Street art: profili giuridici - Accademia di Belle Arti di Napoli, 4 giugno 2020
1. STREET ART: PROFILI GIURIDICI
Avv. Gilberto Cavagna di Gualdana
Accademia di Belle Arti di Napoli
4 giugno 2020
2. “Se Caravaggio vivesse nel nostro tempo sarebbe senz’altro uno street artist”
Christian Guémy, in arte C215
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STREET ART
3. Taki 183, all’età di 17 anni,
disegna sui muri della
metropolitana di New York la
tag «TAKI 183» come forma di
ribellione e protesta ad un
sistema di occupazione sempre
più intensa in America di
cartelloni pubblicitari, manifesti,
loghi e quant’altro.
Nel 1971 il New York Times
gli dedica un articolo:
producendo inconsapevolmente
il primo documento scritto sul
writing.
Taki 183, metropolitana New York 1970
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LE OTIGINI DELLA STREET ART
4. Keith Haring (Reading, 1958 – New York, 1990)
Jean-Michel Basquiat (New York, 1960 – New York, 1988)
Kaws (Jersey, 1974)
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LA STREET ART IN USA
5. Solo negli anni ‘80 raggiunge l’Europa e negli anni ‘90 - 2000 si afferma definitivamente anche in
Italia.
1982 L’Italia incontra ufficialmente la Street Art (Flash Art: “Arte di frontiera” di Francesca Alinovi)
1984 A Bologna viene organizzata la prima mostra in Europa interamente dedicata all’Arte di
Strada: “New York Graffiti”.
Anni ‘90 Si afferma capillarmente in tutta Italia, diventa una forma d’arte a sé stante e cambiano
gli strumenti (sempre più specializzati).
Anni 2000 Età dell’oro dell’arte di strada in Italia. Interesse da parte di galleristi, collezionisti,
istituzioni pubbliche e aziende. Nascono Festival (Urban Giants, StreetAlps, ViaVai Project), Musei
(MAUA – Museo Arte Urbana Aumentata, MURo – Museo arte Urbana Roma), e percorsi culturali
dedicati (ORME – ORtica MEmoria).
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LA STREET ART IN ITALIA
6. La street art è:
• un linguaggio artistico che nasce come
protesta, denuncia, affermazione di
un’identità, appropriazione e
delimitazione di una spazio urbano
come supporto per veicolare un messaggio;
• un complesso di espressioni artistiche con
varie declinazioni, dal graffitismo (fatto
prevalentemente con spray e marker), agli
sticker, dal writing al tag, dall’uso degli
stencil, al mosaico, dalla pittura
bidimensionale alla scultura in gesso,
non senza contaminazioni di una tecnica su
un’altra;
• su superficie urbane (muri, centraline
semaforiche, panettoni dissuasori di traffico,
ponti, treni, metropolitane);
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COS’È LA STREET ART?
7. La street art è caratterizzata da:
• una dimensione temporale limitata,
che tende alla contingenza;
• una dimensione fisica, perché l’opera
deve essere realizzata su superficie che
ne consentano la più ampia fruizione;
• firme non immediatamente decifrabili,
nick name o nomi d’arte;
• un rapporto di antinomia con le
norme di legge, che determina la più
significativa e controversa distinzione
nell’ambito della street art tra arte c.d.
ufficiale e arte indipendente.
Il graffito illegale più grande è stato realizzato dal gruppo
Indecline nel deserto Mojave, California USA, e misura 800m.
Banksy, Peace and Love Doctor, San Francisco
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COS’È LA STREET ART?
8. È street art c.d. ufficiale se
l’opera è commissionata da un
soggetto pubblico o da soggetti
privati, anche incrementare il
messaggio pubblicitario (la
campagna di Gucci a Milano,
Largo La Foppa e a NY Soho). In
questo caso ci si trova di fronte a
un fenomeno di tipo contrattuale,
quindi di espressione fisiologia del
diritto civile.
È street art indipendente se
l’opera è realizzata illegalmente, in
violazione dei diritti dominicali, del
dominus, ossia del proprietario.
