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Menopausa




      Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a
      consigli medici – Consultare sempre e in ogni caso il proprio medico di fiducia.


La menopausa è l'evento fisiologico che nella donna corrisponde al termine del ciclo
mestruale e dell'età fertile. Nella menopausa termina l'attività ovarica: le ovaie non producono
                             .
più follicoli ed estrogeni (ormonifemminili principali). Nell'uso comune del termine invece si
                            ormonifemminili
indica soltanto una notevole diminuzione dei fluidi, coincidente con il periodo di climaterio
                                               dei
femminile.[1] Tale stato provoca una serie di mutamenti nella donna che riguardano gli aspetti
trofici, metabolici, sessuali e psicologici con una serie di manifestazioni (sintomi che variano a
                                psicologici,                                 sintomi)
seconda della persona e possono essere più o meno marcati, ma non tutti sono collegabili alla
                                                         marcati,
menopausa in se perché influiscono altri fattori come il contesto familiare e sociale.[2] Il
termine menopausa deriva dal greco "µήν µηνός" (mese) e "παὒσις" (cessazione). L'essere
                                                                       σις"
umano non è l'unica specie animale soggetta a tale evento: lo stesso fenomeno è stato
osservato anche in altri primati,[3] e anche nei cetacei.[4]
                                  ,

Epidemiologia

Normalmente l'età in cui si riscontra la menopausa, ovvero cessa la secernazione di flussi
    almente
mestruali, è fra i 50 e i 52 anni come media mondiale,[5] confermata come ad esempio gli Stati
Uniti (51 anni esatti). Tale periodo anagrafico, secondo quanto pervenutoci, non ha subito
variazione nel corso dei tempi, infatti anche all'epoca dei greci e dell'impero romano l'età si
                                                                         impero
aggirava ai 50 anni.[6]

Esistono   aggravanti, fattori    di   rischio che    interferiscono     solitamente      diminuendo      l'età
anagrafica di tale evento:


   Fumo della donna, sia attivo che passivo, tale da indurre nella donna un'anticipazione
   dell'evento di 1,5-2 anni,[7] la quantità di assunzione (numero di sigarette) e la durata di
   assunzione sono strettamente correlate alla diminuzione dell'età rispetto all'evento, in
   pratica più si fuma e da più tempo si fuma e più la menopausa si manifesterà prima del
   dovuto.[6]

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   Tipo di alimentazione, che può essere ritenute assolutamente non adatte per colpa delle
   condizioni economiche del soggetto[6]
   Indice di massa corporea, se risulta inferiore a quello ideale;[8]
   Abuso di alcool
   Bassa statura[9]

Definizioni

   Premenopausa, il tempo precedente l'ultima mestruazione (fascia di età 38 - 47 anni)
   Postmenopausa, il tempo successivo l'ultima mestruazione
   Perimenopausa, un periodo più esteso rispetto alla premenopausa, che si esaurisce dopo
   un anno all'atto della menopausa, in questo periodo le donne facilmente fanno uso di
   tranquillanti o antidepressivi (40%),[10] alcuni studi dissentono in parte affermando che la
   data iniziale di tale periodo sia intorno alla seconda metà della quarta decade.[11]
   Transizione menopausale, il periodo finale del climaterio
   Menopausa precoce (fascia di età inferiore 40 anni)
   Menopausa prematura (fascia di età 40 - 45 anni)
   Climaterio (fascia di età 45 - 55 anni), in cui avviene l'atresia follicolare, diminuzione
   graduale della quantità di afflussi fino alla scomparsa di essi
   Menopausa spontanea (fascia di età 50 - 52 anni)
   Menopausa tardiva (fascia di età superiore a 52 anni)
   Menopausa artificiale, dipende se la conseguenza è diretta di un qualche intervento o dalla
   chemioterapia. L'isterectomia , soprattutto in giovani donne, non esaurisce la funziona
   ovarica ma di fatto vengono a cessare i cicli mestruali e in ogni caso le donne avranno
   bisogno di ulteriore supporto in età avanzata.[12]

Premenopausa

Questa fase è caratterizzata dai primi squilibri ormonali: i livelli plasmatici dell'inibina
diminuiscono mentre l'ormone stimolo-follicolo (richiamato in letteratura con l'acronimo inglese
FSH) si riscontra maggiormente rispetto alla norma. Altri squilibri non compaiono: il ciclo e la
quantità di estrogeni rimangono regolari fino a circa 45 anni.[6]. Continuando nel tempo si
osserva sempre di più un innalzamento del FSH mentre i cicli diventano sempre di più
anovulari, negli ultimi 30 mesi prima della menopausa,[13]

Menopausa precoce

La menopausa precoce ha diverse origini:


   Anomalie genetiche: come la distrofia miotonica, disgenesia gonadica
   Difetti enzimatici: come la galattosemia

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     Fattori fisici: come infezioni virali, irradiazione delle gonadi
     Patologie immunitarie: come le malattie autoimmuni

Le anomalie genetiche possono comportare (se vi è un interessamento del cromosoma Y), un
aumento dell'incidenza della neoplasia delle ovaie, che può manifestarsi già ad un'età inferiore
della quarta decade di età.[14]

Menopausa tardiva

Molti sono i fattori che comportano un ritardo della menopausa:


     Obesità provoca un ritardo medio di 5 anni,
     Pressione arteriosa alta da 5 a 9 anni
     Trigliceridi alti, dai 10 ai 14 anni

Da ricordare infine che tali fattori fanno tutti parte della sindrome metabolica[15]

Eziologia

La    menopausa        in   sé      non   può   essere    considerata     una malattia,     essendo      un
evento fisiologico legato all'invecchiamento. Viene causata dalla deplezione o atresia dei
follicoli    ovarici,[16], questo   comporta    la   diminuzione di     vari   ormoni, quali    l' inibina e
la gonadotropina.


     L'inibina è un ormone la cui funzione è quella di inibire l'attività di un altro ormone (che
     stimola il follicolo), la sua diminuzione porta un aumento del FSH.
     La gonadotropina è un ormone la cui funzione è quella di stimolare la funzione ovarica

Inoltre vi è un coinvolgimento delle cellule della granulosa, queste non riescono più a produrre
ormoni steroidi e glicoproteine a sufficienza e anzi si mostra maggiore apoptosi (morte
cellulare), consentendo l'invecchiamento nella donna.

Ipotesi

Esistono numerose ipotesi per quanto riguarda la causa della menopausa, alcuni studi si sono
concentrati sull'evoluzione del FSH[17] e sulle gonadotropine cercando un coinvolgimento
dell'asseipotalamo-ipofisario[18] ma attualmente l'ipotesi più accreditata è quella che la causa
risieda nell'ovaio stesso. Infatti secondo tale teoria i follicoli, soggetti a deterioramento,
vengono scelti dall'organismo stesso: utilizza dapprima i più resistenti, che nel corso degli anni
devono essere sostituiti perché vengono consumati, ma all'atto della sostituzione i nuovi
follicoli partono già danneggiati: questo comporterebbe ladeplezione-atresia follicolare.[19]

Sintomatologia



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I sintomi e i segni clinici si possono dividere a seconda del tempo in cui si manifestano, avendo
quindi manifestazioni immediate, differite e le ultime le tardive:[20]

Manifestazioni immediate

Oltre all'ovvia alterazione del quadro mestruale, (polimenorrea, oligimenorrea, ipomenorrea e
ipermenorrea)[21] in questa fase vengono espressi i primi disturbi di tipo psicologico, ansia,
irritabilità, nervosismo e disforia.

