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PROGETTO MEMORIA Anno Scolastico 2008/2009 A cura delle classi 3^A e 3^B
Introduzione Primi passi… Il lavoro che proponiamo e del quale ci apprestiamo a  dare una breve sintesi, nasce dalla necessità di guardare al nostro territorio, recuperando la memoria storica delle principali trasformazioni che hanno riguardato la città di Chianciano e attraverso questo “viaggio”scoprire qualcosa di più di noi stessi.  In particolare, servendoci del libro di fotografie di Alberto Fabbri “Bagni di Chianciano” abbiamo voluto osservare e commentare una realtà che descrive la nostra città nei primi 25 anni del ‘900. Il libro in questione, in particolare, ha evitato la storia già descritta da altri autori, per farci avere un’idea di quegli anni che, altrimenti, si sarebbero dispersi nel tempo. D’altra parte già di molti di quei ricordi si sono perse le collocazioni e questo è tanto più vero per noi giovani che non abbiamo potuto contare neppure sui racconti di quelle persone che quelle esperienze l’hanno veramente vissute.  Abbiamo così scelto alcune fotografie che ci sembravano più significative, delle vere e proprie testimonianze dalle quali era possibile estrarre qualche informazione circa lo stato sociale, le attività quotidiane, il lavoro o i passatempi dei personaggi fotografati.  Le immagini selezionate sono state inizialmente commentate servendosi delle didascalie di Fabbri, frutto di ricerche approfondite e di racconti raccolti e messi nero su bianco; in un secondo momento si è passati ad un’analisi più personale e abbiamo evidenziato gli elementi che ci colpivano di più e dai quali è stato possibile ricavare informazioni storico-sociali circa il periodo in questione.  Dall’iniziale descrizione di ciò che vedevamo siamo passati all’analisi di un particolare ( a volte riprodotto con un disegno) che ci “raccontava” qualcosa di importante e che era lo specchio di una determinata situazione sociale, colta anche nel suo trasformarsi.  In effetti nel corso dei primi 20 anni del ‘900 la comunità di Chianciano si rende conto del bene prezioso che le Terme rappresentano e anche se inizialmente risulta difficile trovare capitali in grado di valorizzare questa potenzialità (si deve ricorrere, come è noto, a capitali esterni), ciò non frenerà il suo sviluppo termale.
Un po’ di storia … Il grande sviluppo dell'attività termale di Chianciano ha le sue prime radici nel 1901 con l'inaugurazione del nuovo Stabilimento “Sillene” al quale seguono, nel 1905, i restauri allo Stabilimento dei Bagni e a quello di “Acquasanta” ad opera del concessionario delle Terme Cesare Guardini. Si può dire, tuttavia, che il periodo di massima attività termale per Chianciano inizia nel 1915 quando il comune cede la gestione delle acque alla Società delle Terme di Chianciano costituita da Angelo Banti e si assiste alla realizzazione di nuove strutture.  Ben presto i bagni di Chianciano non costituirono solo una stazione di cura, ma anche un centro di villeggiatura: l’abitato inizia a fiorire di alberghi, pensioni e ville e pian piano campi e vigneti lasciarono spazio a strade e piazze. Tra il 1925 ed il 1930 la cittadina termale raggiunse il livello delle più famose stazioni termali italiane; nel 1926 vi fu la nascita dello stabilimento termale "Sorgente Sant’Elena". Nel 1929 fu inoltre istituita l'Azienda Autonoma di Cura (attuale azienda di Promozione Turistica) allo scopo di venire incontro alle esigenze dei turisti. Gli anni che seguirono, e che non sono oggetto della nostra ricerca, furono piuttosto difficili, anche a causa dell’entrata dell’Italia nel Secondo conflitto Mondiale. Solo dopo la liberazione, la città di Chianciano riuscì a risollevarsi e nel 1945 le Terme riaprirono al pubblico. Venne realizzato l’attuale “Salone delle Feste” (Salone Nervi) e lo Stabilimento di imbottigliamento. …  Ancora sul nostro lavoro Le foto selezionate e analizzate nella nostra ricerca ripercorrono in parte la storia  di Chianciano appena delineata con una particolare attenzione al momento di passaggio storico che segna questo periodo: da una Chianciano agricola ad una termale, da una società prettamente contadina, con le sue tradizioni da conservare, ad una più moderna, interessata alla sfruttamento delle sorgenti, che sa cogliere le potenzialità crescenti.  In realtà le foto ci parlano di un’iniziale convivenza tra i due mondi che procedono parallelamente e lo stesso Fabbri usa il termine “bifrontismo” per descrivere meglio questa situazione e propone foto di entrambe le realtà. Queste stesse foto sono l’oggetto del nostro lavoro, su queste abbiamo riflettuto, cogliendo i vari aspetti che via via ci sembravano più significativi: oggetti presenti, ambienti, attività, abiti e mode del momento. In effetti quello che apparentemente sembrava un semplice cappello, in realtà ci ha dato informazioni riguardo un passaggio fondamentale, i personaggi colti in una foto ci hanno raccontato un’intera società.
