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AMBIENTI di APPRENDIMANTO a
MATRICE ROBOTICA
Ornella Castellano
I metodi didattici (dal greco, méthodos,
“via che conduce”) sono modalità operative
che facilitano l'acquisizione significativa,
stabile e fruibile dei contenuti proposti
dall'azione di insegnamento. Il metodo è,
quindi, percorso o itinerario da seguire per
ottenere risultati validi e affidabili in un
qualsiasi settore dello studio o dell'azione
didattica.
La metodologia, a sua volta, può essere definita
come discorso sul metodo; è la riflessione sul
metodo. Il compito della metodologia è di ricercare e
studiare, correttamente e criticamente, i metodi di
insegnamento, di provarne la validità e l’efficacia, di
tradurli in modelli operativi atti a costruire,
analizzare, migliorare.
Lo scopo di un metodo didattico è di
creare le condizioni che consentano
l'attivazione delle operazioni intellettuali
necessarie all'assimilazione dei
contenuti dell'apprendimento nella
struttura conoscitiva dell'allievo.
Si deve ripensare il ruolo
della scuola da luogo
dell’insegnamento a luogo
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Le proposte didattiche devono connettersi in piani di
lavoro adatti ad ogni bambino.
Laboratorio, come spazio dedicato alla
manipolazione cognitiva
L’OBIETTIVO è CREARE LUOGHI PER
L’APPRENDIMENTO ADATTI A
CIASCUNO
Creiamo un ponte…
Che attraversi i campi d’esperienza e le discipline
Nei laboratori per favorire apprendimenti di
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Fondati sul learning by doing: imparare
attraverso il fare
In questo modo non si esclusivizza la
competenza gnoseologica
… Don Lorenzo Milani ci raccomanda di puntare ai
saperi essenziali e dar di più a chi ha avuto
meno
IL PROBLEM SOLVING
«Risolvere problemi significa trovare una
strada per uscire da una difficoltà, una
strada per aggirare un ostacolo, per
raggiungere uno scopo che non sia
immediatamente raggiungibile. Risolvere
problemi è un’impresa specifica
dell’intelligenza e l’intelligenza è il dono
specifico del genere umano: si può
considerare il risolvere problemi come
l’attività più caratteristica del genere
umano» (Polya, 1983).
LA LOGICA
Processo mentale che utilizza gli
strumenti logico-razionali,
giustificando a ogni passaggio i
meccanismi operativi adoperati.
Basato sulla manipolazione di
simboli (concetti, rappresentazioni
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operazioni logiche e di coordinarle in
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attraverso la formulazione di ipotesi
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conseguenze.
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Dunque, il primo tipo di conoscenza attiene a
quella che potremmo chiamare percettiva,
immediata.
Questo genere di conoscenza è stata
considerata la base di ogni nostro sapere dalla
dottrina empirista giacché essa garantisce di
ricavare le informazioni direttamente
dall’esterno. Il mondo si rivela per quello che è
attraverso la percezione.
I tre generi di conoscenza: oggettivale,
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Il sapere competenziale è un
“saper fare”. Se dico “So giocare a
scacchi” intendo dire che conosco
le regole degli scacchi e sono
abbastanza abile da poter
affrontare una sfida senza cadere
al di fuori delle regole. Questo
genere di conoscenza riguarda la
praticità, è un’abilità.
La conoscenza di proposizioni non implica necessariamente la percezione: noi
possiamo sapere che una certa frase è vera, anche senza poterla verificare.
La conoscenza proposizionale è quella più interessante perché consente di fare
inferenze nonché di operare generalizzazioni. D’altra parte, la maggioranza delle
nostre “conoscenze” non ci pervengono direttamente dall’esperienza ma sono
mediate attraverso la testimonianza di altri oppure ci pervengono da ragionamenti
verbali o, in generale, da deduzioni in linguaggi formali quel tanto che basta da
consentirci di derivare delle conclusioni da premesse.