Neurologicamente si assiste ad un invecchiamento della persona, con conseguente diminuzione
delle capacità di concentrazione e di memoria. Inoltre si nota un aumento del peso della
persona. Fra le manifestazioni minori si può mostrare anche orticaria.[22]

Vampate di calore

Fra le manifestazioni a livello vasomotorio le vampate di calore sono le più frequenti. Vi sono
episodi di improvvisi sbalzi di temperatura, la donna inizia a sudare improvvisamente e sente
vampate di calore, tali episodi si riscontrano in 65-75% dei casi soprattutto nella fase del
climaterio dove è il sintomo principale. La percentuale cambia a seconda della zona, per via
delle abitudini del luogo, nell'Indonesia ad esempio le donne che hanno tale disturbo si
riducono dal 20 fino al 10%, in Cina invece la percentuale si ferma al 25%. Studi clinici hanno
anche calcolato la durata del fenomeno che raramente supera i 6 minuti.[23] Generalmente si
manifesta anche nel 20% delle donne in premenopausa anche in condizioni ormonali nella
norma. L'arrossamento coinvolge la testa e le parti limitrofe ( viso, collo e nuca), mentre
successivamente vi è un calo di temperatura fino ad una sensazione di freddo. Per quanto
riguarda la durata, sia della singola manifestazione sia della frequenza con cui si mostra, sono
considerate molto variabili, alcuni studi hanno studiato una correlazione con la temperatura
esterna: a basse temperature esse sono meno frequenti, al contrario con alte temperature gli
episodi aumentano.[24]Un'altra correlazione è stata riscontrata durante la notte, dove
contribuiscono ad avere un sonno disturbato.[25] Infine per quanto riguarda la durata del
sintomo spesso persistono anche per cinque anni dalla menopausa (anche se generalmente
dura 1-2 anni).[26]

Depressione

Fra i fattori psicologici il più importante resta la depressione (la media calcolata è del 50%
delle donne), ma l'espressione di tale disturbo cambia a seconda dell'etnia; ad esempio è stato
mostrato come, rispetto alle donne bianche, le afroamericane risentano maggiormente di
questa condizione psicologica.[27]

La causa che comporta tale correlazione non è ben compresa, ma si pensa sia anch'essa un

effetto della diminuzione degli ormoni, più precisamente della diminuzione dell'estradiolo, un



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ormone che viene prodotto dalle ovaie durante il ciclo mestruale.[28] Fra l'altro è stato notato
come persista soprattutto all'inizio, quando una donna entra nello stato di menopausa, spesso
si hanno anche ricadute in tale evento.[29]

Questa correlazione è discussa nel caso di donne che hanno subito isterectomia; alcuni
studi americani mostrano           non    esserci   associazione,[30] mentre       altri    studi canadesi invece
mostrano peggioramenti dello stato depressivo delle donne.[31]

Disturbi del sonno

Fra i disturbi legati alla attività di riposo notturna i più frequenti sono la difficoltà
nell'addormentarsi,[32], nelle donne più frequentemente si assiste ad un sonno agitato, capita
sovente che si sveglino durante la notte, e questo stato peggiora inizialmente[33], il disturbo più
grave per quanto riguarda il sonno è la privazione di esso, l'insonnia, anomalia che può essere
una complicanza della perimenopausa, diffusa soprattutto nelle donne ispaniche.[34]

Manifestazioni differite

Successivamente iniziano le modifiche a livello cutaneo, l'epidermide e il derma si assotigliano,
in quest'ultimo caso si nota una diminuzione del collagene nella donna.[35] Tali variazioni
provocano le varie atrofie, che non riguardano soltanto l'apparato genito-urinario ma anche la
cute in genere, diventando meno elastica e disidradata, ciò causa un aumento delle rughe e
sensazioni   di prurito,       inoltre   si   manifestano artralgie a   livello     delle    articolazioni    distali
(ginocchia, anca, colonna vertebrale), l'incidenza è del 50%.[36].

Diminuzione del desiderio sessuale

Molti studi hanno dimostrato che con i cambiamenti ormonali della menopausa il desiderio
sessuale nelle donne diminuisce,[37] anche se studi e interviste effettuate confermano che le
donne rimangono ancora soddisfatte del loro rapporto con il partner anche successivamente lo
stato di menopausa.[38]Inoltre vi è anche un aumento nella difficoltà nel praticare l'attività
sessuale     (si          mostra     la dispareunia,      il dolore vaginalequando            si      tenta     una
                   [39]                                                           [40]
penetrazione),            disorgasmia e bruciore dopo il rapporto sessuale

Sindrome urologica

Per quanto riguarda l'atrofia vaginale, spesso tale evento si accompagna con cistiti e uretriti,
essa comporta spesso a quella che viene definita come la sindrome urologica della menopausa.
Tale sindrome è caratterizzata dai seguenti elementi:


   Tenesmo
   Disuria
   Pollachiuria
   Nicturia (meno frequentemente)
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   Urocoltura negativa

Data l'elevata sensibilità delle varie terminazioni nervose dell'apparato risulta sufficiente a
volte il solo passaggio dell'urina per scatenare la sindrome, tali disturbi si ritrovano nel 50%
delle donne al raggiungimento della menopausa.[41]

Manifestazioni tardive

Nella fase finale si assistono a sintomi di carattere fisico caratteristici, fra i quali ci sono dolori
muscolari, diminuzione della massa ossea all'origine dell'osteoporosi, calo di energia fisica,
disturbi urinari. Recenti studi hanno anche rilevato un aumento della pressione arteriosa
rispetto a quella delle donne fertili.[42]

Osteoporosi

L'osteoporosi è una riduzione della densità ossea che può comportare facilmente a fratture se
sottoposte a traumi di piccole entità.

Esistono due tipologie:


   Osteoporosi di tipo I (defninita anche primaria), quella che riguarda la post-menopausa
   (dalla quinta alla settima decade di età)
   Osteoporosi di tipo II, che viene provocata da altro stato patologico, si manifesta anche in
   età giovanile.

Quando una donna si trova nel periodo della perimenopausa si assiste al fenonemo
dell'aumento del riasorbimento osseo, anche questo fattore è correlato alla mancanza degli
estrogeni.

