I Giovani Democratici di Massafra chiedono al consiglio Comunale , alle istituzioni politiche, economiche e sociali di Massafra, alle associazioni di categoria, dagli ordini professionali, dai sindacati e dalle associazioni culturali e studentesche, di sottoscrivere l’ appello per richiamare l'attenzione del Governo sulle problematiche che investono il polo universitario jonico.
La presenza universitaria è per noi ragazzi e ragazze , strategica per uno sviluppo del territorio tarantino diverso rispetto a quello del passato, soggetto, alla monocultura dell’acciaio. Taranto e la sua Provincia intravedono nella presenza universitaria con un’offerta formativa diversificata e specifica, una risorsa notevole sul piano culturale ed economico. Già si può notare la differenza rispetto al passato lì dove è ubicata la sede del Dipartimento jonico, nella città vecchia, che è rinata grazie ai giovani, alle attività culturali e alle iniziative commerciali dell’indotto universitario. I numeri parlano chiaro, la popolazione universitaria tarantina nel suo complesso raggiunge più di 5000 iscritti, divisi tra i diversi corsi universitari e il politecnico. Ciò indica la fiducia delle famiglie e degli studenti in un'università del territorio e nel territorio. Fiducia che va ricambiata con progetti formativi validi ed efficaci e con un'ottimizzazione dell’offerta formativa. Perché noi non vogliamo un esamificio ma un'università che attiri e attivi le menti del nostro territorio per portare un vero sviluppo! L’università a Taranto va difesa e consolidata e questo sarà possibile se non sarà un clone dei corsi di Bari o Lecce ma se si emancipa, per offerta formativa e indirizzi di studio, per diventare un centro di ricerca di eccellenza che formi non solo laureati generici bensì nuove professionalità . Il nostro obiettivo , è di portare all'attenzione l'università jonica affinché possa esserci un intervento finanziario straordinario che consolidi l’esistente e faccia intravedere ulteriori sviluppi. Sviluppo che può investire il Politecnico facendo nascere, in particolare, un corso di ingegneria aerospaziale in sinergia con Alenia, come proposto dal consigliere regionale del PD Michele Mazzarano. Noi GD chiediamo che anche Massafra , faccia squadra per la difesa del polo universitario jonico .
Angelo Notaristefano
Segretario GD Massafra
1. Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,
On. Stefania Giannini
Piazzale Kennedy 20 – 00144 Roma
Al M.R. Prof. Antonio F. Uricchio
Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Al M.R. Prof.Ing. Eugenio Di Sciascio
Politecnico di Bari
COMUNE DI MASSAFRA
Manifesto/appello per il consolidamento e lo sviluppo del Polo universitario jonico
Incipit
La crisi dell’Università italiana, a causa dei tagli cospicui degli ultimi anni, si riflette
pesantemente sugli insediamenti di più recente istituzione, come il Polo ionico.
Esso, a seguito dei provvedimenti di legge tendenti a delocalizzare le sedi universitarie
molto grandi, e tra queste appunto l’Università degli studi di Bari, è sorto in virtù della tenace
aspirazione degli Enti Locali e della contestuale volontà dell’Ateneo barese di dotare la Terra
ionica, ed in particolare Taranto, di Facoltà universitarie in grado di far sviluppare la dimensione
culturale, la ricerca scientifica e una qualificata e mirata offerta formativa nel capoluogo ionico e
nella sua provincia.
Il risultato, a suo tempo, fu raggiunto con lo sforzo convergente del MIUR,
dell’Amministrazione Provinciale di Taranto, del Comune di Taranto e, ovviamente,
dell’Università di Bari. Quest’ultima, in particolare, si fece carico della creazione e del prospettico
sviluppo di tre Facoltà: Economia, Giurisprudenza, Scienze matematiche e fisiche. Accanto ai corsi
afferenti alle predette Facoltà vi erano poi Corsi di Laurea facenti capo alle Facoltà baresi.
