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       Dispensa audiotraining

    Gestione Risorse Umane            




        di Raffaele Galasso
          www.formazionescelta.it 
 
           IL COMPITO DI UN LEADER È DI PORTARE LE SUE PERSONE 
                  DA DOVE SONO A DOVE NON SONO MAI STATE 
                                                                                   Henry Kissinger 
                                                                                                   
 
Prima di entrare nel vivo dell’argomento è utile partire da un presupposto 
che  è  alla  base  di  quanto  verrà  detto  in  seguito:  le  aziende  sono  fatte  di 
persone  e  dalla  qualità  delle  persone  di  cui  dispongono  dipendono  le 
prospettive di sviluppo dell’azienda stessa. 
 
Cosa  significa  risorsa?  Risorsa  significa  qualcosa  di  cui  disporre,  qualcosa 
che dia un valore aggiunto alla nostra azienda. In considerazione del nostro 
presupposto, cioè che il successo della nostra azienda si basa sulle capacità 
e sulle competenze delle persone che vi lavorano, è importante favorirne la 
crescita e, quindi, l’espressione del loro potenziale. 
 
In  che  modo  sia  possibile  ottenere  tutto  questo  e  quali  strumenti  ne 
favoriscano l’attuazione sarà l’oggetto della nostra trattazione. 
 
Le due aree che svilupperemo sono:  
1. La creazione di un clima favorevole allo sviluppo della risorsa; 
2. Il processo di crescita, personale e professionale, della nostra risorsa. 




           Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
L’AUDIOTRAINER
 

RAFFAELE GALASSO
 
Consulente e formatore da oltre 20 anni, già professore a contratto presso 
l’Università di Bari e docente presso la Luiss Business School e l’Università 
Roma  Tre,  è  considerato  uno  degli  antesignani  della  Programmazione 
Neuro  Linguistica  (P.N.L.)  in  Italia,  conseguendo,  tra  i  primi  in  Europa,  il 
grado  di  Master  Trainer  NLPBA,  rielaborando  i  nuovi  modelli  di  Business 
Application ed adattandoli a realtà aziendali nazionali ed internazionali. 
Ha  inoltre  ideato  il  modello  “Leadership  Generativa”,  che  applica  con 
successo  nei  suoi  corsi,  e  nuove  metodologie  di  “Coaching”  grazie 
all’esperienza  accumulata  con  importanti  figure  manageriali  di  aziende 
italiane e straniere. 
È  co‐autore  del  libro  “A  me  il  voto”,  scritto  insieme  alla  giornalista  Anna 
Alberti sulle tecniche di Comunicazione Politica (Ed. Il Castello). 




           Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
GESTIONE RISORSE UMANE 
 
Creare  un  clima  costruttivo,  favorevole  allo  sviluppo  delle  risorse  implica 
un’attenzione  particolare  agli  aspetti  emotivi  che  caratterizzano  ogni 
individuo ed alla loro implicazione nella vita aziendale. 
Fin  dalla  nascita  ognuno  di  noi  prova  due  sentimenti  fondamentali:  la 
fiducia e la paura. 
È  intuibile  come  un  clima  di  terrore,  di  timore  nell’ambiente  lavorativo 
possa  essere  destabilizzante  e  controproducente  rispetto  all’espressione 
del potenziale delle persone che vi lavorano. 
 
L’obiettivo  è,  quindi,  creare  un  clima  di  fiducia.  La  fiducia  si  basa 
sostanzialmente  su  due  fattori:  uno  razionale  che  implica  le  regole,  gli 
scambi,  le  relazioni  in  azienda  ed  uno  affettivo  o  emozionale  relativo  alla 
soddisfazione dei bisogni emotivi che ogni persona ha. 
 
Questi  due  elementi  sono  imprescindibili  ed  è,  perciò,  indispensabile  sia 
realizzare una dimensione organizzativa con regole ben precise, esplicitate 
e  soprattutto  condivise,  sia  facilitare  lo  sviluppo  di  relazioni  tra  i 
componenti  del  team  o  dell’azienda  improntate  su  un  rapporto  emotivo 
ovvero di fiducia. 
Affinché questo accada è necessario rispettare alcuni principi. Il primo è la 
padronanza personale: la risorsa deve avere innanzitutto fiducia in se stessa 
ed  essere  consapevole  delle  proprie  capacità,  delle  proprie  competenze, 
delle  proprie  prospettive  di  sviluppo;  il  secondo  è  il  coinvolgimento:  le 



           Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
persone devono sentirsi libere di esprimersi liberamente, di partecipare, di 
sapere che le proprie idee vengono prese in considerazione.  
Se diamo alla risorsa l’opportunità di cogliere un clima accogliente, leale e 
trasparente la metteremo nella condizione di poter scegliere: la possibilità 
di  autodeterminarsi  fa  sì  che  le  persone  decidano  come  agire,  reagire  e 
comportarsi. 
 
