Diese Präsentation wurde erfolgreich gemeldet.
Die SlideShare-Präsentation wird heruntergeladen. ×

ASZ impresa e terzo settore

Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige
Anzeige

Hier ansehen

1 von 60 Anzeige

Weitere Verwandte Inhalte

Ähnlich wie ASZ impresa e terzo settore (20)

Aktuellste (20)

Anzeige

ASZ impresa e terzo settore

  1. 1. Insieme valiamo di più: La relazione virtuosa tra imprese e Terzo settore, dai benefici fiscali al welfare aziendale Dr. Giuseppe Balia Finale Emilia – 1° dicembre 2022 An independent member firm of Moore Global Network Limited
  2. 2. 2 Argomenti di oggi Responsabilità sociale dell’impresa (cenni) Imprese e terzo settore Erogazioni liberali Welfare aziendale e territoriale
  3. 3. 3 Responsabilità sociale dell’impresa Elementi nuovi Elementi tradizionali Cenni… Oggi, sempre più, l’impresa, nella propria visione strategica, deve tener conto delle implicazioni di natura etica.
  4. 4. 4 Responsabilità sociale dell’impresa Cenni… Le norme europee e nazionali stanno conducendo le imprese a rappresentare nei loro bilanci le informazioni non finanziarie, che devono essere messe in relazione con le informazioni finanziarie Bilancio ESG Environmental Social Governance Informazioni finanziarie Informazioni non finanziarie
  5. 5. 5 Responsabilità sociale dell’impresa Cenni… Il 15/11/2022 European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha approvato la versione finale dei primi 12 European Sustainability Reporting Standards (ESRS) 30/6/23 approvazione Commissione Europea 2024 grandi imprese di interesse pubblico 2025 altre grandi imprese oggi non obbligate 2026 PMI quotate, istituzioni finanziarie piccole e non complesse, compagnie di assicurazione captive
  6. 6. 6 Responsabilità sociale dell’impresa B Corporation • Movimento di imprese con l’obiettivo comune di contribuire al cambiamento globale e rigenerare la società attraverso il business • Certificazione volontaria che misura le performance sociali e ambientali dell’azienda rilasciata da B Lab, Ente non-profit con sede in Pennsylvania • Presente in 178 paesi Società Benefit • Società profit inseriscono tra i loro scopi il perseguimento di finalità di beneficio comune • Operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni o altri portatori di interesse Cenni… introdotte dalla L. 208/2015 - commi 376 - 384 dell'art. 1
  7. 7. 7 CSR e sostenibilità: quali interventi?* *10° Rapporto CSR sull’impegno sociale, economico e ambientale delle aziende in Italia - Osservatorio Socialis - 2022 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Investimenti per migliorare il risparmio energetico Investimenti limitare inquinamento e smaltimento dei rifiuti Introduzione/potenziamento della raccolta differenziata Collaborazione con le Università Modifica dei processi e/o prodotti aziendali Messa a disposizione di organizzazioni no profit delle professionalità dell’azienda Raccolta fondi all’interno dell’azienda Donazioni in denaro Donazioni in prodotti Iniziative di payroll giving Offerta di giornate di volontariato aziendale 2021 2019 Quali interventi sono stati adottati dalle imprese per investire in CSR e sostenibilità?
  8. 8. 8 CSR e sostenibilità: quali vantaggi?* *10° Rapporto CSR sull’impegno sociale, economico e ambientale delle aziende in Italia - Osservatorio Socialis - 2022 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 Miglioramento reputazione, aumento della notorietà Motivazione del personale, miglioramento del clima interno Crescita delle opportunità di mercato e fidelizzazione dei clienti Accesso alle agevolazioni di tariffe Inail e/o agevolazioni IRES nel TUIR Miglioramento dei rapporti con i territori e le comunità locali Punteggio per la partecipazione a gare Attrazione talenti, professionisti Migliore accesso al credito 2021 Quali sono state le ricadute e i vantaggi per le imprese a seguito delle iniziative di CSR e sostenibilità realizzate nel 2021?
