Il Gioco d’Azzardo fa parte delle cosiddette Nuove dipendenze (New Addiction). Di questa categoria fanno parte tutte le dipendenze che non necessitano della presenza di una sostanza stupefacente, bensì di un comportamento; oltre al gioco d’azzardo altri esempi di Nuove Dipendenze sono quelle da sesso, da internet, dal lavoro, da nuove tecnologie.
Il gioco d’azzardo, in particolare, negli ultimi anni ha attirato un interesse massiccio sia da parte della popolazione generale sia da parte degli esperti della salute e del benessere. Questo sia per un vero e proprio boom dell’ offerta e della possibilità di gioco che sta caratterizzando il nostro paese, sia per le ripercussioni che questo incremento improvviso di sale giochi, giochi online, slot, bingo, gratta e vinci e lotterie sta avendo sulla salute e sulla stabilità emotiva e psicologica delle persone.
In tutto questo dove si colloca lo psicologo clinico? Che ruolo potrebbe svolgere nella prevenzione o nella cura del gioco d’azzardo? Che tipo di interventi può proporre e come può spendere la propria professionalità in questo campo?
A queste domande prova a rispondere questo webinar introduttivo sul gioco d’azzardo e il ruolo dello psicologo clinico. Offrendo un quadro generale sugli aspetti fondamentali del fenomeno e provando a stimolare in modo concreto gli psicologi interessati a esercitare in questo specifico ambito lavorativo.
Obiettivi
Informare sulle caratteristiche principali del gioco d’azzardo;
Informare sulle possibilità dello psicologo clinico nell’area dei problemi del gioco d’azzardo;
Fornire strumenti clinici utili allo psicologo clinico per approcciarsi a questo fenomeno
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IL GIOCO
Roger Caillois (1958) individua 4 categorie di giochi:
•Giochi di competizione (Agon): competività, senza interventi esterni,
il vincitore è il migliore
•Giochi di travestimento (Mimicry): credere o far credere di essere un
altro, giochi di ruolo, drammatizzazioni
•Giochi di vertigine (Ilinx): ricerca di vertigine, stordimento (come
altalena, giochi estremi, montagne russe etc…)
•Giochi di Alea: vincere o perdere non è legato ad abilità o capacità ma
soltanto al caso
Il gioco d’azzardo è il risultato di una grande componente di Alea, legata
talvolta a elementi di Agon o Ilinx
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Sempre secondo Caillois, il gioco dovrebbe essere un’attività:
•LIBERA: nessuno può essere obbligato senza che il gioco perda la sua
natura di divertimento;
•SEPARATA: Circoscritta entro precisi limiti di tempo e di spazio fissati in
anticipo;
•INCERTA: Il cui svolgimento non può essere determinato;
•IMPRODUTTIVA: non crea né beni, né ricchezza, nessun elemento
nuovo, salvo uno spostamento di proprietà all’interno della cerchia
dei giocatori, tale da riportare ad una situazione identica a quella
dell’inizio della partita;
•REGOLATA: Sottoposta a convenzioni che sospendono le leggi
ordinarie e instaurano momentaneamente una legislazione nuova che è
la sola a contare;
•FITTIZIA: Accompagnata dalla consapevolezza specifica di una diversa
realtà o di una totale irrealtà nei confronti della vita normale.
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Gioco d’azzardo
Per definire un gioco d’azzardo devono verificarsi tre
condizioni:
Il giocatore deve scommettere del denaro o un oggetto di
valore;
La scommessa, una volta giocata, non può essere ritirata;
L’esito della scommessa dipende esclusivamente dal caso
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Ticket Redemption
•Macchine da gioco che restituiscono, indipendentemente dal risultato, dei
punti sotto forma di ticket;
•I ticket possono essere accumulati per “acquistare” dei premi come
smartphone, videogiochi, dvd etc…
•Il gioco perde la sua caratteristica d’improduttività
•Possono giocare anche i minori
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Caratteristiche strutturali e attuali del
gioco d’azzardo
•La tripla A del gioco d’azzardo: giochi additivi, accessibili e appetibili
•Velocità, continuità, semplicità
•Giochi solitari
•Globalizzazione
•Tecnologia
•Riscossione immediata
•Perdita delle caratteristiche del gioco
•Pubblicità
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•Società legata al narcisismo e all’edonismo
•La libertà e il benessere passano attraverso l’acquisto, il possesso e l’esibizione
•Bisogno di consumare, di godere, di prendere dei rischi
•Viene premiata l’azione, la rapidità e l’efficacia a discapito dell’attesa e della
consapevolezza
•Società liquida, tutto è possibile e si annullano le differenze.
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DISTURBO DA GIOCO D’AZZARDO
•L’APA riconosce il gioco d’azzardo un disturbo nel 1980
•È un disturbo psicologico del comportamento, con componenti
neurobiologiche
•Dal DSM IV al DSM V: il disturbo da gioco d’azzardo viene equiparato alle
dipendenze chimiche e viene eliminato il criterio diagnostico antisociale.
