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IL CURRICOLO DI SCUOLAIL CURRICOLO DI SCUOLA
CONTINUO e VERTICALECONTINUO e VERTICALE
08.43.201308.43.2013
A cura diA cura di
Maria CaccagniMaria Caccagni
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
L’ISTITUTO COMPRENSIVO NASCE NEL ’94
- art. 21 - legge n. 97/1994 sulla tutela delle zone di
montagna: atto da cui prende avvio la
"verticalizzazione" della scuola di base,
a prescindere da un esplicito disegno di carattere
pedagogico o curricolare.
L’istituto comprensivo non rappresenta ancora un
nuovo "grado" scolastico, ma più semplicemente una
forma integrata di gestione dei servizi scolastici in un
territorio caratterizzato dalla sua specificità (le zone
di montagna).
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
DPR 233 del 18-6-1998
(Regolamento sul Dimensionamento degli
Istituti scolastici autonomi)
- Ampliamento dell’esperienza al di là dei contesti
originari (prima attraverso l’escamotage del profilo
"sperimentale" e poi con l’estensione operata dalle
leggi finanziarie) anche in zone di pianura o urbane.
modalità "ordinaria" di riorganizzazione del servizio
legge 111 del 15-7-2011 : “… per garantire un
processo di continuità didattica nell’ambito dello
stesso ciclo di istruzione…”
- generalizzazione obbligatoria degli istituti
comprensivi all’interno di un provvedimento
smaccatamente finanziario
- elevamento a “quota 1000” della soglia minima di
alunni affinché una scuola possa disporre di
autonomia funzionale e personalità giuridica
- mere ragioni contabili? -
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
COSTRUIRE IL SENSO DELLA
“COMPRENSIVITA’
Tre assi attorno a cui si sono sviluppate
le “buone pratiche” degli istituti
comprensivi:
IL TERRITORIO:
IL CURRICOLO
L’ORGANIZZAZIONE
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
IL TERRITORIO
fare un check-up delle relazioni tra scuola e società
locale, per uscire dalla occasionalità, consentire una
“rappresentazione” comune dei problemi, costruire
conoscenze sul sistema sociale ed ecnomico;
stringere alleanze (anche tramite tavoli, accordi e
patti formalizzati), rinnovare le strategie di
comunicazione e di intervento (un POF di territorio);
attivare relazioni personali con gli attori sociali,
proporre idee e progetti, recuperare e attirare risorse
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
IL CURRICOLO
- regia di programmazione comune favorisce la
graduale organizzazione dei saperi,
- messa a punto di indicatori in progressione per una
valutazione formativa,
- continuità-discontinuità degli approcci metodologici
e degli ambienti didattici.
DIALOGO TRA GRADI SCOLASTICI PER LA
COSTRUZIONE DI UN PERCORSO FORMATIVO
COERENTE ED UNITARIO
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
L’ORGANIZZAZIONE
- Organico funzionale di istituto – valorizzazione
delle diverse professionalità (prestiti
professionali, gestione laboratori, …)
- Coordinamento psicopedagogico e didattico
- Gestione organizzativa e funzionale unitaria –
figure sistema, staff, … -
- Ambiente professionale orientato alla ricerca e
alla formazione
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
ISTITUTI
COMPRENSIVI
RIFORMA DELLA SCUOLA
AUTONOMIA
RIORDINO CICLI
ricerca di una prospettiva
coerente ed unitaria del
percorso formativo degli allievi
CONTINUITA’ VERTICALE
in ordine ai curricoli
didattici
CONTINUITA’
ORIZZONTALE in relazione
ai rapporti con il territorio
LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
SCUOLA DELL’INFANZIA
I CICLO D’ ISTRUZIONE
frammentazione del
sistema
tre mondi professionali
tre culture
BAMBINI
FAMIGLIA
collaborazione
ricchi e significativiCONTESTI DI
APPRENDIMENTO
RESPONSABILITA’
COMUNI
SCUOLA
R
E
T
E
EVOLUZIONE
ARMONICA
POTENZIALITA’
STORIA
indagare la
realtà
ricerca di
senso
sono alla per
giungono con
una
hanno
richiedono
progetta
LA SCUOLA DELL’INFANZIALA SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA
ESPERIENZA
ESPLORAZIONE
RAPPORTI
elaborazione
FORME DI
CONOSCENZA
PIU’ ELABORATE
E CONSAPEVOLI
individuale
collettiva
SPAZIO ACCOGLIENTE
TEMPO DISTESO
DOCUMENTAZIONE
STILE EDUCATIVO
PARTECIPAZIONE
RELAZIONE
CURA
CONTESTO
è un di
di
in
APPRENDIMENTO
LA SCUOLA PRIMARIA
delineata dalla riforma del sistema di istruzione e formazione
– Legge 28 marzo 2003, n. 53 (ancora in vigore) -
per maturare
capacità di
è unSCUOLA
PRIMARIA
AUTONOMIA
AZIONE DIRETTA
RELAZIONI
PROGETTAZ/VERIFICA
ESPLORAZIONE
RIFLESS.LOGICO-CRITICA
STUDIO PERSONALE
AMBIENTE
EDUCATIVO DI
APPRENDIMENTO
SCUOLA
PRIMARIA
CULTURALI
dal SAPERE COMUNE
al SAPERE SCIENTIFICO
Acquisizione di:
linguaggi
conoscenze/abilità,
metodologie di indagine
per motivazioni
dai CAMPI DI ESPERIENZA
agli AMBITI-AREE
alle DISCIPLINECONOSCENZA
ESPERIENZA
SAPERE
FARE
AGIRE
SCUOLA
PRIMARIA
SOCIALI
PIENO SVILUPPO
PERSONA UMANA
per
motivazioni
ETICHE
ESERCIZIO DI VALORI:
RISPETTO
PARTECIPAZIONE
COLLABORAZIONE
IMPEGNO
COOPERAZIONE
SOLIDARIETA’
PSICOLOGICHE
INTEGRAZIONE
AFFETTIVA
DELLA PERSONALITA’
VALORIZZAZIONE
POTENZIALITA’
SCUOLA SECONDARIA DI I
GRADO
MODELLO
DELLA
REALTA’
mira alla
scoperta
del
+ astratto
- formale
USO DI
COSTRUTTI MENTALI
basati su
ANALOGIA
• MODELLO MATEMATICO
SCIENTIFICO
• MODELLI di natura
LINGUISTICO - LETTERARIA
ARTISTICO - ESTETICA
TECNOLOGICA
STORICO-SOCIALE
ETICA - RELIGIOSA
LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
delineata dalla riforma del sistema di istruzione e formazione
– Legge 28 marzo 2003, n. 53 – D.L. 17 ottobre 2005, n. 226 -
SCUOLA dell’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SEC. di I GRADO
3 scuole frammentate
UNICA
STRUTTURA
dinamica
unitaria
I CICLO DI ISTRUZIONE
COERENZA DEL
PERCORSO
FORMATIVO
DAI 3 AI 14 ANNI
da integrare in un’
INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione - 4 sett. 2012
INDICE
CULTURA SCUOLA PERSONA
La scuola nel nuovo scenario
Centralità della persona
Per una nuova cittadinanza
Per un nuovo umanesimo
FINALITA’ GENERALI
Scuola, Costituzione, Europa
Profilo dello studente
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Dalle indicazioni al curricolo
Aree disciplinari e discipline
Continuità e unitarietà del curricolo
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Obiettivi di apprendimento
Valutazione
Certificazione delle competenze
Una scuola di tutti e di ciascuno
Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza
CULTURA
PERSONA
SOCIETA’
SCUOLA
valori
FAMIGLIA
identità
cittadinanza
Comunità educante
Passato/presente
memoria/progetto
Alleanza educativa legalità
AUTONOMIAAUTONOMIA
SCUOLASCUOLA
P.O.F.P.O.F.PROGRAMMIPROGRAMMI
TERRITORIOTERRITORIO
FAMIGLIEFAMIGLIE
COMUNITA’ DICOMUNITA’ DI
PRATICHEPRATICHE
DIALOGODIALOGO
tra diversitàtra diversità
delle personedelle persone
LUOGO DILUOGO DI
RICERCARICERCA
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLOL’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
DALLE INDICAZIONI AL CURRICOLODALLE INDICAZIONI AL CURRICOLO
• Ogni scuola predispone il curricolo,Ogni scuola predispone il curricolo,
all’interno del POF, con riferimento alall’interno del POF, con riferimento al
profilo dello studente al termine del primoprofilo dello studente al termine del primo
ciclo di istruzione, ai traguardi per lociclo di istruzione, ai traguardi per lo
sviluppo delle competenze, agli obiettivi disviluppo delle competenze, agli obiettivi di
apprendimento specifici per ogni disciplina.apprendimento specifici per ogni disciplina.
• La costruzione del curricolo è il processoLa costruzione del curricolo è il processo
attraverso il quale si sviluppano eattraverso il quale si sviluppano e
organizzano la ricerca e l’innovazioneorganizzano la ricerca e l’innovazione
educativaeducativa
•Una organizzazione dei contenuti basati sulla struttura
disciplinare tradizionale e sulla ripartizione temporale
annuale è ancora utilizzabile?
• ATTENZIONE ALL’INTEGRAZIONE TRA DISCIPLINE
E ALLA LORO POSSIBILE AGGREGAZIONE IN AREE
• NO SEQUENZA LINEARE DI CONTENUTI
DISCIPLINARI
• EVITARE TRATTAZIONE DI ARGOMENTI DISTANTI
DALL’ESPERIENZA E FRAMMENTATI IN NOZIONI DA
MEMORIZZARE
CURRICOLOCURRICOLO
ISTANZAISTANZA
localelocale
pragmaticapragmatica
flessibileflessibile
Strumento diStrumento di
progettazione didatticaprogettazione didattica
Descrizione del percorsoDescrizione del percorso
formativoformativo
INDICAZIONIINDICAZIONI
NAZIONALINAZIONALI
asse culturaleasse culturale
quadro diquadro di
riferimentoriferimento
ISTANZAISTANZA
centralecentrale
normativanormativa
unitariaunitaria
INDICAZIONIINDICAZIONI
NAZIONALINAZIONALI
DISCIPLINEDISCIPLINE
TRAGUARDI PERTRAGUARDI PER
LO SVILUPPO DILO SVILUPPO DI
COMPETENZECOMPETENZE
OBIETTIVI DIOBIETTIVI DI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
CURRICOLOCURRICOLO
ARTICOLAZIONEARTICOLAZIONE
ob. da raggiungereob. da raggiungere
flessibilità orariaflessibilità oraria
modalità organizz.modalità organizz.
UNITARIETA’UNITARIETA’
predisciplinarepredisciplinare
ambiti - disciplineambiti - discipline
SÌ connessioniSÌ connessioni
NO frammentazioniNO frammentazioni
iperspecializzazioniiperspecializzazioni
AMBITIAMBITI
DISCIPLINARIDISCIPLINARI
QUADRIQUADRI
D’INSIEMED’INSIEME
tra itra iUNITA’UNITA’
DIALOGODIALOGO
SAPERISAPERI
AREEAREE
DISCIPLINARIDISCIPLINARI
LA SFIDA:
Una scuola che intende educare
istruendo non può ridurre tutto
il percorso della conoscenza alla
semplice acquisizione di
competenze
DARE SENSODARE SENSO
ALLAALLA
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LE DISCIPLINE SCIENTIFICHE
SISTEMI
DI
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SISTEMI
CONCETTUALI
LINGUAGGIO
SPECIFICO
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REALTA’
OGGETTI
MATERIALI
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DI INDAGINE
sono
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sono
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per i fenomeni
della
I rischi dell’anticipazione
delle discipline:
• Anticipazione del formalismoAnticipazione del formalismo
disciplinaredisciplinare
• Frammentazione delle disciplineFrammentazione delle discipline
• Non elaborazione delle moltepliciNon elaborazione delle molteplici
connessioniconnessioni
• Trasmissione standardizzata eTrasmissione standardizzata e
normativa delle conoscenzenormativa delle conoscenze
PERCORSO
DI
APPRENDIMENTO
TIPO DI
RAPPRESENTAZIONE
LIVELLO DI
APPROFONDIMENTO
AMPIEZZA DELLA
INTERRELAZIONI
STATUTO
EPISTEMOLOGICO
DISCIPLINA
non cambia lo
cambiano
FASI PERCORSO
FORMATIVO
nelle
diverse
ETA’
CLASSI
nelle
diverse
cambia la
DIDATTICA
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
RAPPORTO
OGGETTO – AZIONE DI INS.TO
EPISTEMOLOGIA
DELLE
DISCIPLINE
 
