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Personaggi
Il re d’Egitto (basso);
Amneris, sua figlia (mezzosoprano);
Aida, schiava etiope (soprano);
Radamès, capitano delle guardie (tenore);
Ramfis, capo dei sacerdoti (basso);
Amonasro, re d’Etiopia, padre di Aida
(baritono);
una sacerdotessa (soprano);
un messaggero (tenore);
Sacerdoti e sacerdotesse, ministri, capitani,
soldati, funzionari, schiavi e prigionieri
etiopi, popolo egizio.
Musica di
Giuseppe Verdi.
Libretto di Antonio
Ghislanzoni.
Opera in quattro atti.
Prima
Il Cairo, Teatro dell’Opera,
24 dicembre 1871
Il 24 dicembre 1871 debuttò al Cairo la più classica delle
opere verdiane.
Si può definire Aida un'"opera d'occasione"?
Se Giuseppe Verdi l'avesse scritta per l'inaugurazione
dell'Opera del Cairo - avvenuta nel 1870 - potremmo
affermarlo, ma le circostanze che portarono alla realizzazione
della più classica opera verdiana furono altre.
Nel 1869, in occasione dei festeggiamenti per l'apertura del Canale di
Suez, il Khedive (viceré d'Egitto) commissionò al livornese Pietro
Avoscani la progettazione e la costruzione di un teatro d'opera.
L'eccezionale impresa, portata a termine in soli sei mesi, esigeva per
la sua inaugurazione una rappresentazione che fosse prestigiosa ed
inedita. A quel punto il sovrano chiamò in causa il celebre
compositore italiano per ideare un'opera all'altezza della circostanza
da rappresentare nel nuovo teatro. Verdi rifiutò, non ritenendosi
adatto a comporre opere su commissione: all'apertura dell'Opera del
Cairo il Khedive dovette perciò accontentarsi di Rigoletto, non
abbandonando però il progetto di affidargli un'altra produzione.
Il Cairo
Teatro dell'Opera
Il desiderio del viceré incontrò quello
dell'egittologo francese Auguste Mariette - da
qualche tempo a servizio della corte d'Egitto -
che aveva composto un soggetto a carattere
egiziano: nulla di più adatto per l'occasione.
Mariette approfittò della situazione per
contattare Camille Du Locle, direttore dell'Opéra-
Comique di Parigi, chiedendogli di trovare un
musicista per scrivere un'opera lirica a partire dal
suo soggetto. Du Locle vantava una solida
amicizia con Verdi dai tempi della loro
collaborazione per Don Carlos e ovviamente
sottopose la trama all'amico, il quale si mostrò
indeciso. Il direttore dell'Opéra lo convinse anche
dicendogli che se non avesse accettato, il
Khedive si sarebbe rivolto altrove, forse a quel
Richard Wagner che stava conquistando la scena
europea con una musica ben diversa da quella
verdiana. Il compositore italiano forse spinto
dalla consapevolezza del suo genio, forse perchè
gradualmente conquistato dal soggetto, accettò.
Auguste Mariette
Camille Du Locle
Il compositore fissò il suo compenso nell'astronomica cifra di 150.000
franchi (circa 500.000 euro di oggi), s'impegnò a comporre il libretto a
sue spese e a pagare un direttore d'orchestra che lo sostituisse al
Cairo per dirigere la prima. Il contratto prevedeva che l'opera fosse
rappresentata nel gennaio del 1871, ma gli eventi storici lo
impedirono. Nel 1870 la successione al trono spagnolo causò infatti
una guerra tra Francia e Prussia: all'epoca Mariette si trovava proprio a
Parigi impegnato nei lavori per l'allestimento e i costumi di Aida.
Quando l'esercito
prussiano arrivò ad
assediare la capitale
francese, l'egittologo si
ritrovò prigioniero nella
città e fu costretto ad
interrompere i
preparativi.
Nel frattempo Verdi aveva preso contatti
con Antonio Ghislanzoni per la stesura del
libretto con la supervisione del
compositore e si assicurò della possibilità
di rappresentare l'opera in prima
nazionale al Teatro alla Scala di Milano.
