchè mi hai insegnato, dove sei,
che il mio futuro è nel nostro passato (...)
si perdono nel vento come cenere
i segni della vita”
Ugo Ronfani
20. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità62
Essenza e logica della sottrazione dei fatti all’oblio
i fronte all’abisso del nulla il fenomeno simile al “venir meno” del terreno
sotto i piedi è una “malattia mortale” che può generare autentiche crisi
sociali, per la tendenza alla riduzione del tempo ad un “istante presente” e
alla “volontà di afferrare il successivo”, caratterizzate da una perdita progressiva del
valore delle istituzioni umane, della religione e anche del pensiero(71)
. Di fronte
all’abisso del nulla scompare la questione dell’eredità storica per l’elaborazione nel
presente e la trasmissione nel futuro. Non esiste né futuro, né passato ma solo più
l’istante salvato dal nulla e la volontà di afferrare il seguente. Già le cose di ieri
cadono nell’oblio e quelle di domani sono troppo lontane per impegnare oggi.
La perdita del passato e del futuro fa oscillare la vita tra il godimento più brutale del
momento e l’avventato gioco d’azzardo. Qualsiasi processo di sviluppo interiore e di
lenta maturazione nella sfera personale e professionale viene bruscamente interrotto.
Non esiste alcun destino personale e, quindi, neppure alcuna dignità personale. Il
valore della sofferenza come conformazione della vita attraverso la minaccia della
morte viene misconosciuto, anzi lo si disprezza. Non essendoci più nulla che duri,
crolla la base della vita storica, cioè la fiducia, in ogni sua forma. Non essendoci più
alcuna fiducia nella verità, il suo posto è preso dai sofismi della propaganda.
La perdita di “memoria morale(72)
” dell’uomo contemporaneo è il motivo dello
sfaldarsi di tutti i vincoli di valori e sociali: nulla resta e si radica. Tutto è a breve
termine e di corto respiro. Lo “smemorato” contemporaneo è colui che non è
disposto a portare la responsabilità di un passato e a dare forma a un futuro(73)
.
Inoltre, ciò che è per la musica è per la storia. Il tempo è un vocabolo che appartiene
all’una come all’altra e in entrambe scandisce intervalli deputati a interrompere ma
anche a dare senso ad una uniforme successione di suoni e di ore. Anche la storia,
dunque, vive di silenzi. Un cattolico che non può sottrarsi alla misura dell’eterno è,
forse, particolarmente attratto da questa dimensione. Ma anche chi non assume
prospettive tanto vertiginose è, inevitabilmente, coinvolto dal rapporto tra il
contingente e il permanente, tra ciò che ha la voce forte del quotidiano e ciò che
rimane muto sullo sfondo del duraturo. In ciò è, del resto, il nucleo profondo del
lavoro storico e verrebbe da ricordare che è lo storico che sottrae con la propria fatica
gli eroi dall’oblio inevitabile: lotta nobile e disperata contro un destino ineluttabile(74)
.
Quali icone di eternità, dunque, la storia come la musica sono continuamente
risospinte alla materialità del gesto, condannate all’esecuzione che, per un verso, è
tradimento della purezza originaria, del silenzio, ma per l’altro è l’uico modo in cui
una sostanza astratta si fa umana.
Quando, poi, la decadenza invade con le sue prerogative il contemporaneo
rendendolo grossolano, e di ciò si pasce la massa, occorre che la memoria riguadagni
il preesistente(75)
.
_________________
(71) Riferimento: Dietrich Bonhoeffer, Etica. Eredità e decadenza.
(72) D. Bonhoeffer, Lettera all’amico Bethge dal carcere di Tegel - 1 febbraio 1944.
(73) Nicoletta Capozza, Storicità e trascendenza in Dietrich Bonhoeffer.
(74) Riflessione del laico Michelet su una passeggiata al cimitero del Terrore di Mousseaux dove sono le
tombe di Danton, Robespierre e Saint-Just.
(75) Abs rimaneggiato da: Henri-Irénée Marrou, Il silenzio e la storia, Edizioni Medusa, Milano, 2008.
D
21. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 63
Circa il problema dell’obiettività dello storico, poi, va considerato che non è possibile
guardare un oggetto senza porsi rispetto ad esso in una prospettiva particolare.
Formalmente, dunque, non esiste un punto di vista che possa dirsi neutrale.
In compenso è possibile ottenere una descrizione che abbia un grado apprezzabile di
approssimazione alla realtà incrociando i dati raccolti da numerosi punti di
osservazione.
Il giornalista o lo storico che si proponga di essere obiettivo, neutrale, cercherà di
22. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità64
ricostruire questa visione pluri-prospettica raccogliendo più voci, valutandone
l’affidabilità, rinunciando a farne propria alcuna, sottolineando semmai quei dati sui
quali emerga una significativa convergenza.
Per quanto, inoltre, concerne l’essenza del lavoro che sottrae i fatti all’oblio, va
considerato che “la verità nel suo rapporto con la storia sembra offrirsi ai filosofi e
teologi come il luogo in cui essi potrebbero oggi in modo nuovo ritrovarsi al di là
della parabola della modernità e dei suoi esiti critici(76)
” ma pone tre sfide: la
meraviglia (sapere di non possedere l’altro); l’agonia (vivere fino in fondo l’alterità:
per la teologia “è portare al pensiero le agonie dell’avvento del Dio che chiama al
cambiamento del cuore”, per la filosofia “è pensare le agonie dello stesso pensiero,
consapevole della propria ignoranza”); l’etica come esplosione dell’unità originaria
ed assoluta dell’io, il luogo della testimonianza dell’Infinito a partire dalla
responsabilità per gli altri”.
