2. 2
Esame di dati ed informazioni relative all’oggetto della compravendita
dichiarazioni e garanzie contrattuali.
DUE DILIGENCE
3. 3
tipologia di opera (dipinto, scultura, fotografia, auto/moto d’epoca, …)
autore (nome e cognome, data e luogo di nascita e di morte, …)
titolo/soggetto
data e luogo di esecuzione/creazione
tecnica/supporto
dimensioni (altezza, larghezza, profondità, …)
firma | edizione/esemplare
CHECK LIST
4. 4
esposizioni | bibliografia
stato di conservazione | luogo di conservazione
proprietà e provenienza
controllo database furto/smarrimento
certificato di autenticità (autore, fondazione, archivio, esperto, …)
restrizioni legali e commerciali (Codice dei Beni Culturali, sanzioni per origine – Siria,
Iraq – , altri vincoli (pegni, …)
CHECK LIST
6. High Court of Justice, Chancery Division, 16 gennaio 2015
LEGGE AUTORE
7. GRAZIE PER L’ATTENZIONE !
Avv. Gilberto Cavagna di Gualdana
g.cavagna@negri-clementi.it
www.negri-clementi.it
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“TIP TAP - Thoughts on Intellectual Property
and Thoughts on Art Protection”
Hinweis der Redaktion
Nel dicembre 2006 fu venduta al prezzo di 50.000 sterline in un'asta di Sotheby’s a Londra al critico d'arte Sir Denis Mahon. Mahon voleva da subito concedere l'opera in deposito permanente all'Ashmolean Museum, che però avrebbe accettato di esporla solo a patto di scrivere sul cartellino "attribuita a". Mahon, contrariato, decise quindi di esporla nella Pinacoteca Civica di Cento, città a cui lo storico britannico era molto legato, quindi a Forlì e a Trapani. L'autografia è stata riconosciuta da importanti studiosi caravaggeschi, tra cui Mina Gregori, Daniele Benati, Antonio Paolucci e Maurizio Marini. D'altra parte, studi anche recenti riguardanti inventari e collezioni d'arte del Seicento, hanno dimostrato che effettivamente Caravaggio replicò alcune sue opere "per vendere", come riportato anche da Giulio Mancini (biografo del Merisi).Invece, secondo lo studioso d'arte austriaco Sebastian Schütze la qualità dell'esecuzione suggerirebbe che il dipinto di Oxford sia una copia. Per quanto riguarda la datazione, gli studiosi convergono sul 1595, data dell'ingresso del pittore nella residenza (oggi Palazzo Madama) del cardinale Francesco Maria Del Monte, il primo mecenate romano del pittore. Secondo questa ricostruzione, il cardinale, dopo aver visto il quadro affisso per strada, ne chiese una copia al Caravaggio. Il dipinto di Oxford sarebbe quindi la prima versione de I bari di Fort Worth (opinione peraltro sostenuta dallo stesso Mahon). Ciò stante, sorgono problemi di datazione di quest'ultima opera, finora considerata del 1594.