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Oliviero Bassoli -Manlio Della Ciana 
MANUALE PER LA GESTIONE DELLE SSOP 
Le SSOP e la gestione dell’ Alternativa 3 per Listeria monocytogenes negli 
stabilimenti che intendono’esportare i propri prodotti a base carne in America 
AGOSTO 2009
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
2 
E-book 
Disponibile: 
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana 
LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DELLE NORME U.S.A. NEGLI STABILIMENTI 
ISCRITTI NELLA LISTA PER L’ESPORTAZIONE IN AMERICA 
E-book formato pdf, 2,77 mb, pag. 200 . febbraio 2009 
Oliviero Bassoli, medico veterinario, lavora presso l ‘AUSL di Modena – o.bassoli@ausl.mo.it 
Manlio Della Ciana, medico veterinario, lavora presso l ‘AUSL di Ravenna – m.dellaciana@ausl.ra.it 
http://groups.google.it/group/pacchetto-igiene
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
3 
Introduzione 
Questo manuale prende lo spunto da una relazione tenuta a SICURA 2009 e si propone di illustrare 
molto semplicemente le finalità delle SSOP all’interno degli stabilimenti italiani iscritti nella lista 
per l’esportazione negli Stati Uniti. La norma di riferimento, quindi, non può che essere quella 
contenuta nel Codice Regolamentare Federale, al titolo 9, dal punto 416.11 al punto 416.17, 
tuttavia i concetti contenuti nella norma americana possono in qualche misura essere compresi 
anche nella normativa comunitaria, in quanto lo scopo della norma è comunque quello di 
contrastare in maniera efficace il pericolo derivante dalle contaminazioni crociate. 
Per meglio comprender il concetto delle SSOP, relativamente nuovo per la legislazione comunitaria, 
abbiamo utilizzato gli esempi contenuti in diverse pubblicazioni del FSIS, con particolare riferimento 
alla Direttiva 5001:2008 ed alle Linee guida dettate da USDA per la formazione del proprio 
personale ispettivo. 
Ovviamente abbiamo riportato anche esempi tratti dalla realtà che meglio conosciamo, ovvero 
quella degli stabilimenti della nostra Regione, l’ Emilia-Romagna. 
Lo scopo di questa lavoro è quello di aiutare le ditte iscritte negli elenchi per l’esportazione in USA 
di prodotti a base di carne o di quelle che intendono aggiungersi a meglio comprendere la 
legislazione USA e offrire agli ispettori ufficiali ed ai consulenti delle aziende uno spunto di 
riflessione nel compito di far convivere la norma statunitense ed europea. 
Le SSOP così come tutte le procedure di uno stabilimento devono essere scritte in maniera 
comprensibile, evitando per quanto possibile qualsiasi ambiguità di interpretazione, ed essere il più 
possibile autonome, cioè reggersi come documenti a sé stante. E’ importante quindi che chi le 
redige abbia ben presente l’utilizzatore della procedura e delle istruzioni operative collegate, 
comprese le checklist che, a differenza di quanti alcuni pensano, non sono le SSOP, ma ne fanno 
semplicemente parte. E’ importante sottolineare come ciascuna procedura SOP è la parte specifica 
di un programma più generale. Fin da subito quindi nell’intestazione delle singole SSOP deve 
esserne chiaro il campo di azione: già dal titolo deve essere evidente la descrizione delle attività 
che si vogliono regolare con la procedura. Anche la data di emissione e identificazione dei 
responsabili della procedura sono elementi basilari della SSOP. Il format delle SSOP , quale che sia, 
dovrebbe essere quello in uso per le altre procedure e per tutti i documenti dell’azienda. 
Talvolta le SSOP rappresentano un prerequisito al piano di autocontrollo HACCP per cui conviene 
evidenziarlo sulla procedura, tenendo bene a mente che in questo campo ciò che non è scritto 
semplicemente non esiste (“if you did not write it down, you did not do it”). La peculiarità delle 
SSOP rispetto alle SPS sta appunto, oltre alla specificità ed al fatto di essere indirizzate ad azioni di 
routine e ripetitive, nel fatto di essere obbligatoriamente scritte e di essere soggette al 
monitoraggio della loro implementazione; le registrazioni e la memoria degli interventi sono quindi
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
4 
un potente strumento organizzativo per lo stabilimento, perché consentono di calibrare nel tempo 
l’efficacia delle azioni di sanificazione, adattandole alle modifiche che intervengono nello 
stabilimento stesso. Vi sono occasioni in cui il riscontro di diverse situazioni non conformi, rispetto 
ai parametri che lo stabilimento si è dato, rappresentano lo strumento indispensabile alla direzione 
dello stabilimento per capire se sono avvenute inavvertite modifiche, o tali di cui non si erano 
stimate correttamente la conseguenza, nel processo di produzione! 
I dati storici desumibili dal monitoraggio quotidiano hanno inoltre il pregio di consentire una 
valutazione dell’efficacia delle procedure e delle azioni correttive e di sostenere la qualità 
aziendale, purché ovviamente siano ben scritte e ben applicate. 
Abbiamo riletto attentamente il testo per cercare gli inevitabili errori anche perché si sa che il 
diavolo della scrittura è sempre in agguato e mai si è al sicuro dagli orrori , pardon, errori di 
battitura! 
Ci auguriamo che l’avere alternato le foto al testo abbia reso meno tediosa la lettura del testo. 
Il materiale iconografico utilizzato è in gran parte di proprietà degli Autori, anche se alcune 
immagini sono state tratte direttamente dalle presentazioni in rete di FSIS, USDA, Siti universitari 
americani e da quella enorme banca di immagini che è www.flickr.com . 
Questo manuale viene reso disponibile gratuitamente sotto forma di E-book a tutti quanti ne 
facciano richiesta, tuttavia chiediamo che se in parte o in toto dovesse venire utilizzato per 
presentazioni o lavori esposti in pubblico, si abbia l’onestà di citarne gli Autori; al tempo stesso 
intendiamo ringraziare quanti, leggendolo, ci segnaleranno errori o imprecisioni o vorranno 
semplicemente testimoniarci il loro apprezzamento. 
In un punto a metà strada tra Ravenna e Modena, 15 agosto 2009 
Gli Autori
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
5 
Sommario 
Introduzione 3 
Sommario 5 
SSOP e SPS 7 
§416.11 8 
§416.12 8 
§416.13 9 
§416.14 9 
§416.15 9 
§416.16 10 
§416.17 10 
Scrivere le SSOP 11 
Raccomandazioni su come scrivere le procedure 14 
SSOP pre operative 15 
SSOP operative 29 
Mantenimento, azioni correttive e requisiti per la registrazione delle SSOP 31 
Le modalità del controllo ufficiale 35 
Il ruolo del Supervisore ufficiale per la valutazione delle SSOP 41 
Le SPS e le SSOP in Alterativa 3 45 
Gestione dell’ Alternativa 3 47 
SSOP in Alternativa 3 57 
Relazione tra SSOP e HACCP in produzione di prodotti RTE 57 
Casi Pratici 58 
Esempi 62 
Quadro normativo di riferimento per la compilazione delle non conformità 69 
Bibliografia e documenti consultati 70
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
6
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
7 
SSOP e SPS: non facciamo confusione 
Una delle difficoltà che maggiormente si incontrano è quella di far comprendere la differenza tra 
SSOP e SPS e successivamente tra SSOP preoperative e SSOP operative. E’ usuale, infatti, 
confondere le SPS relative alle pulizie con le SSOP, proprio perché nell’ambito dell’esperienza fino d 
oggi accumulata negli stabilimenti comunitari tutto ciò che riguardava il capitolo delle pulizie 
veniva considerato a sé, rispetto all’autocontrollo propriamente detto; d’altronde anche nel 
Pacchetto Igiene il legislatore comunitario non ha ritenuto necessario distinguere, limitandosi a 
chiedere all’O.S.A. di iniziare la propria attività con le superfici a contatto idonee per lavorare, 
senza tuttavia specificare, come altrimenti fa il legislatore americano, modalità, tempi e 
responsabilità legate al controllo di tali superfici nell’immediatezza dell’attività lavorativa 
o,addirittura, durante l’attività stessa. Molto semplicemente mentre le SPS hanno un carattere 
generale, per tutto lo stabilimento o per la gestione del sistema, le SSOP sono molto specifiche e 
concentrate sulle azioni di routine e ripetitive che devono essere tenute sottocontrollo. 
L’acronimo SSOP sta per Sanitation Standard Operating Procedure e si riferisce alle procedure per 
la sanificazione che le aziende di carne e pollame devono usare sia prima che durante la 
produzione, per prevenire la contaminazione crociata dei prodotti. Nella legislazione americana 
sono state applicate dal gennaio 1997 in tutte le industrie di macellazione e trasformazione delle 
carni per ottenere una significativa riduzione dei patogeni secondo gli obiettivi dettati da USDA nel 
luglio 1996. 
L’acronimo SPS sta, invece, per Sanitation Performance Standard e corrisponde alle nostre Buone 
pratiche di lavorazione, ovvero a quella serie di regole generali, trattate del 9 CFR dal punto 416.1 
al 416.6 che nella legislazione comunitaria corrispondono ai prerequisiti propedeutici 
all’autocontrollo; tra questi prerequisiti è compresa la Gestione della sanificazione delle 
attrezzature e delle aree, sia alimentari che non alimentari. 
In definitiva, quindi, le SPS relative alla Sanificazione descrivono in che maniera e con che prodotti 
l’azienda effettua le pulizie, indicando le frequenze con cui tali attività di sanificazione vengono 
effettuate, anche se non in maniera dettagliata come altrimenti avviene per le superfici a contatto, 
trattate chiaramente nel capitolo riservato delle SSOP. Nelle SSOP, quindi, l’azienda non descriverà 
le modalità con cui vengono effettuate le operazioni di sanificazioni delle superfici a contatto, ma 
le modalità e la frequenza con cui tali superfici verranno controllate, prima dell’uso e le azioni 
correttive da adottarsi in caso di riscontro non favorevole. Le schede d’uso dei prodotti utilizzati per 
le pulizie saranno pertanto trattate nel capitolo delle SPS e non delle SSOP, sebbene nella loro 
descrizione possa esservi un richiamo diretto, o un distinguo, in ragione di evitare possibili residui 
di sanificante sulle superfici esposte. 
FSIS ha diramato diverse istruzioni e chiarimenti sia per le aziende che per gli organi di controllo e 
le più interessanti sono evidenziate sotto forma di Domande e Risposte
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
8 
Le SSOP, quindi, hanno lo scopo di ridurre le possibili contaminazioni crociate del prodotti da parte 
delle superfici a contatto , quale che siano a livello di locali, attrezzature ed utensili: il riscontrare 
una superficie non pulita durante la verifica preoperativa non rappresenta quindi una non 
conformità alla procedura, ma bensì l’evidenza che la procedura stessa funziona, viceversa il 
riscontro di superfici non pulite da parte dell’autorità di controllo in sede preoperativa, dopo che 
sono state licenziate come idonee dalla ditta, dà luogo ad una NON Compliance e ad azioni 
correttive. A proposito delle misure preventive queste non devono essere necessariamente 
documentate a meno che non vi sia stata una contaminazione del prodotto ad opera di superfici 
sporche. La richiesta di misure preventive si applica solo quando le SSOP falliscono nel prevenire la 
contaminazione del prodotto. 
Prima di iniziare una descrizione dettagliata delle SSOP conviene fare un richiamo ai punti della 
norma che di seguito sono esplicitati: 
§ 416.11 Regole generali. 
Ogni stabilimento ufficiale deve sviluppare, implementare e mantenere procedure operative 
standard per la sanificazione ( Sanitation SOP’s), scritte, in conformità con i requisiti di questa 
parte. 
§ 416.12 Sviluppo delle SSOP. 
Le SSOP devono descrivere tutte le procedure che uno stabilimento ufficiale deve mettere in atto 
quotidianamente , prima e durante le operazioni, sufficienti a prevenire la contaminazione diretta 
o l’adulterazione del/i prodotto/i. 
Le SSOP devono essere firmate e datate dalla persona responsabile dell’impianto in loco o da un 
funzionario dello stabilimento di più alto livello. Tale firma significa che lo stabilimento 
implementerà le SSOP come specificato e che le manterrà in conformità con i requisiti di questa 
parte. Le SSOP devono essere firmate al momento dell’implementazione iniziale e ad ogni modifica 
apportata alle medesime. 
All’interno delle SSOP le procedure da mettere in atto prima delle lavorazioni devono essere 
identificate come tali e devono interessare, come minimo, la pulizia delle superfici a contatto con 
gli alimenti di strutture, attrezzature e utensili. 
Le SSOP devono specificare la frequenza con cui ciascuna procedura delle SSOP deve essere attuata 
e devono identificare l’operatore o gli operatori dello stabilimento responsabile/i 
dell’implementazione e della manutenzione di tale/i procedura/e.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
9 
§ 416.13 Implementazione delle SSOP. 
Ogni stabilimento ufficiale deve attuare le procedure pre-operative nell’ambito delle SSOP prima 
dell’inizio delle lavorazioni. 
Ogni stabilimento ufficiale deve attuare tutte le altre procedure nell’ambito delle SSOP con le 
frequenze specificate. 
Ogni stabilimento ufficiale deve monitorare giornalmente l’implementazione delle procedure 
nell’ambito delle SSOP. 
§ 416.14 Manutenzione delle SSOP. 
Ogni stabilimento ufficiale deve valutare periodicamente l’efficacia delle SSOP e delle procedure 
collegate nel prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del prodotto/i e se necessario 
deve revisionarle per mantenerle efficaci ed aggiornate relativamente a modifiche di strutture, 
attrezzature, utensili, operazioni o personale. 
§ 416.15 Azioni correttive. 
Ogni stabilimento ufficiale deve adottare azioni correttive appropriate ogniqualvolta lo 
stabilimento stesso o il FSIS valuta che le SSOP o le procedure in esse descritte o l’implementazione 
o la manutenzione delle SSOP possano avere fallito nel prevenire la contaminazione diretta o 
l’adulterazione del prodotto/i. 
Le azioni correttive includono le procedure per assicurare un appropriato trattamento del prodotto 
potenzialmente contaminato, per ripristinare le condizioni igieniche e per prevenire il ripetersi della 
contaminazione diretta o dell’adulterazione del prodotto, compresi il riesame e la modifica delle 
SSOP e delle procedure in esse descritte o idonei miglioramenti nell’esecuzione delle SSOP o delle 
procedure in esse descritte. 
(61 FR 38868, 25 luglio 1996, come modificato da 62 FR 26219, 13 maggio 1997)
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
10 
§ 416.16 requisiti per la registrazione. 
Ogni stabilimento ufficiale deve mantenere registrazioni giornaliere atte a documentare 
l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP e qualsiasi azione correttiva intrapresa. 
L’addetto/a dello stabilimento identificato/a nelle SSOP come il/la responsabile 
dell’implementazione e del monitoraggio delle procedure specificate nelle SSOP deve autenticare 
tali registrazioni con le sue iniziali e con la data. 
Le registrazioni previste da questa parte possono essere conservate su computer purché lo 
stabilimento implementi controlli adeguati ad assicurare l’integrità dei dati elettronici. 
Le registrazioni previste da questa parte dovranno essere conservate per almeno sei mesi e rese 
accessibili e disponibili al FSIS. Tutte queste registrazioni devono essere conservate presso lo 
stabilimento ufficiale per le quarantotto ore seguenti la compilazione, dopodiché esse potranno 
essere conservate in altro luogo a patto che possano essere messe a disposizione del FSIS entro 
ventiquattro ore dalla richiesta. 
§ 416.17 Verifiche dell’agenzia. 
Il FSIS verifica l’adeguatezza e l’efficacia delle SSOP e delle procedure in esse descritte valutando 
che esse siano corrispondenti ai requisiti di questa parte. Tali verifiche possono comprendere: 
la revisione delle SSOP; 
la revisione delle registrazioni giornaliere che documentano l’implementazione delle SSOP e delle 
procedure in esse descritte e le azioni correttive adottate o da adottare; 
l’osservazione diretta dell’implementazione delle SSOP e delle procedure in esse descritte e delle 
azioni correttive adottate o da adottare; e 
l’osservazione diretta o l’esecuzione di prove per stabilire le condizioni igieniche nello stabilimento.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
11 
Scrivere le SSOPS 
Le SSOP devono soddisfare almeno i seguenti 5 
requisiti normativi sotto responsabilità dell’ OSA: 
1. devono essere SCRITTE 
2. devono prevedere procedure 
PREOPERATIVE ed OPERATIVE, da condurre prima 
e durante le lavorazioni, sufficienti a prevenire la 
contaminazione diretta 
3. devono essere MONITORATE giornalmente 
e MANTENUTE ad ogni cambiamento 
4. devono essere DOCUMENTATE 
giornalmente,comprese le AZIONI CORRETTIVE 
5. devono essere DATATE e FIRMATE, 
all’inizio e ad ogni modifica, da persona che 
sovraintende lo stabilimento 
Mentre il controllo ufficiale sullo stabilimento : deve verificarne l’ ADEGUATEZZA 
Nello scrivere le SSOP l’ Operatore dell’azienda alimentare deve per lo meno riferirsi alle modalità 
di pulizia e sanificazione citate nelle SPS ed elencare, casomai distinguendo reparto per reparto, le 
possibili superfici a contatto tra alimento esposto ed attrezzature, locali ed utensili o le fasi in cui 
può verificarsi un problema di contaminazione crociata tra personale e prodotto esposto. Per 
ognuna di queste superfici o fasi individuate si devono evidenziare quali procedure di sanificazione 
si intendono implementare prima dell’inizio dell’attività e quali durante la lavorazione per 
contenere o minimizzare il rischio di contaminazioni crociate. A questo segue l’indicazione del 
monitoraggio quotidiano che intende applicare per accertarsi che le azioni di sanificazione 
applicate siano state fatte correttamente e che quindi non vi siano apparenti contaminazioni 
possibili del prodotto esposto, una volta iniziata l’attività o durante l’attività stessa. Oltre al 
monitoraggio l’OSA deve anche indicare quali controlli intende effettuare sul monitoraggio e quali 
azioni correttive intende applicare in caso di riscontro non conforme delle superfici durante il 
monitoraggio stesso. 
Una volta definite le procedure, l’OSA mette a punto anche un sistema di registrazione 
(recordkeeping) del monitoraggio e di gestione delle azioni correttive, che andranno conservate 
nello stabilimento almeno per 48 ore e, se trasferite in altra sede, per almeno 6 mesi. La 
documentazione del semestre può essere disponibile anche per via informatica a patto comunque 
che sia reso possibile l’accesso alla banca dati al Controllo Ufficiale che può comunque richiedere di 
vedere le registrazioni originali. 
Tutte le procedure devono necessariamente essere firmate e datate ad ogni loro modifica da chi, 
nello stabilimento, riveste la più alta responsabilità nell’organizzazione
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
12 
Le procedure di sanificazione devono anche indicare la frequenza con la quale ciascuna procedura 
viene condotta ed individuare l’addetto dello stabilimento responsabile della sua attuazione e del 
mantenimento. 
Esempio di verifica di una procedura da parte di un Ispettore FSIS per il rispetto dei 
requisiti basilari della norma 
Gli ispettori FSIS verificano il rispetto della 
norma compilando il modulo 5000-2, sul 
quale vengono riportate le non conformità 
riscontrate . 
Nel caso a fianco il modulo era stato 
compilato a titolo di esercitazione sul caso 
presentato come segue: 
Workshop I – Identificare gli elementi per la 
conformità di base alla norma delle SSOP 
Macello 38M SSOP 
Proprietario : Joe Green 
Questa SSOP del Macello è efficace dal 28 
gennaio 1998 
Preoperativa: Tutte le superfici a contatto 
dei locali, delle attrezzature e degli utensili in 
campo di morte saranno puliti giornalmente 
dopo la produzione mediante risciacquo, 
detersione e sanificazione. Tutte le pulizie 
saranno monitorate giornalmente da Joe 
Green prima che la produzione inizi il giorno successivo. Le registrazioni saranno riportate nel modulo 
preoperativo 1 da Joe Green. 
Operativa: ogni giorno tutta l’attrezzatura e le superfici nel campo di morte saranno tenute in condizioni 
igieniche necessarie per prevenire la contaminazione o l’adulterazione delle carcasse. Ogni giorno tutti gli 
addetti eseguiranno pratiche igieniche per evitare che loro stessi contaminino le carcasse. Tutte queste 
azioni saranno monitorate da Joe Green una volta ogni giorno. Le registrazioni del monitoraggio saranno 
riportate nel modulo operativo 1 per quanto necessario. 
Le azioni correttive prese durante le ispezioni preoperative ed operative saranno riportate sul retro del 
modulo preoperativo 1 ed operativo 1 quando necessario. 
Firma e data del 25 gennaio 1998: Joe Green 
Modifiche successive: Firma e data di Joe Green del 11 dicembre 1998 
Firma e data di Joe Green del 17 giugno 1999
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
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U.S. DEPARTMENT OF AGRICULTURE 
FOOD SAFETY AND INSPECTION SERVICE 
SANITATION SOP'S -- BASIC COMPLIANCE CHECKLIST 
ESTABLISHMENT NAME ESTABLISHMENT NO. IMPLEMENTATION DATE 
Use this checklist to document findings of noncompliance with the requirements set out in FSIS Directive 5000.1, Part Three, Paragraph II.B. 
1. Procedure di SANIFICAZIONE 
NORMA SI 
() 
Lo stabilimento non ha SSOP scritte che descrivono le procedure che lo 
stabilimento conduce giornalmente per prevenire la contaminazione 
diretta o l’adulterazione del prodotto (§416.12(a)) 
 
Le SSOP non identificano quali delle procedure siano procedure 
preoperative (§416.12(c)) 
 
Le procedure preoperative non indirizzano (al minimo) alla pulizia 
delle superfici a contatto dei locali, delle attrezzature e degli 
utensili (§416.12(c)) 
 
Le procedure SSOP non specificano la frequenza con la quale lo 
stabilimento condurrà ciascuna procedura (§416:12(d)). 
 
Le SSOP non identificano l’addetto dello stabilimento o gli addetti 
responsabili dell’implementazione e del mantenimento delle 
procedure specifiche (§416.12(d)) 
2. REGISTRAZIONI 
Lo stabilimento non ha identificato le registrazioni che, su base 
giornaliera, documentano l’implementazione ed il monitoraggio 
delle SSOP e le azioni correttive prese (§416.16(a)) 
 
2. Data e firma 
La persona con la più elevate autorità dello stabilimento non ha 
firmato né datato le SSOP 
1.Nella fase iniziale dell’implementazione, o 
2.Nella modifica (§416.12(d) 
FSIS FORM 5000-2 (9/97) 
La procedura del Macello non è quindi stata considerata soddisfacente in quanto lo stabilimento 
pur avendo prodotto un documento scritto ha solamente indicato in maniera generica le superfici 
che saranno interessate dalle SSOP, mentre la norma gli richiederebbe di descrivere tutte le 
procedure che intende mettere in atto giornalmente per prevenire la contaminazione diretta del 
prodotto esposto (§416.12 (a)). La norma sarebbe quindi stata soddisfatta se nelle SSOP avesse 
identificato quali erano le superfici a contatto da sottoporre a sanificazione.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
14 
L’ispettore ha inoltre evidenziato che non sono riportate quali siano le procedure SSOP 
preoperative, rispetto a tutte le SSOP, contravvenendo al punto §416.12(c), né a quali superfici 
specifiche sono indirizzate, sempre rispetto allo stesso punto della norma; come nel caso 
precedente la mancata identificazione delle superfici e in particolare delle modalità di sanificazione 
in fase preoperativa non soddisfacevano la norma. 