DIDATTICA
teoria
della
conoscenz
a
teoria
insegnamento
apprendiment
o
struttura
dell’organizzazion
e
delle scienze
struttura
del curricolo
scolastico
strategie
operative per
la
costruzione
di
conoscenza
correlazione
PREDISCIPLINAREPREDISCIPLINARE
AREAAREA
DISCIPLINEDISCIPLINE
daldal
all’all’
allealle
Percorso seguitoPercorso seguito
dall’insegnante indall’insegnante in
sede di progettazionesede di progettazione
Percorso seguito dalPercorso seguito dal
soggetto insoggetto in
apprendimentoapprendimento
ASSE CULTURALE ?(Obbligo istruzione)
AREA ?(Indicazioni x curricolo)
AMBITO ?(Programmi ’85)
??
IL SOGGETTO IN APPRENDIMENTO
PROBLEMA EVOLUTIVO DEL BAMBINO
INTELLIGENZA
RAPPRESENTATIVA
INTELLIGENZA
PRATICA
AZIONE DIRETTA
IN PRESENZA DELLE COSE
ATTRIBUTI PERCETTIVI
COPIONI ESPERIENZIALI
MEMORIA EPISODICA
AZIONE MEDIANTE SEGNI E
SIGNIFICATI
IN ASSENZA DELLE COSE
ATTRIBUTI SIMBOLICI
CONCETTI
MEMORIA SEMANTICA
strategie
cognitive
diverse
REALTA’
PROGRESSIVO DISTANZIAMENTO
RAPPRESENTAZIONE
 