•La diagnosi viene effettuata su un continuum in base alla gravità del disturbo
•Abuso di alcol
•È un disturbo maladattivo che compromette attività familiari, personali,
lavorative e sociali
•Necessita di un intervento multidisciplinare, terapeutico e se necessario
farmaceutico
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CARATTERTISTICHE DEL GIOCATORE CON DISTURBO DA
GIOCO D’AZZARDO
TOLLERANZA: l’individuo deve aumentare i volumi di gioco;
DIPENDENZA: l’individuo non può rinunciare a quel comportamento, se lo fa
vive delle vere e proprie crisi d’astinenza
CRAVING: pensiero costante e compulsivo all’oggetto di dipendenza, bisogno di
ridurre l’intervallo tra una giocata e l’altra
DENARO: perdita del valore del denaro e centralità dell’aspetto economico
CHASING: rincorsa delle perdite
BUGIE: sia rispetto all’attività di gioco, sia rispetto al denaro
PERDITA AUTOCONTROLLO: ha provato a smettere senza successo
DISTORSIONI COGNITIVE: Pensieri erronei nei confronti del gioco e delle reltà
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GIOCATORE D’AZZARDO
PROBLEMATICO
Meno impattante sui vari aspetti della vita
Il giocatore gioca anche per vincere e non solo per il gioco in sè
Oscilla tra la paura per il gioco d’azzardo e la negazione
Qualcuno ha iniziato a criticare il suo modo di giocare
Il gioco conserva ancora degli aspetti ludici e positivi
Inizio cambiamenti delle abitudini di vita e umorali
Può progredire verso il disturbo, polarizzarsi o regredire
Locus of control esterno
Distorsioni cognitive ancorate al gioco
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Continuum del giocatore: dal giocatore
sociale al giocatore con disturbo
Giocatore
sociale
Giocatore
problematico
Giocatore
con disturbo
Fattori di rischio
personali,
relazionali,
contestuali
Perdita controllo,
tolleranza,
cambiamenti
umorali etc…
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Cesare Guerreschi (2000) divide i giocatori in sei categorie:
•Giocatori sociali costanti;
•Giocatori adeguati;
•Giocatori antisociali;
•Professionisti non patologici;
•Giocatori con sindrome da dipendenza
•Giocatori per fuga con sindrome da dipendenza
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Giocatore per azione
•Alla ricerca di adrenalina e sensazioni emotivamente forti
•Inizialmente il giocatore per azione era rappresentato prevalentemente
dal genere maschile
•Il gioco ha un effetto “stimolante”
•Giocano per competere con gli altri
•Prediligono giochi di abilità, o dove usare ragionamenti, come poker,
scommesse sportive, corse di cavalli
•“Gioca per sentire”
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•Inizialmente il giocatore per fuga era rappresentato prevalentemente dal genere
femminile
•È alla ricerca di distrazioni rispetto alla vita quotidiana
•Predilige giochi automatici e ripetitivi come slot machine, vlt, bingo
•Il gioco ha un effetto “analgesico”
•“Gioca per non sentire”
•Spera nella vincita come riscatto
Giocatori per fuga
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Chi è il giocatore d’azzardo?
Chi sente di esserlo?
Porre attenzione alla
percezione che la persona ha
del suo problema
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Caso clinico
Alessandro è un ragazzo di 30 anni. È siciliano e fa il militare a Roma. Da molti
anni è fidanzato con Federica, ragazza romana che lavora a contratto a tempo
indeterminato e vive in una casa di sua proprietà. Alessandro vive in caserma,
percepisce uno stipendio di 1500€ al mese. Arriva in studio portando un problema
rispetto al gioco d’azzardo. Racconta che da circa 6 mesi frequenta delle sale slot
dove passa molto tempo a giocare alle VLT. Mi racconta che spende circa 200-
300€ al mese per il gioco d’azzardo. La ragazza non sa di questo suo problema, e
decide di chiedere un aiuto psicologico spinto dalla sua famiglia. Specialmente il
padre chiede ad Alessandro di farsi aiutare per il suo problema, perché lui e la
madre non ne possono più e deve fare qualcosa per riprendere in mano la sua
vita. Alessandro mostra un grande disagio e una forte preoccupazione rispetto al
gioco d’azzardo, vorrebbe tornare a vivere in Sicilia portando con sè la sua
ragazza, ma ha pura che questo problema possa rovinare tutto. Chiede di essere
aiutato a smettere definitivamente.
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Cosa deve fare lo
psicologo?
Esplorare le aree critiche del cliente
Aiutare, attraverso l’analisi della domanda, il cliente a formulare una richiesta
chiara per lo psicologo e per se stesso
Sospensione del giudizio
Stabilire con il cliente degli obiettivi perseguibili, specificati, verificabili e positivi
Rafforzare la motivazione al cambiamento
Individuare eventuali distorsioni cognitive
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ESPLORARE LE AREE CRITICHE
•Non soffermarsi solo sul gioco
•Esplorare l’area relazionale, famigliare, lavorativa e sessuale
•Aiutare il cliente a ragionare sulle relazioni fra le varie aree e il gioco
•Analizzare la storia da giocatore d’azzardo del cliente
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ANALISI DELLA DOMANDA
•Non fermarsi solo sulla richiesta iniziale e manifesta
•Esplorare le motivazioni che hanno portato il cliente alla richiesta
d’aiuto
•Ragionare sulle problematiche del qui ed ora
•Il cliente sta facendo qualcosa per affrontare il suo problema?