Ingresso del paese di Chianciano Un altro aspetto da notare è l’assenza, lungo tutto il viale e anche sulla strada ritratta in fondo, di qualsiasi veicolo: questo ci fa immaginare la tranquillità che c’era nelle strade a quei tempi, ma allo stesso tempo testimonia un certo prevalere del mondo rurale su quello più “moderno” che parallelamente stava emergendo nella zona. Pur trattandosi presumibilmente della via principale, è strano anche non vedere alcun tipo di negozio, anche se è facile intuire che i generi alimentari di prima necessità (come pane, pasta, latte ) venissero fatti in casa e il concetto di “bottega” fosse lontano da quello attuale.
Nel fine Ottocento Chianciano era ormai nota come cittadina termale di grande attrazione turistica. Chianciano era molto varia allora, ove nel paese risiedevano i ricchi commercianti e i proprietari dei primi alberghi, mentre nelle campagne vicine stavano i contadini. Tra i signori più nobili dell’ Ottocento spiccava l’ imponente Cesare Guardini. Egli infatti fece proficui investimenti negli stabilimenti termali e dette il via ad una campagna pubblicitaria della  stazione termale.
Qui sopra compare una rara cartolina di fine Ottocento. Questa è la pensione Salami e il soggiorno giornaliero andava dalle 5 alle 8 lire
Questa foto è stata ritratta nel parco Acqua Santa. Vediamo un appassionante partita di carte, dove i partecipanti erano tutti signori di un tempo.
Questo gruppo di persone è formato da eleganti “curisti”
Questa foto ritrae la festa dell’ ospedale Croce Verde; Chianciano fu addobbata per i festeggiamenti e un corteo preceduto dalla banda  si sta dirigendo verso l’ Ospedale.
Questa foto è stata scattata nel podere S.Polo. I contadini stanno svolgendo un lavoro usuale a quel tempo... la trebbiatura. La novità, come documenta questa foto, è costituita dall’uso della macchina che si muove grazie ad una semplice cinghia legata al motore di un’altra macchina.
Questo buffo personaggio fu molto famoso a Chianciano, infatti gestiva in parte la macelleria in corso Vittorio. Egli lavorava anche per un’ industria veneta e quando tornava a Chianciano usava il dialetto del Nord suscitando per questo una certa ilarità nei propri concittadini.
1906 Questa foto ritrae una giornata d’estate nel Parco Acquasanta. I signori e le signore presenti si sono vestiti da curisti per una sfilata,  allestita per pubblicizzare questo parco termale.
“ Curisti” ai primi del ‘900 Questa foto, scattata ai primi del ‘ 900, immortala i “curisti” delle Terme di Chianciano nel Parco dell’Acqua Santa. L’attività termale all’epoca non era ancora nel pieno del suo sviluppo, tuttavia inizia a raccogliere i primi turisti, dando avvio a quella trasformazione sociale di cui si è parlato nell’introduzione. Accanto alla società prettamente rurale emersa dalle fotografie precedentemente commentate, se ne va delineando una più moderna che inizia a sfruttare le potenzialità termali del proprio paese e che rivolge le proprie risorse a persone di uno  status sociale  completamente diverso. La prima cosa che si nota nella foto, infatti,  è l’abbigliamento dei curisti, tutti con cappelli, velette e abiti eleganti, un abbigliamento estremamente “alla moda” per quel epoca, anche se a noi può sembrare diversamente. I soggetti si trovano nel parco dell’Acqua Santa che proprio in quegli anni aveva assistito a dei miglioramenti nel proprio stabilimento termale e che in seguito, nel 1915, fu oggetto di ulteriore ristrutturazione che rese più attraente e funzionale tutta la struttura. Dalla foto si possono anche notare le differenze dell’ambiente rispetto alla struttura attuale: oggi all’entrata si ha una fontana ci sono anche dei negozi e, in una parte del giardino, la mattina c’e un’ orchestra che intrattiene gli ospiti.