Non avendo elencato le procedure specifiche ne discende che lo stabilimento non ha rispettato le 
norme relative alla frequenza di ciascuna procedura e all’indicazione della responsabilità - 
§416.12(d); lo stabilimento avrebbe dovuto specificare la frequenza con cui ogni procedura 
contenuta nelle SSOP dovrebbe essere attuata, identificando l’operatore (per nome o per funzione) 
responsabile dell’implementazione e di mantenere in atto tale procedura. 
Anche per quanto riguarda la registrazione la procedura dello stabilimento risultava carente poiché 
la norma prevede che siano indicate le registrazioni intese a documentare l’implementazione ed il 
monitoraggio delle SSOP; Il macello ha individuato nel proprietario, Joe Green, l’unico addetto a 
prendere le registrazioni del monitoraggio sull’implementazione delle SSOP ma non vi è specificato 
chi effettua il controllo; se fosse stato identificato un caporeparto nel registrare il monitoraggio e 
in Joe Green colui che poi di fatto verifica iì’avvenuto monitoraggio, allora la norma sarebbe stata 
soddisfatta. 
Raccomandazioni su come scrivere le procedure. 
Le SSOP devono essere scritte in forma concisa, passo dopo passo e di facile lettura. Le indicazioni 
non devono essere ambigue né prestarsi a interpretazioni e quindi non devono essere complicate 
né richiamare il lettore alla consultazione di altri documenti, nel senso che ogni procedura SSOP 
deve stare in piedi da sola: in altre parole devono essere semplici e brevi. Può essere utile illustrare 
la procedura servendosi di un diagramma di flusso o con illustrazioni (ad esempio per mostrare le 
modalità di infissione della sonda termica nel prodotto) che facilitano la comprensione delle 
manualità più complesse. Il linguaggio, e talvolta la Lingua, usata nel descrivere le SSOP deve 
essere comprendibile dagli addetti a cui sono destinate e si raccomanda l’uso dei verbi in forma 
attiva e non passiva, al presente e non al futuro o condizionale. Frasi del tipo “ L’attrezzatura sarà 
lavata con acqua calda a temperatura > 60 ° C per rimuovere i residui di detergente” saranno 
meglio scritte se in questa forma: “Risciacqua le attrezzature con acqua calda a temperatura > 60 
° C per rimuovere i residui di detergente”.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
15 
Le SSOP Pre-operative 
La sequenza dell’ ispezione preoperativa da parte dell’ OSA ha 
l’andamento illustrato nelle successive immagini, scattate nel corso 
di una verifica simulata presso uno stabilimento. 
La 9 CFR 416.12 
(a) (c) stabilisce 
che: 
(a) Le SSOP 
devono 
descrivere tutte 
le procedure che 
uno 
stabilimento 
ufficiale [iscritto 
nella lista USA] 
condurrà ogni 
giorno, prima e 
durante le 
operazioni, 
sufficienti a 
prevenire la 
contaminazione 
diretta o 
l’adulterazione 
del(i) prodotto 
(i). 
(c) Le procedure 
nelle SSOP che 
sono 
implementate 
prima dell’inizio 
delle lavorazioni 
devono essere 
esplicitate e 
devono 
riguardare per 
lo meno la 
pulizia delle 
superfici a 
contatto delle 
attrezzature, 
dell’equipaggia 
mento e degli 
utensili. 
Prima dell’inizio dell’attività 
l’incaricato del controllo 
preoperativo si reca in reparto, 
appropriatamente vestito, con 
scheda di registrazione, penna, 
torcia elettrica, panno carta 
pulito. 
Non è corretto eseguire il 
controllo in tempi diversi rispetto 
l’inizio dell’utilizzo delle superfici 
interessate, ovvero a distanza di 
tempo rispetto l’inizio delle 
lavorazioni
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
16 
Vanno individuate tutte le superfici a contatto 
La 9 CFR 416.13, (a),/b),(c) 
stabilisce che: 
(a) Ciascun 
stabilimento [della 
lista USA] deve 
predisporre delle 
procedure pre-operative 
nelle SSOP 
da attuarsi prima 
che inizi il processo 
di produzione 
dell’alimento. 
(b) Ciascun stabilimento 
[della lista USA]deve 
predisporre tutte le altre 
procedure nelle SSOP 
secondo la frequenza 
specificata 
(c) Ciascun stabilimento 
[della lista USA] deve 
monitorare giornalmente 
l’attuazione delle procedure 
nelle SSOP. 
L’addetto al controllo 
preoperativo deve 
conoscere perfettamente 
le linee di lavorazione; le 
macchine e gli utensili 
devono essere smontati o 
comunque 
completamente 
ispezionabili durante 
questa fase. 
Domanda 
Se un impianto include le superfici 
dei muri nelle sue SSOP, si avrà una 
non conformità alle SSOP se il 
prodotto viene trovato dal controllo 
ufficiale sulla parete, durante la 
verifica preoperativa? 
Risposta 
L’ispettore deve valutare se la mancata pulizia 
delle pareti ha dato luogo a condizioni 
antigieniche per le quali il prodotto può 
contaminarsi o essere dannoso per la salute. 
In questo caso ci sarà una Not compliance per 9 
CFR 416.13(a) e (b)
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
17 
La 9 CFR 416.12 (b) e 
416.14 stabiliscono che: 
(b) Le SSOP devono 
essere firmate e datate 
dalla persona con la più 
alta autorità in loco o al 
livello più alto della 
direzione dello 
stabilimento. Questa 
firma deve significare che 
lo stabilimento metterà 
in atto le SSOP così come 
indicate e le manterrà in 
accordo con i requisiti di 
questa parte. Le SSOP 
devono essere firmate e 
datate sia nella fase 
iniziale della loro 
implementazione che a d 
ogni successiva 
modificazione. 
416,14 Mantenimento 
aCiascun stabilimento 
[della lista USA] deve 
periodicamente valutare 
l’efficacia delle SSOP e le 
procedure correlate nella 
prevenzione della 
contaminazione diretta 
del prodotto (i) e deve 
rivederle sia quanto è 
necessario a mantenerle 
efficaci sia in corso di 
cambiamenti intervenuti 
nelle attrezzature, 
equipaggiamenti, 
utensili, operazioni e 
personale 
416.13 Implementazione delle SSOP. 1 
(a) Ogni stabilimento effettua le procedure 
preoperative delle SSOP prima dell'inizio 
delle lavorazioni. 
(c) Ogni stabilimento effettua il 
monitoraggio quotidiano 
dell'implementazione delle procedure 
previste dal programma SSOP. 
Regolamento CE 852/04, allegato 
II, cap.V : tutto il materiale, 
l’apparecchiatura e le 
attrezzature che vengono a 
contatto con gli alimenti devono 
a) essere efficacemente puliti e, se 
necessario, disinfettati. La pulizia 
e la disinfezione devono avere 
luogo con una frequenza 
sufficiente ad evitare ogni rischio 
di contaminazione
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
18 
A titolo esemplificativo si 
riporta una scheda di 
registrazione utilizzata in 
uno stabilimento 
416.13 Implementazione delle 
SSOP. 1 
(a) Ogni stabilimento effettua le 
procedure preoperative delle 
SSOP prima dell'inizio delle 
lavorazioni. 
La presenza di istruzioni per la 
compilazione in cui si riportino i 
limiti di accettabilità delle superfici e 
le istruzioni relative alla gestione 
delle non conformità risulta molto 
utile all’operatore addetto alla 
ispezione
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
19 
L’operatore dello stabilimento deve controllare le attrezzaure 
(es. tapirulan) anche in movimento. 
416.13 Implementazione delle 
SSOP. 1 
(a) Ogni stabilimento effettua le 
procedure preoperative delle 
SSOP prima dell'inizio delle 
lavorazioni.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
20 
Al controllo sono stati riscontrati dei frustoli sul fondo della 
miscelatrice 
416.13 Implementazione delle 
SSOP. 1 
(a) Ogni stabilimento effettua le 
procedure preoperative delle 
SSOP prima dell'inizio delle 
lavorazioni. 
Le azioni correttive sono trattate 
al punto 416.15: 
416.15 – azioni correttive (a) 
Ciascun stabilimento[della lista 
USA] dovrà adottare appropriate 
azioni correttive quando lo 
stabilimento stesso o il FSIS 
(organo di controllo ufficiale) 
stabiliscono che le SSOP dello 
stabilimento o le procedure 
specifiche correlate o l’attuazione 
o il mantenimento delle SSOP 
possono aver fallito nel prevenire 
la contaminazione diretta o 
l’adulterazione del prodotto.(b) 
Le azioni correttive comprendono 
le procedure che assicurano una 
appropriato allontanamento del 
prodotto che può essere 
contaminato, ripristinano le 
condizioni sanitarie e prevengono 
il ripresentarsi della 
contaminazione diretta o 
dell’adulterazione del prodotto, 
includono una appropriata 
rivalutazione e modifica delle 
SSOP e delle procedure correlate o 
appropriati miglioramenti 
nell’esecuzione delle SSOP o delle 
specifiche procedure correlate.”. 
La presenza di frustoli come quelli evidenziati sopra sono 
elemento sufficiente per aprire una NC sul modulo di 
registrazione e per rilavare l’attrezzatura. 
L’annotazione sulla scheda di registrazione e il ripristino 
della superficie prima delle lavorazioni non costituisce 
comunque una Not Compliance al requisito, ma l’evidenza 
che il sistema funziona nel rilevare situazioni non conformi!
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
21 
416.13 Implementazione delle 
SSOP. 1 
(a) Ogni stabilimento effettua le 
procedure preoperative delle 
SSOP prima dell'inizio delle 
lavorazioni. 
Vanno esaminate con cura tutte le 
superfici a contatto, anche quelle 
nascoste 
Residui nella 
coclea! 
Superficie da 
rilavare 
Domanda 
Qual è il significato di 
“Superficie contatto”? 
Risposta 
Una superficie a contatto è qualsiasi superficie che può venire a 
contatto diretto con il prodotto esposto. Gli esempi possono 
comprendere nastri trasportatori, tavoli, lame, coclee, ecc. 
Domanda 
Possono i contenitori utilizzati per 
contenere i prodotto giudicati 
“not edible” essere utilizzati 
per l’ “edible” se prima 
sono puliti? 
Risposta 
NO, “inedible” è definito per regolamento come adulterato, non 
ispezionato, non adatto per il consumo umano. Quando uno 
stabilimento identifica un contenitore per l’ inedible questo non 
può venire utilizzato per il prodotto edibile anche se prima dovesse 
essere sanificato e pulito. Questi contenitori devono pertanto 
essere identificati con un’ etichetta, un colore, che stanno a 
significare che trattasi di INEDIBLE!
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
22 
In queste sequenze si noti 
come del grasso lubrificante 
utilizzato nella macchina a 
fine ciclo sia poi caduto sul 
nastro trasportatore. 
L’esecuzione delle SSOPs 
preoperative 
nell’immediatezza 
dell’attività lavorativa 
consente di prevenire 
pericoli derivanti da 
contaminazioni delle 
superfici successivamente al 
lavaggio.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
23 
L’ispezione prosegue con 
cura servendosi anche di un 
panno carta per la verifica 
delle superfici del tapirulan 
L’ispezione è organizzata 
secondo un ordine 
prestabilito che di norma è 
funzionale alla lavorazione, 
così da consentire l’inizio 
delle attività man mano che 
reparti o settori risultano 
conformi alla verifica stessa. 
Le checklist sono anche 
utilizzate per documentare le 
azioni prese (es. Azioni. 
Correttive). Le checklist non 
sono le SSOP, ma una loro 
parte, per cui devono essere 
allegate alle procedure e ad 
esse collegate.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
24 
Un ordine logico della 
checklist nell’eseguire la 
verifica preoperativa aiuta 
l’operatore a non 
tralasciare i punti di 
controllo, che possono 
anche variare a seconda 
delle attrezzature che 
saranno impiegato 
successivamente. 
Il tipo di sporco che rende 
inadatta una superficie 
andrebbe annotato perché 
può aiutare il controllo 
qualità a risalire alla causa 
che l’ha determinato. 
Bisogna fare molta 
attenzione a non 
contaminare eventuali 
superfici durante la visita 
preoperativa. Arrampicarsi 
su un macchinario non deve 
essere una “mission 
impossible”!! e soprattutto 
non si dovrebbe 
contaminare con le scarpe 
una superficie a contatto 
(sic)
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
25 
I grassi rendono difficile le 
operazioni di pulizia: nella 
lavalardelli un punto critico si 
trova all’interno della griglia ed è 
raggiungibile solo manualmente: 
è importante che l’operatore sia 
addestrato specificatamente 
all’esecuzione delle ispezioni 
SSOPe che conosca bene il 
funzionamento delle macchine 
che deve verificare 
La coclea viene girata manualmente per poter 
essere meglio ispezionata
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
26 
Può anche capitare che nell’elenco delle superfici da verificare nel corso della 
preoperativa siano inserite verifiche su superfici non a diretto contatto, ma che possono 
essere potenzialmente inquinanti in maniera indiretta, ad esempio per percolamento di 
condensa o di liquidi di refrigerazione o perché spesso soggette a contatti con l’alimento 
stesso durante le movimentazioni. 
Se pareti a flap come questa a fianco sono soggette a 
toccamenti con l’alimento durante il suo passaggio non 
protetto, qualora non sia possibile altrimenti ,possono essere 
classificate tra le superfici a contatto, e quindi soggette a 
verifica preoperativa. 
In questo stabilimento il soffitto 
soprastante la miscelatrice è 
stato inserito nel programma 
preoperativo in quanto la 
frequente presenza di frustoli di 
prodotto, legata a operazioni di 
pulizia con idropulitrice a fine 
ciclo, se non rimossi potevano 
cadere direttamente all’interno 
della miscelatrice stessa.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
27 
Non vanno dimenticati gli utensili, i guanti metallici, i cassonetti e 
comunque sono sempre possibili sorprese in superfici anche non a diretto 
contatto come nel caso di questa scaletta rovesciata casualmente durante 
la verifica! 
Eccessivo affollamento di coltelli nello sterilizzatore – cattiva igiene degli utensili e guanti 
Residui di acqua nel fondo di un cassonetto – ammuffimenti sul fondo dei gradini di una scaletta 
Domanda 
Può la Direttiva 5000.4 limitare l’attività del 
controllo ufficiale alle sole superfici 
alimentari a contatto? 
Risposta 
No, questa non influisce sulla valutazione degli ispettori se vi è 
una condizione di insalubrità. Il personale ispettivo ufficiale può 
riscontrare condizioni poco igieniche anche sulle superfici non a 
contatto e le deve documentare. 
FSIS Dir. 5000.4 – Scopo dell’ ispezione preoperativa
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
28 
416.16 Requisiti per la 
registrazione 
(a) Ciascun stabilimento[della 
lista USA]deve mantenere delle 
registrazioni giornaliere 
sufficienti per documentare 
l’attivazione ed il monitoraggio 
delle SSOP e di qualsiasi azione 
correttiva presa. La persona dello 
stabilimento identificata quale 
responsabile delle SSOP per 
l’attuazione ed il monitoraggio 
delle procedure specificate nelle 
SSOP deve autenticare queste 
registrazioni con le proprie 
iniziali e la data. 
(b) Le registrazioni richieste da 
questa sezione possono essere 
conservate su supporto 
informatico a patto che lo 
stabilimento attui appropriati 
controlli per assicurarsi 
l’integrità dei dati elettronici 
(backup). 
(c) Le registrazioni richieste in 
questa sezione devono essere 
conservate per almeno 6 mesi e 
rese disponibili al controllo 
ufficiale (FSIS). Tutte quante le 
registrazioni n devono essere 
mantenute nello stabilimento 
ufficiale per 48 ore dopo il 
completamento della procedura, 
dopo di che possono essere 
mantenute all’esterno ma rese 
disponibili al controllo ufficiale 
(FSIS) entro 24 ore dalla 
richiesta. 
Al termine dell’ispezione SSOP 
pre-operativa l’operatore 
avrà verificato ogni punto e se 
necessario avrà bloccato 
l’inizio delle lavorazioni 
finché non sono state 
ripristinate le condizioni 
igieniche nella zona non 
conforme e dopo aver 
verificato l’efficacia 
dell’intervento eseguito. 
Domanda 
Si può usare la dicitura 
“quando necessario” per 
una procedura SSOP? 
Risposta 
Secondo 9CFR 416.12(d), gli stabilimenti 
devono specificare la frequenza con la quale 
ciascuna procedura in SSOP viene effettuata. 
Pertanto gli stabilimenti hanno la necessità di 
selezionare una frequenza minima (es. 
giornaliera, ogni 4 ore, ecc) in relazione 
all’espressione “quando necessario”. 
Ad esempio le SSOP possono essere indicate 
“secondo necessità, ma non meno di una volta 
ogni tre giorni”: il controllo ufficiale verificherà 
che lo stabilimento mantenga le condizioni di 
igiene e la frequenza non potrà essere contestata 
fintanto che non vi sia evidenza che tale 
frequenza sia insufficiente nel prevenire la 
creazione di condizioni non igieniche.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
29 
SSOPS OPERATIVE 
Così come nella pianificazione del Sistema HACCP si effettua l’analisi 
dei pericoli in un sistema a matrice o seguendo il diagramma di flusso 
della produzione al fine di sottoporre ogni passaggio al vaglio 
dell’albero delle decisioni per ricercare i punti critici di controllo, così 
nel sistema delle SSOP si dovrà porre attenzione dove sia possibile che 
le SSOP contribuiscano significativamente ad ottenere una riduzione 
dei patogeni. 
Semplificando potremmo dire che il sistema delle SSOP è in qualche 
misura sovrapponibile al sistema HACCP con la sostanziale differenza 
che nel primo si dà per acquisita l’analisi dei pericoli, individuati nella 
contaminazione diretta del prodotto esposto ad opera delle superfici a 
contatto. 
D’altronde in 416.14 si sostiene che “ciascun stabilimento deve 
periodicamente valutare l’efficacia delle SSOP e le procedure correlate 
nella prevenzione della contaminazione diretta del prodotto (i) e deve 
rivederle sia quanto è necessario a mantenerle efficaci sia in corso di 
cambiamenti intervenuti nelle attrezzature, equipaggiamenti, utensili, 
operazioni e personale.”. 
Per ogni processo produttivo devono essere previste delle 
procedure che descrivano quali azioni quotidiane la ditta 
effettua per prevenire possibili contaminazioni del prodotto ad 
opera della superfici a contatto, specificandone la frequenza, le 
azioni correttive ed anche le azioni preventive. 
Tenendo conto di questa analogia lo stabilimento individuerà le SSOP 
OPERATIVE che altro non sono che le azioni che la ditta intende 
svolgere per garantire livelli accettabili durante la lavorazione per 
evitare la contaminazione del prodotto sia da parte degli operatori che 
delle superfici a contatto (macchine ed utensili che siano); una volta 
fatto ciò la ditta decide come monitorare tali azioni e in che momento 
farlo. Tra le SSOP che più frequentemente vengono sottoposte a 
monitoraggio vi è la gestione del prodotto a terra, la gestione dei 
soffitti soggetti a frequenti condense, la gestione della coltelleria 
sottoposta a sanificazione, ecc. 
Esempi di procedure SSOP 
OPERATIVE possono essere: 
La gestione del prodotto a terra 
La sterilizzazione dei coltelli e 
delle superfici durante la 
lavorazione 
La gestione delle condense 
La pulizia dei guanti /grembiali 
La gestione della temperatura in 
lavorazioni particolari 
La gestione del campionamento 
ambientale 
Le gestione del pest control 
La gestione dei corpi estranei 
La gestione del controllo degli 
allergeni stoccati o degli additivi. 
La ditta deve indicare una 
frequenza delle azioni SSOP 
Operative per rispondere a 
criteri di ragionevole efficacia: 
si tende ad accettare un 
giustificazione delle frequenze 
sui dati esperienziali, meglio se 
suffragate da supporti 
scientifici bibliografici. 
La frequenza del monitoraggio 
viene spesso associata a 
momenti particolari del ciclo 
produttivo, come ad esempio 
durante le pause, al momento 
del cambio del turno di lavoro, 
ad intervalli fissi e predefiniti: 
l’importante è che siano 
rispettate le frequenze 
prestabilite. 
Nel caso delle SSOP operative a fronte di non conformità devono 
essere sempre documentate non solo le azioni correttive, ma anche 
quelle preventive sul prodotto e sul processo, atte ad evitare il 
ripetersi di tali non conformità.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
30 
Se la procedura SSOP 
Operativa prevede la 
corretta gestione dei coltelli 
e dei guanti antitaglio 
durante la pausa, con il 
cambio degli utensili e delle 
protezioni, situazioni come 
quelle esposte nelle figure 
dovrebbero essere oggetto 
del monitoraggio e dar 
luogo ad una non 
conformità. 
Le SSOP operative sono 
appunto delle procedure che 
vincolano gli operatori a 
determinate azioni: nel caso 
ad esempio dei rischi di 
condensa su superfici di 
lavoro gli operatori 
sapranno di doverle 
eliminare non appena si 
formano o se ne accorgono 
mentre il monitoraggio di 
tale procedura avverrà solo 
in determinati momenti 
della giornata lavorativa. Se 
ad esempio è previsto che un 
prodotto non sosti mai in 
aree delimitate in quanto si 
tratta di aree all’interno 
delle quali è possibile una 
caduta di condensa, se in 
occasione del monitoraggio 
viene riscontrata la presenza 
di prodotto esposto in tali 
aree il controllore dovrà 
adottare una azione 
correttiva ed una azione 
preventiva. Il controllo 
ufficiale non potrà però 
contestare alcuna NC, in 
quanto lo stabilimento ha 
operato secondo la propria 
SSOP operativa. 
Area delimitata ed interdetta per rischio caduta 
condensa 
Se durante il monitoraggio lo stabilimento accerta il 
non rispetto della propria SSOP operativa porrà in atto 
le azioni correttive e preventive previste, ma non potrà 
esservi una NC da parte del Controllo Ufficiale
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
31 
MANTENIMENTO, AZIONI CORRETTIVE E REQUISITI 
PER LA REGISTRAZIONE DELLE SSOP 
Le SSOP al pari delle SPS rappresentano un prerequisito al 
sistema HACCP e pertanto è necessario che siano 
implementate con costanza e regolarità: la frequenza del 
monitoraggio rappresenta quindi lo strumento con cui lo 
stabilimento si premunisce per accertarsi che tali procedure 
siano sempre in atto. A fronte delle possibili deviazioni 
dallo standard prefissato lo stabilimento indica le possibili 
azioni correttive che attiva per riportare la situazione 
igienico-sanitaria delle superfici alla situazione quo ante. La 
frequenza del monitoraggio deve essere giornaliera, anche 
se ciò non significa obbligatoriamente che tutte le SSOP 
debbano avere eguale frequenza. 
Può anche essere che l’impianto non lavori in un 
determinato giorno: in questo caso tuttavia non vi è una NC 
al requisito della registrazione giornaliera (9CFR 
416.16(a)),se non è presente tale registrazione ,poiché 
9CFR 416.12(a) evidenzia che le SSOP sono implementate 
prima e durante la lavorazione, ma non quando lo 
stabilimento non lavora. 
Quando l’addetto riscontra una superficie non idonea nel 
corso del controllo preoperativo o il mancato rispetto di 
una procedura operativa dovrà mettere in atto le azioni 
correttive: queste non danno luogo di norma ad una 
registrazione di non conformità, ma solamente ad azioni 
correttive e preventive che potranno essere annotate 
direttamente sul modulo della verifica/monitoraggio delle 
SSOP. Qualora tuttavia il Controllo Ufficiale valuti che lo 
stabilimento non ha incontrato uno o più requisiti 
regolamentari allora aprirà una Registrazione di Non 
Conformità. 
