SlideShare a Scribd company logo
1 of 72
L’ ANZIANOL’ ANZIANO
DISIDRATATODISIDRATATO
Caso clinicoCaso clinico (( B. M. di anni 77 )
Trasportato in P. S. a causa dell’insorgenza da circa 24 ore di uno stato soporoso
Da una settimana, tosse stizzosa, astenia generalizzata, mialgie diffuse, febbre continua (38-39)
Da 1 giorno ha iniziato terapia con cefalosporine
Condizioni funzionali premorbose:
indipendente nelle ADL e IADL, cognitivamente integro
Patologie anamnestiche:
affetto da diabete mellito, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica
Condizioni funzionali attuali:
dipendente in alcune funzioni ADL e dipendente alle IADL
In terapia con : 20 mg enalapril , 100 mg ASA, 25 mg furosemide , dieta diabetica
All’esame obiettivo
Soporoso
P.A. 95/70 mmHg, FC 130/min
FR 30 atti/min
Saturazione O2
92%
peso 78/Kg, alt.167 cm
cute e mucose asciutte
cianosi delle mucose
giugulari piane
ottusità polmonare base dx
Primi esami:Primi esami:
Glicemia con reflettometro maggiore di 400 mg/dl
Nelle urine assenti corpi chetonici
Elettrocardiogramma:
Tachicardia sinusale e T invertita e simmetrica nelle derivazioni laterali (invariato rispetto
al precedente)
Terapia iniziale:
Soluzione fisiologia 1 L nella prima ora
O2
a 2L / min con occhialini
Bolo di 8 U insulina actrapid ev (1 U / 10 Kg)
+
infusione di 5 U / h (0,6U / 10 Kg/ ora)
Viene posizionato catetere vescicale
Arrivano dopo circa 1 ora gli esami urgentiArrivano dopo circa 1 ora gli esami urgenti
Emogasanalisi
arteriosa
pH 7,25 v.n. 7,36-7,44
PO2 65 mmHg v.n. 80-105 mmHg
PCO2 44 mmHg v.n. 38-42 mmHg
HCO3-
17 mEq/l v.n. 25 ± 2 mEq/l
Altri esami
Cloremia 106 mEq/l v.n. 95-105 mEq/l
Sodiemia 145 mEq/l v.n. 135-145 mEq/l
Potassiemia 4,7 mEq/l v.n. 3,5-5,1 mEq/l
Glicemia 844 mg/dl v.n. 70-110 mg/dl
Azotemia 65 mg/dl v.n. 30-50 mg/dl
Creatininemia 1,4/mg/dl v.n. 0,6-1,4 mg/dl
Ematocrito 50% v.n. 36-46 %
Globuli bianchi 12.400/mmc v.n. 3600-9600
Esame urine Corpi chetonici assenti
Nel nostro paziente la stato diNel nostro paziente la stato di
disidratazione e l’iperglicemiadisidratazione e l’iperglicemia
orienta verso il calcoloorienta verso il calcolo
dell’osmolarità plasmaticadell’osmolarità plasmatica
= 42 L
Filtrazione nei capillari
pressione netta = pressione idrostatica + pressione colloido-osmotica
PN = ∆P- ∆Π
∆P=
∆Π=
∆P
∆Π
∆P > ∆Π ∆P = ∆Π ∆P < ∆Π
EQUILIBRIO OSMOTICOEQUILIBRIO OSMOTICO
INTRA EXTRA
L’H2O SI SPOSTA DALL’AMBIENTE IPOTONOCO A QUELLO
RELATIVAMENTE IPERTONICO
28 L
14 L
OSMOLARITA’,OSMOLARITA’,
OSMOLALITA’,TONICITA’OSMOLALITA’,TONICITA’
Osmolarità: determinata dal numero di
molecole presenti in 1 L di soluzione.
Osmolalità: concentrazione delle molecole per
L di solvente (acqua plasmatica)
Tonicita’: detto delle particelle attive
Plasma : Osmolarità= 275-290 mOsm/l
(2 Na+) + Gluc (mg/dl)/ 18)
+ azoto ureico (mg/dl)/ 2,8
Il calcolo dell’osmolarità plasmatica e dell’osmolaritàIl calcolo dell’osmolarità plasmatica e dell’osmolarità
plasmatica efficace nel paziente in questioneplasmatica efficace nel paziente in questione
Osmolarità plasmaticaOsmolarità plasmatica
2 x Na+
+ Glicemia / 18 + azotemia / 2.8
144 x 2 + 844/18 + 63/2.8 = 288 + 47+23.2 = 378 mOsm / l (v.n. 275 – 290)
Osmolarità plasmatica efficaceOsmolarità plasmatica efficace
non considera i soluti che passano liberamente i compartimenti intra ed extracellulari (come
l’azoto); dato che la potassiemia influenza poco la formula include solo sodiemia e glicemia
2 x Na+
+ Glicemia / 18
144 x 2 + 844/18 = 288 + 47 = 355 mOsm / l (v.n. 275 – 290)
Arieff AI, et al. Kidney Int 1976;10(1):104-16.
Variazioni dello stato di coscienza in relazione all’osmolalità plasmatica
Arriva il dato dell’osmolaritàArriva il dato dell’osmolarità
misurata dall ‘osmometro = 392misurata dall ‘osmometro = 392
Nel nostro paziente 392 – 378= 14 mmOsm
Cause di elevato gap osmolareCause di elevato gap osmolare
Mgnesio
Eccesso di Alcol o di farmaci
Mannitolo glicerolo
Avvelenamento con Glicoli
acidosi lattica
Grave insufficienza renale senza dialisi
Gap osmolale = osmolarità misurata – osmolarità calcolata
Osmolalità calcolata = 2 Na + glucosio / 18 + Urea / 2,8
Al nostro paziente viene richiesto anche la lattacidemia:Al nostro paziente viene richiesto anche la lattacidemia:
6,5 mmol (vn < 2,5 mmol / L)
Clinica
 Respiro (profondo) di Kussmaul (= meccanismo di compenso)
 Diagnosi
— clinica + emogasanalisi
— HCO3 – diminuito
— compenso con diminuzione della PCO2
— pH normale (compensato) o diminuito (scompensato)
— in base ai dati di Cl– e gap anionico si hanno 2 quadri:
• acidosi normocloremica con gap anionico aumentato: ad es.
acidosi da addizione o ritenzione e consumo di bicarbonati
• acidosi ipercloremica con gap anionico normale: ad es. vomito biliare ,
fistole biliari , con perdita di bicarbonati
• Il vomito gastrico butta fuori Cl - e H+ (alcalosi per meno H+ e
risparmio HCO3- che non tamponano più gli H+ (alcalosi metabolica
ipocloremica con GAP anionico normale).
ACIDOSI METABOLICAACIDOSI METABOLICA
Composizione ionica del plasma:
Formula di calcolo semplificata: gap anionico Na+ – (Cl + HCO3 )
Valore normale: 12 ± 4 mEq / l
Composizione ionica del plasma:
Calcolo del gap anionico nel paziente in questioneCalcolo del gap anionico nel paziente in questione
Il valore del gap anionico si eleva perché un anione (il bicarbonato) viene
consumato per tamponare l’eccesso di acidi (H+)
Nel nostro paziente:
Na+ – (Cl + HCO3 )
144 – (108 + 17) = 19
Il consumo dei bicarbonati quindi aumenta il gap anionico
pertanto il decremento dei bicarbonati sarà ad esso proporzionale
Nel nostro paziente:
eccesso di gap = 19 – 12 = 7
Deficit di bicarbonati = 24 – 17 = 7
Il rapporto di 1 ± 1 sta ad indicare una acidosi non complicata
Calcolo dell’appropriatezza del decremento dellaCalcolo dell’appropriatezza del decremento della
PCOPCO22
La formula di Albert : PCO2 (mmHg) = (1,5 x HCO3-) + 8 ± 2
Sono necessari 12-36 ore affinchè i meccanismi di compenso
respiratori diventino operativi
Nel nostro paziente che ha una PCO2 di 44 mmHg il valore atteso
sarebbe:
(1,5 x 17) + 8) ± 2 = 31 – 35 mmHg
Quindi il decremento della PCO2 non è appropriato ed il compenso
respiratorio inefficace
Il calcolo della sodiemia corretta nel paziente in questioneIl calcolo della sodiemia corretta nel paziente in questione
Il glucosio in qualità di soluto sposta l’acqua dal compartimento intra a quello
extracellulare. Ciò causa una diluizione della sodiemia e si può verificare una
iponatriemia. Il sodio corretto consente di determinare il grado di disidratazione
causato dall’iperglicemia.
Più elevato è il sodio corretto, più importante è il deficit di acqua, anche quando la
sodiemia misurata sia bassa.
Ogni 100 mg/dl di glicemia oltre i 100 riducono la sodiemia di 1,6 mEq/l.
Quindi nel nostro paziente:
Sodiemia corretta = (glicemia – 100) (1,6) / 100 + sodiemia misurata =
(844-100)(1,6)/100 + 144 = 156 mEq/L
Nel nostro caso la sodiemia corretta è superiore al normale, il che vuol dire che il
deficit di acqua è importante.
Il sodio corretto deve essere utilizzato per calcolare il deficit di acqua ma
per il calcolo del gap anionico va utilizzato quello misurato
 
  Calcolo  deficit acqua Calcolo  deficit acqua 
 
 =    peso corporeo  x 0,5*   x   (Na+
corretto - 140)   /   140
Nel nostro paziente:
50% di 78 Kg = 39
(156 – 140) = 16
16/140 = 0.11
39  X  0.11 = 4.29  L
=     peso corporeo x 0.5 * x  (osmolarità plasmatica – 285  /  285)
* = 0,45  (per donna anziana)
Rx Torace del nostro paziente :Rx Torace del nostro paziente :
Esteso processo broncopneumonico
acuto in campo medio basale Dx
Proseguimento della terapia del nostro paziente:Proseguimento della terapia del nostro paziente:
Ossigeno terapia a basso flusso
Antibiotici: continua cefalosporine
Fisiologica: 1 L per la 2 ora ½ L/h per le successive 6 ore
In seguito 250 ml/h, a seconda dello stato clinico e della diuresi
Potassio 5 mEq/h
Insulina: infusione di 5 U /h
Seleparina 0,6 sc
Monitoraggio della glicemia ogni ora
Ogni 2-4 ore frequenza cardiaca e respiratoria, PAOS, temperatura,
Azotemia, sodiemia, potassiemia, EGA, lattacidemia, diuresi
Emogasanalisi
arteriosa
pH 7,38 v.n. 7,36-7,44
PO2 91 mmHg v.n. 80-105 mmHg
PCO2 39 mmHg v.n. 38-42 mmHg
HCO3-
22 mEq/l v.n. 25 ± 2 mEq/l
Cloremia 105 mEq/l v.n. 95-105 mEq/l
Sodiemia 139 mEq/l v.n. 135-145 mEq/l
Potassiemia 4,5 mEq/l v.n. 3,5-5,1 mEq/l
Glicemia 284 mg/dl v.n. 70-110 mg/dl
Azotemia 45 mg/dl v.n. 30-50 mg/dl
Creatininemia 1,1 /mg/dl v.n. 0,6-1,4 mg/dl
Ematocrito 43 % v.n. 36-46 %
Globuli bianchi 10.400/mmc v.n. 3600-9600
PAOS 120 / 70
Frequenza cardiaca 100
Dopo 12 ore gli esami di laboratorio sono i seguentiDopo 12 ore gli esami di laboratorio sono i seguenti
Lo stato di disidratazione del nostro pazienteLo stato di disidratazione del nostro paziente
era facile da diagnosticare ma difficile daera facile da diagnosticare ma difficile da
gestiregestire
…….. lo stato di disidratazione.. lo stato di disidratazione riveste sempre
una notevole complessità clinica
Chassagne et al J. Am. Geriatr. Soc 2006
Fabbisogno giornaliero di liquidiFabbisogno giornaliero di liquidi
Perdita urinaria 1000-1500 ml (uomo di 70 kg ca.)
Perdite fecali 100 – 200 ml
Perdite insensibili 1000 ml
300 ml per traspirazione cutanea (sol. salina)
700 dai polmoni (acqua pura di evaporazione)
Perdite correnti
Fino a 500 ml di aumento di perdite insensibili per ogni 1°C di febbre
500-1500 ml extra per sudorazione
1 ml per ogni ml di perdite di liquidi gastrointestinali
Volume 
(ml/24h)
Composizione (mEq/l)
Na+
K+
Cl-
HCO3-
Sudore
100-200 50-80 5 40-85
-
Saliva
1.500 10 30 10 10-20
Fluidi gastrici
2.500 10-115 1-35 90-150 0-15
Bile
500 130-160 3-12 90-120 40-50
Fluidi pancreatici
700 115-150 3-8 55-95 60-120
Fluidi intestinali
3.000
Digiuno
85-150 2-10 45-125
-
Ileo
85-150
3-10 60-130
-
Feci
Normali
100 5 50 5
-
Diarrea
130 20 100 50
composizione elettrolitica dei fluidi organicicomposizione elettrolitica dei fluidi organici
Entrate NaCl
Necessario 5 – 6 g
In pratica ~7 - 12 g
2,5 g di NaCl = 1g di Na
Da ~ 3 - 6 g di Na
1g di Na = 43 mEq
Entrate nella normale alimentazione 130 a 260 mEq di Na
1 cucchiaino da caffe = 6,5 g di NaCl (279 mEq di NaCl)
2,6 g di Na (111 mEq di Na )
Uscite NaCl
Perspiratio insensibilis e feci 10-30 mEq
Sudore 12-25 mEq
Urine 30-180 mEq
Bilancio sodioBilancio sodio
Osmocettori
SNC
Rilascio
ADH
antidiuresi
Rissparmio
acqua
Volume circolante
1-2% osmolalità
F extracellulari
5-7% volume
circolante
Barocettori
Angiotensina II
sete
Assunzione acqua
Osmolarità F extra
ADH Assente ADH presente
Soluzioni comunemente usate e disponibiliSoluzioni comunemente usate e disponibili
in commercio e loro contenuto di sodio.in commercio e loro contenuto di sodio.
Volumi di distribuzione di 1 litro di fisiologica.Volumi di distribuzione di 1 litro di fisiologica.
Volumi di distribuzione di 1 litro di glucosata.Volumi di distribuzione di 1 litro di glucosata.
DisidratazioneDisidratazione
Ipertonica Isotonica Ipotonica
DISIDRATAZIONEDISIDRATAZIONE
In base alla concentrazione di Na  3 forme di disidratazione :
.
21
Disidratazione isotonicaDisidratazione isotonica (Perdita isotonica di sodio e acqua extracellulare)
— Perdite renali:
• perdite renali primitive: fase poliurica dell’insufficienza renale acuta e cronica,
“salt-losing nephritis”.
• perdite renali secondarie: terapia con diuretici, malattia di Addison.
— Perdite extrarenali:
• perdite intestinali: vomito, diarrea, fistole
• perdite dal comparto transcellulare (pancreatiti, peritoniti, occlusioni intestinali)
• perdite attraverso la cute: ustioni
Clinica
Sintomi da ipovolemia: sete , tachicardia, ipotensione, shock, oliguria
Laboratorio
• aumento di ematocrito, emoglobina, proteine totali
• osmolalità plasmatica e natriemia normali
• aumento del peso specifico dell’urina (con funzione renale normale)
Disidratazione ipotonicaDisidratazione ipotonica (Perdita di sali > perdita di acqua → disidratazione 
extracellulare, edema intracellulare)
Eziologia
Come nella disidratazione isotonica  e spesso con apporto eccessivo di acqua
priva di Sali
Patogenesi
La diminuzione del volume extracellulare comporta, mediante secrezione di ADH,
una ritenzione idrica renale
L’iposodiemia comporta un aumento del liquido intracellulare
con sintomi cerebrali
Clinica
— sintomi da ipovolemia (come nella disidratazione isotonica) con marcata tendenza
al collasso
— sintomi cerebrali: torpore psichico, psicosi, convulsioni
Laboratorio
• emoglobina, ematocrito e proteine sieriche aumentate
• natriemia e osmolalità plasmatica diminuite
• Na+ urinario < 20 mmol/l in caso di perdite extrarenali
• Na+ urinario > 20 mmol/l in caso di perdite renali
Siamo nell’ambito delle………………………….
Ipervolemiche (LEC ) scompenso cardiaco congestizio
cirrosi epatica
incongrua somm. di liquidi
s. nefrosica
IpovolemicheIpovolemiche (LEC )(LEC ) perdite extrarenali vomito/diarrea
ustioni
estese Na(u) <20 mEq/l
perdite renali abuso di diuretici
nefropatie con
perdita di Na Na(u) >
diuretici osmotici 20 mEq/l
insuff. Surrenalica
Normovolemiche (LEC=) insuff. tiroidea o surrenalica
SIADH
IponatremiaIponatremia
Disidratazione ipertonicaDisidratazione ipertonica (Deficit di acqua libera con diminuzione del volume intra- ed
extracellulare)
Eziologia
• mancato o insufficiente apporto idrico (sete)
• perdite di acqua da: cute (sudorazione), polmoni (iperventilazione), reni (coma
diabetico, diabete insipido), tratto gastro intestinale
• iatrogena (eccessivo apporto di liquidi osmo-attivi)
Patogenesi
gradiente osmotico → deficit di acqua intracellulare
sintomi relativamente modesti da ipovolemia
tutte le cellule perdono acqua, anche gli eritrociti → ↓ volume
↓
Clinica ematocrito aumenta relativamente poco
• sete intensa
• cute secca e grinzosa, mucose secche
• febbre
• torpore psichico, stato confusionale
• oliguria.
Nota: circolazione stabile relativamente a lungo
Laboratorio
• ematocrito, emoglobina, proteine sieriche aumentati
• osmolalità plasmatica e natriemia aumentate
• osmolalità dell’urina aumentata nei pazienti con funzionalità renale normale
• osmolalità dell’urina diminuita (< osmolalità plasmatica) nel diabete insipido.
Analogamente alla disidratazione ipotonica qua siamo nell’ambito
delle ………………..
PERDITA D’ACQUA
ACQUA PURA
♦ Aumentata perdita insensibile di acqua (cute e respirazione)
♦ Perdita dello stimolo della sete
♦ Diabete insipido centrale
Post traumatico , Causato da tumori, cisti , tubercolosi, sarcoidosi, Idiopatic0, istiocistosi
Causato da aneurismi, meningiti, encefaliti,
sindrome di G. Barrè Causato da ingestione di
etanolo
♦ Diabete insipido renale congenito
♦ Diabete insipido renale acquisito Causato da malattie renali (es. rene policistico)
Causato da ipercalcemia o ipokaliemia Causato da farmaci (litio, tetracicline, foscarnet, anfotericina B)
-
LIQUIDI IPOTONICI
♦ Cause renali Diuretici dell’ansa Diuresi osmotica Uropatia ostruttiva Malattia
renale intrinseca Fase poliurica di una necrosi tubulare acuta
♦ Cause gastrointestinali
AUMENTO DI SODIO
• Infusione di soluzione salina
ipertonica
• Somministrazione di bicarbonato
di sodio
• Compresse di sodio
• Ingestione di acqua di mare
• Dialisi ipertonica
• Iperaldosteronismo primario
• Sindrome di Cushing
IpernatriemiaIpernatriemia
le cellule riducono il loro volume a causa della
perdita osmotica di acqua
entro poche ore aumento intracellulare disoluto
costituito da ioni inorganici (Na, K, )
1– 2 giorni produzione di “osmoli idiogeniche”
quali inositolo betaina e glutamina
L’aumento di questi soluti indeterminati serve
a proteggere il volume delle cellule
cerebrali da ulteriore disidratazione.
Questo effetto protettivo iniziale può diventare
deleterio durante la correzione
dell’ipersodiemia se questa viene ridotta
troppo rapidamente, non dando il tempo
alle cellule del cervello di dissipare le
osmoli idiogeniche
La mancata riduzione di queste osmoli, porta,
per effetto osmotico, ad un passaggio
rapido ed eccessivo di acqua in sede
intracellulare causando edema cerebrale
La risposta delle cellule allo stato di iperosmolarità
 