Manifestazioni cardiologiche

Una volta raggiunta la menopausa è stata registrato un aumento delle malattia cardiologiche,
la mortalità dovute a tale complicanza sono superiori rispetto a quella del cancro alla
mammella.[43] Il rapporto donna-uomo cambia dopo l'evento: prima si mostra un rapporto di
1:5, successivamente la differenza diminuisce notevolmente e superati i 70 anni l'incidenza
risulta identica in entrambi i sessi. Tralasciando le conseguenze del solo fattore età, la
diminuzione degli estrogeni comporta ipertriglicemia, diabete, ipertensione, dislipidemia oltre
all'obesità, sono tutti fattori pericolosi per il lavoro del cuore e la loro manifestazione
cumulativa porta ad elevati rischi cardiologici. Studi recenti hanno dimostrato che nella fase
della menopausa si riducono i livelli di HDL e aumentano i valori dell' apolipoproteina B.[44]




Diagnosi
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Per una corretta diagnosi bisogna attendere 12 mesi dall'ultima mestruazione, ma dopo 6 mesi
la probabilità è molto alta, ma se esse hanno meno di 50 anni è corretto fare accertamenti su
una possibile gravidanza.[45]Raramente, perché solitamente non è ritenuto necessario, si può
effettuare il dosaggio di FSH.

Altro esame è lo screening per l'osteoporosi, complicanza comune, da effettuare soprattutto in
persone dalla sesta decade.

Diagnosi differenziale

Esistono diverse condizioni patologiche che possono comportare a manifestazioni simili alla
menopausa:[46]


    Disfunzione della tiroide ( Ipotiroidismo e Ipertiroidismo )
    Sindrome dell'ovaio policistico
    Carcinoma dell'utero
    Disturbi collegati alla ghiandola pituitaria ( ipopituitarismo e iperpituitarismo )

Questionario

Per diversi anni è stato sperimentato, in Germania, un questionario basato su una scala di
valori, denominata MRS, composta di 11 domande dirette alle donne nello stato di post-
menopausa. I soggetti dovevano esprimere, tramite un punteggio graduato da 0 a 4, l'intensità
dei sintomi, delle complicanze e delle valutazioni sul loro stato di salute, prima e dopo il
                                        [47]
trattamento che esse ricevevano                . La validità del questionario è però messa in discussione
                    [48]
da diversi anni            e queste perplessità sono state tradotte in diverse lingue, dal messicano
all'inglese[49].

Rischi derivati

Durante lo stato della menopausa è stata riscontrata una maggiore pericolosità per quanto
riguarda le operazioni cardiache in genere e in particolare quelle che coinvolgono la valvola
mitrale, ciò è sempre dovuto allo sbalzo degli ormoni nell'individuo; è stato calcolato che le
donne di un'età racchiusa nel periodo 40-59 anni dimostra una mortalità più che doppia
rispetto agli uomini della stessa età, tale rapporto diminuisce notevolmente sia prima che dopo
tale periodo.[50]

Terapia

Il periodo in cui la donna vive nello stato di menopausa comprende una buona parte della sua

vita complessiva: infatti se da un lato l'aspettativa della vita media diventa sempre maggiore,
dall'altro l'età della menopausa non si allunga con essa, rimanendo sempre identica. Questo
comporta un ampliamento sempre maggiore negli ultimi anni ma anche nel futuro del tempo in

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cui la donna vive la sua vita nello stato di menopausa.[51] Le donne che vivendo in tale stato
cercano un sollievo, una possibile cura sono soltanto una piccolissima parte, stimata, da studi
effettuati intorno al 10%.[52]Esiste una terapia sostitutiva con somministrazioni di estrogeni. Il
trattamento normale varia e mira alla cura dei sintomi soprattutto quando essi sono troppo
invadenti.


   Vampate di calore, indossare indumenti a strato che in caso di improvviso sbalzo termico
   possono essere tolti facilmente, somministrazione di cimicifuga racemosa (se per brevi
   periodi) è stata testata anche la proteina della soia ma gli esiti sono incerti. Sono state
   provate      anche            cure    alternative:       l'agopuntura,       provoca        un   notevole
                       [53]
   effetto placebo,           mentre erbe medicinali non hanno conseguito nessun risultato.[54]Per
   quanto riguarda la somministrazione di vitamina E il sollievo che comporta è stato
   dimostrato minimo.[55]


   Obesità,    occorre          un   cambiamento        dello   stile   di   vita,   seguire    una dieta più
               [56]
   moderata,          mentre l'utilità di alcuni farmaci come l'orlistat sono discussi in letteratura.[57]


   Artralgie, si raccomanda un trattamento che coinvolga la persona in attività fisica (come
   lo stretching o la cyclette)


   Insonnia, effettuare esercizio fisico, massaggi ed evitare ogni forma di stress, come terapia
   farmacologica risulta utile per combattere i disturbi legati al sonno 300 mg di Progesterone
   micronizzato[58]


   Osteoporosi, la letteratura ha sempre sottolineato l'importanza della prevenzione di tale
   dannoso stato, quindi necessita la cessazione di vizi negativi come il consumo di alcool o
   sigarette, esercizio fisico, ma soprattutto una dieta basata sulla ricchezza di calcio 1000 mg
   al giorno (ma si può raggiungere se ritenuto necessario dosi anche di 1500 mg al giorno),
   al contempo deve essere povera di caffeina e cloruro di sodio.[59] Come trattamento
   farmacologico in alternativa agli estrogeni, o se controindicati, vi sono:


       calcitonina, 10-25 UI al giorno,[60] inibitore del riassorbimento osseo, da decenni
       studiato e sperimentato in letteratura.[61] Esistono vari tipi di calcitonina animale e
       umana ma studi presuppongono che quelli non umani possano indurre benefici
       minori.[62]
       Bifosfonati, come ad esempio l'alendronato e l'etidronato




Terapia ormonale

Viene utilizzata per combattere diversi sintomi della menopausa, ma non per l'osteoporosi.
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Benefici e rischi

Fra le varie controindicazioni si ritrovano:[54]


   Aumento di incidenza di ictus (da 21 a 29 casi su 10.000)
   Aumento di incidenza di embolia polmonare (da 16 a 34 casi su 10.000)
   Aumento di incidenza di demenza (da 22 a 45 casi su 10.000)
   Aumento di incidenza di tumore alla mammella (da 30 a 38 casi su 10.000)

Vi sono anche altri aumenti che si contrappongo a:


   Diminuzione di incidenza di osteoporosi (da 15 a 10 casi su 10.000)
   Diminuzione di incidenza di carcinoma colocolorettale (da 16 a 10 casi su 10.000)
   Diminuzione dei vari sintomi

Controversia cardiovascolare

Studi hanno dimostrato che per quanto riguarda patologie cardiache, i benefici per tale terapia
sono del 50%,[63]di contro importanti studi, pubblicati lo stesso anno, hanno invece constatato
che l'intervento potrebbe invece aumentare il rischio di cardiopatia.[64]

Estrogeni

Possono essere somministrati per via orale, transvaginale, transdermica e anche endonasale
(per il solo estradiolo):


   Per via orale
   Estradiolo valerato (2mg al giorno)
   Estriolo, (1 mg al giorno)


   Per via transvaginale, gli stessi prodotti a cui si aggiunge il promestriene

Progestinici

Tali farmaci si somministrano spesso in combinazione con gli estrogeni al fine di fornire un
trattamento più completo, capita che vengono anche utilizzati da soli per prevenzione del
carcinoma endometriale (se utilizzano il tamoxifene) o per combattere i sintomi collegabili ai
disturbi vasomotori. A seconda delle dosi somministrate, essi producono effetti diversi sugli
estrogeni: con basse dosi indeboliscono la risposta delle cellule agli stimoli imposti dagli
estrogeni, ad alte dosi provocano citotossicità perché bloccano completamente la produzione



di steroidi sessuali nel corpo.