Verdi compose la musica molto
velocemente, incalzando così il lavoro di
Ghislanzoni che gli consegnava i versi
mano a mano che venivano composti. Dal
momento che era molto più interessato
alla prima milanese che non a quella del
Cairo e non aveva alcuna intenzione di
recarsi in Egitto, Verdi orchestrò l'opera
nella propria casa a Sant'Agata,
appuntando direttamente sulla partitura
precise indicazioni per la messa in scena
nel teatro egiziano. Grazie alla velocità del
lavoro, nel novembre 1870 l'opera era
completata.
Antonio Ghislanzoni
Non appena l'esercito prussiano entrò nella città, Mariette, scenografie e
costumi poterono salpare per il Cairo dove li attendevano gli ultimi
preparativi per l'allestimento.
Dopo non poche difficoltà, il 24 dicembre 1871 Aida andò finalmente in
scena al Cairo davanti ad un Khedive così soddisfatto da premiare il gran
compositore con il titolo di Commendatore dell'Ordine Ottomano. Solo
due mesi dopo, l'8 febbraio 1872, l'opera andò in scena alla Scala di
Milano con un cast di prim'ordine, tra i quali spiccava il soprano Teresa
Stolz. Grazie al debutto milanese, Aida fu richiesta dai maggiori teatri
italiani ed europei per esservi rappresentata e ciò accrebbe la fama dello
spettacolare Grand Opéra: fu l'inizio di una serie di allestimenti che
consacrarono Aida tra gli assoluti capolavori della lirica verdiana che
ancora oggi trionfano nei teatri di tutto il mondo.
Trama e struttura 1° Atto 35 minuti
Introduzione Ramphis Radames 1.45
Gli etiopi stanno per attaccare la valle del Nilo e Tebe; Ramfis, gran sacerdote, annuncia al
giovane Radames che gli dei hanno già indicato il guerriero che guiderà gli eserciti egiziani
contro gli invasori.
Romanza di Radames Celeste Aida 4,15
Radames spera di essere il prescelto e di coprirsi di gloria
per amore di Aida, schiava etiope.
Duetto e poi terzetto Amneris - Radames poi Aida 6,00
Sopraggiunge la figlia del faraone, Amneris, seguita da Aida,
che Amneris, innamorata di Radames sospetta essere a sua
volta amata dal giovane; riesce però a nascondere la sua gelosia,
fingendo addirittura simpatia per la schiava.
Grande scena : guerra, guerra 5,30
Si investe Radames a capo dell’esercito e Aida esprime il suo
contrasto interiore
Aria di Aida 7,00
Ritorna vincitor
Grande scena della consacrazione 10’30
Preghiera, Possente Ftha - Danza - Nume custode e vindice
Pochi 10,15
Massa 5,30
Solo 7,00
Massa 10,30
Scena 1°
Palazzo
del re
Scena 2°
Tempio
di vulcano
Trama e struttura 2° Atto 42 minuti
Introduzione Amneris e schiave
Attendono Radames
Danza dei giovani schiavi mori
Duetto Amneris - Aida
Amneris compiange Aida, ma poi
scoprendo che ama Radames, la odia
Grande finale con trionfo
-Gloria all’Egitto
-Marcia trionfale e balletto
-Vieni o guerriero
Incontro tra Amonasro e Aida
I due chiedono pietà
Tutti: gran concertato finale
I veri personaggi ripetono le loro
riflessioni e Amneris viene donata
in sposa a Radames
Pochi 16,00
Massa 13,00
Soli 2,30
Massa 10,30
Scena 1°
Appartamento
Amneris
Scena 2°
Strada diTebe
Trama e struttura
3° Atto 32 minuti
Una sola scena : In riva al Nilo
Introduzione I sacerdoti pregano per Amneris
Attendendo le nozze
Aria di Aida
Invoca la morte e ricorda i Cieli azzurri della
sua patria
Duetto Aida - Amonasro
Il padre di Aida le chiede di tradire Radames
facendosi dire il luogo del passaggio degli Egiziani
in una seconda battaglia.
5,00
8,00
9,00
3,10
6,30
Duetto Aida - Radames
I due pensano di fuggire dopo la seconda vittoria.