  9. 9. 9 ESG: Impatto positivo sulle aziende Ha commissionato al Centre for Business and Economic Research (Cebr) una ricerca per indagare sull’adozione degli ESG e relativi effetti nelle principali aree economiche - Stati Uniti, Europa e Australia Crescita dei ricavi per quelle imprese che hanno posto maggior enfasi sull’adozione di pratiche ESG 10% 4,5 % Crescita dei ricavi per quelle imprese che hanno posto un impegno relativo sull’adozione di pratiche ESG Migliore soddisfazione dei clienti (83%) Maggior capacità di attrarre gli investitori (84%) Miglior accesso al credito Crescita e fidelizzazione del personale
  10. 10. 10 Imprese e terzo settore imprese Terzo settore Relazioni virtuose
  11. 11. 11 Reddito d’impresa: deducibilità dei costi - Costi inerenti deducibili dal reddito d’impresa - Costi non inerenti indeducibili dal reddito d’impresa REGOLA GENERALE DETERMINAZIONE REDDITO D’IMPRESA Erogazioni liberali Welfare aziendale ECCEZIONI
  12. 12. 12 Erogazioni liberali EROGAZIONI LIBERALI T.U.I.R Art. 100 co. 2 Art. 83 CTS Art. 81 CTS Social Bonus Art Bonus Erogazioni in natura (economia circolare) Erogazioni liberali: elargizioni effettuate senza alcuna controprestazione da parte del beneficiario Rappresentano oggi una risorsa significativa, spesso essenziale per la sopravvivenza degli Enti del Terzo Settore, che senza scopo di lucro, operano a favore dell’intera collettività
  13. 13. 13 Art. 100 del TUIR Art. 100 co. 2 lett. a) Erogazioni liberali, in denaro o in natura, effettuate a favore di persone giuridiche che perseguono esclusivamente finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto o finalità di ricerca scientifica. Deducibilità max 2% del reddito d'impresa dichiarato. Cosa verificare e che procedure utilizzare Requisito soggettivo: beneficiario dotato di autonoma personalità giuridica Requisito oggettivo: beneficiario che persegue in via esclusiva una o più delle finalità indicate nella norma Verifica dell’esistenza di specifica previsione nello statuto o atto costitutivo che esplicita l’assenza del fine di lucro Strumenti tracciati di pagamento con evidenziazione motivo del versamento In caso di erogazioni «indirette», esistenza di un progetto già definito e non programma generico
  14. 14. 14 Art. 100 del TUIR Art. 100 co. 2 lett. h) Erogazioni liberali in denaro a favore delle ONLUS o delle iniziative umanitarie, religiose o laiche, gestite da fondazioni, associazioni, comitati ed enti individuati con DPCM, nei Paesi non appartenenti all'OCSE. Deducibilità max 30.000,00 euro o 2% del reddito d'impresa dichiarato
  15. 15. 15 Art. 100 del TUIR Art. 100 co. 2 lett. i) Spese relative all'impiego di lavoratori dipendenti, assunti a tempo indeterminato, utilizzati per prestazioni di servizi erogate a favore di ONLUS. Deducibilità max 5 per mille spese per prestazioni di lavoro dipendente La norma consente, in pratica, alle imprese di "prestare" propri dipendenti alle ONLUS senza, con questo, dover rinunciare alla deduzione delle relative spese.
  16. 16. 16 Art. 100 del TUIR Art. 100 co. 2 lett. m) Erogazioni liberali in denaro a favore dello Stato, delle Regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e di associazioni legalmente riconosciute, per lo svolgimento dei loro compiti istituzionali e per la realizzazione di programmi culturali nei settori dei beni culturali e dello spettacolo. Deducibilità max Integrale Cosa verificare e che procedure utilizzare Requisito soggettivo: effettuata in favore dei soggetti elencati nel DM 3.10.2002 e secondo le modalità ivi previste Requisito oggettivo: beneficiario persegue in via esclusiva anche non esclusiva una o più delle finalità indicate nella norma Comunicazione telematica al Ministero dei beni culturali entro il 31/1 dell’anno successivo delle erogazioni effettuate Strumenti tracciati di pagamento con evidenziazione motivo del versamento
  17. 17. 17 Art. 100 del TUIR Art. 100 co. 2 lett. o-bis) Erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro appartenenti al sistema nazionale di istruzione di cui alla L. 62/2000, nonché a favore degli istituti tecnici superiori (ITS) di cui al DPCM 25.1.2008. Deducibilità max 2% del reddito d'impresa dichiarato o € 70.000,00 CONDIZIONE NECESSARIA - La deduzione spetta a condizione che il versamento di tali erogazioni sia eseguito tramite banca o ufficio postale ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall'art. 23 del DLgs. 241/97.