Dopo  avere  descritto  sinteticamente  il  primo  aspetto  della  nostra  analisi 
passiamo al processo di gestione delle risorse umane vero e proprio. 
 
Il  modello  che  utilizzeremo  è  quello  della  Leadership  Generativa.  Il  fine 
ultimo, l’obiettivo di questo approccio è generare un processo di crescita, di 
cambiamento e di integrazione costante. 
 
La  Leadership  Generativa  si  basa  sul  modello  delle  “5  discipline 
fondamentali” ripreso e riadattato dal formatore americano Peter Senge.  
Esse sono: 
1. Padronanza personale; 
2. Conoscenza dei modelli mentali; 
3. Apprendimento di gruppo; 
4. Visione condivisa; 
5. Pensiero sistemico. 
 
L’analisi di questi cinque aspetti fornisce uno strumento utile, direttamente 
applicabile e verificabile nella gestione delle risorse umane. 
 


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Per padronanza personale si intende essere consapevoli dei propri obiettivi, 
della propria missione, dei propri valori. Questo vale sia per il leader sia per 
le  risorse  gestite.  È  importante  che  gli  obiettivi  di  sviluppo  siano  chiari:  il 
nostro  cervello  ha  bisogno  di  istruzioni  precise  ed  inequivocabili  per 
seguirle.  
 
Affinché un obiettivo sia efficace deve essere: 
    Preciso  linguisticamente:  essere  chiaro  nei  dettagli  e  nelle 
    caratteristiche; 
    Tempificato: avere un inizio ed una fine; 
    Raggiungibile: devono esserci le condizioni oggettive per perseguirlo; 
    Misurabile: avere dei parametri di misurabilità; 
    Controllabile:  il  raggiungimento  dipende  esclusivamente  da  chi  lo 
    persegue. 
    Motivante: deve coinvolgere emotivamente ed energizzare l’individuo;   
    Ecologicamente  compatibile:  congruente  con  i  valori,  con  i  credo  della 
    persona responsabile del suo raggiungimento. 
 




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Un ulteriore aspetto legato alla prima disciplina è il concetto di mission. 
La  mission  è  la  reale  missione  che  ognuno  di  noi  vuole  compiere,  è  la 
ragione di esistenza, perché quell’azienda è sul mercato, qual è la missione 
del team a cui appartengo, perché lavoriamo insieme: esserne consapevoli 
è  indispensabile  per  poterla  perseguire  e  realizzare.  La  presenza  di  una 
ragione,  di  una  missione,  di  un  perché  reale,  profondo,  conosciuto  ed 
esplicitato aiuta moltissimo il processo di motivazione della risorsa, il senso 
di appartenenza della risorsa. 
 
Inevitabile  a  questo  punto  parlare  di  motivazione.  Ogni  persona  ha  delle 
leve  motivazionali  precise  e  specifiche:  ognuno  di  noi  viene  motivato 
semplicemente dal raggiungimento dei propri valori. I valori identificano ciò 
che  è  importante  per  ognuno  di  noi,  rappresentano  quegli  impulsi  che  ci 
spingono  verso  qualcosa  o  ci  allontanano  da  qualcos’altro.  Sono,  in 
definitiva,  i  principi  su  cui  basiamo  la  nostra  esistenza  ed  in  funzione  dei 
quali motiviamo le nostre scelte.  
 
Nella  gestione  delle  risorse  umane  è  fondamentale  la  conoscenza  reale  e 
profonda delle persone ovvero delle leve motivazionali più recondite: ogni 
minuto  dedicato  alla  conoscenza  di  un  collaboratore,  dei  suoi  valori,  delle 
sue leve motivazionali sarà un passo verso una gestione efficace, centrata 
ed orientata sulla persona. Conoscere le leve motivazionali dei collaboratori 
è  uno  strumento  immensamente  efficace  per  una  gestione  orientata  allo 
sviluppo ed alla crescita. 
 


           Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
La  seconda  disciplina  è  la  conoscenza  dei  modelli  mentali.  È  importante 
nella gestione delle risorse umane conoscere il funzionamento, le modalità 
di  ragionamento,  l’apparato  cognitivo  dell’interlocutore.  Per  poter 
generare un reale processo di sviluppo è indispensabile conoscere il sistema 
di  credenze  del  mio  interlocutore.  Le  credenze  rappresentano  il  “sistema 
filtrante  personale”  attraverso  il  quale  analizziamo  la  realtà,  giudicandola, 
agendo,  decidendo;  rappresentano  quanto  noi  riteniamo  vero  o  falso, 
possibile o impossibile. 
 
