4LIFE INTERNATIONAL GROUP (www.4lifegroup.it ) nasce con l'intento di far conoscere a tutti un prodotto innovativo, il TRANSFER FACTOR, completamente naturale al 100%, frutto di 50 anni di ricerche e coperto con 4 brevetti mondiali, capace di informare e potenziare il nostro Sistema Immunitario affinchè il nostro organismo reagisca meglio alle più svariate malattie provocate da virus, neoplasie, allergie e malattie autoimmuni.
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I processi di estrazione dei Fattori di Trasferimento dal colostro vaccino e dal tuorlo dell’uovo, sono protetti da brevetto degli USA nr. 6.468.534 (colostro e tuorlo) e nr. 6.866.868 (tecnica di estrazione), ed altri brevetti in attesa di registrazione.
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La gestione della terapia con gonadotropine nella donna cesare marolla
Menopausa
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Menopausa
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a
consigli medici – Consultare sempre e in ogni caso il proprio medico di fiducia.
La menopausa è l'evento fisiologico che nella donna corrisponde al termine del ciclo
mestruale e dell'età fertile. Nella menopausa termina l'attività ovarica: le ovaie non producono
.
più follicoli ed estrogeni (ormonifemminili principali). Nell'uso comune del termine invece si
ormonifemminili
indica soltanto una notevole diminuzione dei fluidi, coincidente con il periodo di climaterio
dei
femminile.[1] Tale stato provoca una serie di mutamenti nella donna che riguardano gli aspetti
trofici, metabolici, sessuali e psicologici con una serie di manifestazioni (sintomi che variano a
psicologici, sintomi)
seconda della persona e possono essere più o meno marcati, ma non tutti sono collegabili alla
marcati,
menopausa in se perché influiscono altri fattori come il contesto familiare e sociale.[2] Il
termine menopausa deriva dal greco "µήν µηνός" (mese) e "παὒσις" (cessazione). L'essere
σις"
umano non è l'unica specie animale soggetta a tale evento: lo stesso fenomeno è stato
osservato anche in altri primati,[3] e anche nei cetacei.[4]
,
Epidemiologia
Normalmente l'età in cui si riscontra la menopausa, ovvero cessa la secernazione di flussi
almente
mestruali, è fra i 50 e i 52 anni come media mondiale,[5] confermata come ad esempio gli Stati
Uniti (51 anni esatti). Tale periodo anagrafico, secondo quanto pervenutoci, non ha subito
variazione nel corso dei tempi, infatti anche all'epoca dei greci e dell'impero romano l'età si
impero
aggirava ai 50 anni.[6]
Esistono aggravanti, fattori di rischio che interferiscono solitamente diminuendo l'età
anagrafica di tale evento:
Fumo della donna, sia attivo che passivo, tale da indurre nella donna un'anticipazione
dell'evento di 1,5-2 anni,[7] la quantità di assunzione (numero di sigarette) e la durata di
assunzione sono strettamente correlate alla diminuzione dell'età rispetto all'evento, in
pratica più si fuma e da più tempo si fuma e più la menopausa si manifesterà prima del
dovuto.[6]
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Tipo di alimentazione, che può essere ritenute assolutamente non adatte per colpa delle
condizioni economiche del soggetto[6]
Indice di massa corporea, se risulta inferiore a quello ideale;[8]
Abuso di alcool
Bassa statura[9]
Definizioni
Premenopausa, il tempo precedente l'ultima mestruazione (fascia di età 38 - 47 anni)
Postmenopausa, il tempo successivo l'ultima mestruazione
Perimenopausa, un periodo più esteso rispetto alla premenopausa, che si esaurisce dopo
un anno all'atto della menopausa, in questo periodo le donne facilmente fanno uso di
tranquillanti o antidepressivi (40%),[10] alcuni studi dissentono in parte affermando che la
data iniziale di tale periodo sia intorno alla seconda metà della quarta decade.[11]
Transizione menopausale, il periodo finale del climaterio
Menopausa precoce (fascia di età inferiore 40 anni)