I recenti provvedimenti “Gelmini” (l. 240/2010) e “Profumo” (decreto 47), un po’ meno
quello del Ministro Carrozza, hanno reso difficile la sostenibilità dei corsi per mancanza di un
adeguato organico di docenti e ricercatori. Come conseguenza di tali dispositivi di legge si sono
dovuti già disattivare alcuni Corsi di Laurea che, peraltro, avevano un considerevole numero di
iscritti e un’ottima valutazione qualitativa da parte degli studenti.
2. L’offerta formativa jonica
Attualmente l’Università degli studi di Bari a Taranto ha una sede decentrata (per lo meno
risulta così, anche se, in verità, andrebbe rivista questa collocazione di Taranto in quanto lo Statuto
dell’Università prevede la sede di Taranto e Brindisi come parte integrante dell’Università degli
studi di Bari Aldo Moro) costituita dal Polo universitario jonico. All’interno di questo vi è il
Dipartimento jonico in sistemi giuridici ed economici del mediterraneo. Società, ambiente, culture
che comprende lauree triennali ( Scienze e gestione delle attività marittime in convenzione con la
Marina Militare; Economia e amministrazione delle aziende); Lauree Magistrali ( Strategie
d'impresa e management; Giurisprudenza); vi sono, inoltre, corsi di lauree triennali di Dipartimenti
di Bari (Scienze dei beni culturali per il turismo; Informatica digitale, Scienze ambientali, Tecniche
della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro; Fisioterapia; Infermieristica). Al
Dipartimento afferisce il CEDICLO Centro interdipartimentale “Studi di diritti e culture pre-latine, latine
ed orientali”.
Il Dipartimento jonico in sistemi giuridici ed economici del mediterraneo. Società,
ambiente, culture ha riportato un ottimo risultato nella VQR. Si è ben posizionato anche nella
classifica interna dell’Università degli studi di Bari.
Inoltre, il Dipartimento jonico ha stipulato molti accordi internazionali con Università di
varie nazioni, tra cui Polonia, Turchia, Russia, Argentina con le quali ha attivato Master
internazionali. Il Polo jonico è sede della CUM, Comunità delle Università del Mediterraneo, e del
CIRCEOS, Interuniversity Centre for Research and Cooperation with Eastern and South eastern Europe.
In tutto la popolazione studentesca arriva a circa 4000 studenti. A questi se ne debbono aggiungere
più di 1000 iscritti al politecnico di Bari-sede di Taranto. La popolazione universitaria tarantina nel
suo complesso raggiunge, quindi, la ragguardevole cifra di più di 5000 iscritti.
La quaestio
Nel corso di questi anni gli Enti locali jonici (Provincia e Comune) e il Consorzio
universitario jonico hanno sostenuto finanziaramente, a seguito di accordi di programma triennali e
biennali, i corsi di Laurea presenti su Taranto. Anche altri Enti pubblici (Asl, Autorità portuale,
Camera di Commercio, ARPa Puglia, Consorzio ASI, Confindustria Taranto, Fondazione san
Raffaele del Mediterraneo hanno attivato accordi di programma per sostenere a vario titolo la sede
universitaria tarantina. Di recente anche la Regione Puglia, nell’ambito delle politiche di sviluppo
dei territori, ha finaziato borse per ricercatori universitari a tempo determinato per la sede di
Taranto
È ora in fase di elaborazione e sottoscrizione il nuovo accordo di programma 2014-2016 con
tutti i soggetti pubblici e privati che intendono ribadire il sostegno al Polo universitario jonico
dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.
È noto a tutti che la crisi economica, nella quale ancora si dibatte il sistema Italia, rende difficile
anche per gli Enti locali mantenere gli sforzi finanziari per supportare la presenza universitaria nella
città jonica. Malgrado questo, però, l’aiuto e la volontà positiva non vengono meno.
La Città di Taranto, com’è noto, vive una situazione difficile. La crisi dell’Ilva ha fatto
sprofondare la città in uno stato depressivo economico, sociale e culturale a cui la politica e il
sistema produttivo locale deve far fronte con non poche difficoltà.