   Per via orale

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   Ciproterone acetato, 1 mg al giorno, usato anche in presenza di diabete mellito[65]
   Didrogesterone, 10-20 mg al giorno, che in combinazione con estrogeni sembra fornire una
   buona protezione dell'endometrio[66]
   Medrossiprogesterone acetato, 10-20 mg al giorno (dose massima 100 2mg al giorno)
   Nomegestrolo acetato, 2,5-5 mg al giorno


   Per via transedermica
   Noretisterone acetato, 0,25 mg, scoperto nel 1951[67]


   Per via transvaginale
   Progesterone micronizzato, 100-200 mg al giorno, in alcuni casi 300 mg[58]

Effetti indesiderati

I rischi e gli effetti non voluti dipendono dalla quantità somministrata e dal tempo di
somministrazione, studi hanno dimostrato che se elevati e se sono somministrati per poco
tempo essi causano gravi effetti a livello cardiaco.[68] Negli ultimi anni sono cambiate le
modalità di somministrazione e si sono scoperte nuove molecole che comportano un minore
rischio (ridotto del 75%),[69] per quanto riguarda la coagulazione e sulle alterazione
metaboliche.

Casi particolari


   Atrofia vaginale, creme con estrogeni con somministrazione di progestinico (se vi è la
   presenza dell'utero)

Altre terapie


   Fitoestrogeni (genisteina e daidzeina), sono composti che si estraggono dalle piante, la cui
   azione nell'organismo ricorda quella degli estrogeni ovarici. Gli studi effettuati con tali
   composti non sono ancora sufficienti per quantificare l'esatto beneficio, gli estratti
   provengono dalle piante di soia e Trifolium pratense.[70]

SEEMs

I SEEMs (acronimo inglese di selective estrogen enzyme modulators) hanno una particolare
funzione estrogena, riescono infatti a modulare le loro funzioni a livello sia tessutale che degli
organi coinvolti.

I più utilizzati sono:


   Il tibolone, (dose 2,5 mg al giorno) che comporta una diminuzione del colesterolo, usato
   soprattutto in caso di donne ipertensive,[71] combatte anche l'atrofia vaginale e le vampate
   di calore.[72]

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Altri ancora sono il veralipride[73] la bromocriptina, la clonidina efficace contro la cefalea e le
vampate, metil-dopa che lavora sui recettori alfa-adrenergici.

SERMs

I SERMs (acronimo inglese di selective estrogen receptor modulators, in italiano modulatori
selettivi dei recettori estrogenici) , sono farmaci che hanno al contempo azioni agoniste e
antagoniste degli estrogeni. Ogni forma di serms diminuiscono il colesterolo

I più utilizzati sono:


   Il raloxifene (60 mg al giorno),[74] esercita invece soltanto effetti protettivi sulla mammella
   e sull'endometrio. Anche tale principio attivo combatte l'osteoporosi ma non sono chiare le
   sue corrleazioni con l'embolia polmonare e il rischio trombotico aumentato.[75]
   Il tamoxifene, mostra una duplice azione: da una parte previene l'osteoporosi,[76] mentre la
   sua azione contraria riesce a prevenire, in parte, il carcinoma mammario[77] fornisce anche
   risultati in alcune complicanze possibili come ad esempio la fibromialgia[78]. Il suo effetto
   collaterale principale consiste nelle vampate di calore.[79]

Follow-up

Negli anni successivi all'evento della menopausa occorrono eseguire alcuni esami clinici alla
donna, alcuni annualmente altri solo se si verificano certe situazioni.

Una lista degli esami da effettuare per controllo:


   Mammografia
   Ecografia mammaria
   Ecografia addomino-pelvica
   Ecografia transvaginale
   Glicemia
   Risonanza magnetica, se si riscontrano determinati sintomi (come l'indurimento anomalo
   del seno)

Voci correlate


   Donna
   Andropausa
   Calo della libido
   Calo del desiderio sessuale
   Disturbi del sonno
   Osteoporosi
   Amenorrea
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Menopausa