  18. 18. 18 Erogazioni liberali a favore degli ETS PG DEDUZIONE REDDITO MAX 10% REDDITO ECCEDENZE RIPORTABILI PER 4 PERIODI D’IMPOSTA PF DETRAZIONE IRPEF 30% (35% vs ODV) DEDUZIONE REDDITO 10% MAX EROGAZIONE € 30.000 D.Lgs.117/2017 - Art. 83 Erogazioni liberali in denaro o in natura a favore degli Enti del Terzo settore CONDIZIONE NECESSARIA Liberalità utilizzate per lo svolgimento dell'attività statutaria ai fini dell'esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
  19. 19. 19 Codice Terzo Settore QUALI SONO GLI ENTI DEL TERZO SETTORE SECONDO IL CODICE? Organizzazioni di volontariato - ODV Associazioni di promozione sociale - APS Enti filantropici Imprese sociali, incluse cooperative sociali Associazioni, riconosciute o non riconosciute Fondazioni (tranne quelle bancarie) Società di mutuo soccorso Reti associative Enti religiosi civilmente riconosciuti e fabbricerie di cui all'art. 72 della L. 20.5.85 n. 222
  20. 20. 20 R.U.N.T.S. Registro unico nazionale del Terzo settore • Istituito DM 106/2020 e operativo dal 23.11.2021 (DM 26.10.2021 n. 561) • Migrazione in corso per ODV e APS dai vecchi registri al RUNTS • Onlus, attualmente iscritte all’Anagrafe delle Onlus, possono iscriversi volontariamente al R.U.N.T.S. entro il termine ultimo del 31 marzo del periodo d’imposta successivo al rilascio dell’autorizzazione della Commissione europea • Periodo transitorio per le disposizioni fiscali, tra cui quelle relative alle erogazioni liberali, si applicano alle ONLUS, alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale precedentemente iscritte negli appositi registri • DL Semplificazioni - art. 26 del DL 21 giugno 2022 n. 7 - Le disposizioni fiscali di favore si applicano a tutti gli enti iscritti nel RUNTS a prescindere dalla eventuale qualifica assunta in precedenza
  21. 21. 21 R.U.N.T.S. R.U.N.T.S. RAGGIUNGIBILE ALL’INDIRIZZO WEB https://servizi.lavoro.gov.it/ runts/it-it/Lista-enti
  22. 22. 22 Erogazioni liberali in denaro vs ETS Adempimenti e documentazione da conservare • Verifica dell’iscrizione dell’ETS nel RUNTS • Esecuzione pagamenti con mezzi tracciati (no contante) • Ricevuta da parte dell’ETS che dichiara: • di aver ricevuto l’erogazione liberale • che le somme sono destinate al progetto X, rientrante nelle attività istituzionali dell’ETS
  23. 23. 23 Erogazioni liberali in natura ETS DM 28.11.2019 Ministero del Lavoro e delle politiche sociali Quantificazione donazione sulla base del valore normale del bene oggetto di donazione, determinato ai sensi dell'art. 9 del T.U.I.R. Erogazione liberali avente ad oggetto beni strumentali, in base al valore fiscale all’atto del trasferimento Erogazione liberali avente ad oggetto beni oggetto dell’attività dell’impresa (merci), in base al minore tra valore normale e valore calcolato sulla base del criteri di valorizzazione delle rimanenze adottato dall’impresa
  24. 24. 24 Erogazioni liberali in natura ETS Adempimenti e documentazione da conservare • Verifica dell’iscrizione dell’ETS nel RUNTS • Atto scritto contenente la dichiarazione dell’erogatore recante la descrizione analitica dei beni erogati, con l'indicazione dei relativi valori • Dichiarazione del soggetto destinatario dell'erogazione contenente l'impegno ad utilizzare direttamente i beni medesimi per lo svolgimento dell'attività statutaria, ai fini dell'esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale • Per beni diversi da beni strumentali e merce, di valore superiore ad € 30.000, il donatore deve consegnare al soggetto destinatario dell'erogazione copia di un’apposita perizia giurata di stima
  25. 25. 25 Erogazioni liberali ETS Soggetto erogatore: compilazione quadro specifico della dichiarazione dei redditi
  26. 26. 26 Social Bonus Erogazioni liberali nei confronti di enti del Terzo settore per il recupero di immobili pubblici e di beni confiscati alla criminalità organizzata Art. 81 Codice del Terzo Settore Credito d’imposta fruibile in tre quote annuali di pari importo PF 65% PG 50% Necessaria iscrizione RUNTS
  27. 27. 27 Art Bonus Erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo (art. 1 del DL 83/2014) Credito d'imposta per erogazioni liberali in denaro effettuate da persone fisiche e giuridiche Misura: 65% delle erogazioni liberali effettuate per le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività commerciale (es. dipendenti, pensionati, professionisti), nel limite del 15% del reddito imponibile per i titolari di reddito d'impresa, nel limite del 5 per mille dei ricavi annui Utilizzo del credito per le imprese: in F24 in 3 quote annuali di pari importo a partire dal 1° giorno del periodo di imposta successivo Obbligo pagamento tracciato
