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LEZIONE N. 2

  LA TUTELA DEI BAMBINI NEL
  DIRITTO INTERNAZIONALE




Dott.ssa Alessandra D. Borsato - Università degli Studi di Milano-Bicocca
SCHEMA LEZIONE

      LA TUTELA DEI BAMBINI NEL
       DIRITTO INTERNAZIONALE


 Diritto   internazionale

 Tutela    internazionale dei diritti umani

 Convenzione      sui diritti dei bambini (CRC)
 Responsabilità  penale internazionale per
  violazione dei diritti dei bambini
DIRITTO INTERNAZIONALE

“ Superiorem non reconoscentes“
DIRITTO INTERNAZIONALE

  “ Superiorem non reconoscentes“


DUE TIPI DI NORME
- Generali (Consuetudini e Ius Cogens)
- Particolari (Trattati o Convenzioni)
Valore vincolante

Diff. con Dichiarazioni, che non hanno
 valore vincolante
Sovranità internazionale <-> Giurisdizione domestica
DIRITTO INTERNAZIONALE

 NORMA CONSUETUDINARIA


EFFICACIA
- ERGA OMNES ( Persistent objector ?)


2 ELEMENTI
- DIURNITAS
- OPINIO IURIS SIVE NECESSITATIS
DIRITTO INTERNAZIONALE

 CONVENZIONE (= CRC)


EFFICACIA
- SOLO TRA GLI STATI PARTE
- “DECISA DAGLI STATI PARTE”


ELEMENTI CARATTERIZZANTI
- FORMA
- OGGETTO E SCOPO (art. 51)
DIRITTO INTERNAZIONALE

 CONVENZIONE (= CRC)


PUO’:
- AVERE PORTATA UNIVERSALE (art. 46-48)
- PREVEDERE UNA CLAUSOLA DI
  GIURISDIZIONE OBBLIGATORIA
- ”ESSERE LIMITATA“ (art. 1-40)
- ESSERE EMENDATA (art. 50), RESA
  INVALIDA O ESTINTA
- ESSERE INTERPRETATA (art. 2, 3 e 24 )
DIRITTO INTERNAZIONALE

 NORMA IMPERATIVA


EFFICACIA
- ERGA OMNES


ELEMENTI CARATTERIZZANTI
- INDEROGABILE
DIRITTO INTERNAZIONALE

 RAPPORTO TRA NORME



- GERARCHIA?

- CODIFICAZIONE DEL DIRITTO
  INTERNAZIONALE (art. 31, par. 1)

- INFLUENZA TRA NORME (art. 31-40)

- EVENTUALE CONTRASTO?
DIRITTO INTERNAZIONALE

  IN CASO DI VIOLAZIONE DI UNA NORMA




- RESPONSABILITA’ DELLO STATO

- RESPONSABILITA’ DELL’INDIVIDUO

- RUOLO DELLE NAZIONI UNITE
DIRITTO INTERNAZIONALE

  “ Superiorem non reconoscentes“


ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
- Dopo I-GM, Società delle Nazioni
- Dopo II-GM, Nazioni Unite
FINE COMUNE DEGLI STATI
Mantenimento della pace e sicurezza int.,
 ma non solo:
  sviluppo economico e sociale, protezione
  dell’ambiente, tutela dei diritti dell’uomo e
  responsabilità internazionale dell’uomo
DIRITTO INTERNAZIONALE

 “ Superiorem non reconoscentes“



   E’ IL DIRITTO INTERNAZIONALE CHE HA
CREATO LE NAZIONI UNITE; NON VICEVERSA

    LE   NAZIONI   UNITE   POSSONO
INFLUENZARE (E HANNO INFLUENZATO) LO
SVILUPPO  PROGRESSIVO   DEL  DIRITTO
INTERNAZIONALE
DIRITTO INTERNAZIONALE

Tutela dei diritti umani



                           Art.    1,    par.  3:
                           promuovere           e
                           incoraggiare         il
                           rispetto dei diritti
                           dell’uomo e delle
                           libertà fondamentali
                           per     tutti    senza
                           distinzione di razza,
                           di sesso, di lingua o
                           di religione.
DIRITTO INTERNAZIONALE