  • 1. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Menopausa Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici – Consultare sempre e in ogni caso il proprio medico di fiducia. La menopausa è l'evento fisiologico che nella donna corrisponde al termine del ciclo mestruale e dell'età fertile. Nella menopausa termina l'attività ovarica: le ovaie non producono . più follicoli ed estrogeni (ormonifemminili principali). Nell'uso comune del termine invece si ormonifemminili indica soltanto una notevole diminuzione dei fluidi, coincidente con il periodo di climaterio dei femminile.[1] Tale stato provoca una serie di mutamenti nella donna che riguardano gli aspetti trofici, metabolici, sessuali e psicologici con una serie di manifestazioni (sintomi che variano a psicologici, sintomi) seconda della persona e possono essere più o meno marcati, ma non tutti sono collegabili alla marcati, menopausa in se perché influiscono altri fattori come il contesto familiare e sociale.[2] Il termine menopausa deriva dal greco "µήν µηνός" (mese) e "παὒσις" (cessazione). L'essere σις" umano non è l'unica specie animale soggetta a tale evento: lo stesso fenomeno è stato osservato anche in altri primati,[3] e anche nei cetacei.[4] , Epidemiologia Normalmente l'età in cui si riscontra la menopausa, ovvero cessa la secernazione di flussi almente mestruali, è fra i 50 e i 52 anni come media mondiale,[5] confermata come ad esempio gli Stati Uniti (51 anni esatti). Tale periodo anagrafico, secondo quanto pervenutoci, non ha subito variazione nel corso dei tempi, infatti anche all'epoca dei greci e dell'impero romano l'età si impero aggirava ai 50 anni.[6] Esistono aggravanti, fattori di rischio che interferiscono solitamente diminuendo l'età anagrafica di tale evento: Fumo della donna, sia attivo che passivo, tale da indurre nella donna un'anticipazione dell'evento di 1,5-2 anni,[7] la quantità di assunzione (numero di sigarette) e la durata di assunzione sono strettamente correlate alla diminuzione dell'età rispetto all'evento, in pratica più si fuma e da più tempo si fuma e più la menopausa si manifesterà prima del dovuto.[6] +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 1
  • 2. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Tipo di alimentazione, che può essere ritenute assolutamente non adatte per colpa delle condizioni economiche del soggetto[6] Indice di massa corporea, se risulta inferiore a quello ideale;[8] Abuso di alcool Bassa statura[9] Definizioni Premenopausa, il tempo precedente l'ultima mestruazione (fascia di età 38 - 47 anni) Postmenopausa, il tempo successivo l'ultima mestruazione Perimenopausa, un periodo più esteso rispetto alla premenopausa, che si esaurisce dopo un anno all'atto della menopausa, in questo periodo le donne facilmente fanno uso di tranquillanti o antidepressivi (40%),[10] alcuni studi dissentono in parte affermando che la data iniziale di tale periodo sia intorno alla seconda metà della quarta decade.[11] Transizione menopausale, il periodo finale del climaterio Menopausa precoce (fascia di età inferiore 40 anni) Menopausa prematura (fascia di età 40 - 45 anni) Climaterio (fascia di età 45 - 55 anni), in cui avviene l'atresia follicolare, diminuzione graduale della quantità di afflussi fino alla scomparsa di essi Menopausa spontanea (fascia di età 50 - 52 anni) Menopausa tardiva (fascia di età superiore a 52 anni) Menopausa artificiale, dipende se la conseguenza è diretta di un qualche intervento o dalla chemioterapia. L'isterectomia , soprattutto in giovani donne, non esaurisce la funziona ovarica ma di fatto vengono a cessare i cicli mestruali e in ogni caso le donne avranno bisogno di ulteriore supporto in età avanzata.[12] Premenopausa Questa fase è caratterizzata dai primi squilibri ormonali: i livelli plasmatici dell'inibina diminuiscono mentre l'ormone stimolo-follicolo (richiamato in letteratura con l'acronimo inglese FSH) si riscontra maggiormente rispetto alla norma. Altri squilibri non compaiono: il ciclo e la quantità di estrogeni rimangono regolari fino a circa 45 anni.[6]. Continuando nel tempo si osserva sempre di più un innalzamento del FSH mentre i cicli diventano sempre di più anovulari, negli ultimi 30 mesi prima della menopausa,[13] Menopausa precoce La menopausa precoce ha diverse origini: Anomalie genetiche: come la distrofia miotonica, disgenesia gonadica Difetti enzimatici: come la galattosemia +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 2
  • 3. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Fattori fisici: come infezioni virali, irradiazione delle gonadi Patologie immunitarie: come le malattie autoimmuni Le anomalie genetiche possono comportare (se vi è un interessamento del cromosoma Y), un aumento dell'incidenza della neoplasia delle ovaie, che può manifestarsi già ad un'età inferiore della quarta decade di età.[14] Menopausa tardiva Molti sono i fattori che comportano un ritardo della menopausa: Obesità provoca un ritardo medio di 5 anni, Pressione arteriosa alta da 5 a 9 anni Trigliceridi alti, dai 10 ai 14 anni Da ricordare infine che tali fattori fanno tutti parte della sindrome metabolica[15] Eziologia La menopausa in sé non può essere considerata una malattia, essendo un evento fisiologico legato all'invecchiamento. Viene causata dalla deplezione o atresia dei follicoli ovarici,[16], questo comporta la diminuzione di vari ormoni, quali l' inibina e la gonadotropina. L'inibina è un ormone la cui funzione è quella di inibire l'attività di un altro ormone (che stimola il follicolo), la sua diminuzione porta un aumento del FSH. La gonadotropina è un ormone la cui funzione è quella di stimolare la funzione ovarica Inoltre vi è un coinvolgimento delle cellule della granulosa, queste non riescono più a produrre ormoni steroidi e glicoproteine a sufficienza e anzi si mostra maggiore apoptosi (morte cellulare), consentendo l'invecchiamento nella donna. Ipotesi Esistono numerose ipotesi per quanto riguarda la causa della menopausa, alcuni studi si sono concentrati sull'evoluzione del FSH[17] e sulle gonadotropine cercando un coinvolgimento dell'asseipotalamo-ipofisario[18] ma attualmente l'ipotesi più accreditata è quella che la causa risieda nell'ovaio stesso. Infatti secondo tale teoria i follicoli, soggetti a deterioramento, vengono scelti dall'organismo stesso: utilizza dapprima i più resistenti, che nel corso degli anni devono essere sostituiti perché vengono consumati, ma all'atto della sostituzione i nuovi follicoli partono già danneggiati: questo comporterebbe ladeplezione-atresia follicolare.[19] Sintomatologia +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 3
