Elementi del Corso ECM promosso dalla ASL Lecce sul Progetto "Percorso Nascita". L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) invita il Mondo Occidentale a promuovere la CULTURA DEL PARTO NATURALE. Operatori più preparati possono meglio fornire l’aiuto necessario alla donna e alla coppia per valorizzare le proprie competenze durante la gravidanza e favorire una umanizzazione della nascita.
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1. a cura di Luciano Provenzano Galatina, 20, 27 e 30 giu. '11 PERCORSO NASCITA Elementi riassuntivi del Progetto Formativo ECM ASL Lecce L'approccio dinamico per la preparazione al parto Aula Magna Presidio Ospedaliero Accred.n. 5558.2011.P110185.0
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3. Gli obiettivi del Progetto Formativo sono conseguenti ed in linea con le indicazioni contenute nella DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE PUGLIA del 31/1/’11, n. 131 “ Recepimento Accordo Stato - Regioni n. 137/CU del 16/12/2010 “ Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del Taglio cesareo ”, e specificatamente: § 8) “ Formazione degli operatori per rendere prioritari, nell’ambito delle attività di formazione continua ECM aziendale e regionale percorsi di formazione/aggiornamento di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso nascita, con modalità integrate ”; § 3) “ Integrazione territorio-ospedale per garantire la presa in carico, la continuità assistenziale, l’umanizzazione della nascita (…) e garantire la diffusione di corsi di accompagnamento alla nascita sul territorio in collaborazione con i punti nascita ”.
4. Le tre relatrici della prima giornata: da sx: Gabriella Montagna, Vinicia Cota e Piera Maghella
5. molto creativo e dinamico il metodo di conduzione del gruppo da parte di Piera Maghella 20 giu.’11
6. lavoro per piccoli gruppi: un modo per coinvolgere più direttamente i partecipanti al corso sui temi da esplorare e trattare 20 giu.’11
7. un gruppo di corsiste insieme a Piera Maghella 20 giu.’11
8. Pier Luigi Righetti: puntuale nella sua esposizione del tema della vita psichica prenatale e per una serie di interessanti dati sull’esperienza dell’Ospedale di Mestre, dove i tagli cesarei si attestano attualmente intorno al 21 % 27 giu.’11
10. da sx: dr. Franco Cerrati (P.O. Copertino), dr. Lorenzo Sabato (P.O. Casarano), dr. Gerardo D’Ambrogio (P.O. Galatina), dr.sa Anna Grande (Coordinatrice Gruppo ASL riorganizzazione della Rete Consultoriale), dr. Franco Sanapo (Direttore Sanitario), dr.sa Simona Caretto (P.O. Scorrano) 30 giu.’11 e migliorare l’offerta dei Servizi nel “percorso nascita” collaborazione fra Punti Nascita dei rendere attuale l’indicazione Presidi Ospedalieri (P.O.) e i Consultori Familiari Tavola rotonda su come della Delibera Regionale 131/’11, per favorire la
20. VERBATIM 2 (segue): … « la continua fretta, con le troppe cose da fare, ci espropria dalla possibilità di realizzare l'esperienza, e questo porta a perdere la capacità di competenza ». Apporto a seguire una mia riflessione in merito 7. i parti ipermedicalizzati, l'alto tasso di cesarei minano le competenze materne. Se il bambino può nascere perché 'altri' diversi dalla madre 'lo fanno nascere' il ruolo materno è sminuito, la delega sempre più frequente, allora dopo soli 7 giorni dal parto vado a svolgere altri compiti, non è indispensabile che mi occupi della salute del mio bambino; 8. la capacità di competenza non si perde per le troppe cose da fare. Sicuramente c'è un affaticamento maggiore ma la capacità di competenza è più legata alla personalità, autostima, autoefficacia, attenzione ecc. che caratterizzano quella madre. È comunque sempre valido il sostegno familiare; 9. l'esperienza del parto dovrebbe creare una condizione ' a due' piena di fascino e di consapevolezza. Ma l'essere oberate dai problemi quotidiani fa perdere di vista questo stato e mancare all'appuntamento 10. concordo pienamente sul fatto dell'esperienza di madre fortemente danneggiata dai bisogni impellenti, o quasi, di ogni giorno. La madre non si rende conto che insieme al figlio nasce la sua consapevolezza di donna generatrice di vita. È costretta a perdere di vista questo punto, quasi inconsapevolmente. Si dovrebbe riflettere sul 'ruolo' che ha lei con se stessa, sul ruolo del suo rapporto con il figlio e su quello con l'ambiente esterno prima e dopo il figlio. Sarebbe utile non lasciare le donne-madri da sole, e per 'sola' intendo non una vicinanza fisica, anche se sarebbe più conveniente mandare qualcun altro in banca; la madre ha bisogno di definire il suo ruolo di donna anche in rapporto al figlio
