Teoria del libro PLUS IMAGO- PHILOSOPHIA ET SCIENTIA.pdf
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M. Luisetto Pharm.D.Spec. PharmacologyEurop. Specialist Lab. Medicine; ADVANCED univ. course CLINICAL PHARMACIST,
Execution contract DIRECTOR H. med gas um -
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M. Luisetto Pharm.D.Spec. PharmacologyEurop. Specialist Lab. Medicine; ADVANCED univ. course CLINICAL PHARMACIST,
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Presentazione del libro
“Philosophia et Scientia”
Un nuovo libro concernente i rapporti tra filosofia e scienza è stato recentemente pubblicato. Il fine
principale del libro, composto da Mauro Luisetto, Gianluigi Segalerba e Oleg Jurevich Latyshev, consiste nel
promuovere un dialogo tra il mondo scientifico ed il mondo filosofico. A questo fine, il libro mostra come i
concetti filosofici abbiano spesso ispirato le idee seguendo le quali la dimensione scientifica ha condotto le
proprie ricerche: i due campi non possono, pertanto, essere considerati come reciprocamente estranei od
indipendenti l’uno dall’altro. La collaborazione tra i due campi, a ben vedere, è stata, nelle diverse epoche
storiche, costante e continua; inoltre, essa si è rivelata fruttifera sia per la dimensione filosofica, sia per la
dimensione scientifica.
La separazione tra i due campi, oltre a rappresentare una separazione non già naturale, sì piuttosto del tutto
forzata, nuocerebbe pertanto sia alla dimensione filosofica, sia alla dimensione scientifica. Uno degli scopi
della pubblicazione consiste nella esibizione di un collegamento tra concetti filosofici e concetti scientifici,
onde illustrare come, in particolare, i concetti filosofici non siano estranei al modo di procedere delle
discipline scientifiche e come, in generale, la filosofia come disciplina sia presente nell’ambito delle scienze
particolari. Lo studio mostra come determinati concetti filosofici siano stati trasportati in ambito scientifico:
idee filosofiche hanno anticipato concetti scientifici che hanno poi trovato un’effettiva conferma empirica.
Filosofia e scienza non costituiscono, sia concettualmente sia storicamente, discipline mutualmente estranee,
al contrario esse si rivelano, a ben vedere, come mutualmente compenetrate. Pertanto, le impostazioni volte a
separare queste due dimensioni non hanno fondamento.
Gli autori del volume descrivono e sottolineano nel loro studio la diversità tra la filosofia, i cui concetti
travalicano quelli propri delle singole discipline, e le discipline particolari, i cui concetti vengono utilizzati
nell’orizzonte tematico della disciplina medesima. Il volume prende in esame sia concetti filosofici sia
concetti appartenenti ad ulteriori discipline al fine di analizzare questi concetti medesimi. Un ulteriore fine
nella pubblicazione consiste nel trovare schemi e concetti filosofici che presiedono alla ricerca scientifica.
L’analisi riguarda pertanto i fondamenti delle discipline. La filosofia della matematica, la filosofia della
fisica, la filosofia della chimica, la filosofia della biologia. Si tratta di investigazioni concernenti i
fondamenti delle relative discipline. La filosofia indaga i fondamenti concettuali delle discipline che, di volta
in volta, vengono prese in esame. Gnoseologia ed epistemologia indagano i modi in cui le particolari scienze
formano ed applicano i concetti.
La pubblicazione persegue un’ulteriore fine, quello di proporre la combinazione di approcci ad un dato
problema: è infatti convinzione degli autori che un problema non possa venire risolto con un approccio
esclusivo; la combinazione di approcci costituisce, a parere degli autori, il metodo da seguire e da applicare
nell’attività di ricerca. La combinazione di approcci è stata applicata alla stesura del libro medesimo: gli
autori provengono infatti da differenti settori di ricerca. Proprio la diversità di provenienza degli autori ha
permesso di seguire differenti modelli e diverse ispirazioni durante la stesura del libro.