  28. 28. 28 Art Bonus – interventi agevolabili • tutela e manutenzione, protezione e restauro di beni culturali di proprietà pubblica Tipologia A • sostegno dell’attività di Istituti e Luoghi della cultura di appartenenza pubblica (Musei, Biblioteche, Archivi, Parchi e Aree Archeologiche, Complessi Monumentali) oppure di Fondazioni lirico-sinfoniche, Teatri di tradizione, istituzioni concertistico-orchestrali, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali Tipologia B • interventi per la realizzazione di nuove strutture, il restauro ed il potenziamento di quelle esistenti, di appartenenza pubblica, adibite esclusivamente ad attività di spettacolo (es. Teatri Comunali) Tipologia C
  29. 29. 29 Art Bonus https://artbonus.gov.it/
  30. 30. 30 Legge Antisprechi - L.166/2016 Riduzione degli sprechi attraverso alcuni obiettivi prioritari favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale, destinandole in via prioritaria all'utilizzo umano favorire il recupero e la donazione di medicinali, di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale limitare impatti negativi sull'ambiente e sulle risorse naturali mediante azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti e a promuovere il riuso e il riciclo al fine di estendere il ciclo di vita dei prodotti
  31. 31. 31 Legge Antisprechi - L.166/2016 In caso di cessione gratuita di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale verso Onlus, Enti pubblici, Enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività d'interesse generale i beni non si considerano destinati a finalità estranee all'esercizio dell'impresa ai sensi dell'art. 85 co 2 del TUIR (quindi non costituiscono ricavi) non si applica la presunzione di cessione di cui all’art.1 del DPR 441/1997 le cessioni sono esenti da IVA ed è possibile recuperare l’Iva a monte
  32. 32. 32 Legge Antisprechi - Adempimenti per ogni cessione gratuita sia emesso un documento di trasporto avente le caratteristiche determinate con il DPR 14.8.96 n. 472, ovvero un documento equipollente entro il 5 del mese successivo, per cessioni gratuite di eccedenze alimentari diverse da quelle facilmente deperibili, nonché per le cessioni che, singolarmente considerate, siano di valore superiore a 15.000 euro, il donatore deve trasmettere agli uffici dell'Amministrazione finanziaria e ai comandi della Guardia di Finanza competenti, per via telematica, una comunicazione telematica riepilogativa delle cessioni effettuate in ciascun mese solare l'ente donatario deve rilasciare al donatore, entro la fine del mese successivo a ciascun trimestre, un'apposita dichiarazione, recante gli estremi dei documenti di trasporto relativi alle cessioni ricevute, nonché l'impegno ad utilizzare i beni medesimi in conformità alle proprie finalità istituzionali
  33. 33. 33 Legge Antisprechi – tipologie di beni Eccedenze alimentari di prodotti invenduti o non somministrati per carenza di domanda; ritirati dalla vendita in quanto non conformi ai requisiti aziendali di vendita; rimanenze di attività promozionali; prossimi al raggiungimento della data di scadenza; rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; invenduti a causa di danni provocati da eventi meteorologici; invenduti a causa di errori nella programmazione della produzione; non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell'imballaggio secondario che non inficiano le idonee condizioni di conservazione Medicinali con o senza obbligo di prescrizione, i medicinali da banco e i relativi campioni gratuiti, farmaci che non sono commercializzati per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che non ne modificano l'idoneità all'utilizzo o per altri motivi similari, tali in ogni caso da non compromettere l'idoneità all'utilizzo con riguardo alla qualità, tracciabilità, sicurezza ed efficacia per il consumatore finale, possono essere donati alle associazioni che possono garantire, attraverso medici o farmacisti presso le stesse associazioni, l'efficacia dei medesimi medicinali. Articoli di medicazione di cui le farmacie devono obbligatoriamente essere dotate secondo la farmacopea ufficiale, di cui al numero 114) della tabella A, parte III, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, non più commercializzati, purché' in confezioni integre, correttamente conservati e ancora nel periodo di validità, in modo tale da garantire la qualità, la sicurezza e l'efficacia originari.