21. VERBATIM 2 (segue): … « la continua fretta, con le troppe cose da fare, ci espropria dalla possibilità di realizzare l'esperienza, e questo porta a perdere la capacità di competenza ». Apporto a seguire una mia riflessione in merito 11. è giusto quello che è stato detto da P. Maghella, che i bisogni impellenti tolgono tempo e concentrazione. È quindi importante il sostegno esterno (il padre ad esempio) affinché la neo mamma non abbia preoccupazioni al di fuori del bambino, per far sì che si riappropri del rapporto e si crei l'esperienza; 12. penso che per non perdere la capacità di competenza la madre, dopo aver partorito, non debba essere abbandonata, ma accompagnata da personale competente e qualificato nella fase del post partum e del puerperio. Questo permetterebbe alla madre di vivere con maggiore serenità la maternità; 13. non sono d'accordo del tutto sulla sulla perdita per una madre della capacità di competenza. La continua fretta o le troppe cose da fare portano la donna a vivere le esperienze con fatica e il continuo stress rinunciando spesso non al prendersi cura del figlio ma solo a rinunciare a momenti da vivere esclusivamente per se stesseciò secondo me non porta a perdere la capacità di competenza ma a trovare modalità organizzative diverse rispetto al passato; 14. la donna di oggi è sempre più impegnata. La competenza materna è presente in ognuna di noi. Non ci si distoglie perché la donna è in grado di scegliere momento per momento le priorità; 15. sono d'accordo che le troppe incombenze ti portano a non godere dei momenti più belli che si instaurano tra madre eb figlio subito dopo la nascita e per tutto il primo anno e oltre; sarebbe opportuno il supporto esterno o familiare che alleviasse tali responsabilità; 16. non sempre è la solitudine a spingere la donna a far molte cose in retta. Spesso in maniera illusoria si ha l'idea di essere onnipotenti e pertanto capaci di fare tutto senza chiedere aiuto agli altri;
22. VERBATIM 2 (segue): … « la continua fretta, con le troppe cose da fare, ci espropria dalla possibilità di realizzare l'esperienza, e questo porta a perdere la capacità di competenza ». Apporto a seguire una mia riflessione in merito 17. molte volte è la donna che vuole dimostrare di essere grande e voler fare tutto da sola. Importante è riscoprire i rapporti con la famiglia; 18. secondo me servirebbe una maggiore collaborazione del partner e dei familiari per gestire meglio le sue esigenze; 19. secondo me non è la quantità di tempo ma è la qualità; 20. non tutte le puerpere hanno problemi di fretta, perché molti mariti godono dei congedi parentali. Le informazioni ricevute in gravidanza si ripercuotono in puerperio, in quanto la gestazione non è vista come una evenienza fisiologica della donna. Molti fattori di stress sono dovuti a a vissuti (a volte negativi) da chi invece dovrebbe supportare; 21. è forse troppo in voga il modello di 'supermamma': riesco a fare tutto io, a scapito dell'esperienza di mamma, io curo il mio bambino, per il resto delego; 22. la maternità oggi, con le attuali leggi, non è sostenuta né durante né dopo il parto: la maternità viene vissuta come evento furtivo, veloce... una incombenza che prima viene sbrigata e meglio è.... 23. sarebbe importante attivare gruppi di donne; fondamentale l'assistenza domiciliare al puerperio; 24. la continua fretta purtroppo ci porta a dover fare tutto e non sempre viene fatto bene. Dobbiamo fermarci e imparare a respirare.