   Tutela dei diritti umani dopo la II GM


Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di
Genocidio (1948)

Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo (1948)

Patto sui diritti civili e politici e Patto sui diritti economici,
sociali e culturali (1966)

Convenzione contro la discriminazione della donna (1979)

Convenzione contro la tortura (1985)

Convenzione sui diritti del bambino (1989)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Tutela dei diritti umani – ambito regionale



           -   Convenzione Europea sui diritti dell’Uomo
               (1950)
           -   Convenzione Interamericana sui diritti
               dell’Uomo (1969)
           -   Carta Africana dei diritti dell’uomo e dei
               popoli (1981)
           -   Dichiarazione dell’Islam sui diritti
               dell’Uomo (1981)
DIRITTO INTERNAZIONALE

Tutela internazionale dei diritti dei bambini
DIRITTO INTERNAZIONALE

Tutela dei bambini e dei loro diritti


  PREAMBOLO CARTA NAZIONI UNITE
   preservare le future generazioni dal
    flagello della guerra, che per due
    volte ha portato indicibili sofferenze
    all’umanità
  1) Mantenimento della pace
  2) Convenzioni ad hoc – CRC (1989)
DIRITTO INTERNAZIONALE

LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI BAMBINI



• Il bambino viene
identificato come:
    bambo, infante,
   minore

Percorso tutela internazionale:
    in senso negativo  no soggettività giuridica
    in ambito lavorativo
    madre – famiglia
NELL’ANTICHITA’



• Nella Grecia antica (sia quella Ateniese che quella
Spartana) i bambini erano poco importanti e dovevano
affiancarsi agli adulti per poterli imitare e raggiungerli
celermente .

• Nella Roma antica i bambini erano di proprietà del
capofamiglia (che ne deteneva lo jus vitae ac necis), ne
assumevano lo status e ne seguivano le sorti.

• Fino alla metà del secolo scorso, i bambini imparavano
a svolgere lo stesso mestiere del padre. Il concetto
romanistico di famiglia e di bambino restarono attuali in
Italia ed in Europa fino a tutti gli anni sessanta
DIRITTO INTERNAZIONALE
   LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI MINORI
               - PERCORSO -


• Tutela in ambito lavorativo  Perché?


• Industrializzazione



• Ore lavorative


• Maggior produzione o tutela del bambino?
DIRITTO INTERNAZIONALE

  LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI MINORI
              - PERCORSO -

• La prima convenzione internazionale che prevede la tutela
di alcuni diritti dei bambini venne aperta alla ratifica nel
1919 (Convenzione n.5 ILO)
         età minima di ammissione dei bambini al lavoro
nelle industrie; è seguita da altre due convenzioni (del 1920)
        rispettivamente per i lavori marittimi e dell’agricoltura
DIRITTO INTERNAZIONALE
  LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI MINORI
              - PERCORSO -

• Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) fondò
a Ginevra l’Unione internazionale per il soccorso
dell’infanzia. Successivamente adottò la Dichiarazione dei
diritti dell’infanzia, la prima dichiarazione di diritto
umanitario adottata da un organismo internazionale e che
precede di ben 24 anni quella dei diritti dell’Uomo. E’ la
prima dichiarazione contenente un elenco di diritti del
bambino



• Viene adottata e fatta propria dalla Società delle Nazioni
nella V assemblea (1924)
DIRITTO INTERNAZIONALE
      LA DICHIARAZIONE DEL 1924
Tratta soprattutto del benessere dei bambini e non dei
                       loro diritti

Non è una raccolta organica di diritti (occorrerà aspettare il
1948) ma una elencazione di principi più morali (o di diritto
naturale) che giuridici.