  34. 34. 34 Legge Antisprechi - L.166/2016 art.16 Prodotti destinati all'igiene e alla cura della persona, dei prodotti per l'igiene e la pulizia della casa, degli integratori alimentari, dei biocidi, dei presidi medico chirurgici, dei prodotti di cartoleria e di cancelleria, non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che non ne modificano l'idoneità all'utilizzo o per altri motivi similari; Libri e relativi supporti integrativi non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che non ne modificano l'idoneità all'utilizzo o per altri motivi similari; Prodotti tessili e di abbigliamento, dei mobili e dei complementi di arredo, dei giocattoli, dei materiali per l'edilizia inclusi i materiali per la pavimentazione, degli elettrodomestici ad uso civile ed industriale, nonché' dei televisori, personal computer, tablet, e-reader e altri dispositivi per la lettura in formato elettronico, non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che non ne modificano l'idoneità all'utilizzo o per altri motivi similari; Altri prodotti individuati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze adottato ai sensi del comma 7, non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che non ne modificano l'idoneità all'utilizzo o per altri motivi similari
  35. 35. 35 Cosa è il welfare? Secondo welfare «Welfare state» o «primo welfare» Eventi protetti che generano situazioni di bisogno: infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia, disoccupazione involontaria, morte del lavoratore DOVERE COSTITUZIONALE DELLO STATO Previdenza sociale: INPS, INAIL Lo Stato, non è più in grado di rispondere da solo ai bisogni generati dalle trasformazioni socio- economiche degli ultimi decenni: crisi economica, impoverimento delle famiglie, aumento età anagrafica, cambiamento della famiglia COINVOLGIMENTO DI NUOVI ATTORI, ANCHE PRIVATI, CHE PERMETTANO DI MOBILITARE RISORSE AGGIUNTIVE
  36. 36. 36 Welfare aziendale Prestazioni non monetarie erogate a favore dei dipendenti, al fine di migliorare la qualità della vita e il benessere dei lavoratori e dei loro familiari Welfare aziendale
  37. 37. 37 Protagonisti del welfare aziendale Stato Imprese Terzo settore Parti sociali Leva fiscale e contributiva Previsione piani di welfare Contribuiscono alla legittimazione e formalizzazione di tale possibilità Mettono a disposizione i servizi di welfare
  38. 38. 38 Welfare territoriale o di prossimità Sistema locale, composto da Istituzioni, Imprese, Terzo Settore, che agisce in modo collettivo per raggiungere obiettivi comuni Conoscenza più dettagliata dei bisogni delle persone e conseguente risposta più efficace Innovazione sociale: ricerca di servizi, prodotti e modelli nuovi o più efficaci Circolo virtuoso: si utilizzano le risorse del territorio e allo stesso tempo le si rafforza
  39. 39. 39 Introduzione di un piano di welfare aziendale Iniziativa dell’azienda Il datore di lavoro decide di finanziare direttamente l’introduzione di benefit a favore dei dipendenti (nuove risorse o riallocazione esistenti) Conversione dei PDR Il piano viene introdotto grazie alla conversione dei premi di risultato
  40. 40. 40 Reddito di lavoro dipendente Reddito lavoro dipendente (art. 51 T.U.I.R) Tassazione progressiva Erogazioni liberali Fringe benefit Somme e valori eccezioni Il commi 2 e 3 dell’art. 51 del T.U.I.R, individuano in modo specifico una serie di somme e valori che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente. IRPEF INPS NO NO
  41. 41. 41 Reddito di lavoro dipendente assistenza sanitaria integrativa (a) Opere e servizi di utilità sociale (f) Educazione e istruzione (f-bis) assistenza familiari (f-ter) non costituiscono reddito per il dipendente somme e valori destinati a Costo deducibile per l’impresa in misura limitata o in misura piena art. 51 T.U.I.R