Menopausa prematura (fascia di età 40 - 45 anni)
Climaterio (fascia di età 45 - 55 anni), in cui avviene l'atresia follicolare, diminuzione
graduale della quantità di afflussi fino alla scomparsa di essi
Menopausa spontanea (fascia di età 50 - 52 anni)
Menopausa tardiva (fascia di età superiore a 52 anni)
Menopausa artificiale, dipende se la conseguenza è diretta di un qualche intervento o dalla
chemioterapia. L'isterectomia , soprattutto in giovani donne, non esaurisce la funziona
ovarica ma di fatto vengono a cessare i cicli mestruali e in ogni caso le donne avranno
bisogno di ulteriore supporto in età avanzata.[12]
Premenopausa
Questa fase è caratterizzata dai primi squilibri ormonali: i livelli plasmatici dell'inibina
diminuiscono mentre l'ormone stimolo-follicolo (richiamato in letteratura con l'acronimo inglese
FSH) si riscontra maggiormente rispetto alla norma. Altri squilibri non compaiono: il ciclo e la
quantità di estrogeni rimangono regolari fino a circa 45 anni.[6]. Continuando nel tempo si
osserva sempre di più un innalzamento del FSH mentre i cicli diventano sempre di più
anovulari, negli ultimi 30 mesi prima della menopausa,[13]
Menopausa precoce
La menopausa precoce ha diverse origini:
Anomalie genetiche: come la distrofia miotonica, disgenesia gonadica
Difetti enzimatici: come la galattosemia
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Fattori fisici: come infezioni virali, irradiazione delle gonadi
Patologie immunitarie: come le malattie autoimmuni
Le anomalie genetiche possono comportare (se vi è un interessamento del cromosoma Y), un
aumento dell'incidenza della neoplasia delle ovaie, che può manifestarsi già ad un'età inferiore
della quarta decade di età.[14]
Menopausa tardiva
Molti sono i fattori che comportano un ritardo della menopausa:
Obesità provoca un ritardo medio di 5 anni,
Pressione arteriosa alta da 5 a 9 anni
Trigliceridi alti, dai 10 ai 14 anni
Da ricordare infine che tali fattori fanno tutti parte della sindrome metabolica[15]
Eziologia
La menopausa in sé non può essere considerata una malattia, essendo un
evento fisiologico legato all'invecchiamento. Viene causata dalla deplezione o atresia dei
follicoli ovarici,[16], questo comporta la diminuzione di vari ormoni, quali l' inibina e
la gonadotropina.
L'inibina è un ormone la cui funzione è quella di inibire l'attività di un altro ormone (che
stimola il follicolo), la sua diminuzione porta un aumento del FSH.
La gonadotropina è un ormone la cui funzione è quella di stimolare la funzione ovarica
Inoltre vi è un coinvolgimento delle cellule della granulosa, queste non riescono più a produrre
ormoni steroidi e glicoproteine a sufficienza e anzi si mostra maggiore apoptosi (morte
cellulare), consentendo l'invecchiamento nella donna.
Ipotesi
Esistono numerose ipotesi per quanto riguarda la causa della menopausa, alcuni studi si sono
concentrati sull'evoluzione del FSH[17] e sulle gonadotropine cercando un coinvolgimento
dell'asseipotalamo-ipofisario[18] ma attualmente l'ipotesi più accreditata è quella che la causa
risieda nell'ovaio stesso. Infatti secondo tale teoria i follicoli, soggetti a deterioramento,
vengono scelti dall'organismo stesso: utilizza dapprima i più resistenti, che nel corso degli anni
devono essere sostituiti perché vengono consumati, ma all'atto della sostituzione i nuovi
follicoli partono già danneggiati: questo comporterebbe ladeplezione-atresia follicolare.[19]
Sintomatologia
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I sintomi e i segni clinici si possono dividere a seconda del tempo in cui si manifestano, avendo
quindi manifestazioni immediate, differite e le ultime le tardive:[20]
Manifestazioni immediate
Oltre all'ovvia alterazione del quadro mestruale, (polimenorrea, oligimenorrea, ipomenorrea e
ipermenorrea)[21] in questa fase vengono espressi i primi disturbi di tipo psicologico, ansia,
irritabilità, nervosismo e disforia.