Gli autori si sono proposti di non adottare certezze preordinate, proponendo un metodo aperto alla revisione,
al dubbio, alla continua correzione dei risultati ottenuti. Nell’opinione degli autori, il lavoro di ricerca non
dovrebbe mai accettare, senza previa discussione, il paradigma consolidato: la possibilità di revisione dei
risultati ottenuti dovrebbe essere sempre considerata un’ipotesi aperta durante il lavoro di ricerca.
In generale, la domanda, e non il paradigma consolidato, dovrebbe servire come guida della ricerca: la
domanda permette l’apertura di spazi di discussione che già di per sé stessi portano ad un’estensione ed ad
una ulteriore elaborazione dei concetti utilizzati durante l’attività di ricerca. Anche quando la domanda non
conduce ad una risposta definitiva, l’attività di indagine in sé e per sé costituisce un approfondimento
nell’indagine. L’attività di ricerca deve essere libera da impostazioni dogmatiche; non può consistere
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nell’accettazione e ripetizione dei risultati ottenuti precedentemente, di quanto viene accettato come
esistente, di quanto viene seguito dato che viene riconosciuto come consolidato.
La tendenza presente nell’attività di ricerca attuale sembra essere, al contrario, quella di non cercare
iniziative nuove e di adottare quello che viene comunemente accettato. Lo status quo viene mantenuto dato
che esso risponde a precise esigenze di mercato. Al carattere innovativo di un articolo non viene attribuita
particolare importanza; è piuttosto il fatto che un articolo confermi un preciso paradigma, già consolidato
nella comunità scientifica, ciò che rappresenta il fattore di accettazione di un articolo. La ricerca attuale
presenta pertanto determinati limiti, volta come è più alla ricerca del consolidamento di tesi già affermate che
all’innovazione nella ricerca medesima. La tendenza alla ricerca del consolidamento delle tesi ha come
conseguenza il fatto che tutte le ricerche che potrebbero costituire una confutazione delle tesi da consolidare
vengano scartate.
L’atteggiamento durante l’attività di ricerca deve essere ispirato alla consapevolezza della possibilità del
fallimento nella ricerca medesima: la ricerca può anche non portare a nessun risultato positivo; non per
questo, tuttavia, essa deve essere considerata inutile.
Gli autori hanno dedicato spazio anche a temi come il mito: Il mito non va mai trascurato, dato che può
rappresentare, ad esempio, una forma di narrazione che fissa determinate forme sociali. In questo senso,
un’attenzione particolare è stata dedicata al mito della biga alata del Fedro date le analogie che il mito della
biga alata presenta con alcuni aspetti della Katha Upanishad. Parimenti, l’analisi di forme pre-filosofiche
come, ad esempio, la cultura della dea madre non dovrebbero venire trascurate nell’attività di ricerca.
Il metodo di esposizione, per quanto concerne le posizioni filosofiche, si è prevalentemente ispirato alla
successione cronologica dei diversi autori della storia della filosofia presi in esame, pur separando gli autori
secondo le civiltà a cui i diversi autori presi in esame sono appartenuti. Gli autori si sono pertanto ispirati,
per quanto concerne la suddivisione dei pensatori analizzati, ai patrimoni speculativi dell’umanità, come, per
esempio, il pensiero indiano, il pensiero cinese, il pensiero greco antico, o il pensiero arabo.
Per quanto concerne specificamente la trattazione degli autori, diversi autori sono stati presi in esame nei
loro concetti fondamentali. In alcuni casi si è proceduto all’analisi di alcuni aspetti specifici degli autori
medesimi.
Il libro è stato composto prevalentemente in lingua italiana. Arricchiscono il libro alcuni contributi in lingua
inglese.
Autore Prof. Gianluigi SEGALERBA
Cover image By Alessandra Faleggi