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Ambrogio Lorenzetti

Liceo Scientifico Charles Darwin
10. May 2012
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Ambrogio Lorenzetti

  1. AMBROGIO LORENZETTI Un lavoro di MATTEO BERNI
  2. INDICE LA VITA LO STILE GALLERIA
  3. LA VITA  Ambrogio Lorenzetti nasce a Siena, probabilmente poco prima del 1300. Con lui e con suo fratello Pietro si conclude la grande stagione artistica senese del XIV secolo. Le notizie sulla sua vita sono poche e imprecise. Sembra certo che egli fosse il minore dei due e che entrambi appartenessero alla bottega di Duccio di Buoninsegna. Sebbene influenzato dalla pittura senese, Ambrogio, però, si accosta agli stilemi giotteschi. Oggi, l'identità artistica dei due fratelli è molto chiara e la critica tratta con distinzione due personalità che, dal punto di vista pittorico, hanno ben pochi tratti in comune. Altrettanta chiarezza non si può riscontrare nelle nozioni che i contemporanei e gli storici rinascimentali ebbero sui due fratelli.La prima opera accreditata di Ambrogio risale al 1319. Si tratta di una "Madonna con bambino" dipinta per la chiesa di Vico l'Abate, nei pressi di Firenze. Da questa data in poi si può supporre che Ambrogio, pur provenendo da Siena, lavori in Firenze. La sua presenza in città è forse più che saltuaria, se nel 1327 viene immatricolato nell'Arte dei Medici e degli Speziali, che da quella data include i pittori e della quale fa parte lo stesso Giotto. INDICE
  4. Ambrogio, dunque, lavora assiduamente a Firenze e nella sua città natale, spesso in collaborazione col fratello. La sua reputazione di pittore risulta essere ottima e la critica accredita una forte influenza della pittura di entrambi i Lorenzetti sia in patria che fuori. La scuola senese conserva a lungo l'impronta dei due maestri e produce molti loro seguaci. Nel 1347, l'anno prima della morte avvenuta nella terribile peste del '48, Ambrogio viene eletto membro del Consiglio dei Pacieri di Siena, carica che probabilmente gli viene conferita per la sua fama di grande pittore INDICE
  5. LO STILE  Ambrogio Lorenzetti esprime sin dalla sua prima opera una straordinaria capacità inventiva ed una forte originalità. La sua linea pittorica è chiara e sintetica e subordina, seguendo i dettami della scuola senese, i valori plastici a quelli strutturali. La sua opera è caratterizzata da una spiccata vena narrativa, che sembra voler indagare l'umanità dei personaggi più d'ogni altro elemento. Già nella "Madonna" del 1319, la stretta delle mani della madre nei confronti del bimbo evidenzia l'aspetto umano. La caratteristica risulta ancora più palese nella "Madonna" della Pinacoteca di Brera e nella "Madonna del latte", risalenti al '27, periodo in cui l'artista si alterna tra Siena e Firenze. In quest'ultima tavola, Ambrogio rielabora un tipico soggetto bizantino del periodo trecentesco, accentuando il rapporto di familiarità tra i due soggetti INDICE
  6. Tra il '26 e il '31, Ambrogio attende, insieme a Pietro, alla decorazione del Chiostro e del Capitolo del Convento di San Francesco a Siena. Gran parte degli affreschi è perduta, ma in ciò che resta ("Martirio dei Francescani a Ceuta", "Tolosa che pronuncia i voti") è già evidente la maturità del pittore. Negli stessi anni dipinge le quattro "Storie di San Nicola di Bari", forse parte di una pala d'altare poi perduta. La capacità narrativa del maestro è qui molto evidente: i personaggi ed i loro movimenti, inseriti in originali inquadramenti prospettici, si compenetrano armoniosamente con l'ambiente circostante INDICE
  7. L'opera più impegnativa e riuscita di Ambrogio appartiene agli anni '37-'39, come risulta dai pagamenti del Comune di Siena. Si tratta della decorazione di tre delle pareti della Sala dei Nove, nel Palazzo Pubblico di Siena. I dipinti hanno soggetto allegorico didascalico, con il titolo "Effetti del Buono e del Cattivo Governo". Ambrogio traspone i caratteri politici del tema nella sua poetica personale. Da una parte, la rappresentazione della tirannia, cornuta, dalla vista malata, circondata dai vizi, calpestante la virtù; dall'altra, il Governo di Siena giusto, saggio, imparziale, raffigurato nelle sembianze d'un uomo anziano, vestito di bianco e di nero, assiso insieme alle virtù civili, affiancato a sinistra dalla Giustizia. INDICE
  8. Elementi ancora più forti nelle "Conseguenze del Buon Governo in città e in campagna", dove il Lorenzetti abbandona la rigidità dell'allegorismo, in favore della gioiosa visione di una città al culmine del suo splendore politico e sociale. Esistono altre testimonianze di pittura paesaggistica di Ambrogio, considerato precursore di tanta pittura paesaggistica successiva: "Una città vicino al mare", "Un castello in riva al lago". INDICE
  9. Fra le ultime opere del pittore figurano due tavole dalle singolari caratteristiche prospettiche: "Presentazione al tempio" e "Annunciazione". Quest'ultima, risalente al 1344, propone un'originale scelta della scena rappresentata: non l'apparizione dell'Angelo a Maria, ma il momento di calma pacifica dell'accettazione della Vergine. INDICE
  10. INDICE Ambrogio Lorenzetti: Annunciazione ,1344 Tempera su legno, 127 x 120 cm Pinacoteca Nazionale, Siena
  11. Ambrogio Lorenzetti: Allegoria del Buon Governo 1338-40 Affresco Palazzo Pubblico, Siena INDICE
  12. Ambrogio Lorenzetti: Effetti del buon governo in città 1338-40 Affresco Palazzo Pubblico, Siena INDICE
  13. Ambrogio Lorenzetti: Effetti del buon governo in città 1338-40 Affresco Palazzo Pubblico, Siena INDICE
  14. Ambrogio Lorenzetti: Effetti del buon governo in città 1338-40 Affresco Palazzo Pubblico, Siena INDICE
  15. Ambrogio Lorenzetti: Effetti del buon governo nel contado 1338-40, Affresco Palazzo Pubblico, Siena INDICE
  16. INDICE Ambrogio Lorenzetti: La carità di San Nicola 1330 -1340 Museo del Louvre, Parigi
  17. Ambrogio Lorenzetti: Città sul mare INDICE
  18. Ambrogio Lorenzetti: Madonna con Bambino INDICE
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