Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
I giovani ed i social network
1. UN NUOVO MODO di COMUNICARE: I GIOVANI ed i SOCIAL NETWORK
2. L'epoca delle grandi scoperte, il Rinascimento e l'invenzione della stampa, la rivoluzione industriale e la nascita del mondo moderno: anche questi sono stati momenti di transizione che hanno richiesto nuove forme di evangelizzazione. Ora, con la rivoluzione delle comunicazioni e dell'informazione in atto, la Chiesa si trova senza dubbio di fronte a un'altra soglia decisiva. Giovanni Paolo II Internet: un nuovo forum per annunciare il Vangelo 24 gennaio 2002, Festa di san Francesco di Sales
3. Esorto tutta la Chiesa a varcare coraggiosamente questa nuova soglia, per "prendere il largo" nella Rete, cosicché, ora come in passato, il grande impegno del Vangelo e della cultura possa mostrare al mondo "la gloria divina che rifulge sul volto di Cristo" (2 Cor 4, 6) . Che il Signore benedica tutti coloro che operano a questo fine. Giovanni Paolo II Internet: un nuovo forum per annunciare il Vangelo 24 gennaio 2002, Festa di san Francesco di Sales
4. “ A voi, giovani, che quasi spontaneamente vi trovate in sintonia con questi nuovi mezzi di comunicazione, spetta in particolare il compito della evangelizzazione di questo ' continente digitale '. […] Voi conoscete le loro paure e le loro speranze, i loro entusiasmi e le loro delusioni: il dono più prezioso che ad essi potete fare è di condividere con loro la 'buona novella' di un Dio che s'è fatto uomo, ha patito, è morto ed è risorto per salvare l'umanità. ” Benedetto XVI Internet: nuova via per parlare di Dio 23 gennaio 2009
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10. Ma su sui Social Network tutto è pubblico? Tutti sanno tutto di tutti?...
21. "…il libro se da un lato non ha quella forza intrinseca della quale è fornita la parola viva, da altro lato presenta vantaggi in certe circostanze anche maggiori. Il buon libro entra persino nelle case ove non può entrare il sacerdote, è tollerato anche dai cattivi come memoria e come regalo. Presentandosi non arrossisce, trascurato non s'inquieta, letto insegna verità con calma, disprezzato non si lagna e lascia il rimorso che talora accende il desiderio di conoscere la verità: mentre esso è sempre pronto ad insegnarla. Talora rimane polveroso sopra un tavolino o in una biblioteca. Nessuno pensa a lui. Ma viene l'ora della solitudine, o della mestizia, o del dolore, o della noia. o della necessità di svago o dell'ansia dell'avvenire, e questo amico fedele depone la sua polvere, apre i suoi fogli e si rinnovano le mirabili conversioni di S. Agostino, del Beato Colombino e di S. Ignazio. Cortese coi paurosi per rispetto umano si intrattiene con essi senza dare sospetto a veruno; famigliare coi buoni è sempre pronto a tenere ragionamento: va con essi in ogni istante, in ogni luogo. Quante anime furono salvate dai libri buoni. quante ore preservate dall'errore, quante incoraggiate nel bene. Chi dona un libro buono, non avesse altro merito che destare un pensiero di Dio, ha già acquistato un merito incomparabile presso Dio. Eppure quanto di meglio si ottiene. Un libro in una famiglia, se non è letto da colui a cui è destinato o donato, è letto dal figlio o dalla figlia, dall'amico o dal vicino. Un libro in un paese talora passa nelle mani di cento persone. Iddio solo, conosce il bene che produce un libro in una città, in una biblioteca circolante, in una società di operai, in un ospedale…” Circolare ai Salesiani per la diffusione dei buoni libri , del 19-3-1885, in S. Giovanni Bosco, Scritti sul sistema preventivo nell'educazione della gioventù , La Scuola, Brescia 1965, pp. 599-603]