Fondamenti di urbanistica. I paradigmi della nostra formazione nelle azioni urbanistiche e nelle riforme legislative e amministrative tra XIX e XX secolo. Il diritto di proprietà, i beni comuni, la pubblica utilità e i grandi piani che hanno fatto da sfondo culturale alla nostra formazione di urbanistiche, accentuando il ruolo di proposte commerciali come garden city e mettendo in secondo piano molte risposte concrete delle pubbliche amministrazioni -ma anche di industriali- al problema delle abitazioni popolari.
2016 Fundamentals of urban planning. The paradigms of our training in urban planning between the nineteenth and twentieth century
1. URBANISTICA
PROGETTAZIONE URBANA SOSTENIBILE
Luca Marescotti
Fondamenti di urbanistica. I paradigmi della nostra formazione nelle azioni
urbanistiche tra XIX e XX secolo
DOI: 10.13140/RG.2.1.3735.9767
2015-2016 2° semestre
2. Luca Marescotti 2 / 66
IL SENSO DELLE PAROLE
THE MEANING OF WORDS
Le lezioni seguono il libro di testo:
Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria.
Nelle diapositive sono riportati estratti del testo
3. Luca Marescotti 3 / 66
IL SENSO DELLE PAROLE
THE MEANING OF WORDS
Alla fine del paragrafo 3.4.4 riassumevo le tre spinte verso la rivoluzione industriale e la
transizione dal XVIII al XIX secolo:
1) Diffusione della rivoluzione agronomica (abbandono della
rotazione triennale con l'incolto -maggese- grazie alla rotazione
delle colture leguminose/cereali; concimazione e allevamenti);
2) Sviluppo della statistica come scienza dello stato (per esempio:
primi studi sul prodotto interno lordo);
3) Teorie politiche e economiche sul libero mercato e i suoi
meccanismi.
4. Luca Marescotti 4 / 66
FUNDAMENTALS OF PLANNING
Il terzo capitolo riguarda
“FONDAMENTI DI URBANISTICA”
[ovviamente fondamenti della scienza urbanistica]
5. Luca Marescotti 5 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
«Ancora nel 1715 Federico Guglielmo I dichiarava -e fu questa una delle
prime leggi del suo regno- che la proprietà fondiaria, il demanio, non poteva
mai essere alienata. Ma circa cent’anni dopo, nel 1808, passò una legge
finanziaria secondo la quale, in esecuzione della proposta di Adam Smith, i
demani potevano essere impiegati nell’estinzione di debiti statali. Dovevano
venire tramutati in proprietà privata il più possibile libera e irrevocabile.
Questo possesso demaniale si estendeva per così dire su tutto il territorio
dell’attuale grande Berlino. Negli anni tra il 1808 e il 1835 vennero alienati
anche tutti i demani nelle immediate vicinanze di Berlino e finalmente con
una legge del 2 marzo 1850 furono poi svincolati i terreni dalle imprese che
si dovevano alla proprietà regia. Con ciò si sanzionò il completo e definitivo
scioglimento della pubblica proprietà fondiaria.»
[Bernoulli Hans, La città e il suolo urbano, Vallardi, Milano, 1951 (1946), p.54.]
6. Luca Marescotti 6 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
I REGIMI DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
Pubblica
Privata
Beni comuni
7. Luca Marescotti 7 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
I REGIMI DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
L'ALIENAZIONE E LA PRIVATIZZAZIONE DEI DEMANI PUBBLICI
LE RECINZIONI DEI BENI COMUNI IN INGHILTERRA
LA “QUOTIZZAZIONE” DEI LATIFONDI IN ITALIA
8. Luca Marescotti 8 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
LE RECINZIONI DEI BENI
COMUNI IN
INGHILTERRA
La recinzione dei terreni
demaniali in Inghilterra tra il
XVII ed il XIX secolo
attraverso gli Enclosure
acts favorirono aristocrazia
e nuova borghesia, i cui
capitali permettevano di
sostenere costi legali e
investimenti per le
recinzioni, sfavorendo
contadini e piccoli
proprietari che non
potevano più lavorare le
“terre comuni” (beni
comuni).