§ 416.15 Azioni correttive. 
(a) Ogni stabilimento ufficiale deve 
adottare azioni correttive appropriate 
ogniqualvolta lo stabilimento stesso 
o il FSIS valuta che le SSOP o le 
procedure in esse descritte o 
l’implementazione o la 
manutenzione delle SSOP possano 
avere fallito nel prevenire la 
contaminazione diretta o 
l’adulterazione del prodotto/i. 
(b) Le azioni correttive includono le 
procedure per assicurare un 
appropriato trattamento del prodotto 
potenzialmente contaminato, per 
ripristinare le condizioni igieniche e 
per prevenire il ripetersi della 
contaminazione diretta o 
dell’adulterazione del prodotto, 
compresi il riesame e la modifica 
delle SSOP e delle procedure in esse 
descritte o idonei miglioramenti 
nell’esecuzione delle SSOP o delle 
procedure in esse descritte. 
(61 FR 38868, 25 luglio 1996, come 
modificato da 62 FR 26219, 13 maggio 
1997) 
§ 416.16 requisiti per la registrazione. 
(a) Ogni stabilimento ufficiale deve 
mantenere registrazioni giornaliere 
atte a documentare 
l’implementazione ed il 
monitoraggio delle SSOP e qualsiasi 
azione correttiva intrapresa. 
L’addetto/a dello stabilimento 
identificato/a nelle SSOP come il/la 
responsabile dell’implementazione e 
del monitoraggio delle procedure 
specificate nelle SSOP deve 
autenticare tali registrazioni con le 
sue iniziali e con la data. 
(b) Le registrazioni previste da questa 
parte possono essere conservate su 
computers purché lo stabilimento 
implementi controlli adeguati ad 
assicurare l’integrità dei dati 
elettronici. 
(c) Le registrazioni previste da questa 
parte dovranno essere conservate per 
almeno sei mesi e rese accessibili e 
disponibili al FSIS. Tutte queste 
registrazioni devono essere 
conservate presso lo stabilimento 
ufficiale per le quarantotto ore 
seguenti la compilazione, dopodiché 
esse potranno essere conservate in 
altro luogo a patto che possano 
essere messe a disposizione del 
FSIS entro ventiquattro ore dalla 
richiesta. 
Domanda 
Se lo stabilimento riscontra 
una non conformità e adotta 
appropriate azioni correttive 
può il Controllo Ufficiale 
compilare una Registrazione 
di Non Conformità? 
Risposta 
No. Se lo stabilimento riscontra una non 
conformità e riporta la situazione in 
condizioni di rispettare i requisiti 
regolamentari allora il C.U. non deve 
aprire alcuna Registrazione di Non 
Conformità.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
32 
Tra le azioni che spesso si riscontrano a seguito di non conformità alle proprie SSOP gli stabilimenti 
indicano il così detto “richiamo dell’ operatore”, a voler significare, appunto,che l’origine della non 
conformità sta nella mancata/insufficiente esecuzione di una determinata azione da parte 
dell’incaricato. 
Il “richiamo dell’operatore” sta ad indicare l’intenzione della ditta di sostenere con atto formativo 
l’operatore su una manualità/comportamento ritenuto in linea con la procedura adottata. Gli 
americani, in effetti, parlano di retraining; in questo caso se lo stabilimento inserisce il retraining 
employees tra le misure preventive sarà necessario che adotti anche una documentazione per 
dimostrare che la formazione è stata effettuata fino a soddisfare i requisiti regolamentari del 9 
CFR 416.15(b) e 416.16(a) 
Si riportano due fac simili di modulistica utilizzata in stabilimenti USA per la registrazione delle 
SSOP preoperative e operative (modificate da “Food Plant Sanitation, design, maintenance, and good 
manufacturing practices”, M.M.Cramer, CRC Taylor & Francis Group, 2006). 
Un esempio di come si possono scrivere le SSOP operative per il personale per contrastare il 
rischio delle contaminazioni crociate dovute al personale potrebbe essere la seguente. 
DITTA *********** PROCEDURA OPERATIVA DI SANIFICAZIONE STANDARD 
PROCEDURA N. VERSIONE: 2 
DATA 14 LUGLIO 2009 
RIPRENDE LA VERSIONE N. 1 
DATATA 10 LUGLIO 2008 
PROCEDURE: PRATICHE DI GMP PAGINE: __ DI ___ 
1. Obiettivi: lo scopo di questa procedura è di fornire ai nostri addetti ed ai visitatori di linee guida chiare sulle 
modalità di sanificazione durante le operazioni in cui gli ingredienti alimentari o i prodotti finiti sono 
esposti. 
2. Responsabilità: 
a. La direzione dell’impianto è responsabile per la verifica e l’implementazione di questa procedura; 
b. Gli addetti dell’impianto e i visitatori sono responsabili per attenersi a questa procedura;
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
33 
c. Risorse Umane ed il Controllo Qualità sono responsabili della formazione iniziale agli addetti ed 
alla formazione continuativa di tutti gli addetti ogni 6 mesi. 
3. Monitoraggio, documentazione ed azioni correttive: 
a. Prima di iniziare le attività del giorno e prima del secondo turno di lavoro i responsabili di 
produzione ed il CQ monitorerà gli addetti ed i visitatori se operano in conformità con i requisiti di 
GMP; 
b. In aggiunta una volta per ciascun turno il CQ monitorerà gli addetti ed i visitatori se continuano ad 
operare in conformità con i requisiti di GMP; 
c. Le evidenze dovranno essere documentate sulla Checklist di monitoraggio 
d. Le azioni correttive saranno adottate in caso di qualsiasi non conformità comprese: 
e. Correzione di una deviazione dallo standard e richiamo dell’addetto o del visitatore; 
f. Valutazione degli ingredienti o dei prodotti presenti a rischio di contaminazione; 
g. Azione disciplinare in caso di ripetuta non conformità con allontanamento dell’addetto o dei 
visitatori dall’area di produzione. 
4. Requisiti di GMP: 
a. Vestiario: il vestiario deve essere quello approvato dalla ditta e dovrà essere impiegato nelle aree di 
produzione e rimosso ogni volta che si esce all’esterno e ci si serve dei servizi igienici; 
b. Cuffie: le cuffie, approvate dalla ditta, dovranno essere indossate nelle aree di produzione e 
magazzino; tutta la capigliatura dovrà essere coperta. Le cuffie vanno rimosse ogniqualvolta ci si 
reca all’esterno o ci si serve dei servizi igienici; 
c. Cuffie per baffi/barba: approvate dalla ditta, dovranno essere indossate nelle aree di produzione e 
magazzino; tutta la capigliatura dovrà essere coperta. Le cuffie vanno rimosse ogniqualvolta ci si 
reca all’esterno o ci si serve dei servizi igienici; 
d. Cibi e bevande: non possono essere consumati eccetto che nelle aree approvate (mensa e salette 
dedicate). Tutti i rifiuti devono essere correttamente eliminati. Gomme da masticare o caramelle 
non sono consentite in are di produzione. 
e. Gioielli: in nessun caso è consentito indossare gioielli in reparto di lavorazione; sono compresi gli 
orologi da polso, gli orecchini, piercing esposti, braccialetti, collane. E’ consentito solo l’uso di 
“gioielli medicali di allerta” (es. piastrina con gruppo Rh, l’indicazione “diabetico”, ecc.) 
f. Prevenzione della contaminazione del prodotto: il vetro non è consentito in aree di produzione. Ciò 
include contenitori in vetro, utensili o strumenti con parti in vetro (es. termometri). 
g. Fumo e tabacco: fumare è consentito solo nelle aree ove esplicitamente indicato e mai all’interno 
dell’impianto di lavorazione. È vietato gettare mozziconi anche in area esterna , ma è consentito 
solo negli apposti portacenere. 
h. Sputare: E’ proibito sputare sia all’esterno che all’interno dell’impianto; 
i. Porte esterne: le porte esterne devono rimanere chiuse tutto il tempo. 
j. Lavaggio delle mani: tutti gli addetti ed i visitatori devono lavare e sanificare le proprie mani dopo 
l’uso dei servizi e prima di riprendere il lavoro. 
Riferimento regolamentare: 9 CFR 416,5, 21 CFR 110.10 
INFORMAZIONE COMMERCIALE CONFIDENZIALE 
In questo esempio il rispetto dei requisiti GMP del personale sono stati oggetto della SSOP 
operativa, ritenendo necessario verificare la conformità alle GMP del personale che lavora 
(addetto) e del personale a tempo o in visita (visitatori). Lo standard di riferimento è quello 
previsto alla voce GMP, mentre la cadenza del monitoraggio viene fissata in una volta per turno di 
lavoro e all’inizio della lavorazione. Si veda come l’allontanamento (loro parlano esattamente di 
“Disciplinary action up to and including termination for repeated non conformance”, ovvero fino al 
licenziamento dell’addetto in caso di ripetute inosservanze delle GMP) sia indicata come miglior 
soluzione in caso di non osservanza ripetuta da parte del personale dei requisiti igienici della 
persona. 
I passi della procedura devono essere scritti con un dettaglio sufficiente ad assicurarne la 
comprensione agli addetti senza che questi debbano per forza, se dotati di un minimo bagaglio
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
34 
esperienziale, essere affiancati durante la sua implementazione. Ogni SSOP dovrebbe reggersi da 
sola senza obbligare l’addetto a riferirsi a norme contenute in altri documenti dello stabilimento o 
addirittura ad altri documenti esterni (GMP, Norme ISO, ecc.). Se ad esempio sono incluse delle 
istruzioni operative su come fare un campione o una rilevazione di monitoraggio (prendere una 
temperatura, una rilevazione di pH, una valutazione di concentrazione di un disinfettante, ecc.) tali 
da richiedere una formazione specifica per l’operatore, buona pratica è quella di affiancare alla 
descrizione delle manualità da compiere anche una indicazione iconografica, passo per passo, 
delle azioni che l’addetto deve svolgere. E’ necessario sempre accertarsi che il fruitore della 
procedura l’abbia almeno compresa, e ,se ne conosce lo scopo, è più probabile che si attenga al 
compito impartirtitogli. 
Registrazioni in formato elettronico 
La conservazione delle registrazioni del monitoraggio delle SSOP devono essere disponibili in 
stabilimento per almeno 48 ore, mentre possono essere conservate altrove per i 6 mesi successivi, 
a differenza di quanto avviene per la documentazione del sistema HACCP che nello stabilimento 
deve permanere nei 6 mesi successivi alla compilazione. Secondo FSIS, comunque se viene fatto 
salvo l’accesso al controllo ufficiale ad una banca dati elettronica ove sia possibile reperire 
l’informazione, a meno che non vi sia un dubbio da parte del Controllo Ufficiale (che può 
richiedere di visionare il documento originale) il mancato rispetto di questo punto potrebbe non 
essere così rilevante. Le modalità di registrazione elettronica dei dati del monitoraggio deve 
comunque consentire di identificare con certezza l’estensore della registrazione e la non 
manomissione successiva del documento e le modalità di accesso al sistema elettronico deve 
essere oggetto di una apposita procedura sulla sicurezza dei dati. 
Domanda 
Può uno stabilimento mantenere le registrazioni 
elettroniche dell’ HACCP e delle SSOP 
su un server centrale collocato 
all’esterno dello stabilimento? 
Risposta 
Ci sono 2 aspetti da considerare: la norma dell’ HACCP sulle registrazioni, 9 CFR 417.5, 
e la norma sulla registrazione delle SSOps, 9 CFR 416.16. 
In entrambi i casi l’uso delle registrazioni mantenute su computer è accettabile, così 
come appropriati sono i controlli realizzati per assicurare l’integrità dei dati elettronici 
e di ogni firma (9CFR417.5(d) e 416.16 (b). Secondo 9 CFR 417.5 (e)(2) alcune 
registrazioni HACCP possono essere conservate fuori stabilimento dopo 6 mesi a 
condizione che siano disponibili sul posto entro le 24 ore successive.. Secondo 9CFR 
416.16 (c) le registrazione relative alle SSOP necessitano di essere disponibili solo per 
48 ore. Se non vi è alcuna disposizione di presentare le registrazioni, comunque, se le 
registrazioni possono essere rese disponibili al personale di Controllo Ufficiale 
permettendo l’accesso all’uso del computer allora né 9 CFR 416.16(c) né 9 CFR 417.5 
(e)(2) sono veramente rilevanti.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
35 
Le modalità del Controllo Ufficiale 
Il requisito regolamentare è indicato qui a fianco in 9 CFR 416.17 e 
riassume i compiti del Controllo Ufficiale che avviene mediante 
l’esame Documentale e l’Osservazione diretta. 
L’ Osservazione diretta da parte degli operatori del C.U. può avvenire 
secondo la modalità Shadow, ovvero contemporaneamente all’addetto 
dello stabilimento. FSIS usa questo termine proprio ad indicare il 
controllo ombra su chi effettua la verifica. Tale sistema viene ritenuto 
indispensabile per meglio valutare da parte del C.U. l’efficacia e 
l’efficienza delle procedure implementate dallo stabilimento in quanto 
consente di comparare i due giudizi rispetto alle stesse superfici 
oggetto del controllo o, qualora non tutte le superfici a contatto siano 
incluse nella verifica, anche rispetto a queste ultime. 
§ 416.17 Verifiche dell’agenzia. 
Il FSIS verifica l’adeguatezza e 
l’efficacia delle SSOP e delle 
procedure in esse descritte 
valutando che esse siano 
corrispondenti ai requisiti di questa 
parte. Tali verifiche possono 
comprendere: 
(a) la revisione delle SSOP; 
(b) la revisione delle registrazioni 
giornaliere che documentano 
l’implementazione delle 
SSOP e delle procedure in 
esse descritte e le azioni 
correttive adottate o da 
adottare; 
(c) l’osservazione diretta 
dell’implementazione delle 
SSOP e delle procedure in 
esse descritte e delle azioni 
correttive adottate o da 
adottare; e 
(d) l’osservazione diretta o 
l’esecuzione di prove per 
stabilire le condizioni 
igieniche nello stabilimento. 
Direttiva FISI 5000.1 Rev3, XIV 
Scopo del Controllo Ufficiale è 
quello di capire le procedure 
all’interno delle SSOP che lo 
stabilimento sta implementando 
per prevenire la diretta 
contaminazione o altra 
adulterazione del prodotto. 
Il C.U. dovrebbe familiarizzare 
con le procedure di monitoraggio 
e le frequenze che possono 
essere incluse nelle SSOP. Senza 
questa conoscenza il C.U. non 
sarà in grado di verificare la 
conformità ai requisiti. 
In altri casi lo stabilimento potrebbe condurre il monitoraggio 
relativo alla implementazione delle procedure SSOP prima 
dell’arrivo del C.U.. In queste situazioni il C.U. dovrebbe seguire le 
indicazioni fornite dal personale di supervisione su quando osservare 
direttamente lo stabilimento durante la conduzione del monitoraggio. 
Il supervisore dovrebbe considerare diversi fattori nel prendere tale 
decisione: 1) La storia dello stabilimento, 2) La documentazione 
presente nel sito FSIS e 3) Le informazioni acquisite dalle 
registrazioni delle SSOP. 
(Dir. FSIS 5000.1 Rev.3, XIV)
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
36 
Records generated from prerequisite 
programs should be monitored by 
inspection personnel 
La valutazione documentale delle SSOP prevede 
che il C.U. selezioni alcune registrazioni per 
verificare che la documentazione: 
1. Sia fatta giornalmente (data e ora) 
2. Sia coerente con la procedura 
3. Siano presenti le azioni correttive con 
annotazione dell’inizio e della chiusura 
4. Sia “realistica” 
Rispetto al requisito normaitvo 416.13 (implementazione e 
monitoraggio delle SSOP) il C.U. deve cercare di rispondere 
alle seguenti domande: 
1. Lo stabilimento sta implementando le procedure 
pre-operative nell’ambito delle SSOP prima dell’inizio 
delle operazioni? 
2. Il FSIS o lo stabilimento tengono sotto controllo 
la diretta contaminazione o adulterazione del prodotto 
o le superfici non sanificate che vengono a contatto 
diretto con il prodotto? 
3. Lo stabilimento conduce le procedure 
nell’ambito delle SSOP alla frequenza specificata? 
4. Le SSOP contengono le frequenze per il 
monitoraggio? 
5. Lo stabilimento sta implementando le procedure 
pre-operative nell’ambito delle SSOP prima dell’inizio 
delle operazioni? 
6. Il FSIS o lo stabilimento tengono sotto controllo 
la diretta contaminazione o adulterazione del prodotto 
o le superfici non sanificate che vengono a contatto 
diretto con il prodotto? 
7. Lo stabilimento conduce le procedure 
nell’ambito delle SSOP alla frequenza specificata? 
Il C.U. dovrebbe visionare le SSOP per 
essere ben informato circa le loro 
procedure. Egli dovrebbe prendere 
visione delle registrazioni giornaliere 
delle SSOP pre-operative al fine di 
verificare che lo stabilimento rispetti 
le procedure preoperazionali, che le 
attività di monitoraggio siano 
condotte alle frequenze stabilite, che i 
requisiti riferiti alle azioni correttive 
siano rispettati e che tali 
registrazioni siano autenticate 
dall’operatore identificato 
dall’impianto responsabile per 
l’implementazione e il monitoraggio 
delle SSOP. Questa è la procedura di 
registrazione e il C.U. dovrebbe 
prenderne visione solo per 
determinare se l’impianto sta 
rispettando i requisiti normativi. 
NOTA: Se il campionamento ambientale viene incluso nelle SSOP, il C.U deve verificare che l’impianto stia 
rispettando quelle procedure. Egli deve osservare lo stabilimento durante l’effettuazione del campionamento, deve 
prendere visione degli esiti e verificare che le azioni correttive specificate nelle SSOP riguardo i risultati che non sono 
conformi vengano adottate se necessario. Questa verifica deve essere completata come parte delle procedure di verifica 
delle SSOP. 
CSI documenterà ogni non conformità nel rispetto di quanto previsto al capitolo IV di questo documento.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
37 
A proposito del mantenimento delle SSOP il C.U. deve verificare il rispetto di 9 CFR 416.14 (Ogni 
stabilimento ufficiale deve valutare periodicamente l’efficacia delle SSOP e delle procedure 
collegate nel prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del prodotto/i e se necessario 
deve revisionarle per mantenerle efficaci ed aggiornate relativamente a modifiche di strutture, 
attrezzature, utensili, operazioni o personale.), e quindi deve verificare che la ditta abbia in 
qualche misura formalizzato la revisione delle SSOP ad esempio a seguito di modifiche strutturali 
ed organizzative. 
Possibili domande sono: 
Lo stabilimento ha valutato periodicamente l’efficacia delle SSOP al fine di prevenire la diretta contaminazione o 
l’adulterazione del prodotto? Lo stabilimento sta eseguendo campioni ambientali o utilizzando altri provvedimenti 
per definire se le SSOP sono efficaci? 
Se sono fatti cambiamenti a livello strutturale, di attrezzature, utensili, operazioni o personale le SSOP sono state 
rivedute per mantenerle efficaci? 
NOTA: La costruzione e la rimozione di pareti, soffitti e pavimenti possono causare ricettacoli di annidamento per 
la L. monocytogenes che deve essere rimossa dalle diverse aree protette. Il C.U. dovrebbe domandarsi se l’impianto 
ha migliorato la propria attività di verifica in continuo al fine di assicurare che le attuali SSOP o altre procedure 
siano adeguate al fine di riscontrare situazioni non igieniche. 
Lo stabilimento prende in esame periodicamente le registrazioni delle SSOP per determinare se vi sono andamenti 
che dimostrino la necessità di rivedere le SSOP? 
SE LE SUPERFICI A CONTATTO NON RISPETTANO I REQUISITI 
REGOLAMENTARI DOPO L’APPLICAZIONE DELLE SSOP DA PARTE DELLO 
STABILIMENTO ALLORA QUESTE HANNO FALLITO ED IL CONTROLLO 
UFFICIALE DEVE APRIRE UNA PROCEDURA DI NON COMPLIANCE , 
APPONENDO IL TAG ALLE SUPERFICI RISCONTRATE NON CONFORMI. LA 
RIMOZIONE DEL TAG PUO’ ESSERE FATTA ESCLUSIVAMENTE DAL 
CONTROLLO UFFICIALE, DOPO CHE LO STABILIMNETO HA APPLICATO LE 
AZIONI CORRETTIVE E RIMOSSO LA NON CONFORMITA’ A GIUDIZIO DEL C.U. 
STESSO 
Le azioni correttive sono disciplinate da 9 CFR 416.15; il C.U. deve accertare che le azioni correttive 
includano le procedure per assicurare un appropriato trattamento del prodotto potenzialmente 
contaminato ed il ripristino delle condizioni igieniche ed atte a prevenire il ripetersi della 
contaminazione diretta o dell’adulterazione del prodotto, compreso il riesame e la modifica delle 
SSOP e delle procedure in esse descritte o idonei miglioramenti nell’esecuzione delle SSOP o delle 
procedure in esse descritte. 
Possibile domanda: 
Se vi è una contaminazione diretta o altro tipo d’adulterazione del prodotto, lo stabilimento 
implementa azioni correttive che riportino condizioni sanitarie idonee e adotta appropriate decisioni 
riguardo al corretto trattamento di ogni prodotto che può essere contaminato e ne prevengono la 
ricorrenza?
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
38 
Per quanto riguarda il Tagging 
(ovvero l’identificazione delle 
superfici inidonee) da parte del 
C.U. questo viene chiarito in 9 
CFR 416.6: 
Identificazione delle 
attrezzature ed utensili, locali ed aree non sanificati - Quando 
un ispettore ufficiale (FSIS) trova che un equipaggiamento, un 
utensile un locale o un settore dello stabilimento è in condizioni 
igieniche non idonee o che se utilizzato potrebbe essere causa di 
adulterazione del prodotto egli potrà apporre su di esso un segno 
di “U.S. Retained o di U.S. Reject” [equivalente a In Vincolo 
Sanitario – Non utilizzabile”]. Esclusivamente gli ispettori ufficiali 
(FSIS) possono rimuovere tale identificativo e l’equipaggiamento, 
l’ utensile, il locale o il settore dello stabilimento così identificati 
non potranno essere utilizzati fin tanto che non siano resi 
accettabili. 
Il Controllo Ufficiale deve inoltre valutare la conformità della 
documentazione dello stabilimento riguardo la SSOP, ed in 
particolare rispetto a 9 CFR 416.16 che così recita: “Ogni 
stabilimento ufficiale deve mantenere registrazioni giornaliere 
atte a documentare l’implementazione ed il monitoraggio delle 
SSOP e qualsiasi azione correttiva intrapresa. L’addetto/a dello 
stabilimento identificato/a nelle SSOP come il/la responsabile 
dell’implementazione e del monitoraggio delle procedure 
specificate nelle SSOP deve autenticare tali registrazioni con le 
sue iniziali e con la data. 
Le registrazioni previste da questa parte possono essere 
conservate su computers purché lo stabilimento implementi 
controlli adeguati ad assicurare l’integrità dei dati elettronici. 
Le registrazioni previste da questa parte dovranno essere 
conservate per almeno sei mesi e rese accessibili e disponibili al 
FSIS. Tutte queste registrazioni devono essere conservate presso 
lo stabilimento ufficiale per le quarantotto ore seguenti la 
compilazione, dopodiché esse potranno essere conservate in 
altro luogo a patto che possano essere messe a disposizione del 
FSIS entro ventiquattro ore dalla richiesta. 