Principi generali di terapia / calcolo  deficit Principi generali di terapia / calcolo  deficit 
acquaacqua  
 
=    peso corporeo  x 0,5*   x   (Na+
corretto - 140)   /   140
Nel nostro paziente:
50% di 78 Kg = 39
(156 – 140) = 16
16/140 = 0.11
0.11 X 39 = 4.29  L
=     peso corporeo x 0.5 * x  (osmolarità plasmatica – 285  /  285)
* = 0,5  per uomo anziano   
*= 0,45 per donna anziana
*= 0,6  per adulto
Principi generali di terapia (1)Principi generali di terapia (1)
Comprensione e l’eliminazione della causa che ha portato al disturbo
elettrolitico:
la sospensione della terapia diuretica in atto, il blocco delle perdite
gastrointestinali, il controllo della febbre, la riduzione dell’iperglicemia (che
causa glicosuria e quindi diuresi osmotica con perdita di acqua libera).
Correzione in tempi rapidi, se indicato dalla gravità dei sintomi neurologici e
dalla rapidità con cui si sono instaurati, (facendo attenzione a variare la
sodiemia di circa 1-2 mEq/l per ora) nei pazienti in cui le alterazioni si
sono sviluppate in poche ore
Correggere la concentrazione di sodio a non più di 0,5 mEq/l per ora se l’
alterazione si è instaurata in modo graduale
La concentrazione di sodio da raggiungere è di circa 125 mEq/l.
Nella ipernatremia severa (> 170 mEq/l) il rientro nei valori normali non
È indicato utilizzare la soluzione salina allo 0,9% solo nei casi in cui vi sia
una compromissione del circolo da ipovolemia.
La soluzione salina da utilizzare non dovrebbe, come si dice, essere
“isotonica al medico” ma al LEC del paziente e quindi, SE IL PAZIENTE
è DISIDRATATO CON SEGNI DI GRAVE IPOVOLEMIA (ad esempio 60
di PAOS e 140 di FC/Min) E HA UNA SODIEMIA DI 180, IL PRIMO
APPROCCIO è UTILIZZARE una soluzione contenente 180 mEq/l di
sodio, vale a dire una soluzione salina all’1% perché, relativamente alla
paziente, la soluzione fisiologica (0,9%) è ipotonica. Questo nelle
prime 1 - 2 0re. Poi si pensera a correggere l’alterazione idro-
elettrolitica
Nella terapia dell’ipersodiemia, in assenza di ipovolemia, è
indicata la sola somministrazione di liquidi ipotonici, con l’infusione di
soluzione di sodio-cloruro allo 0,2% o allo 0,45% o soluzione glucosata al
5%.
Una buona regola da seguire è che quanto più ipotoniche sono le soluzioni,
Principi generali di terapia (2)Principi generali di terapia (2)
La correzione può essere fatta anche per os utilizzando un sondino naso
gastrico.
È possibile e opportuno utilizzare delle formule per la correzione della
sodiemia. Una molto pratica è quella proposta da Adrogue
(1997,2000,2000),(1997,2000,2000), dove i termini da conoscere sono la concentrazione di sodio nel
plasma (in mEq/l) e la concentrazione del sodio nella soluzione che si
intende infondere (sempre in mEq/l).
QUINDI LA FORMULA ESPRIME DI QUANTO DOREBBE VARIARE LA
SODIEMIA IN QUEL DATO PAZIENTE INFONDENDO 1 LITRO DELLA
SOLUZIONE CHE HO SCELTO
variazione della sodiemia = (Sodiemia del
paziente - mEq infuso per litro di soluzione) /
Acqua totale corporea + 1
Principi generali di terapia (3)Principi generali di terapia (3)
• Ad esempio: paziente anziana con una sodiemia di 180 mEq/l e peso di
60 Kg
• mEq di sodio per litro di soluzione glucosata al 5% = 0 mEq/l
• acqua totale corporea (0,45 x 60 kg.) + 1 = 27 + 1 = 28
Pertanto:
• riduzione della sodiemia 180 – 0 = 6,4 mEq
28
Nella nostra paziente, un litro di glucosata al 5% farà scendere la sodiemia
di 6,4 mEq.
Se si desidera ridurla di 0,5 mEq all’ora, basterà applicare una semplice
proporzione:
1000 ml : 6,4 = x : 0,5
da cui risulta che la velocità di infusione dovrà essere di 78 ml/ora.
Principi generali di terapia (4)Principi generali di terapia (4)
La sodiemia va fatta scendere lentamente, perché la rapida reidratazione
determina rapida espansione del volume intracellulare, in particolare
delle cellule del sistema nervoso con conseguente edema cerebrale.
I controlli della sodiemia e della potassiemia, nelle prime 12-24 ore,
devono essere eseguiti ogni ~ 3 ore.
La normalizzazione della sodiemia non dovrebbe avvenire prima di 48-
72, quando la sodiemia di partenza è > 170 mEq/l.
Principi generali di terapia (5)Principi generali di terapia (5)
• Se devo espandere il LEC:
utilizzo la soluzione salina isotonica o un colloide.
• Se devo espandere il LIC:
senza espandere eccessivamente il LEC (es. ipersodiemia da perdita di acqua libera) utilizzo
soluzione glucosata al 5%. Appena introdotta è isotonica al plasma e si evita la lisi osmotica dei
globuli rossi.
Il glucosio non viene metabolizzato istantaneamente. Metabolizzato ad una velocità di 0,2g/kg/ora,
(in una persona di 70 kg vengono metabolizzati circa 14 g di glucosio/ora)
Per evitare le gravi conseguenze di un iperglicemia che si aggiunge ad un’ipersodiemia, si ritiene che
la velocità di infusione di una glucosata al 5% in una persona di 70 kg non debba superare i 300
ml/ora.
È opportuno che la glicemia non superi i 180 mg/dl.
L’utilizzo dalla soluzione glucosata al 5% nel trattamento della ipersodiemia potrebbe portare ad
acidosi lattica intracerebrale, con aumento della mortalità (raro)
• Se devo espandere sia il LEC che il LIC:
in presenza di un deficit di acqua e sale (ipersodiemia da pedita di liquidi ipotonici) utilizzo
soluzione salina allo 0,45% che si distribuisce (per 1 L) come segue :
- 500 si comportano come se fosse fisiologica e rimangono nel LEC
- i restanti 500, si comportano come acqua libera, 2/3 nel LIC e 1/3 nel LEC.
oppure una soluzione costituita da 1/3 di soluzione salina allo 0,9% e da 2/3 di soluzione
Principi generali di terapia (6)Principi generali di terapia (6)
Non esiste una definizione universale
Una definizione proposta è “la rapida perdita di peso superiore al 
3% del peso di partenza”. 
La disidratazione è stata anche definita come un’ alterazione di 
acqua/elettroliti che insorge sia per una deplezione di acqua 
che per  una deplezione di sodio laddove vi sia anche una perdita 
di acqua. 
In termini biochimici la disidratazione è più spesso definita come 
una condizione nella quale l’osmolarità del sodio sierico è uguale 
o superiore a 148 mmol/L e/o il rapporto tra azotemia e 
creatininemia sia superiore o uguale a 25. 
Definizione di disidratazioneDefinizione di disidratazione
Weimberg AD. JAMA 1995
Vivanti A. Arch. Gerontol. Geriatr. 2008
Prevalenza di disidratazione nell’anzianoPrevalenza di disidratazione nell’anziano
Disidratazione presente nel 7% delle cause di ricovero ospedaliero
in soggetti con età >65 anni con degenza media 14 giorni
In RSA nei pazienti febbrili, 60% ha ipernatriemia o aumentato
rapporto azotemia/creatininemia vs 5% popolazione di controllo
In RSA in pazienti febbrili con alterazioni dell’introito di acqua:
prevalenza di disidratazione 82%
Nostri dati, prevalenza (DRG) dell’ 1,6 % (2373 pz.)
Wotton K. Et. Al. Ontemp Nurse 2008
Vivanti A. et al Arch. Gerontol. Geriatr. 2008
Modificazioni età correlata dell’omeostasi dei liquidiModificazioni età correlata dell’omeostasi dei liquidi
I livelli sierici basali degli elettroliti , l’osmolarità e la secrezione di ADH non si modificano con l’età
Con l’invecchiamento si determina un calo dell’acqua corporea
Dopo infusione di soluzione salina ipertonica, la soglia di secrezione dell’ADH non si modifica con l’età sino a 66 anni,
dopo tende ad essere tarata verso valori osmolari più bassi, la risposta vasopressinica maggiore nei più amziani
Dopo deplezione idrica negli anziani sono stati osservati livelli di ADH più elevati anche se ad osmolarità
tendenzialmente superiori
Nell’età avanzata lo stimolo volume-pressione determina meno facilmente rilascio di ADH
In seguito a deplezione di H2O o infusione di una soluzione salina ipertonica i meccanismi soggettivi di controllo della
sete e quelli obiettivi di assunzione idrica sono ridotti
Calo dei livelli plasmatici di renina angiotensina
Alterazione della funzione barocettoriale
Dopo privazione di acqua i giovani sono in grado di ridurre la diuresi a 0,5 ml/min ed incrementare l’osmolarità
urinaria sino a 1100; gli anziani possono contrarre la diuresi sino ad un massimo di 1 ml/min e l’osmolarità delle
urine sino a 882
Contrastanti sono i dati di riduzione dell’osmolarità dopo ADH
Moderata difficoltà età dipendente nell’escrezione dell’acqua libera dopo carico di H2O
Aumento fattore natriuretico atriale (Hazard 2003)
Gary Egan 2007 Proceedings of the National
Academy of Sciences
La corteccia cingolata medianaLa corteccia cingolata mediana 
Dopo infusione  di  una soluzione salina in giovani ed anziani,
la corteccia cingolata mediana (PET),  si attiva prima e rimane attiva nei giovani  per 
piu' tempo rispetto agli anziani.  
Negli anziani resta “accesa”  solo transitoriamente per un tempo breve.
Il livello di attivazione di questa regione e' tanto maggiore quanto piu' l'individuo beve. 
“E' dunque probabile che disfunzioni di questa regione cerebrale
dovute all'eta' siano alla base del fatto che gli anziani bevono meno” 
FATTORI DI RISCHIO DI DISIDRATAZIONEFATTORI DI RISCHIO DI DISIDRATAZIONE
IN ANZIANI ISTITUZIONALIZZATI IN ANZIANI ISTITUZIONALIZZATI 
Omnibus Budget Reconciliation Act (OBRA) 19901990 
Minimum data set (MSD)
 - Deterioramento dello stato cognitivo negli ultimi 90 giorni
 - Incapacità ad assumere medicinali.
 - Infezione delle vie urinarie negli ultimi 30 giorni.
 - Diarrea.
 - Capogiri e vertigini.
 - Febbre.
 - Sanguinamento occulto.
 - Vomito.
 - Perdita di peso.
 - Insufficiente assunzione di liquidi.
 - Incapacità ad assumere più del 25% del vitto giornaliero.
 - Uso di diuretici e lassativi.
 - Diabete mellito scompensato.
 - Disfagia.
 - Storia precedente di disidratazione.
FISIOLOGICI
• Età 85
• Sesso femminile
•Modificazioni età correlate dell’omeostasi idro-salina
FUNZIONALI
• Ridotta mobilità
•Problemi di comprensione e comunicazione
•Introduzione giornaliera di liquidi < 1500 ml
•Perdita della destrezza manuale
•Insufficienza o incapacità di autovalutazione
AMBIENTALI
• Ospedalizzazione
• Insufficiente assistenza
• situazioni climatiche
MALATTIE
• M. di Alzheimer ed altre demenze o comorbidità grave (> 4 malattie)
• Perdita di liquidi (diarrea, febbre, vomito, sanguinamento, tachipnea, poliuria, decubiti, ustioni)
• Ridotto introito (disfagia, anoressia, stato confusionale, paura di incontinenza, depressione)
• Pregresso episodio di disidratazione
• Iatrogene
- farmaci (lassativi, diuretici, sali di litio, ipnotici)
- alimentazione con eccesso di proteine
- restrizione dell’apporto di liquidi e Sali
- digiuno per preparazione ad indagini diagnostiche
Rikkert M 1998
FATTORI DI RISCHIO DI DISIDRATAZIONEFATTORI DI RISCHIO DI DISIDRATAZIONE
Più frequenti fattori di rischio di disidratazionePiù frequenti fattori di rischio di disidratazione
(Nostri dati 2373 pz. Ricoverati)(Nostri dati 2373 pz. Ricoverati)
Sesso femminile 1.3 (0.89 – 2.60)
Età > 85 anni 1.8 (1.06 – 3.21)
> 4 patologie 2.3 (1.07 – 4.10)
>4 farmaci 1.9 (0.98 -4.13)
Allettamento 2.6 (1.21 – 7.8)
Assunzione di lassativi 1.12 (1-01 – 4.1)
Presenza di patologie croniche 4.5 (1.6 – 8.21)
RR (I.C)
DIMINUITO INTROITO DI LIQUIDI NEIDIMINUITO INTROITO DI LIQUIDI NEI
SOGGETTI ANZIANISOGGETTI ANZIANI
LIMITATO ACCESSO AI FLUIDI
Restrizioni fisiche
Diminuita mobilità
Diminuita capacità visiva
RESTRIZIONE DI FLUIDI-ALTERAZIONE DEL SENSORIO
Diminuzione del livello di coscienza (sedativi, neurolettici, narcotici, insulti
strutturali e metabolici del SNC, malattie febbrili)
demenza, delirio, manie, psicosi, depressione
PATOLOGIE GASTROINTESTINALI
Disturbi della deglutizione
Occlusioni intestinali
ALTERAZIONE DEL MECCANISMO DELLA SETE
-Adipsia primaria
-Adipsia secondaria a farmaci (es. glicosidi cardiaci)
-Associata a patologia focale del SNC Mader S.L 1998
Farmaci che possono centrare con la disidratazioneFarmaci che possono centrare con la disidratazione
1. alterano l’idratazione e l’equilibrio elettrolitico: diuretici, in particolare quelli dell’ansa (furosemide);
2. alterano la funzionalità renale: FANS tradizionali e non (Coxib), salicilati (a dosi superiori a 500 mg/die), ACE-inibitori,
sartani, alcuni antibiotici (specie i sulfamidici), alcuni antivirali (specie l’indinavir);
3. hanno un profilo cinetico che può essere alterato dalla disidratazione (per modifiche a carico della loro distribuzione od
eliminazione): in particolare: sali di litio, antiaritmici, digossina, antiepilettici, alcuni antidiabetici orali (biguanidi e
sulfaniluree), ipocolesterolemizzanti (statine e fibrati);
4. possono ostacolare la dispersione di calore agendo a diversi livelli:
- alterazione della termoregolazione centrale: neurolettici ed agonisti serotoninergici;
- alterazione della termoregolazione periferica: farmaci ad azione anticolinergica (antidepressivi triciclici, antistaminici H1 di
prima generazione, alcuni antiparkinson, alcuni antispastici, neurolettici, compresi gli antipsicotici atipici, disopiramide,
pizotifene) che agiscono mediante la riduzione della sudorazione; vasocostrittori periferici (agonisti e amine
simpaticomimetiche impiegati nel trattamento della congestione nasale per via sistemica e dell’ipotensione ortostatica, alcuni
antiemicranici, come i triptani ed i derivati dell’ergot), che limitano la risposta vasodilatatrice al calore; farmaci ( come i
diuretici per deplezione, i beta-bloccanti per depressione del miocardio che limitano l’aumento della portata cardiaca in
risposta all’aumento del debito sanguigno cutaneo.
- alterazione del metabolismo basale inducente la produzione endogena di calore: ormoni tiroidei.
Farmaci che possono indurre ipertermiaFarmaci che possono indurre ipertermia
- la sindrome maligna da neurolettici
- la sindrome serotoninergica causata non solo dagli agonisti serotoninergici (SSRI) ma anche da altri antidepressivi (triciclici,
inibitori della MAO, venlafaxina), dai triptani e dal buspirone.
-FarmaciFarmaci Possono indirettamente aggravare gli effetti del caldoPossono indirettamente aggravare gli effetti del caldo
-- abbassano la pressione arteriosa potendo indurre ipoperfusione di alcuni organi (SNC), specialmente tutti gli
antiipertensivi e gli antianginosi.
-- agiscono sullo stato di vigilanza alterando in tal modo la capacità di difendersi dal caldo. ( Afssaps 2006 )
-- Alcune sostanze d’abuso, in particolare amfetamine, cocaina ed alcool (specie il suo uso cronico)
Una grave disidratazione aumenta il rischioUna grave disidratazione aumenta il rischio
di:di:
ospedalizzazione
mortalità
tromboembolie
Aritmie
Insufficienza renale acuta