Ma Radames rivela il luogo del passaggio ad Aida. I
due vengono ascoltati da Amonasro
Terzetto Aida - Radames - Amonasro
Alla fine giungono anche Amenris e Ramphis che
scoprono la situazione e condannano il presunto
traditore
Trama e struttura 4° Atto 33 minuti
Grande duo tra Amneris e Radames
Amneris tenta di salvare dalla morte
Radames ma egli si rifiuta vuol morire.
Amneris poi dice che Amonasro è morto
non Aida. Goia di Radames e finale ira e
odio di Amneris
9,00
Molti 11,20
12,00
Scena 1°
In una stanza
del re
Scena 2°
Su due piani : sopra
la luce del tempio di
Vulcano, sotto la
cripta/tomba
Scena del giudizio
Amneris commenta disperata il
giudizio di morte, i sacerdoti
emmettono la sentenza con fare
liturgico (quasi gregoriano). Amneris li
maledice
Duo Aida - Radames con i sacerdoti che
contrappuntano preghiere al Dio
Canto di addio alla vita ed alla terra dei
due innamorati
1°Atto35minuti
2°Atto42minuti
3° Atto 32 minuti 4° Atto 33 minuti
Pochi10,15
Solo,duo,trio
Massa5,30
Guerra,guerra
Solo7,00
AidaRitornavincitor
Massa10,30
Consacrazione
Pochi16,00
DanzaeduoAmn.Aida
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AmonasroAida
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Introduzione
AriadiAida
DuettoAida-
Amonasro
DuettoAida-
Radames
TerzettoAida-
Radames-Amon.
5,00
6,30 8,00 9,00
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Grande duo tra
Amneris e Radames
Scena del giudizio
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Canto dei sacerdoti
Duo Aida - Radames
12,00
11,20
I P E R S O N A G G I
Radames : semplice e un poco
schematico nel non rendersi conto delle
contraddizione della sua situazione, si
riscatta alla fine
Amneris : contraddizione ed
ambivalente rapporto di amore - odio
Amonasro : figura che esprime una
costante nobile coerenza e sacrifica la
figlia alla ragion di stato
Aida : umanissima figura, la più
completa a confronto della
schematicità dei vari personaggi
Sacerdoti : esprimono il sempre più
marcato anticlericalismo diVerdi, insieme
agli altri personaggi delineano interessanti
prese di posizione del musicista
In questa opera, lontano da ogni
enfasi, Verdi non è più, oramai,
l’Artista che giudica, ma guarda
alla realtà fittizia come osserva gli
infiniti conflitti del suo tempo, con
rassegnato realismo. In fondo, nel
1870, stava accadendo proprio
quello che si sarebbe messo in
scena: l’Egitto aveva completato la
conquista della regione del basso
Nilo e stava per espandersi lungo
la costa del Mar Rosso, entrando
in collisione con l’Etiopia, che
deteneva la sovranità su quei
territori. L’Etiopia sarebbe poi
stata sconfitta anche nella realtà,
nel corso delle battaglie degli anni
tra il 1875 e il 1876, e di lì a pochi
anni anche l’Italia si sarebbe
affacciata da quelle parti, alla
ricerca di un effimero impero
coloniale.
Opera profetica?
Frattanto in Europa era in corso la guerra Franco-Prussiana, e
così aveva scritto Verdi all’amico Luccardi, nel dicembre del
1870 (dopo due mesi dalla battaglia di Sedan):
La mia opera pel Cajro è finita ma non può darsi perché
vestiarj e scenari sono rimasti rinchiusi in Parigi. Poco male!
Ma grave male è questa orribile guerra e la preponderanza che
han preso questi prussiani; preponderanza che sarà fatale più
tardi anche per noi. Non è una guerra di conquista,
d’ambizione; è una guerra di razza e durerà molto tempo.