Fu ispirata da una delle prime organizzazioni di tutela dei
minori, che nacque in Inghilterra in quegli anni, fondata da una
maestra di scuola (Eglantyne Jebb ) con l’aiuto della Croce
Rossa Internazionale: Save the Children

Nacque come Carta delle associazione e fu adottata dalla
Società delle Nazioni a Ginevra su pressione della Gran
Bretagna

Con lo scoppio della II guerra mondiale fu utilizzata per la
tutela dei minori in pericolo; purtroppo con scarsissimi risultati.
DIRITTO INTERNAZIONALE

      LA DICHIARAZIONE DEL 1924
            I 5 principi su cui si basa sono:


1. I bambini devono essere protetti nello sviluppo materiale e
   spirituale;
2. I bambini vanno sfamati, curati, aiutati nel bisogno,
   recuperati quando fanno reati, protetti quando orfani o soli;
3. Devono essere aiutati per primi in momenti di pericolo;
4. Devono essere protetti dallo sfruttamento e posti in
   posizione di ottenere i mezzi di sostentamento;
5. Devono essere coscienti che i propri talenti devono essere
   posti al servizio del prossimo.

 garantire i bisogni di prima necessità; priorità al bambino
  ferito; evitare che sia costretto a lavorare in età prematura
  rispetto alle sue condizioni psicofisiche; formazione e
  crescita culturale sulla base del principio di solidarietà.
DIRITTO INTERNAZIONALE

            LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
              DELL’INFANZIA DEL 1959

Dopo la II guerra mondiale: già nel 1946 iniziò la discussione,
  all’interno della Commissione Sociale del Consiglio
  Economico e Sociale           delle Nazioni Unite per la
  predisposizione di una nuova carta per i diritti del bambino.
  La discussione partì dalla volontà del superamento totale
  della Carta di Ginevra e per delineare una nuova concezione
  del benessere dei bambini

Nel 1948 la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo
  stabilì alcuni principi a favore dei bambini, statuendo circa:
  la protezione che devono avere tutti i bambini siano essi
  nati nel matrimonio o fuori dal matrimonio (art. 25); il
  diritto per ogni bambino all’istruzione e il diritto dei genitori
  di scegliere il genere di istruzione dei figli (art. 26)
DIRITTO INTERNAZIONALE

         LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
           DELL’INFANZIA DEL 1959

La prima versione della Dichiarazione fu pronta in poco
  tempo: nel 1949 ben 21 nazioni inviarono i commenti
  definitivi al Segretario Generale delle Nazioni Unite; solo
  nel 1959 la Commissione per i diritti umani trasmise al
  C.E.S. la verione definitiva, che fu adottata (senza
  astensioni) il 20 novembre 1959

Negli stessi anni iniziarono a sorgere
istituzioni e organizzazioni internazionali
per la tutela dei diritti dei bambini,
come l’UNICEF
(Ris. 57 dell’ 11 dicembre 1946).
DIRITTO INTERNAZIONALE

          LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
            DELL’INFANZIA DEL 1959

1.tutti i diritti devono essere riconosciuti a tutti i
  bambini, senza che siano possibili
  discriminazioni di alcun tipo
2.speciale protezione del bambino e riconoscimento
  del suo superiore interesse
3.diritto al nome e alla nazionalità sin dalla nascita
4.diritto alla sicurezza sociale (casa, svago…) e
  alla salute
5.diritto alla cura quando portatore di inabilità
DIRITTO INTERNAZIONALE

         LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
           DELL’INFANZIA DEL 1959


6. Diritto all’affetto e alla vita in famiglia
7. Diritto all’educazione
8. Diritto ad essere preferito nelle eventuali
  situazioni
   di bisogno
9. Protezione da trascuratezze, crudeltà e
   sfruttamento
10. Protezione da ogni forma di discriminazione
DIRITTO INTERNAZIONALE

               LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI
                 DELL’INFANZIA DEL 1959

                              CRITICHE
•   Più organica e completa della precedente, ma non raccolta di diritti e
    doveri  ancora una dichiarazione di principi;
•    Molte delle nazioni che la firmarono non ne tramutarono i principi in
    norme giuridiche;
•    Cause: emergenze derivanti dalla guerra fredda, sviluppo
    economico, sanità…
•    Il bambino era ancora visto come pura parte dell’ambiente
    familiare che lo circondava e che si faceva interprete delle sue
    esigenze (madre)
 Occorrerà attendere la rivoluzione femminile (anni ’70) per avere
  il distacco di madre e figlio e la focalizzazione dei loro specifici diritti
DIRITTO INTERNAZIONALE

      TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO
                POST 1959

•    Mancanza di uno strumento giuridico che rendesse
    vincolanti per gli Stati i diritti dei bambini e che nel
    contempo affrontasse in maniera organica la questione
    dell’ultimo soggetto rimasto senza norme internazionali di
    tutela ( Madre e famiglia)

• Era sempre più necessario riconoscere il bambino come
  soggetto portatore di tutti i diritti umani (civili, politici,
  economici, sociali, culturali) già riconosciuti per gli adulti
    In realtà le convenzioni già adottate in materia
     di diritti umani non escludevano i bambini dalla
     loro fruizione, ma non prevedevano forme di
     tutela specifica per loro
DIRITTO INTERNAZIONALE

     TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO
               POST 1959


 Problema principale: i bambini non avevano ancora
 una loro reale soggettività giuridica

 Nel 1979 viene formalizzata una proposta polacca di
 revisione organica della dichiarazione del 1959 
 LAVORI PREPARATORI  apposito gruppo di lavoro
 presso la commissione per i diritti umani delle NU al
 quale sono chiamati a partecipare, oltre ai
 rappresentanti degli stati, anche i rappresentanti di
 UNHCR, ILO, UNICEF, WHO e numerose ONG di livello
 internazionale
DIRITTO INTERNAZIONALE

 CONVENZIONE SUI DIRITTI DEL BAMBINO
               (1989)

 Prima e unica Convenzione ad hoc

 Tutela dei diritti politici, economici, sociali e culturali.

 E’ stata ratificata, nel giro di pochissimi anni, da 193
 Stati. Ciò ne sottolinea il suo carattere universale.

Le due nazioni che oggi non l’hanno ratificata sono
 Somalia e Stati Uniti (firmata nel 1995)

                    ART. 1:
               CHI È IL BAMBINO?
CONVENZIONE SUI
                            DIRITTI DEL BAMBINO


            PRINCIPI FONDAMENTALI

• Non discriminazione (art. 2)
• Superiore interesse del bambino (art. 3)
• Diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo (art. 6)
• Diritto al nome, alla cittadinanza e alla propria identità
  (art. 7 e art. 8)
• Dovere di ascoltare l’opinione del bambino (art. 12)
• Diritto alla salute (art. 24)
• Diritto all’educazione (art. 28 e 29)
• Diritto al gioco (art. 31)
DIRITTO INTERNAZIONALE


 LA TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO


COSA ACCADE IN CASO DI VIOLAZIONE DELLA CRC?

         CHI “PUÒ” VIOLARE LA CRC?

   CHI PUÒ ESSERE CONDANNATO IN CASO DI
            VIOLAZIONE DELLA CRC?

 LA CRC È L’UNICA CONVENZIONE CHE TUTELA IN
           MODO SPECIFICO I BAMBINI?
DIRITTO INTERNAZIONALE

    LA TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO
        CRC E ALTRE CONVENZIONI

 1904 – 1921 – 1933 - 1949, Convenzioni tratta donne e
  bambini
 1919 – 1921 – 1930 - 1999, Convenzioni ILO – Tutela
  Lavoro
 1948, art. 2, lett. e) della Convenzione sul Genocidio
 1949, IV Convenzione di Ginevra – Tutela conflitti armati
  (art. 14, 17, 23, 24, 25, 38, 41, 50, 51, 68, 76, 81, 82, 89,
  94, 132)
 1977, I e II Protocollo addizionale alle 4 Conv. di Ginevra
  del 1949 (I Protocollo: art. 77 e 78) – (II Protocollo art.
  4, par. 3 e 6, par. 4)
 1989, CRC
DIRITTO INTERNAZIONALE

     LA TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO
         CRC E ALTRE CONVENZIONI