•Aiutarlo a formulare una richiesta chiara esplorando i propri vissuti
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SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
•Astenersi dal giudicare il cliente
•Esplorare le fantasie del cliente rispetto a lavoro psicologico
•Creare un clima accogliente di fiducia
•Autoconsapevolezza dello psicologo rispetto ai suoi pregiudizi nei confronti del
gioco d’azzardo
•L’importanza del linguaggio
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OBIETTIVI
•Stabilire obiettivi realmente perseguibili, anche nell’immediato
•L’astinenza non è l’unico obiettivo realizzabile, e si raggiunge attraverso
piccoli step
•Ridurre il rischio che la relazione psicologo-cliente si polarizzi sulla
posizione “Se smetto di giocare significa che sta funzionando
•Essere accoglienti nei confronti delle ricadute
•Il percorso è centrato sul cliente e non sui bisogni dello psicologo
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MOTIVAZIONE
•Non dare per scontato che il cliente sia motivato nel voler cambiare
•Coinvolgere, se possibile, persone vicine a lui
•La motivazione deve essere personale e autopercepita
•Cosa vuole cambiare il cliente?
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TUTORAGGIO ECONOMICO
Coinvolgere una persona vicina al cliente che lo aiuti a gestire e “controllare” le il
proprio denaro
Il giocatore deve dire la verità
Aiuta il giocatore a prendere un contatto reale e verificabile con l’entità del suo
gioco e le spese
Recupera il rapporto con il denaro
Agisce anche su un piano relazionale. Il giocatore deve parlare del suo gioco
con qualcuno esterno al setting clinico
Non farlo passare come un obbligo o modo per controllarlo, ma come
un’opportunità per alleggerirsi su un aspetto pesante come il denaro, aprendosi
alla possibilità di concentrarsi sui propri vissuti e le proprie emozioni
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PUBBLICO
•Decreto Balduzzi n 158, 2012 il gioco d’azzardo entra a far parte dei LEA
(Livelli Essenziali d’Assistenza)
•Sert per il trattamento del gioco d’azzardo
•Ambulatori clinici
•Sportelli comunali che si occupano di orientamento ai servizi, informazioni e
prima accoglienza.
•Comunità terapeutiche miste o dedicate esclusivamente ai giocatori d’azzardo
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ASSOCIAZIONI PRIVATE
•Cooperative e associazioni promuovono progetti d’intervento sul gioco d’azzardo
•Servizi specifici nel weekend
•Formazione agli operatori che lavorano con i giocatori d’azzardo
•Servizi informativi e di sensibilizzazione rivolti alla comunità
•Progettazione e bandi
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ATTIVITÀ PRIVATA
•Counseling psicologico rivolto ai giocatori d’azzardo
•Incontri di gruppo con i giocatori o di auto-aiuto
•Incontri di gruppo con i familiari dei giocatori
•Seminari informativi
•Interventi con enti e strutture legate indirettamente o direttamente al gioco
d’azzardo
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BIBLIOGRAFIA
Bellio g., Croce M. (2014) Manuale sul gioco d’azzardo. Diagnosi, valutazione e
trattamenti. Franco Angeli editore
Capitanucci D., Carlevaro T.(2004) Guida ragionata sugli strumenti diagnostici e
terapeutici nel gioco d’azzardo.
Guerreschi C. (2000). Giocati dal gioco. Edizioni San Paolo
Ladouceur R., Sylvain C., Boutin C., Doucet C (2003) Il gioco eccessivo, Centro
Scientifico Torinese, Torino.
Lavanco G. (2013) Il Gioco d’azzardo patologico. Pacini editore
Lavanco G, Croce M. (2008) Psicologia delle dipendenze sociali. McGraw-hill
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La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti
pratici per lo psicologo
Dott.ssa Annapaola Prestia – 30 Novembre e 07 Dicembre – h. 18,30/20,00
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e
competenze professionali
Dott.ssa Paola Medde – 26 Gennaio e 2 Febbraio 2017 – h.18,30/20,00
I prossimi appuntamenti
Webinar:
37. Prima prova dell’Esame di Stato: come impostare l’elaborato
Seconda prova dell’Esame di Stato: come impostare il progetto
Terza prova dell’Esame di Stato: come inquadrare e analizzare il
caso
Condotti dal Dott. Emanuele Tomasini
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Webinar registrati:
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Alla ricerca del Tempo perduto: tecniche e strumenti di Time
Management
Come prendere una decisione. Tecniche e strumenti di decision
making
Come scrivere il proprio curriculum, la lettera di motivazione e la
lettera di presentazione
Docente: Dott. Edoardo Ercoli
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39. Per maggiori info sui webinar scrivere a
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