Ecco alcuni esempi di possibili 
SSOP non conformi: 
 Le SSOP falliscono nel 
prevenire la diretta 
contaminazione o altra 
adulterazione del 
prodotto, e lo stabilimento 
non implementa azioni 
correttive per assicurare la 
corretta disposizione del 
prodotto 
 Le SSOP falliscono nel 
prevenire la diretta 
contaminazione o altra 
adulterazione del prodotto 
e lo stabilimento non 
implementa azioni 
correttive per il ritorno a 
condizioni sanitarie idonee 
 Le SSOP falliscono nel 
prevenire la diretta 
contaminazione o altra 
adulterazione del prodotto 
e lo stabilimento non 
implementa azioni 
correttive per prevenire la 
diretta contaminazione o 
adulterazione del 
prodotto. Questo potrebbe 
condurre a un trend di 
ripetute non conformità 
 Controllore ufficiale 
documenterà ogni non 
conformità nel rispetto di 
quanto previsto al capitolo 
IV di questo documento. 
Il Controllo Ufficiale 
considera inadeguate le 
SSOPS quando: 
 Il prodotto finito risulta 
contaminato 
 Si riscontrano NC ripetute 
 Sono presenti NC di base 
(implementazione e 
monitoraggio, 
mantenimento, azioni 
correttive, registrazioni)
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
39 
Le possibili domande del C.U. per la verifica di questo punto potrebbero essere le seguenti: 
 Lo stabilimento sta mantenendo registrazioni giornaliere tali da documentare 
l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP ed ogni azione correttiva intrapresa? 
 Vi è un operatore dello stabilimento responsabile per la implementazione ed il 
monitoraggio delle procedure SSOP e che autentichi le registrazioni con la propria firma e la 
data? 
 Se le registrazioni sono computerizzate, esistono controlli che assicurino la integrità dei dati 
in formato elettronico? 
 Le registrazioni delle SSOP sono mantenute per almeno 6 mesi e rese disponibili al FSIS? 
 Le registrazioni delle SSOP sono custodite in un altro luogo dopo 48 ore dal loro 
completamento? Se così, sono disponibili per il FSIS entro 24 ore dalla richiesta? 
 Le registrazioni delle SSOP riflettono accuratamente le condizioni sanitarie dello 
stabilimento? 
Le registrazioni sono disponibili per il FSIS all’inizio dello stesso turno del giorno dopo? 
 
Le azioni possibili da parte del Controllo Ufficiale in caso di mancato soddisfacimento dei requisiti 
regolamentari da parte dello stabilimento consistono nella così detta Enforcement Action, che 
generalmente prevede tre livelli così schematizzabili: 
Azione di 
Retain/Reject e 
notifica NC 
Notifica di 
Non Conformità 
Azione di 
miglioramento 
•Alta probabilità di contaminazione delprodotto 
•SSOPs e HACCP non conformi 
•SPS non confrome con probabile contaminazione 
Il Ministero della Salute in merito alle Enforcement Action applicabili dal Controllo Ufficiale ha 
diramato una nota specificando le motivazione che possono portare a sospensione e delisting 
degli stabilimenti italiani idonei all’export in USA e che sono riassunte nella tabella sottostante: 
CAUSE DI DELISTING 
1. Mancato rispetto norme sul benessere animale alla macellazione; 
2. Situazioni di contaminazione diretta dei prodotti non corrette o non correggibili; 
3. Mancanza del controllo ufficiale giornaliero quando lo stabilimento contiene prodotti 
destinati all’export in USA; 
4. Mancata soluzione di un provvedimento di N.O.I.D. entro 30 giorni 
del prodotto 
•SPS non conformi senza rischio di contaminazione 
del prodotto 
•SPS non perfette o migliorabili 
•LESS THAN PERFECT: TALK!!!!.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
40 
Il Controllo Ufficiale in Italia, quindi, dispone tra le Enforcement Actions anche del NOID, il cui 
acronimo sta a significare Notice Of Intent to Delist. Le modalità per l’applicazione di Enforcement 
Action sono contenute nella nota DGSA/IX/18867/P del 17 febbraio 2007.1 
Il NOID se non risolta la NON COMPLIANCE nei 30 giorni successivi, comporta l’immediata 
sospensione del servizio di rilascio delle certificazioni sanitarie per l’esportazione in America e la 
revoca del riconoscimento all’esportazione. 
La degradazione del capitano Dreyfus sulla 
piazza d'armi degli Invalides. Parigi, 5 
gennaio 1895. 
1 Sulla compilazione della Scheda di non conformità e sull’applicazione del NOID si rimanda a: O.Bassoli-M.Della Ciana, 
Linee guida per l’applicazione delle norme U.S:A: negli stabilimenti iscritti nella lista per l’esportazione in America , 
pag. 151-153, (2009)
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
41 
Il ruolo del Supervisore ufficiale per la valutazione delle SSOP 
Come è noto il sistema di controllo ufficiale americano sugli stabilimenti prevede la presenza di una figura 
sopraordinata rispetto al controllo ufficiale, rappresentata dal Supervisore o Supervisore in campo, persona 
che dipende da un Ufficio Distrettuale. Nella realtà italiana2 questa distinzione si traduce in una scala 
gerarchica che prevede la presenza di un veterinario incaricato per ciascun stabilimento, finalizzato alla 
verifica del mantenimento dei requisiti richiesti allo stabilimento, e di un veterinario con funzioni di 
supervisore, al quale viene riconosciuto un ruolo sia per la verifica del mantenimento dei requisiti richiesti 
nello stabilimento, sia per la verifica dell’efficacia del controllo effettuato dal veterinario incaricato e da 
quanti svolgono tale attività all’interno dello stabilimento. 
Il ruolo del Supervisore a proposito delle SSOP è stato chiarito dal Ministero della Sanità con diverse note, 
di cui l’ultima , in occasione della modifica del report periodico del 17 dicembre 2007 (DGSAN/IX/18867/P), 
che di seguito si riporta: 
SSOP 
Requisiti Sigla 
Procedure 
Sono presenti delle procedure SSOP scritte 
Le procedure sono datate e firmate dalla persona che ha competenza generale sullo stabilimento. 
Le procedure sono distinte in SSOP preoperative ed operative 
Le procedure identificano le attività di sanificazione, di monitoraggio e di verifica e le relative frequenze. 
Le procedure contemplano almeno le superfici destinate a venire in contatto con gli alimenti. 
Nelle procedure sono identificate le persone responsabili delle attività di sanificazione, di monitoraggio e 
di verifica. 
Le procedure prevedono delle registrazioni giornaliere che documentino le attività di sanificazione e di 
monitoraggio. 
Le procedure prevedono l’adozione di specifiche azioni correttive in caso di non conformità. 
Le azioni correttive previste sono conformi alla norma. 
Registrazioni 
Sono presenti registrazioni giornaliere che documentano le attività di sanificazione e di monitoraggio. 
2 “In merito ai costi sostenuti dalle A.S.L. competenti, si ricorda che il controllo ufficiale, come richiesto dalle Autorità sanitarie 
americane, deve essere inteso come servizio espletato nell’interesse delle ditte coinvolte in quanto eccedente il livello di controllo 
svolto nelle medesime tipologie di impianti che non esportano verso gli USA. Tali ditte devono pertanto provvedere alla copertura 
dei maggiori costi sostenuti dalle stesse A.S.L.. A riguardo le Regioni territorialmente competenti possono fare riferimento ai propri 
tariffari o stabilire il pagamento di apposite tariffe. Analogamente i costi delle verifiche analitiche ufficiali condotte ai fini 
dell’esportazione negli USA (o in altri Paesi Terzi) non sono coperti dalle contribuzioni pagate ai sensi della normativa pertinente in 
materia di finanziamento dei controlli e pertanto devono essere coperti separatamente dalle ditte interessate. “
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
42 
Le registrazioni sono datate e siglate o firmate dalle persone responsabili. 
Le attività di sanificazione. 
Di monitoraggio e di verifica sono condotte con le frequenze specificate. 
Le azioni correttive eventualmente adottate sono documentate. 
Le azioni correttive eventualmente adottate sono conformi a quanto previsto nelle procedure. 
Documenti esaminati: 
Ai fini della compilazione queste sono le indicazioni fornite: 
 Per le procedure SSOP e HACCP e per i Campionamenti i requisiti sono indicati con delle affermazioni e 
nell’ambito delle medesime procedure sono divisi in due parti distinte, “Procedure” e “Registrazioni”. 
 Nella parte “Procedure” sono riportati i requisiti imposti dalla normativa vigente: questi sono esaminati per 
verificare la conformità con la stessa normativa soprattutto nel corso delle prime ispezioni svolte in fase 
autorizzativa o quando vengono apportate modifiche importanti nelle procedure. 
 Nella parte “Registrazioni” sono indicati i requisiti imposti dalle procedure stesse implementate nello 
stabilimento: questi sono esaminati nel corso di tutte le ispezioni per verificare la conformità con quanto 
previsto dall’impresa alimentare. 
In merito alle indicazioni FSIS3 sul ruolo del Supervisore si sottolinea come costui debba assicurarsi 
che il personale ispettivo e la direzione dello stabilimento comprendano i 5 requisiti delle SSOP e 
le conseguenze legate al mancato soddisfacimento degli stessi. 
1. Il primo requisito è di determinare se lo stabilimento possiede un Piano scritto che descrive 
le procedure giornaliere che saranno condotte prima e durante le attività lavorative e la 
frequenza con cui saranno condotte per prevenire la contaminazione diretta o 
l’adulterazione dei prodotti. La specificità e il dettaglio di come l’impianto intende 
adempiere a ciò è una sua decisione. Lo scopo di questo requisito è la prevenzione della 
contaminazione diretta e dell’adulterazione del prodotto. Gli stabilimenti dovrebbero 
sviluppare procedure che possono realisticamente portare avanti, date le loro dimensioni, 
personale direttivo, filosofia aziendale e la natura delle lavorazioni. L’ obiettivo è prevenire 
la contaminazione diretta ed avere procedure che reagiscano immediatamente4 in caso di 
contaminazione diretta del prodotto. Il personale ispettivo non deve aspettarsi la 
perfezione o che ogni cosa vada bene al 100% delle volte. FSIS si aspetta piuttosto che le 
aziende monitorizzino le loro procedure preventive se si verifica una contaminazione diretta 
3 Nota FSIS , December 1996, Supervisory Review Guide for the Evaluation Process of the SSOP Regulatory 
Requirement 
4 Durante un’ ispezione ci si aspetta che in caso di evidente non conformità la ditta sappia reagire immediatamente 
con l’azione correttiva o, in seconda istanza sia il controllore ufficiale a rilevare la non conformità richiedendo alla 
ditta le necessarie azioni correttive. In mancanza di tali reazioni il Supervisore aprirà una non conformità alla ditta o al 
controllo ufficiale. Il ragionamento è applicabile egualmente nei confronti del Supervisore in caso di audit 
gerarchicamente superiori.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
43 
del prodotto. FSIS potrà decidere sulla efficacia della capacità dell’impianto nel prevenire e 
nel reagire ad una contaminazione diretta del prodotto durante il processo di verifica 
piuttosto che fare una valutazione del processo. 
2. Il secondo requisito è che il Piano sia firmato e datato da persona di più alto livello nella 
direzione dello stabilimento. Il piano deve essere firmato all’inizio e ad ogni sua modifica. 
Qualora la Direzione avesse inavvertitamente dimenticato di firmare le SSOP come richiesto 
dalla norma è possibile correggere questo problema consentendo alla ditta di rimediare 
senza dover intraprendere uan azione di sospensione della ditta. 
3. Il terzo requisito è che il Piano SSOP identifichi delle procedure preoperative e le distingua 
dalle attività di sanificazione da compiere durante l’attività (procedure operative). Queste 
procedure preoperative come minimo devono indirizzare la pulizia delle superfici a contatto 
dell’impianto, degli utensili e delle attrezzature. Questo requisito può sollevare molti 
interrogativi per l’impianto così come specificare in dettaglio ciò che fanno. Gli stabilimenti 
possono, ma non sono obbligati, entrare nel dettaglio nell’elencare per ciascuna 
attrezzatura delle procedure SSOP scritte per la pulizia ed il monitoraggio. Un’omissione 
inavvertita per un’attrezzatura o utensile non è motivo sufficiente per affermare che i 
requisiti delle SSOP non siano stati assolti, in questo caso l’ ispettore ufficiale notificherà 
queste minori omissioni all’impianto con richiesta di rivedere le SSOP. 
Inoltre non vi è nessun obbligo normativo per le industrie nel descrivere nel dettaglio le 
miscele di prodotti chimici per la pulizia o dei sanificanti utilizzati. Ci si attende che gli 
stabilimenti utilizzino principi chimici secondo l’uso consentito (ovvero permessi per 
quell’uso dalla normativa). 
I metodi utilizzati dallo stabilimento per monitorare e mantenere le procedure di 
sanificazione preoperative e la frequenza per farlo possono essere valutate in questo 
requisito o sotto un altro. L’efficacia delle SSOP preoperative potranno essere determinate 
con la verifica del processo piuttosto che la valutazione del processo stesso. 
4. Il quarto requisito è quello che le SSOP scritte identifichino le persone responsabili per 
l’implementazione ed il mantenimento delle attività di sanificazione giornaliera. Gli 
stabilimento possono identificare queste persone o con il nome o con l’incarico. Non vi è 
nessuna norma che stabilisca che tali persone (o incarichi) siano diverse dagli addetti al 
processo di produzione. 
In altre parole non vi è una norma che impedisca a chi svolge materialmente le operazioni di 
sanificazione di essere la persona incaricata dell’implementazione delle procedure di 
sanificazione e del loro mantenimento (e questo accade specialmente nelle aziende molto 
piccole), questo perché è la verifica del processo che serve per valutare l’efficacia 
dell’implementazione e del mantenimento delle attività di sanificazione piuttosto che una 
valutazione della funzione. Lo stabilimento, inoltre, non ha alcun obbligo di identificare le 
persone addette alla sanificazione e comunque può avere più addetti responsabili per 
l’implementazione e il mantenimento delle procedure.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
44 
Vi è da aggiungere che comunque per nostra esperienza, benché non vi sia in proposito un 
vincolo normativo, una differenziazione delle funzioni è molto auspicabile per garantire un 
certo grado di obiettività nella valutazione del processo, così come viene in qualche misura 
raccomandato nel mondo delle norme volontarie (vedi ISO 9001:2008). 
5. Il quinto e ultimo requisito è quello che lo stabilimento mantenga delle registrazioni 
giornaliere che dimostrino che essi assolvono le procedure di sanificazione descritte nel 
loro Piano SSOP, comprese le azioni correttive. La direzione dello stabilimento è libera nel 
riportare le proprie registrazioni nel formato che ritiene opportuno, l’importante è che le 
registrazioni siano mantenute. Le registrazioni possono essere conservate sulla memoria 
fissa di un hard disk e accessibili al personale ispettivo. 
La sezione 416.16 del regolamento richiede alle aziende di mantenere registrazioni 
giornaliere sufficienti a documentare l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP e di 
qualsiasi azione correttiva presa. 
Un altro punto cruciale è la comunicazione all’Ispettore ufficiale dell’attività di valutazione. 
L’ispettore non deve valutare uno stabilimento abbia fallito se non tutti i punti della sezione 
416 del regolamento sono stati inclusi nel piano SSOP scritto, ma l’ispettore potrebbe in tal 
caso mettere in dubbio la validità, l’utilità delle procedure individuate, l’attività di 
monitoraggio o la capacità di implementazione. L’efficacia delle SSOP per la prevenzione o 
la correzione di contaminazioni dirette del prodotto dovrà essere determinata attraverso 
la metodologia ispettiva. 
Inoltre l’ispettore deve mettersi in contatto il supervisore se ha delle domande sul rispetto 
dei 5 requisiti, prima di determinare che l’impianto non ha rispettato la norma e di 
intraprendere azioni di sospensione. 
Sui rapporti tra Supervisore e veterinario ufficiale si riporta anche quanto indicato nella già citata 
nota ministeriale, per la quale il Veterinario supervisore può essere coinvolto dal veterinario 
ufficiale nel verificare la risoluzione di non conformità riscontrate nel corso della propria attività 
ispettiva e ogniqualvolta venga avanza una richiesta al Ministero per il delisting di un’azienda. 
Per meglio comprendere le modalità di intervento del Supervisore e del Controllo Ufficiale in caso 
di non conformità rilevate durante l’attività di controllo e che abbiano dato luogo ad un NOID si 
veda il caso pratico riportato più avanti, sulla costituzione del Piano di Verifica delle SSOP (IKE).
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
45 
Le SPS e le SSOP in ALTERNATIVA 3 
La normativa statunitense dedica al problema di Listeria monocytogenes la norma 9 CFR 430 che 
venne introdotta per contrastare il rischio da Listeria negli stabilimenti di produzione. Anche i 
Paesi che intendono esportare i loro prodotti in USA devono quindi sottostare alle disposizioni 
vincolanti del requisito americano che individua sostanzialmente tre situazioni tra loro alternative, 
nel significato di una particolare valutazione del rischio, a seconda delle azioni intraprese dallo 
stabilimento nei confronti di Listeria. 
La normativa USA, a differenza di quella comunitaria (Reg. CE 2073/2005 e succ.) ha come 
obiettivo quello di perseguire la tolleranza zero nei confronti di Listeria monocytogenes negli 
alimenti e l’attenzione del legislatore ha con particolare riguardo interessato quei prodotti che pur 
avendo già subito un trattamento listericida sono poi soggetti ad essere esposti di nuovo in un 
ambiente potenzialmente inquinato (Post lethaly control alternatives). 
In particolare i così detti RTE (Ready to Eat) possono presentare problematiche di inquinamento 
post letale, tanto che per alcuni è consentito un ulteriore trattamento ad esempio con agenti 
antimicrobici. 
Gli stabilimenti italiani che producono RTE soggetti a 
Prodotti con valori di 
contaminazioni post letali in prima istanza sono stati tutti 
Temperatura < 0,4°C 
classificati in alternativa 3, per la quale sono 
pH < 4,39 
Aw < 0,92 
raccomandate particolari procedure di sanificazione (SPS 
non necessitano di ulteriore validazione del 
e SSOPs) ed è a queste che si intende dare evidenza. 
sistema a condizione che lo stabilimento 
predisponga misure di monitoraggio dei 
parametri in oggetto per dimostrare il 
E’ necessario innanzitutto che lo stabilimento notifichi 
rispetto dei limiti stabiliti 
ufficialmente al Controllo Ufficiale in quale alternativa si 
colloca, formalizzando il sistema con cui intende gestire l’alternativa (l’alternativa 2b e 3 
prevedono misure specifiche applicate al sistema HACCP, SSOPs e SPS). Chiaramente la scelta 
dell’alternativa ha in via propedeutica la necessità che il trattamento post letale incluso nel piano 
HACCP sia validato come efficace per eliminare o ridurre significativamente Listeria 
monocytogenes e lo stabilimento è impegnato a soddisfare il piano di campionamento proprio e 
del Controllo Ufficiale, pianificato all’inizio di ogni anno. 
Il livello di rischio è crescente dall’alternativa 1 all’alternativa 3, 
e all’aumentare dell’entità della produzione. 
(L’informazione sul quantitativo di prodotti RTE processati in ciascuna alternativa è un dato che deve essere reso al C.U. almeno 1 volta o 2 ogni anno) 
Quando lo stabilimento si trova in alternativa 3 significa che intende contrastare potenziali 
inquinamenti del prodotto in fase post letale mediante l’applicazione delle sole procedure di 
sanificazione.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
46 
Un prodotto può trovarsi in alternativa 3 anche se è previsto un trattamento post letale o 
l’impiego di un antimicrobico qualora la documentazione non sia ritenuta sufficiente (nel nostro 
caso dall’ Autorità americana) a garantire un buon tasso di sicurezza; pertanto anche a fronte di 
trattamenti ad esempio di pastorizzazione delle superfici di taglio (esempio nella produzione dei 
tranci) con significative riduzioni logaritmiche (almeno 2) della carica batterica non sarà possibile 
classificare questi RTE in alternativa 2. 
La domanda da porsi è la seguente: “C’è un’esposizione diretta del prodotto RTE con superfici a 
contatto o con l’ambiente di lavorazione dopo il trattamento letale (listericida)”? Gi esempi sono 
molteplici e tra i più frequenti si ricordano i casi dell’affettatura, del peeling, del 
riconfezionamento del prodotto, ma anche in cui l’alimneto può essere esposto anche 
indirettamente all’ambiente di lavorazione, con rischi potenziali di contaminazione crociata. 
Fonti ambientali di potenziale contaminazione del prodotto RTE dopo il trattamento letale. 
Contatto diretto: 
Tra prodotto RTE e superfici alimentari 
Contatto indiretto: 
Potenziale contatto del prodotto RTE esposto: 
 ad esempio maneggiando una scopa con una mano per poi toccare il prodotto. 
 ad esempio toccando il prodotto con un grembiale sporco. 
Senza contatto: 
Con pavimenti, scoli, strutture aeree, interruttori, impianti di climatizzazione. 
In questo contesto lo stabilimento deve monitorare la situazione per L.m. non solo sul prodotto, ma anche 
sulle superfici a contatto e su quelle non a contatto mediante un Piano di campionamento in cui siano 
definite: 
 le superfici da sottoporre a campionamento: 
 la frequenza del campionamento e le modalità; 
 la giustificazione per la quale si ritiene adeguato il campionamento ad esempio attraverso il 
monitoraggio dei germi indicatori 
 la procedura di trattenimento e di analisi dei sospetti 
Al piano dei campionamenti si devono associare degli interventi proceduralizzati a ridurre 
sostanzialmente la carica batterica presente nell’ambiente, nell’attrezzatura o nel personale che è 
addetto al trattamento del prodotto in questa fase post letale.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
47 
E’ evidente, a questo punto, che tale organizzazione può essere inserita all’interno delle SSOP 
operative da applicarsi laddove i prodotti RTE possono subire una contaminazione crociata nella 
fase successiva al trattamento letale. 
Le modalità di campionamento e le frequenze negli stabilimenti italiani vengono stabiliti con il 
Piano annuale di sorveglianza concordato dal Ministero della Salute con le autorità americane e a 
questo si rimanda per un ulteriore approfondimento5, mentre in questo contesto ci preme 
evidenziare gli aspetti legati alla sanificazione ambientale, sia delle superfici a contatto che non a 
contatto. 
Lo stabilimento deve pertanto eseguire un’analisi dei potenziali pericoli di contaminazione del 
prodotto RTE nella fase post letale ad esempio esplodendo l’analisi dei pericoli nei diversi 
momenti di vita del prodotto dopo la fase post letale, con particolare attenzione alle possibili cross 
contamination da parte dell’ambiente, degli addetti o delle attrezzature 
Gestione dell’alternativa 3: 
Sanificazione dell’ambiente di lavorazione 
Quello che è importante sapere in merito a Lm è che uno 
dei principali fattori che contribuiscono alla 
contaminazione dei prodotti RTE è la formazione di 
nicchie di crescita e sviluppo di Listeria. Il controllo dei 
microrganismi in un impianto alimentare richiede molte 
attenzioni e spesso è una sorta di percorso ad ostacoli. Ciò 
significa che bisogna fare ricorso a strategie complesse 
atte sia a impedire l’ingresso di Listeria sia ad impedirne 
lo sviluppo dovesse comunque entrare. 
• Listeria può entrare nello stabilimento con le 
scarpe dei dipendenti,con il vestiario, i carrelli, i pallets e 
gli alimenti non ancora lavorati ed ovviamente con la 
carne cruda. 