1998, Statuto della Corte penale internazionale

2000, Protocollo addizionale alla Convenzione delle Nazioni
Unite contro la criminalità organizzata per prevenire, reprimere
e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini

2000, Protocollo opzionale alla Convenzione per i diritti del
bambino relativo alla vendita di minori, alla prostituzione e
pornografia infantile

2000, Protocollo opzionale alla Convenzione per i diritti del
bambino relativo al coinvolgimento dei minori nei conflitti
armati
PUNTO DI SVOLTA: Statuto della Corte penale
internazionale – Resp. penale individuale int.
TUTELA DEI DIRITTI DEI
                        BAMBINI e
                     RESPONSABILITÀ
“… mankind owes to the child the best it has to give”

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CUMES 2013 - Lezione 2 Borsato

  • 1. LEZIONE N. 2 LA TUTELA DEI BAMBINI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE Dott.ssa Alessandra D. Borsato - Università degli Studi di Milano-Bicocca
  • 2. SCHEMA LEZIONE LA TUTELA DEI BAMBINI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE  Diritto internazionale  Tutela internazionale dei diritti umani  Convenzione sui diritti dei bambini (CRC)  Responsabilità penale internazionale per violazione dei diritti dei bambini
  • 4. DIRITTO INTERNAZIONALE “ Superiorem non reconoscentes“ DUE TIPI DI NORME - Generali (Consuetudini e Ius Cogens) - Particolari (Trattati o Convenzioni) Valore vincolante Diff. con Dichiarazioni, che non hanno valore vincolante Sovranità internazionale <-> Giurisdizione domestica
  • 5. DIRITTO INTERNAZIONALE NORMA CONSUETUDINARIA EFFICACIA - ERGA OMNES ( Persistent objector ?) 2 ELEMENTI - DIURNITAS - OPINIO IURIS SIVE NECESSITATIS
  • 6. DIRITTO INTERNAZIONALE CONVENZIONE (= CRC) EFFICACIA - SOLO TRA GLI STATI PARTE - “DECISA DAGLI STATI PARTE” ELEMENTI CARATTERIZZANTI - FORMA - OGGETTO E SCOPO (art. 51)
  • 7. DIRITTO INTERNAZIONALE CONVENZIONE (= CRC) PUO’: - AVERE PORTATA UNIVERSALE (art. 46-48) - PREVEDERE UNA CLAUSOLA DI GIURISDIZIONE OBBLIGATORIA - ”ESSERE LIMITATA“ (art. 1-40) - ESSERE EMENDATA (art. 50), RESA INVALIDA O ESTINTA - ESSERE INTERPRETATA (art. 2, 3 e 24 )
  • 8. DIRITTO INTERNAZIONALE NORMA IMPERATIVA EFFICACIA - ERGA OMNES ELEMENTI CARATTERIZZANTI - INDEROGABILE
  • 9. DIRITTO INTERNAZIONALE RAPPORTO TRA NORME - GERARCHIA? - CODIFICAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE (art. 31, par. 1) - INFLUENZA TRA NORME (art. 31-40) - EVENTUALE CONTRASTO?
  • 10. DIRITTO INTERNAZIONALE IN CASO DI VIOLAZIONE DI UNA NORMA - RESPONSABILITA’ DELLO STATO - RESPONSABILITA’ DELL’INDIVIDUO - RUOLO DELLE NAZIONI UNITE
  • 11. DIRITTO INTERNAZIONALE “ Superiorem non reconoscentes“ ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI - Dopo I-GM, Società delle Nazioni - Dopo II-GM, Nazioni Unite FINE COMUNE DEGLI STATI Mantenimento della pace e sicurezza int., ma non solo: sviluppo economico e sociale, protezione dell’ambiente, tutela dei diritti dell’uomo e responsabilità internazionale dell’uomo
  • 12. DIRITTO INTERNAZIONALE “ Superiorem non reconoscentes“  E’ IL DIRITTO INTERNAZIONALE CHE HA CREATO LE NAZIONI UNITE; NON VICEVERSA  LE NAZIONI UNITE POSSONO INFLUENZARE (E HANNO INFLUENZATO) LO SVILUPPO PROGRESSIVO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
  • 13. DIRITTO INTERNAZIONALE Tutela dei diritti umani Art. 1, par. 3: promuovere e incoraggiare il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione.