  42. 42. 42 Esclusioni dal reddito di cui all’art. 51 del TUIR Deducibilità per l’azienda delle spese di cui all’art. art. 51, c.2, lett. f) TUIR (oneri di utilità sociale) Sostenute volontariamente Deducibili nel limite dello 0,5 per mille del costo dei dipendenti In conformità a contratti, accordi vincolanti per l’azienda Completamente deducibili
  43. 43. 43 Esclusioni dal reddito di cui all’art. 51 del TUIR Non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente •Le spese relative ad opere o servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o categorie di dipendenti e dai familiari sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto (comma 1 art. 100 del TUIR) quando sono riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratti di lavoro nazionali o territoriali o di accordo interconfederale o di contratti o regolamenti aziendali vincolanti per l’azienda Beneficiari: il lavoratore e i familiari del lavoratore Modalità di erogazione •Diretta da parte del datore di lavoro o tramite terzi convenzionati Il dipendente deve restare estraneo al rapporto economico che intercorre tra l’azienda e il terzo erogatore del servizio (no rimborsi spese) •Possibile utilizzo piattaforma elettronica o voucher, cartaceo o elettronico, riportante un valore nominale con diritto ad una sola prestazione, senza integrazioni a carico del lavoratore (no buoni sconto) No IRPEF – No INPS OPERE E SERVIZI DI UTILITA SOCIALE – art. 51, c.2, lett. f) TUIR
  44. 44. 44 Opere e servizi per finalità sociali Educazione e istruzione Corsi extraprofessionali; corsi di formazione e istruzione (es. corsi di lingue, informatica, musica, teatro, danza); servizi di orientamento allo studio Spese di iscrizione e frequenza di asili nido, scuola materna, elementare, media e superiore; università e master; libri di testo scolastici ed universitari Ricreazione Abbonamenti o ingressi a cinema, teatri; abbonamenti o ingressi a palestre, centri sportivi, SPA; viaggi (pacchetti completi), pacchetti casa vacanza; biglietteria e prenotazione di viaggi, soggiorni e vacanze; attività culturali (mostre e musei); biblioteche; attività ricreative varie Assistenza sociale e sanitaria Assistenza domiciliare; badanti; case di riposo (R.S.A.) Check up medici; visite specialistiche; cure odontoiatriche; terapie e riabilitazione; sportello ascolto psicologico; programmi di prevenzione; programmi per il benessere individuale (es. coaching, alimentazione, massaggi) Culto Pellegrinaggi (pacchetti completi)
  45. 45. 45 Definizione di «generalità o categorie di dipendenti» Il legislatore fiscale utilizza l’espressione «generalità dei dipendenti» o «categorie dei dipendenti» con lo scopo di escludere le agevolazioni fiscali per le erogazioni ad personam GENERALITÀ DI DIPENDENTI: Il riferimento non è necessariamente all’intera popolazione aziendale CATEGORIE DI DIPENDENTI: Il riferimento non è alla classica distinzione dell’art. 2095 c.c. (dirigenti, quadri, impiegati, operai), ma ad es.: • tutti i dipendenti di un certo livello • tutti i dipendenti adibiti a particolari lavorazioni, mansioni, reparti • Tutti i dipendenti del turno pomeridiano, notturno, etc. Può essere intesa come «gruppo omogeneo di lavoratori dipendenti» con la medesima tipologia contrattuale o una determinata anzianità aziendale (Tutti i dipendenti con una certa RAL, oppure assunti prima di una certa data) L’insieme di lavoratori che avendo convertito, in tutto o in parte, il premio di risultato in welfare ricevono una “quantità” di welfare aggiuntiva rispetto al valore del premio, in ragione del risparmio contributivo di cui a seguito di tale scelta beneficia il datore di lavoro.