Un appello alla libertà che si presenta come la condizione indispensabile per cercare,
riflettere senza pregiudizi, ascoltare, accogliere l’imprevedibile. E sempre la verità
chiede di essere riconosciuta e poi vissuta. In queste dinamiche scatta per la
coscienza il momento della decisione che implica il coinvolgimento perché “è la
persona nella totalità delle sue componenti che esprime e realizza se stessa nell’atto
della decisione morale”. Un uomo chiamato alla responsabilità diventa capace di
assumersi il tempo della storia, luogo d’incontro con la realtà, di trasformazione delle
cose, spazio in cui l’eterno si rinnova continuamente(77)
.
Altra cogente problematica meritevole di esser posta all’attenzione riguarda il rischio
che “nessuno nella storia può essere dichiarato innocente o colpevole perché i valori
in base ai quali egli è considerato tale sono soggettivi; (…) e il verdetto perciò non
possiede status ‘oggettivo’ e reale autorità(78)
”.
In epoca contemporanea si può osservare che “i relativisti di oggi assumono la
convinzione che tutte le opinioni godono dello stesso status alla luce della ragione
come una luce verde a credere che ciò aggrada con la convinzione e la forza che
aggrada(79)
”.
L’esame della legislazione antica - per cogliere “le secrete e filosofiche ragioni delle
leggi”- con un interesse preciso per le analisi filologiche che permettono di risalire
dalla historia verborum alla historia rerum, costituisce il fondamento per lo studio
dell’origine e delle forme della società politica e civile, tutte chiuse nel necessario
circolo che porta ogni cosa dall’inizio ad una fine.
_________________
(76) Bruno Forte, Inquietudini della trascendenza, Morcelliana, 2005.
(77) Bruno Forte, Perché andare a messa la domenica, San Paolo, 2005.
(78) Isaiah Berlin.
(79) Simon Blackburn, Truth-A Guide - Oxford University Press, 2005.
23. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 65
Prendendo, poi, in considerazione che una delle aspirazioni più profonde dell’essere
umano è forse quella di fermare il tempo, mettendo l’accento sull’immersione nel
presente che è in ogni suo attimo irripetibile e solo vissuto intensamente può salvare
dal rimpianto o dal rifiuto del passato o dall’ansia per l’irrimediabile epilogo
nell’evento della morte, va tenuto presente che di fronte ad una riflessione esegetica
che ha per oggetto il senso di una vita, il valore di un’esperienza
che è stata anche una grande avventura è
una sfida continua alla
storia.
“Come le case
sono di
mattoni,
così la
scienza è
costruita
con i fatti.
Ma tanti
mattoni non
fanno una
casa. E tanti
fatti non sono
scienza” (Jules
Henri Poincaré,
matematico, 1854-
1912).
Nell’ambito
dell’interpretazione dei
testi e della critica
testuale,
poi, attraverso la loro lettura
siamo in grado di scoprire
quello che essi vogliono
significare e per rilevarne i punti ed i
momenti di diversità dal nostro modo di essere, di atteggiarci e di pensare, ope-
razione resa possibile grazie alla precomprensione, i cui elementi ci sono dati dalla
tradizione che è costitutiva del nostro essere(80)
.
La precomprensione, in effetti, è un patrimonio tramandatoci dal passato che ci
consente di leggere noi stessi e la realtà che ci circonda, non un insieme di tecniche,
giacché essa ci fa comprendere che la natura dell’uomo è essenzialmente storica,
come è storica la comprensione,appunto, di noi stessi, degli altri, della nostra e delle
altrui tradizioni, del mondo naturale
(81)
.
_________________
(80) Teoria dell’ermeneutica esplicitata agli inizi degli anni ’50 dall’intellettuale originalissimo e tra i
più grandi pensatori del Novecento Hans Georg Gadamer in Verità e metodo, Bompiani Editore, Milano
1983.
(81) Dario Antiseri, Il secolo di Gadamer, Avvenire, 15 marzo 2002.
24. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità66
Altra problematica importante è quella della cosiddetta “fine della storia”, relativa ad
eventi particolari, come ad esempio il crollo del muro di Berlino; taluni studi
americani, in effetti, a tal proposito sono giunti alla conclusione che il 1989 segnasse
la “fine della storia”, tesi contenente due errori immediatamente evidenti: il primo,
fondamentale, costituito dal fatto che tale prospettiva adotta l’arrogante presupposto
di Hegel secondo cui la storia procede “dialetticamente” verso una meta necessaria
che sarebbe stata raggiunta non (come pensava Hegel) con lo Stato prussiano di
epoca post-napoleonica bensì con il trionfo del progetto occidentale del 1989.
Appoggiandosi, invece, non sulle spalle di Hegel ma di Karl Popper, per il quale la
storia ha solo il senso che noi le diamo, si giunge a considerare soprattutto che la
storia è sempre aperta a nuovi tentativi che possono sia riuscire che fallire; l’altro
errore sta nella sua prospettiva: essa vede il 1989 guardando, per così dire,
all’indietro, come il risultato dei tanti decenni di guerra fredda, anzi come la sua
riuscita chiusura. Ma c’è un modo di vedere le cose completamente diverso, per il
quale la guerra fredda è stata una lunga fase di stagnazione; in questa prospettiva, il
1989 non segna affatto la fine della storia ma, al contrario, il suo nuovo inizio, solo
allora possibile ed anche reale(82)
.
_________________
(82) Ralph Dahrendorf, “La società riaperta - Dal crollo del muro alla guerra in Iraq”, Prefazione
dell’Autore, Laterza, 2005.
25. Raimondo Villano - Il tempo scolpito nel silenzio dell’eternità 125
“Oratio brevis cogitatio longa”
Marco Tullio Cicerone