DIFFERENZIAZIONE
DEI LINGUAGGI
 
MATRICE DEI SAPERI
AMBIENTALI
RICERCA DEL SENSO
PUNTO DI SVILUPPO DELLE
DISCIPLINE MOTORIE
LOGICO MATEMATICHE-
TECNOLOGICHE
 
  
Sostituire oggetti dellaSostituire oggetti della
realtà con segni cherealtà con segni che
consentono scambiconsentono scambi
simbolici insimbolici in
rappresentanza deglirappresentanza degli
oggetti assentioggetti assenti
  
Schemi e regoleSchemi e regole
procedurali dellaprocedurali della
conoscenza che nonconoscenza che non
esistono in natura eesistono in natura e
consentono alconsentono al soggettosoggetto didi
organizzare laorganizzare la
rappresentazione del realerappresentazione del reale
  
Esplorare gli oggetti delEsplorare gli oggetti del
mondo materiale emondo materiale e
l’esperienza sociale,l’esperienza sociale,
rendere conto delle lororendere conto delle loro
caratteristiche, cercarecaratteristiche, cercare
il senso, prendereil senso, prendere
posizioneposizione
  
RAPPRESENTARERAPPRESENTARE
CODIFICARECODIFICARE
REGOLE DELLAREGOLE DELLA
CODIFICAZIONECODIFICAZIONE
  
FAREFARE
PRESA DI COSCIENZAPRESA DI COSCIENZA
REGOLE DELL’AZIONEREGOLE DELL’AZIONE
  
OSSERVAREOSSERVARE
CONOSCERECONOSCERE
INTERVENIREINTERVENIRE
INTERPELLARSIINTERPELLARSI
 
 
 
 
 