infezioni urinarie e polmonari
cadutecadute
ulcere da decubitoulcere da decubito
tossicità da farmacitossicità da farmaci
Am J Nurs 2006
Indici di disidratazioneIndici di disidratazione
Pulsazioni cardiache: aumento delle pulsazioni cardiache di 10-20 battiti/min, passando dalla posizione
clinostatica a quella ortostatica
Pressione arteriosa: diminuzione della pressione arteriosa sistolica di 20 o più mm di Hg dovuta al
passaggio clino-orto, oppure di 10 o più mm di Hg per la PA diastolica
Peso specifico urinario: un inadeguato apporto costringe il rene a concentrare le urine, aumentando il
ps fino a valori di 1.025-1.030.
Limitato l’arco temporale di misura dell’introito di liquidi, il ps è indice, a sole poche ore prima della
minzione
la densità delle urine è, con la sodiemia, l’unico valido indice di laboratorio di scarso apporto di liquidi.
Le urine concentrate sono sicuramente indice di disidratazione solo se accompagnate da oliguria e
ipotensione.
Azotemia/cratininemia: la creatininemia non aumenta in maniera corrispondente perché viene secreta
anche dai tubuli e, quindi, sono sufficienti anche minime quantità di acqua per eliminarla
Ionemia: Un Na+ superiore a 148 indica disidratazione. La sodiemia è in grado di rilevare solo le
disidratazioni ipertoniche – comunque la maggioranza dei casi negli anziani
bioimpedenzometria: Interessante metodica è molto utile nella stima del contenuto acquoso
dell’organismo.
Altri: elevate concentrazioni sieriche di proteine, albumina o emoglobina, indici di emoconcentrazione e
non di aumentata sintesi.
Lavizzo Mourey 1987
Hays R 2000
Percorso del vettore in sindrome nefrosica con edema diffuso (punto a),Percorso del vettore in sindrome nefrosica con edema diffuso (punto a),
successivamente in remissione (punto b), e trattato con eccesso di diuretici (punto c)successivamente in remissione (punto b), e trattato con eccesso di diuretici (punto c)
La sospensione dei diuretici ha portato l’ultimo vettore sul riferimento normale. IlLa sospensione dei diuretici ha portato l’ultimo vettore sul riferimento normale. Il
vettore di un soggetto può percorrere tutta lo variabiltà della popolazionevettore di un soggetto può percorrere tutta lo variabiltà della popolazione
Più in dettaglio sugli indici di disidratazionePiù in dettaglio sugli indici di disidratazione
Gli indici di disidratazione utilizzati per misurare la disidratazione variano da
studio a studio.
Quando gli indici, sono confrontati con il peso specifico delle urine, solo
l’indice sierico urea azoto/creatinina ha dimostrato essere un indicatore
accurato della disidratazione precoce.
Gross. C.R. J. Emerg. Med. 1992
Vivanti a. Arch. Gerontol. Geriatr, 2008
Comportamento dell’indice di disidratazioneComportamento dell’indice di disidratazione
Azotemia / Creatininemia negli anzianiAzotemia / Creatininemia negli anziani
Segni obiettivi di disidratazioneSegni obiettivi di disidratazione
Dimagrimento rapido (> 3%)
Lingua secca
Bocca secca
Umidità ascellare
Bulbi oculari
Debolezza muscolare
Confusione
Difficoltà nell’articolazione della parola
Febbre
Nell’anziano la secchezza delle mucose può mancare,
così come è di difficile valutazione il turgore della pelle e
la differenza del peso corporeo è poco sensibile.
Rikker M.O. 1998
Più in dettaglio su qualche segno obiettivoPiù in dettaglio su qualche segno obiettivo
Umidità ascellare
Questo metodo serve per determinare la quantità dell’umidità cutanea ed è stato
confrontato con una valutazione biochimica di disidratazione (urea sierica:
creatinina, osmolarità urinaria e plasmatica).
Concordanza intraosservatore del 57% dei casi.
Identifica solo metà dei pazienti disidratati
Ha eliminato l’82% dei pazienti che non lo erano.
Pressione intra-oculare
Non è stata identificata nessuna correlazione tra la pressione intra-oculare e
cambiamenti della osmolarità plasmatica o concentrazione di urea.
Episodi febbrili
Uno o più episodi febbrili (~37.8° se rilevata per via orale, e ~ 38.3° se rilevata in
sede rettale), possono essere indicatori di disidratazione imminente o esistente.
Gross. C.R. J. Emerg. Med. 1992
Vivanti a. Arch. Gerontol. Geriatr, 2008
Valutazione infermieristica e medicaValutazione infermieristica e medica
Caratteristiche di disidratazione che venivano individuate dallo staf
infermieristico:
i solchi longitudinali della lingua, gli occhi infossati, la secchezza delle
mucose, la debolezza dei muscoli della parte superiore del corpo, la
difficoltà di parola e la confusione.
Confronto con una scala di valutazione medica, basata principalmente sui
risultati biochimici (per esempio la natriemia):
sovrastima il numero degli anziani disidratati.
Primrose W. Et al. Age and Ageing 1999
Interventi di prevenzioneInterventi di prevenzione
AccertamentoAccertamento
• Valutare la quantità di liquidi assunti e lo stato di idratazione
• Usare apposita scheda per registrare le quantità assunte nelle 24
ore
• Confronto con l’introito giornaliero raccomandato (QRL) non meno
di
1600ml/24 ore
• L’accertamento dello stato di idratazione della persona anziana può
risultare difficile
Dehydration and fluid maintenance”. American Medical Directors Association (AMDA). 2001
Maintaining oral hydration in older people”. The Joanna Briggs Institute for Evidence Based Nursing and Midwifery. 2001
QRL dei liquidiQRL dei liquidi
 Standard 1 30 mL/Kg peso corporeo
 Standard 2 1 mL liquidi/calorie consumate
 Standard 3 100 mL/kg per i primi 10 kg , 50 mlL/Kg per i successivi 10 Kg, 15
mL/kg per il rimanente peso
Diverse misurazioni del QRL utilizzato per confronto ai liquidi introdotti
In uno studio su pz. in casa di riposo la reale assunzione di liquidi non diversa dallo
standard 1, più alta del 2 e e più bassa del 3
(Geriatrics 2001)
Piano di idratazionePiano di idratazione
 Interdisciplinare da parte degli infermieri, degli operatori di supporto, dei medici e
della dietista.
 Interventi per aumentare l’assunzione di liquidi nelle persone anziane
 Effettuare la distribuzione di liquidi con regolarità
 Sollecitare verbalmente le persone otto volte durante il giorno (fra i pasti) e
rispettare le preferenze
 La sola sollecitazione verbale è efficace nell’aumentare l’assunzione di liquidi
negli anziani con maggiore declino cognitivo
 Il rispetto delle preferenze è necessario per aumentare l’introito nelle persone
con minor declino cognitivo
 Presentare liquidi agli anziani allettati ogni 1,5 ore durante il giorno
 L’assunzione di liquidi dovrebbe essere incoraggiata durante la terapia
farmacologica
RaccomandazioniRaccomandazioni
 1. Non c’è chiara determinazione dei fattori di rischio per la disidratazione e per la
riduzione dell’assunzione di liquidi, quindi sono richiesti ulteriori studi.
 2. Anche se gli anziani totalmente dipendenti hanno il rischio più alto di
disidratazione, anche i pazienti semidipendenti dovrebbero essere monitorati
rispetto ad un’adeguata assunzione di liquidi
 3. Non sono disponibili livelli standard di quantitativi raccomandati da assumere
quotidianamente (QRQ), ma non dovrebbero essere inferiori a 1600 ml/24 ore al fine
di assicurare un’adeguata idratazione per l’anziano medio
 4. Una scheda per il rilevamento dei liquidi introdotti è il metodo migliore per
monitorare la loro assunzione quotidiana
 5. Il peso specifico delle urine può essere il metodo più semplice ed accurato per
determinare lo stato di idratazione del paziente
 6. La presenza di lingua e mucose orali secche con solchi, occhi infossati, confusione
e debolezza dei muscoli della parte superiore del corpo possono indicare
disidratazione
 7. Sono necessarie maggiori ricerche per determinare il metodo migliore e non
invasivo per mantenere un’adeguata idratazione delle persone anziane. Tuttavia, la
regolare offerta di liquidi alle persone anziane allettate può mantenere un adeguato
livello di idratazione
 8. Dato che l’assunzione dei farmaci può essere un’importante momento di
idratazione, deve essere incoraggiata l’assunzione di liquidi in questi momenti
Joanna Briggs Institute – Best Practice 2004
Rochon PA, Gill SS, Litner J, Fischbach M, Goodison AJ, Gordon M.Rochon PA, Gill SS, Litner J, Fischbach M, Goodison AJ, Gordon M.
Related Articles,Related Articles, LinksLinks
A systematic review of the evidence for hypodermoclysis to treat dehydration in older people.A systematic review of the evidence for hypodermoclysis to treat dehydration in older people.
J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 1997 May;52(3):M169-76. Review.J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 1997 May;52(3):M169-76. Review.
Dasgupta M, Binns MA, Rochon PA.Dasgupta M, Binns MA, Rochon PA.
Related Articles,Related Articles, LinksLinks
Subcutaneous fluid infusion in a long-term care setting.Subcutaneous fluid infusion in a long-term care setting.
J Am Geriatr Soc. 2000 Jul;48(7):795-9.J Am Geriatr Soc. 2000 Jul;48(7):795-9.
Forbes C, Shirran L, Bagnall AM, Duffy S, ter Riet G.Forbes C, Shirran L, Bagnall AM, Duffy S, ter Riet G.
Related Articles,Related Articles, LinksLinks
A rapid and systematic review of the clinical effectiveness and cost-effectiveness of topotecan for ovarian cancer.A rapid and systematic review of the clinical effectiveness and cost-effectiveness of topotecan for ovarian cancer.
Health Technol Assess. 2001;5(28):1-110. Review.Health Technol Assess. 2001;5(28):1-110. Review.
Constans T, Dutertre JP, Froge E.Constans T, Dutertre JP, Froge E.
Related Articles,Related Articles, LinksLinks
Hypodermoclysis in dehydrated elderly patients: local effects with and without hyaluronidase.Hypodermoclysis in dehydrated elderly patients: local effects with and without hyaluronidase.
J Palliat Care. 1991 Summer;7(2):10-2.J Palliat Care. 1991 Summer;7(2):10-2.
Arinzon Z, Feldman J, Fidelman Z, Gepstein R, Berner YN.Arinzon Z, Feldman J, Fidelman Z, Gepstein R, Berner YN.
Related Articles,Related Articles, LinksLinks
Hypodermoclysis (subcutaneous infusion) effective mode of treatment of dehydration in long-term care patients.Hypodermoclysis (subcutaneous infusion) effective mode of treatment of dehydration in long-term care patients.
Arch Gerontol Geriatr. 2004 Mar-Apr;38(2):167-73.Arch Gerontol Geriatr. 2004 Mar-Apr;38(2):167-73.
Frisoli Junior A, de Paula AP, Feldman D, Nasri F.Frisoli Junior A, de Paula AP, Feldman D, Nasri F.
Related Articles,Related Articles, LinksLinks
Subcutaneous hydration by hypodermoclysis. A practical and low cost treatment for elderly patients.Subcutaneous hydration by hypodermoclysis. A practical and low cost treatment for elderly patients.
Drugs Aging. 2000 Apr;16(4):313-9. Review.Drugs Aging. 2000 Apr;16(4):313-9. Review.
Marshall M, Crowther R, Almaraz-Serrano A, Creed F, Sledge W, Kluiter H, Roberts C, Hill E, Wiersma D, Bond GR, Huxley P, Tyrer P.Marshall M, Crowther R, Almaraz-Serrano A, Creed F, Sledge W, Kluiter H, Roberts C, Hill E, Wiersma D, Bond GR, Huxley P, Tyrer P.
Related Articles, LinksRelated Articles, Links
Systematic reviews of the effectiveness of day care for people with severe mental disorders: (1) acute day hospital versus admission; (2) vocational rehabilitation; (3)Systematic reviews of the effectiveness of day care for people with severe mental disorders: (1) acute day hospital versus admission; (2) vocational rehabilitation; (3)
day hospital versus outpatient care.day hospital versus outpatient care.
Health Technol Assess. 2001;5(21):1-75. Review.Health Technol Assess. 2001;5(21):1-75. Review.
J Am Geriatr Soc. 2007 Dec;55(12):2051-5. Epub 2007 Oct
29.Hypodermoclysis to treat dehydration: a review of the evidence.
Remington R1
, Hultman T.Author information
Abstract
Dehydration is a serious acute condition in older adults associated with significant
morbidity and mortality. Hypodermoclysis (HDC; the infusion of fluids into the
subcutaneous tissue) can provide an alternative to intravenous (i.v.) rehydration of older
adults. This article reviews the relevant literature on the use of HDC to treat mild to
moderate dehydration in older adults. A comprehensive search of the literature was
conducted to identify research reports on the use of HDC to treat dehydration in older
adults. Articles published in English during the previous 10 years were reviewed to reflect
current standards of practice. One systematic review; two randomized, controlled trials;
and six cohort studies were identified and appraised. Only one study was conducted in the
United States; the remainder were conducted in Europe, Asia, and Canada. The evidence
indicated that HDC is as effective as i.v. rehydration of older adults with mild to moderate
dehydration. The literature cites advantages of HDC over i.v. hydration, including the same
number of or fewer complications, cost savings, greater patient comfort, and less nursing
time to start and maintain the infusion. It remains unclear from the literature why HDC is
used infrequently in the United States.
Palliat Med. 2005 Apr;19(3):208-19
Subcutaneous administration of drugs in the elderly:
survey of practice and systematic literature review.
Fonzo-Christe C, Vukasovic C, Wasilewski-Rasca AF, Bonnabry P.
University Hospitals of Geneva (HUG). caroline.fonzo-christe@hcuge.ch
OBJECTIVES AND METHOD: Survey of subcutaneous drug use and hypodermoclysis
with a standardized questionnaire to 27 nursing teams and 52 physicians in a geriatric
hospital department (404 beds). Evaluation of license status (CH, F, D and UK) and
systematic literature review of 34 drugs used in the geriatric setting. RESULTS:
Subcutaneous route is used daily with drugs and fluids mostly for patients in palliative care
(83%) or who are dehydrated (54%) when oral or IV administration is impossible (73%,
68% respectively).
Morphine (98%), haloperidol (90%), furosemide (69%) and hydromorphone (56%) by
bolus (36%) or slow injection over 5 min (82%) are the main drugs used and NaCI 0.9%
(95%), and glucose 5%/NaCI 0.9% (31 %) are commonly used for rehydration. Among the
34 drugs reviewed, only 13 (38%) are licensed for subcutaneous use in CH, UK, F or D, and
only, morphine (14 articles of 68) and rehydration (six articles) are evaluated in high level
studies. Haloperidol and furosemide are used off-label and there are no well-designed
studies supporting their subcutaneous use.
CONCLUSION: There is a lack of information on drugs widely used by subcutaneous route
in the elderly. In that context, physicians carry responsibility for the prescription.