Utilizzando  una  metafora  una  credenza  è  come  un  semaforo  che  ci  dà  il 
rosso  o  il  verde  rispetto  al  mettere  in  atto  un’azione:  è  funzionale  nel 
momento in cui ci supporta nell’azione e disfunzionale quando diventa un 
vincolo  a  fare  qualcosa.  Le  credenze  sono  il  risultato  dell’interpretazione 
delle  azioni,  degli  eventi  che  abbiamo  vissuto.  Nel  corso  dell’esistenza 
vengono attribuiti dei significati a quanto si vive e questi vanno a costituire 
il  nostro  sistema  di  credenze.  Il  gestore  delle  risorse  umane  non  deve 
dimostrare  che  le  credenze  sono  false,  ma  deve  capire,  parlando  con  la 
risorsa, come si è generata quella credenza con l’obiettivo di rilevare e far 
rilevare  alla  risorsa  stessa  la  parzialità  delle  informazioni  considerate  per 
giungere  a  quella  conclusione.  Un  esempio  può  chiarire  questo  concetto. 
Consideriamo un collaboratore che crede di non essere portato per il ruolo 
commerciale.  In  questo  caso  può  essere  utile  fargli  delle  domande  per 
capire come fa a sapere di non avere attitudine alla vendita. Probabilmente 
la  sua  credenza  si  basa  solo  su  ipotesi,  oppure  ha  provato  una  volta,  è 
andata male ed ha concluso di non esserne capace. 
 


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In conclusione, davanti ad un ostacolo, comunicativo o motivazionale, può 
essere  più  efficace  fare  delle  domande,  approfondire  il  modello  mentale 
con l’obiettivo di integrarlo, di offrire al nostro interlocutore nuove risorse 
interpretative.  
Si  evince  come,  per  comprendere  il  mondo  dell’altro,  sia  importante 
comunicare ed ascoltare l’altro in maniera efficace. 




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                Materiale estratto da:
              Dispensa audiotraining
      Gestione Risorse Umane



                                                       


                   di Raffaele Galasso




                   Non abbiamo tutto,
                     solo il meglio.
                                            