• Nello stabilimento Listeria può sopravvivere: 
• Nei pavimenti; 
• Negli scoli e tombini; 
• In contenitori sbrecciati; 
5 O.Bassoli-M.Della Ciana, Linee guida per l’applicazione delle norme U.S:A: negli stabilimenti iscritti nella lista per 
l’esportazione in America, pag. 52-83, (2009)
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
48 
• Su attrezzature come coltelli, affettatrici, raschietti, ecc. 
• Su qualsiasi superficie che non sia stata in precedenza pulita e sanificata. 
Listeria può svilupparsi in un microscopico biofilm se lo stabilimento non è adeguatamente pulito e 
sanificato regolarmente; 
Listeria nel biofilm può essere protetta dall’azione dei detergenti e dei disinfettanti; 
Per eliminare Listeria bisogna utilizzare detergenti, disinfettanti e procedure adeguate 
Un’efficace sanificazione è un processo complesso e deve comprendere i seguenti passaggi: 
 Allontanare tutti i prodotti dalle aree ove si pulisce
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
49 
 pulizia a secco/senza acqua, con rimozione dei residui grossolani; 
 pre risciacquo delle attrezzature
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
50 
 uso di detergente (alternando detergenti alcalini e detergenti acidi) schiumogeno e 
lavaggio; 
 risciacquo; 
Alternare detergenti con diverso pH 
ostacola l’adattamento dei batteri 
presenti in un particolare ambiente 
ed aiuta a prevenire la formazione 
dei biofilm che altrimenti risultano 
difficili da rimuovere e sono in grado 
di proteggere i batteri dall’azione dei 
disinfettanti chimici, utilizzati per 
pulire e sanificare le superfici.
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
51 
 ispezione visiva delle attrezzature; 
 sanificazione (con rotazione dei sanificanti); 
L’efficacia di un 
sanificante dipende 
anche dalla sua 
corretta 
concentrazione/ph 
 Asciugatura, compresi gli utensili utilizzati per la pulizia e sanificazione
Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 
52 
Tra le raccomandazioni generali che devono essere implementate dal personale addetto alla 
pulizia ci sembra utile ricordare le seguenti, che più 
spesso sono occasione di non conformità: 
• Non usare mai l’idropulitrice per pulire gli 
scoli ed i tombini e ridurre al minimo l’uso di questa 
attrezzatura; 
• Non usare mai aria compressa per la pulizia 
delle attrezzature; 
• Non cominciare mai la pulizia e la 
sanificazione se nell’area è presente dell’alimento; 
• Non fare mai una pulizia con acqua a metà 
del turno di lavorazione; 
• Non accatastare o impilare mai 
contenitori,recipienti dopo che sono stati puliti e 
sanificati; 
• Non permettere mai che spruzzi d’acqua 
colpiscano superfici già pulite e sanificate come 
quelli che si sollevano durante la pulizia dei 
pavimenti. 
Seguono le raccomandazioni formulate da “Control 
Strategies for Listeria monocytogenes in Food Processing 
Environments” funded under the National Food Safety 
Initiative in 2000 by the Cooperative State Research 
Education and Extension Services of USDA Project No. 00- 
51110-9768 
Buone Pratiche per la gestione 
del materiale di pulizia: 
MAI 
• Usare gli scoponi ed i tira acqua 
per i tavoli da lavoro; 
• Usare le spazzole per la pulizia dei 
contenitori degli scarti sui tavoli 
del sezionamento o 
confezionamento; 
• Usare la stessa spazzola per gli 
scoli ed i tombini ed anche per 
superfici a contatto con alimenti; 
• Usare gli stessi utensili per le aree 
di lavorazione dei prodotti grezzi e 
per le aree più pulite dove si 
manipolano i prodotti finiti. 
• Usare gli stessi utensili per le aree 
non alimentari (es. i servizi, ufficio) 
e per le arre di lavoro degli 
alimenti 
SEMPRE 
Pulire e sanificare le attrezzature di pulizia 
tutti i giorni alla fine delle operazioni e 
riporle adeguatamente , non a contatto con 
il pavimento o altre superfici non idonee. 
Materiale di pulizia mal riposto, 
abbandonato in un angolo.
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Manuale ssop

  • 1. Oliviero Bassoli -Manlio Della Ciana MANUALE PER LA GESTIONE DELLE SSOP Le SSOP e la gestione dell’ Alternativa 3 per Listeria monocytogenes negli stabilimenti che intendono’esportare i propri prodotti a base carne in America AGOSTO 2009
  • 2. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 2 E-book Disponibile: Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DELLE NORME U.S.A. NEGLI STABILIMENTI ISCRITTI NELLA LISTA PER L’ESPORTAZIONE IN AMERICA E-book formato pdf, 2,77 mb, pag. 200 . febbraio 2009 Oliviero Bassoli, medico veterinario, lavora presso l ‘AUSL di Modena – o.bassoli@ausl.mo.it Manlio Della Ciana, medico veterinario, lavora presso l ‘AUSL di Ravenna – m.dellaciana@ausl.ra.it http://groups.google.it/group/pacchetto-igiene
  • 3. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 3 Introduzione Questo manuale prende lo spunto da una relazione tenuta a SICURA 2009 e si propone di illustrare molto semplicemente le finalità delle SSOP all’interno degli stabilimenti italiani iscritti nella lista per l’esportazione negli Stati Uniti. La norma di riferimento, quindi, non può che essere quella contenuta nel Codice Regolamentare Federale, al titolo 9, dal punto 416.11 al punto 416.17, tuttavia i concetti contenuti nella norma americana possono in qualche misura essere compresi anche nella normativa comunitaria, in quanto lo scopo della norma è comunque quello di contrastare in maniera efficace il pericolo derivante dalle contaminazioni crociate. Per meglio comprender il concetto delle SSOP, relativamente nuovo per la legislazione comunitaria, abbiamo utilizzato gli esempi contenuti in diverse pubblicazioni del FSIS, con particolare riferimento alla Direttiva 5001:2008 ed alle Linee guida dettate da USDA per la formazione del proprio personale ispettivo. Ovviamente abbiamo riportato anche esempi tratti dalla realtà che meglio conosciamo, ovvero quella degli stabilimenti della nostra Regione, l’ Emilia-Romagna. Lo scopo di questa lavoro è quello di aiutare le ditte iscritte negli elenchi per l’esportazione in USA di prodotti a base di carne o di quelle che intendono aggiungersi a meglio comprendere la legislazione USA e offrire agli ispettori ufficiali ed ai consulenti delle aziende uno spunto di riflessione nel compito di far convivere la norma statunitense ed europea. Le SSOP così come tutte le procedure di uno stabilimento devono essere scritte in maniera comprensibile, evitando per quanto possibile qualsiasi ambiguità di interpretazione, ed essere il più possibile autonome, cioè reggersi come documenti a sé stante. E’ importante quindi che chi le redige abbia ben presente l’utilizzatore della procedura e delle istruzioni operative collegate, comprese le checklist che, a differenza di quanti alcuni pensano, non sono le SSOP, ma ne fanno semplicemente parte. E’ importante sottolineare come ciascuna procedura SOP è la parte specifica di un programma più generale. Fin da subito quindi nell’intestazione delle singole SSOP deve esserne chiaro il campo di azione: già dal titolo deve essere evidente la descrizione delle attività che si vogliono regolare con la procedura. Anche la data di emissione e identificazione dei responsabili della procedura sono elementi basilari della SSOP. Il format delle SSOP , quale che sia, dovrebbe essere quello in uso per le altre procedure e per tutti i documenti dell’azienda. Talvolta le SSOP rappresentano un prerequisito al piano di autocontrollo HACCP per cui conviene evidenziarlo sulla procedura, tenendo bene a mente che in questo campo ciò che non è scritto semplicemente non esiste (“if you did not write it down, you did not do it”). La peculiarità delle SSOP rispetto alle SPS sta appunto, oltre alla specificità ed al fatto di essere indirizzate ad azioni di routine e ripetitive, nel fatto di essere obbligatoriamente scritte e di essere soggette al monitoraggio della loro implementazione; le registrazioni e la memoria degli interventi sono quindi
  • 4. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 4 un potente strumento organizzativo per lo stabilimento, perché consentono di calibrare nel tempo l’efficacia delle azioni di sanificazione, adattandole alle modifiche che intervengono nello stabilimento stesso. Vi sono occasioni in cui il riscontro di diverse situazioni non conformi, rispetto ai parametri che lo stabilimento si è dato, rappresentano lo strumento indispensabile alla direzione dello stabilimento per capire se sono avvenute inavvertite modifiche, o tali di cui non si erano stimate correttamente la conseguenza, nel processo di produzione! I dati storici desumibili dal monitoraggio quotidiano hanno inoltre il pregio di consentire una valutazione dell’efficacia delle procedure e delle azioni correttive e di sostenere la qualità aziendale, purché ovviamente siano ben scritte e ben applicate. Abbiamo riletto attentamente il testo per cercare gli inevitabili errori anche perché si sa che il diavolo della scrittura è sempre in agguato e mai si è al sicuro dagli orrori , pardon, errori di battitura! Ci auguriamo che l’avere alternato le foto al testo abbia reso meno tediosa la lettura del testo. Il materiale iconografico utilizzato è in gran parte di proprietà degli Autori, anche se alcune immagini sono state tratte direttamente dalle presentazioni in rete di FSIS, USDA, Siti universitari americani e da quella enorme banca di immagini che è www.flickr.com . Questo manuale viene reso disponibile gratuitamente sotto forma di E-book a tutti quanti ne facciano richiesta, tuttavia chiediamo che se in parte o in toto dovesse venire utilizzato per presentazioni o lavori esposti in pubblico, si abbia l’onestà di citarne gli Autori; al tempo stesso intendiamo ringraziare quanti, leggendolo, ci segnaleranno errori o imprecisioni o vorranno semplicemente testimoniarci il loro apprezzamento. In un punto a metà strada tra Ravenna e Modena, 15 agosto 2009 Gli Autori
  • 5. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 5 Sommario Introduzione 3 Sommario 5 SSOP e SPS 7 §416.11 8 §416.12 8 §416.13 9 §416.14 9 §416.15 9 §416.16 10 §416.17 10 Scrivere le SSOP 11 Raccomandazioni su come scrivere le procedure 14 SSOP pre operative 15 SSOP operative 29 Mantenimento, azioni correttive e requisiti per la registrazione delle SSOP 31 Le modalità del controllo ufficiale 35 Il ruolo del Supervisore ufficiale per la valutazione delle SSOP 41 Le SPS e le SSOP in Alterativa 3 45 Gestione dell’ Alternativa 3 47 SSOP in Alternativa 3 57 Relazione tra SSOP e HACCP in produzione di prodotti RTE 57 Casi Pratici 58 Esempi 62 Quadro normativo di riferimento per la compilazione delle non conformità 69 Bibliografia e documenti consultati 70
  • 6. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 6
  • 7. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 7 SSOP e SPS: non facciamo confusione Una delle difficoltà che maggiormente si incontrano è quella di far comprendere la differenza tra SSOP e SPS e successivamente tra SSOP preoperative e SSOP operative. E’ usuale, infatti, confondere le SPS relative alle pulizie con le SSOP, proprio perché nell’ambito dell’esperienza fino d oggi accumulata negli stabilimenti comunitari tutto ciò che riguardava il capitolo delle pulizie veniva considerato a sé, rispetto all’autocontrollo propriamente detto; d’altronde anche nel Pacchetto Igiene il legislatore comunitario non ha ritenuto necessario distinguere, limitandosi a chiedere all’O.S.A. di iniziare la propria attività con le superfici a contatto idonee per lavorare, senza tuttavia specificare, come altrimenti fa il legislatore americano, modalità, tempi e responsabilità legate al controllo di tali superfici nell’immediatezza dell’attività lavorativa o,addirittura, durante l’attività stessa. Molto semplicemente mentre le SPS hanno un carattere generale, per tutto lo stabilimento o per la gestione del sistema, le SSOP sono molto specifiche e concentrate sulle azioni di routine e ripetitive che devono essere tenute sottocontrollo. L’acronimo SSOP sta per Sanitation Standard Operating Procedure e si riferisce alle procedure per la sanificazione che le aziende di carne e pollame devono usare sia prima che durante la produzione, per prevenire la contaminazione crociata dei prodotti. Nella legislazione americana sono state applicate dal gennaio 1997 in tutte le industrie di macellazione e trasformazione delle carni per ottenere una significativa riduzione dei patogeni secondo gli obiettivi dettati da USDA nel luglio 1996. L’acronimo SPS sta, invece, per Sanitation Performance Standard e corrisponde alle nostre Buone pratiche di lavorazione, ovvero a quella serie di regole generali, trattate del 9 CFR dal punto 416.1 al 416.6 che nella legislazione comunitaria corrispondono ai prerequisiti propedeutici all’autocontrollo; tra questi prerequisiti è compresa la Gestione della sanificazione delle attrezzature e delle aree, sia alimentari che non alimentari. In definitiva, quindi, le SPS relative alla Sanificazione descrivono in che maniera e con che prodotti l’azienda effettua le pulizie, indicando le frequenze con cui tali attività di sanificazione vengono effettuate, anche se non in maniera dettagliata come altrimenti avviene per le superfici a contatto, trattate chiaramente nel capitolo riservato delle SSOP. Nelle SSOP, quindi, l’azienda non descriverà le modalità con cui vengono effettuate le operazioni di sanificazioni delle superfici a contatto, ma le modalità e la frequenza con cui tali superfici verranno controllate, prima dell’uso e le azioni correttive da adottarsi in caso di riscontro non favorevole. Le schede d’uso dei prodotti utilizzati per le pulizie saranno pertanto trattate nel capitolo delle SPS e non delle SSOP, sebbene nella loro descrizione possa esservi un richiamo diretto, o un distinguo, in ragione di evitare possibili residui di sanificante sulle superfici esposte. FSIS ha diramato diverse istruzioni e chiarimenti sia per le aziende che per gli organi di controllo e le più interessanti sono evidenziate sotto forma di Domande e Risposte
  • 8. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 8 Le SSOP, quindi, hanno lo scopo di ridurre le possibili contaminazioni crociate del prodotti da parte delle superfici a contatto , quale che siano a livello di locali, attrezzature ed utensili: il riscontrare una superficie non pulita durante la verifica preoperativa non rappresenta quindi una non conformità alla procedura, ma bensì l’evidenza che la procedura stessa funziona, viceversa il riscontro di superfici non pulite da parte dell’autorità di controllo in sede preoperativa, dopo che sono state licenziate come idonee dalla ditta, dà luogo ad una NON Compliance e ad azioni correttive. A proposito delle misure preventive queste non devono essere necessariamente documentate a meno che non vi sia stata una contaminazione del prodotto ad opera di superfici sporche. La richiesta di misure preventive si applica solo quando le SSOP falliscono nel prevenire la contaminazione del prodotto. Prima di iniziare una descrizione dettagliata delle SSOP conviene fare un richiamo ai punti della norma che di seguito sono esplicitati: § 416.11 Regole generali. Ogni stabilimento ufficiale deve sviluppare, implementare e mantenere procedure operative standard per la sanificazione ( Sanitation SOP’s), scritte, in conformità con i requisiti di questa parte. § 416.12 Sviluppo delle SSOP. Le SSOP devono descrivere tutte le procedure che uno stabilimento ufficiale deve mettere in atto quotidianamente , prima e durante le operazioni, sufficienti a prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del/i prodotto/i. Le SSOP devono essere firmate e datate dalla persona responsabile dell’impianto in loco o da un funzionario dello stabilimento di più alto livello. Tale firma significa che lo stabilimento implementerà le SSOP come specificato e che le manterrà in conformità con i requisiti di questa parte. Le SSOP devono essere firmate al momento dell’implementazione iniziale e ad ogni modifica apportata alle medesime. All’interno delle SSOP le procedure da mettere in atto prima delle lavorazioni devono essere identificate come tali e devono interessare, come minimo, la pulizia delle superfici a contatto con gli alimenti di strutture, attrezzature e utensili. Le SSOP devono specificare la frequenza con cui ciascuna procedura delle SSOP deve essere attuata e devono identificare l’operatore o gli operatori dello stabilimento responsabile/i dell’implementazione e della manutenzione di tale/i procedura/e.
  • 9. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 9 § 416.13 Implementazione delle SSOP. Ogni stabilimento ufficiale deve attuare le procedure pre-operative nell’ambito delle SSOP prima dell’inizio delle lavorazioni. Ogni stabilimento ufficiale deve attuare tutte le altre procedure nell’ambito delle SSOP con le frequenze specificate. Ogni stabilimento ufficiale deve monitorare giornalmente l’implementazione delle procedure nell’ambito delle SSOP. § 416.14 Manutenzione delle SSOP. Ogni stabilimento ufficiale deve valutare periodicamente l’efficacia delle SSOP e delle procedure collegate nel prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del prodotto/i e se necessario deve revisionarle per mantenerle efficaci ed aggiornate relativamente a modifiche di strutture, attrezzature, utensili, operazioni o personale. § 416.15 Azioni correttive. Ogni stabilimento ufficiale deve adottare azioni correttive appropriate ogniqualvolta lo stabilimento stesso o il FSIS valuta che le SSOP o le procedure in esse descritte o l’implementazione o la manutenzione delle SSOP possano avere fallito nel prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del prodotto/i. Le azioni correttive includono le procedure per assicurare un appropriato trattamento del prodotto potenzialmente contaminato, per ripristinare le condizioni igieniche e per prevenire il ripetersi della contaminazione diretta o dell’adulterazione del prodotto, compresi il riesame e la modifica delle SSOP e delle procedure in esse descritte o idonei miglioramenti nell’esecuzione delle SSOP o delle procedure in esse descritte. (61 FR 38868, 25 luglio 1996, come modificato da 62 FR 26219, 13 maggio 1997)
  • 10. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 10 § 416.16 requisiti per la registrazione. Ogni stabilimento ufficiale deve mantenere registrazioni giornaliere atte a documentare l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP e qualsiasi azione correttiva intrapresa. L’addetto/a dello stabilimento identificato/a nelle SSOP come il/la responsabile dell’implementazione e del monitoraggio delle procedure specificate nelle SSOP deve autenticare tali registrazioni con le sue iniziali e con la data. Le registrazioni previste da questa parte possono essere conservate su computer purché lo stabilimento implementi controlli adeguati ad assicurare l’integrità dei dati elettronici. Le registrazioni previste da questa parte dovranno essere conservate per almeno sei mesi e rese accessibili e disponibili al FSIS. Tutte queste registrazioni devono essere conservate presso lo stabilimento ufficiale per le quarantotto ore seguenti la compilazione, dopodiché esse potranno essere conservate in altro luogo a patto che possano essere messe a disposizione del FSIS entro ventiquattro ore dalla richiesta. § 416.17 Verifiche dell’agenzia. Il FSIS verifica l’adeguatezza e l’efficacia delle SSOP e delle procedure in esse descritte valutando che esse siano corrispondenti ai requisiti di questa parte. Tali verifiche possono comprendere: la revisione delle SSOP; la revisione delle registrazioni giornaliere che documentano l’implementazione delle SSOP e delle procedure in esse descritte e le azioni correttive adottate o da adottare; l’osservazione diretta dell’implementazione delle SSOP e delle procedure in esse descritte e delle azioni correttive adottate o da adottare; e l’osservazione diretta o l’esecuzione di prove per stabilire le condizioni igieniche nello stabilimento.
  • 11. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 11 Scrivere le SSOPS Le SSOP devono soddisfare almeno i seguenti 5 requisiti normativi sotto responsabilità dell’ OSA: 1. devono essere SCRITTE 2. devono prevedere procedure PREOPERATIVE ed OPERATIVE, da condurre prima e durante le lavorazioni, sufficienti a prevenire la contaminazione diretta 3. devono essere MONITORATE giornalmente e MANTENUTE ad ogni cambiamento 4. devono essere DOCUMENTATE giornalmente,comprese le AZIONI CORRETTIVE 5. devono essere DATATE e FIRMATE, all’inizio e ad ogni modifica, da persona che sovraintende lo stabilimento Mentre il controllo ufficiale sullo stabilimento : deve verificarne l’ ADEGUATEZZA Nello scrivere le SSOP l’ Operatore dell’azienda alimentare deve per lo meno riferirsi alle modalità di pulizia e sanificazione citate nelle SPS ed elencare, casomai distinguendo reparto per reparto, le possibili superfici a contatto tra alimento esposto ed attrezzature, locali ed utensili o le fasi in cui può verificarsi un problema di contaminazione crociata tra personale e prodotto esposto. Per ognuna di queste superfici o fasi individuate si devono evidenziare quali procedure di sanificazione si intendono implementare prima dell’inizio dell’attività e quali durante la lavorazione per contenere o minimizzare il rischio di contaminazioni crociate. A questo segue l’indicazione del monitoraggio quotidiano che intende applicare per accertarsi che le azioni di sanificazione applicate siano state fatte correttamente e che quindi non vi siano apparenti contaminazioni possibili del prodotto esposto, una volta iniziata l’attività o durante l’attività stessa. Oltre al monitoraggio l’OSA deve anche indicare quali controlli intende effettuare sul monitoraggio e quali azioni correttive intende applicare in caso di riscontro non conforme delle superfici durante il monitoraggio stesso. Una volta definite le procedure, l’OSA mette a punto anche un sistema di registrazione (recordkeeping) del monitoraggio e di gestione delle azioni correttive, che andranno conservate nello stabilimento almeno per 48 ore e, se trasferite in altra sede, per almeno 6 mesi. La documentazione del semestre può essere disponibile anche per via informatica a patto comunque che sia reso possibile l’accesso alla banca dati al Controllo Ufficiale che può comunque richiedere di vedere le registrazioni originali. Tutte le procedure devono necessariamente essere firmate e datate ad ogni loro modifica da chi, nello stabilimento, riveste la più alta responsabilità nell’organizzazione
  • 12. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 12 Le procedure di sanificazione devono anche indicare la frequenza con la quale ciascuna procedura viene condotta ed individuare l’addetto dello stabilimento responsabile della sua attuazione e del mantenimento. Esempio di verifica di una procedura da parte di un Ispettore FSIS per il rispetto dei requisiti basilari della norma Gli ispettori FSIS verificano il rispetto della norma compilando il modulo 5000-2, sul quale vengono riportate le non conformità riscontrate . Nel caso a fianco il modulo era stato compilato a titolo di esercitazione sul caso presentato come segue: Workshop I – Identificare gli elementi per la conformità di base alla norma delle SSOP Macello 38M SSOP Proprietario : Joe Green Questa SSOP del Macello è efficace dal 28 gennaio 1998 Preoperativa: Tutte le superfici a contatto dei locali, delle attrezzature e degli utensili in campo di morte saranno puliti giornalmente dopo la produzione mediante risciacquo, detersione e sanificazione. Tutte le pulizie saranno monitorate giornalmente da Joe Green prima che la produzione inizi il giorno successivo. Le registrazioni saranno riportate nel modulo preoperativo 1 da Joe Green. Operativa: ogni giorno tutta l’attrezzatura e le superfici nel campo di morte saranno tenute in condizioni igieniche necessarie per prevenire la contaminazione o l’adulterazione delle carcasse. Ogni giorno tutti gli addetti eseguiranno pratiche igieniche per evitare che loro stessi contaminino le carcasse. Tutte queste azioni saranno monitorate da Joe Green una volta ogni giorno. Le registrazioni del monitoraggio saranno riportate nel modulo operativo 1 per quanto necessario. Le azioni correttive prese durante le ispezioni preoperative ed operative saranno riportate sul retro del modulo preoperativo 1 ed operativo 1 quando necessario. Firma e data del 25 gennaio 1998: Joe Green Modifiche successive: Firma e data di Joe Green del 11 dicembre 1998 Firma e data di Joe Green del 17 giugno 1999
  • 13. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 13 U.S. DEPARTMENT OF AGRICULTURE FOOD SAFETY AND INSPECTION SERVICE SANITATION SOP'S -- BASIC COMPLIANCE CHECKLIST ESTABLISHMENT NAME ESTABLISHMENT NO. IMPLEMENTATION DATE Use this checklist to document findings of noncompliance with the requirements set out in FSIS Directive 5000.1, Part Three, Paragraph II.B. 1. Procedure di SANIFICAZIONE NORMA SI () Lo stabilimento non ha SSOP scritte che descrivono le procedure che lo stabilimento conduce giornalmente per prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del prodotto (§416.12(a))  Le SSOP non identificano quali delle procedure siano procedure preoperative (§416.12(c))  Le procedure preoperative non indirizzano (al minimo) alla pulizia delle superfici a contatto dei locali, delle attrezzature e degli utensili (§416.12(c))  Le procedure SSOP non specificano la frequenza con la quale lo stabilimento condurrà ciascuna procedura (§416:12(d)).  Le SSOP non identificano l’addetto dello stabilimento o gli addetti responsabili dell’implementazione e del mantenimento delle procedure specifiche (§416.12(d)) 2. REGISTRAZIONI Lo stabilimento non ha identificato le registrazioni che, su base giornaliera, documentano l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP e le azioni correttive prese (§416.16(a))  2. Data e firma La persona con la più elevate autorità dello stabilimento non ha firmato né datato le SSOP 1.Nella fase iniziale dell’implementazione, o 2.Nella modifica (§416.12(d) FSIS FORM 5000-2 (9/97) La procedura del Macello non è quindi stata considerata soddisfacente in quanto lo stabilimento pur avendo prodotto un documento scritto ha solamente indicato in maniera generica le superfici che saranno interessate dalle SSOP, mentre la norma gli richiederebbe di descrivere tutte le procedure che intende mettere in atto giornalmente per prevenire la contaminazione diretta del prodotto esposto (§416.12 (a)). La norma sarebbe quindi stata soddisfatta se nelle SSOP avesse identificato quali erano le superfici a contatto da sottoporre a sanificazione.