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STREET ART UFFICIALE VS INDIPENDENTE
9. DIFFICOLTÀ NEL DEFINIRE LA STREET ART
“Negli ultimi tempi, in particolare dopo il
successo planetario di Banksy, i grandi media
parlano tutte le settimane di arti urbane: mostre
di street art in galleria, aste di graffiti, “musei a
cielo aperto” o repressione del vandalismo.
Il riconoscimento delle arti urbane da parte del
pubblico e dei media ha raggiunto un punto
molto elevato. Nonostante ciò, mi stupisco per
l’assenza di una distinzione tra le diverse anime
che compongono questo movimento artistico.
Il loro raggruppamento sotto il termine “street
art” è molto comodo, ma confonde più che
chiarire”.
(Christian Guémy, in arte C215)
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COS’È LA STREET ART?
11. • 5 Pointz è un vecchio palazzo nel Queens
il cui nome richiama i 5 grandi distretti di
NYC;
• Negli anni ‘90 i proprietari dell’immobile
decidono di trasformare il palazzo in una
gigantesca tela ad aria aperta;
• Nel 2011 l’immobile viene ceduto ad una
nuova proprietà con l’obiettivo di
costruire due grattacieli suddivisi in 1300
appartamenti di lusso;
• A novembre 2013 viene imbiancata la
palazzina impedendo agli artisti di
mettere a riparo le opere;
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IL CASO 5 POINTZ
12. Molte sono le variabili in gioco: prime fra tutte la fama dell’artista, ma anche la liceità
dell’opera e la tecnica utilizzata.
Un recente studio dell’Università di Warwick (UK) ha dimostrato come quartieri
che hanno una percentuale più elevata di arte urbana (es. murales, sculture esterne o
eventi artistici locali) abbiano sperimentato un aumento del valore di mercato.
L’articolo “Quantifying the link between art and property prices in urban neighbourhoods”, di
Chanuki Illushka Seresinhe, Tobias Preis, Helen Susannah Moat del 27 aprile 2016
ricerca proprio una correlazione tra la street art e la valutazione, o ri-valutazione,
immobiliare.
Secondo i tre ricercatori i dati e le informazioni online (e nello specifico le fotografie
geo-localizzate e quindi postate sui social network) ben possono essere utilizzati per
quantificare l’apprezzamento dell’ambiente urbano e dunque anche l’apporto
dell’arte nel mercato immobiliare.
Esiste una correlazione tra street art e valori immobiliari?
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STREET ART E VALORI IMMOBILIARI
13. I quartieri con la maggiore presenza di fotografie taggate con le parole
«ARTE» hanno avuto un maggiore aumento dei valori immobiliari.
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STREET ART E VALORI IMMOBILIARI
14. Una ricerca del Centro per lo Studio della Moda
e della Produzione Culturale della Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano ha
stimato l’aumento dei prezzi degli immobili
dovuti alla presenza di opere di street art del
20%.
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STREET ART E VALORI IMMOBILIARI
15. • Keith Haring dipinse nel 1979 una parete di un ex magazzino e deposito merci a Tribeca, NY.
• Successivamente, negli anni ‘90, il quartiere cambiò utilizzo per acquisire la natura di
“residenza di lusso”.
• Il murale di Haring fu nascosto sotto una mano di vernice perché l’edificio era considerato
“difettosamente imbrattato”.
• Anni dopo l’appartamento fu rimesso in vendita e a seguito di interventi di restauro riemerse il
murale. Nel frattempo Haring venne riconosciuto come artista dal mercato dell’arte e pertanto
il murale – riconosciuto dalla Keith Haring Foundation come autentico - messo in evidenza.
• Il valore dell’appartamento registrò una
significativa rivalutazione economica.
• Oggi l’appartamento si può trovare online
sotto la definizione de “il loft che ospita un
pezzo originale di K. Haring”.
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IL CASO HARING
16. Un’ulteriore prova “a contrario” è la correlazione tra
arte e rivalutazione urbana.
Se non ci fosse stato l’aumento di valore del quartiere
di Kreuzberg, e per l’appunto l’odioso (per Blu)
“imborghesimento” o “gentification” della zona, tanto
da ipotizzare per quell’area una massiccia operazione
immobiliare speculativa, l’artista non sarebbe giunto
alla conclusione di cancellare sé stesso (processo
chiamato di “eutanasia artistica”), proprio perché
responsabile di far schizzare alle stelle il valore degli
immobili sui quali l’opera era stata realizzata.