9. Luca Marescotti 9 / 66
Urbanistica:
l'alienazione
delle proprietà
pubbliche
Conjectural map of a feudal
manor. The mustard-colored
areas are part of the demesne
(french: domain), the hatched
areas part of the glebe. The
manor house, residence of the
lord and location of the manorial
court, can be seen in the mid-
southern part of the manor
[wikipedia]
10. Luca Marescotti 10 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
I REGIMI DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
URBANESIMO E OPERE PUBBLICHE:
ESPROPRIAZIONE E VENDITA FORZATA
pubblica utilità
riforme legislative
organizzazione amministrativa
11. Luca Marescotti 11 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
I REGIMI DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
URBANESIMO E OPERE PUBBLICHE
ESPROPRIAZIONE E VENDITA FORZATA
La difesa della proprietà privata, quindi anche della proprietà fondiaria, è espressa
chiaramente nei principi sanciti sia da The Constitution of the United States del 1787
integrata dai Bill of rights (Carta dei diritti, per i primi dieci emendamenti), sia dalla
Déclaration des Droits de l’homme et du citoyen (Dichiarazione dei diritti dell’uomo e
del cittadino) del 1789.
PRINCIPI GENERALI PER DISCIPLINARE L’ESPROPRIAZIONE
12. Luca Marescotti 12 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
I REGIMI DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
URBANESIMO E OPERE PUBBLICHE
ESPROPRIAZIONE E VENDITA FORZATA
Il V emendamento all’articolo 7 della Costituzione statunitense, scritto nell’ambito dei
diritti della persona e della garanzia di un giusto processo, termina con
un’annotazione sulla proprietà privata
«(...) nor shall private property be taken for public use, without just
compensation».
13. Luca Marescotti 13 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
I REGIMI DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
URBANESIMO E OPERE PUBBLICHE
ESPROPRIAZIONE E VENDITA FORZATA
L’argomento nella Dichiarazione francese è isolato e dettagliato con precisione
all’articolo 17
«La propriété étant un droit inviolable et sacré, nul ne peut en être privé, si ce
n’est lorsque la nécessité publique, légalement constatée, l’exige évidemment,
et sous la condition d’une juste et préalable indemnité».
Con tale disposto si garantiva l’inviolabilità della proprietà privata, ammettendo la
piena ed esclusiva disponibilità del suolo da parte del proprietario, ma nello stesso
tempo si contemplava la possibilità di ricorrere all’espropriazione qualora si
presentasse e fosse legalmente riconosciuta la pubblica utilità.
14. Luca Marescotti 14 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
I REGIMI DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
URBANESIMO E OPERE PUBBLICHE
ESPROPRIAZIONE E VENDITA FORZATA
il valore del suolo: esiste in senso assoluto?
VALORE DEL SUOLO = funzione (uso del suolo, regime fondiario, scelte
amministrative, edificabilità, redditività, interessi dei proprietari fondiari, condizioni
generali)
15. Luca Marescotti 15 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
I REGIMI DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA
URBANESIMO E OPERE PUBBLICHE
La prima legge che unì le disposizioni per l’espropriazione con quelle
urbanistiche, fu quella italiana del 1865 (prezzi di mercato).
In seguito all’emergenza del colera a Napoli, nel 1885 furono introdotti nuovi criteri di
valutazione per favorire i proprietari degli immobili tanto degradati ed obsoleti di
scarso valore economico: la media tra il valore economico e il coacervo degli affitti
riscossi negli ultimi dieci anni (alta densità abitativa delle abitazioni povere).
16. Luca Marescotti 16 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
URBANESIMO E OPERE PUBBLICHE
La formula laissez faire, laissez passer, le monde va de lui même attribuita a Vincent
de Gournay, rappresenta molto bene lo spirito dei primi economisti liberisti: libertà
d'azione e di commercio con l'abolizione dei dazi.
In urbanistica: libera espansione dell’iniziativa privata, lasciando allo Stato il compito
di garantire la difesa delle leggi e la realizzazione di quelle opere pubbliche non
direttamente remunerative.