  46. 46. 46 Definizione di «familiari» Le prestazioni di cui all’art. 51 lett. d-bis, f), f-bis) e f-ter) sono riferite ai familiari indicati nell’art. 12 del TUIR • coniuge • figli, anche adottivi o affidati, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi • ogni altra persona indicata nell’art. 433 del codice civile: • genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimi • adottanti, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle • Familiari a carico del lavoratore • Figli di età inferiore a 24 anni: reddito < € 4.000 • Altri familiari a carico: reddito < € 2.840,51 Prestazioni lett. d-bis) • Non è necessario che siano a carico del lavoratore Prestazioni lett. f), f-bis), f-ter)
  47. 47. 47 Voucherizzazione del welfare aziendale L'erogazione di beni, prestazioni, opere e servizi da parte del datore di lavoro può avvenire mediante documenti di legittimazione, in formato cartaceo o elettronico, riportanti un valore nominale. • L’utilizzo agevola l’utilizzo di strutture di soggetti «terzi» • Non configurano denaro • Non possono essere utilizzati da persona diversa dal titolare • Non possono essere monetizzati o ceduti a terzi • Devono dare diritto ad un solo bene, prestazione, opera o servizio per l’intero valore nominale, senza integrazioni a carico del titolare (per i beni e servizi di cui all’art. 51, comma 2 del TUIR) • Può consistere in somministrazioni continuative o ripetute nel tempo Voucher emessi per più beni, prestazioni o servizi: deroghe DM 25.3.2016
  48. 48. 48 Esclusioni dal reddito di cui all’art. 51 del TUIR Non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente •le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari indicati nell'articolo 12, dei servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimi familiari Beneficiari: i familiari del lavoratore Modalità di erogazione: • Diretta da parte del datore di lavoro o tramite terzi convenzionati • Rimborso spese con acquisizione idonea documentazione giustificativa • Possibile utilizzo piattaforma elettronica o voucher, cartaceo o elettronico, riportante un valore nominale con diritto ad una sola prestazione, senza integrazioni a carico del lavoratore (no buoni sconto) No IRPEF – No INPS SOMME, SERVIZI E PRESTAZIONI DI EDUCAZIONE E ISTRUZIONE – art. 51, c.2, lett. f-bis) TUIR segue…
  49. 49. 49 Somme, servizi e prestazioni di educazione e istruzione Educazione e istruzione asili nido; servizi di baby-sitting; spese di iscrizione e frequenza a scuola materna, elementare, media e superiore; università e master; libri di testo scolastici ed universitari Servizi integrativi e di mensa connessi ai servizi di educazione e istruzione doposcuola e pre-scuola; cura dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA); ripetizioni on- line; consulenza pedagogica; buono pasto mensa scolastica; scuolabus e gite didattiche Frequenza di ludoteche e centri estivi e invernali spese per frequentazione di ludoteche; spese di frequentazione di campi estivi ed invernali Borse di studio somme corrisposte per assegni, premi di merito e sussidi allo studio
  50. 50. 50 Esclusioni dal reddito di cui all’art. 51 del TUIR Non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente •Le somme e le prestazioni erogate dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione dei servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti. Beneficiari •Familiari anziani dei dipendenti (che abbiano compiuto 75 anni) •Familiari non autosufficienti (non in grado di compiere gli atti della vita quotidiana quali ad es. assumere alimenti, espletare funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale, deambulare, indossare gli indumenti) o che necessitano di sorveglianza continuativa. •I bambini non rientrano tra i familiari non autosufficienti (a meno che presentino gravi patologie) Modalità di erogazione •Diretta da parte del datore di lavoro o tramite terzi convenzionati •Rimborso spese con acquisizione idonea documentazione giustificativa •Possibile utilizzo piattaforma elettronica o voucher, cartaceo o elettronico, riportante un valore nominale con diritto ad una sola prestazione, senza integrazioni a carico del lavoratore (no buoni sconto) No IRPEF – No INPS ASSISTENZA AI FAMILIARI ANZIANI O NON AUTOSUFFICIENTI – art. 51, c.2, lett. f-ter) TUIR segue…
  51. 51. 51 Assistenza a familiari anziani e/o non autosufficienti Servizi di assistenza familiari anziani o non autosufficienti badanti assistenza domiciliare (infermieristica, logopedia, fisioterapia, etc.) case di riposo (R.S.A.) case di cura trasporto sociale televigilanza