  • 14. DIRITTO INTERNAZIONALE Tutela dei diritti umani dopo la II GM Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di Genocidio (1948) Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo (1948) Patto sui diritti civili e politici e Patto sui diritti economici, sociali e culturali (1966) Convenzione contro la discriminazione della donna (1979) Convenzione contro la tortura (1985) Convenzione sui diritti del bambino (1989)
  • 15. DIRITTO INTERNAZIONALE Tutela dei diritti umani – ambito regionale - Convenzione Europea sui diritti dell’Uomo (1950) - Convenzione Interamericana sui diritti dell’Uomo (1969) - Carta Africana dei diritti dell’uomo e dei popoli (1981) - Dichiarazione dell’Islam sui diritti dell’Uomo (1981)
  • 17. DIRITTO INTERNAZIONALE Tutela dei bambini e dei loro diritti PREAMBOLO CARTA NAZIONI UNITE  preservare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte ha portato indicibili sofferenze all’umanità 1) Mantenimento della pace 2) Convenzioni ad hoc – CRC (1989)
  • 18. DIRITTO INTERNAZIONALE LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI BAMBINI • Il bambino viene identificato come:  bambo, infante, minore Percorso tutela internazionale:  in senso negativo  no soggettività giuridica  in ambito lavorativo  madre – famiglia
  • 19. NELL’ANTICHITA’ • Nella Grecia antica (sia quella Ateniese che quella Spartana) i bambini erano poco importanti e dovevano affiancarsi agli adulti per poterli imitare e raggiungerli celermente . • Nella Roma antica i bambini erano di proprietà del capofamiglia (che ne deteneva lo jus vitae ac necis), ne assumevano lo status e ne seguivano le sorti. • Fino alla metà del secolo scorso, i bambini imparavano a svolgere lo stesso mestiere del padre. Il concetto romanistico di famiglia e di bambino restarono attuali in Italia ed in Europa fino a tutti gli anni sessanta
  • 20. DIRITTO INTERNAZIONALE LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI MINORI - PERCORSO - • Tutela in ambito lavorativo  Perché? • Industrializzazione • Ore lavorative • Maggior produzione o tutela del bambino?
  • 21. DIRITTO INTERNAZIONALE LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI MINORI - PERCORSO - • La prima convenzione internazionale che prevede la tutela di alcuni diritti dei bambini venne aperta alla ratifica nel 1919 (Convenzione n.5 ILO)  età minima di ammissione dei bambini al lavoro nelle industrie; è seguita da altre due convenzioni (del 1920) rispettivamente per i lavori marittimi e dell’agricoltura
  • 22. DIRITTO INTERNAZIONALE LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI MINORI - PERCORSO - • Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) fondò a Ginevra l’Unione internazionale per il soccorso dell’infanzia. Successivamente adottò la Dichiarazione dei diritti dell’infanzia, la prima dichiarazione di diritto umanitario adottata da un organismo internazionale e che precede di ben 24 anni quella dei diritti dell’Uomo. E’ la prima dichiarazione contenente un elenco di diritti del bambino • Viene adottata e fatta propria dalla Società delle Nazioni nella V assemblea (1924)
  • 23. DIRITTO INTERNAZIONALE LA DICHIARAZIONE DEL 1924 Tratta soprattutto del benessere dei bambini e non dei loro diritti Non è una raccolta organica di diritti (occorrerà aspettare il 1948) ma una elencazione di principi più morali (o di diritto naturale) che giuridici. Fu ispirata da una delle prime organizzazioni di tutela dei minori, che nacque in Inghilterra in quegli anni, fondata da una maestra di scuola (Eglantyne Jebb ) con l’aiuto della Croce Rossa Internazionale: Save the Children Nacque come Carta delle associazione e fu adottata dalla Società delle Nazioni a Ginevra su pressione della Gran Bretagna Con lo scoppio della II guerra mondiale fu utilizzata per la tutela dei minori in pericolo; purtroppo con scarsissimi risultati.