Fu permessa la costruzione di strade private a pedaggio, di canali navigabili e di ferrovie da
parte dei privati, i quali costruivano dove potevano trarre vantaggi, iniziando così la logica degli
investimenti nelle aree in cui erano concentrate maggiori ricchezze e l’abbandono a se stesse di
quelle dove minori erano le risorse.
17. Luca Marescotti 17 / 66
Urbanistica: l'alienazione delle proprietà pubbliche
URBANESIMO E OPERE PUBBLICHE
L’intervento dello Stato nella prima metà del XIX secolo: finanziamenti e leggi
settoriali, leggi igieniche, leggi sull’esproprio, per le ferrovie, per le strade, per i porti,
per le opere idrauliche
Francia: dopo la rivoluzione: la nuova suddivisione in dipartimenti basata sui parametri di
superficie, densità abitativa, esistenza di città e la facoltà di redigere i regolamenti più opportuni
per garantire sicurezza ed igienicità che, con le leggi del 1790 e del 1791.
Italia: ordinamento dello Stato unitario con le leggi quadro del 1865 che regolamentavano tutta
la pubblica amministrazione (competenze dello Stato e degli enti locali)
Successivamente, quando ormai erano stati fatti gli interventi più significativi, si vararono delle
leggi organiche per l’assetto delle strade, delle ferrovie e dei porti.
18. Luca Marescotti 18 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
Dall’inizio della rivoluzione industriale in Inghilterra fino all’acme dei
moti del 1848 si attuò la prima fase delle moderne trasformazioni del
territorio; è una fase di transizione che dagli interventi decisi di volta
in volta, secondo normative e consuetudini locali, muove verso la
predisposizione di codici generali per gli interventi urbanistici.
19. Luca Marescotti 19 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
L’urbanistica fu approfondita con numerosi studi, ma specialmente
nella pratica, nelle espansioni e nelle ristrutturazioni urbane, nelle
quali si sperimentarono tecniche e azioni politiche secondo un’ampia
gamma di possibilità.
Tra gli esempi:
il piano di Pierre l’Enfant nel 1791 per Washington
il piano degli artisti del 1793 per Parigi
gli interventi di John Nash su Londra
l’espansione della periferia della stessa Londra (lottizzazioni private)
la politica urbanistica di Napoleone Bonaparte (tutte le città del primo impero)
20. Luca Marescotti 20 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
NUOVE NORMATIVE GIURIDICHE E POSSIBILITÀ FINANZIARIE
NON SOLO PARIGI
Nell’impero francese
la soppressione dei conventi e delle chiese,
l’alienazione dei beni ecclesiastici,
la distruzione delle mura,
la costruzione di spazi pubblici rappresentativi
CONFEDERAZIONE DEL RENO (il dominio francese in Germania)
L’alienazione delle terre comuni fu attuata oltre che nella campagna
anche nelle città, come a Berlino, dove si promulgò nel 1808 una
legge per permettere l’alienazione dei demani pubblici per sanare i
debiti statali.
21. Luca Marescotti 21 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
NUOVE NORMATIVE GIURIDICHE E POSSIBILITÀ FINANZIARIE
1946: Hans Bernoulli, La città e il suolo urbano:
«Ancora nel 1715 Federico Guglielmo I dichiarava -e fu questa una delle
prime leggi del suo regno- che la proprietà fondiaria, il demanio, non poteva
mai essere alienata.
Ma circa cent’anni dopo, nel 1808, passò una legge finanziaria secondo la
quale, in esecuzione della proposta di Adam Smith, i demani potevano
essere impiegati nell’estinzione di debiti statali.»
22. Luca Marescotti 22 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
NUOVE NORMATIVE GIURIDICHE E POSSIBILITÀ FINANZIARIE
ITALIA
2001 legge 410: Normativa per la cartolarizzazione degli immobili
dello Stato
applicazione del liberismo anticipato da Adam Smith e sviluppatosi nell’Ottocento per
trasferire risorse pubbliche ai privati
23. Luca Marescotti 23 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
MALATTIE SOCIALI O “PATOLOGIE TERRITORIALI”
E NUOVE LEGGI
In Francia i rapporti di alcuni medici evidenziarono le condizioni
dell’insalubrità di Parigi già negli anni Trenta dell'Ottocento, come i
rapporti di Claude Lachaise (1832) e di Louis-Réné Villermè (1840).