  52. 52. 52 Esclusioni dal reddito di cui all’art. 51 del TUIR Non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente •i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza a disposizioni di legge; i contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, che operino negli ambiti di intervento stabiliti con il decreto del Ministro della salute di cui all’articolo 10, comma 1, lettera e-ter), per un importo non superiore complessivamente ad euro 3.615,20 Beneficiario: il lavoratore Modalità di erogazione: versamento diretto da parte del datore di lavoro No IRPEF – No INPS entro i limiti indicati Contributo di solidarietà 10% a carico del datore di lavoro previsto dall’articolo 9-bis del decreto-legge 29 marzo 1991, n. 103, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° giugno 1991, n. 166 (applicabile con certezza nel caso di welfare on top, discutibile in caso di conversione di PDR) ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA - art. 51, c.2, lett. a) TUIR
  53. 53. 53 Esclusioni dal reddito di cui all’art. 51 del TUIR Non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente • le somme erogate o rimborsate alla generalità o a categorie di dipendenti dal datore di lavoro o le spese da quest’ultimo direttamente sostenute, volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto, di accordo o di regolamento aziendale, per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari indicati nell’articolo 12, che si trovano nelle condizioni previste dal comma 2 del medesimo art. 12 Beneficiario: il lavoratore e i familiari fiscalmente a carico • Figli di età inferiore a 24 anni: reddito < € 4.000 – Altri familiari a carico: reddito < € 2.840,51 Modalità di erogazione: • Erogazione di somme o rimborso delle spesa sostenuta dal dipendente (possibile anche rimborso parziale) • Spesa sostenuta direttamente da parte del datore di lavoro No IRPEF – No INPS senza limiti di importo ABBONAMENTI TRASPORTO PUBBLICO - art. 51, c.2, lett. d-bis) TUIR
  54. 54. 54 Fringe benefit modico valore € 258,23 Art. 51 c.3 D.P.R 917/1986 PER IL SOLO ANNO 2022 € 3.000 DL n.176 del 18/11/2022 ATTENZIONE: Se il limite viene superato l'intero valore concorre a formare il reddito Buoni spesa per generi alimentari; Buoni spesa per shopping; Buoni spesa per acquisti vari; Buoni carburante; ricariche telefoniche; solo per il 2022 somme rimborsate al dipendente per il pagamento delle utenze domestiche.
  55. 55. 55 Premi di risultato L. 208/2015 (legge di stabilità 2016) – modificata da L. 232/2016 (legge di bilancio 2017) Incrementi produttività, redditività, qualità, efficienza, innovazione No tassazione progressiva IRPEF Imposta sostitutiva 10% + INPS (5% nel 2023?) PdR Somme di ammontare variabile Redditi di lavoro dipendente
  56. 56. 56 Premi di risultato e welfare Premi di risultato convertiti in welfare Tassazione azzerata per il lavoratore e per l’azienda Somme e valori di cui all’art. 51, comma 2, 3, 4 del TUIR, non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente, né sono soggetti all’imposta sostitutiva del 10%, anche nell'eventualità in cui gli stessi siano fruiti, per scelta del lavoratore, in sostituzione, in tutto o in parte, dei premi di risultato
  57. 57. 57 Analisi della convenienza aziendale per un premio di risultato di 2.000 euro
  58. 58. 58 Processo di lavoro per un piano di welfare Analisi dei sistemi aziendali per la retribuzione attraverso premi e/o ristorni, compensation; analisi dei dispositivi di assessment e KPI di misurazione delle performance; mappatura degli incentivi legati a sistemi di MBO; analisi dei benefits esistenti e mappa del welfare aziendale Identificazione delle azioni e dei servizi che possono aiutare i lavoratori a migliorare la propria condizione di vita e di lavoro, aumentando il reddito percepito Analisi e mappatura della forza di lavoro: dati anagrafici, tassi di dipendenza, mobilità, turn over, clima, bisogni di welfare inespressi Analisi dell’esistente Analisi dei bisogni Piano di welfare
  59. 59. 59 Processo di lavoro per un piano di welfare Razionalizzazione degli interventi a vantaggio dell’azienda e del lavoratore per ottimizzare le opportunità date dalle innovazioni normative Gestione voucher Piano costi / benefici Accompagnamento alle persone per la gestione del proprio “budget di welfare” per l’acquisto dei servizi per i minori e le non autosufficienze attraverso voucher o servizi offerti direttamente dall’azienda
  60. 60. Grazie per l’attenzione. Giuseppe Balia dottore commercialista revisore legale e: g.balia@asza.it Reggio Emilia, Via Ernesto Che Guevara 2 – Mirandola, Viale Gregorio Agnini 76 t: +39 0522 322888 – f: +39 0522 322080 – www.asza.it An independent member firm of Moore Global Network Limited

×