More Related Content

What's hot

What's hot (20)

I CVC in dialisi
I CVC in dialisiI CVC in dialisi
I CVC in dialisi
 
Gotta
Gotta Gotta
Gotta
 
Cálculo Renal
Cálculo RenalCálculo Renal
Cálculo Renal
 
Anemias
AnemiasAnemias
Anemias
 
Ckd pre dialysis management
Ckd pre dialysis managementCkd pre dialysis management
Ckd pre dialysis management
 
Nefropatie tubulari
Nefropatie tubulariNefropatie tubulari
Nefropatie tubulari
 
Hyponatremia 2015 final
Hyponatremia 2015 finalHyponatremia 2015 final
Hyponatremia 2015 final
 
Permnent vascular access
Permnent vascular accessPermnent vascular access
Permnent vascular access
 
Maintenance and replacement fliud therapy
Maintenance and replacement fliud therapyMaintenance and replacement fliud therapy
Maintenance and replacement fliud therapy
 
SUSTAINED LOW EFFICIENCY DAILY DIALYSIS (SLEDD)
SUSTAINED LOW EFFICIENCY DAILY DIALYSIS (SLEDD)SUSTAINED LOW EFFICIENCY DAILY DIALYSIS (SLEDD)
SUSTAINED LOW EFFICIENCY DAILY DIALYSIS (SLEDD)
 
Cardiac arrest in the dialysis unit
Cardiac arrest in the dialysis unitCardiac arrest in the dialysis unit
Cardiac arrest in the dialysis unit
 
Hyponatremiappt 170315180214
Hyponatremiappt 170315180214Hyponatremiappt 170315180214
Hyponatremiappt 170315180214
 
Dr hamada alsedawy sepsis and aki
Dr hamada alsedawy   sepsis and akiDr hamada alsedawy   sepsis and aki
Dr hamada alsedawy sepsis and aki
 
Cefaleias Primárias
Cefaleias PrimáriasCefaleias Primárias
Cefaleias Primárias
 
eye health
eye healtheye health
eye health
 
Renal Replacement Therapy: modes and evidence
Renal Replacement Therapy: modes and evidenceRenal Replacement Therapy: modes and evidence
Renal Replacement Therapy: modes and evidence
 
Anticoagulation in hemodialysis
Anticoagulation in hemodialysisAnticoagulation in hemodialysis
Anticoagulation in hemodialysis
 
Crises Hipertensivas
Crises HipertensivasCrises Hipertensivas
Crises Hipertensivas
 
Insuficiência renal crônica
Insuficiência renal crônicaInsuficiência renal crônica
Insuficiência renal crônica
 
Renal Dialysis Complications
Renal Dialysis ComplicationsRenal Dialysis Complications
Renal Dialysis Complications
 

Viewers also liked

Disidratazione
DisidratazioneDisidratazione
DisidratazioneThomas Ai
 
Pharma Uptoday - Monthly magazine; Volume 17, Issue Aug 2015
Pharma Uptoday - Monthly magazine; Volume 17, Issue Aug 2015Pharma Uptoday - Monthly magazine; Volume 17, Issue Aug 2015
Pharma Uptoday - Monthly magazine; Volume 17, Issue Aug 2015Sathish Vemula
 
Valutazione stato di idratazione in dialisi
Valutazione stato di idratazione in dialisiValutazione stato di idratazione in dialisi
Valutazione stato di idratazione in dialisiGiuseppe Quintaliani
 
Valutazione multidimensionale geriatrica. Dott. Mauro Zanocchi
Valutazione multidimensionale geriatrica. Dott. Mauro ZanocchiValutazione multidimensionale geriatrica. Dott. Mauro Zanocchi
Valutazione multidimensionale geriatrica. Dott. Mauro ZanocchiMedicina Geriatrica Zanocchi
 
Martini A. Stroke acuto: complicanze. ASMaD 2012
Martini A. Stroke acuto: complicanze. ASMaD 2012Martini A. Stroke acuto: complicanze. ASMaD 2012
Martini A. Stroke acuto: complicanze. ASMaD 2012Gianfranco Tammaro
 

Viewers also liked (10)

Disidratazione
DisidratazioneDisidratazione
Disidratazione
 
Pharma Uptoday - Monthly magazine; Volume 17, Issue Aug 2015
Pharma Uptoday - Monthly magazine; Volume 17, Issue Aug 2015Pharma Uptoday - Monthly magazine; Volume 17, Issue Aug 2015
Pharma Uptoday - Monthly magazine; Volume 17, Issue Aug 2015
 
Q-T lungo. Dott. Mauro Zanocchi
Q-T lungo. Dott. Mauro ZanocchiQ-T lungo. Dott. Mauro Zanocchi
Q-T lungo. Dott. Mauro Zanocchi
 
Libro bioimpedenza Talluri
Libro bioimpedenza TalluriLibro bioimpedenza Talluri
Libro bioimpedenza Talluri
 
Valutazione stato di idratazione in dialisi
Valutazione stato di idratazione in dialisiValutazione stato di idratazione in dialisi
Valutazione stato di idratazione in dialisi
 
Bioimpedenza in dialisi
Bioimpedenza in dialisiBioimpedenza in dialisi
Bioimpedenza in dialisi
 
Valutazione multidimensionale geriatrica. Dott. Mauro Zanocchi
Valutazione multidimensionale geriatrica. Dott. Mauro ZanocchiValutazione multidimensionale geriatrica. Dott. Mauro Zanocchi
Valutazione multidimensionale geriatrica. Dott. Mauro Zanocchi
 
Acls2011dispensa
Acls2011dispensaAcls2011dispensa
Acls2011dispensa
 
Health Online - 11
Health Online - 11Health Online - 11
Health Online - 11
 
Martini A. Stroke acuto: complicanze. ASMaD 2012
Martini A. Stroke acuto: complicanze. ASMaD 2012Martini A. Stroke acuto: complicanze. ASMaD 2012
Martini A. Stroke acuto: complicanze. ASMaD 2012
 

Similar to Disidratazione - Dott. Mauro Zanocchi

Trattamento intensivo del donatore
Trattamento intensivo del donatoreTrattamento intensivo del donatore
Trattamento intensivo del donatoreNetwork Trapianti
 
Trattamento intensivo del donatore
Trattamento intensivo del donatoreTrattamento intensivo del donatore
Trattamento intensivo del donatoreNetwork Trapianti
 
2012 anemo giradis - adeguatezza do2-vo2 , il nuovo trigger trasfusionale
2012 anemo   giradis -  adeguatezza do2-vo2 , il nuovo trigger trasfusionale2012 anemo   giradis -  adeguatezza do2-vo2 , il nuovo trigger trasfusionale
2012 anemo giradis - adeguatezza do2-vo2 , il nuovo trigger trasfusionaleanemo_site
 
Giornate Nefrologiche Pisane 2009 Marangella
Giornate Nefrologiche Pisane 2009 MarangellaGiornate Nefrologiche Pisane 2009 Marangella
Giornate Nefrologiche Pisane 2009 MarangellaGiuseppe Quintaliani
 
2014 orthopea milano - pavesi - il trigger trasfusionale nel postoperatorio q...
2014 orthopea milano - pavesi - il trigger trasfusionale nel postoperatorio q...2014 orthopea milano - pavesi - il trigger trasfusionale nel postoperatorio q...
2014 orthopea milano - pavesi - il trigger trasfusionale nel postoperatorio q...anemo_site
 