In Inghilterra è del 1842 il rapporto Chadwick, che fu denuncia tanto
violenta quanto quella di Friedrich Engels del 1845(*)
, per quanto
animate da diversi orientamenti politici.
(*)
Engels Friedrich, La condizione della classe operaia in Inghilterra. In base ad osservazioni
dirette e fonti autentiche, Rinascita, Roma, 1955 (1845).
24. Luca Marescotti 24 / 66
IMPARARE DALLA STORIA PER OPERARE NEL PRESENTE
I PARADIGMI DELLA NOSTRA FORMAZIONE
25. Luca Marescotti 25 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
PARIGI
26. Luca Marescotti 26 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
PARIGI
Parigi 1876. Nuova e vecchia edilizia lungo la Avenue de l’Opera (Fonte: Aymonino, Fabbri, Villa, Le
città capitali del XIX secolo. Parigi e Vienna, Officina edizioni, Roma, 1975.)
27. Luca Marescotti 27 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NAPOLI
RETTIFILO E COLMATA DI SANTA LUCIA
[Matilde Serao, Il ventre di Napoli, 1884]
«BISOGNA SVENTRARE NAPOLI. Efficace la frase, Voi non lo
conoscevate, onorevole Depretis, il ventre di Napoli. Avevate torto,
perché voi siete il Governo e il Governo deve saper tutto. Non sono
fatte pel Governo, certamente, le descrizioncelle colorite di cronisti
con intenzioni letterarie, che parlano della via Caracciolo, del mare
glauco, del cielo di cobalto, delle signore incantevoli e dei vapori
violetti del tramonto: tutta questa rettorichetta a base di golfo e di
colline fiorite, ….
28. Luca Marescotti 28 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NAPOLI
RETTIFILO E COLMATA DI SANTA LUCIA
«Ma il governo doveva sapere l’altra parte; il governo a cui arriva la
statistica della mortalità e quella dei delitti; il governo a cui arrivano i
rapporti dei prefetti, dei questori, degli ispettori di polizia, dei delegati;
….
Quest’altra parte, questo ventre di Napoli, se non lo conosce il
Governo, chi lo deve conoscere? E se non servono a dirvi tutto, a che
sono buoni tutti questi impiegati alti e bassi, a che questo immenso
ingranaggio burocratico che ci costa tanto? E, se voi non siete la
intelligenza suprema del paese che tutto conosce e a tutto provvede,
perché siete ministro?»
29. Luca Marescotti 29 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NAPOLI
30. Luca Marescotti 30 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NAPOLI
31. Luca Marescotti 31 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
BERLINO
VERSO IL DIRITTO NELLE REGOLE DELL'ESPANSIONE
URBANA
Il piano dell’espansione di Berlino fu predisposto da James Hobrecht
tra il 1856 (particolare in Figura 42) e il 1862 sulla base di due decreti:
decreto reale del 1843 specifico per la crescita di Berlino
decreto dal Ministero del Commercio del 1855 per tutte le città
(modalità di redazione dei piani di espansione e dei piani di
allineamento stradale)
32. Luca Marescotti 32 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
BERLINO
Figura 43: Piano Berlino 1862 e
attuazione (in nero) al 1875 (Fonte: Spagnoli 1992).
33. Luca Marescotti 33 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
BERLINO
255 m
140 m
IL MODELLO TRADITO
34. Luca Marescotti 34 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
MILANO
Berlino modello per Milano
I principi del piano del piano ottocentesco di Berlino furono riproposti
a Milano da Cesare Beruto, anche se poi i lotti edificabili furono
ridimensionati, in modo da ridurre gli oneri di strade a carico dei
privati, condizione che fu esplicitamente richiesta per la sua
approvazione. Nello schema dello sviluppo milanese fatto da
Aymonino (Figura 45) risalta con evidenza il rapporto della città
esistente con l’ampliamento.