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IL CASO BLU
17. Rappresenta la trasformazione di un quartiere
popolare in zona abitativa di pregio, con
conseguente cambiamento della composizione
sociale e dei prezzi delle abitazioni.
La gentrificazione (adattamento della parola inglese gentrification derivante da gentry, ossia la piccola
nobiltà inglese e in seguito la borghesia o classe media) indica un processo di cambiamenti urbanistici
e socio-culturali di un’area urbana e di sostituzione sociale degli storici residenti con gruppi di
persone con un più alto potere d’acquisto.
Significativa è la lettera scritta da un abitante del
quartiere londinese di Hackney indirizzata a
Banksy con la quale gli viene chiesto di andare da
qualche altra parte a fare le sue performance
artistiche perché a causa della sua presenza il
costo della vita si sta facendo troppo proibitivo!
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LA GENTRIFICAZIONE
18. Il murale apparso questa primavera a
Venezia, nella notte fra il 9 e il 10 maggio
2019, durante l’opening della Biennale d’Arte
di Venezia rappresenta l’immagine di un
bambino migrante con in mano un razzo
segnaletico.
L’opera posta sulla facciata di un palazzo
disabitato ha fatto sì che lo stabile aumentasse
di prezzo, da 1 a 4 milioni di Euro, per poi
diventare solo su richiesta.
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IL CASO BANKSY
19. Street art: tutte le espressioni
artistiche realizzate in un contesto
urbano, a prescindere dalla tecnica
adottata e dal tipo di supporto (per lo
più di proprietà altrui, visibili e
accessibili a chiunque)
disegni, ritratti, sculture,
installazioni, firme e tag
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STREET ART E DIRITTO
20. Restano generalmente escluse le opere prive di contenuto artistico come i simboli e le
scritte propri delle bande criminali, dei simpatizzanti politici e/o dei tifosi sportivi.
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STREET ART E DIRITTO
21. Legge Autore
L. 22.04.1941 n. 633 e succ. mod.
Codice dei beni culturali
D. Lgs. 22.01.2004 n. 42 e succ.
mod.
come delineate, giuridicamente: opere figurative dell’ingegno.
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INQUADRAMENTO GIURIDICO
22. Tutela delle opere:
1. dal momento della creazione;
2. a prescindere da qualsiasi registrazione o
fissazione (tutelati format, personaggi di fantasia,
composizioni floreali, telecronache di un evento
sportivo, video d’artista…);
3. purché presentino “carattere creativo”: è
necessario che costituisca un apporto personale ed
innovativo dell’autore, a prescindere dalla fonte
ispiratrice del contenuto; è sufficiente un grado
minimo di creatività per ottenere la tutela, ovvero
che l’opera contenga in sé l’espressione della
personalità del suo autore.
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LEGGE AUTORE
23. Le opere di street art spesso sono il frutto della
collaborazione e dell'interazione di più autori (la
cd. crew o collettivo).
Salvo specifici accordi,
- nel caso in cui i singoli apporti di ciascun autore
siano scindibili e distinguibili, l’attribuzione
dell’opera spetta a chi organizza e dirige la
creazione, senza pregiudizio per i diritti d’autore sui
singoli contributi;
- se invece i singoli contributi si compenetrano
reciprocamente in un’unica opera, tutti gli artisti
sono coautori e i relativi diritti sull’opera sono in
comunione.
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AUTORI
24. Capita poi spesso che uno street artist
interagisca con una precedente
opera, sovrapponendo la propria
opera alla prima; in questo caso si
tratta, il più delle volte, di un’opera
elaborata e l’esercizio dei diritti su tale
opera complessa generalmente
presuppone l’accordo degli artisti
coinvolti.
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(CO)AUTORI
25. Le opere risultano tuttavia spesso anonime o attribuite ad uno pseudonimo /
nome d’arte …
… ma la tutela della Legge Autore non è subordinata alla rivelazione della identità
dell’artista al pubblico e l’autore potrà sempre rivelarsi, anche in un secondo momento.
Per la Legge Autore i minorenni, purché abbiano compiuto almeno 16 anni, possono
compiere tutti gli atti giuridici relativi alle loro opere e esercitare le azioni che ne derivano
autonomamente, senza l’assistenza dei genitori o dei tutori.