Neurologicamente si assiste ad un invecchiamento della persona, con conseguente diminuzione
delle capacità di concentrazione e di memoria. Inoltre si nota un aumento del peso della
persona. Fra le manifestazioni minori si può mostrare anche orticaria.[22]
Vampate di calore
Fra le manifestazioni a livello vasomotorio le vampate di calore sono le più frequenti. Vi sono
episodi di improvvisi sbalzi di temperatura, la donna inizia a sudare improvvisamente e sente
vampate di calore, tali episodi si riscontrano in 65-75% dei casi soprattutto nella fase del
climaterio dove è il sintomo principale. La percentuale cambia a seconda della zona, per via
delle abitudini del luogo, nell'Indonesia ad esempio le donne che hanno tale disturbo si
riducono dal 20 fino al 10%, in Cina invece la percentuale si ferma al 25%. Studi clinici hanno
anche calcolato la durata del fenomeno che raramente supera i 6 minuti.[23] Generalmente si
manifesta anche nel 20% delle donne in premenopausa anche in condizioni ormonali nella
norma. L'arrossamento coinvolge la testa e le parti limitrofe ( viso, collo e nuca), mentre
successivamente vi è un calo di temperatura fino ad una sensazione di freddo. Per quanto
riguarda la durata, sia della singola manifestazione sia della frequenza con cui si mostra, sono
considerate molto variabili, alcuni studi hanno studiato una correlazione con la temperatura
esterna: a basse temperature esse sono meno frequenti, al contrario con alte temperature gli
episodi aumentano.[24]Un'altra correlazione è stata riscontrata durante la notte, dove
contribuiscono ad avere un sonno disturbato.[25] Infine per quanto riguarda la durata del
sintomo spesso persistono anche per cinque anni dalla menopausa (anche se generalmente
dura 1-2 anni).[26]
Depressione
Fra i fattori psicologici il più importante resta la depressione (la media calcolata è del 50%
delle donne), ma l'espressione di tale disturbo cambia a seconda dell'etnia; ad esempio è stato
mostrato come, rispetto alle donne bianche, le afroamericane risentano maggiormente di
questa condizione psicologica.[27]
La causa che comporta tale correlazione non è ben compresa, ma si pensa sia anch'essa un
effetto della diminuzione degli ormoni, più precisamente della diminuzione dell'estradiolo, un
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ormone che viene prodotto dalle ovaie durante il ciclo mestruale.[28] Fra l'altro è stato notato
come persista soprattutto all'inizio, quando una donna entra nello stato di menopausa, spesso
si hanno anche ricadute in tale evento.[29]
Questa correlazione è discussa nel caso di donne che hanno subito isterectomia; alcuni
studi americani mostrano non esserci associazione,[30] mentre altri studi canadesi invece
mostrano peggioramenti dello stato depressivo delle donne.[31]
Disturbi del sonno
Fra i disturbi legati alla attività di riposo notturna i più frequenti sono la difficoltà
nell'addormentarsi,[32], nelle donne più frequentemente si assiste ad un sonno agitato, capita
sovente che si sveglino durante la notte, e questo stato peggiora inizialmente[33], il disturbo più
grave per quanto riguarda il sonno è la privazione di esso, l'insonnia, anomalia che può essere
una complicanza della perimenopausa, diffusa soprattutto nelle donne ispaniche.[34]
Manifestazioni differite
Successivamente iniziano le modifiche a livello cutaneo, l'epidermide e il derma si assotigliano,
in quest'ultimo caso si nota una diminuzione del collagene nella donna.[35] Tali variazioni
provocano le varie atrofie, che non riguardano soltanto l'apparato genito-urinario ma anche la
cute in genere, diventando meno elastica e disidradata, ciò causa un aumento delle rughe e
sensazioni di prurito, inoltre si manifestano artralgie a livello delle articolazioni distali
(ginocchia, anca, colonna vertebrale), l'incidenza è del 50%.[36].
Diminuzione del desiderio sessuale
Molti studi hanno dimostrato che con i cambiamenti ormonali della menopausa il desiderio
sessuale nelle donne diminuisce,[37] anche se studi e interviste effettuate confermano che le
donne rimangono ancora soddisfatte del loro rapporto con il partner anche successivamente lo
stato di menopausa.[38]Inoltre vi è anche un aumento nella difficoltà nel praticare l'attività
sessuale (si mostra la dispareunia, il dolore vaginalequando si tenta una
[39] [40]
penetrazione), disorgasmia e bruciore dopo il rapporto sessuale
Sindrome urologica
Per quanto riguarda l'atrofia vaginale, spesso tale evento si accompagna con cistiti e uretriti,
essa comporta spesso a quella che viene definita come la sindrome urologica della menopausa.