  • 14. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 14 L’ispettore ha inoltre evidenziato che non sono riportate quali siano le procedure SSOP preoperative, rispetto a tutte le SSOP, contravvenendo al punto §416.12(c), né a quali superfici specifiche sono indirizzate, sempre rispetto allo stesso punto della norma; come nel caso precedente la mancata identificazione delle superfici e in particolare delle modalità di sanificazione in fase preoperativa non soddisfacevano la norma. Non avendo elencato le procedure specifiche ne discende che lo stabilimento non ha rispettato le norme relative alla frequenza di ciascuna procedura e all’indicazione della responsabilità - §416.12(d); lo stabilimento avrebbe dovuto specificare la frequenza con cui ogni procedura contenuta nelle SSOP dovrebbe essere attuata, identificando l’operatore (per nome o per funzione) responsabile dell’implementazione e di mantenere in atto tale procedura. Anche per quanto riguarda la registrazione la procedura dello stabilimento risultava carente poiché la norma prevede che siano indicate le registrazioni intese a documentare l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP; Il macello ha individuato nel proprietario, Joe Green, l’unico addetto a prendere le registrazioni del monitoraggio sull’implementazione delle SSOP ma non vi è specificato chi effettua il controllo; se fosse stato identificato un caporeparto nel registrare il monitoraggio e in Joe Green colui che poi di fatto verifica iì’avvenuto monitoraggio, allora la norma sarebbe stata soddisfatta. Raccomandazioni su come scrivere le procedure. Le SSOP devono essere scritte in forma concisa, passo dopo passo e di facile lettura. Le indicazioni non devono essere ambigue né prestarsi a interpretazioni e quindi non devono essere complicate né richiamare il lettore alla consultazione di altri documenti, nel senso che ogni procedura SSOP deve stare in piedi da sola: in altre parole devono essere semplici e brevi. Può essere utile illustrare la procedura servendosi di un diagramma di flusso o con illustrazioni (ad esempio per mostrare le modalità di infissione della sonda termica nel prodotto) che facilitano la comprensione delle manualità più complesse. Il linguaggio, e talvolta la Lingua, usata nel descrivere le SSOP deve essere comprendibile dagli addetti a cui sono destinate e si raccomanda l’uso dei verbi in forma attiva e non passiva, al presente e non al futuro o condizionale. Frasi del tipo “ L’attrezzatura sarà lavata con acqua calda a temperatura > 60 ° C per rimuovere i residui di detergente” saranno meglio scritte se in questa forma: “Risciacqua le attrezzature con acqua calda a temperatura > 60 ° C per rimuovere i residui di detergente”.
  • 15. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 15 Le SSOP Pre-operative La sequenza dell’ ispezione preoperativa da parte dell’ OSA ha l’andamento illustrato nelle successive immagini, scattate nel corso di una verifica simulata presso uno stabilimento. La 9 CFR 416.12 (a) (c) stabilisce che: (a) Le SSOP devono descrivere tutte le procedure che uno stabilimento ufficiale [iscritto nella lista USA] condurrà ogni giorno, prima e durante le operazioni, sufficienti a prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del(i) prodotto (i). (c) Le procedure nelle SSOP che sono implementate prima dell’inizio delle lavorazioni devono essere esplicitate e devono riguardare per lo meno la pulizia delle superfici a contatto delle attrezzature, dell’equipaggia mento e degli utensili. Prima dell’inizio dell’attività l’incaricato del controllo preoperativo si reca in reparto, appropriatamente vestito, con scheda di registrazione, penna, torcia elettrica, panno carta pulito. Non è corretto eseguire il controllo in tempi diversi rispetto l’inizio dell’utilizzo delle superfici interessate, ovvero a distanza di tempo rispetto l’inizio delle lavorazioni
  • 16. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 16 Vanno individuate tutte le superfici a contatto La 9 CFR 416.13, (a),/b),(c) stabilisce che: (a) Ciascun stabilimento [della lista USA] deve predisporre delle procedure pre-operative nelle SSOP da attuarsi prima che inizi il processo di produzione dell’alimento. (b) Ciascun stabilimento [della lista USA]deve predisporre tutte le altre procedure nelle SSOP secondo la frequenza specificata (c) Ciascun stabilimento [della lista USA] deve monitorare giornalmente l’attuazione delle procedure nelle SSOP. L’addetto al controllo preoperativo deve conoscere perfettamente le linee di lavorazione; le macchine e gli utensili devono essere smontati o comunque completamente ispezionabili durante questa fase. Domanda Se un impianto include le superfici dei muri nelle sue SSOP, si avrà una non conformità alle SSOP se il prodotto viene trovato dal controllo ufficiale sulla parete, durante la verifica preoperativa? Risposta L’ispettore deve valutare se la mancata pulizia delle pareti ha dato luogo a condizioni antigieniche per le quali il prodotto può contaminarsi o essere dannoso per la salute. In questo caso ci sarà una Not compliance per 9 CFR 416.13(a) e (b)
  • 17. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 17 La 9 CFR 416.12 (b) e 416.14 stabiliscono che: (b) Le SSOP devono essere firmate e datate dalla persona con la più alta autorità in loco o al livello più alto della direzione dello stabilimento. Questa firma deve significare che lo stabilimento metterà in atto le SSOP così come indicate e le manterrà in accordo con i requisiti di questa parte. Le SSOP devono essere firmate e datate sia nella fase iniziale della loro implementazione che a d ogni successiva modificazione. 416,14 Mantenimento aCiascun stabilimento [della lista USA] deve periodicamente valutare l’efficacia delle SSOP e le procedure correlate nella prevenzione della contaminazione diretta del prodotto (i) e deve rivederle sia quanto è necessario a mantenerle efficaci sia in corso di cambiamenti intervenuti nelle attrezzature, equipaggiamenti, utensili, operazioni e personale 416.13 Implementazione delle SSOP. 1 (a) Ogni stabilimento effettua le procedure preoperative delle SSOP prima dell'inizio delle lavorazioni. (c) Ogni stabilimento effettua il monitoraggio quotidiano dell'implementazione delle procedure previste dal programma SSOP. Regolamento CE 852/04, allegato II, cap.V : tutto il materiale, l’apparecchiatura e le attrezzature che vengono a contatto con gli alimenti devono a) essere efficacemente puliti e, se necessario, disinfettati. La pulizia e la disinfezione devono avere luogo con una frequenza sufficiente ad evitare ogni rischio di contaminazione
  • 18. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 18 A titolo esemplificativo si riporta una scheda di registrazione utilizzata in uno stabilimento 416.13 Implementazione delle SSOP. 1 (a) Ogni stabilimento effettua le procedure preoperative delle SSOP prima dell'inizio delle lavorazioni. La presenza di istruzioni per la compilazione in cui si riportino i limiti di accettabilità delle superfici e le istruzioni relative alla gestione delle non conformità risulta molto utile all’operatore addetto alla ispezione
  • 19. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 19 L’operatore dello stabilimento deve controllare le attrezzaure (es. tapirulan) anche in movimento. 416.13 Implementazione delle SSOP. 1 (a) Ogni stabilimento effettua le procedure preoperative delle SSOP prima dell'inizio delle lavorazioni.
  • 20. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 20 Al controllo sono stati riscontrati dei frustoli sul fondo della miscelatrice 416.13 Implementazione delle SSOP. 1 (a) Ogni stabilimento effettua le procedure preoperative delle SSOP prima dell'inizio delle lavorazioni. Le azioni correttive sono trattate al punto 416.15: 416.15 – azioni correttive (a) Ciascun stabilimento[della lista USA] dovrà adottare appropriate azioni correttive quando lo stabilimento stesso o il FSIS (organo di controllo ufficiale) stabiliscono che le SSOP dello stabilimento o le procedure specifiche correlate o l’attuazione o il mantenimento delle SSOP possono aver fallito nel prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del prodotto.(b) Le azioni correttive comprendono le procedure che assicurano una appropriato allontanamento del prodotto che può essere contaminato, ripristinano le condizioni sanitarie e prevengono il ripresentarsi della contaminazione diretta o dell’adulterazione del prodotto, includono una appropriata rivalutazione e modifica delle SSOP e delle procedure correlate o appropriati miglioramenti nell’esecuzione delle SSOP o delle specifiche procedure correlate.”. La presenza di frustoli come quelli evidenziati sopra sono elemento sufficiente per aprire una NC sul modulo di registrazione e per rilavare l’attrezzatura. L’annotazione sulla scheda di registrazione e il ripristino della superficie prima delle lavorazioni non costituisce comunque una Not Compliance al requisito, ma l’evidenza che il sistema funziona nel rilevare situazioni non conformi!
  • 21. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 21 416.13 Implementazione delle SSOP. 1 (a) Ogni stabilimento effettua le procedure preoperative delle SSOP prima dell'inizio delle lavorazioni. Vanno esaminate con cura tutte le superfici a contatto, anche quelle nascoste Residui nella coclea! Superficie da rilavare Domanda Qual è il significato di “Superficie contatto”? Risposta Una superficie a contatto è qualsiasi superficie che può venire a contatto diretto con il prodotto esposto. Gli esempi possono comprendere nastri trasportatori, tavoli, lame, coclee, ecc. Domanda Possono i contenitori utilizzati per contenere i prodotto giudicati “not edible” essere utilizzati per l’ “edible” se prima sono puliti? Risposta NO, “inedible” è definito per regolamento come adulterato, non ispezionato, non adatto per il consumo umano. Quando uno stabilimento identifica un contenitore per l’ inedible questo non può venire utilizzato per il prodotto edibile anche se prima dovesse essere sanificato e pulito. Questi contenitori devono pertanto essere identificati con un’ etichetta, un colore, che stanno a significare che trattasi di INEDIBLE!
  • 22. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 22 In queste sequenze si noti come del grasso lubrificante utilizzato nella macchina a fine ciclo sia poi caduto sul nastro trasportatore. L’esecuzione delle SSOPs preoperative nell’immediatezza dell’attività lavorativa consente di prevenire pericoli derivanti da contaminazioni delle superfici successivamente al lavaggio.
  • 23. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 23 L’ispezione prosegue con cura servendosi anche di un panno carta per la verifica delle superfici del tapirulan L’ispezione è organizzata secondo un ordine prestabilito che di norma è funzionale alla lavorazione, così da consentire l’inizio delle attività man mano che reparti o settori risultano conformi alla verifica stessa. Le checklist sono anche utilizzate per documentare le azioni prese (es. Azioni. Correttive). Le checklist non sono le SSOP, ma una loro parte, per cui devono essere allegate alle procedure e ad esse collegate.
  • 24. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 24 Un ordine logico della checklist nell’eseguire la verifica preoperativa aiuta l’operatore a non tralasciare i punti di controllo, che possono anche variare a seconda delle attrezzature che saranno impiegato successivamente. Il tipo di sporco che rende inadatta una superficie andrebbe annotato perché può aiutare il controllo qualità a risalire alla causa che l’ha determinato. Bisogna fare molta attenzione a non contaminare eventuali superfici durante la visita preoperativa. Arrampicarsi su un macchinario non deve essere una “mission impossible”!! e soprattutto non si dovrebbe contaminare con le scarpe una superficie a contatto (sic)
  • 25. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 25 I grassi rendono difficile le operazioni di pulizia: nella lavalardelli un punto critico si trova all’interno della griglia ed è raggiungibile solo manualmente: è importante che l’operatore sia addestrato specificatamente all’esecuzione delle ispezioni SSOPe che conosca bene il funzionamento delle macchine che deve verificare La coclea viene girata manualmente per poter essere meglio ispezionata
  • 26. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 26 Può anche capitare che nell’elenco delle superfici da verificare nel corso della preoperativa siano inserite verifiche su superfici non a diretto contatto, ma che possono essere potenzialmente inquinanti in maniera indiretta, ad esempio per percolamento di condensa o di liquidi di refrigerazione o perché spesso soggette a contatti con l’alimento stesso durante le movimentazioni. Se pareti a flap come questa a fianco sono soggette a toccamenti con l’alimento durante il suo passaggio non protetto, qualora non sia possibile altrimenti ,possono essere classificate tra le superfici a contatto, e quindi soggette a verifica preoperativa. In questo stabilimento il soffitto soprastante la miscelatrice è stato inserito nel programma preoperativo in quanto la frequente presenza di frustoli di prodotto, legata a operazioni di pulizia con idropulitrice a fine ciclo, se non rimossi potevano cadere direttamente all’interno della miscelatrice stessa.
  • 27. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 27 Non vanno dimenticati gli utensili, i guanti metallici, i cassonetti e comunque sono sempre possibili sorprese in superfici anche non a diretto contatto come nel caso di questa scaletta rovesciata casualmente durante la verifica! Eccessivo affollamento di coltelli nello sterilizzatore – cattiva igiene degli utensili e guanti Residui di acqua nel fondo di un cassonetto – ammuffimenti sul fondo dei gradini di una scaletta Domanda Può la Direttiva 5000.4 limitare l’attività del controllo ufficiale alle sole superfici alimentari a contatto? Risposta No, questa non influisce sulla valutazione degli ispettori se vi è una condizione di insalubrità. Il personale ispettivo ufficiale può riscontrare condizioni poco igieniche anche sulle superfici non a contatto e le deve documentare. FSIS Dir. 5000.4 – Scopo dell’ ispezione preoperativa
  • 28. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 28 416.16 Requisiti per la registrazione (a) Ciascun stabilimento[della lista USA]deve mantenere delle registrazioni giornaliere sufficienti per documentare l’attivazione ed il monitoraggio delle SSOP e di qualsiasi azione correttiva presa. La persona dello stabilimento identificata quale responsabile delle SSOP per l’attuazione ed il monitoraggio delle procedure specificate nelle SSOP deve autenticare queste registrazioni con le proprie iniziali e la data. (b) Le registrazioni richieste da questa sezione possono essere conservate su supporto informatico a patto che lo stabilimento attui appropriati controlli per assicurarsi l’integrità dei dati elettronici (backup). (c) Le registrazioni richieste in questa sezione devono essere conservate per almeno 6 mesi e rese disponibili al controllo ufficiale (FSIS). Tutte quante le registrazioni n devono essere mantenute nello stabilimento ufficiale per 48 ore dopo il completamento della procedura, dopo di che possono essere mantenute all’esterno ma rese disponibili al controllo ufficiale (FSIS) entro 24 ore dalla richiesta. Al termine dell’ispezione SSOP pre-operativa l’operatore avrà verificato ogni punto e se necessario avrà bloccato l’inizio delle lavorazioni finché non sono state ripristinate le condizioni igieniche nella zona non conforme e dopo aver verificato l’efficacia dell’intervento eseguito. Domanda Si può usare la dicitura “quando necessario” per una procedura SSOP? Risposta Secondo 9CFR 416.12(d), gli stabilimenti devono specificare la frequenza con la quale ciascuna procedura in SSOP viene effettuata. Pertanto gli stabilimenti hanno la necessità di selezionare una frequenza minima (es. giornaliera, ogni 4 ore, ecc) in relazione all’espressione “quando necessario”. Ad esempio le SSOP possono essere indicate “secondo necessità, ma non meno di una volta ogni tre giorni”: il controllo ufficiale verificherà che lo stabilimento mantenga le condizioni di igiene e la frequenza non potrà essere contestata fintanto che non vi sia evidenza che tale frequenza sia insufficiente nel prevenire la creazione di condizioni non igieniche.
  • 29. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 29 SSOPS OPERATIVE Così come nella pianificazione del Sistema HACCP si effettua l’analisi dei pericoli in un sistema a matrice o seguendo il diagramma di flusso della produzione al fine di sottoporre ogni passaggio al vaglio dell’albero delle decisioni per ricercare i punti critici di controllo, così nel sistema delle SSOP si dovrà porre attenzione dove sia possibile che le SSOP contribuiscano significativamente ad ottenere una riduzione dei patogeni. Semplificando potremmo dire che il sistema delle SSOP è in qualche misura sovrapponibile al sistema HACCP con la sostanziale differenza che nel primo si dà per acquisita l’analisi dei pericoli, individuati nella contaminazione diretta del prodotto esposto ad opera delle superfici a contatto. D’altronde in 416.14 si sostiene che “ciascun stabilimento deve periodicamente valutare l’efficacia delle SSOP e le procedure correlate nella prevenzione della contaminazione diretta del prodotto (i) e deve rivederle sia quanto è necessario a mantenerle efficaci sia in corso di cambiamenti intervenuti nelle attrezzature, equipaggiamenti, utensili, operazioni e personale.”. Per ogni processo produttivo devono essere previste delle procedure che descrivano quali azioni quotidiane la ditta effettua per prevenire possibili contaminazioni del prodotto ad opera della superfici a contatto, specificandone la frequenza, le azioni correttive ed anche le azioni preventive. Tenendo conto di questa analogia lo stabilimento individuerà le SSOP OPERATIVE che altro non sono che le azioni che la ditta intende svolgere per garantire livelli accettabili durante la lavorazione per evitare la contaminazione del prodotto sia da parte degli operatori che delle superfici a contatto (macchine ed utensili che siano); una volta fatto ciò la ditta decide come monitorare tali azioni e in che momento farlo. Tra le SSOP che più frequentemente vengono sottoposte a monitoraggio vi è la gestione del prodotto a terra, la gestione dei soffitti soggetti a frequenti condense, la gestione della coltelleria sottoposta a sanificazione, ecc. Esempi di procedure SSOP OPERATIVE possono essere: La gestione del prodotto a terra La sterilizzazione dei coltelli e delle superfici durante la lavorazione La gestione delle condense La pulizia dei guanti /grembiali La gestione della temperatura in lavorazioni particolari La gestione del campionamento ambientale Le gestione del pest control La gestione dei corpi estranei La gestione del controllo degli allergeni stoccati o degli additivi. La ditta deve indicare una frequenza delle azioni SSOP Operative per rispondere a criteri di ragionevole efficacia: si tende ad accettare un giustificazione delle frequenze sui dati esperienziali, meglio se suffragate da supporti scientifici bibliografici. La frequenza del monitoraggio viene spesso associata a momenti particolari del ciclo produttivo, come ad esempio durante le pause, al momento del cambio del turno di lavoro, ad intervalli fissi e predefiniti: l’importante è che siano rispettate le frequenze prestabilite. Nel caso delle SSOP operative a fronte di non conformità devono essere sempre documentate non solo le azioni correttive, ma anche quelle preventive sul prodotto e sul processo, atte ad evitare il ripetersi di tali non conformità.
  • 30. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 30 Se la procedura SSOP Operativa prevede la corretta gestione dei coltelli e dei guanti antitaglio durante la pausa, con il cambio degli utensili e delle protezioni, situazioni come quelle esposte nelle figure dovrebbero essere oggetto del monitoraggio e dar luogo ad una non conformità. Le SSOP operative sono appunto delle procedure che vincolano gli operatori a determinate azioni: nel caso ad esempio dei rischi di condensa su superfici di lavoro gli operatori sapranno di doverle eliminare non appena si formano o se ne accorgono mentre il monitoraggio di tale procedura avverrà solo in determinati momenti della giornata lavorativa. Se ad esempio è previsto che un prodotto non sosti mai in aree delimitate in quanto si tratta di aree all’interno delle quali è possibile una caduta di condensa, se in occasione del monitoraggio viene riscontrata la presenza di prodotto esposto in tali aree il controllore dovrà adottare una azione correttiva ed una azione preventiva. Il controllo ufficiale non potrà però contestare alcuna NC, in quanto lo stabilimento ha operato secondo la propria SSOP operativa. Area delimitata ed interdetta per rischio caduta condensa Se durante il monitoraggio lo stabilimento accerta il non rispetto della propria SSOP operativa porrà in atto le azioni correttive e preventive previste, ma non potrà esservi una NC da parte del Controllo Ufficiale
  • 31. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 31 MANTENIMENTO, AZIONI CORRETTIVE E REQUISITI PER LA REGISTRAZIONE DELLE SSOP Le SSOP al pari delle SPS rappresentano un prerequisito al sistema HACCP e pertanto è necessario che siano implementate con costanza e regolarità: la frequenza del monitoraggio rappresenta quindi lo strumento con cui lo stabilimento si premunisce per accertarsi che tali procedure siano sempre in atto. A fronte delle possibili deviazioni dallo standard prefissato lo stabilimento indica le possibili azioni correttive che attiva per riportare la situazione igienico-sanitaria delle superfici alla situazione quo ante. La frequenza del monitoraggio deve essere giornaliera, anche se ciò non significa obbligatoriamente che tutte le SSOP debbano avere eguale frequenza. Può anche essere che l’impianto non lavori in un determinato giorno: in questo caso tuttavia non vi è una NC al requisito della registrazione giornaliera (9CFR 416.16(a)),se non è presente tale registrazione ,poiché 9CFR 416.12(a) evidenzia che le SSOP sono implementate prima e durante la lavorazione, ma non quando lo stabilimento non lavora. Quando l’addetto riscontra una superficie non idonea nel corso del controllo preoperativo o il mancato rispetto di una procedura operativa dovrà mettere in atto le azioni correttive: queste non danno luogo di norma ad una registrazione di non conformità, ma solamente ad azioni correttive e preventive che potranno essere annotate direttamente sul modulo della verifica/monitoraggio delle SSOP. Qualora tuttavia il Controllo Ufficiale valuti che lo stabilimento non ha incontrato uno o più requisiti regolamentari allora aprirà una Registrazione di Non Conformità. § 416.15 Azioni correttive. (a) Ogni stabilimento ufficiale deve adottare azioni correttive appropriate ogniqualvolta lo stabilimento stesso o il FSIS valuta che le SSOP o le procedure in esse descritte o l’implementazione o la manutenzione delle SSOP possano avere fallito nel prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del prodotto/i. (b) Le azioni correttive includono le procedure per assicurare un appropriato trattamento del prodotto potenzialmente contaminato, per ripristinare le condizioni igieniche e per prevenire il ripetersi della contaminazione diretta o dell’adulterazione del prodotto, compresi il riesame e la modifica delle SSOP e delle procedure in esse descritte o idonei miglioramenti nell’esecuzione delle SSOP o delle procedure in esse descritte. (61 FR 38868, 25 luglio 1996, come modificato da 62 FR 26219, 13 maggio 1997) § 416.16 requisiti per la registrazione. (a) Ogni stabilimento ufficiale deve mantenere registrazioni giornaliere atte a documentare l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP e qualsiasi azione correttiva intrapresa. L’addetto/a dello stabilimento identificato/a nelle SSOP come il/la responsabile dell’implementazione e del monitoraggio delle procedure specificate nelle SSOP deve autenticare tali registrazioni con le sue iniziali e con la data. (b) Le registrazioni previste da questa parte possono essere conservate su computers purché lo stabilimento implementi controlli adeguati ad assicurare l’integrità dei dati elettronici. (c) Le registrazioni previste da questa parte dovranno essere conservate per almeno sei mesi e rese accessibili e disponibili al FSIS. Tutte queste registrazioni devono essere conservate presso lo stabilimento ufficiale per le quarantotto ore seguenti la compilazione, dopodiché esse potranno essere conservate in altro luogo a patto che possano essere messe a disposizione del FSIS entro ventiquattro ore dalla richiesta. Domanda Se lo stabilimento riscontra una non conformità e adotta appropriate azioni correttive può il Controllo Ufficiale compilare una Registrazione di Non Conformità? Risposta No. Se lo stabilimento riscontra una non conformità e riporta la situazione in condizioni di rispettare i requisiti regolamentari allora il C.U. non deve aprire alcuna Registrazione di Non Conformità.