  • 4. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it I sintomi e i segni clinici si possono dividere a seconda del tempo in cui si manifestano, avendo quindi manifestazioni immediate, differite e le ultime le tardive:[20] Manifestazioni immediate Oltre all'ovvia alterazione del quadro mestruale, (polimenorrea, oligimenorrea, ipomenorrea e ipermenorrea)[21] in questa fase vengono espressi i primi disturbi di tipo psicologico, ansia, irritabilità, nervosismo e disforia. Neurologicamente si assiste ad un invecchiamento della persona, con conseguente diminuzione delle capacità di concentrazione e di memoria. Inoltre si nota un aumento del peso della persona. Fra le manifestazioni minori si può mostrare anche orticaria.[22] Vampate di calore Fra le manifestazioni a livello vasomotorio le vampate di calore sono le più frequenti. Vi sono episodi di improvvisi sbalzi di temperatura, la donna inizia a sudare improvvisamente e sente vampate di calore, tali episodi si riscontrano in 65-75% dei casi soprattutto nella fase del climaterio dove è il sintomo principale. La percentuale cambia a seconda della zona, per via delle abitudini del luogo, nell'Indonesia ad esempio le donne che hanno tale disturbo si riducono dal 20 fino al 10%, in Cina invece la percentuale si ferma al 25%. Studi clinici hanno anche calcolato la durata del fenomeno che raramente supera i 6 minuti.[23] Generalmente si manifesta anche nel 20% delle donne in premenopausa anche in condizioni ormonali nella norma. L'arrossamento coinvolge la testa e le parti limitrofe ( viso, collo e nuca), mentre successivamente vi è un calo di temperatura fino ad una sensazione di freddo. Per quanto riguarda la durata, sia della singola manifestazione sia della frequenza con cui si mostra, sono considerate molto variabili, alcuni studi hanno studiato una correlazione con la temperatura esterna: a basse temperature esse sono meno frequenti, al contrario con alte temperature gli episodi aumentano.[24]Un'altra correlazione è stata riscontrata durante la notte, dove contribuiscono ad avere un sonno disturbato.[25] Infine per quanto riguarda la durata del sintomo spesso persistono anche per cinque anni dalla menopausa (anche se generalmente dura 1-2 anni).[26] Depressione Fra i fattori psicologici il più importante resta la depressione (la media calcolata è del 50% delle donne), ma l'espressione di tale disturbo cambia a seconda dell'etnia; ad esempio è stato mostrato come, rispetto alle donne bianche, le afroamericane risentano maggiormente di questa condizione psicologica.[27] La causa che comporta tale correlazione non è ben compresa, ma si pensa sia anch'essa un effetto della diminuzione degli ormoni, più precisamente della diminuzione dell'estradiolo, un +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 4
  • 5. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it ormone che viene prodotto dalle ovaie durante il ciclo mestruale.[28] Fra l'altro è stato notato come persista soprattutto all'inizio, quando una donna entra nello stato di menopausa, spesso si hanno anche ricadute in tale evento.[29] Questa correlazione è discussa nel caso di donne che hanno subito isterectomia; alcuni studi americani mostrano non esserci associazione,[30] mentre altri studi canadesi invece mostrano peggioramenti dello stato depressivo delle donne.[31] Disturbi del sonno Fra i disturbi legati alla attività di riposo notturna i più frequenti sono la difficoltà nell'addormentarsi,[32], nelle donne più frequentemente si assiste ad un sonno agitato, capita sovente che si sveglino durante la notte, e questo stato peggiora inizialmente[33], il disturbo più grave per quanto riguarda il sonno è la privazione di esso, l'insonnia, anomalia che può essere una complicanza della perimenopausa, diffusa soprattutto nelle donne ispaniche.[34] Manifestazioni differite Successivamente iniziano le modifiche a livello cutaneo, l'epidermide e il derma si assotigliano, in quest'ultimo caso si nota una diminuzione del collagene nella donna.[35] Tali variazioni provocano le varie atrofie, che non riguardano soltanto l'apparato genito-urinario ma anche la cute in genere, diventando meno elastica e disidradata, ciò causa un aumento delle rughe e sensazioni di prurito, inoltre si manifestano artralgie a livello delle articolazioni distali (ginocchia, anca, colonna vertebrale), l'incidenza è del 50%.[36]. Diminuzione del desiderio sessuale Molti studi hanno dimostrato che con i cambiamenti ormonali della menopausa il desiderio sessuale nelle donne diminuisce,[37] anche se studi e interviste effettuate confermano che le donne rimangono ancora soddisfatte del loro rapporto con il partner anche successivamente lo stato di menopausa.[38]Inoltre vi è anche un aumento nella difficoltà nel praticare l'attività sessuale (si mostra la dispareunia, il dolore vaginalequando si tenta una [39] [40] penetrazione), disorgasmia e bruciore dopo il rapporto sessuale Sindrome urologica Per quanto riguarda l'atrofia vaginale, spesso tale evento si accompagna con cistiti e uretriti, essa comporta spesso a quella che viene definita come la sindrome urologica della menopausa. Tale sindrome è caratterizzata dai seguenti elementi: Tenesmo Disuria Pollachiuria Nicturia (meno frequentemente) +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 5
  • 6. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Urocoltura negativa Data l'elevata sensibilità delle varie terminazioni nervose dell'apparato risulta sufficiente a volte il solo passaggio dell'urina per scatenare la sindrome, tali disturbi si ritrovano nel 50% delle donne al raggiungimento della menopausa.[41] Manifestazioni tardive Nella fase finale si assistono a sintomi di carattere fisico caratteristici, fra i quali ci sono dolori muscolari, diminuzione della massa ossea all'origine dell'osteoporosi, calo di energia fisica, disturbi urinari. Recenti studi hanno anche rilevato un aumento della pressione arteriosa rispetto a quella delle donne fertili.[42] Osteoporosi L'osteoporosi è una riduzione della densità ossea che può comportare facilmente a fratture se sottoposte a traumi di piccole entità. Esistono due tipologie: Osteoporosi di tipo I (defninita anche primaria), quella che riguarda la post-menopausa (dalla quinta alla settima decade di età) Osteoporosi di tipo II, che viene provocata da altro stato patologico, si manifesta anche in età giovanile. Quando una donna si trova nel periodo della perimenopausa si assiste al fenonemo dell'aumento del riasorbimento osseo, anche questo fattore è correlato alla mancanza degli estrogeni. Manifestazioni cardiologiche Una volta raggiunta la menopausa è stata registrato un aumento delle malattia cardiologiche, la mortalità dovute a tale complicanza sono superiori rispetto a quella del cancro alla mammella.[43] Il rapporto donna-uomo cambia dopo l'evento: prima si mostra un rapporto di 1:5, successivamente la differenza diminuisce notevolmente e superati i 70 anni l'incidenza risulta identica in entrambi i sessi. Tralasciando le conseguenze del solo fattore età, la diminuzione degli estrogeni comporta ipertriglicemia, diabete, ipertensione, dislipidemia oltre all'obesità, sono tutti fattori pericolosi per il lavoro del cuore e la loro manifestazione cumulativa porta ad elevati rischi cardiologici. Studi recenti hanno dimostrato che nella fase della menopausa si riducono i livelli di HDL e aumentano i valori dell' apolipoproteina B.[44] Diagnosi +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 6