La presenza universitaria è ritenuta dagli attori politici, economici e sociali strategica per
uno sviluppo del territorio tarantino diverso rispetto a quello del passato, soggetto, com’è noto, alla
monocultura dell’acciaio. Taranto e la sua Provincia intravedono nella presenza universitaria con
un’offerta formativa diversificata dalle altre sedi e mirata per le vocazioni del territorio, una risorsa
notevole sul piano culturale ed economico. Già si può notare la differenza rispetto al passato lì dove
è ubicata la sede del Dipartimento jonico, nella città vecchia, che è rinata grazie ai giovani, alle
attività culturali e alle iniziative commerciali dell’indotto universitario.
3. Uno sviluppo possibile
L'Università e il Politecnico valutino la possibilità di istituire a Taranto il corso di laurea di
Ingegneria aerospaziale.
Con gli investimenti per il potenziamento infrastrutturale dell'aeroporto di Grottaglie e il progetto di
farne il principale aeroporto industriale del Mediterraneo, con la sperimentazione di innovazioni
tecnologiche per la realizzazione dei velivoli a pilotaggio remoto, si apre, per il nostro territorio, la
prospettiva di una vocazione che merita di essere supportata da processi formativi di eccellenza che
consentano ai nostri giovani di preparasi ad una sfida di crescita e di sviluppo di grande valore e dai
significativi risvolti economici e sociali.
La Regione Puglia sta aprendo, per Grottaglie e per l'intero territorio jonico, inediti scenari di
sviluppo per un segmento importante della moderna industria aeronautica, promuovendo il nostro
scalo al rango di aeroporto internazionale nell'attività aerospaziale puntando sulla modernizzazione
competitiva e sulla innovazione tecnologica.
Si tratta di un progetto che vedrà uno spostamento di risorse ingentissime, decine di miliardi di euro
nel prossimo decennio, che conseguentemente dovrà avere ricadute occupazionali significative per i
nostri giovani.
Pertanto è giusto immaginare che la formazione professione regionale e jonica si attivino, con
appositi bandi, per una più incessante attività formativa nell'ambito della logistica e dell'aerospazio
per consentire quella specializzazione in grado di fare fronte a questa nuova frontiera di lavoro e di
sviluppo.
Inoltre l'istituzione di uno specifico corso di laurea sarebbe il segno tangibile e simbolico di una
offerta formativa di eccellenza al servizio di un progetto di sviluppo.
La preoccupazione e la richiesta
Queste brevi note esprimono l’idem sentire della Comunità tarantina che è seriamente
preoccupata per le sorti del Polo universitario jonico che, se non supportato adeguatamente dal
Governo, rischia di dover necessariamente ridimensionare l’offerta formativa con grave danno per
l’utenza che abbraccia non solo la Provincia di Taranto, ma anche una larga fascia ionica della
Basilicata e della Calabria. Lasciare languire la sede universitaria di Taranto costituirebbe un danno
irreparabile e farebbe venir meno ogni prospettiva d’innovazione, che è sempre strettamente
collegata ai risultati della Ricerca scientifica in ogni campo. Taranto non merita ulteriori danni. È
una città già molto danneggiata. Va risarcita. Non ha bisogno di mance. Deve solo ripartire da
concrete possibilità di sviluppo che, oggi, non s’intravedono.
Taranto ha bisogno di una classe dirigente che deve formarsi nella sede universitaria
Tarantina e che deve avere piena coscienza di cittadinanza jonica. Dispiace vedere partire i nostri
giovani. Belle intelligenze che perdiamo.
Quello della Comunità jonica è un appello accorato ai rapresentanti politici del MIUR
(Ministro e sottosegretari), che sin da ora ringraziamo per la disponibilità e per la sensibilità
dimostrata, affinché per la sede universitaria jonica possa esserci un intervento finanziario
straordinario pluriennale da inserire nella Legge di Stabilità che consolidi l’esistente e faccia
intravedere ulteriori sviluppi. Per il nostro futuro di Città e Provincia jonica l’Università è
veramente indispensabile.
Con i migliori auspici per una rinascita di Taranto e certi di essere oggetto di attenzione da
parte governativa, sottoscriviamo questo appello/manifesto