La conoscenza procedurale, più spesso definita in italiano con il termine inglese
know-how, è la conoscenza del “come” una certa operazione dev’essere
correttamente eseguita. La conoscenza procedurale è diversa dagli altri tipi di
conoscenza quali ad esempio la conoscenza proposizionale, in quanto essa è
direttamente rivolta ad un determinato scopo.
Per questa sua caratteristica, quella cioè di essere legata alla risoluzione di un
problema specifico, la conoscenza procedurale è meno generale di quella
proposizionale.
Coinvolge più facoltà, quali ad esempio la manualità e la pratica
Conoscenza procedurale
Algoritmi
Sembra che presso i pitagorici la geometria sia stata posta
per la prima volta sotto forma deduttiva.
Va pure ricordato Platone a cui si debbono notevoli
contributi circa la risoluzione di problemi geometrici e
sopratutto nei riguardi dell’uso della logica nello studio
della geometria, che egli metteva a fondamento degli
studi filosofici.
I documenti più antichi pervenuti a noi sono il PAPIRO DI RIND (egiziano)
e le tavolette per la matematica (babilonesi).
Lasciamo tracce anche noi…
Laboratorio…
Attività
IL RETICOLO
Questo reticolo ha la forma della rete del pescatore.
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Colora in modo diverso le righe:
Colora in modo diverso le colonne:
Colora di giallo la terza riga e di verde la quarta colonna:
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Lucio parte con la sua bicicletta dalla colonna 6;
Alessandra parte con la sua bicicletta dalla riga O
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Ambienti di apprendimento a matrice robotica

  • 1. AMBIENTI di APPRENDIMANTO a MATRICE ROBOTICA Ornella Castellano
  • 2. I metodi didattici (dal greco, méthodos, “via che conduce”) sono modalità operative che facilitano l'acquisizione significativa, stabile e fruibile dei contenuti proposti dall'azione di insegnamento. Il metodo è, quindi, percorso o itinerario da seguire per ottenere risultati validi e affidabili in un qualsiasi settore dello studio o dell'azione didattica.
  • 3. La metodologia, a sua volta, può essere definita come discorso sul metodo; è la riflessione sul metodo. Il compito della metodologia è di ricercare e studiare, correttamente e criticamente, i metodi di insegnamento, di provarne la validità e l’efficacia, di tradurli in modelli operativi atti a costruire, analizzare, migliorare.
  • 4. Lo scopo di un metodo didattico è di creare le condizioni che consentano l'attivazione delle operazioni intellettuali necessarie all'assimilazione dei contenuti dell'apprendimento nella struttura conoscitiva dell'allievo.
  • 5. Si deve ripensare il ruolo della scuola da luogo dell’insegnamento a luogo dell’apprendimento. Le proposte didattiche devono connettersi in piani di lavoro adatti ad ogni bambino.
  • 6. Laboratorio, come spazio dedicato alla manipolazione cognitiva L’OBIETTIVO è CREARE LUOGHI PER L’APPRENDIMENTO ADATTI A CIASCUNO Creiamo un ponte… Che attraversi i campi d’esperienza e le discipline
  • 7. Nei laboratori per favorire apprendimenti di tipo significativo Fondati sul learning by doing: imparare attraverso il fare In questo modo non si esclusivizza la competenza gnoseologica … Don Lorenzo Milani ci raccomanda di puntare ai saperi essenziali e dar di più a chi ha avuto meno
  • 8. IL PROBLEM SOLVING «Risolvere problemi significa trovare una strada per uscire da una difficoltà, una strada per aggirare un ostacolo, per raggiungere uno scopo che non sia immediatamente raggiungibile. Risolvere problemi è un’impresa specifica dell’intelligenza e l’intelligenza è il dono specifico del genere umano: si può considerare il risolvere problemi come l’attività più caratteristica del genere umano» (Polya, 1983). LA LOGICA Processo mentale che utilizza gli strumenti logico-razionali, giustificando a ogni passaggio i meccanismi operativi adoperati. Basato sulla manipolazione di simboli (concetti, rappresentazioni astratte) che rappresentano oggetti, eventi o idee, presuppone la capacità di astrarre dal contesto le operazioni logiche e di coordinarle in un sistema globale di relazioni attraverso la formulazione di ipotesi e l’inferenza delle relative conseguenze. Laboratorio… Contenuti trasversali
