Il turismo responsabile secondo gli italiani: cosa pensano e cosa fanno…
1. Il turismo responsabile secondo gli italiani: cosa pensano
e cosa fanno… | Formazione Turismo
http://www.formaz ioneturismo.com/in- evidenz a/il- turismo- responsabile- secondo- gli- italiani- cosa- pensano- e- cosa- fanno...
March 7, 2013
Turismo Responsabile. Cos’è e alcune caratteristiche
Viaggiare è da sempre sinonimo di curiosità, del desiderio di
vedere, di conoscere, di capire. Negli ultimi anni è cresciuto
sensibilmente l’attenzione verso il cosiddetto t urismo
responsabile. Il dibattito internazionale sul tema delle sviluppo
t urist ico sost enibile è cresciuto in maniera significativa grazie
anche, se non soprattutto, alla crescita sempre più significativa di
forme di domanda turistica di tipo responsabile. Il concetto di
“turismo responsabile” è composto dall’insieme di buone
prat iche e at t eggiament i solidali, ovvero un “nuovo” modo di
concepire la vacanza. Visto la complessità del concetto, non
esiste ancora una definizione rigorosa ed universalmente
riconosciuta, ma diverse espressioni (t urismo sost enibile,
solidale, equo, ecot urismo, ecc.).
Quindi un modo di viaggiare che spinge le persone ad effettuare
le proprie scelte abbracciando i valori della sobriet à e del
rispet t o del cont est o ambient ale, sociale, economico e
cult urale della localit à. Tra le altre cose, il turista responsabile è
quindi colui che viaggia alla ricerca della possibilità di vivere esperienze t urist iche aut ent iche
a stretto contatto con la comunità locale e mosso dal desiderio di farsi promotore/sostenitore
del benessere della comunità locale ospitante (ad esempio, privilegiando
l’acquisto di prodotti locali). In Italia esiste AITR Associazione It aliana
Turismo Responsabile, che promuove la cultura e la pratica di viaggi di
Turismo Responsabile e favorisce la conoscenza, il coordinamento e le
sinergie tra i soci.
Spesso però l’at t eggiament o posit ivo che le persone manif est ano
nei conf ront i di quest a “nuova f ilosof ia di viaggio” non
corrispondono sempre ef f et t ive scelt e di t ipo responsabile. Capire
i motivi per cui questo accade è fondamentale per capire che tipo di
interventi porre in essere per favorire l’ulteriore crescita del fenomeno. Tali motivi possono
attenere alla sfera individuale del soggetto (personalità, motivazioni, ecc) e/o a impedimenti
esterni.
Proprio per indagare meglio questo aspetto, il Prof . Giacomo Del Chiappa, ricercatore di
Marketing presso la Facoltà di Economia dell’Università di Sassari, ha condot t o una ricerca
con il supporto di AITR, CTS (Centro Turistico Studentesco e Giovanile) e FormazioneTurismo.
La ricerca prevedeva che i partecipanti all’indagine partecipassero all’estrazione di un soggiorno
gratuito. Lo studio è stato da poco chiuso e il fortunato vincitore che si è aggiudicato il fine
settimana gratuito presso l’Hotel Olivi **** a Sirmione è il signor Vladi Finotto di Venezia.
Gli italiani cosa pensano del turismo responsabile e come
effettivamente si comportano?
Ora tiriamo le somme sulla ricerca e chiediamo al Prof. Giacomo Del Chiappa il metodo
utilizzato per effettuarla e cosa è emerso.
2. 1. Quale metodo è stato utilizzato per la ricerca?
E’ stata effettuata una ricerca quant it at iva mediante la
somministrazione di un questionario costruito in base ad una rewiew
della letteratura di marketing nazionale e internazionale in tema di
turismo responsabile. Il questionario, somministrato attraverso un online
survey, prevedeva che i rispondenti fornissero informazioni sui seguenti
aspetti:
• Caratteristiche socio-demografiche;
• Valutazione dell’importanza assegnata ad ognuna delle 20 pratiche
caratterizzanti il turismo responsabile (Scala likert 1-9);
• Valutazione del grado di effettiva adozione di ognuna delle 20 pratiche caratterizzanti il
turismo responsabile (Scala likert 1-9);
Il campione conclusivo è stato di 1253 quest ionari corret t ament e compilat i e quindi
utilizzabili ai fini delle analisi statistiche.
2. Cosa emerge dai risultati?
Nel complesso le analisi mostrano un at t eggiament o t endenzialment e posit ivo dei
rispondenti nei confronti del turismo responsabile, sebbene valutino spesso diversamente
l’importanza di alcune pratiche di turismo responsabile. Per esempio, i rispondenti non
considerano tutto sommato importante (media: 6,43) il fatto di privilegiare strutture locali
tipiche, dove vi è un limitato numero di posti letto e non vengono offerte sofisticate facilities e
in più non sembrano essere disposti a rinunciare ai confort specialmente alberghieri.