2012 anemo allaria - monitoraggio della volemia nel perioperatorio
2012 anemo   allaria - monitoraggio della volemia nel perioperatorio2012 anemo   allaria - monitoraggio della volemia nel perioperatorio
2012 anemo allaria - monitoraggio della volemia nel perioperatorioanemo_site
 
Rotunno Sara. Gestione dello scompenso cardiaco: Caso clinico con Televoter. ...
Rotunno Sara. Gestione dello scompenso cardiaco: Caso clinico con Televoter. ...Rotunno Sara. Gestione dello scompenso cardiaco: Caso clinico con Televoter. ...
Rotunno Sara. Gestione dello scompenso cardiaco: Caso clinico con Televoter. ...Gianfranco Tammaro
 

Similar to Disidratazione - Dott. Mauro Zanocchi (20)

Diabete
DiabeteDiabete
Diabete
 
Monitoraggio emodinamico
Monitoraggio emodinamicoMonitoraggio emodinamico
Monitoraggio emodinamico
 
2b diabete
2b diabete2b diabete
2b diabete
 
diabete
diabetediabete
diabete
 
diabete
 diabete diabete
diabete
 
Il trattamento del donatore
Il trattamento del donatoreIl trattamento del donatore
Il trattamento del donatore
 
Trattamento intensivo del donatore
Trattamento intensivo del donatoreTrattamento intensivo del donatore
Trattamento intensivo del donatore
 
Trattamento intensivo del donatore
Trattamento intensivo del donatoreTrattamento intensivo del donatore
Trattamento intensivo del donatore
 
BT SHUNT.pptx
BT SHUNT.pptxBT SHUNT.pptx
BT SHUNT.pptx
 
2012 anemo giradis - adeguatezza do2-vo2 , il nuovo trigger trasfusionale
2012 anemo   giradis -  adeguatezza do2-vo2 , il nuovo trigger trasfusionale2012 anemo   giradis -  adeguatezza do2-vo2 , il nuovo trigger trasfusionale
2012 anemo giradis - adeguatezza do2-vo2 , il nuovo trigger trasfusionale
 
Una Anziana Stanca e con i Crampi in Pronto Soccorso
Una Anziana Stanca e con i Crampi in Pronto SoccorsoUna Anziana Stanca e con i Crampi in Pronto Soccorso
Una Anziana Stanca e con i Crampi in Pronto Soccorso
 
Giornate Nefrologiche Pisane 2009 Marangella
Giornate Nefrologiche Pisane 2009 MarangellaGiornate Nefrologiche Pisane 2009 Marangella
Giornate Nefrologiche Pisane 2009 Marangella
 
2 diabete
2 diabete2 diabete
2 diabete
 
2014 orthopea milano - pavesi - il trigger trasfusionale nel postoperatorio q...
2014 orthopea milano - pavesi - il trigger trasfusionale nel postoperatorio q...2014 orthopea milano - pavesi - il trigger trasfusionale nel postoperatorio q...
2014 orthopea milano - pavesi - il trigger trasfusionale nel postoperatorio q...
 
2012 anemo allaria - monitoraggio della volemia nel perioperatorio
2012 anemo   allaria - monitoraggio della volemia nel perioperatorio2012 anemo   allaria - monitoraggio della volemia nel perioperatorio
2012 anemo allaria - monitoraggio della volemia nel perioperatorio
 
Surrene
SurreneSurrene
Surrene
 
10 rene
10 rene10 rene
10 rene
 
pressione arteriosa
 pressione  arteriosa pressione  arteriosa
pressione arteriosa
 
BILATERAL TIBIAL ARTERY ANEURYSMS
BILATERAL TIBIAL ARTERY ANEURYSMSBILATERAL TIBIAL ARTERY ANEURYSMS
BILATERAL TIBIAL ARTERY ANEURYSMS
 
Rotunno Sara. Gestione dello scompenso cardiaco: Caso clinico con Televoter. ...
Rotunno Sara. Gestione dello scompenso cardiaco: Caso clinico con Televoter. ...Rotunno Sara. Gestione dello scompenso cardiaco: Caso clinico con Televoter. ...
Rotunno Sara. Gestione dello scompenso cardiaco: Caso clinico con Televoter. ...
 

More from Medicina Geriatrica Zanocchi

Scompenso cardiaco nell'anziano. Dott. Mauro Zanocchi
Scompenso cardiaco nell'anziano. Dott. Mauro ZanocchiScompenso cardiaco nell'anziano. Dott. Mauro Zanocchi
Scompenso cardiaco nell'anziano. Dott. Mauro ZanocchiMedicina Geriatrica Zanocchi
 
Ricovero ospedaliero e declino funzionale. Dott. Mauro Zanocchi
Ricovero ospedaliero e declino funzionale. Dott. Mauro ZanocchiRicovero ospedaliero e declino funzionale. Dott. Mauro Zanocchi
Ricovero ospedaliero e declino funzionale. Dott. Mauro ZanocchiMedicina Geriatrica Zanocchi
 

More from Medicina Geriatrica Zanocchi (17)

Scompenso cardiaco nell'anziano. Dott. Mauro Zanocchi
Scompenso cardiaco nell'anziano. Dott. Mauro ZanocchiScompenso cardiaco nell'anziano. Dott. Mauro Zanocchi
Scompenso cardiaco nell'anziano. Dott. Mauro Zanocchi
 
Consenso informato. Dott. Mauro Zanocchi
Consenso informato. Dott. Mauro ZanocchiConsenso informato. Dott. Mauro Zanocchi
Consenso informato. Dott. Mauro Zanocchi
 
Immagini capillaroscopia. Dott. Mauro Zanocchi
Immagini capillaroscopia. Dott. Mauro ZanocchiImmagini capillaroscopia. Dott. Mauro Zanocchi
Immagini capillaroscopia. Dott. Mauro Zanocchi
 
Stiffness arterioso. Dott. Mauro Zanocchi
Stiffness arterioso. Dott. Mauro ZanocchiStiffness arterioso. Dott. Mauro Zanocchi
Stiffness arterioso. Dott. Mauro Zanocchi
 
Politerapia. Dott. Mauro Zanocchi
Politerapia. Dott. Mauro ZanocchiPoliterapia. Dott. Mauro Zanocchi
Politerapia. Dott. Mauro Zanocchi
 
Ricovero ospedaliero e declino funzionale. Dott. Mauro Zanocchi
Ricovero ospedaliero e declino funzionale. Dott. Mauro ZanocchiRicovero ospedaliero e declino funzionale. Dott. Mauro Zanocchi
Ricovero ospedaliero e declino funzionale. Dott. Mauro Zanocchi
 
Embolia polmonare. Dott. Mauro Zanocchi
Embolia polmonare. Dott. Mauro ZanocchiEmbolia polmonare. Dott. Mauro Zanocchi
Embolia polmonare. Dott. Mauro Zanocchi
 
Stenosi carotidea. Dott Mauro Zanocchi
Stenosi carotidea. Dott Mauro ZanocchiStenosi carotidea. Dott Mauro Zanocchi
Stenosi carotidea. Dott Mauro Zanocchi
 
Doppler transcranico. Dott. Mauro Zanocchi
Doppler transcranico. Dott. Mauro ZanocchiDoppler transcranico. Dott. Mauro Zanocchi
Doppler transcranico. Dott. Mauro Zanocchi
 
Sincope. Dott. Mauro Zanocchi
Sincope. Dott. Mauro ZanocchiSincope. Dott. Mauro Zanocchi
Sincope. Dott. Mauro Zanocchi
 
Vertigine. Dott. Mauro Zanocchi
Vertigine. Dott. Mauro ZanocchiVertigine. Dott. Mauro Zanocchi
Vertigine. Dott. Mauro Zanocchi
 
Fotopletismografia. Dott. Mauro Zanocchi
Fotopletismografia. Dott. Mauro ZanocchiFotopletismografia. Dott. Mauro Zanocchi
Fotopletismografia. Dott. Mauro Zanocchi
 
I disturbi del sonno. Dott. Mauro Zanocchi
I disturbi del sonno. Dott. Mauro ZanocchiI disturbi del sonno. Dott. Mauro Zanocchi
I disturbi del sonno. Dott. Mauro Zanocchi
 
Farmaci e anziani. Dott. Mauro Zanocchi
Farmaci e anziani. Dott. Mauro ZanocchiFarmaci e anziani. Dott. Mauro Zanocchi
Farmaci e anziani. Dott. Mauro Zanocchi
 
Casi clinici delirium. Dott. Mauro Zanocchi
Casi clinici delirium.  Dott. Mauro ZanocchiCasi clinici delirium.  Dott. Mauro Zanocchi
Casi clinici delirium. Dott. Mauro Zanocchi
 
Cadute ed equilibrio. Dott. Mauro Zanocchi
Cadute ed equilibrio. Dott. Mauro ZanocchiCadute ed equilibrio. Dott. Mauro Zanocchi
Cadute ed equilibrio. Dott. Mauro Zanocchi
 
Cadute. Dott. Mauro Zanocchi
Cadute. Dott. Mauro ZanocchiCadute. Dott. Mauro Zanocchi
Cadute. Dott. Mauro Zanocchi
 