 
GLI AMBITI DISCIPLINARI
dal punto di vista del SOGGETTO in APP.TO
GLI AMBITI DISCIPLINARI
dal punto di vista del SOGGETTO in
APP.TO
AMBITO DEL
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“COGNITIVO”
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discipline di
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MATEMATICA
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AMBITO DELL’
OGGETTO
“SENSO”
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EVENTI EPISODI
PERSONAGGI
PAESAGGI
discipline di
riferimento
STORIA
GEOGRAFIA
STUDI SOCIALI
SCIENZE
RELIGIONE
L’AREA
PREDISCIPLINAREPREDISCIPLINARE
esperienza - realtàesperienza - realtà
AREAAREA
MATEMATICOMATEMATICO
SCIENTIFICOSCIENTIFICO
TECNOLOGICATECNOLOGICA
AREAAREA
LINGUISTICOLINGUISTICO
ARTISTICAARTISTICA
ESPRESSIVAESPRESSIVA
AREA STORICOAREA STORICO
GEOGRAFICAGEOGRAFICA
disciplinediscipline
disciplinediscipline
disciplindisciplin
ee
AMBITO
SOGGETTO IN
APPRENDIMENTO
OGGETTO
CULTURALE
INSEGNAMENTO
AMBITO DI
ESPERIENZA
specifica
differenzia
DECENTRAMENTO
COGNITIVO
SEZIONE
CURRICOLARE
UNITARIA
GENERATIVA DELLE
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COMPETENZA
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per il
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CHE COS’È L’AREA?
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RAPPORTO
OGGETTO – SOGGETTO IN APP.TO
PREDISCIPLINARE AMBITO DISCIPLINE
A - Percorso seguito dall’insegnante in
sede di progettazione
  B – Percorso seguito dall’alunno in situazione 
di apprendimento
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI               DALLE INDICAZIONI NAZIONALI               
           AL CURRICOLO DI SCUOLA           AL CURRICOLO DI SCUOLA
IL CONCETTO DI CONCETTO
CONCETTO
SCALA
INCLUSIVO-GERARCHICA
BASIC
SUPER
ORDINATO
SOTTO
ORDINATO
ECONOMIA
COGNITIVA
RAPPRESENTAZIONE
MENTALE
CATEGORIA
INFORMAZIONE
MEMORIZZATA
NOME
DEDUZIONI
PREVISIONI
RIDUZIONE COMPLESSITA'
PROBLEM SOLVING
STIMOLI
INSEGNAMENTO/
APPRENDIMENTO
CONCEZIONE
DEL MONDO
MONDO ESTERNO
MEMORIZZAZIONE
ASTRAZIONE
ATTRIBUTI
COMUNI
IDEALTIPI
ESEMPI E NON
è una
di una
a partire da
  provenienti           dal
è
potenzialmente designabile con un
consente
di compiere cioè
operazioni che
hanno a che fare con l'
e con       la
si organizza in una
di      livello
proviene da
si costruisce attraverso
di
di
una
di
tra
gli
ESPERIENZA
CONOSCENZE
COMPETENZE
SAPERI
SELEZIONE
ESSENZIALIZZAZIONE
FINALITA’
FORMATIVE
DISCIPLINARI
TRASVERSALI
NUCLEI
FONDANTI
STATUTO
EPISTEMOLOGICO
CAMPI DI
ESPERIENZA
ARGOMENTI
CONTENUTI
STRUTTURE
MENTALI
OGGETTO
LINGUAGGIO
METODOLOGIA
DI RICERCA
CAMPI
DIVERSI
IMPARARE
AD
IMPARARE
METACOGNIZIONE
supporto
per
raggiungere
padroneggiament
o
e
utilizzazione delle
generano
nuove
trasferibili in
Maglie
concettuali
 
COMPETENZECOMPETENZE
““CONOSCENZE”: indicano il risultato dell’assimilazione diCONOSCENZE”: indicano il risultato dell’assimilazione di
informazioni atraverso l’apprendimento. Le conoscenze sonoinformazioni atraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono
l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a unl’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un
settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descrittesettore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte
come teoriche e/o pratiche”come teoriche e/o pratiche”
“ABILITÀ”: indicano le capacità di applicare conoscenze eABILITÀ”: indicano le capacità di applicare conoscenze e
di usare know-how per portare a termine compiti e risolveredi usare know-how per portare a termine compiti e risolvere
problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso delproblemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del
pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (chepensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che
implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,
strumenti)”strumenti)”
““COMPETENZE”: indicano la comprovata capacità di usareCOMPETENZE”: indicano la comprovata capacità di usare
conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/oconoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppometodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale; le competenze sono descritte inprofessionale e/o personale; le competenze sono descritte in
termine di responsabilità e autonomia”termine di responsabilità e autonomia”
• IMPARARE AD IMPARAREIMPARARE AD IMPARARE
•PROGETTAREPROGETTARE
•COMUNICARECOMUNICARE
•COLLABORARE E PARTECIPARECOLLABORARE E PARTECIPARE
•AGIRE IN MODO AUTOOMO E RESPONSABILEAGIRE IN MODO AUTOOMO E RESPONSABILE
•RISOLVERE PROBLEMIRISOLVERE PROBLEMI
•INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONIINDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI
•ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONEACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONE
““Tali traguardi, posti al termine dei piùTali traguardi, posti al termine dei più
significativi snodi del percorsosignificativi snodi del percorso
curricolare, dai tre ai quattordici anni,curricolare, dai tre ai quattordici anni,
rappresentano riferimenti per glirappresentano riferimenti per gli
insegnanti, indicano piste culturali einsegnanti, indicano piste culturali e
didattiche da percorrere e aiutano adidattiche da percorrere e aiutano a
finalizzare l’azione educativa allofinalizzare l’azione educativa allo
sviluppo integrale del’alunno”sviluppo integrale del’alunno”
NO METE DA RAGGIUNGERE !NO METE DA RAGGIUNGERE !
““Individuano campi del sapere,Individuano campi del sapere,
conoscenze e abilità ritenuticonoscenze e abilità ritenuti
indispensabili al fine di raggiungere iindispensabili al fine di raggiungere i
traguardi per lo sviluppo delletraguardi per lo sviluppo delle
competenze.competenze.
SONO ORGANIZZATI IN NUCLEISONO ORGANIZZATI IN NUCLEI
TEMATICI E DEFINITI IN RELAZIONE ATEMATICI E DEFINITI IN RELAZIONE A
PERIODI DIDATTICI LUNGHI…”PERIODI DIDATTICI LUNGHI…”
FRAMMENTARIETA’
per numero di disciplina
NECESSARIO
UN CURRICOLO DI SCUOLA
QUANTITA’
per eccesso di contenuti
PROBLEMI
ESSENZIALE
CONCETTIdal PREDISCIPLINARE
all’AREA
alle DISCIPLINE dai CONCETTI
SPONTANEI
allo sviluppo in
CONCETTI
SISTEMATICI
MEDIA DELLA
TENDENZA
CENTRALE
esempi altamente
tipici o idealizzati
PROTOTIPO
CLASSICA ASTRAZIONE
sistema di attributi
definienti
esempi/ non
esempi memorizzati
NO ASTRAZIONE
ESEMPLARE
LA PROGETTAZIONE/VALUTAZIONE
DEL CURRICOLO
LA MATRICE CURRICOLARE
CONCETTI CHIAVE DELLE DISCIPLINE DELL’AREA
C
O
P
I
O
N
I
CONFINI
DELL’UNITA’
DIDATTICA
quanto in
estensione ?
quanto in
profondità?
MATRICE CURRICOLARE:
SCUOLA dell’INFANZIA
a.s 20..-.. - scuola …………-, classi ………– periodo: ……………………………….
ANALISI LINGUISTICA TESTI
fruizione e
produzione
MORFOSINTASSI LINGUISTICA
del TESTO
SOCIOLINGUISTICA SEMANTICA
LESSICO
MATRICE CURRICOLARE: LINGUA
ITALIANA – LINGUA STRANIERA
MATRICE CURRICOLARE:
MATEMATICA
LOGICA GEOMETRIA ARITMETICA
RELAZIONI E
NESSI
OPERAZIONI E
PROPRIETÀ
LINGUAGGI SPAZIO TEMPO ENTI
GEOMETRICI
MISURE TRASFOR
MAZIONI
RELAZIONI NUMERI LOGICA DELLE
OPERAZIONI
OPERAZIONI
MATRICE CURRICOLARE:
AREA AMBIENTE
Il preside di un liceo americano sopravvissuto
alla Shoah scriveva ogni anno ai suoi
insegnanti:
““Caro professore,Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo disono un sopravvissuto di un campo di
concentramento. I miei occhi hanno visto ciò checoncentramento. I miei occhi hanno visto ciò che
nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere anessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a
gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi congas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con
veleni da medici ben formati; lattanti uccisi daveleni da medici ben formati; lattanti uccisi da
infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati dainfermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da
diplomati di scuole superiori e università.diplomati di scuole superiori e università.
Diffido – quindi –Diffido – quindi –
dell’educazione.dell’educazione.
La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi aLa mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a
diventare esseri umani. I vostri sforzi non devonodiventare esseri umani. I vostri sforzi non devono
produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati,produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati,
degli Eichmann istruiti.degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura,La lettura, la scrittura,
l’aritmetica non sono importanti se non servono al’aritmetica non sono importanti se non servono a