35. Luca Marescotti 35 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
MILANO
36. Luca Marescotti 36 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
VIENNA
LA NUOVA DIMENSIONE DEL MODELLO NAPOLEONICO DI
RIUSO DEI BASTIONI
Terzo esempio paradigmatico dell’urbanistica ottocentesca è il
grandioso piano di Vienna, che organizzò l’uso delle aree dei bastioni
e delle vecchie mura (1859-1872) per ottenere aree edificabili e
parchi urbani.
La vasta area intermedia dei bastioni divenne una cerniera tra la città
storica e la nuova periferia in parte accogliendo le attività pubbliche,
prima insediate nel centro storico, e in parte con la cessione delle
aree urbanizzate ai privati per l’edificazione secondo norme precise.
37. Luca Marescotti 37 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
VIENNA
38. Luca Marescotti 38 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
BARCELLONA
VERSO UNA TEORIA GENERALE BASATA SU MODELLI E
STRUTTURE RIPETITIVE
Trasferire nell’urbanistica un impianto scientifico: Idelfonso Cerdá, a
cui si deve anche un profondo studio filologico e l’introduzione del
termine urbanización, ripreso poi nelle altre lingue.
Nel 1867 Cerdá pubblicò la sua opera fondamentale (in parte distrutta
1869 e recuperata un secolo dopo attraverso ricerche d’archivio)
Cerdá Ildefonso (a cura di Antonio Lopez de Aberasturi), Teoria generale
dell’urbanizzazione, Jaca Book, Milano, 1985 (1867; 1979).
Cerdá Ildfonso, Teoria generaI de la urbanización y applicación de sus principios y
doctrinas a la reforma y ensanche de Barcelona, Instituto de Estudios Fiscales -
Editorial Ariel, Barcellona, 1968-1971, fac-simile (1867), 2 voll
39. Luca Marescotti 39 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
BARCELLONA
VERSO UNA TEORIA GENERALE BASATA SU MODELLI E
STRUTTURE RIPETITIVE
Con una visione essenzialmente positivista studiò la città in termini
scientifici: poiché la città è un fatto concreto non generalizzabile,
occorre desumere gli elementi fondamentali della pianificazione da
strumenti scientifici (analisi e statistica applicata).
La proposta prevedeva isolati parzialmente edificati con una
distribuzione regolare delle aree per il verde, per i servizi e per le
attività amministrative commerciali e produttivi
DETTAGLIO DEL PIANO: sezione stradale con reti tecnologiche e prospettive a volo
d’uccello per illustrare la città futura.
40. Luca Marescotti 40 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
BARCELLONA
STRUTTURE RIPETITIVE
(PATTERNS)
L'implementazione del modello
(tradito?)
41. Luca Marescotti 41 / 66
IMPARARE DALLA STORIA PER OPERARE NEL PRESENTE
L'URBANISTICA DI FRONTE ALL'URBANESIMO E
ALLE QUESTIONI SOCIALI
42. Luca Marescotti 42 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ NUOVA CITTÀ
NUOVI PARADIGMI: LE UTOPIE SOCIALISTE
Un’altra via d’opposizione alla città come andava configurandosi con
lo sviluppo dell’industrializzazione e l’affermazione dell’egemonia
borghese, fu tentata dal socialismo utopistico.
I progetti e le realizzazioni di Robert Owen, Charles Fourier, Etienne
Cabet
i quartieri operai come il Fuggerei di Augsburg, il più antico
complesso di case popolari (fondato da Jakob Fugger nel 1521),
la filanda di San Leucio vicino a Napoli (fondata da Ferdinando IV di
Borbone e realizzata tra 1773 e il 1789)
43. Luca Marescotti 43 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ NUOVA CITTÀ
NUOVI PARADIGMI: LE COSIDDETTE “UTOPIE SOCIALISTE”
(Charles Fourier, André Godin, Robert Owen, Henri de Saint-
Simon)
il villaggio Pullman negli Stati Uniti (fondato da George M. Pullman
alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento),
il Villaggio Crespi d’Adda in Lombardia (fondato da Cristoforo Crespi
nel 1878)
Il Falansterio di Charles Fourier e il Familisterio di Guise, fondato
da André Godin nel 1859
le case in cooperativa per gli operai di Mulhouse, Alsazia, (1853-
1897).