Disidratazione - Dott. Mauro Zanocchi

  • 2. Caso clinicoCaso clinico (( B. M. di anni 77 ) Trasportato in P. S. a causa dell’insorgenza da circa 24 ore di uno stato soporoso Da una settimana, tosse stizzosa, astenia generalizzata, mialgie diffuse, febbre continua (38-39) Da 1 giorno ha iniziato terapia con cefalosporine Condizioni funzionali premorbose: indipendente nelle ADL e IADL, cognitivamente integro Patologie anamnestiche: affetto da diabete mellito, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica Condizioni funzionali attuali: dipendente in alcune funzioni ADL e dipendente alle IADL In terapia con : 20 mg enalapril , 100 mg ASA, 25 mg furosemide , dieta diabetica All’esame obiettivo Soporoso P.A. 95/70 mmHg, FC 130/min FR 30 atti/min Saturazione O2 92% peso 78/Kg, alt.167 cm cute e mucose asciutte cianosi delle mucose giugulari piane ottusità polmonare base dx
  • 3. Primi esami:Primi esami: Glicemia con reflettometro maggiore di 400 mg/dl Nelle urine assenti corpi chetonici Elettrocardiogramma: Tachicardia sinusale e T invertita e simmetrica nelle derivazioni laterali (invariato rispetto al precedente) Terapia iniziale: Soluzione fisiologia 1 L nella prima ora O2 a 2L / min con occhialini Bolo di 8 U insulina actrapid ev (1 U / 10 Kg) + infusione di 5 U / h (0,6U / 10 Kg/ ora) Viene posizionato catetere vescicale
  • 4. Arrivano dopo circa 1 ora gli esami urgentiArrivano dopo circa 1 ora gli esami urgenti Emogasanalisi arteriosa pH 7,25 v.n. 7,36-7,44 PO2 65 mmHg v.n. 80-105 mmHg PCO2 44 mmHg v.n. 38-42 mmHg HCO3- 17 mEq/l v.n. 25 ± 2 mEq/l Altri esami Cloremia 106 mEq/l v.n. 95-105 mEq/l Sodiemia 145 mEq/l v.n. 135-145 mEq/l Potassiemia 4,7 mEq/l v.n. 3,5-5,1 mEq/l Glicemia 844 mg/dl v.n. 70-110 mg/dl Azotemia 65 mg/dl v.n. 30-50 mg/dl Creatininemia 1,4/mg/dl v.n. 0,6-1,4 mg/dl Ematocrito 50% v.n. 36-46 % Globuli bianchi 12.400/mmc v.n. 3600-9600 Esame urine Corpi chetonici assenti
  • 5. Nel nostro paziente la stato diNel nostro paziente la stato di disidratazione e l’iperglicemiadisidratazione e l’iperglicemia orienta verso il calcoloorienta verso il calcolo dell’osmolarità plasmaticadell’osmolarità plasmatica
  • 7. Filtrazione nei capillari pressione netta = pressione idrostatica + pressione colloido-osmotica PN = ∆P- ∆Π ∆P= ∆Π= ∆P ∆Π ∆P > ∆Π ∆P = ∆Π ∆P < ∆Π
  • 8. EQUILIBRIO OSMOTICOEQUILIBRIO OSMOTICO INTRA EXTRA L’H2O SI SPOSTA DALL’AMBIENTE IPOTONOCO A QUELLO RELATIVAMENTE IPERTONICO 28 L 14 L
  • 9. OSMOLARITA’,OSMOLARITA’, OSMOLALITA’,TONICITA’OSMOLALITA’,TONICITA’ Osmolarità: determinata dal numero di molecole presenti in 1 L di soluzione. Osmolalità: concentrazione delle molecole per L di solvente (acqua plasmatica) Tonicita’: detto delle particelle attive Plasma : Osmolarità= 275-290 mOsm/l (2 Na+) + Gluc (mg/dl)/ 18) + azoto ureico (mg/dl)/ 2,8
  • 10. Il calcolo dell’osmolarità plasmatica e dell’osmolaritàIl calcolo dell’osmolarità plasmatica e dell’osmolarità plasmatica efficace nel paziente in questioneplasmatica efficace nel paziente in questione Osmolarità plasmaticaOsmolarità plasmatica 2 x Na+ + Glicemia / 18 + azotemia / 2.8 144 x 2 + 844/18 + 63/2.8 = 288 + 47+23.2 = 378 mOsm / l (v.n. 275 – 290) Osmolarità plasmatica efficaceOsmolarità plasmatica efficace non considera i soluti che passano liberamente i compartimenti intra ed extracellulari (come l’azoto); dato che la potassiemia influenza poco la formula include solo sodiemia e glicemia 2 x Na+ + Glicemia / 18 144 x 2 + 844/18 = 288 + 47 = 355 mOsm / l (v.n. 275 – 290)
  • 11. Arieff AI, et al. Kidney Int 1976;10(1):104-16. Variazioni dello stato di coscienza in relazione all’osmolalità plasmatica
  • 12. Arriva il dato dell’osmolaritàArriva il dato dell’osmolarità misurata dall ‘osmometro = 392misurata dall ‘osmometro = 392 Nel nostro paziente 392 – 378= 14 mmOsm
  • 13. Cause di elevato gap osmolareCause di elevato gap osmolare Mgnesio Eccesso di Alcol o di farmaci Mannitolo glicerolo Avvelenamento con Glicoli acidosi lattica Grave insufficienza renale senza dialisi Gap osmolale = osmolarità misurata – osmolarità calcolata Osmolalità calcolata = 2 Na + glucosio / 18 + Urea / 2,8
  • 14. Al nostro paziente viene richiesto anche la lattacidemia:Al nostro paziente viene richiesto anche la lattacidemia: 6,5 mmol (vn < 2,5 mmol / L)
  • 15. Clinica  Respiro (profondo) di Kussmaul (= meccanismo di compenso)  Diagnosi — clinica + emogasanalisi — HCO3 – diminuito — compenso con diminuzione della PCO2 — pH normale (compensato) o diminuito (scompensato) — in base ai dati di Cl– e gap anionico si hanno 2 quadri: • acidosi normocloremica con gap anionico aumentato: ad es. acidosi da addizione o ritenzione e consumo di bicarbonati • acidosi ipercloremica con gap anionico normale: ad es. vomito biliare , fistole biliari , con perdita di bicarbonati • Il vomito gastrico butta fuori Cl - e H+ (alcalosi per meno H+ e risparmio HCO3- che non tamponano più gli H+ (alcalosi metabolica ipocloremica con GAP anionico normale). ACIDOSI METABOLICAACIDOSI METABOLICA
  • 16. Composizione ionica del plasma: Formula di calcolo semplificata: gap anionico Na+ – (Cl + HCO3 ) Valore normale: 12 ± 4 mEq / l Composizione ionica del plasma:
  • 17. Calcolo del gap anionico nel paziente in questioneCalcolo del gap anionico nel paziente in questione Il valore del gap anionico si eleva perché un anione (il bicarbonato) viene consumato per tamponare l’eccesso di acidi (H+) Nel nostro paziente: Na+ – (Cl + HCO3 ) 144 – (108 + 17) = 19 Il consumo dei bicarbonati quindi aumenta il gap anionico pertanto il decremento dei bicarbonati sarà ad esso proporzionale Nel nostro paziente: eccesso di gap = 19 – 12 = 7 Deficit di bicarbonati = 24 – 17 = 7 Il rapporto di 1 ± 1 sta ad indicare una acidosi non complicata
  • 18. Calcolo dell’appropriatezza del decremento dellaCalcolo dell’appropriatezza del decremento della PCOPCO22 La formula di Albert : PCO2 (mmHg) = (1,5 x HCO3-) + 8 ± 2 Sono necessari 12-36 ore affinchè i meccanismi di compenso respiratori diventino operativi Nel nostro paziente che ha una PCO2 di 44 mmHg il valore atteso sarebbe: (1,5 x 17) + 8) ± 2 = 31 – 35 mmHg Quindi il decremento della PCO2 non è appropriato ed il compenso respiratorio inefficace
  • 19. Il calcolo della sodiemia corretta nel paziente in questioneIl calcolo della sodiemia corretta nel paziente in questione Il glucosio in qualità di soluto sposta l’acqua dal compartimento intra a quello extracellulare. Ciò causa una diluizione della sodiemia e si può verificare una iponatriemia. Il sodio corretto consente di determinare il grado di disidratazione causato dall’iperglicemia. Più elevato è il sodio corretto, più importante è il deficit di acqua, anche quando la sodiemia misurata sia bassa. Ogni 100 mg/dl di glicemia oltre i 100 riducono la sodiemia di 1,6 mEq/l. Quindi nel nostro paziente: Sodiemia corretta = (glicemia – 100) (1,6) / 100 + sodiemia misurata = (844-100)(1,6)/100 + 144 = 156 mEq/L Nel nostro caso la sodiemia corretta è superiore al normale, il che vuol dire che il deficit di acqua è importante. Il sodio corretto deve essere utilizzato per calcolare il deficit di acqua ma per il calcolo del gap anionico va utilizzato quello misurato
  • 21. Rx Torace del nostro paziente :Rx Torace del nostro paziente : Esteso processo broncopneumonico acuto in campo medio basale Dx
  • 22. Proseguimento della terapia del nostro paziente:Proseguimento della terapia del nostro paziente: Ossigeno terapia a basso flusso Antibiotici: continua cefalosporine Fisiologica: 1 L per la 2 ora ½ L/h per le successive 6 ore In seguito 250 ml/h, a seconda dello stato clinico e della diuresi Potassio 5 mEq/h Insulina: infusione di 5 U /h Seleparina 0,6 sc Monitoraggio della glicemia ogni ora Ogni 2-4 ore frequenza cardiaca e respiratoria, PAOS, temperatura, Azotemia, sodiemia, potassiemia, EGA, lattacidemia, diuresi
  • 23. Emogasanalisi arteriosa pH 7,38 v.n. 7,36-7,44 PO2 91 mmHg v.n. 80-105 mmHg PCO2 39 mmHg v.n. 38-42 mmHg HCO3- 22 mEq/l v.n. 25 ± 2 mEq/l Cloremia 105 mEq/l v.n. 95-105 mEq/l Sodiemia 139 mEq/l v.n. 135-145 mEq/l Potassiemia 4,5 mEq/l v.n. 3,5-5,1 mEq/l Glicemia 284 mg/dl v.n. 70-110 mg/dl Azotemia 45 mg/dl v.n. 30-50 mg/dl Creatininemia 1,1 /mg/dl v.n. 0,6-1,4 mg/dl Ematocrito 43 % v.n. 36-46 % Globuli bianchi 10.400/mmc v.n. 3600-9600 PAOS 120 / 70 Frequenza cardiaca 100 Dopo 12 ore gli esami di laboratorio sono i seguentiDopo 12 ore gli esami di laboratorio sono i seguenti
  • 24. Lo stato di disidratazione del nostro pazienteLo stato di disidratazione del nostro paziente era facile da diagnosticare ma difficile daera facile da diagnosticare ma difficile da gestiregestire …….. lo stato di disidratazione.. lo stato di disidratazione riveste sempre una notevole complessità clinica Chassagne et al J. Am. Geriatr. Soc 2006
  • 25. Fabbisogno giornaliero di liquidiFabbisogno giornaliero di liquidi Perdita urinaria 1000-1500 ml (uomo di 70 kg ca.) Perdite fecali 100 – 200 ml Perdite insensibili 1000 ml 300 ml per traspirazione cutanea (sol. salina) 700 dai polmoni (acqua pura di evaporazione) Perdite correnti Fino a 500 ml di aumento di perdite insensibili per ogni 1°C di febbre 500-1500 ml extra per sudorazione 1 ml per ogni ml di perdite di liquidi gastrointestinali
  • 26. Volume  (ml/24h) Composizione (mEq/l) Na+ K+ Cl- HCO3- Sudore 100-200 50-80 5 40-85 - Saliva 1.500 10 30 10 10-20 Fluidi gastrici 2.500 10-115 1-35 90-150 0-15 Bile 500 130-160 3-12 90-120 40-50 Fluidi pancreatici 700 115-150 3-8 55-95 60-120 Fluidi intestinali 3.000 Digiuno 85-150 2-10 45-125 - Ileo 85-150 3-10 60-130 - Feci Normali 100 5 50 5 - Diarrea 130 20 100 50 composizione elettrolitica dei fluidi organicicomposizione elettrolitica dei fluidi organici
  • 27. Entrate NaCl Necessario 5 – 6 g In pratica ~7 - 12 g 2,5 g di NaCl = 1g di Na Da ~ 3 - 6 g di Na 1g di Na = 43 mEq Entrate nella normale alimentazione 130 a 260 mEq di Na 1 cucchiaino da caffe = 6,5 g di NaCl (279 mEq di NaCl) 2,6 g di Na (111 mEq di Na ) Uscite NaCl Perspiratio insensibilis e feci 10-30 mEq Sudore 12-25 mEq Urine 30-180 mEq Bilancio sodioBilancio sodio
  • 28. Osmocettori SNC Rilascio ADH antidiuresi Rissparmio acqua Volume circolante 1-2% osmolalità F extracellulari 5-7% volume circolante Barocettori Angiotensina II sete Assunzione acqua Osmolarità F extra
  • 29. ADH Assente ADH presente
  • 30. Soluzioni comunemente usate e disponibiliSoluzioni comunemente usate e disponibili in commercio e loro contenuto di sodio.in commercio e loro contenuto di sodio.
  • 31. Volumi di distribuzione di 1 litro di fisiologica.Volumi di distribuzione di 1 litro di fisiologica.
  • 32. Volumi di distribuzione di 1 litro di glucosata.Volumi di distribuzione di 1 litro di glucosata.
  • 35. Disidratazione isotonicaDisidratazione isotonica (Perdita isotonica di sodio e acqua extracellulare) — Perdite renali: • perdite renali primitive: fase poliurica dell’insufficienza renale acuta e cronica, “salt-losing nephritis”. • perdite renali secondarie: terapia con diuretici, malattia di Addison. — Perdite extrarenali: • perdite intestinali: vomito, diarrea, fistole • perdite dal comparto transcellulare (pancreatiti, peritoniti, occlusioni intestinali) • perdite attraverso la cute: ustioni Clinica Sintomi da ipovolemia: sete , tachicardia, ipotensione, shock, oliguria Laboratorio • aumento di ematocrito, emoglobina, proteine totali • osmolalità plasmatica e natriemia normali • aumento del peso specifico dell’urina (con funzione renale normale)
  • 36. Disidratazione ipotonicaDisidratazione ipotonica (Perdita di sali > perdita di acqua → disidratazione  extracellulare, edema intracellulare) Eziologia Come nella disidratazione isotonica  e spesso con apporto eccessivo di acqua priva di Sali Patogenesi La diminuzione del volume extracellulare comporta, mediante secrezione di ADH, una ritenzione idrica renale L’iposodiemia comporta un aumento del liquido intracellulare con sintomi cerebrali Clinica — sintomi da ipovolemia (come nella disidratazione isotonica) con marcata tendenza al collasso — sintomi cerebrali: torpore psichico, psicosi, convulsioni Laboratorio • emoglobina, ematocrito e proteine sieriche aumentate • natriemia e osmolalità plasmatica diminuite • Na+ urinario < 20 mmol/l in caso di perdite extrarenali • Na+ urinario > 20 mmol/l in caso di perdite renali Siamo nell’ambito delle………………………….
  • 37. Ipervolemiche (LEC ) scompenso cardiaco congestizio cirrosi epatica incongrua somm. di liquidi s. nefrosica IpovolemicheIpovolemiche (LEC )(LEC ) perdite extrarenali vomito/diarrea ustioni estese Na(u) <20 mEq/l perdite renali abuso di diuretici nefropatie con perdita di Na Na(u) > diuretici osmotici 20 mEq/l insuff. Surrenalica Normovolemiche (LEC=) insuff. tiroidea o surrenalica SIADH IponatremiaIponatremia
  • 38. Disidratazione ipertonicaDisidratazione ipertonica (Deficit di acqua libera con diminuzione del volume intra- ed extracellulare) Eziologia • mancato o insufficiente apporto idrico (sete) • perdite di acqua da: cute (sudorazione), polmoni (iperventilazione), reni (coma diabetico, diabete insipido), tratto gastro intestinale • iatrogena (eccessivo apporto di liquidi osmo-attivi) Patogenesi gradiente osmotico → deficit di acqua intracellulare sintomi relativamente modesti da ipovolemia tutte le cellule perdono acqua, anche gli eritrociti → ↓ volume ↓ Clinica ematocrito aumenta relativamente poco • sete intensa • cute secca e grinzosa, mucose secche • febbre • torpore psichico, stato confusionale • oliguria. Nota: circolazione stabile relativamente a lungo Laboratorio • ematocrito, emoglobina, proteine sieriche aumentati • osmolalità plasmatica e natriemia aumentate • osmolalità dell’urina aumentata nei pazienti con funzionalità renale normale • osmolalità dell’urina diminuita (< osmolalità plasmatica) nel diabete insipido. Analogamente alla disidratazione ipotonica qua siamo nell’ambito delle ………………..
  • 39. PERDITA D’ACQUA ACQUA PURA ♦ Aumentata perdita insensibile di acqua (cute e respirazione) ♦ Perdita dello stimolo della sete ♦ Diabete insipido centrale Post traumatico , Causato da tumori, cisti , tubercolosi, sarcoidosi, Idiopatic0, istiocistosi Causato da aneurismi, meningiti, encefaliti, sindrome di G. Barrè Causato da ingestione di etanolo ♦ Diabete insipido renale congenito ♦ Diabete insipido renale acquisito Causato da malattie renali (es. rene policistico) Causato da ipercalcemia o ipokaliemia Causato da farmaci (litio, tetracicline, foscarnet, anfotericina B) - LIQUIDI IPOTONICI ♦ Cause renali Diuretici dell’ansa Diuresi osmotica Uropatia ostruttiva Malattia renale intrinseca Fase poliurica di una necrosi tubulare acuta ♦ Cause gastrointestinali AUMENTO DI SODIO • Infusione di soluzione salina ipertonica • Somministrazione di bicarbonato di sodio • Compresse di sodio • Ingestione di acqua di mare • Dialisi ipertonica • Iperaldosteronismo primario • Sindrome di Cushing IpernatriemiaIpernatriemia