Tuttavia, esistono dei gap signif icat ivi t ra at t eggiament o e reale comport ament o adottato
rispetto a numerose pratiche di turismo responsabile, tra cui:
• Promuovere e sostenere le piccole realtà produttive del luogo (gap: 1,76)
• Privilegiare strutture ricettive in possesso di certificazione ambientale (gap: 2,5)
• Privilegiare strutture ricettive e ristorative dove viene impiegato personale locale (gap: 1,82)
• Utilizzare mezzi di trasporto che minimizzino l’impatto ambientale del viaggio (gap: 2,18)
• Denunciare i comportamenti scorretti alle autorità competenti (gap: 2,97)
3. • Chiedere all’organizzatore che si occupa di preparare il viaggio delle garanzie quali la
sostenibilità ecologica, equità sociale (gap: 2,39)
3.Perché esiste un gap tra atteggiamento e comportamenti?
I motivi sono diversi e risiedono nell’esistenza di impediment i sia int erni che est erni, tra
questi si può far riferimento a esempio ai seguenti:
• il turismo responsabile viene percepito come una rinuncia a dei confort o addirittura come una
cosa troppo seria (il 23,8% dei rispondenti ha espresso un giudizio compreso da 7 a 9);
• scarsa conoscenza del fenomeno;
• problema di reperimento di informazioni;
• ristretto numero di intermediari turistici che si occupano di questa forma di turismo (riportato
dal 54,6% dei rispondenti);
• difficoltà/impossibilità di raggiungere le mete dei propri viaggi, e muoversi al loro interno,
utilizzando mezzi di trasporto a basso impatto ambientale
4. Cosa suggeriscono i risultati della ricerca?
La ricerca evidenzia che il market ing e la comunicazione hanno un ruolo import ant e nel
favorire lo sviluppo di questa filosofia di viaggio contribuendo a:
• “educare” i consumatori su cosa davvero significhi fare turismo responsabile;
• “rimuovere” le percezioni negative che le persone hanno rispetto a questo modo di viaggiare;
• “sdoganare” l’associazione mentale: turismo responsabile = rinuncia di confort e esperienze di
viaggio noiose;
• affermare l’idea che il turismo responsabile non significhi solo il turismo “equo e solidale”: tutti
possiamo viaggiare in maniera più responsabile;
• comunicare in maniera trasparente e capillare l’esistenza di questo tipo di prodotti e degli
intermediari che si occupano della loro commercializzazione;
Una nuova Ricerca: “Gli Italiani e l’ecoturismo”….e vinci un soggiorno
gratuito
La ricerca sul turismo responsabile fatta è stata
chiusa, ma ecco adesso un nuovo invito a ritentare
la fortuna per partecipare ad un’altra ricerca che il
Prof. Del Chiappa ha da poco iniziato e che noi
supportiamo. Questa volta l’obiettivo è studiare
l’at t eggiament o degli it aliani nei conf ront i
dell’ambient e e dell’ecot urismo, ossia quella
forma di turismo incentrato sulla visita di aree
incontaminate con l’obiettivo di conoscere,
ammirare e godere del paesaggio, della flora, della
fauna e del patrimonio culturale di una
destinazione turistica.
Il questionario è compilabile a questo link
ht t ps://www.surveymonkey.com/s/ecot urismo-
it alia e richiede circa 10/12 minuti per la sua
compilazione. Compilandolo si ottengono
automaticamente dei buoni sconti per soggiorni
alberghieri in alcune regioni italiane e, inoltre, si partecipa anche all’estrazione di due fine
settimana gratuiti (in meravigliosi quattro stelle in Toscana).
Per la buona riuscita della ricerca, oltre al proprio contributo compilandolo personalmente, fate
4. girare il link ai tuoi contatti via mail o postandolo nei social network di cui lei fa parte (Facebook,
forum, ecc)
Grazie!
Per la realizzazione del post ringrazio Giacomo Del
Chiappa, ricercatore di marketing presso la Facoltà di
Economia dell’Universit à di Sassari dove è titolare degli
insegnamenti di “Gestione e marketing delle imprese
turistiche” e “Destination Management” nel Corso di Laurea
in Economia e Management del Turismo, sede di Olbia. È
membro del comitato editoriale della rivista Tourism
Analysis. Le sue ricerche si concentrano sulle tematiche
della governance e del branding delle destinazioni
turistiche, del comportamento del consumatore/turista
online, del social media marketing e del turismo sostenibile
e responsabile. È inoltre, esperto per il progetto “Réseau
de veille en t ourisme” – Université du Québec a Montréal.
Silvia Badriot t o – Nuovi Turismi è un progetto di sviluppo,
consulenza commerciale e promozione turistica e
alberghiera, che possa sensibilizzare sui nuovi temi dello
sviluppo turistico, fortemente orientato al destination
marketing, al Web 2.0 e alle nuove tecnologie, ma
con un occhio alla tradizione, al vivere sostenibile e
responsabilmente, nell’ottica della creazione di un
turismo integrato.
Puoi contattarmi a silvia@nuovi-turismi.com e
seguimi su Facebook e Twitter.