44. Luca Marescotti 44 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
GLI INDUSTRIALI E LE CASE PER GLI OPERAI
45. Luca Marescotti 45 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ NUOVA CITTÀ
CHARLES FOURIER
Charles Fourier, agli inizi del XIX secolo, propone una unità abitativa
in cui fosse possibile contenere lavoro, istruzione, servizi e svago.
L'unità sociale di base era la "falange" (da cui falansterio).
Ogni falange: 1600÷2200 individui per circa 450 famiglie
(non ricorda Le Corbusier?)
46. Luca Marescotti 46 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ - NUOVA CITTÀ
47. Luca Marescotti 47 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ NUOVA CITTÀ
DAL FALANSTERIO ALLA CITTÀ OPERAIA DI MOULHOUSE
Le 10 juin 1853 est créée la SOciété Mulhousienne des Cités
Ouvrières (SOMCO). En font partie douze fondateurs–actionnaires,
surtout des Dollfus, des Koechlin, des Zuber, et quatre fabriques
(deux d’impressions sur étoffes et deux filatures).
Onze nouveaux actionnaires s’ajoutent entre 1854 et 1865,
notamment plusieurs fabriques.
La SOMCO bénéficie d’une subvention de l’empereur : sur 10 millions
de francs versés en France pour le logement, 150 000 sont promis à
Mulhouse.
48. Luca Marescotti 48 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ - NUOVA CITTÀ
49. Luca Marescotti 49 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ - NUOVA CITTÀ
50. Luca Marescotti 50 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ - NUOVA CITTÀ
51. Luca Marescotti 51 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
NUOVA SOCIETÀ - NUOVA CITTÀ
52. Luca Marescotti 52 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
AZIONE PUBBLICA E CASE POPOLARI
Alla ricerca di un’alternativa politica:
Friedrich Engels La questione delle abitazioni;
la cooperazione nella costruzione di alloggi (Société mulhousienne
des cités ouvrières);
l’azione pubblica promossa da uno Stato di diritto democratico come
espressione di una volontà e di un bisogno sociale
L’esperimento più noto resta quello dell’amministrazione
viennese di sinistra tra il 1919 e il 1929, quando intervenne
massicciamente per modificare il mercato delle abitazioni.
53. Luca Marescotti 53 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
AZIONE PUBBLICA E CASE POPOLARI
1927-1930 KARL MARX HOF A VIENNA di KARL EHN
54. Luca Marescotti 54 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo
AZIONE PUBBLICA E CASE POPOLARI
55. Luca Marescotti 55 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
GARDEN CITY
NUOVI PARADIGMI: LA FINTA UTOPIA DELLA CITTÀ GIARDINO
Ai “paradigmi” degli interventi urbani rappresentati da Parigi, Napoli,
Vienna, Berlino, Milano, Barcellona, si affianca una critica
apparentemente radicale alla città esistente per proporre la
costruzione di città nuove, la garden town promossa da Ebenezer
Howard e la ciudad lineal di Soria y Mata.
In un certo senso si tratta di un rifiuto dell’esistente e di una ricerca di
un nuovo modello urbano, non utopistico, ma realistico e in qualche
modo ambientale. In realtà è un modello che si apre al mercato, cerca
compratori per lottizzazioni di qualità, utilizza tecnologie industriali e
innovazioni nei trasporti , ma ciononostante, per quanto certa critica
cerchi ancora di enfatizzarne esiti e significati, quel modello non
trovò, né poteva trovare, il successo nell’ampia diffusione
56. Luca Marescotti 56 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
GARDEN CITY
NUOVI PARADIGMI: LA FINTA UTOPIA DELLA CITTÀ GIARDINO
«A Hertfordshire Highlands, 21 miglia da King Cross, la Città Nuova per
abitare e lavorare. Non è bene sprecare due ore al giorno in treni corriere e
tram per andare a lavorare, restando senza forze e senza tempo per il
piacere e il ristoro. Nella Città Giardino di Welwin la casa sarà vicino al posto
di lavoro in un’atmosfera pura e salutare.