  • 7. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Per una corretta diagnosi bisogna attendere 12 mesi dall'ultima mestruazione, ma dopo 6 mesi la probabilità è molto alta, ma se esse hanno meno di 50 anni è corretto fare accertamenti su una possibile gravidanza.[45]Raramente, perché solitamente non è ritenuto necessario, si può effettuare il dosaggio di FSH. Altro esame è lo screening per l'osteoporosi, complicanza comune, da effettuare soprattutto in persone dalla sesta decade. Diagnosi differenziale Esistono diverse condizioni patologiche che possono comportare a manifestazioni simili alla menopausa:[46] Disfunzione della tiroide ( Ipotiroidismo e Ipertiroidismo ) Sindrome dell'ovaio policistico Carcinoma dell'utero Disturbi collegati alla ghiandola pituitaria ( ipopituitarismo e iperpituitarismo ) Questionario Per diversi anni è stato sperimentato, in Germania, un questionario basato su una scala di valori, denominata MRS, composta di 11 domande dirette alle donne nello stato di post- menopausa. I soggetti dovevano esprimere, tramite un punteggio graduato da 0 a 4, l'intensità dei sintomi, delle complicanze e delle valutazioni sul loro stato di salute, prima e dopo il [47] trattamento che esse ricevevano . La validità del questionario è però messa in discussione [48] da diversi anni e queste perplessità sono state tradotte in diverse lingue, dal messicano all'inglese[49]. Rischi derivati Durante lo stato della menopausa è stata riscontrata una maggiore pericolosità per quanto riguarda le operazioni cardiache in genere e in particolare quelle che coinvolgono la valvola mitrale, ciò è sempre dovuto allo sbalzo degli ormoni nell'individuo; è stato calcolato che le donne di un'età racchiusa nel periodo 40-59 anni dimostra una mortalità più che doppia rispetto agli uomini della stessa età, tale rapporto diminuisce notevolmente sia prima che dopo tale periodo.[50] Terapia Il periodo in cui la donna vive nello stato di menopausa comprende una buona parte della sua vita complessiva: infatti se da un lato l'aspettativa della vita media diventa sempre maggiore, dall'altro l'età della menopausa non si allunga con essa, rimanendo sempre identica. Questo comporta un ampliamento sempre maggiore negli ultimi anni ma anche nel futuro del tempo in +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 7
  • 8. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it cui la donna vive la sua vita nello stato di menopausa.[51] Le donne che vivendo in tale stato cercano un sollievo, una possibile cura sono soltanto una piccolissima parte, stimata, da studi effettuati intorno al 10%.[52]Esiste una terapia sostitutiva con somministrazioni di estrogeni. Il trattamento normale varia e mira alla cura dei sintomi soprattutto quando essi sono troppo invadenti. Vampate di calore, indossare indumenti a strato che in caso di improvviso sbalzo termico possono essere tolti facilmente, somministrazione di cimicifuga racemosa (se per brevi periodi) è stata testata anche la proteina della soia ma gli esiti sono incerti. Sono state provate anche cure alternative: l'agopuntura, provoca un notevole [53] effetto placebo, mentre erbe medicinali non hanno conseguito nessun risultato.[54]Per quanto riguarda la somministrazione di vitamina E il sollievo che comporta è stato dimostrato minimo.[55] Obesità, occorre un cambiamento dello stile di vita, seguire una dieta più [56] moderata, mentre l'utilità di alcuni farmaci come l'orlistat sono discussi in letteratura.[57] Artralgie, si raccomanda un trattamento che coinvolga la persona in attività fisica (come lo stretching o la cyclette) Insonnia, effettuare esercizio fisico, massaggi ed evitare ogni forma di stress, come terapia farmacologica risulta utile per combattere i disturbi legati al sonno 300 mg di Progesterone micronizzato[58] Osteoporosi, la letteratura ha sempre sottolineato l'importanza della prevenzione di tale dannoso stato, quindi necessita la cessazione di vizi negativi come il consumo di alcool o sigarette, esercizio fisico, ma soprattutto una dieta basata sulla ricchezza di calcio 1000 mg al giorno (ma si può raggiungere se ritenuto necessario dosi anche di 1500 mg al giorno), al contempo deve essere povera di caffeina e cloruro di sodio.[59] Come trattamento farmacologico in alternativa agli estrogeni, o se controindicati, vi sono: calcitonina, 10-25 UI al giorno,[60] inibitore del riassorbimento osseo, da decenni studiato e sperimentato in letteratura.[61] Esistono vari tipi di calcitonina animale e umana ma studi presuppongono che quelli non umani possano indurre benefici minori.[62] Bifosfonati, come ad esempio l'alendronato e l'etidronato Terapia ormonale Viene utilizzata per combattere diversi sintomi della menopausa, ma non per l'osteoporosi. +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 8
  • 9. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Benefici e rischi Fra le varie controindicazioni si ritrovano:[54] Aumento di incidenza di ictus (da 21 a 29 casi su 10.000) Aumento di incidenza di embolia polmonare (da 16 a 34 casi su 10.000) Aumento di incidenza di demenza (da 22 a 45 casi su 10.000) Aumento di incidenza di tumore alla mammella (da 30 a 38 casi su 10.000) Vi sono anche altri aumenti che si contrappongo a: Diminuzione di incidenza di osteoporosi (da 15 a 10 casi su 10.000) Diminuzione di incidenza di carcinoma colocolorettale (da 16 a 10 casi su 10.000) Diminuzione dei vari sintomi Controversia cardiovascolare Studi hanno dimostrato che per quanto riguarda patologie cardiache, i benefici per tale terapia sono del 50%,[63]di contro importanti studi, pubblicati lo stesso anno, hanno invece constatato che l'intervento potrebbe invece aumentare il rischio di cardiopatia.[64] Estrogeni Possono essere somministrati per via orale, transvaginale, transdermica e anche endonasale (per il solo estradiolo): Per via orale Estradiolo valerato (2mg al giorno) Estriolo, (1 mg al giorno) Per via transvaginale, gli stessi prodotti a cui si aggiunge il promestriene Progestinici Tali farmaci si somministrano spesso in combinazione con gli estrogeni al fine di fornire un trattamento più completo, capita che vengono anche utilizzati da soli per prevenzione del carcinoma endometriale (se utilizzano il tamoxifene) o per combattere i sintomi collegabili ai disturbi vasomotori. A seconda delle dosi somministrate, essi producono effetti diversi sugli estrogeni: con basse dosi indeboliscono la risposta delle cellule agli stimoli imposti dagli estrogeni, ad alte dosi provocano citotossicità perché bloccano completamente la produzione di steroidi sessuali nel corpo. Per via orale +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 9
  • 10. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Ciproterone acetato, 1 mg al giorno, usato anche in presenza di diabete mellito[65] Didrogesterone, 10-20 mg al giorno, che in combinazione con estrogeni sembra fornire una buona protezione dell'endometrio[66] Medrossiprogesterone acetato, 10-20 mg al giorno (dose massima 100 2mg al giorno) Nomegestrolo acetato, 2,5-5 mg al giorno Per via transedermica Noretisterone acetato, 0,25 mg, scoperto nel 1951[67] Per via transvaginale Progesterone micronizzato, 100-200 mg al giorno, in alcuni casi 300 mg[58] Effetti indesiderati I rischi e gli effetti non voluti dipendono dalla quantità somministrata e dal tempo di somministrazione, studi hanno dimostrato che se elevati e se sono somministrati per poco tempo essi causano gravi effetti a livello cardiaco.[68] Negli ultimi anni sono cambiate le modalità di somministrazione e si sono scoperte nuove molecole che comportano un minore rischio (ridotto del 75%),[69] per quanto riguarda la coagulazione e sulle alterazione metaboliche. Casi particolari Atrofia vaginale, creme con estrogeni con somministrazione di progestinico (se vi è la presenza dell'utero) Altre terapie Fitoestrogeni (genisteina e daidzeina), sono composti che si estraggono dalle piante, la cui azione nell'organismo ricorda quella degli estrogeni ovarici. Gli studi effettuati con tali composti non sono ancora sufficienti per quantificare l'esatto beneficio, gli estratti provengono dalle piante di soia e Trifolium pratense.[70] SEEMs I SEEMs (acronimo inglese di selective estrogen enzyme modulators) hanno una particolare funzione estrogena, riescono infatti a modulare le loro funzioni a livello sia tessutale che degli organi coinvolti. I più utilizzati sono: Il tibolone, (dose 2,5 mg al giorno) che comporta una diminuzione del colesterolo, usato soprattutto in caso di donne ipertensive,[71] combatte anche l'atrofia vaginale e le vampate di calore.[72] +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 10