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24. VERBATIM 3 (segue): … cosa pensi che possa infondere maggiore sicurezza nel Tuo agire professionale sul versante operativo del percorso nascita onde migliorare e rendere maggiormente valida la Tua opera? 9. l'aggiornamento continuo, il confronto con gli altri operatori, anche quelli che lavorano in altre aree geografiche, l'essere messa costantemente a conoscenza delle EBM, il fare ricerca sul proprio lavoro cioè fare periodicamente la valutazione di quello che ha portato l'applicazione di certi metodi ecc.; 10. 1)una migliore sintonia con la donna (poterla conoscere qualche giorno prima instaurare un rapporto di fiducia/empatia); 2) personale di sala operatoria presente in ospedale H24 (e non solo in reperibilità); 11. l'esperienza; 12. una maggiore dotazione delle strutture in cui si lavora e la sicurezza di un maggior supporto da parte dell'ospedale di riferimento; 13. l'efficienza delle strutture di riferimento ospedale-territorio e il rapporto sicure ginecologo-ostetrica-gestante; 14; l'attività dell'operatore consultoriale può essere migliorata e resa più efficiente grazie alla conoscenza delle strutture di riferimento e delle opportunità riservate; 15. migliorare la qualità assistenziale; 16. acquisire maggiore preparazione perché quello che conta è la qualità e non la quantità; 17. sviluppare contatto professionale tra territorio e p.o..
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28. VERBATIM 4-B: L'aspetto per il quale questo corso non mi soddisfa del tutto, in considerazione delle mie aspettative e al mio bisogno formativo 11. forse poteva essere l'occasione per un impegno operativo comune ospedale/territorio; 12. bisogna fare esempi più pratici; inserire delle donne gravide e interagire con loro; 13. molto tempo dedicato; 14. trovare il modo per fare altri corsi per approfondire i temi e l'operatività; più spazio anche alle esperienze di noi operatori; 15. tre giornate sono poche, bisognerebbe avviare una formazione permanente su questi temi; 16. la partecipazione anche degli operatori ospedalieri è stata scarsa, bisognerebbe far partecipare anche loro in maniera più diretta; 17. anche se si parla tanto si può fare ben poco, perché le strutture mentali sono quelle che sono ed è difficile incidere su questa realtà; 18. ci sono interessi troppo grandi per quel che riguarda il settore privato che segue il percorso nascita; 19.solo la prima giornata è stata realmente esperienziale; le altre due troppo teoriche; 20. lavorare con le equipe dei singoli distretti e dei punti nascita che fanno riferimento a quel territorio, altrimenti si resta troppo nel vago; 21. mi è piaciuto quasi tutto, soprattutto il clima che si è creato fra noi; è mancato di darci un altro appuntamento per proseguire.