  • 32. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 32 Tra le azioni che spesso si riscontrano a seguito di non conformità alle proprie SSOP gli stabilimenti indicano il così detto “richiamo dell’ operatore”, a voler significare, appunto,che l’origine della non conformità sta nella mancata/insufficiente esecuzione di una determinata azione da parte dell’incaricato. Il “richiamo dell’operatore” sta ad indicare l’intenzione della ditta di sostenere con atto formativo l’operatore su una manualità/comportamento ritenuto in linea con la procedura adottata. Gli americani, in effetti, parlano di retraining; in questo caso se lo stabilimento inserisce il retraining employees tra le misure preventive sarà necessario che adotti anche una documentazione per dimostrare che la formazione è stata effettuata fino a soddisfare i requisiti regolamentari del 9 CFR 416.15(b) e 416.16(a) Si riportano due fac simili di modulistica utilizzata in stabilimenti USA per la registrazione delle SSOP preoperative e operative (modificate da “Food Plant Sanitation, design, maintenance, and good manufacturing practices”, M.M.Cramer, CRC Taylor & Francis Group, 2006). Un esempio di come si possono scrivere le SSOP operative per il personale per contrastare il rischio delle contaminazioni crociate dovute al personale potrebbe essere la seguente. DITTA *********** PROCEDURA OPERATIVA DI SANIFICAZIONE STANDARD PROCEDURA N. VERSIONE: 2 DATA 14 LUGLIO 2009 RIPRENDE LA VERSIONE N. 1 DATATA 10 LUGLIO 2008 PROCEDURE: PRATICHE DI GMP PAGINE: __ DI ___ 1. Obiettivi: lo scopo di questa procedura è di fornire ai nostri addetti ed ai visitatori di linee guida chiare sulle modalità di sanificazione durante le operazioni in cui gli ingredienti alimentari o i prodotti finiti sono esposti. 2. Responsabilità: a. La direzione dell’impianto è responsabile per la verifica e l’implementazione di questa procedura; b. Gli addetti dell’impianto e i visitatori sono responsabili per attenersi a questa procedura;
  • 33. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 33 c. Risorse Umane ed il Controllo Qualità sono responsabili della formazione iniziale agli addetti ed alla formazione continuativa di tutti gli addetti ogni 6 mesi. 3. Monitoraggio, documentazione ed azioni correttive: a. Prima di iniziare le attività del giorno e prima del secondo turno di lavoro i responsabili di produzione ed il CQ monitorerà gli addetti ed i visitatori se operano in conformità con i requisiti di GMP; b. In aggiunta una volta per ciascun turno il CQ monitorerà gli addetti ed i visitatori se continuano ad operare in conformità con i requisiti di GMP; c. Le evidenze dovranno essere documentate sulla Checklist di monitoraggio d. Le azioni correttive saranno adottate in caso di qualsiasi non conformità comprese: e. Correzione di una deviazione dallo standard e richiamo dell’addetto o del visitatore; f. Valutazione degli ingredienti o dei prodotti presenti a rischio di contaminazione; g. Azione disciplinare in caso di ripetuta non conformità con allontanamento dell’addetto o dei visitatori dall’area di produzione. 4. Requisiti di GMP: a. Vestiario: il vestiario deve essere quello approvato dalla ditta e dovrà essere impiegato nelle aree di produzione e rimosso ogni volta che si esce all’esterno e ci si serve dei servizi igienici; b. Cuffie: le cuffie, approvate dalla ditta, dovranno essere indossate nelle aree di produzione e magazzino; tutta la capigliatura dovrà essere coperta. Le cuffie vanno rimosse ogniqualvolta ci si reca all’esterno o ci si serve dei servizi igienici; c. Cuffie per baffi/barba: approvate dalla ditta, dovranno essere indossate nelle aree di produzione e magazzino; tutta la capigliatura dovrà essere coperta. Le cuffie vanno rimosse ogniqualvolta ci si reca all’esterno o ci si serve dei servizi igienici; d. Cibi e bevande: non possono essere consumati eccetto che nelle aree approvate (mensa e salette dedicate). Tutti i rifiuti devono essere correttamente eliminati. Gomme da masticare o caramelle non sono consentite in are di produzione. e. Gioielli: in nessun caso è consentito indossare gioielli in reparto di lavorazione; sono compresi gli orologi da polso, gli orecchini, piercing esposti, braccialetti, collane. E’ consentito solo l’uso di “gioielli medicali di allerta” (es. piastrina con gruppo Rh, l’indicazione “diabetico”, ecc.) f. Prevenzione della contaminazione del prodotto: il vetro non è consentito in aree di produzione. Ciò include contenitori in vetro, utensili o strumenti con parti in vetro (es. termometri). g. Fumo e tabacco: fumare è consentito solo nelle aree ove esplicitamente indicato e mai all’interno dell’impianto di lavorazione. È vietato gettare mozziconi anche in area esterna , ma è consentito solo negli apposti portacenere. h. Sputare: E’ proibito sputare sia all’esterno che all’interno dell’impianto; i. Porte esterne: le porte esterne devono rimanere chiuse tutto il tempo. j. Lavaggio delle mani: tutti gli addetti ed i visitatori devono lavare e sanificare le proprie mani dopo l’uso dei servizi e prima di riprendere il lavoro. Riferimento regolamentare: 9 CFR 416,5, 21 CFR 110.10 INFORMAZIONE COMMERCIALE CONFIDENZIALE In questo esempio il rispetto dei requisiti GMP del personale sono stati oggetto della SSOP operativa, ritenendo necessario verificare la conformità alle GMP del personale che lavora (addetto) e del personale a tempo o in visita (visitatori). Lo standard di riferimento è quello previsto alla voce GMP, mentre la cadenza del monitoraggio viene fissata in una volta per turno di lavoro e all’inizio della lavorazione. Si veda come l’allontanamento (loro parlano esattamente di “Disciplinary action up to and including termination for repeated non conformance”, ovvero fino al licenziamento dell’addetto in caso di ripetute inosservanze delle GMP) sia indicata come miglior soluzione in caso di non osservanza ripetuta da parte del personale dei requisiti igienici della persona. I passi della procedura devono essere scritti con un dettaglio sufficiente ad assicurarne la comprensione agli addetti senza che questi debbano per forza, se dotati di un minimo bagaglio
  • 34. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 34 esperienziale, essere affiancati durante la sua implementazione. Ogni SSOP dovrebbe reggersi da sola senza obbligare l’addetto a riferirsi a norme contenute in altri documenti dello stabilimento o addirittura ad altri documenti esterni (GMP, Norme ISO, ecc.). Se ad esempio sono incluse delle istruzioni operative su come fare un campione o una rilevazione di monitoraggio (prendere una temperatura, una rilevazione di pH, una valutazione di concentrazione di un disinfettante, ecc.) tali da richiedere una formazione specifica per l’operatore, buona pratica è quella di affiancare alla descrizione delle manualità da compiere anche una indicazione iconografica, passo per passo, delle azioni che l’addetto deve svolgere. E’ necessario sempre accertarsi che il fruitore della procedura l’abbia almeno compresa, e ,se ne conosce lo scopo, è più probabile che si attenga al compito impartirtitogli. Registrazioni in formato elettronico La conservazione delle registrazioni del monitoraggio delle SSOP devono essere disponibili in stabilimento per almeno 48 ore, mentre possono essere conservate altrove per i 6 mesi successivi, a differenza di quanto avviene per la documentazione del sistema HACCP che nello stabilimento deve permanere nei 6 mesi successivi alla compilazione. Secondo FSIS, comunque se viene fatto salvo l’accesso al controllo ufficiale ad una banca dati elettronica ove sia possibile reperire l’informazione, a meno che non vi sia un dubbio da parte del Controllo Ufficiale (che può richiedere di visionare il documento originale) il mancato rispetto di questo punto potrebbe non essere così rilevante. Le modalità di registrazione elettronica dei dati del monitoraggio deve comunque consentire di identificare con certezza l’estensore della registrazione e la non manomissione successiva del documento e le modalità di accesso al sistema elettronico deve essere oggetto di una apposita procedura sulla sicurezza dei dati. Domanda Può uno stabilimento mantenere le registrazioni elettroniche dell’ HACCP e delle SSOP su un server centrale collocato all’esterno dello stabilimento? Risposta Ci sono 2 aspetti da considerare: la norma dell’ HACCP sulle registrazioni, 9 CFR 417.5, e la norma sulla registrazione delle SSOps, 9 CFR 416.16. In entrambi i casi l’uso delle registrazioni mantenute su computer è accettabile, così come appropriati sono i controlli realizzati per assicurare l’integrità dei dati elettronici e di ogni firma (9CFR417.5(d) e 416.16 (b). Secondo 9 CFR 417.5 (e)(2) alcune registrazioni HACCP possono essere conservate fuori stabilimento dopo 6 mesi a condizione che siano disponibili sul posto entro le 24 ore successive.. Secondo 9CFR 416.16 (c) le registrazione relative alle SSOP necessitano di essere disponibili solo per 48 ore. Se non vi è alcuna disposizione di presentare le registrazioni, comunque, se le registrazioni possono essere rese disponibili al personale di Controllo Ufficiale permettendo l’accesso all’uso del computer allora né 9 CFR 416.16(c) né 9 CFR 417.5 (e)(2) sono veramente rilevanti.
  • 35. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 35 Le modalità del Controllo Ufficiale Il requisito regolamentare è indicato qui a fianco in 9 CFR 416.17 e riassume i compiti del Controllo Ufficiale che avviene mediante l’esame Documentale e l’Osservazione diretta. L’ Osservazione diretta da parte degli operatori del C.U. può avvenire secondo la modalità Shadow, ovvero contemporaneamente all’addetto dello stabilimento. FSIS usa questo termine proprio ad indicare il controllo ombra su chi effettua la verifica. Tale sistema viene ritenuto indispensabile per meglio valutare da parte del C.U. l’efficacia e l’efficienza delle procedure implementate dallo stabilimento in quanto consente di comparare i due giudizi rispetto alle stesse superfici oggetto del controllo o, qualora non tutte le superfici a contatto siano incluse nella verifica, anche rispetto a queste ultime. § 416.17 Verifiche dell’agenzia. Il FSIS verifica l’adeguatezza e l’efficacia delle SSOP e delle procedure in esse descritte valutando che esse siano corrispondenti ai requisiti di questa parte. Tali verifiche possono comprendere: (a) la revisione delle SSOP; (b) la revisione delle registrazioni giornaliere che documentano l’implementazione delle SSOP e delle procedure in esse descritte e le azioni correttive adottate o da adottare; (c) l’osservazione diretta dell’implementazione delle SSOP e delle procedure in esse descritte e delle azioni correttive adottate o da adottare; e (d) l’osservazione diretta o l’esecuzione di prove per stabilire le condizioni igieniche nello stabilimento. Direttiva FISI 5000.1 Rev3, XIV Scopo del Controllo Ufficiale è quello di capire le procedure all’interno delle SSOP che lo stabilimento sta implementando per prevenire la diretta contaminazione o altra adulterazione del prodotto. Il C.U. dovrebbe familiarizzare con le procedure di monitoraggio e le frequenze che possono essere incluse nelle SSOP. Senza questa conoscenza il C.U. non sarà in grado di verificare la conformità ai requisiti. In altri casi lo stabilimento potrebbe condurre il monitoraggio relativo alla implementazione delle procedure SSOP prima dell’arrivo del C.U.. In queste situazioni il C.U. dovrebbe seguire le indicazioni fornite dal personale di supervisione su quando osservare direttamente lo stabilimento durante la conduzione del monitoraggio. Il supervisore dovrebbe considerare diversi fattori nel prendere tale decisione: 1) La storia dello stabilimento, 2) La documentazione presente nel sito FSIS e 3) Le informazioni acquisite dalle registrazioni delle SSOP. (Dir. FSIS 5000.1 Rev.3, XIV)
  • 36. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 36 Records generated from prerequisite programs should be monitored by inspection personnel La valutazione documentale delle SSOP prevede che il C.U. selezioni alcune registrazioni per verificare che la documentazione: 1. Sia fatta giornalmente (data e ora) 2. Sia coerente con la procedura 3. Siano presenti le azioni correttive con annotazione dell’inizio e della chiusura 4. Sia “realistica” Rispetto al requisito normaitvo 416.13 (implementazione e monitoraggio delle SSOP) il C.U. deve cercare di rispondere alle seguenti domande: 1. Lo stabilimento sta implementando le procedure pre-operative nell’ambito delle SSOP prima dell’inizio delle operazioni? 2. Il FSIS o lo stabilimento tengono sotto controllo la diretta contaminazione o adulterazione del prodotto o le superfici non sanificate che vengono a contatto diretto con il prodotto? 3. Lo stabilimento conduce le procedure nell’ambito delle SSOP alla frequenza specificata? 4. Le SSOP contengono le frequenze per il monitoraggio? 5. Lo stabilimento sta implementando le procedure pre-operative nell’ambito delle SSOP prima dell’inizio delle operazioni? 6. Il FSIS o lo stabilimento tengono sotto controllo la diretta contaminazione o adulterazione del prodotto o le superfici non sanificate che vengono a contatto diretto con il prodotto? 7. Lo stabilimento conduce le procedure nell’ambito delle SSOP alla frequenza specificata? Il C.U. dovrebbe visionare le SSOP per essere ben informato circa le loro procedure. Egli dovrebbe prendere visione delle registrazioni giornaliere delle SSOP pre-operative al fine di verificare che lo stabilimento rispetti le procedure preoperazionali, che le attività di monitoraggio siano condotte alle frequenze stabilite, che i requisiti riferiti alle azioni correttive siano rispettati e che tali registrazioni siano autenticate dall’operatore identificato dall’impianto responsabile per l’implementazione e il monitoraggio delle SSOP. Questa è la procedura di registrazione e il C.U. dovrebbe prenderne visione solo per determinare se l’impianto sta rispettando i requisiti normativi. NOTA: Se il campionamento ambientale viene incluso nelle SSOP, il C.U deve verificare che l’impianto stia rispettando quelle procedure. Egli deve osservare lo stabilimento durante l’effettuazione del campionamento, deve prendere visione degli esiti e verificare che le azioni correttive specificate nelle SSOP riguardo i risultati che non sono conformi vengano adottate se necessario. Questa verifica deve essere completata come parte delle procedure di verifica delle SSOP. CSI documenterà ogni non conformità nel rispetto di quanto previsto al capitolo IV di questo documento.
  • 37. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 37 A proposito del mantenimento delle SSOP il C.U. deve verificare il rispetto di 9 CFR 416.14 (Ogni stabilimento ufficiale deve valutare periodicamente l’efficacia delle SSOP e delle procedure collegate nel prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione del prodotto/i e se necessario deve revisionarle per mantenerle efficaci ed aggiornate relativamente a modifiche di strutture, attrezzature, utensili, operazioni o personale.), e quindi deve verificare che la ditta abbia in qualche misura formalizzato la revisione delle SSOP ad esempio a seguito di modifiche strutturali ed organizzative. Possibili domande sono: Lo stabilimento ha valutato periodicamente l’efficacia delle SSOP al fine di prevenire la diretta contaminazione o l’adulterazione del prodotto? Lo stabilimento sta eseguendo campioni ambientali o utilizzando altri provvedimenti per definire se le SSOP sono efficaci? Se sono fatti cambiamenti a livello strutturale, di attrezzature, utensili, operazioni o personale le SSOP sono state rivedute per mantenerle efficaci? NOTA: La costruzione e la rimozione di pareti, soffitti e pavimenti possono causare ricettacoli di annidamento per la L. monocytogenes che deve essere rimossa dalle diverse aree protette. Il C.U. dovrebbe domandarsi se l’impianto ha migliorato la propria attività di verifica in continuo al fine di assicurare che le attuali SSOP o altre procedure siano adeguate al fine di riscontrare situazioni non igieniche. Lo stabilimento prende in esame periodicamente le registrazioni delle SSOP per determinare se vi sono andamenti che dimostrino la necessità di rivedere le SSOP? SE LE SUPERFICI A CONTATTO NON RISPETTANO I REQUISITI REGOLAMENTARI DOPO L’APPLICAZIONE DELLE SSOP DA PARTE DELLO STABILIMENTO ALLORA QUESTE HANNO FALLITO ED IL CONTROLLO UFFICIALE DEVE APRIRE UNA PROCEDURA DI NON COMPLIANCE , APPONENDO IL TAG ALLE SUPERFICI RISCONTRATE NON CONFORMI. LA RIMOZIONE DEL TAG PUO’ ESSERE FATTA ESCLUSIVAMENTE DAL CONTROLLO UFFICIALE, DOPO CHE LO STABILIMNETO HA APPLICATO LE AZIONI CORRETTIVE E RIMOSSO LA NON CONFORMITA’ A GIUDIZIO DEL C.U. STESSO Le azioni correttive sono disciplinate da 9 CFR 416.15; il C.U. deve accertare che le azioni correttive includano le procedure per assicurare un appropriato trattamento del prodotto potenzialmente contaminato ed il ripristino delle condizioni igieniche ed atte a prevenire il ripetersi della contaminazione diretta o dell’adulterazione del prodotto, compreso il riesame e la modifica delle SSOP e delle procedure in esse descritte o idonei miglioramenti nell’esecuzione delle SSOP o delle procedure in esse descritte. Possibile domanda: Se vi è una contaminazione diretta o altro tipo d’adulterazione del prodotto, lo stabilimento implementa azioni correttive che riportino condizioni sanitarie idonee e adotta appropriate decisioni riguardo al corretto trattamento di ogni prodotto che può essere contaminato e ne prevengono la ricorrenza?
  • 38. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 38 Per quanto riguarda il Tagging (ovvero l’identificazione delle superfici inidonee) da parte del C.U. questo viene chiarito in 9 CFR 416.6: Identificazione delle attrezzature ed utensili, locali ed aree non sanificati - Quando un ispettore ufficiale (FSIS) trova che un equipaggiamento, un utensile un locale o un settore dello stabilimento è in condizioni igieniche non idonee o che se utilizzato potrebbe essere causa di adulterazione del prodotto egli potrà apporre su di esso un segno di “U.S. Retained o di U.S. Reject” [equivalente a In Vincolo Sanitario – Non utilizzabile”]. Esclusivamente gli ispettori ufficiali (FSIS) possono rimuovere tale identificativo e l’equipaggiamento, l’ utensile, il locale o il settore dello stabilimento così identificati non potranno essere utilizzati fin tanto che non siano resi accettabili. Il Controllo Ufficiale deve inoltre valutare la conformità della documentazione dello stabilimento riguardo la SSOP, ed in particolare rispetto a 9 CFR 416.16 che così recita: “Ogni stabilimento ufficiale deve mantenere registrazioni giornaliere atte a documentare l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP e qualsiasi azione correttiva intrapresa. L’addetto/a dello stabilimento identificato/a nelle SSOP come il/la responsabile dell’implementazione e del monitoraggio delle procedure specificate nelle SSOP deve autenticare tali registrazioni con le sue iniziali e con la data. Le registrazioni previste da questa parte possono essere conservate su computers purché lo stabilimento implementi controlli adeguati ad assicurare l’integrità dei dati elettronici. Le registrazioni previste da questa parte dovranno essere conservate per almeno sei mesi e rese accessibili e disponibili al FSIS. Tutte queste registrazioni devono essere conservate presso lo stabilimento ufficiale per le quarantotto ore seguenti la compilazione, dopodiché esse potranno essere conservate in altro luogo a patto che possano essere messe a disposizione del FSIS entro ventiquattro ore dalla richiesta. Ecco alcuni esempi di possibili SSOP non conformi:  Le SSOP falliscono nel prevenire la diretta contaminazione o altra adulterazione del prodotto, e lo stabilimento non implementa azioni correttive per assicurare la corretta disposizione del prodotto  Le SSOP falliscono nel prevenire la diretta contaminazione o altra adulterazione del prodotto e lo stabilimento non implementa azioni correttive per il ritorno a condizioni sanitarie idonee  Le SSOP falliscono nel prevenire la diretta contaminazione o altra adulterazione del prodotto e lo stabilimento non implementa azioni correttive per prevenire la diretta contaminazione o adulterazione del prodotto. Questo potrebbe condurre a un trend di ripetute non conformità  Controllore ufficiale documenterà ogni non conformità nel rispetto di quanto previsto al capitolo IV di questo documento. Il Controllo Ufficiale considera inadeguate le SSOPS quando:  Il prodotto finito risulta contaminato  Si riscontrano NC ripetute  Sono presenti NC di base (implementazione e monitoraggio, mantenimento, azioni correttive, registrazioni)
  • 39. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 39 Le possibili domande del C.U. per la verifica di questo punto potrebbero essere le seguenti:  Lo stabilimento sta mantenendo registrazioni giornaliere tali da documentare l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP ed ogni azione correttiva intrapresa?  Vi è un operatore dello stabilimento responsabile per la implementazione ed il monitoraggio delle procedure SSOP e che autentichi le registrazioni con la propria firma e la data?  Se le registrazioni sono computerizzate, esistono controlli che assicurino la integrità dei dati in formato elettronico?  Le registrazioni delle SSOP sono mantenute per almeno 6 mesi e rese disponibili al FSIS?  Le registrazioni delle SSOP sono custodite in un altro luogo dopo 48 ore dal loro completamento? Se così, sono disponibili per il FSIS entro 24 ore dalla richiesta?  Le registrazioni delle SSOP riflettono accuratamente le condizioni sanitarie dello stabilimento? Le registrazioni sono disponibili per il FSIS all’inizio dello stesso turno del giorno dopo?  Le azioni possibili da parte del Controllo Ufficiale in caso di mancato soddisfacimento dei requisiti regolamentari da parte dello stabilimento consistono nella così detta Enforcement Action, che generalmente prevede tre livelli così schematizzabili: Azione di Retain/Reject e notifica NC Notifica di Non Conformità Azione di miglioramento •Alta probabilità di contaminazione delprodotto •SSOPs e HACCP non conformi •SPS non confrome con probabile contaminazione Il Ministero della Salute in merito alle Enforcement Action applicabili dal Controllo Ufficiale ha diramato una nota specificando le motivazione che possono portare a sospensione e delisting degli stabilimenti italiani idonei all’export in USA e che sono riassunte nella tabella sottostante: CAUSE DI DELISTING 1. Mancato rispetto norme sul benessere animale alla macellazione; 2. Situazioni di contaminazione diretta dei prodotti non corrette o non correggibili; 3. Mancanza del controllo ufficiale giornaliero quando lo stabilimento contiene prodotti destinati all’export in USA; 4. Mancata soluzione di un provvedimento di N.O.I.D. entro 30 giorni del prodotto •SPS non conformi senza rischio di contaminazione del prodotto •SPS non perfette o migliorabili •LESS THAN PERFECT: TALK!!!!.