  • 40. le cellule riducono il loro volume a causa della perdita osmotica di acqua entro poche ore aumento intracellulare disoluto costituito da ioni inorganici (Na, K, ) 1– 2 giorni produzione di “osmoli idiogeniche” quali inositolo betaina e glutamina L’aumento di questi soluti indeterminati serve a proteggere il volume delle cellule cerebrali da ulteriore disidratazione. Questo effetto protettivo iniziale può diventare deleterio durante la correzione dell’ipersodiemia se questa viene ridotta troppo rapidamente, non dando il tempo alle cellule del cervello di dissipare le osmoli idiogeniche La mancata riduzione di queste osmoli, porta, per effetto osmotico, ad un passaggio rapido ed eccessivo di acqua in sede intracellulare causando edema cerebrale La risposta delle cellule allo stato di iperosmolarità
  • 42. Principi generali di terapia (1)Principi generali di terapia (1) Comprensione e l’eliminazione della causa che ha portato al disturbo elettrolitico: la sospensione della terapia diuretica in atto, il blocco delle perdite gastrointestinali, il controllo della febbre, la riduzione dell’iperglicemia (che causa glicosuria e quindi diuresi osmotica con perdita di acqua libera). Correzione in tempi rapidi, se indicato dalla gravità dei sintomi neurologici e dalla rapidità con cui si sono instaurati, (facendo attenzione a variare la sodiemia di circa 1-2 mEq/l per ora) nei pazienti in cui le alterazioni si sono sviluppate in poche ore Correggere la concentrazione di sodio a non più di 0,5 mEq/l per ora se l’ alterazione si è instaurata in modo graduale La concentrazione di sodio da raggiungere è di circa 125 mEq/l. Nella ipernatremia severa (> 170 mEq/l) il rientro nei valori normali non
  • 43. È indicato utilizzare la soluzione salina allo 0,9% solo nei casi in cui vi sia una compromissione del circolo da ipovolemia. La soluzione salina da utilizzare non dovrebbe, come si dice, essere “isotonica al medico” ma al LEC del paziente e quindi, SE IL PAZIENTE è DISIDRATATO CON SEGNI DI GRAVE IPOVOLEMIA (ad esempio 60 di PAOS e 140 di FC/Min) E HA UNA SODIEMIA DI 180, IL PRIMO APPROCCIO è UTILIZZARE una soluzione contenente 180 mEq/l di sodio, vale a dire una soluzione salina all’1% perché, relativamente alla paziente, la soluzione fisiologica (0,9%) è ipotonica. Questo nelle prime 1 - 2 0re. Poi si pensera a correggere l’alterazione idro- elettrolitica Nella terapia dell’ipersodiemia, in assenza di ipovolemia, è indicata la sola somministrazione di liquidi ipotonici, con l’infusione di soluzione di sodio-cloruro allo 0,2% o allo 0,45% o soluzione glucosata al 5%. Una buona regola da seguire è che quanto più ipotoniche sono le soluzioni, Principi generali di terapia (2)Principi generali di terapia (2)
  • 44. La correzione può essere fatta anche per os utilizzando un sondino naso gastrico. È possibile e opportuno utilizzare delle formule per la correzione della sodiemia. Una molto pratica è quella proposta da Adrogue (1997,2000,2000),(1997,2000,2000), dove i termini da conoscere sono la concentrazione di sodio nel plasma (in mEq/l) e la concentrazione del sodio nella soluzione che si intende infondere (sempre in mEq/l). QUINDI LA FORMULA ESPRIME DI QUANTO DOREBBE VARIARE LA SODIEMIA IN QUEL DATO PAZIENTE INFONDENDO 1 LITRO DELLA SOLUZIONE CHE HO SCELTO variazione della sodiemia = (Sodiemia del paziente - mEq infuso per litro di soluzione) / Acqua totale corporea + 1 Principi generali di terapia (3)Principi generali di terapia (3)
  • 45. • Ad esempio: paziente anziana con una sodiemia di 180 mEq/l e peso di 60 Kg • mEq di sodio per litro di soluzione glucosata al 5% = 0 mEq/l • acqua totale corporea (0,45 x 60 kg.) + 1 = 27 + 1 = 28 Pertanto: • riduzione della sodiemia 180 – 0 = 6,4 mEq 28 Nella nostra paziente, un litro di glucosata al 5% farà scendere la sodiemia di 6,4 mEq. Se si desidera ridurla di 0,5 mEq all’ora, basterà applicare una semplice proporzione: 1000 ml : 6,4 = x : 0,5 da cui risulta che la velocità di infusione dovrà essere di 78 ml/ora. Principi generali di terapia (4)Principi generali di terapia (4)
  • 46. La sodiemia va fatta scendere lentamente, perché la rapida reidratazione determina rapida espansione del volume intracellulare, in particolare delle cellule del sistema nervoso con conseguente edema cerebrale. I controlli della sodiemia e della potassiemia, nelle prime 12-24 ore, devono essere eseguiti ogni ~ 3 ore. La normalizzazione della sodiemia non dovrebbe avvenire prima di 48- 72, quando la sodiemia di partenza è > 170 mEq/l. Principi generali di terapia (5)Principi generali di terapia (5)
  • 47. • Se devo espandere il LEC: utilizzo la soluzione salina isotonica o un colloide. • Se devo espandere il LIC: senza espandere eccessivamente il LEC (es. ipersodiemia da perdita di acqua libera) utilizzo soluzione glucosata al 5%. Appena introdotta è isotonica al plasma e si evita la lisi osmotica dei globuli rossi. Il glucosio non viene metabolizzato istantaneamente. Metabolizzato ad una velocità di 0,2g/kg/ora, (in una persona di 70 kg vengono metabolizzati circa 14 g di glucosio/ora) Per evitare le gravi conseguenze di un iperglicemia che si aggiunge ad un’ipersodiemia, si ritiene che la velocità di infusione di una glucosata al 5% in una persona di 70 kg non debba superare i 300 ml/ora. È opportuno che la glicemia non superi i 180 mg/dl. L’utilizzo dalla soluzione glucosata al 5% nel trattamento della ipersodiemia potrebbe portare ad acidosi lattica intracerebrale, con aumento della mortalità (raro) • Se devo espandere sia il LEC che il LIC: in presenza di un deficit di acqua e sale (ipersodiemia da pedita di liquidi ipotonici) utilizzo soluzione salina allo 0,45% che si distribuisce (per 1 L) come segue : - 500 si comportano come se fosse fisiologica e rimangono nel LEC - i restanti 500, si comportano come acqua libera, 2/3 nel LIC e 1/3 nel LEC. oppure una soluzione costituita da 1/3 di soluzione salina allo 0,9% e da 2/3 di soluzione Principi generali di terapia (6)Principi generali di terapia (6)
  • 48. Non esiste una definizione universale Una definizione proposta è “la rapida perdita di peso superiore al  3% del peso di partenza”.  La disidratazione è stata anche definita come un’ alterazione di  acqua/elettroliti che insorge sia per una deplezione di acqua  che per  una deplezione di sodio laddove vi sia anche una perdita  di acqua.  In termini biochimici la disidratazione è più spesso definita come  una condizione nella quale l’osmolarità del sodio sierico è uguale  o superiore a 148 mmol/L e/o il rapporto tra azotemia e  creatininemia sia superiore o uguale a 25.  Definizione di disidratazioneDefinizione di disidratazione Weimberg AD. JAMA 1995 Vivanti A. Arch. Gerontol. Geriatr. 2008
  • 49. Prevalenza di disidratazione nell’anzianoPrevalenza di disidratazione nell’anziano Disidratazione presente nel 7% delle cause di ricovero ospedaliero in soggetti con età >65 anni con degenza media 14 giorni In RSA nei pazienti febbrili, 60% ha ipernatriemia o aumentato rapporto azotemia/creatininemia vs 5% popolazione di controllo In RSA in pazienti febbrili con alterazioni dell’introito di acqua: prevalenza di disidratazione 82% Nostri dati, prevalenza (DRG) dell’ 1,6 % (2373 pz.) Wotton K. Et. Al. Ontemp Nurse 2008 Vivanti A. et al Arch. Gerontol. Geriatr. 2008
  • 50. Modificazioni età correlata dell’omeostasi dei liquidiModificazioni età correlata dell’omeostasi dei liquidi I livelli sierici basali degli elettroliti , l’osmolarità e la secrezione di ADH non si modificano con l’età Con l’invecchiamento si determina un calo dell’acqua corporea Dopo infusione di soluzione salina ipertonica, la soglia di secrezione dell’ADH non si modifica con l’età sino a 66 anni, dopo tende ad essere tarata verso valori osmolari più bassi, la risposta vasopressinica maggiore nei più amziani Dopo deplezione idrica negli anziani sono stati osservati livelli di ADH più elevati anche se ad osmolarità tendenzialmente superiori Nell’età avanzata lo stimolo volume-pressione determina meno facilmente rilascio di ADH In seguito a deplezione di H2O o infusione di una soluzione salina ipertonica i meccanismi soggettivi di controllo della sete e quelli obiettivi di assunzione idrica sono ridotti Calo dei livelli plasmatici di renina angiotensina Alterazione della funzione barocettoriale Dopo privazione di acqua i giovani sono in grado di ridurre la diuresi a 0,5 ml/min ed incrementare l’osmolarità urinaria sino a 1100; gli anziani possono contrarre la diuresi sino ad un massimo di 1 ml/min e l’osmolarità delle urine sino a 882 Contrastanti sono i dati di riduzione dell’osmolarità dopo ADH Moderata difficoltà età dipendente nell’escrezione dell’acqua libera dopo carico di H2O Aumento fattore natriuretico atriale (Hazard 2003)
  • 51. Gary Egan 2007 Proceedings of the National Academy of Sciences La corteccia cingolata medianaLa corteccia cingolata mediana  Dopo infusione  di  una soluzione salina in giovani ed anziani, la corteccia cingolata mediana (PET),  si attiva prima e rimane attiva nei giovani  per  piu' tempo rispetto agli anziani.   Negli anziani resta “accesa”  solo transitoriamente per un tempo breve. Il livello di attivazione di questa regione e' tanto maggiore quanto piu' l'individuo beve.  “E' dunque probabile che disfunzioni di questa regione cerebrale dovute all'eta' siano alla base del fatto che gli anziani bevono meno” 
  • 52. FATTORI DI RISCHIO DI DISIDRATAZIONEFATTORI DI RISCHIO DI DISIDRATAZIONE IN ANZIANI ISTITUZIONALIZZATI IN ANZIANI ISTITUZIONALIZZATI  Omnibus Budget Reconciliation Act (OBRA) 19901990  Minimum data set (MSD)  - Deterioramento dello stato cognitivo negli ultimi 90 giorni  - Incapacità ad assumere medicinali.  - Infezione delle vie urinarie negli ultimi 30 giorni.  - Diarrea.  - Capogiri e vertigini.  - Febbre.  - Sanguinamento occulto.  - Vomito.  - Perdita di peso.  - Insufficiente assunzione di liquidi.  - Incapacità ad assumere più del 25% del vitto giornaliero.  - Uso di diuretici e lassativi.  - Diabete mellito scompensato.  - Disfagia.  - Storia precedente di disidratazione.
  • 53. FISIOLOGICI • Età 85 • Sesso femminile •Modificazioni età correlate dell’omeostasi idro-salina FUNZIONALI • Ridotta mobilità •Problemi di comprensione e comunicazione •Introduzione giornaliera di liquidi < 1500 ml •Perdita della destrezza manuale •Insufficienza o incapacità di autovalutazione AMBIENTALI • Ospedalizzazione • Insufficiente assistenza • situazioni climatiche MALATTIE • M. di Alzheimer ed altre demenze o comorbidità grave (> 4 malattie) • Perdita di liquidi (diarrea, febbre, vomito, sanguinamento, tachipnea, poliuria, decubiti, ustioni) • Ridotto introito (disfagia, anoressia, stato confusionale, paura di incontinenza, depressione) • Pregresso episodio di disidratazione • Iatrogene - farmaci (lassativi, diuretici, sali di litio, ipnotici) - alimentazione con eccesso di proteine - restrizione dell’apporto di liquidi e Sali - digiuno per preparazione ad indagini diagnostiche Rikkert M 1998 FATTORI DI RISCHIO DI DISIDRATAZIONEFATTORI DI RISCHIO DI DISIDRATAZIONE
  • 54. Più frequenti fattori di rischio di disidratazionePiù frequenti fattori di rischio di disidratazione (Nostri dati 2373 pz. Ricoverati)(Nostri dati 2373 pz. Ricoverati) Sesso femminile 1.3 (0.89 – 2.60) Età > 85 anni 1.8 (1.06 – 3.21) > 4 patologie 2.3 (1.07 – 4.10) >4 farmaci 1.9 (0.98 -4.13) Allettamento 2.6 (1.21 – 7.8) Assunzione di lassativi 1.12 (1-01 – 4.1) Presenza di patologie croniche 4.5 (1.6 – 8.21) RR (I.C)
  • 55. DIMINUITO INTROITO DI LIQUIDI NEIDIMINUITO INTROITO DI LIQUIDI NEI SOGGETTI ANZIANISOGGETTI ANZIANI LIMITATO ACCESSO AI FLUIDI Restrizioni fisiche Diminuita mobilità Diminuita capacità visiva RESTRIZIONE DI FLUIDI-ALTERAZIONE DEL SENSORIO Diminuzione del livello di coscienza (sedativi, neurolettici, narcotici, insulti strutturali e metabolici del SNC, malattie febbrili) demenza, delirio, manie, psicosi, depressione PATOLOGIE GASTROINTESTINALI Disturbi della deglutizione Occlusioni intestinali ALTERAZIONE DEL MECCANISMO DELLA SETE -Adipsia primaria -Adipsia secondaria a farmaci (es. glicosidi cardiaci) -Associata a patologia focale del SNC Mader S.L 1998
  • 56. Farmaci che possono centrare con la disidratazioneFarmaci che possono centrare con la disidratazione 1. alterano l’idratazione e l’equilibrio elettrolitico: diuretici, in particolare quelli dell’ansa (furosemide); 2. alterano la funzionalità renale: FANS tradizionali e non (Coxib), salicilati (a dosi superiori a 500 mg/die), ACE-inibitori, sartani, alcuni antibiotici (specie i sulfamidici), alcuni antivirali (specie l’indinavir); 3. hanno un profilo cinetico che può essere alterato dalla disidratazione (per modifiche a carico della loro distribuzione od eliminazione): in particolare: sali di litio, antiaritmici, digossina, antiepilettici, alcuni antidiabetici orali (biguanidi e sulfaniluree), ipocolesterolemizzanti (statine e fibrati); 4. possono ostacolare la dispersione di calore agendo a diversi livelli: - alterazione della termoregolazione centrale: neurolettici ed agonisti serotoninergici; - alterazione della termoregolazione periferica: farmaci ad azione anticolinergica (antidepressivi triciclici, antistaminici H1 di prima generazione, alcuni antiparkinson, alcuni antispastici, neurolettici, compresi gli antipsicotici atipici, disopiramide, pizotifene) che agiscono mediante la riduzione della sudorazione; vasocostrittori periferici (agonisti e amine simpaticomimetiche impiegati nel trattamento della congestione nasale per via sistemica e dell’ipotensione ortostatica, alcuni antiemicranici, come i triptani ed i derivati dell’ergot), che limitano la risposta vasodilatatrice al calore; farmaci ( come i diuretici per deplezione, i beta-bloccanti per depressione del miocardio che limitano l’aumento della portata cardiaca in risposta all’aumento del debito sanguigno cutaneo. - alterazione del metabolismo basale inducente la produzione endogena di calore: ormoni tiroidei. Farmaci che possono indurre ipertermiaFarmaci che possono indurre ipertermia - la sindrome maligna da neurolettici - la sindrome serotoninergica causata non solo dagli agonisti serotoninergici (SSRI) ma anche da altri antidepressivi (triciclici, inibitori della MAO, venlafaxina), dai triptani e dal buspirone. -FarmaciFarmaci Possono indirettamente aggravare gli effetti del caldoPossono indirettamente aggravare gli effetti del caldo -- abbassano la pressione arteriosa potendo indurre ipoperfusione di alcuni organi (SNC), specialmente tutti gli antiipertensivi e gli antianginosi. -- agiscono sullo stato di vigilanza alterando in tal modo la capacità di difendersi dal caldo. ( Afssaps 2006 ) -- Alcune sostanze d’abuso, in particolare amfetamine, cocaina ed alcool (specie il suo uso cronico)