Questa foto ritrae la guardia comunale Eugenio Faenzi, in alta uniforme, con la moglie Ermelinda
Rara foto dell’ingresso del paese agli inizi del 1900
Società agli inizi del ‘900 La foto presenta la facciata dell’antico paese di Chianciano Terme vista dall’esterno. Sullo sfondo, infatti è ritratto il paese così come si presentava agli inizi del 1900: un agglomerato di abitazioni, circondato dalla collina e dalla campagna.  In primo piano alcuni personaggi (uomini, donne e bambini)  colti nel momento in cui escono dal paese per recarsi a lavorare fuori. Cattura la nostra attenzione la presenza di un oggetto tipico di lavoro, la  carretta , ma anche l’abbigliamento dei vari soggetti: le donne (massaie) sono vestite con un fazzoletto legato sulla testa e con una gonna lunga e molto larga che arrivava fino alle caviglie. Gli uomini indossano cappelli di paglia costruiti a mano, pantaloni e gilet, abiti tipici dei braccianti . La foto indirettamente ci parla anche della crisi dell’occupazione, che all’epoca causò lo spostamento di alcuni lavoratori verso la Calabria e la Sicilia.  Si tratta, insomma, di un’altra testimonianza della Chianciano rurale, quando ancora prevalevano condizioni di vita piuttosto miserevoli e quando donne, uomini e bambini (come la stessa foto evidenzia) erano impegnati nel duro lavoro dei campi, se la crisi non li obbligava addirittura ad emigrare.
Questa fotografia è stata scattata alla falegnameria di Domenico Olivieri e alla destra l’ apprendista Priamo Biancolini
La memoria è come la chiave di casa, se la perdi non puoi più entrare. Durante la scoperta della storia di Chianciano abbiamo incontrato testimonianze di persone che si sono dedicate a ricerche personali negli archivi comunali,  per trasmetterle poi a noi alunni, attraverso i loro interventi. Tra questi il nostro amico Giordano Masci di cui alleghiamo alcuni disegni e piantine, frutto di conversazioni e riflessioni in classe.
Queste piantine rappresentano i centri fondamentali del paese: l’albergo, il caffè, il monastero, la casa di Pirandello, il teatro e il pretorio.
Questa è una sezione del teatro De Vegni, che risiedeva nei pressi di Piazzolina dei Soldati.
Questa è una veduta della porta Rivellini. Come si può ben vedere la porta aveva un ponte levatoio ed aveva ai lati due torri di vedetta.
Questa è la piantina di Chianciano nell’ inizio ‘900.
Questo disegno raffigura Chianciano, immortalata dalla Pietriccia
Questo disegno raffigura una veduta a sezione del paese di Chianciano T.
Questa è una veduta del paese di Chianciano in notturna. Il disegno dà al paesaggio una staticità inquieta con solo lo sventolio delle bandiere a regnare sul paese immobile.
Questo disegno raffigura le mura di Chianciano, potete immaginarvi che veduta…
La porta del Sole, in antichità, era una porta “cieca” ovvero non aveva uno sbocco ma bensì un fossato.
Questa cartina rappresenta l’ aspetto geografico di Chianciano, con al centro Il paese e attorno le mura.
I progetti... E il futuro? Dipenderà anche da noi e da quanto sapremo far tesoro delle esperienze.
Questa carta rappresenta un’ ipotetica veduta sul salone Nervi. Il progetto comprendeva dei giardini intorno all’entrata.
Un altro progetto di Chianciano terme era l’installazione di una funivia che portasse dal paese direttamente nel quartiere della Rinascente.
Altri due progetti comprendevano la nascita di un centro golfistico accanto al Parco Fucoli e l’installazione di alberi di cristallo nel viale Roma.
Il progetto è stato realizzato dalle classi 3°A e 3°B con uno speciale ringraziamento alle professoresse che hanno coordinato il lavoro, a Giordano Masci che ha fornito il materiale artistico e Gianmarco Bianchi che ha organizzato il progetto su presentazione.