  • 40. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 40 Il Controllo Ufficiale in Italia, quindi, dispone tra le Enforcement Actions anche del NOID, il cui acronimo sta a significare Notice Of Intent to Delist. Le modalità per l’applicazione di Enforcement Action sono contenute nella nota DGSA/IX/18867/P del 17 febbraio 2007.1 Il NOID se non risolta la NON COMPLIANCE nei 30 giorni successivi, comporta l’immediata sospensione del servizio di rilascio delle certificazioni sanitarie per l’esportazione in America e la revoca del riconoscimento all’esportazione. La degradazione del capitano Dreyfus sulla piazza d'armi degli Invalides. Parigi, 5 gennaio 1895. 1 Sulla compilazione della Scheda di non conformità e sull’applicazione del NOID si rimanda a: O.Bassoli-M.Della Ciana, Linee guida per l’applicazione delle norme U.S:A: negli stabilimenti iscritti nella lista per l’esportazione in America , pag. 151-153, (2009)
  • 41. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 41 Il ruolo del Supervisore ufficiale per la valutazione delle SSOP Come è noto il sistema di controllo ufficiale americano sugli stabilimenti prevede la presenza di una figura sopraordinata rispetto al controllo ufficiale, rappresentata dal Supervisore o Supervisore in campo, persona che dipende da un Ufficio Distrettuale. Nella realtà italiana2 questa distinzione si traduce in una scala gerarchica che prevede la presenza di un veterinario incaricato per ciascun stabilimento, finalizzato alla verifica del mantenimento dei requisiti richiesti allo stabilimento, e di un veterinario con funzioni di supervisore, al quale viene riconosciuto un ruolo sia per la verifica del mantenimento dei requisiti richiesti nello stabilimento, sia per la verifica dell’efficacia del controllo effettuato dal veterinario incaricato e da quanti svolgono tale attività all’interno dello stabilimento. Il ruolo del Supervisore a proposito delle SSOP è stato chiarito dal Ministero della Sanità con diverse note, di cui l’ultima , in occasione della modifica del report periodico del 17 dicembre 2007 (DGSAN/IX/18867/P), che di seguito si riporta: SSOP Requisiti Sigla Procedure Sono presenti delle procedure SSOP scritte Le procedure sono datate e firmate dalla persona che ha competenza generale sullo stabilimento. Le procedure sono distinte in SSOP preoperative ed operative Le procedure identificano le attività di sanificazione, di monitoraggio e di verifica e le relative frequenze. Le procedure contemplano almeno le superfici destinate a venire in contatto con gli alimenti. Nelle procedure sono identificate le persone responsabili delle attività di sanificazione, di monitoraggio e di verifica. Le procedure prevedono delle registrazioni giornaliere che documentino le attività di sanificazione e di monitoraggio. Le procedure prevedono l’adozione di specifiche azioni correttive in caso di non conformità. Le azioni correttive previste sono conformi alla norma. Registrazioni Sono presenti registrazioni giornaliere che documentano le attività di sanificazione e di monitoraggio. 2 “In merito ai costi sostenuti dalle A.S.L. competenti, si ricorda che il controllo ufficiale, come richiesto dalle Autorità sanitarie americane, deve essere inteso come servizio espletato nell’interesse delle ditte coinvolte in quanto eccedente il livello di controllo svolto nelle medesime tipologie di impianti che non esportano verso gli USA. Tali ditte devono pertanto provvedere alla copertura dei maggiori costi sostenuti dalle stesse A.S.L.. A riguardo le Regioni territorialmente competenti possono fare riferimento ai propri tariffari o stabilire il pagamento di apposite tariffe. Analogamente i costi delle verifiche analitiche ufficiali condotte ai fini dell’esportazione negli USA (o in altri Paesi Terzi) non sono coperti dalle contribuzioni pagate ai sensi della normativa pertinente in materia di finanziamento dei controlli e pertanto devono essere coperti separatamente dalle ditte interessate. “
  • 42. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 42 Le registrazioni sono datate e siglate o firmate dalle persone responsabili. Le attività di sanificazione. Di monitoraggio e di verifica sono condotte con le frequenze specificate. Le azioni correttive eventualmente adottate sono documentate. Le azioni correttive eventualmente adottate sono conformi a quanto previsto nelle procedure. Documenti esaminati: Ai fini della compilazione queste sono le indicazioni fornite:  Per le procedure SSOP e HACCP e per i Campionamenti i requisiti sono indicati con delle affermazioni e nell’ambito delle medesime procedure sono divisi in due parti distinte, “Procedure” e “Registrazioni”.  Nella parte “Procedure” sono riportati i requisiti imposti dalla normativa vigente: questi sono esaminati per verificare la conformità con la stessa normativa soprattutto nel corso delle prime ispezioni svolte in fase autorizzativa o quando vengono apportate modifiche importanti nelle procedure.  Nella parte “Registrazioni” sono indicati i requisiti imposti dalle procedure stesse implementate nello stabilimento: questi sono esaminati nel corso di tutte le ispezioni per verificare la conformità con quanto previsto dall’impresa alimentare. In merito alle indicazioni FSIS3 sul ruolo del Supervisore si sottolinea come costui debba assicurarsi che il personale ispettivo e la direzione dello stabilimento comprendano i 5 requisiti delle SSOP e le conseguenze legate al mancato soddisfacimento degli stessi. 1. Il primo requisito è di determinare se lo stabilimento possiede un Piano scritto che descrive le procedure giornaliere che saranno condotte prima e durante le attività lavorative e la frequenza con cui saranno condotte per prevenire la contaminazione diretta o l’adulterazione dei prodotti. La specificità e il dettaglio di come l’impianto intende adempiere a ciò è una sua decisione. Lo scopo di questo requisito è la prevenzione della contaminazione diretta e dell’adulterazione del prodotto. Gli stabilimenti dovrebbero sviluppare procedure che possono realisticamente portare avanti, date le loro dimensioni, personale direttivo, filosofia aziendale e la natura delle lavorazioni. L’ obiettivo è prevenire la contaminazione diretta ed avere procedure che reagiscano immediatamente4 in caso di contaminazione diretta del prodotto. Il personale ispettivo non deve aspettarsi la perfezione o che ogni cosa vada bene al 100% delle volte. FSIS si aspetta piuttosto che le aziende monitorizzino le loro procedure preventive se si verifica una contaminazione diretta 3 Nota FSIS , December 1996, Supervisory Review Guide for the Evaluation Process of the SSOP Regulatory Requirement 4 Durante un’ ispezione ci si aspetta che in caso di evidente non conformità la ditta sappia reagire immediatamente con l’azione correttiva o, in seconda istanza sia il controllore ufficiale a rilevare la non conformità richiedendo alla ditta le necessarie azioni correttive. In mancanza di tali reazioni il Supervisore aprirà una non conformità alla ditta o al controllo ufficiale. Il ragionamento è applicabile egualmente nei confronti del Supervisore in caso di audit gerarchicamente superiori.
  • 43. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 43 del prodotto. FSIS potrà decidere sulla efficacia della capacità dell’impianto nel prevenire e nel reagire ad una contaminazione diretta del prodotto durante il processo di verifica piuttosto che fare una valutazione del processo. 2. Il secondo requisito è che il Piano sia firmato e datato da persona di più alto livello nella direzione dello stabilimento. Il piano deve essere firmato all’inizio e ad ogni sua modifica. Qualora la Direzione avesse inavvertitamente dimenticato di firmare le SSOP come richiesto dalla norma è possibile correggere questo problema consentendo alla ditta di rimediare senza dover intraprendere uan azione di sospensione della ditta. 3. Il terzo requisito è che il Piano SSOP identifichi delle procedure preoperative e le distingua dalle attività di sanificazione da compiere durante l’attività (procedure operative). Queste procedure preoperative come minimo devono indirizzare la pulizia delle superfici a contatto dell’impianto, degli utensili e delle attrezzature. Questo requisito può sollevare molti interrogativi per l’impianto così come specificare in dettaglio ciò che fanno. Gli stabilimenti possono, ma non sono obbligati, entrare nel dettaglio nell’elencare per ciascuna attrezzatura delle procedure SSOP scritte per la pulizia ed il monitoraggio. Un’omissione inavvertita per un’attrezzatura o utensile non è motivo sufficiente per affermare che i requisiti delle SSOP non siano stati assolti, in questo caso l’ ispettore ufficiale notificherà queste minori omissioni all’impianto con richiesta di rivedere le SSOP. Inoltre non vi è nessun obbligo normativo per le industrie nel descrivere nel dettaglio le miscele di prodotti chimici per la pulizia o dei sanificanti utilizzati. Ci si attende che gli stabilimenti utilizzino principi chimici secondo l’uso consentito (ovvero permessi per quell’uso dalla normativa). I metodi utilizzati dallo stabilimento per monitorare e mantenere le procedure di sanificazione preoperative e la frequenza per farlo possono essere valutate in questo requisito o sotto un altro. L’efficacia delle SSOP preoperative potranno essere determinate con la verifica del processo piuttosto che la valutazione del processo stesso. 4. Il quarto requisito è quello che le SSOP scritte identifichino le persone responsabili per l’implementazione ed il mantenimento delle attività di sanificazione giornaliera. Gli stabilimento possono identificare queste persone o con il nome o con l’incarico. Non vi è nessuna norma che stabilisca che tali persone (o incarichi) siano diverse dagli addetti al processo di produzione. In altre parole non vi è una norma che impedisca a chi svolge materialmente le operazioni di sanificazione di essere la persona incaricata dell’implementazione delle procedure di sanificazione e del loro mantenimento (e questo accade specialmente nelle aziende molto piccole), questo perché è la verifica del processo che serve per valutare l’efficacia dell’implementazione e del mantenimento delle attività di sanificazione piuttosto che una valutazione della funzione. Lo stabilimento, inoltre, non ha alcun obbligo di identificare le persone addette alla sanificazione e comunque può avere più addetti responsabili per l’implementazione e il mantenimento delle procedure.
  • 44. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 44 Vi è da aggiungere che comunque per nostra esperienza, benché non vi sia in proposito un vincolo normativo, una differenziazione delle funzioni è molto auspicabile per garantire un certo grado di obiettività nella valutazione del processo, così come viene in qualche misura raccomandato nel mondo delle norme volontarie (vedi ISO 9001:2008). 5. Il quinto e ultimo requisito è quello che lo stabilimento mantenga delle registrazioni giornaliere che dimostrino che essi assolvono le procedure di sanificazione descritte nel loro Piano SSOP, comprese le azioni correttive. La direzione dello stabilimento è libera nel riportare le proprie registrazioni nel formato che ritiene opportuno, l’importante è che le registrazioni siano mantenute. Le registrazioni possono essere conservate sulla memoria fissa di un hard disk e accessibili al personale ispettivo. La sezione 416.16 del regolamento richiede alle aziende di mantenere registrazioni giornaliere sufficienti a documentare l’implementazione ed il monitoraggio delle SSOP e di qualsiasi azione correttiva presa. Un altro punto cruciale è la comunicazione all’Ispettore ufficiale dell’attività di valutazione. L’ispettore non deve valutare uno stabilimento abbia fallito se non tutti i punti della sezione 416 del regolamento sono stati inclusi nel piano SSOP scritto, ma l’ispettore potrebbe in tal caso mettere in dubbio la validità, l’utilità delle procedure individuate, l’attività di monitoraggio o la capacità di implementazione. L’efficacia delle SSOP per la prevenzione o la correzione di contaminazioni dirette del prodotto dovrà essere determinata attraverso la metodologia ispettiva. Inoltre l’ispettore deve mettersi in contatto il supervisore se ha delle domande sul rispetto dei 5 requisiti, prima di determinare che l’impianto non ha rispettato la norma e di intraprendere azioni di sospensione. Sui rapporti tra Supervisore e veterinario ufficiale si riporta anche quanto indicato nella già citata nota ministeriale, per la quale il Veterinario supervisore può essere coinvolto dal veterinario ufficiale nel verificare la risoluzione di non conformità riscontrate nel corso della propria attività ispettiva e ogniqualvolta venga avanza una richiesta al Ministero per il delisting di un’azienda. Per meglio comprendere le modalità di intervento del Supervisore e del Controllo Ufficiale in caso di non conformità rilevate durante l’attività di controllo e che abbiano dato luogo ad un NOID si veda il caso pratico riportato più avanti, sulla costituzione del Piano di Verifica delle SSOP (IKE).
  • 45. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 45 Le SPS e le SSOP in ALTERNATIVA 3 La normativa statunitense dedica al problema di Listeria monocytogenes la norma 9 CFR 430 che venne introdotta per contrastare il rischio da Listeria negli stabilimenti di produzione. Anche i Paesi che intendono esportare i loro prodotti in USA devono quindi sottostare alle disposizioni vincolanti del requisito americano che individua sostanzialmente tre situazioni tra loro alternative, nel significato di una particolare valutazione del rischio, a seconda delle azioni intraprese dallo stabilimento nei confronti di Listeria. La normativa USA, a differenza di quella comunitaria (Reg. CE 2073/2005 e succ.) ha come obiettivo quello di perseguire la tolleranza zero nei confronti di Listeria monocytogenes negli alimenti e l’attenzione del legislatore ha con particolare riguardo interessato quei prodotti che pur avendo già subito un trattamento listericida sono poi soggetti ad essere esposti di nuovo in un ambiente potenzialmente inquinato (Post lethaly control alternatives). In particolare i così detti RTE (Ready to Eat) possono presentare problematiche di inquinamento post letale, tanto che per alcuni è consentito un ulteriore trattamento ad esempio con agenti antimicrobici. Gli stabilimenti italiani che producono RTE soggetti a Prodotti con valori di contaminazioni post letali in prima istanza sono stati tutti Temperatura < 0,4°C classificati in alternativa 3, per la quale sono pH < 4,39 Aw < 0,92 raccomandate particolari procedure di sanificazione (SPS non necessitano di ulteriore validazione del e SSOPs) ed è a queste che si intende dare evidenza. sistema a condizione che lo stabilimento predisponga misure di monitoraggio dei parametri in oggetto per dimostrare il E’ necessario innanzitutto che lo stabilimento notifichi rispetto dei limiti stabiliti ufficialmente al Controllo Ufficiale in quale alternativa si colloca, formalizzando il sistema con cui intende gestire l’alternativa (l’alternativa 2b e 3 prevedono misure specifiche applicate al sistema HACCP, SSOPs e SPS). Chiaramente la scelta dell’alternativa ha in via propedeutica la necessità che il trattamento post letale incluso nel piano HACCP sia validato come efficace per eliminare o ridurre significativamente Listeria monocytogenes e lo stabilimento è impegnato a soddisfare il piano di campionamento proprio e del Controllo Ufficiale, pianificato all’inizio di ogni anno. Il livello di rischio è crescente dall’alternativa 1 all’alternativa 3, e all’aumentare dell’entità della produzione. (L’informazione sul quantitativo di prodotti RTE processati in ciascuna alternativa è un dato che deve essere reso al C.U. almeno 1 volta o 2 ogni anno) Quando lo stabilimento si trova in alternativa 3 significa che intende contrastare potenziali inquinamenti del prodotto in fase post letale mediante l’applicazione delle sole procedure di sanificazione.
  • 46. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 46 Un prodotto può trovarsi in alternativa 3 anche se è previsto un trattamento post letale o l’impiego di un antimicrobico qualora la documentazione non sia ritenuta sufficiente (nel nostro caso dall’ Autorità americana) a garantire un buon tasso di sicurezza; pertanto anche a fronte di trattamenti ad esempio di pastorizzazione delle superfici di taglio (esempio nella produzione dei tranci) con significative riduzioni logaritmiche (almeno 2) della carica batterica non sarà possibile classificare questi RTE in alternativa 2. La domanda da porsi è la seguente: “C’è un’esposizione diretta del prodotto RTE con superfici a contatto o con l’ambiente di lavorazione dopo il trattamento letale (listericida)”? Gi esempi sono molteplici e tra i più frequenti si ricordano i casi dell’affettatura, del peeling, del riconfezionamento del prodotto, ma anche in cui l’alimneto può essere esposto anche indirettamente all’ambiente di lavorazione, con rischi potenziali di contaminazione crociata. Fonti ambientali di potenziale contaminazione del prodotto RTE dopo il trattamento letale. Contatto diretto: Tra prodotto RTE e superfici alimentari Contatto indiretto: Potenziale contatto del prodotto RTE esposto:  ad esempio maneggiando una scopa con una mano per poi toccare il prodotto.  ad esempio toccando il prodotto con un grembiale sporco. Senza contatto: Con pavimenti, scoli, strutture aeree, interruttori, impianti di climatizzazione. In questo contesto lo stabilimento deve monitorare la situazione per L.m. non solo sul prodotto, ma anche sulle superfici a contatto e su quelle non a contatto mediante un Piano di campionamento in cui siano definite:  le superfici da sottoporre a campionamento:  la frequenza del campionamento e le modalità;  la giustificazione per la quale si ritiene adeguato il campionamento ad esempio attraverso il monitoraggio dei germi indicatori  la procedura di trattenimento e di analisi dei sospetti Al piano dei campionamenti si devono associare degli interventi proceduralizzati a ridurre sostanzialmente la carica batterica presente nell’ambiente, nell’attrezzatura o nel personale che è addetto al trattamento del prodotto in questa fase post letale.
  • 47. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 47 E’ evidente, a questo punto, che tale organizzazione può essere inserita all’interno delle SSOP operative da applicarsi laddove i prodotti RTE possono subire una contaminazione crociata nella fase successiva al trattamento letale. Le modalità di campionamento e le frequenze negli stabilimenti italiani vengono stabiliti con il Piano annuale di sorveglianza concordato dal Ministero della Salute con le autorità americane e a questo si rimanda per un ulteriore approfondimento5, mentre in questo contesto ci preme evidenziare gli aspetti legati alla sanificazione ambientale, sia delle superfici a contatto che non a contatto. Lo stabilimento deve pertanto eseguire un’analisi dei potenziali pericoli di contaminazione del prodotto RTE nella fase post letale ad esempio esplodendo l’analisi dei pericoli nei diversi momenti di vita del prodotto dopo la fase post letale, con particolare attenzione alle possibili cross contamination da parte dell’ambiente, degli addetti o delle attrezzature Gestione dell’alternativa 3: Sanificazione dell’ambiente di lavorazione Quello che è importante sapere in merito a Lm è che uno dei principali fattori che contribuiscono alla contaminazione dei prodotti RTE è la formazione di nicchie di crescita e sviluppo di Listeria. Il controllo dei microrganismi in un impianto alimentare richiede molte attenzioni e spesso è una sorta di percorso ad ostacoli. Ciò significa che bisogna fare ricorso a strategie complesse atte sia a impedire l’ingresso di Listeria sia ad impedirne lo sviluppo dovesse comunque entrare. • Listeria può entrare nello stabilimento con le scarpe dei dipendenti,con il vestiario, i carrelli, i pallets e gli alimenti non ancora lavorati ed ovviamente con la carne cruda. • Nello stabilimento Listeria può sopravvivere: • Nei pavimenti; • Negli scoli e tombini; • In contenitori sbrecciati; 5 O.Bassoli-M.Della Ciana, Linee guida per l’applicazione delle norme U.S:A: negli stabilimenti iscritti nella lista per l’esportazione in America, pag. 52-83, (2009)
  • 48. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 48 • Su attrezzature come coltelli, affettatrici, raschietti, ecc. • Su qualsiasi superficie che non sia stata in precedenza pulita e sanificata. Listeria può svilupparsi in un microscopico biofilm se lo stabilimento non è adeguatamente pulito e sanificato regolarmente; Listeria nel biofilm può essere protetta dall’azione dei detergenti e dei disinfettanti; Per eliminare Listeria bisogna utilizzare detergenti, disinfettanti e procedure adeguate Un’efficace sanificazione è un processo complesso e deve comprendere i seguenti passaggi:  Allontanare tutti i prodotti dalle aree ove si pulisce
  • 49. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 49  pulizia a secco/senza acqua, con rimozione dei residui grossolani;  pre risciacquo delle attrezzature
  • 50. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 50  uso di detergente (alternando detergenti alcalini e detergenti acidi) schiumogeno e lavaggio;  risciacquo; Alternare detergenti con diverso pH ostacola l’adattamento dei batteri presenti in un particolare ambiente ed aiuta a prevenire la formazione dei biofilm che altrimenti risultano difficili da rimuovere e sono in grado di proteggere i batteri dall’azione dei disinfettanti chimici, utilizzati per pulire e sanificare le superfici.
  • 51. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 51  ispezione visiva delle attrezzature;  sanificazione (con rotazione dei sanificanti); L’efficacia di un sanificante dipende anche dalla sua corretta concentrazione/ph  Asciugatura, compresi gli utensili utilizzati per la pulizia e sanificazione
  • 52. Oliviero Bassoli – Manlio Della Ciana - Manuale per la gestione delle SSOP 52 Tra le raccomandazioni generali che devono essere implementate dal personale addetto alla pulizia ci sembra utile ricordare le seguenti, che più spesso sono occasione di non conformità: • Non usare mai l’idropulitrice per pulire gli scoli ed i tombini e ridurre al minimo l’uso di questa attrezzatura; • Non usare mai aria compressa per la pulizia delle attrezzature; • Non cominciare mai la pulizia e la sanificazione se nell’area è presente dell’alimento; • Non fare mai una pulizia con acqua a metà del turno di lavorazione; • Non accatastare o impilare mai contenitori,recipienti dopo che sono stati puliti e sanificati; • Non permettere mai che spruzzi d’acqua colpiscano superfici già pulite e sanificate come quelli che si sollevano durante la pulizia dei pavimenti. Seguono le raccomandazioni formulate da “Control Strategies for Listeria monocytogenes in Food Processing Environments” funded under the National Food Safety Initiative in 2000 by the Cooperative State Research Education and Extension Services of USDA Project No. 00- 51110-9768 Buone Pratiche per la gestione del materiale di pulizia: MAI • Usare gli scoponi ed i tira acqua per i tavoli da lavoro; • Usare le spazzole per la pulizia dei contenitori degli scarti sui tavoli del sezionamento o confezionamento; • Usare la stessa spazzola per gli scoli ed i tombini ed anche per superfici a contatto con alimenti; • Usare gli stessi utensili per le aree di lavorazione dei prodotti grezzi e per le aree più pulite dove si manipolano i prodotti finiti. • Usare gli stessi utensili per le aree non alimentari (es. i servizi, ufficio) e per le arre di lavoro degli alimenti SEMPRE Pulire e sanificare le attrezzature di pulizia tutti i giorni alla fine delle operazioni e riporle adeguatamente , non a contatto con il pavimento o altre superfici non idonee. Materiale di pulizia mal riposto, abbandonato in un angolo.