Di cosa stiamo parlando?
Si parla di fake news(notizie false) quando ci si trova di fronte ad una notizia
creata basandosi su argomenti inventati o modificati ad-hoc con lo scopo di
guadagnare denaro, consenso politico e visibilità.
Esistono diversi tipi di notizie false, ognuna di esse con le proprie caratteristiche
particolari:
– Notizie di tipo satirico o parodico
– Notizie con titoli e contenuti falsi
– Notizie manipolate e completamente inventate
A cosa è dovuta la loro grande
diffusione?
Le fake news ormai sono un argomento discusso
e grandemente analizzato, ma com’è possibile
che delle notizie del genere abbiano conosciuto
una tale diffusione?
Uno dei principali motivi della loro diffusione sono
certamente i social network, che hanno
certamente facilitato la crescita di questo
fenomeno, ma non sono soltanto i cosiddetti
«creduloni» a condividere notizie false, capita
infatti che testate giornalistiche di rilievo non
effettuino un accurato controllo delle fonti
L’importanza dei social network per la
loro diffusione
Annullano i costi di ingresso nel mercato e di produzione di contenuti
Permettono un profitto a breve termine, riducendo anche la necessità di
costruire un a strategia a lungo termine sulla qualità dei contenuti
Sono il principale mezzo di reindirizzamento verso i provider di fake news
Il formato dei contenuti nei social media può essere di difficile
interpretazione per quanto riguarda la veridicità
Costruiscono recinti sociali, dove le persone hanno gli stessi ideali,
convincendoli che la propria ideologia è superiore per importanza.
Come viene controllato il rischio di
diffusione di fake news?
Con l’epidemia di
Coronavirus aumenta la
Battaglia online contro
Fake news
Social media come Google
E Facebook hanno difficoltà
A tenere traccia di utenti che
Utilizzano tragedie e disastri
Come opportunità per
Manipolare le persone
Varie aziende stanno
Discutendo sulle tattiche
Per promuovere informazioni
Affidabili e verificare i fatti
Su dubbie affermazioni
Riguardo la pandemia
Google sta classificando
Le fonti più autorevoli in
Posizioni elevate quando
Il pubblico cerca informazioni
Sulla salute o notizie che sono
Verificate o autenticate
Social media come Facebook,
Twitter e TikTok
Stanno adottando misure
Per limitare la diffusione della
Disinformazione
sulla pandemia
YouTube sta modificando
Politiche per rimuovere
Contenuti dannosi e dare
Priorità a contenuti affidabili
E autentici
Facebook si sta concentrando
Sul controllo delle affermazioni
Che possono aumentare
La probabilità che qualcuno si
Ammali o non riceva un trattamento
adeguato
Instagram sta limitando l’uso
Degli hashtag e conducendo
Ricerche per identificare e
Rimuovere contenuti irrilevanti
Come viene
creata una
fake news
Le fake news si espandono con una
rapidità incredibile.
Esistono aziende che possiedono diversi
siti di fake news, finanziate dalle
pubblicità presenti nei siti, che
assumono circa 20-25 scrittori per sito.
Le storie che scrivono questi siti
rispecchino ciò che la gente vuole
sentire, tutto ciò che bisogna fare è
condividere nei gruppi giusti.
Il reddito di questi siti è mediamente
molto alto, dai 10K ai 30K dollari al
mese
Conseguenze:
Hate speech -
discorsi d’odio
Hate speech è il termine americano
utilizzato per indicare parole o discorsi
che hanno lo scopo di esprimere odio o
intolleranza e che possono portare a
reazioni violente, difficile da definire e
regolamentare perché è direttamente
connesso alla libertà di espressione.
È un fenomeno che riguarda la violenza
verbale contro categorie socialmente
deboli che viene espresso da gruppi (odio
sociale) o da organizzazioni (odio politico)
Il ruolo dei social media nel rinforzo
dello hate speech
EFFETTO FILTER BUBBLE. Le
persone consolidano i propri valori
anche grazie ad algoritmi di
personalizzazione (Google suggest
ecc…)
OMIFILIA. Le persone tendono a
costruire legami sociali (anche digitali)
con altre persone con cui condividono
dei valori.
EFFETTO SPIRALE DEL SILENZIO.
Tanto più il soggetto percepisce un
clima sociale di legittimazione tanto più
esprime atteggiamenti violenti.
Hate speech - statistiche
Categorie colpite
Composizione
Hate speech:
effetti sugli
adolescenti
Nel mondo adolescenziale l’hate speech si declina in più
varianti come il bullismo e il cyberbullismo, le chat a tema e
le echo chambers, vere e proprie stanze virtuali dove i
giovani si incontrano per auto fomentarsi attorno a un
tema, nella maggior parte dei casi, pretestuoso. Più
dell’argomento ciò che attrae è la pratica dell’odio a ruota
libera e senza freni: la stanza diventa rapidamente uno
sconclusionato “sfogatoio” tossico.