Tale sindrome è caratterizzata dai seguenti elementi:
Tenesmo
Disuria
Pollachiuria
Nicturia (meno frequentemente)
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Urocoltura negativa
Data l'elevata sensibilità delle varie terminazioni nervose dell'apparato risulta sufficiente a
volte il solo passaggio dell'urina per scatenare la sindrome, tali disturbi si ritrovano nel 50%
delle donne al raggiungimento della menopausa.[41]
Manifestazioni tardive
Nella fase finale si assistono a sintomi di carattere fisico caratteristici, fra i quali ci sono dolori
muscolari, diminuzione della massa ossea all'origine dell'osteoporosi, calo di energia fisica,
disturbi urinari. Recenti studi hanno anche rilevato un aumento della pressione arteriosa
rispetto a quella delle donne fertili.[42]
Osteoporosi
L'osteoporosi è una riduzione della densità ossea che può comportare facilmente a fratture se
sottoposte a traumi di piccole entità.
Esistono due tipologie:
Osteoporosi di tipo I (defninita anche primaria), quella che riguarda la post-menopausa
(dalla quinta alla settima decade di età)
Osteoporosi di tipo II, che viene provocata da altro stato patologico, si manifesta anche in
età giovanile.
Quando una donna si trova nel periodo della perimenopausa si assiste al fenonemo
dell'aumento del riasorbimento osseo, anche questo fattore è correlato alla mancanza degli
estrogeni.
Manifestazioni cardiologiche
Una volta raggiunta la menopausa è stata registrato un aumento delle malattia cardiologiche,
la mortalità dovute a tale complicanza sono superiori rispetto a quella del cancro alla
mammella.[43] Il rapporto donna-uomo cambia dopo l'evento: prima si mostra un rapporto di
1:5, successivamente la differenza diminuisce notevolmente e superati i 70 anni l'incidenza
risulta identica in entrambi i sessi. Tralasciando le conseguenze del solo fattore età, la
diminuzione degli estrogeni comporta ipertriglicemia, diabete, ipertensione, dislipidemia oltre
all'obesità, sono tutti fattori pericolosi per il lavoro del cuore e la loro manifestazione
cumulativa porta ad elevati rischi cardiologici. Studi recenti hanno dimostrato che nella fase
della menopausa si riducono i livelli di HDL e aumentano i valori dell' apolipoproteina B.[44]
Diagnosi
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Per una corretta diagnosi bisogna attendere 12 mesi dall'ultima mestruazione, ma dopo 6 mesi
la probabilità è molto alta, ma se esse hanno meno di 50 anni è corretto fare accertamenti su
una possibile gravidanza.[45]Raramente, perché solitamente non è ritenuto necessario, si può
effettuare il dosaggio di FSH.
Altro esame è lo screening per l'osteoporosi, complicanza comune, da effettuare soprattutto in
persone dalla sesta decade.
Diagnosi differenziale
Esistono diverse condizioni patologiche che possono comportare a manifestazioni simili alla
menopausa:[46]
Disfunzione della tiroide ( Ipotiroidismo e Ipertiroidismo )
Sindrome dell'ovaio policistico
Carcinoma dell'utero
Disturbi collegati alla ghiandola pituitaria ( ipopituitarismo e iperpituitarismo )
Questionario
Per diversi anni è stato sperimentato, in Germania, un questionario basato su una scala di
valori, denominata MRS, composta di 11 domande dirette alle donne nello stato di post-
menopausa. I soggetti dovevano esprimere, tramite un punteggio graduato da 0 a 4, l'intensità
dei sintomi, delle complicanze e delle valutazioni sul loro stato di salute, prima e dopo il
[47]
trattamento che esse ricevevano . La validità del questionario è però messa in discussione
[48]
da diversi anni e queste perplessità sono state tradotte in diverse lingue, dal messicano
all'inglese[49].