  • 11. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Altri ancora sono il veralipride[73] la bromocriptina, la clonidina efficace contro la cefalea e le vampate, metil-dopa che lavora sui recettori alfa-adrenergici. SERMs I SERMs (acronimo inglese di selective estrogen receptor modulators, in italiano modulatori selettivi dei recettori estrogenici) , sono farmaci che hanno al contempo azioni agoniste e antagoniste degli estrogeni. Ogni forma di serms diminuiscono il colesterolo I più utilizzati sono: Il raloxifene (60 mg al giorno),[74] esercita invece soltanto effetti protettivi sulla mammella e sull'endometrio. Anche tale principio attivo combatte l'osteoporosi ma non sono chiare le sue corrleazioni con l'embolia polmonare e il rischio trombotico aumentato.[75] Il tamoxifene, mostra una duplice azione: da una parte previene l'osteoporosi,[76] mentre la sua azione contraria riesce a prevenire, in parte, il carcinoma mammario[77] fornisce anche risultati in alcune complicanze possibili come ad esempio la fibromialgia[78]. Il suo effetto collaterale principale consiste nelle vampate di calore.[79] Follow-up Negli anni successivi all'evento della menopausa occorrono eseguire alcuni esami clinici alla donna, alcuni annualmente altri solo se si verificano certe situazioni. Una lista degli esami da effettuare per controllo: Mammografia Ecografia mammaria Ecografia addomino-pelvica Ecografia transvaginale Glicemia Risonanza magnetica, se si riscontrano determinati sintomi (come l'indurimento anomalo del seno) Voci correlate Donna Andropausa Calo della libido Calo del desiderio sessuale Disturbi del sonno Osteoporosi Amenorrea +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 11
  • 12. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it Note 1. ^ Douglas M. Anderson; A. Elliot Michelle, Mosby's medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione pag 938, New York, Piccin, 2004. ISBN 88-299-1716-8 2. ^ Speroff L, Glass RH, Kase NG (1989). Clinical Gynecologic Endocrinology and Infertility . Lippincott-Williams & Wilkins. 3. ^ Walker ML, Herndon JG. (maggio 2008). Menopause in Nonhuman Primates? . Biol Reprod.. 4. ^ McAuliffe K, Whitehead H (2005). Eusociality, menopause and information in matrilineal whales . Trends Ecol Evolution 20: 650. 5. ^ Livio Zanolo; Barcellona Eliana, Zacchè Gabrio, Ginecologia e ostetricia con tavole di F.H. Netter pag 99, Milano, Elsevier Masson srl, 2007. ISBN 978-88-214-2730-5 a b c d 6. ^ Giuseppe Pescetto; Luigi De Cecco, Domenico Pecorari, Nicola Ragni, Ginecologia e ostetricia seconda ristampa pag 294, Roma, Società editrice universo, 2004. ISBN 88-87753-49-0 7. ^ McKinlay SM. (1996). The normal menopause transition: an overview . Maturitas. 23: 137-145. 8. ^ Sabia S, Fournier A, Mesrine S, Boutron-Ruault MC, Clavel-Chapelon F. (maggio 2008). Risk factors for onset of menopausal symptoms Results from a large cohort study . Maturitas.. 9. ^ Sherman B, Wallace R, Bean J, Schlabaugh L. (1981). Relationship of body weight to menarcheal and menopausal age: implications for breast cancer risk . J Clin Endocrinol Metab. 52: 488-493. 10. ^ Livio Zanolo; Barcellona Eliana, Zacchè Gabrio, Ginecologia e ostetricia con tavole di F.H. Netter pag 105, Milano, Elsevier Masson srl, 2007. ISBN 978-88-214-2730-5 11. ^ Seifer DB, Naftolin F (1998). Moving toward an earlier and better understanding of perimenopause . Feril Steril 69: 387. 12. ^ Cooper R, Mishra G, Clennell S, Guralnik J, Kuh D. (maggio 2008). Menopausal status and physical performance in midlife: findings from a British birth cohort study . Menopause.. 13. ^ Burger HG, Hale GE, Dennerstein L, Robertson DM. (2008). Cycle and hormone changes during perimenopause: the key role of ovarian function . Menopause. 15: 603-612. 14. ^ Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione pag 2200, Milano, Springer-Verlag, 2008. ISBN 978-88-470-0707-9 15. ^ Cho GJ, Lee JH, Park HT, Shin JH, Hong SC, Kim T, Hur JY, Lee KW, Park YK, Kim SH. (maggio 2008). Postmenopausal status according to years since menopause as an independent risk factor for the metabolic syndrome . Menopause.. +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 12
  • 13. TRANSFER.FACTOR.PLUS@4LIFEGROUP.COM www.4lifegroup.it 16. ^ Lawrence M. Tierrney junior; Sanjay Sant, Mary A. Whooley, Guida pratica alla diagnosi e al trattamento in Medicina Interna pag 920, New York - Milano, McGraw- Hill, 2006. ISBN 88-386-3912-4 17. ^ Velde ER, Pearson PL (2002). The variability of female reproductive ageing . Hum Reprod Update 8: 141-154. 18. ^ Bottiglioni F, De Aloysio D, Altieri P (1994). Considerazioni fisiopatologiche nel climaterio femminile Osteoporosi. Il punto di vista del ginecologo . 19. ^ Giuseppe Pescetto; Luigi De Cecco, Domenico Pecorari, Nicola Ragni, Ginecologia e ostetricia seconda ristampa Pag 296-297, Roma, Società editrice universo, 2004. ISBN 88-87753-49-0 20. ^ Livio Zanolo; Barcellona Eliana, Zacchè Gabrio, Ginecologia e ostetricia con tavole di F.H. Netter pag 102-103, Milano, Elsevier Masson srl, 2007. ISBN 978-88-214-2730-5 21. ^ Grassini E. Benfatti M. Nervi S. Amoruso P. Capetta P. (1993). Confronto tra quadro isteroscopico ed istologico in donne con "abnormal uterine bleeding in pre e post menopause" . Giorn. It. Ost. Gin. 11: 819. 22. ^ Kasperska-Zajac A, Brzoza Z, Rogala B. (maggio 2008). Sex hormones and urticaria. . J Dermatol Sci.. 23. ^ Bastian LA, Smith CM, Nanda K (2003). Is this woman going through menopause? . JAMA. 24. ^ Kronenberg F, Barbard RM (1992). Moulation of menopausal hot flushes by ambient temperature . J. Therm Biol. 17: 43. 25. ^ Ohayon MM. (giugno 2006). Severe hot flashes are associated with chronic insomnia. . Arch Intern Med. 166: 1262-1268. 26. ^ Danesino V, Bolis PF, Nencioni T (1996). Menopausa . Edizioni Masson. 27. ^ Freeman EW, Sammel MD, Liu L, Gracia CR, Nelson DB, Hollander L. (gennaio 2004). Hormones and menopausal status as predictors of depression in women in transition to menopause . Arch Gen Psychiatry. 61: 62-70. 28. ^ Santoro N, Brown JR, Adel T, Skurnick JH (1996). Characterization of reproductive hormonal dynamics in the perimenopause . J Clin Endocrinol Metab 81: 1495-1501. 29. ^ Pae CU, Mandelli L, Kim TS, Han C, Masand PS, Marks DM, Patkar AA, Steffens DC, De Ronchi D, Serretti A. (aprile 2008). Effectiveness of antidepressant treatments in pre-menopausal versus post-menopausal women: A pilot study on differential effects of 30. sex hormones on antidepressant effects. . Biomed Pharmacother.. 31. ^ G. Glazer, R. Zeller, and L. Delumba (2002). The Ohio Midlife Women's Study . Health Care Women Int 23: 612-630. 32. ^ P.A. Kaufert, P. Gilbert, e R. Tate (1992). The Manitoba Project: a re-examination of the link between menopause and depression . Maturitas 14: 143-155. +39 0121/32.66.66 - +39 328/431.24.89 – skype: giorgio.ubc.fingroup 13
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