  • 24. DIRITTO INTERNAZIONALE LA DICHIARAZIONE DEL 1924 I 5 principi su cui si basa sono: 1. I bambini devono essere protetti nello sviluppo materiale e spirituale; 2. I bambini vanno sfamati, curati, aiutati nel bisogno, recuperati quando fanno reati, protetti quando orfani o soli; 3. Devono essere aiutati per primi in momenti di pericolo; 4. Devono essere protetti dallo sfruttamento e posti in posizione di ottenere i mezzi di sostentamento; 5. Devono essere coscienti che i propri talenti devono essere posti al servizio del prossimo.  garantire i bisogni di prima necessità; priorità al bambino ferito; evitare che sia costretto a lavorare in età prematura rispetto alle sue condizioni psicofisiche; formazione e crescita culturale sulla base del principio di solidarietà.
  • 25. DIRITTO INTERNAZIONALE LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA DEL 1959 Dopo la II guerra mondiale: già nel 1946 iniziò la discussione, all’interno della Commissione Sociale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite per la predisposizione di una nuova carta per i diritti del bambino. La discussione partì dalla volontà del superamento totale della Carta di Ginevra e per delineare una nuova concezione del benessere dei bambini Nel 1948 la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo stabilì alcuni principi a favore dei bambini, statuendo circa: la protezione che devono avere tutti i bambini siano essi nati nel matrimonio o fuori dal matrimonio (art. 25); il diritto per ogni bambino all’istruzione e il diritto dei genitori di scegliere il genere di istruzione dei figli (art. 26)
  • 26. DIRITTO INTERNAZIONALE LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA DEL 1959 La prima versione della Dichiarazione fu pronta in poco tempo: nel 1949 ben 21 nazioni inviarono i commenti definitivi al Segretario Generale delle Nazioni Unite; solo nel 1959 la Commissione per i diritti umani trasmise al C.E.S. la verione definitiva, che fu adottata (senza astensioni) il 20 novembre 1959 Negli stessi anni iniziarono a sorgere istituzioni e organizzazioni internazionali per la tutela dei diritti dei bambini, come l’UNICEF (Ris. 57 dell’ 11 dicembre 1946).
  • 27. DIRITTO INTERNAZIONALE LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA DEL 1959 1.tutti i diritti devono essere riconosciuti a tutti i bambini, senza che siano possibili discriminazioni di alcun tipo 2.speciale protezione del bambino e riconoscimento del suo superiore interesse 3.diritto al nome e alla nazionalità sin dalla nascita 4.diritto alla sicurezza sociale (casa, svago…) e alla salute 5.diritto alla cura quando portatore di inabilità
  • 28. DIRITTO INTERNAZIONALE LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA DEL 1959 6. Diritto all’affetto e alla vita in famiglia 7. Diritto all’educazione 8. Diritto ad essere preferito nelle eventuali situazioni di bisogno 9. Protezione da trascuratezze, crudeltà e sfruttamento 10. Protezione da ogni forma di discriminazione
  • 29. DIRITTO INTERNAZIONALE LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA DEL 1959 CRITICHE • Più organica e completa della precedente, ma non raccolta di diritti e doveri  ancora una dichiarazione di principi; • Molte delle nazioni che la firmarono non ne tramutarono i principi in norme giuridiche; • Cause: emergenze derivanti dalla guerra fredda, sviluppo economico, sanità… • Il bambino era ancora visto come pura parte dell’ambiente familiare che lo circondava e che si faceva interprete delle sue esigenze (madre)  Occorrerà attendere la rivoluzione femminile (anni ’70) per avere il distacco di madre e figlio e la focalizzazione dei loro specifici diritti