  • 57. Una grave disidratazione aumenta il rischioUna grave disidratazione aumenta il rischio di:di: ospedalizzazione mortalità tromboembolie Aritmie Insufficienza renale acuta infezioni urinarie e polmonari cadutecadute ulcere da decubitoulcere da decubito tossicità da farmacitossicità da farmaci Am J Nurs 2006
  • 58. Indici di disidratazioneIndici di disidratazione Pulsazioni cardiache: aumento delle pulsazioni cardiache di 10-20 battiti/min, passando dalla posizione clinostatica a quella ortostatica Pressione arteriosa: diminuzione della pressione arteriosa sistolica di 20 o più mm di Hg dovuta al passaggio clino-orto, oppure di 10 o più mm di Hg per la PA diastolica Peso specifico urinario: un inadeguato apporto costringe il rene a concentrare le urine, aumentando il ps fino a valori di 1.025-1.030. Limitato l’arco temporale di misura dell’introito di liquidi, il ps è indice, a sole poche ore prima della minzione la densità delle urine è, con la sodiemia, l’unico valido indice di laboratorio di scarso apporto di liquidi. Le urine concentrate sono sicuramente indice di disidratazione solo se accompagnate da oliguria e ipotensione. Azotemia/cratininemia: la creatininemia non aumenta in maniera corrispondente perché viene secreta anche dai tubuli e, quindi, sono sufficienti anche minime quantità di acqua per eliminarla Ionemia: Un Na+ superiore a 148 indica disidratazione. La sodiemia è in grado di rilevare solo le disidratazioni ipertoniche – comunque la maggioranza dei casi negli anziani bioimpedenzometria: Interessante metodica è molto utile nella stima del contenuto acquoso dell’organismo. Altri: elevate concentrazioni sieriche di proteine, albumina o emoglobina, indici di emoconcentrazione e non di aumentata sintesi. Lavizzo Mourey 1987 Hays R 2000
  • 59. Percorso del vettore in sindrome nefrosica con edema diffuso (punto a),Percorso del vettore in sindrome nefrosica con edema diffuso (punto a), successivamente in remissione (punto b), e trattato con eccesso di diuretici (punto c)successivamente in remissione (punto b), e trattato con eccesso di diuretici (punto c) La sospensione dei diuretici ha portato l’ultimo vettore sul riferimento normale. IlLa sospensione dei diuretici ha portato l’ultimo vettore sul riferimento normale. Il vettore di un soggetto può percorrere tutta lo variabiltà della popolazionevettore di un soggetto può percorrere tutta lo variabiltà della popolazione
  • 60. Più in dettaglio sugli indici di disidratazionePiù in dettaglio sugli indici di disidratazione Gli indici di disidratazione utilizzati per misurare la disidratazione variano da studio a studio. Quando gli indici, sono confrontati con il peso specifico delle urine, solo l’indice sierico urea azoto/creatinina ha dimostrato essere un indicatore accurato della disidratazione precoce. Gross. C.R. J. Emerg. Med. 1992 Vivanti a. Arch. Gerontol. Geriatr, 2008
  • 61. Comportamento dell’indice di disidratazioneComportamento dell’indice di disidratazione Azotemia / Creatininemia negli anzianiAzotemia / Creatininemia negli anziani
  • 62. Segni obiettivi di disidratazioneSegni obiettivi di disidratazione Dimagrimento rapido (> 3%) Lingua secca Bocca secca Umidità ascellare Bulbi oculari Debolezza muscolare Confusione Difficoltà nell’articolazione della parola Febbre Nell’anziano la secchezza delle mucose può mancare, così come è di difficile valutazione il turgore della pelle e la differenza del peso corporeo è poco sensibile. Rikker M.O. 1998
  • 63. Più in dettaglio su qualche segno obiettivoPiù in dettaglio su qualche segno obiettivo Umidità ascellare Questo metodo serve per determinare la quantità dell’umidità cutanea ed è stato confrontato con una valutazione biochimica di disidratazione (urea sierica: creatinina, osmolarità urinaria e plasmatica). Concordanza intraosservatore del 57% dei casi. Identifica solo metà dei pazienti disidratati Ha eliminato l’82% dei pazienti che non lo erano. Pressione intra-oculare Non è stata identificata nessuna correlazione tra la pressione intra-oculare e cambiamenti della osmolarità plasmatica o concentrazione di urea. Episodi febbrili Uno o più episodi febbrili (~37.8° se rilevata per via orale, e ~ 38.3° se rilevata in sede rettale), possono essere indicatori di disidratazione imminente o esistente. Gross. C.R. J. Emerg. Med. 1992 Vivanti a. Arch. Gerontol. Geriatr, 2008
  • 64. Valutazione infermieristica e medicaValutazione infermieristica e medica Caratteristiche di disidratazione che venivano individuate dallo staf infermieristico: i solchi longitudinali della lingua, gli occhi infossati, la secchezza delle mucose, la debolezza dei muscoli della parte superiore del corpo, la difficoltà di parola e la confusione. Confronto con una scala di valutazione medica, basata principalmente sui risultati biochimici (per esempio la natriemia): sovrastima il numero degli anziani disidratati. Primrose W. Et al. Age and Ageing 1999
  • 65. Interventi di prevenzioneInterventi di prevenzione AccertamentoAccertamento • Valutare la quantità di liquidi assunti e lo stato di idratazione • Usare apposita scheda per registrare le quantità assunte nelle 24 ore • Confronto con l’introito giornaliero raccomandato (QRL) non meno di 1600ml/24 ore • L’accertamento dello stato di idratazione della persona anziana può risultare difficile Dehydration and fluid maintenance”. American Medical Directors Association (AMDA). 2001 Maintaining oral hydration in older people”. The Joanna Briggs Institute for Evidence Based Nursing and Midwifery. 2001
  • 66. QRL dei liquidiQRL dei liquidi  Standard 1 30 mL/Kg peso corporeo  Standard 2 1 mL liquidi/calorie consumate  Standard 3 100 mL/kg per i primi 10 kg , 50 mlL/Kg per i successivi 10 Kg, 15 mL/kg per il rimanente peso Diverse misurazioni del QRL utilizzato per confronto ai liquidi introdotti In uno studio su pz. in casa di riposo la reale assunzione di liquidi non diversa dallo standard 1, più alta del 2 e e più bassa del 3 (Geriatrics 2001)
  • 67. Piano di idratazionePiano di idratazione  Interdisciplinare da parte degli infermieri, degli operatori di supporto, dei medici e della dietista.  Interventi per aumentare l’assunzione di liquidi nelle persone anziane  Effettuare la distribuzione di liquidi con regolarità  Sollecitare verbalmente le persone otto volte durante il giorno (fra i pasti) e rispettare le preferenze  La sola sollecitazione verbale è efficace nell’aumentare l’assunzione di liquidi negli anziani con maggiore declino cognitivo  Il rispetto delle preferenze è necessario per aumentare l’introito nelle persone con minor declino cognitivo  Presentare liquidi agli anziani allettati ogni 1,5 ore durante il giorno  L’assunzione di liquidi dovrebbe essere incoraggiata durante la terapia farmacologica
  • 68. RaccomandazioniRaccomandazioni  1. Non c’è chiara determinazione dei fattori di rischio per la disidratazione e per la riduzione dell’assunzione di liquidi, quindi sono richiesti ulteriori studi.  2. Anche se gli anziani totalmente dipendenti hanno il rischio più alto di disidratazione, anche i pazienti semidipendenti dovrebbero essere monitorati rispetto ad un’adeguata assunzione di liquidi  3. Non sono disponibili livelli standard di quantitativi raccomandati da assumere quotidianamente (QRQ), ma non dovrebbero essere inferiori a 1600 ml/24 ore al fine di assicurare un’adeguata idratazione per l’anziano medio  4. Una scheda per il rilevamento dei liquidi introdotti è il metodo migliore per monitorare la loro assunzione quotidiana  5. Il peso specifico delle urine può essere il metodo più semplice ed accurato per determinare lo stato di idratazione del paziente  6. La presenza di lingua e mucose orali secche con solchi, occhi infossati, confusione e debolezza dei muscoli della parte superiore del corpo possono indicare disidratazione  7. Sono necessarie maggiori ricerche per determinare il metodo migliore e non invasivo per mantenere un’adeguata idratazione delle persone anziane. Tuttavia, la regolare offerta di liquidi alle persone anziane allettate può mantenere un adeguato livello di idratazione  8. Dato che l’assunzione dei farmaci può essere un’importante momento di idratazione, deve essere incoraggiata l’assunzione di liquidi in questi momenti Joanna Briggs Institute – Best Practice 2004
  • 69. Rochon PA, Gill SS, Litner J, Fischbach M, Goodison AJ, Gordon M.Rochon PA, Gill SS, Litner J, Fischbach M, Goodison AJ, Gordon M. Related Articles,Related Articles, LinksLinks A systematic review of the evidence for hypodermoclysis to treat dehydration in older people.A systematic review of the evidence for hypodermoclysis to treat dehydration in older people. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 1997 May;52(3):M169-76. Review.J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 1997 May;52(3):M169-76. Review. Dasgupta M, Binns MA, Rochon PA.Dasgupta M, Binns MA, Rochon PA. Related Articles,Related Articles, LinksLinks Subcutaneous fluid infusion in a long-term care setting.Subcutaneous fluid infusion in a long-term care setting. J Am Geriatr Soc. 2000 Jul;48(7):795-9.J Am Geriatr Soc. 2000 Jul;48(7):795-9. Forbes C, Shirran L, Bagnall AM, Duffy S, ter Riet G.Forbes C, Shirran L, Bagnall AM, Duffy S, ter Riet G. Related Articles,Related Articles, LinksLinks A rapid and systematic review of the clinical effectiveness and cost-effectiveness of topotecan for ovarian cancer.A rapid and systematic review of the clinical effectiveness and cost-effectiveness of topotecan for ovarian cancer. Health Technol Assess. 2001;5(28):1-110. Review.Health Technol Assess. 2001;5(28):1-110. Review. Constans T, Dutertre JP, Froge E.Constans T, Dutertre JP, Froge E. Related Articles,Related Articles, LinksLinks Hypodermoclysis in dehydrated elderly patients: local effects with and without hyaluronidase.Hypodermoclysis in dehydrated elderly patients: local effects with and without hyaluronidase. J Palliat Care. 1991 Summer;7(2):10-2.J Palliat Care. 1991 Summer;7(2):10-2. Arinzon Z, Feldman J, Fidelman Z, Gepstein R, Berner YN.Arinzon Z, Feldman J, Fidelman Z, Gepstein R, Berner YN. Related Articles,Related Articles, LinksLinks Hypodermoclysis (subcutaneous infusion) effective mode of treatment of dehydration in long-term care patients.Hypodermoclysis (subcutaneous infusion) effective mode of treatment of dehydration in long-term care patients. Arch Gerontol Geriatr. 2004 Mar-Apr;38(2):167-73.Arch Gerontol Geriatr. 2004 Mar-Apr;38(2):167-73. Frisoli Junior A, de Paula AP, Feldman D, Nasri F.Frisoli Junior A, de Paula AP, Feldman D, Nasri F. Related Articles,Related Articles, LinksLinks Subcutaneous hydration by hypodermoclysis. A practical and low cost treatment for elderly patients.Subcutaneous hydration by hypodermoclysis. A practical and low cost treatment for elderly patients. Drugs Aging. 2000 Apr;16(4):313-9. Review.Drugs Aging. 2000 Apr;16(4):313-9. Review. Marshall M, Crowther R, Almaraz-Serrano A, Creed F, Sledge W, Kluiter H, Roberts C, Hill E, Wiersma D, Bond GR, Huxley P, Tyrer P.Marshall M, Crowther R, Almaraz-Serrano A, Creed F, Sledge W, Kluiter H, Roberts C, Hill E, Wiersma D, Bond GR, Huxley P, Tyrer P. Related Articles, LinksRelated Articles, Links Systematic reviews of the effectiveness of day care for people with severe mental disorders: (1) acute day hospital versus admission; (2) vocational rehabilitation; (3)Systematic reviews of the effectiveness of day care for people with severe mental disorders: (1) acute day hospital versus admission; (2) vocational rehabilitation; (3) day hospital versus outpatient care.day hospital versus outpatient care. Health Technol Assess. 2001;5(21):1-75. Review.Health Technol Assess. 2001;5(21):1-75. Review.
  • 70.
  • 71. J Am Geriatr Soc. 2007 Dec;55(12):2051-5. Epub 2007 Oct 29.Hypodermoclysis to treat dehydration: a review of the evidence. Remington R1 , Hultman T.Author information Abstract Dehydration is a serious acute condition in older adults associated with significant morbidity and mortality. Hypodermoclysis (HDC; the infusion of fluids into the subcutaneous tissue) can provide an alternative to intravenous (i.v.) rehydration of older adults. This article reviews the relevant literature on the use of HDC to treat mild to moderate dehydration in older adults. A comprehensive search of the literature was conducted to identify research reports on the use of HDC to treat dehydration in older adults. Articles published in English during the previous 10 years were reviewed to reflect current standards of practice. One systematic review; two randomized, controlled trials; and six cohort studies were identified and appraised. Only one study was conducted in the United States; the remainder were conducted in Europe, Asia, and Canada. The evidence indicated that HDC is as effective as i.v. rehydration of older adults with mild to moderate dehydration. The literature cites advantages of HDC over i.v. hydration, including the same number of or fewer complications, cost savings, greater patient comfort, and less nursing time to start and maintain the infusion. It remains unclear from the literature why HDC is used infrequently in the United States.
  • 72. Palliat Med. 2005 Apr;19(3):208-19 Subcutaneous administration of drugs in the elderly: survey of practice and systematic literature review. Fonzo-Christe C, Vukasovic C, Wasilewski-Rasca AF, Bonnabry P. University Hospitals of Geneva (HUG). caroline.fonzo-christe@hcuge.ch OBJECTIVES AND METHOD: Survey of subcutaneous drug use and hypodermoclysis with a standardized questionnaire to 27 nursing teams and 52 physicians in a geriatric hospital department (404 beds). Evaluation of license status (CH, F, D and UK) and systematic literature review of 34 drugs used in the geriatric setting. RESULTS: Subcutaneous route is used daily with drugs and fluids mostly for patients in palliative care (83%) or who are dehydrated (54%) when oral or IV administration is impossible (73%, 68% respectively). Morphine (98%), haloperidol (90%), furosemide (69%) and hydromorphone (56%) by bolus (36%) or slow injection over 5 min (82%) are the main drugs used and NaCI 0.9% (95%), and glucose 5%/NaCI 0.9% (31 %) are commonly used for rehydration. Among the 34 drugs reviewed, only 13 (38%) are licensed for subcutaneous use in CH, UK, F or D, and only, morphine (14 articles of 68) and rehydration (six articles) are evaluated in high level studies. Haloperidol and furosemide are used off-label and there are no well-designed studies supporting their subcutaneous use. CONCLUSION: There is a lack of information on drugs widely used by subcutaneous route in the elderly. In that context, physicians carry responsibility for the prescription.

Editor's Notes

  1. Partire da un caso clinico per presentare un argomento è un modo un po’ atipico ma forse non perun argomento così tecnico come la disidratazione.be avrei potuto fare un review…