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Il curricolo di scuola verticale

  • 1. IL CURRICOLO DI SCUOLAIL CURRICOLO DI SCUOLA CONTINUO e VERTICALECONTINUO e VERTICALE 08.43.201308.43.2013 A cura diA cura di Maria CaccagniMaria Caccagni
  • 2. LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO L’ISTITUTO COMPRENSIVO NASCE NEL ’94 - art. 21 - legge n. 97/1994 sulla tutela delle zone di montagna: atto da cui prende avvio la "verticalizzazione" della scuola di base, a prescindere da un esplicito disegno di carattere pedagogico o curricolare. L’istituto comprensivo non rappresenta ancora un nuovo "grado" scolastico, ma più semplicemente una forma integrata di gestione dei servizi scolastici in un territorio caratterizzato dalla sua specificità (le zone di montagna).
  • 3. LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO DPR 233 del 18-6-1998 (Regolamento sul Dimensionamento degli Istituti scolastici autonomi) - Ampliamento dell’esperienza al di là dei contesti originari (prima attraverso l’escamotage del profilo "sperimentale" e poi con l’estensione operata dalle leggi finanziarie) anche in zone di pianura o urbane. modalità "ordinaria" di riorganizzazione del servizio
  • 4. legge 111 del 15-7-2011 : “… per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione…” - generalizzazione obbligatoria degli istituti comprensivi all’interno di un provvedimento smaccatamente finanziario - elevamento a “quota 1000” della soglia minima di alunni affinché una scuola possa disporre di autonomia funzionale e personalità giuridica - mere ragioni contabili? - LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
  • 5. COSTRUIRE IL SENSO DELLA “COMPRENSIVITA’ Tre assi attorno a cui si sono sviluppate le “buone pratiche” degli istituti comprensivi: IL TERRITORIO: IL CURRICOLO L’ORGANIZZAZIONE LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
  • 6. IL TERRITORIO fare un check-up delle relazioni tra scuola e società locale, per uscire dalla occasionalità, consentire una “rappresentazione” comune dei problemi, costruire conoscenze sul sistema sociale ed ecnomico; stringere alleanze (anche tramite tavoli, accordi e patti formalizzati), rinnovare le strategie di comunicazione e di intervento (un POF di territorio); attivare relazioni personali con gli attori sociali, proporre idee e progetti, recuperare e attirare risorse LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
  • 7. IL CURRICOLO - regia di programmazione comune favorisce la graduale organizzazione dei saperi, - messa a punto di indicatori in progressione per una valutazione formativa, - continuità-discontinuità degli approcci metodologici e degli ambienti didattici. DIALOGO TRA GRADI SCOLASTICI PER LA COSTRUZIONE DI UN PERCORSO FORMATIVO COERENTE ED UNITARIO LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
  • 8. L’ORGANIZZAZIONE - Organico funzionale di istituto – valorizzazione delle diverse professionalità (prestiti professionali, gestione laboratori, …) - Coordinamento psicopedagogico e didattico - Gestione organizzativa e funzionale unitaria – figure sistema, staff, … - - Ambiente professionale orientato alla ricerca e alla formazione LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
  • 9. LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO ISTITUTI COMPRENSIVI RIFORMA DELLA SCUOLA AUTONOMIA RIORDINO CICLI ricerca di una prospettiva coerente ed unitaria del percorso formativo degli allievi CONTINUITA’ VERTICALE in ordine ai curricoli didattici CONTINUITA’ ORIZZONTALE in relazione ai rapporti con il territorio
  • 10. LA SFIDA DELL’ISTITUTOLA SFIDA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVOCOMPRENSIVO SCUOLA DELL’INFANZIA I CICLO D’ ISTRUZIONE frammentazione del sistema tre mondi professionali tre culture
  • 11. BAMBINI FAMIGLIA collaborazione ricchi e significativiCONTESTI DI APPRENDIMENTO RESPONSABILITA’ COMUNI SCUOLA R E T E EVOLUZIONE ARMONICA POTENZIALITA’ STORIA indagare la realtà ricerca di senso sono alla per giungono con una hanno richiedono progetta LA SCUOLA DELL’INFANZIALA SCUOLA DELL’INFANZIA
  • 12. SCUOLA ESPERIENZA ESPLORAZIONE RAPPORTI elaborazione FORME DI CONOSCENZA PIU’ ELABORATE E CONSAPEVOLI individuale collettiva SPAZIO ACCOGLIENTE TEMPO DISTESO DOCUMENTAZIONE STILE EDUCATIVO PARTECIPAZIONE RELAZIONE CURA CONTESTO è un di di in APPRENDIMENTO
  • 13. LA SCUOLA PRIMARIA delineata dalla riforma del sistema di istruzione e formazione – Legge 28 marzo 2003, n. 53 (ancora in vigore) - per maturare capacità di è unSCUOLA PRIMARIA AUTONOMIA AZIONE DIRETTA RELAZIONI PROGETTAZ/VERIFICA ESPLORAZIONE RIFLESS.LOGICO-CRITICA STUDIO PERSONALE AMBIENTE EDUCATIVO DI APPRENDIMENTO
  • 14. SCUOLA PRIMARIA CULTURALI dal SAPERE COMUNE al SAPERE SCIENTIFICO Acquisizione di: linguaggi conoscenze/abilità, metodologie di indagine per motivazioni dai CAMPI DI ESPERIENZA agli AMBITI-AREE alle DISCIPLINECONOSCENZA ESPERIENZA SAPERE FARE AGIRE
  • 15. SCUOLA PRIMARIA SOCIALI PIENO SVILUPPO PERSONA UMANA per motivazioni ETICHE ESERCIZIO DI VALORI: RISPETTO PARTECIPAZIONE COLLABORAZIONE IMPEGNO COOPERAZIONE SOLIDARIETA’ PSICOLOGICHE INTEGRAZIONE AFFETTIVA DELLA PERSONALITA’ VALORIZZAZIONE POTENZIALITA’
  • 16. SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO MODELLO DELLA REALTA’ mira alla scoperta del + astratto - formale USO DI COSTRUTTI MENTALI basati su ANALOGIA • MODELLO MATEMATICO SCIENTIFICO • MODELLI di natura LINGUISTICO - LETTERARIA ARTISTICO - ESTETICA TECNOLOGICA STORICO-SOCIALE ETICA - RELIGIOSA LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO delineata dalla riforma del sistema di istruzione e formazione – Legge 28 marzo 2003, n. 53 – D.L. 17 ottobre 2005, n. 226 -
  • 17. SCUOLA dell’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SEC. di I GRADO 3 scuole frammentate UNICA STRUTTURA dinamica unitaria I CICLO DI ISTRUZIONE COERENZA DEL PERCORSO FORMATIVO DAI 3 AI 14 ANNI da integrare in un’
  • 18. INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione - 4 sett. 2012 INDICE CULTURA SCUOLA PERSONA La scuola nel nuovo scenario Centralità della persona Per una nuova cittadinanza Per un nuovo umanesimo FINALITA’ GENERALI Scuola, Costituzione, Europa Profilo dello studente L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Dalle indicazioni al curricolo Aree disciplinari e discipline Continuità e unitarietà del curricolo Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento Valutazione Certificazione delle competenze Una scuola di tutti e di ciascuno Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza