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37. L ‘ OMS PUR CONSIDERANDO CHE GRAZIE ALL’OSPEDALIZZAZIONE DELL’EVENTO NASCITA LA MORTALITA’ MATERNA/FETALE/NEONATALE E’ STATA ABBATTUTA, HA PRESO IN SERIA CONSIDERAZIONE CIO’ CHE GLI SCIENZIATI HANNO EVIDENZIATO CIOE’ CHE LA RELAZIONE MADRE/NEONATO E’ CONDIZIONATA IN MODO CONSIDEREVOLE DALLA MODALITA’ Di ESPLETAMENTO DEL PARTO E CHE I DISTURBI DI ATTACCAMENTO SONO PIU’ EVIDENTI DOVE LA NASCITA E’ AVVENUTA CON MODALITA’ CHIRURGICA. L’OMS HA INVITATO TUTTO IL MONDO OCCIDENTALE A CORRERE AI RIPARI E A RIPRISTINARE NELLA GESTANTE LA CULTURA DEL PARTO NATURALE E RELEGARE L’UTILIZZO DEL TAGLIO CESAREO AI CASI DI EFFETTIVA NECESSITA’ E CIOE’ AD UNA PERCENTUALE DEL 22-25% L’ostetricia dei nostri Punti Nascita è ben lontana da questa percentuale stabilita dall’OMS dato che ha utilizzato sempre di più la metodica chirurgica ed ha invece relegato ad un 25/30% il parto naturale. (dr.sa Bruna Scarcia)
38. La vita prenatale è quanto mai complessa e imprevedibile, essendo sia l’embrione che il feto costantemente sintonizzati con le azioni, i pensieri, le emozioni della madre. La vita intrauterina costituisce la culla emozionale dell’uomo. Se disturbata, nel nascituro sarà impedita l’attivazione del germe del suo bisogno di attaccamento, di fiducia, di sicurezza e del piacere di esistere. IL MONDO SCIENTIFICO ha dimostrato che quando il parto perde come evento la sua naturalità, unicità, straordinarietà e misteriosità, determina cambiamenti culturali di vasta portata. Nella collettività determina modificazioni del coinvolgimento emotivo all’evento e la perdita della cultura del rito e del mito della nascita e l’interruzione di quella millenaria esperienza d’amore “come si è stati accolti in questa vita” che è stata trasmessa per generazioni e generazioni, esperienza che ha supportato la crescita di milioni e milioni di persone e che oggi rischia di snaturarsi . (dr.sa Bruna Scarcia)
40. LINK ATTINENTI Deliberazione della Giunta della Regione Puglia del 31/1/’11, n. 131 http://www.regione.puglia.it/index.php?page=delibere&id=2731&fs_id=3410&opz=downfile ISS Risultati dell’indagine sul percorso nascita - anno 2010 - http://www.epicentro.iss.it/problemi/percorso-nascita/PDF_Convegno_28-Apr-2010/Lauria_Principali%20Risultati_.pdf Programma riassuntivo del corso: http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/ecm_nascita_'11_progr.pdf " Nati in casa " di Giuliana Musso –brano-: http://www.youtube.com/ watch ? v=amXnSUSHbGs Vinicia Cota , Il valore aggiunto dei corsi di accompagnamento al parto offerti dall’ospedale di Scorrano - TuttoSanità, sett. 2010 http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/t-s_v-cota_ott-'10.pdf Intervista alla dr.sa Bruna Scarcia, Ginecologa del Consultorio di Casarano: Il calo di aborti è anche dovuto a un calo del potenziale genetico - TuttoSanità Puglia, n. 119, ottobre 2010 http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/dr.sa%20scarcia_ott._'10.pdf Intervista al dr. Franco Sanapo, Direttore Sanitario della ASL Lecce: I consultori come avamposti sul territorio per una maggiore tutela della salute - TuttoSanità Puglia, n. 120, Novembre 2010 http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/dr.%20sanapo-nov'10.pdf Luciano Provenzano , Un clima rinnovato nei consultori pugliesi -Riflessioni a margine dell’inaugurazione della nuova sede del Consultorio Familiare di Casarano, Tuttosanità, n. 123, Feb. 2011 http://www.socialefecondo.altervista.org/comuni/studio/tuttosanita_m_feb_'11.pdf
41. RINGRAZIAMENTO L’interazione e la collaborazione fra Professionalità diverse nei Servizi non è scontata né acquisita una volta per tutte. Ogni giorno, ogni situazione, caso in trattamento, progetto da implementare mette alla prova la volontà e la cappacità di andare verso la possibilità di sostenere a più mani le iniziative da intraprendere. Questo Corso ECM è stato anche il frutto dell’impegno condiviso fra i Consultori Familiari del Distretto di Casarano per favorire la tutela e la promozione della genitorialità consapevole e l’umanizzazione della nascita. Il più vivo ringraziamento al Direttore del Distretto, dott. Luigi De Francesco, e a tutti i Componenti l’Equipe di Unità Operativa di Assistenza Consultoriale per l’impegno quotidianamente profuso nello spirito di reciproca collaborazione.