L’adolescenza di per sé è un’età di forti e contrastanti
pulsioni. Odio e rabbia sono a volte strumenti che servono
a operare una sorta di distacco nei confronti della famiglia
di origine, che gli psicologi definiscono “fisiologico” se,
ovviamente, vissuto entro certi “parametri”. Quando le
negatività sfuggono di mano è perché non trovano
contenimento nelle figure genitoriali e nella società stessa,
soprattutto non hanno modo di confrontarsi con una
pedagogia alternativa e progettuale. Così gli adolescenti
diventano facile preda di indottrinamenti estremistici e
radicali, spesso pilotati anche a livello politico.
Hate speech: come viene
regolamentato
Nell’Unione europea ad oggi la materia non è oggetto di interventi normativi. Nel
maggio 2016 però, la commissione ha firmato un codice di condotta per il contrasto
all’hate speech online con le maggiori piattaforme di social media.
Come l’UE neanche l’Italia ha una disciplina legislativa sul tema del hate speech, tuttavia
varie norma presenti nel nostro ordinamento riguardano, seppur in modo non esplicito,
questo tema. (Costituzione, Diritti e doveri dei cittadini Artt. 13 – 54)
Più nello specifico poi l’articolo 406bis del codice penale che punisce la «propaganda e
l’istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.»
Un’altra norma importante rispetto ai discorsi d’odio è poi la più recente legge 71/2017
che introduce disposizioni (es. Art. 2 Tutela della dignità del minore) a tutela dei minori
per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Cyberbullismo:
Definizione
La norma fornisce per la prima volta una definizione giuridica del cyberbullismo
come qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria,
denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita,
manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni,
realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad
oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo
intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di
minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in
ridicolo.
I 7 tipi di
cyberbullismo
FLAMING
MOLESTIE
DENIGRAZIONE
SOSTITUZIONE DI PERSONA
RIVELAZIONI
INGANNO
ESCLUSIONE
CYBERSTALKING
Alcuni consigli per i ragazzi
Non rispondere a e-mail o sms molesti e offensivi;
Non rispondere a chi insulta o prende in giro;
Non rispondere a chi offende nelle chat o esclude da una chat;
Salvare i messaggi offensivi che si ricevono prendendo nota del giorno e
dell’ora in cui il messaggio è arrivato;
Cambiare il proprio nickname;
Cambiare il proprio numero di cellulare e comunicarlo solo agli amici;
Utilizzare filtri per bloccare le e-mail moleste;
Contattare la polizia in caso di minacce fisiche o sessuali
Cyberbullismo: come viene
regolamentato
La legge n. 71 rappresenta, la prima normativa espressa in materia di cyber bullismo in tutto
l’ambito europeo:
l'oscuramento dei contenuti: ogni minore che abbia compiuto i 14 anni, oppure ogni genitore o
soggetto esercente la responsabilità parentale, può inoltrare al gestore del sito internet un’istanza per
ottenere l’oscuramento e/o la rimozione del contenuto entro 48 ore.
l'ammonimento: per porre fine ad episodi di cyberbullismo, ci si può rivolgere anche al Questore per
chiedere un ammonimento, purché non sia già stata presentata una denuncia per diffamazione,
minaccia o trattamento illecito dei dati.
in ogni scuola dovrà essere presente un docente con funzioni di coordinatore al fine di predisporre
tutte le misure necessarie per prevenire il fenomeno del cyberbullismo in ambito scolastico. Inoltre, il
dirigente scolastico deve informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti in atti di
cyberbullismo non appena ne venga a conoscenza e, se necessario, dovrà convocare tutti gli
interessati per adottare misure di assistenza alla vittima, predisporre eventuali sanzioni disciplinari
qualora ricorrano le condizioni e percorsi rieducativi per il minore bullo.
Altre regolamentazioni
l’aggressione di un cyberbullo può integrare reati quali diffamazione (art. 595
c.p.), minacce (art. 612 c.p.), trattamento illecito dei dati personali (art. 167 del
codice per la protezione dei dati personali), violenza privata (art. 610 c.p.),
estorsione (art. 629 c.p.), detenzione di materiale pornografico (art. 600-quater
c.p.). In questi casi, è possibile presentare una querela. Tuttavia, occorre precisare
che un procedimento penale presso il tribunale per i minorenni può essere
avviato solo nei confronti di un minore che abbia compiuto i 14 anni e sia capace
d’intendere e volere
Conclusioni
Tutto sommato, le fake news non hanno una sorta di formula segreta che le
porta ad essere condivise e diffuse rapidamente. Si basa semplicemente sui
pregiudizi che sono in tutti noi. Se a questo aggiungiamo il fatto che i lettori
spesso devono decidere con giudizi rapidi a cosa credere e cosa scartare, è
sorprendentemente facile vedere come una bugia interessante si possa
diffondere a macchia d'olio.
L'unica difesa contro le fake news è la vigilanza. Prendersi il tempo di controllare
le fonti prima di condividere e imparare a individuare le fake news in generale
sono due passaggi importanti.