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AUTORE
26. Qualora le opere siano realizzate su commissione, il committente acquisisce per legge tutti i
diritti di utilizzazione economica sull’opera nei limiti dell’oggetto e delle finalità dell’incarico.
Non è raro che le opere di street art siano poi commissionate da soggetti pubblici, quali Comuni o
Regioni, spesso per decorare spazi abbandonati.
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AUTORI E COMMITTENTI
27. La Legge Autore riserva al titolare
- lo sfruttamento economico dell’opera (diritti
patrimoniali);
- la facoltà di opporsi a qualsiasi utilizzo che possa
essere di pregiudizio al suo onore e alla sua
reputazione (diritti morali).
La durata dei diritti economici sulle opere protette è
di 70 anni oltre la morte dell’autore; i diritti morali
non sono invece soggetti ad alcuna limitazione
temporale e alla morte dell’autore potranno di norma
essere esercitati dai discendenti.
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DIRITTI D’AUTORE
28. L’autore vanta un diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma e
modo, originale o derivato, e di trarre tutti i vantaggi economici che l’opera è in grado di dare, sia
sfruttandola direttamente che cedendo a terzi, tutti o parte dei diritti di sfruttamento.
Qualsiasi uso di un’opera di street art da parte di terzi, senza l’autorizzazione dell’artista,
costituisce quindi una violazione dei diritti di quest’ultimo.
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DIRITTI PATRIMONIALI
29. - Jorit vs Peroni per il murales a Napoli in occasione del lancio della «Birra Napoli»
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VIOLAZIONI
30. Restano in ogni caso salvi i casi in cui la riproduzione, non autorizzata, risulti
autorizzata in quanto rientra tra le c.d. “libere utilizzazioni”, ovvero essenzialmente:
- per uso di critica e discussione e per uso personale;
- a condizione che tale possibilità non sia in contrasto con lo sfruttamento
normale dell’opera o degli altri materiali e non arrechi ingiustificato pregiudizio
ai titolari dei diritti;
- nonché la riproduzione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di
immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o
scientifico, purché tale utilizzo non sia a scopo di lucro.
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LIBERE UTILIZZAZIONI
31. L’autore conserva il diritto di
- rivelarsi e rivendicare la paternità
dell’opera;
- di opporsi a qualsiasi deformazione,
mutilazione o altra modificazione, e a
ogni atto a danno dell’opera stessa, che
possano essere di pregiudizio al suo
onore o alla sua reputazione.
Il diritto morale d’autore è inalienabile e si
trasferisce agli eredi.
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DIRITTI MORALI
32. 32
INTEGRITÀ
Integrità dell’opera, come voluta e immaginata
dall’autore, non solo come modifiche
materiali ma anche come modifiche che
alterino comunque le modalità di
presentazione al pubblico.
33. Non costituisce un requisito di protezione delle
opere: “L’opera dell’ingegno è protetta dalla
Legge Autore anche quando contraria a norme
imperative, all’ordine pubblico e al buon
costume”.
In passato hanno beneficiato in Italia di tutela un
inno fascista, una parodia a sfondo volgare, il
“Mein Kamppf” di Hitler e film pornografici.
La tutela tuttavia viene invece validamente negata
nel caso in cui l’opera violi un altro diritto di
proprietà intellettuale.
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LICEITÀ DELL’OPERA
34. La tutela delle opere, quale che sia la proprietà (pubblica o privata,
sebbene a condizioni e con modalità diverse):
1. che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etno-
antropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate
dalla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà;
2. che non siano opera di autore vivente o la cui esecuzione risalga ad
oltre settanta anni;
3. a prescindere dalla tutela accordata dalla Legge Autore.
In ragione del vincolo, tali opere sono soggette a tutta una serie di limiti
in merito alla loro circolazione, conservazione e riproduzione.
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CODICE DEI BENI CULTURALI
35. Ciò purché, ovviamente, le opere non siano protette come beni
culturali; in tal caso, infatti, “non possono essere
distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi
non compatibili con il carattere storico o artistico
oppure tali da recare pregiudizio alla loro
conservazione” e la loro eventuale rimozione o
demolizione, anche con successiva ricostruzione, deve essere
autorizzata.