  • 9. Dunque, il primo tipo di conoscenza attiene a quella che potremmo chiamare percettiva, immediata. Questo genere di conoscenza è stata considerata la base di ogni nostro sapere dalla dottrina empirista giacché essa garantisce di ricavare le informazioni direttamente dall’esterno. Il mondo si rivela per quello che è attraverso la percezione. I tre generi di conoscenza: oggettivale, competenziale, proposizionale Il sapere competenziale è un “saper fare”. Se dico “So giocare a scacchi” intendo dire che conosco le regole degli scacchi e sono abbastanza abile da poter affrontare una sfida senza cadere al di fuori delle regole. Questo genere di conoscenza riguarda la praticità, è un’abilità. La conoscenza di proposizioni non implica necessariamente la percezione: noi possiamo sapere che una certa frase è vera, anche senza poterla verificare. La conoscenza proposizionale è quella più interessante perché consente di fare inferenze nonché di operare generalizzazioni. D’altra parte, la maggioranza delle nostre “conoscenze” non ci pervengono direttamente dall’esperienza ma sono mediate attraverso la testimonianza di altri oppure ci pervengono da ragionamenti verbali o, in generale, da deduzioni in linguaggi formali quel tanto che basta da consentirci di derivare delle conclusioni da premesse.
  • 10. La conoscenza procedurale, più spesso definita in italiano con il termine inglese know-how, è la conoscenza del “come” una certa operazione dev’essere correttamente eseguita. La conoscenza procedurale è diversa dagli altri tipi di conoscenza quali ad esempio la conoscenza proposizionale, in quanto essa è direttamente rivolta ad un determinato scopo. Per questa sua caratteristica, quella cioè di essere legata alla risoluzione di un problema specifico, la conoscenza procedurale è meno generale di quella proposizionale. Coinvolge più facoltà, quali ad esempio la manualità e la pratica Conoscenza procedurale Algoritmi
  • 11. Sembra che presso i pitagorici la geometria sia stata posta per la prima volta sotto forma deduttiva. Va pure ricordato Platone a cui si debbono notevoli contributi circa la risoluzione di problemi geometrici e sopratutto nei riguardi dell’uso della logica nello studio della geometria, che egli metteva a fondamento degli studi filosofici. I documenti più antichi pervenuti a noi sono il PAPIRO DI RIND (egiziano) e le tavolette per la matematica (babilonesi). Lasciamo tracce anche noi… Laboratorio… Attività
  • 12. IL RETICOLO Questo reticolo ha la forma della rete del pescatore. ATTIVITA’ Colora in modo diverso le righe: Colora in modo diverso le colonne: Colora di giallo la terza riga e di verde la quarta colonna:
  • 13. GIOCHIAMO SUL RETICOLO Lucio parte con la sua bicicletta dalla colonna 6; Alessandra parte con la sua bicicletta dalla riga O Dove si incontrano? 1 2 3 4 5 6 7 8 9 A E I O U SI INCONTRANO IN _____________ COLORA DI GIALLO LA STRADA DI ALE E DI ROSSO QUELLA DI LUCIO
  • 14.
  • 15. Abaco Numeri in colore Blocchi logici D’ A M O R E
  • 16.
  • 17. Il salto del cavallo GEOEQUAZIONI WWW.MATH.IT Memories aritmetici LE TORRI DI HANOI SUDOKU GRIGLIE LOGICHE IL GIOCO DEL 45 SCOPRI IL NUMERO TETRIS DAMA CINESE TANGRAM
  • 18. A Marco Polo che sta descrivendo un ponte, pietra per pietra Kublai Khan chiede: “Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” “Il ponte” – risponde Marco Polo, -“ non è sostenuto da questa o quella pietra ma dalla linea dell'arco che esse formano“ (I. Calvino – Le città invisibili) Perchè vogliamo un ponte… Per andare oltre le stereotipie didattiche Per cercare percorsi di apprendimento significativi Per favorire l’arricchimento di ogni alunno