Ogni uomo avrà tempo ed energia dopo il lavoro per divertirsi e ristorarsi.
Ieri: vivere e lavorare nel fumo. Oggi: vivere nelle periferie e lavorare in un
ambiente fumoso. Domani: vivere e lavorare nel sole della CITTÀ
GIARDINO di WELWIN.»
Welwin, pubblicità sul Punch nel 1920 (Fonte: Purdom 1949).
57. Luca Marescotti 57 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
GARDEN CITY
58. Luca Marescotti 58 / 66
IMPARARE DALLA STORIA PER OPERARE NEL PRESENTE
L'URBANISTICA DI FRONTE ALL'URBANESIMO E
ALLE QUESTIONI SOCIALI
la visione territoriale
59. Luca Marescotti 59 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
… E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ...
… CHE, NONOSTANTE L'AMMODERNAMENTO DELLE
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, NON DIVENNE PARADIGMA!
Negli Stati Uniti seguirono simili provvedimenti amministrativi per istituire uffici tecnici
settoriali con competenze metropolitane a Milwaukee, a Chicago, a New York e in
altre località, fino a sboccare negli uffici di pianificazione metropolitana di Boston
(1923), il primo negli Stati Uniti, e di New York, il più grande.
Un’applicazione europea esemplare dell’ammodernamento della pubblica
amministrazione per governare un’area vasta fu offerto dalla Germania alla fine della
prima guerra mondiale. Lo stimolo fu la maggior produttività richiesta dal trattato di
Versailles, l’azione fu l’istituzione nel 1920 di un ente di governo sovracomunale, la
Siedlungsverband-Ruhrkoblenvezirk SVR (Unione degli insediamenti – Distretto
carbonifero della Ruhr).
60. Luca Marescotti 60 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
… E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ...
61. Luca Marescotti 61 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
… E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ...
62. Luca Marescotti 62 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
… E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ...
… CHE, NONOSTANTE L'AMMODERNAMENTO DELLE
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, NON DIVENNE PARADIGMA!
La pianificazione della Valle del Tennessee ebbe come obiettivi il controllo del regime
idrico per impedire le esondazioni e produrre energia elettrica, la creazione di nuove
condizioni di vita e la predisposizione di condizioni generali di supporto
all’industrializzazione regionale senza concentrazioni urbane e legando l’industria al
potenziamento dell’agricoltura.
63. Luca Marescotti 63 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
… E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ...
64. Luca Marescotti 64 / 66
Azioni urbanistiche tra XIX e XX secolo: i casi studio
… E LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ...
… CHE, NONOSTANTE L'AMMODERNAMENTO DELLE
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, NON DIVENNE PARADIGMA!
In Russia fu istituito l’ente statale Giprogor con il compito della pianificazione
territoriale.
In Italia furono istituiti i Piani per la bonifica integrale con la legge del 1928, ma l’unico
sbocco operativo fu la bonifica delle paludi pontine
In Inghilterra: 1927: ufficio di pianificazione metropolitana con il Grater London
Regional Planning Committee (Commissione per la pianificazione della Grande
Londra). 1929: legge per la redazione di piani intercomunali. 1943-1944: il piano per
la Grande Londra che era stato affidato a J. H. Forshaw e a Patrick Abercrombie, con
un gruppo di lavoro interno
all’amministrazione.
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RIFLETTERE
CHE COSA OFFRE L'URBANISTICAALLE
QUESTIONI SOCIALI?
IMPARARE DALLA STORIA PER OPERARE NEL PRESENTE
66. Luca Marescotti 66 / 66
L'URBANISTICA, UNA SCIENZA CHE SA USARE I PRINCIPI
DI PRECAUZIONE E DI PREVENZIONE PER REDISTRIBUIRE
RISORSE E OPPORTUNITÀ
We live in complex social-ecological systems
IMPARARE LEZIONI DAL PASSATO: L'IMPORTANZA DELLA
STORIA