35
INTEGRITÀ
36. Per quanto riguarda i beni culturali:
- se non c’è scopo di lucro, possono essere riprodotti
gratuitamente e senza richiedere l’autorizzazione e le
immagini così ottenute divulgate con qualsiasi mezzo, e
quindi anche su Internet e in particolare su blog e social
network;
- se per scopi commerciali, è necessaria la preventiva
autorizzazione da parte delle amministrazioni che hanno
in consegna il bene (alle quali è dovuto anche un canone
di concessione).
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LIBERE UTILIZZAZIONI
38. Se da un lato la illiceità dell’opera non fa venire meno i
diritti dell’autore sull’opera, la sua realizzazione su
muri altrui senza il consenso dei proprietari
costituisce una violazione della sfera giuridica di questi
ultimi, che potranno quindi lamentare nei confronti
dell’artista, come per altro più volte avvenuto, se ne
sussistono i presupposti, i reati di:
- di danneggiamento della proprietà privata (art.
635 c.p.);
- deturpamento e imbrattamento di cose altrui (art.
639 c.p.);
- violazione di domicilio (art. 614 c.p.).
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PROFILI PENALI
39. Per news in tema di proprietà intellettuale
è possibile iscriversi al gruppo su LinkedIn e Facebook
“TIP TAP - Thoughts on Intellectual Property
and Thoughts on Art Protection”
https://www.linkedin.com/groups/12120681/
Grazie per l’attenzione!
Avv. Gilberto Cavagna di Gualdana
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Hinweis der Redaktion
Prima chiamata graffiti writing perché gli artisti si limitavano a disegnare le loro tags e perfezionare lo stile delle loro lettere. Solo Dopo l’arte si perfezione con l’aggiunta di colori e immagini.
Se Caravaggio vivesse nel nostro tempo sarebbe senz’altro uno street artist. C215
In occasione di EXPO lo stesso comune di Milano che l’aveva indagato in passato per imbrattamento gli ha commissionato il padiglione natura.
valutate di volta in volta, se presentano i requisiti di tutela previsti (tenendo conto che, ad un primo esame, scarabocchi, spesso sono il frutto dell’impegno profuso per anni dai writers per perfezionare il loro segno.
Tag/firme: (per lo meno quelle non caratterizzate come bubble letters o altra grafica particolare)
BROS E SONDA + Gonzalo Borondo e Edoardo Tresoldi
L’eventuale anonimato comporta solo che la durata di 70 anni dei diritti d’autore non decorre dalla morte dell’autore ma dalla prima pubblicazione, ovvero dalla realizzazione dell’opera.
Trionfi e lamenti, 2016, William Kentridge.
Lonac. Waiting for the Sky to Dry’, artist CHEZ 186. Borås in Borås, Sweden
(cfr. art. 12 Legge Autore)
previste dagli art. 70 e ss. della Legge Autore
Murale completato da Os Gemeos all'Hangar Bicocca.
Dopo la morte dell’autore il diritto può essere fatto valere, senza limite di tempo, dal coniuge e dai figli e, in loro mancanza, dai genitori e dagli altri ascendenti e da discendenti diretti; mancando gli ascendenti ed i discendenti, dai fratelli e dalle sorelle e dai loro discendenti
“… quale coacervo di valori intellettuali, politici, religiosi e professionali, e all’onore della persona, che deve ritenersi leso allorché la condotta dell’agente distorca la globalità e l’essenzialità dell’immagine del soggetto, determinando in altri un giudizio di disvalore e conseguentemente menomandone l’immagine”.
“anche lo spostamento di un’opera…” .
“La riduzione dell’altezza complessiva di una scultura, la sua collocazione in … e quindi a modificarne significativamente la percezione, e dunque il giudizio, da parte del pubblico, ledendo di conseguenza l’onore e la reputazione dell’autore in misura non trascurabile»
Pisa, Keith Haring, “Tuttomondo”, sulla parete posteriore del convento della chiesa di S. Antonio
833 c.c.: Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri.
(art. 107 e ss. Codice dei beni culturali consentendo così la promozione del patrimonio artistico italiano anche tramite i singoli che ne postano le immagini sui propri profili on-line.