Rischi derivati
Durante lo stato della menopausa è stata riscontrata una maggiore pericolosità per quanto
riguarda le operazioni cardiache in genere e in particolare quelle che coinvolgono la valvola
mitrale, ciò è sempre dovuto allo sbalzo degli ormoni nell'individuo; è stato calcolato che le
donne di un'età racchiusa nel periodo 40-59 anni dimostra una mortalità più che doppia
rispetto agli uomini della stessa età, tale rapporto diminuisce notevolmente sia prima che dopo
tale periodo.[50]
Terapia
Il periodo in cui la donna vive nello stato di menopausa comprende una buona parte della sua
vita complessiva: infatti se da un lato l'aspettativa della vita media diventa sempre maggiore,
dall'altro l'età della menopausa non si allunga con essa, rimanendo sempre identica. Questo
comporta un ampliamento sempre maggiore negli ultimi anni ma anche nel futuro del tempo in
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cui la donna vive la sua vita nello stato di menopausa.[51] Le donne che vivendo in tale stato
cercano un sollievo, una possibile cura sono soltanto una piccolissima parte, stimata, da studi
effettuati intorno al 10%.[52]Esiste una terapia sostitutiva con somministrazioni di estrogeni. Il
trattamento normale varia e mira alla cura dei sintomi soprattutto quando essi sono troppo
invadenti.
Vampate di calore, indossare indumenti a strato che in caso di improvviso sbalzo termico
possono essere tolti facilmente, somministrazione di cimicifuga racemosa (se per brevi
periodi) è stata testata anche la proteina della soia ma gli esiti sono incerti. Sono state
provate anche cure alternative: l'agopuntura, provoca un notevole
[53]
effetto placebo, mentre erbe medicinali non hanno conseguito nessun risultato.[54]Per
quanto riguarda la somministrazione di vitamina E il sollievo che comporta è stato
dimostrato minimo.[55]
Obesità, occorre un cambiamento dello stile di vita, seguire una dieta più
[56]
moderata, mentre l'utilità di alcuni farmaci come l'orlistat sono discussi in letteratura.[57]
Artralgie, si raccomanda un trattamento che coinvolga la persona in attività fisica (come
lo stretching o la cyclette)
Insonnia, effettuare esercizio fisico, massaggi ed evitare ogni forma di stress, come terapia
farmacologica risulta utile per combattere i disturbi legati al sonno 300 mg di Progesterone
micronizzato[58]
Osteoporosi, la letteratura ha sempre sottolineato l'importanza della prevenzione di tale
dannoso stato, quindi necessita la cessazione di vizi negativi come il consumo di alcool o
sigarette, esercizio fisico, ma soprattutto una dieta basata sulla ricchezza di calcio 1000 mg
al giorno (ma si può raggiungere se ritenuto necessario dosi anche di 1500 mg al giorno),
al contempo deve essere povera di caffeina e cloruro di sodio.[59] Come trattamento
farmacologico in alternativa agli estrogeni, o se controindicati, vi sono:
calcitonina, 10-25 UI al giorno,[60] inibitore del riassorbimento osseo, da decenni
studiato e sperimentato in letteratura.[61] Esistono vari tipi di calcitonina animale e
umana ma studi presuppongono che quelli non umani possano indurre benefici
minori.[62]
Bifosfonati, come ad esempio l'alendronato e l'etidronato
Terapia ormonale
Viene utilizzata per combattere diversi sintomi della menopausa, ma non per l'osteoporosi.
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Benefici e rischi
Fra le varie controindicazioni si ritrovano:[54]
Aumento di incidenza di ictus (da 21 a 29 casi su 10.000)
Aumento di incidenza di embolia polmonare (da 16 a 34 casi su 10.000)
Aumento di incidenza di demenza (da 22 a 45 casi su 10.000)
Aumento di incidenza di tumore alla mammella (da 30 a 38 casi su 10.000)
Vi sono anche altri aumenti che si contrappongo a:
Diminuzione di incidenza di osteoporosi (da 15 a 10 casi su 10.000)
Diminuzione di incidenza di carcinoma colocolorettale (da 16 a 10 casi su 10.000)
Diminuzione dei vari sintomi
Controversia cardiovascolare
Studi hanno dimostrato che per quanto riguarda patologie cardiache, i benefici per tale terapia
sono del 50%,[63]di contro importanti studi, pubblicati lo stesso anno, hanno invece constatato
che l'intervento potrebbe invece aumentare il rischio di cardiopatia.[64]
Estrogeni
Possono essere somministrati per via orale, transvaginale, transdermica e anche endonasale
(per il solo estradiolo):
Per via orale
Estradiolo valerato (2mg al giorno)
Estriolo, (1 mg al giorno)
Per via transvaginale, gli stessi prodotti a cui si aggiunge il promestriene
Progestinici
Tali farmaci si somministrano spesso in combinazione con gli estrogeni al fine di fornire un
trattamento più completo, capita che vengono anche utilizzati da soli per prevenzione del
carcinoma endometriale (se utilizzano il tamoxifene) o per combattere i sintomi collegabili ai
disturbi vasomotori. A seconda delle dosi somministrate, essi producono effetti diversi sugli
estrogeni: con basse dosi indeboliscono la risposta delle cellule agli stimoli imposti dagli
estrogeni, ad alte dosi provocano citotossicità perché bloccano completamente la produzione
di steroidi sessuali nel corpo.