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  • 1. PROGETTO MEMORIA Anno Scolastico 2008/2009 A cura delle classi 3^A e 3^B
  • 2. Introduzione Primi passi… Il lavoro che proponiamo e del quale ci apprestiamo a dare una breve sintesi, nasce dalla necessità di guardare al nostro territorio, recuperando la memoria storica delle principali trasformazioni che hanno riguardato la città di Chianciano e attraverso questo “viaggio”scoprire qualcosa di più di noi stessi. In particolare, servendoci del libro di fotografie di Alberto Fabbri “Bagni di Chianciano” abbiamo voluto osservare e commentare una realtà che descrive la nostra città nei primi 25 anni del ‘900. Il libro in questione, in particolare, ha evitato la storia già descritta da altri autori, per farci avere un’idea di quegli anni che, altrimenti, si sarebbero dispersi nel tempo. D’altra parte già di molti di quei ricordi si sono perse le collocazioni e questo è tanto più vero per noi giovani che non abbiamo potuto contare neppure sui racconti di quelle persone che quelle esperienze l’hanno veramente vissute. Abbiamo così scelto alcune fotografie che ci sembravano più significative, delle vere e proprie testimonianze dalle quali era possibile estrarre qualche informazione circa lo stato sociale, le attività quotidiane, il lavoro o i passatempi dei personaggi fotografati. Le immagini selezionate sono state inizialmente commentate servendosi delle didascalie di Fabbri, frutto di ricerche approfondite e di racconti raccolti e messi nero su bianco; in un secondo momento si è passati ad un’analisi più personale e abbiamo evidenziato gli elementi che ci colpivano di più e dai quali è stato possibile ricavare informazioni storico-sociali circa il periodo in questione. Dall’iniziale descrizione di ciò che vedevamo siamo passati all’analisi di un particolare ( a volte riprodotto con un disegno) che ci “raccontava” qualcosa di importante e che era lo specchio di una determinata situazione sociale, colta anche nel suo trasformarsi. In effetti nel corso dei primi 20 anni del ‘900 la comunità di Chianciano si rende conto del bene prezioso che le Terme rappresentano e anche se inizialmente risulta difficile trovare capitali in grado di valorizzare questa potenzialità (si deve ricorrere, come è noto, a capitali esterni), ciò non frenerà il suo sviluppo termale.
  • 3. Un po’ di storia … Il grande sviluppo dell'attività termale di Chianciano ha le sue prime radici nel 1901 con l'inaugurazione del nuovo Stabilimento “Sillene” al quale seguono, nel 1905, i restauri allo Stabilimento dei Bagni e a quello di “Acquasanta” ad opera del concessionario delle Terme Cesare Guardini. Si può dire, tuttavia, che il periodo di massima attività termale per Chianciano inizia nel 1915 quando il comune cede la gestione delle acque alla Società delle Terme di Chianciano costituita da Angelo Banti e si assiste alla realizzazione di nuove strutture. Ben presto i bagni di Chianciano non costituirono solo una stazione di cura, ma anche un centro di villeggiatura: l’abitato inizia a fiorire di alberghi, pensioni e ville e pian piano campi e vigneti lasciarono spazio a strade e piazze. Tra il 1925 ed il 1930 la cittadina termale raggiunse il livello delle più famose stazioni termali italiane; nel 1926 vi fu la nascita dello stabilimento termale "Sorgente Sant’Elena". Nel 1929 fu inoltre istituita l'Azienda Autonoma di Cura (attuale azienda di Promozione Turistica) allo scopo di venire incontro alle esigenze dei turisti. Gli anni che seguirono, e che non sono oggetto della nostra ricerca, furono piuttosto difficili, anche a causa dell’entrata dell’Italia nel Secondo conflitto Mondiale. Solo dopo la liberazione, la città di Chianciano riuscì a risollevarsi e nel 1945 le Terme riaprirono al pubblico. Venne realizzato l’attuale “Salone delle Feste” (Salone Nervi) e lo Stabilimento di imbottigliamento. … Ancora sul nostro lavoro Le foto selezionate e analizzate nella nostra ricerca ripercorrono in parte la storia di Chianciano appena delineata con una particolare attenzione al momento di passaggio storico che segna questo periodo: da una Chianciano agricola ad una termale, da una società prettamente contadina, con le sue tradizioni da conservare, ad una più moderna, interessata alla sfruttamento delle sorgenti, che sa cogliere le potenzialità crescenti. In realtà le foto ci parlano di un’iniziale convivenza tra i due mondi che procedono parallelamente e lo stesso Fabbri usa il termine “bifrontismo” per descrivere meglio questa situazione e propone foto di entrambe le realtà. Queste stesse foto sono l’oggetto del nostro lavoro, su queste abbiamo riflettuto, cogliendo i vari aspetti che via via ci sembravano più significativi: oggetti presenti, ambienti, attività, abiti e mode del momento. In effetti quello che apparentemente sembrava un semplice cappello, in realtà ci ha dato informazioni riguardo un passaggio fondamentale, i personaggi colti in una foto ci hanno raccontato un’intera società.