             www.formazionescelta.it 


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  • 1.     Dispensa audiotraining Gestione Risorse Umane   di Raffaele Galasso www.formazionescelta.it 
  • 2.   IL COMPITO DI UN LEADER È DI PORTARE LE SUE PERSONE  DA DOVE SONO A DOVE NON SONO MAI STATE  Henry Kissinger      Prima di entrare nel vivo dell’argomento è utile partire da un presupposto  che  è  alla  base  di  quanto  verrà  detto  in  seguito:  le  aziende  sono  fatte  di  persone  e  dalla  qualità  delle  persone  di  cui  dispongono  dipendono  le  prospettive di sviluppo dell’azienda stessa.    Cosa  significa  risorsa?  Risorsa  significa  qualcosa  di  cui  disporre,  qualcosa  che dia un valore aggiunto alla nostra azienda. In considerazione del nostro  presupposto, cioè che il successo della nostra azienda si basa sulle capacità  e sulle competenze delle persone che vi lavorano, è importante favorirne la  crescita e, quindi, l’espressione del loro potenziale.    In  che  modo  sia  possibile  ottenere  tutto  questo  e  quali  strumenti  ne  favoriscano l’attuazione sarà l’oggetto della nostra trattazione.    Le due aree che svilupperemo sono:   1. La creazione di un clima favorevole allo sviluppo della risorsa;  2. Il processo di crescita, personale e professionale, della nostra risorsa.  Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
  • 3. L’AUDIOTRAINER   RAFFAELE GALASSO   Consulente e formatore da oltre 20 anni, già professore a contratto presso  l’Università di Bari e docente presso la Luiss Business School e l’Università  Roma  Tre,  è  considerato  uno  degli  antesignani  della  Programmazione  Neuro  Linguistica  (P.N.L.)  in  Italia,  conseguendo,  tra  i  primi  in  Europa,  il  grado  di  Master  Trainer  NLPBA,  rielaborando  i  nuovi  modelli  di  Business  Application ed adattandoli a realtà aziendali nazionali ed internazionali.  Ha  inoltre  ideato  il  modello  “Leadership  Generativa”,  che  applica  con  successo  nei  suoi  corsi,  e  nuove  metodologie  di  “Coaching”  grazie  all’esperienza  accumulata  con  importanti  figure  manageriali  di  aziende  italiane e straniere.  È  co‐autore  del  libro  “A  me  il  voto”,  scritto  insieme  alla  giornalista  Anna  Alberti sulle tecniche di Comunicazione Politica (Ed. Il Castello).  Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
  • 4. GESTIONE RISORSE UMANE    Creare  un  clima  costruttivo,  favorevole  allo  sviluppo  delle  risorse  implica  un’attenzione  particolare  agli  aspetti  emotivi  che  caratterizzano  ogni  individuo ed alla loro implicazione nella vita aziendale.  Fin  dalla  nascita  ognuno  di  noi  prova  due  sentimenti  fondamentali:  la  fiducia e la paura.  È  intuibile  come  un  clima  di  terrore,  di  timore  nell’ambiente  lavorativo  possa  essere  destabilizzante  e  controproducente  rispetto  all’espressione  del potenziale delle persone che vi lavorano.    L’obiettivo  è,  quindi,  creare  un  clima  di  fiducia.  La  fiducia  si  basa  sostanzialmente  su  due  fattori:  uno  razionale  che  implica  le  regole,  gli  scambi,  le  relazioni  in  azienda  ed  uno  affettivo  o  emozionale  relativo  alla  soddisfazione dei bisogni emotivi che ogni persona ha.    Questi  due  elementi  sono  imprescindibili  ed  è,  perciò,  indispensabile  sia  realizzare una dimensione organizzativa con regole ben precise, esplicitate  e  soprattutto  condivise,  sia  facilitare  lo  sviluppo  di  relazioni  tra  i  componenti  del  team  o  dell’azienda  improntate  su  un  rapporto  emotivo  ovvero di fiducia.  Affinché questo accada è necessario rispettare alcuni principi. Il primo è la  padronanza personale: la risorsa deve avere innanzitutto fiducia in se stessa  ed  essere  consapevole  delle  proprie  capacità,  delle  proprie  competenze,  delle  proprie  prospettive  di  sviluppo;  il  secondo  è  il  coinvolgimento:  le  Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
  • 5. persone devono sentirsi libere di esprimersi liberamente, di partecipare, di  sapere che le proprie idee vengono prese in considerazione.   Se diamo alla risorsa l’opportunità di cogliere un clima accogliente, leale e  trasparente la metteremo nella condizione di poter scegliere: la possibilità  di  autodeterminarsi  fa  sì  che  le  persone  decidano  come  agire,  reagire  e  comportarsi.    Dopo  avere  descritto  sinteticamente  il  primo  aspetto  della  nostra  analisi  passiamo al processo di gestione delle risorse umane vero e proprio.    Il  modello  che  utilizzeremo  è  quello  della  Leadership  Generativa.  Il  fine  ultimo, l’obiettivo di questo approccio è generare un processo di crescita, di  cambiamento e di integrazione costante.    La  Leadership  Generativa  si  basa  sul  modello  delle  “5  discipline  fondamentali” ripreso e riadattato dal formatore americano Peter Senge.   Esse sono:  1. Padronanza personale;  2. Conoscenza dei modelli mentali;  3. Apprendimento di gruppo;  4. Visione condivisa;  5. Pensiero sistemico.    L’analisi di questi cinque aspetti fornisce uno strumento utile, direttamente  applicabile e verificabile nella gestione delle risorse umane.    Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