Per via orale
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Ciproterone acetato, 1 mg al giorno, usato anche in presenza di diabete mellito[65]
Didrogesterone, 10-20 mg al giorno, che in combinazione con estrogeni sembra fornire una
buona protezione dell'endometrio[66]
Medrossiprogesterone acetato, 10-20 mg al giorno (dose massima 100 2mg al giorno)
Nomegestrolo acetato, 2,5-5 mg al giorno
Per via transedermica
Noretisterone acetato, 0,25 mg, scoperto nel 1951[67]
Per via transvaginale
Progesterone micronizzato, 100-200 mg al giorno, in alcuni casi 300 mg[58]
Effetti indesiderati
I rischi e gli effetti non voluti dipendono dalla quantità somministrata e dal tempo di
somministrazione, studi hanno dimostrato che se elevati e se sono somministrati per poco
tempo essi causano gravi effetti a livello cardiaco.[68] Negli ultimi anni sono cambiate le
modalità di somministrazione e si sono scoperte nuove molecole che comportano un minore
rischio (ridotto del 75%),[69] per quanto riguarda la coagulazione e sulle alterazione
metaboliche.
Casi particolari
Atrofia vaginale, creme con estrogeni con somministrazione di progestinico (se vi è la
presenza dell'utero)
Altre terapie
Fitoestrogeni (genisteina e daidzeina), sono composti che si estraggono dalle piante, la cui
azione nell'organismo ricorda quella degli estrogeni ovarici. Gli studi effettuati con tali
composti non sono ancora sufficienti per quantificare l'esatto beneficio, gli estratti
provengono dalle piante di soia e Trifolium pratense.[70]
SEEMs
I SEEMs (acronimo inglese di selective estrogen enzyme modulators) hanno una particolare
funzione estrogena, riescono infatti a modulare le loro funzioni a livello sia tessutale che degli
organi coinvolti.
I più utilizzati sono:
Il tibolone, (dose 2,5 mg al giorno) che comporta una diminuzione del colesterolo, usato
soprattutto in caso di donne ipertensive,[71] combatte anche l'atrofia vaginale e le vampate
di calore.[72]
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Altri ancora sono il veralipride[73] la bromocriptina, la clonidina efficace contro la cefalea e le
vampate, metil-dopa che lavora sui recettori alfa-adrenergici.
SERMs
I SERMs (acronimo inglese di selective estrogen receptor modulators, in italiano modulatori
selettivi dei recettori estrogenici) , sono farmaci che hanno al contempo azioni agoniste e
antagoniste degli estrogeni. Ogni forma di serms diminuiscono il colesterolo
I più utilizzati sono:
Il raloxifene (60 mg al giorno),[74] esercita invece soltanto effetti protettivi sulla mammella
e sull'endometrio. Anche tale principio attivo combatte l'osteoporosi ma non sono chiare le
sue corrleazioni con l'embolia polmonare e il rischio trombotico aumentato.[75]
Il tamoxifene, mostra una duplice azione: da una parte previene l'osteoporosi,[76] mentre la
sua azione contraria riesce a prevenire, in parte, il carcinoma mammario[77] fornisce anche
risultati in alcune complicanze possibili come ad esempio la fibromialgia[78]. Il suo effetto
collaterale principale consiste nelle vampate di calore.[79]
Follow-up
Negli anni successivi all'evento della menopausa occorrono eseguire alcuni esami clinici alla
donna, alcuni annualmente altri solo se si verificano certe situazioni.
Una lista degli esami da effettuare per controllo:
Mammografia
Ecografia mammaria
Ecografia addomino-pelvica
Ecografia transvaginale
Glicemia
Risonanza magnetica, se si riscontrano determinati sintomi (come l'indurimento anomalo
del seno)
Voci correlate
Donna
Andropausa
Calo della libido
Calo del desiderio sessuale
Disturbi del sonno
Osteoporosi
Amenorrea
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Note
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