  • 4. Ingresso del paese di Chianciano Un altro aspetto da notare è l’assenza, lungo tutto il viale e anche sulla strada ritratta in fondo, di qualsiasi veicolo: questo ci fa immaginare la tranquillità che c’era nelle strade a quei tempi, ma allo stesso tempo testimonia un certo prevalere del mondo rurale su quello più “moderno” che parallelamente stava emergendo nella zona. Pur trattandosi presumibilmente della via principale, è strano anche non vedere alcun tipo di negozio, anche se è facile intuire che i generi alimentari di prima necessità (come pane, pasta, latte ) venissero fatti in casa e il concetto di “bottega” fosse lontano da quello attuale.
  • 5. Nel fine Ottocento Chianciano era ormai nota come cittadina termale di grande attrazione turistica. Chianciano era molto varia allora, ove nel paese risiedevano i ricchi commercianti e i proprietari dei primi alberghi, mentre nelle campagne vicine stavano i contadini. Tra i signori più nobili dell’ Ottocento spiccava l’ imponente Cesare Guardini. Egli infatti fece proficui investimenti negli stabilimenti termali e dette il via ad una campagna pubblicitaria della stazione termale.
  • 6. Qui sopra compare una rara cartolina di fine Ottocento. Questa è la pensione Salami e il soggiorno giornaliero andava dalle 5 alle 8 lire
  • 7. Questa foto è stata ritratta nel parco Acqua Santa. Vediamo un appassionante partita di carte, dove i partecipanti erano tutti signori di un tempo.
  • 8. Questo gruppo di persone è formato da eleganti “curisti”
  • 9. Questa foto ritrae la festa dell’ ospedale Croce Verde; Chianciano fu addobbata per i festeggiamenti e un corteo preceduto dalla banda si sta dirigendo verso l’ Ospedale.
  • 10. Questa foto è stata scattata nel podere S.Polo. I contadini stanno svolgendo un lavoro usuale a quel tempo... la trebbiatura. La novità, come documenta questa foto, è costituita dall’uso della macchina che si muove grazie ad una semplice cinghia legata al motore di un’altra macchina.
  • 11. Questo buffo personaggio fu molto famoso a Chianciano, infatti gestiva in parte la macelleria in corso Vittorio. Egli lavorava anche per un’ industria veneta e quando tornava a Chianciano usava il dialetto del Nord suscitando per questo una certa ilarità nei propri concittadini.
  • 12. 1906 Questa foto ritrae una giornata d’estate nel Parco Acquasanta. I signori e le signore presenti si sono vestiti da curisti per una sfilata, allestita per pubblicizzare questo parco termale.
  • 13. “ Curisti” ai primi del ‘900 Questa foto, scattata ai primi del ‘ 900, immortala i “curisti” delle Terme di Chianciano nel Parco dell’Acqua Santa. L’attività termale all’epoca non era ancora nel pieno del suo sviluppo, tuttavia inizia a raccogliere i primi turisti, dando avvio a quella trasformazione sociale di cui si è parlato nell’introduzione. Accanto alla società prettamente rurale emersa dalle fotografie precedentemente commentate, se ne va delineando una più moderna che inizia a sfruttare le potenzialità termali del proprio paese e che rivolge le proprie risorse a persone di uno status sociale completamente diverso. La prima cosa che si nota nella foto, infatti, è l’abbigliamento dei curisti, tutti con cappelli, velette e abiti eleganti, un abbigliamento estremamente “alla moda” per quel epoca, anche se a noi può sembrare diversamente. I soggetti si trovano nel parco dell’Acqua Santa che proprio in quegli anni aveva assistito a dei miglioramenti nel proprio stabilimento termale e che in seguito, nel 1915, fu oggetto di ulteriore ristrutturazione che rese più attraente e funzionale tutta la struttura. Dalla foto si possono anche notare le differenze dell’ambiente rispetto alla struttura attuale: oggi all’entrata si ha una fontana ci sono anche dei negozi e, in una parte del giardino, la mattina c’e un’ orchestra che intrattiene gli ospiti.