  • 21. L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLOL’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO DALLE INDICAZIONI AL CURRICOLODALLE INDICAZIONI AL CURRICOLO • Ogni scuola predispone il curricolo,Ogni scuola predispone il curricolo, all’interno del POF, con riferimento alall’interno del POF, con riferimento al profilo dello studente al termine del primoprofilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lociclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi disviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.apprendimento specifici per ogni disciplina. • La costruzione del curricolo è il processoLa costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano eattraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazioneorganizzano la ricerca e l’innovazione educativaeducativa
  • 22. •Una organizzazione dei contenuti basati sulla struttura disciplinare tradizionale e sulla ripartizione temporale annuale è ancora utilizzabile? • ATTENZIONE ALL’INTEGRAZIONE TRA DISCIPLINE E ALLA LORO POSSIBILE AGGREGAZIONE IN AREE • NO SEQUENZA LINEARE DI CONTENUTI DISCIPLINARI • EVITARE TRATTAZIONE DI ARGOMENTI DISTANTI DALL’ESPERIENZA E FRAMMENTATI IN NOZIONI DA MEMORIZZARE
  • 23. CURRICOLOCURRICOLO ISTANZAISTANZA localelocale pragmaticapragmatica flessibileflessibile Strumento diStrumento di progettazione didatticaprogettazione didattica Descrizione del percorsoDescrizione del percorso formativoformativo INDICAZIONIINDICAZIONI NAZIONALINAZIONALI asse culturaleasse culturale quadro diquadro di riferimentoriferimento ISTANZAISTANZA centralecentrale normativanormativa unitariaunitaria
  • 24. INDICAZIONIINDICAZIONI NAZIONALINAZIONALI DISCIPLINEDISCIPLINE TRAGUARDI PERTRAGUARDI PER LO SVILUPPO DILO SVILUPPO DI COMPETENZECOMPETENZE OBIETTIVI DIOBIETTIVI DI APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO CURRICOLOCURRICOLO ARTICOLAZIONEARTICOLAZIONE ob. da raggiungereob. da raggiungere flessibilità orariaflessibilità oraria modalità organizz.modalità organizz. UNITARIETA’UNITARIETA’ predisciplinarepredisciplinare ambiti - disciplineambiti - discipline
  • 25. SÌ connessioniSÌ connessioni NO frammentazioniNO frammentazioni iperspecializzazioniiperspecializzazioni AMBITIAMBITI DISCIPLINARIDISCIPLINARI QUADRIQUADRI D’INSIEMED’INSIEME tra itra iUNITA’UNITA’ DIALOGODIALOGO SAPERISAPERI AREEAREE DISCIPLINARIDISCIPLINARI
  • 26. LA SFIDA: Una scuola che intende educare istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di competenze DARE SENSODARE SENSO ALLAALLA FRAMMENTAZIONE DELFRAMMENTAZIONE DEL SAPERESAPERE
  • 28. I rischi dell’anticipazione delle discipline: • Anticipazione del formalismoAnticipazione del formalismo disciplinaredisciplinare • Frammentazione delle disciplineFrammentazione delle discipline • Non elaborazione delle moltepliciNon elaborazione delle molteplici connessioniconnessioni • Trasmissione standardizzata eTrasmissione standardizzata e normativa delle conoscenzenormativa delle conoscenze
  • 29. PERCORSO DI APPRENDIMENTO TIPO DI RAPPRESENTAZIONE LIVELLO DI APPROFONDIMENTO AMPIEZZA DELLA INTERRELAZIONI STATUTO EPISTEMOLOGICO DISCIPLINA non cambia lo cambiano FASI PERCORSO FORMATIVO nelle diverse ETA’ CLASSI nelle diverse cambia la DIDATTICA                                              
  • 30. RAPPORTO OGGETTO – AZIONE DI INS.TO EPISTEMOLOGIA DELLE DISCIPLINE   DIDATTICA teoria della conoscenz a teoria insegnamento apprendiment o struttura dell’organizzazion e delle scienze struttura del curricolo scolastico strategie operative per la costruzione di conoscenza correlazione
  • 31. PREDISCIPLINAREPREDISCIPLINARE AREAAREA DISCIPLINEDISCIPLINE daldal all’all’ allealle Percorso seguitoPercorso seguito dall’insegnante indall’insegnante in sede di progettazionesede di progettazione Percorso seguito dalPercorso seguito dal soggetto insoggetto in apprendimentoapprendimento
  • 32. ASSE CULTURALE ?(Obbligo istruzione) AREA ?(Indicazioni x curricolo) AMBITO ?(Programmi ’85) ??
  • 33. IL SOGGETTO IN APPRENDIMENTO PROBLEMA EVOLUTIVO DEL BAMBINO INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA INTELLIGENZA PRATICA AZIONE DIRETTA IN PRESENZA DELLE COSE ATTRIBUTI PERCETTIVI COPIONI ESPERIENZIALI MEMORIA EPISODICA AZIONE MEDIANTE SEGNI E SIGNIFICATI IN ASSENZA DELLE COSE ATTRIBUTI SIMBOLICI CONCETTI MEMORIA SEMANTICA strategie cognitive diverse REALTA’ PROGRESSIVO DISTANZIAMENTO RAPPRESENTAZIONE
  • 34.   DIFFERENZIAZIONE DEI LINGUAGGI   MATRICE DEI SAPERI AMBIENTALI RICERCA DEL SENSO PUNTO DI SVILUPPO DELLE DISCIPLINE MOTORIE LOGICO MATEMATICHE- TECNOLOGICHE      Sostituire oggetti dellaSostituire oggetti della realtà con segni cherealtà con segni che consentono scambiconsentono scambi simbolici insimbolici in rappresentanza deglirappresentanza degli oggetti assentioggetti assenti    Schemi e regoleSchemi e regole procedurali dellaprocedurali della conoscenza che nonconoscenza che non esistono in natura eesistono in natura e consentono alconsentono al soggettosoggetto didi organizzare laorganizzare la rappresentazione del realerappresentazione del reale    Esplorare gli oggetti delEsplorare gli oggetti del mondo materiale emondo materiale e l’esperienza sociale,l’esperienza sociale, rendere conto delle lororendere conto delle loro caratteristiche, cercarecaratteristiche, cercare il senso, prendereil senso, prendere posizioneposizione    RAPPRESENTARERAPPRESENTARE CODIFICARECODIFICARE REGOLE DELLAREGOLE DELLA CODIFICAZIONECODIFICAZIONE    FAREFARE PRESA DI COSCIENZAPRESA DI COSCIENZA REGOLE DELL’AZIONEREGOLE DELL’AZIONE    OSSERVAREOSSERVARE CONOSCERECONOSCERE INTERVENIREINTERVENIRE INTERPELLARSIINTERPELLARSI             GLI AMBITI DISCIPLINARI dal punto di vista del SOGGETTO in APP.TO
  • 35. GLI AMBITI DISCIPLINARI dal punto di vista del SOGGETTO in APP.TO AMBITO DEL SOGGETTO “LINGUAGGI” a partire dall’analisi di CONTESTI COMUNICATIVI discipline di riferimento LINGUA ITALIANA LINGUA STRANIERA ED. SUONO – MUSICA ED. ALL’IMMAGINE AMBITO DELL’ AZIONE COSTRUTTIVA “COGNITIVO” a partire dall’analisi di PROBLEMI discipline di riferimento MATEMATICA EDUCAZ. MOTORIA EDUCAZ. TECNICA AMBITO DELL’ OGGETTO “SENSO” a partire dall’analisi di CASI INCIDENTI CRITICI EVENTI EPISODI PERSONAGGI PAESAGGI discipline di riferimento STORIA GEOGRAFIA STUDI SOCIALI SCIENZE RELIGIONE
  • 36. L’AREA PREDISCIPLINAREPREDISCIPLINARE esperienza - realtàesperienza - realtà AREAAREA MATEMATICOMATEMATICO SCIENTIFICOSCIENTIFICO TECNOLOGICATECNOLOGICA AREAAREA LINGUISTICOLINGUISTICO ARTISTICAARTISTICA ESPRESSIVAESPRESSIVA AREA STORICOAREA STORICO GEOGRAFICAGEOGRAFICA disciplinediscipline disciplinediscipline disciplindisciplin ee