  • 30. DIRITTO INTERNAZIONALE TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO POST 1959 • Mancanza di uno strumento giuridico che rendesse vincolanti per gli Stati i diritti dei bambini e che nel contempo affrontasse in maniera organica la questione dell’ultimo soggetto rimasto senza norme internazionali di tutela ( Madre e famiglia) • Era sempre più necessario riconoscere il bambino come soggetto portatore di tutti i diritti umani (civili, politici, economici, sociali, culturali) già riconosciuti per gli adulti In realtà le convenzioni già adottate in materia di diritti umani non escludevano i bambini dalla loro fruizione, ma non prevedevano forme di tutela specifica per loro
  • 31. DIRITTO INTERNAZIONALE TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO POST 1959  Problema principale: i bambini non avevano ancora una loro reale soggettività giuridica  Nel 1979 viene formalizzata una proposta polacca di revisione organica della dichiarazione del 1959  LAVORI PREPARATORI  apposito gruppo di lavoro presso la commissione per i diritti umani delle NU al quale sono chiamati a partecipare, oltre ai rappresentanti degli stati, anche i rappresentanti di UNHCR, ILO, UNICEF, WHO e numerose ONG di livello internazionale
  • 32. DIRITTO INTERNAZIONALE CONVENZIONE SUI DIRITTI DEL BAMBINO (1989)  Prima e unica Convenzione ad hoc  Tutela dei diritti politici, economici, sociali e culturali.  E’ stata ratificata, nel giro di pochissimi anni, da 193 Stati. Ciò ne sottolinea il suo carattere universale. Le due nazioni che oggi non l’hanno ratificata sono Somalia e Stati Uniti (firmata nel 1995) ART. 1: CHI È IL BAMBINO?
  • 33. CONVENZIONE SUI DIRITTI DEL BAMBINO PRINCIPI FONDAMENTALI • Non discriminazione (art. 2) • Superiore interesse del bambino (art. 3) • Diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo (art. 6) • Diritto al nome, alla cittadinanza e alla propria identità (art. 7 e art. 8) • Dovere di ascoltare l’opinione del bambino (art. 12) • Diritto alla salute (art. 24) • Diritto all’educazione (art. 28 e 29) • Diritto al gioco (art. 31)
  • 34. DIRITTO INTERNAZIONALE LA TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO COSA ACCADE IN CASO DI VIOLAZIONE DELLA CRC? CHI “PUÒ” VIOLARE LA CRC? CHI PUÒ ESSERE CONDANNATO IN CASO DI VIOLAZIONE DELLA CRC? LA CRC È L’UNICA CONVENZIONE CHE TUTELA IN MODO SPECIFICO I BAMBINI?
  • 35. DIRITTO INTERNAZIONALE LA TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO CRC E ALTRE CONVENZIONI  1904 – 1921 – 1933 - 1949, Convenzioni tratta donne e bambini  1919 – 1921 – 1930 - 1999, Convenzioni ILO – Tutela Lavoro  1948, art. 2, lett. e) della Convenzione sul Genocidio  1949, IV Convenzione di Ginevra – Tutela conflitti armati (art. 14, 17, 23, 24, 25, 38, 41, 50, 51, 68, 76, 81, 82, 89, 94, 132)  1977, I e II Protocollo addizionale alle 4 Conv. di Ginevra del 1949 (I Protocollo: art. 77 e 78) – (II Protocollo art. 4, par. 3 e 6, par. 4)  1989, CRC
  • 36. DIRITTO INTERNAZIONALE LA TUTELA DEI DIRITTI DEL BAMBINO CRC E ALTRE CONVENZIONI 1998, Statuto della Corte penale internazionale 2000, Protocollo addizionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini 2000, Protocollo opzionale alla Convenzione per i diritti del bambino relativo alla vendita di minori, alla prostituzione e pornografia infantile 2000, Protocollo opzionale alla Convenzione per i diritti del bambino relativo al coinvolgimento dei minori nei conflitti armati PUNTO DI SVOLTA: Statuto della Corte penale internazionale – Resp. penale individuale int.
  • 37. TUTELA DEI DIRITTI DEI BAMBINI e RESPONSABILITÀ “… mankind owes to the child the best it has to give”