  • 6. Per padronanza personale si intende essere consapevoli dei propri obiettivi,  della propria missione, dei propri valori. Questo vale sia per il leader sia per  le  risorse  gestite.  È  importante  che  gli  obiettivi  di  sviluppo  siano  chiari:  il  nostro  cervello  ha  bisogno  di  istruzioni  precise  ed  inequivocabili  per  seguirle.     Affinché un obiettivo sia efficace deve essere:  Preciso  linguisticamente:  essere  chiaro  nei  dettagli  e  nelle  caratteristiche;  Tempificato: avere un inizio ed una fine;  Raggiungibile: devono esserci le condizioni oggettive per perseguirlo;  Misurabile: avere dei parametri di misurabilità;  Controllabile:  il  raggiungimento  dipende  esclusivamente  da  chi  lo  persegue.  Motivante: deve coinvolgere emotivamente ed energizzare l’individuo;    Ecologicamente  compatibile:  congruente  con  i  valori,  con  i  credo  della  persona responsabile del suo raggiungimento.    Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
  • 7.   Un ulteriore aspetto legato alla prima disciplina è il concetto di mission.  La  mission  è  la  reale  missione  che  ognuno  di  noi  vuole  compiere,  è  la  ragione di esistenza, perché quell’azienda è sul mercato, qual è la missione  del team a cui appartengo, perché lavoriamo insieme: esserne consapevoli  è  indispensabile  per  poterla  perseguire  e  realizzare.  La  presenza  di  una  ragione,  di  una  missione,  di  un  perché  reale,  profondo,  conosciuto  ed  esplicitato aiuta moltissimo il processo di motivazione della risorsa, il senso  di appartenenza della risorsa.    Inevitabile  a  questo  punto  parlare  di  motivazione.  Ogni  persona  ha  delle  leve  motivazionali  precise  e  specifiche:  ognuno  di  noi  viene  motivato  semplicemente dal raggiungimento dei propri valori. I valori identificano ciò  che  è  importante  per  ognuno  di  noi,  rappresentano  quegli  impulsi  che  ci  spingono  verso  qualcosa  o  ci  allontanano  da  qualcos’altro.  Sono,  in  definitiva,  i  principi  su  cui  basiamo  la  nostra  esistenza  ed  in  funzione  dei  quali motiviamo le nostre scelte.     Nella  gestione  delle  risorse  umane  è  fondamentale  la  conoscenza  reale  e  profonda delle persone ovvero delle leve motivazionali più recondite: ogni  minuto  dedicato  alla  conoscenza  di  un  collaboratore,  dei  suoi  valori,  delle  sue leve motivazionali sarà un passo verso una gestione efficace, centrata  ed orientata sulla persona. Conoscere le leve motivazionali dei collaboratori  è  uno  strumento  immensamente  efficace  per  una  gestione  orientata  allo  sviluppo ed alla crescita.    Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
  • 8. La  seconda  disciplina  è  la  conoscenza  dei  modelli  mentali.  È  importante  nella gestione delle risorse umane conoscere il funzionamento, le modalità  di  ragionamento,  l’apparato  cognitivo  dell’interlocutore.  Per  poter  generare un reale processo di sviluppo è indispensabile conoscere il sistema  di  credenze  del  mio  interlocutore.  Le  credenze  rappresentano  il  “sistema  filtrante  personale”  attraverso  il  quale  analizziamo  la  realtà,  giudicandola,  agendo,  decidendo;  rappresentano  quanto  noi  riteniamo  vero  o  falso,  possibile o impossibile.    Utilizzando  una  metafora  una  credenza  è  come  un  semaforo  che  ci  dà  il  rosso  o  il  verde  rispetto  al  mettere  in  atto  un’azione:  è  funzionale  nel  momento in cui ci supporta nell’azione e disfunzionale quando diventa un  vincolo  a  fare  qualcosa.  Le  credenze  sono  il  risultato  dell’interpretazione  delle  azioni,  degli  eventi  che  abbiamo  vissuto.  Nel  corso  dell’esistenza  vengono attribuiti dei significati a quanto si vive e questi vanno a costituire  il  nostro  sistema  di  credenze.  Il  gestore  delle  risorse  umane  non  deve  dimostrare  che  le  credenze  sono  false,  ma  deve  capire,  parlando  con  la  risorsa, come si è generata quella credenza con l’obiettivo di rilevare e far  rilevare  alla  risorsa  stessa  la  parzialità  delle  informazioni  considerate  per  giungere  a  quella  conclusione.  Un  esempio  può  chiarire  questo  concetto.  Consideriamo un collaboratore che crede di non essere portato per il ruolo  commerciale.  In  questo  caso  può  essere  utile  fargli  delle  domande  per  capire come fa a sapere di non avere attitudine alla vendita. Probabilmente  la  sua  credenza  si  basa  solo  su  ipotesi,  oppure  ha  provato  una  volta,  è  andata male ed ha concluso di non esserne capace.    Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
  • 9. In conclusione, davanti ad un ostacolo, comunicativo o motivazionale, può  essere  più  efficace  fare  delle  domande,  approfondire  il  modello  mentale  con l’obiettivo di integrarlo, di offrire al nostro interlocutore nuove risorse  interpretative.   Si  evince  come,  per  comprendere  il  mondo  dell’altro,  sia  importante  comunicare ed ascoltare l’altro in maniera efficace.  Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione 
  • 10.   Materiale estratto da: Dispensa audiotraining Gestione Risorse Umane   di Raffaele Galasso Non abbiamo tutto, solo il meglio.   www.formazionescelta.it  Formazionescelta.it® 2009 ‐ Tutti i Diritti Riservati ‐ Divieto di riproduzione