  • 37. AMBITO SOGGETTO IN APPRENDIMENTO OGGETTO CULTURALE INSEGNAMENTO AMBITO DI ESPERIENZA specifica differenzia DECENTRAMENTO COGNITIVO SEZIONE CURRICOLARE UNITARIA GENERATIVA DELLE SINGOLE DISCIPLINE contenuti metodologia interconnessioni COMPETENZA OPERATIVA INSEGNANTE per il per l' per l' è un è una è una che progres- sivamente si guada- gnando è dell' CHE COS’È L’AREA? AREAAREA
  • 38. alleall’dal RAPPORTO OGGETTO – SOGGETTO IN APP.TO PREDISCIPLINARE AMBITO DISCIPLINE A - Percorso seguito dall’insegnante in sede di progettazione   B – Percorso seguito dall’alunno in situazione  di apprendimento DALLE INDICAZIONI NAZIONALI               DALLE INDICAZIONI NAZIONALI                           AL CURRICOLO DI SCUOLA           AL CURRICOLO DI SCUOLA
  • 39. IL CONCETTO DI CONCETTO CONCETTO SCALA INCLUSIVO-GERARCHICA BASIC SUPER ORDINATO SOTTO ORDINATO ECONOMIA COGNITIVA RAPPRESENTAZIONE MENTALE CATEGORIA INFORMAZIONE MEMORIZZATA NOME DEDUZIONI PREVISIONI RIDUZIONE COMPLESSITA' PROBLEM SOLVING STIMOLI INSEGNAMENTO/ APPRENDIMENTO CONCEZIONE DEL MONDO MONDO ESTERNO MEMORIZZAZIONE ASTRAZIONE ATTRIBUTI COMUNI IDEALTIPI ESEMPI E NON è una di una a partire da   provenienti           dal è potenzialmente designabile con un consente di compiere cioè operazioni che hanno a che fare con l' e con       la si organizza in una di      livello proviene da si costruisce attraverso di di una di tra gli
  • 41. ““CONOSCENZE”: indicano il risultato dell’assimilazione diCONOSCENZE”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni atraverso l’apprendimento. Le conoscenze sonoinformazioni atraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a unl’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descrittesettore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche”come teoriche e/o pratiche” “ABILITÀ”: indicano le capacità di applicare conoscenze eABILITÀ”: indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolveredi usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso delproblemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (chepensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti)”strumenti)” ““COMPETENZE”: indicano la comprovata capacità di usareCOMPETENZE”: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/oconoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppometodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte inprofessionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia”termine di responsabilità e autonomia”
  • 42. • IMPARARE AD IMPARAREIMPARARE AD IMPARARE •PROGETTAREPROGETTARE •COMUNICARECOMUNICARE •COLLABORARE E PARTECIPARECOLLABORARE E PARTECIPARE •AGIRE IN MODO AUTOOMO E RESPONSABILEAGIRE IN MODO AUTOOMO E RESPONSABILE •RISOLVERE PROBLEMIRISOLVERE PROBLEMI •INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONIINDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI •ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONEACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONE
  • 43. ““Tali traguardi, posti al termine dei piùTali traguardi, posti al termine dei più significativi snodi del percorsosignificativi snodi del percorso curricolare, dai tre ai quattordici anni,curricolare, dai tre ai quattordici anni, rappresentano riferimenti per glirappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste culturali einsegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano adidattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allofinalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale del’alunno”sviluppo integrale del’alunno” NO METE DA RAGGIUNGERE !NO METE DA RAGGIUNGERE !
  • 44. ““Individuano campi del sapere,Individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuticonoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere iindispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delletraguardi per lo sviluppo delle competenze.competenze. SONO ORGANIZZATI IN NUCLEISONO ORGANIZZATI IN NUCLEI TEMATICI E DEFINITI IN RELAZIONE ATEMATICI E DEFINITI IN RELAZIONE A PERIODI DIDATTICI LUNGHI…”PERIODI DIDATTICI LUNGHI…”
  • 45. FRAMMENTARIETA’ per numero di disciplina NECESSARIO UN CURRICOLO DI SCUOLA QUANTITA’ per eccesso di contenuti PROBLEMI ESSENZIALE CONCETTIdal PREDISCIPLINARE all’AREA alle DISCIPLINE dai CONCETTI SPONTANEI allo sviluppo in CONCETTI SISTEMATICI
  • 46. MEDIA DELLA TENDENZA CENTRALE esempi altamente tipici o idealizzati PROTOTIPO CLASSICA ASTRAZIONE sistema di attributi definienti esempi/ non esempi memorizzati NO ASTRAZIONE ESEMPLARE
  • 47. LA PROGETTAZIONE/VALUTAZIONE DEL CURRICOLO LA MATRICE CURRICOLARE CONCETTI CHIAVE DELLE DISCIPLINE DELL’AREA C O P I O N I CONFINI DELL’UNITA’ DIDATTICA quanto in estensione ? quanto in profondità?
  • 49. a.s 20..-.. - scuola …………-, classi ………– periodo: ………………………………. ANALISI LINGUISTICA TESTI fruizione e produzione MORFOSINTASSI LINGUISTICA del TESTO SOCIOLINGUISTICA SEMANTICA LESSICO MATRICE CURRICOLARE: LINGUA ITALIANA – LINGUA STRANIERA
  • 50. MATRICE CURRICOLARE: MATEMATICA LOGICA GEOMETRIA ARITMETICA RELAZIONI E NESSI OPERAZIONI E PROPRIETÀ LINGUAGGI SPAZIO TEMPO ENTI GEOMETRICI MISURE TRASFOR MAZIONI RELAZIONI NUMERI LOGICA DELLE OPERAZIONI OPERAZIONI
  • 52. Il preside di un liceo americano sopravvissuto alla Shoah scriveva ogni anno ai suoi insegnanti: ““Caro professore,Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo disono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò checoncentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere anessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi congas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con veleni da medici ben formati; lattanti uccisi daveleni da medici ben formati; lattanti uccisi da infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati dainfermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e università.diplomati di scuole superiori e università. Diffido – quindi –Diffido – quindi – dell’educazione.dell’educazione. La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi aLa mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devonodiventare esseri umani. I vostri sforzi non devono produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati,produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura,La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono al’aritmetica non sono importanti se non servono a