  • 14. Questa foto ritrae la guardia comunale Eugenio Faenzi, in alta uniforme, con la moglie Ermelinda
  • 15. Rara foto dell’ingresso del paese agli inizi del 1900
  • 16. Società agli inizi del ‘900 La foto presenta la facciata dell’antico paese di Chianciano Terme vista dall’esterno. Sullo sfondo, infatti è ritratto il paese così come si presentava agli inizi del 1900: un agglomerato di abitazioni, circondato dalla collina e dalla campagna. In primo piano alcuni personaggi (uomini, donne e bambini) colti nel momento in cui escono dal paese per recarsi a lavorare fuori. Cattura la nostra attenzione la presenza di un oggetto tipico di lavoro, la carretta , ma anche l’abbigliamento dei vari soggetti: le donne (massaie) sono vestite con un fazzoletto legato sulla testa e con una gonna lunga e molto larga che arrivava fino alle caviglie. Gli uomini indossano cappelli di paglia costruiti a mano, pantaloni e gilet, abiti tipici dei braccianti . La foto indirettamente ci parla anche della crisi dell’occupazione, che all’epoca causò lo spostamento di alcuni lavoratori verso la Calabria e la Sicilia. Si tratta, insomma, di un’altra testimonianza della Chianciano rurale, quando ancora prevalevano condizioni di vita piuttosto miserevoli e quando donne, uomini e bambini (come la stessa foto evidenzia) erano impegnati nel duro lavoro dei campi, se la crisi non li obbligava addirittura ad emigrare.
  • 17. Questa fotografia è stata scattata alla falegnameria di Domenico Olivieri e alla destra l’ apprendista Priamo Biancolini
  • 18. La memoria è come la chiave di casa, se la perdi non puoi più entrare. Durante la scoperta della storia di Chianciano abbiamo incontrato testimonianze di persone che si sono dedicate a ricerche personali negli archivi comunali, per trasmetterle poi a noi alunni, attraverso i loro interventi. Tra questi il nostro amico Giordano Masci di cui alleghiamo alcuni disegni e piantine, frutto di conversazioni e riflessioni in classe.
  • 19. Queste piantine rappresentano i centri fondamentali del paese: l’albergo, il caffè, il monastero, la casa di Pirandello, il teatro e il pretorio.
  • 20. Questa è una sezione del teatro De Vegni, che risiedeva nei pressi di Piazzolina dei Soldati.
  • 21. Questa è una veduta della porta Rivellini. Come si può ben vedere la porta aveva un ponte levatoio ed aveva ai lati due torri di vedetta.
  • 22. Questa è la piantina di Chianciano nell’ inizio ‘900.
  • 23. Questo disegno raffigura Chianciano, immortalata dalla Pietriccia
  • 24. Questo disegno raffigura una veduta a sezione del paese di Chianciano T.
  • 25. Questa è una veduta del paese di Chianciano in notturna. Il disegno dà al paesaggio una staticità inquieta con solo lo sventolio delle bandiere a regnare sul paese immobile.
  • 26. Questo disegno raffigura le mura di Chianciano, potete immaginarvi che veduta…
  • 27. La porta del Sole, in antichità, era una porta “cieca” ovvero non aveva uno sbocco ma bensì un fossato.
  • 28. Questa cartina rappresenta l’ aspetto geografico di Chianciano, con al centro Il paese e attorno le mura.
  • 29. I progetti... E il futuro? Dipenderà anche da noi e da quanto sapremo far tesoro delle esperienze.
  • 30. Questa carta rappresenta un’ ipotetica veduta sul salone Nervi. Il progetto comprendeva dei giardini intorno all’entrata.
  • 31. Un altro progetto di Chianciano terme era l’installazione di una funivia che portasse dal paese direttamente nel quartiere della Rinascente.
  • 32. Altri due progetti comprendevano la nascita di un centro golfistico accanto al Parco Fucoli e l’installazione di alberi di cristallo nel viale Roma.
  • 33. Il progetto è stato realizzato dalle classi 3°A e 3°B con uno speciale ringraziamento alle professoresse che hanno coordinato il lavoro, a Giordano Masci che ha fornito il materiale artistico e Gianmarco Bianchi che ha organizzato il progetto su presentazione.