I prussiani stessi sono un po’ esausti in questo momento, ma si
riprenderanno e torneranno. A me non è la questione di Roma
né le furberie dei preti che mi fanno paura, è la forza di questi
novelli Goti che mi spaventa …
E il riferimento alla Prussia (tramite il Kaiser Guglielmo I) era
emerso anche in una richiesta di cambiamenti al libretto di
Aida che Verdi rivolse a Ghislanzoni l’8 settembre 1870:
Bisogna quindi modificare i primi otto versi […] e bisogna
aggiungerne altri otto per i sacerdoti: «Abbiamo vinto con
l’aiuto della divina provvidenza. Il nemico si è reso. Iddio ci
aiuti anche per l’avvenire» (vedi i telegrammi del re
Guglielmo).
E' noto che l'ingresso in Italia della
musica wagneriana, ad opera
principalmente di Boito e Mariani tra
il 1860 ed il 1870, portò gli
ambienti "scapigliati" e la critica più
"europeista" ad accusare Verdi di
essere un retrivo, di non seguire
l'evoluzione sinfonica dell'opera
tedesca, in netto contrasto con gli
incredibili successi di pubblico
ottenuti dal bussetano.
Tra le critiche spicca quella
all'armonizzazione, che in Verdi
spesso è basata su concatenazioni
semplici, apparentemente immuni
dalle novità che il romanticismo
europeo aveva introdotto.
Verdi : tra rivoluzione e conservazione
Ma Verdi non era insensibile alle critiche, e con Aida si assiste in effetti a delle
novità armoniche di rilievo, che si svilupperanno nel rifacimento del Don Carlos e
troveranno completa realizzazione in Otello. Oltre all'introduzione di richiami
modali nei cori, per echeggiare un certo arcaismo, notiamo una grande ricchezza
di modulazioni, la presenza di settime secondarie sinora rarissime, ed un gusto
"sperimentale" che talvolta risulta decisamente "forzato", ma quando riesce
naturale spesso salta il wagnerismo per approdare direttamente ad atmosfere
postwagneriane.
Si profila così un percorso di totale indipendenza da Wagner nella musica
verdiana: il tedesco fu certamente un potente stimolo al ritorno sulle scene ed al
rinnovamento per Verdi, ma non certo nella direzione seguita dal genio teutonico.
Possiamo affermare che Verdi si rinnovò seguendo la sua strada, che a tratti
pare incrociarsi con quella wagneriana, ma è solo un'impressione: il bussetano sta
sempre seguendo le sue idee.
I temi conduttori
Vi sono in Aida molti e vari richiami tematici, ma due tornano ossessionanti; il tema di Aida e quello
dei sacedoti. Sono forse questi a simboleggiare da una parte i diritti del cuore e dall’altra
l’ineluttabilità del fato che tutti obbliga e spinge?
Preludio
Tema di Aida e dei Sacerdoti
Cromatismo e polifonia
Complessità nella chiarezza
Romanza di Radames
Celeste Aida
Stuttura :
Introduzione recitativo
ABAB Coda
Orchestrazione raffinata
Armonia ricca ed
originale
Gran Finale - Il trionfo
Ritmo puntato in quattro tempi
Doppio tema - forma di sonata
Polifonia a canone con stretto
Doppio coro
Esotismo di fantasia
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aria di Aida : O cieli azzurri
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  • 3. Il 24 dicembre 1871 debuttò al Cairo la più classica delle opere verdiane. Si può definire Aida un'"opera d'occasione"? Se Giuseppe Verdi l'avesse scritta per l'inaugurazione dell'Opera del Cairo - avvenuta nel 1870 - potremmo affermarlo, ma le circostanze che portarono alla realizzazione della più classica opera verdiana furono altre.
  • 4. Nel 1869, in occasione dei festeggiamenti per l'apertura del Canale di Suez, il Khedive (viceré d'Egitto) commissionò al livornese Pietro Avoscani la progettazione e la costruzione di un teatro d'opera. L'eccezionale impresa, portata a termine in soli sei mesi, esigeva per la sua inaugurazione una rappresentazione che fosse prestigiosa ed inedita. A quel punto il sovrano chiamò in causa il celebre compositore italiano per ideare un'opera all'altezza della circostanza da rappresentare nel nuovo teatro. Verdi rifiutò, non ritenendosi adatto a comporre opere su commissione: all'apertura dell'Opera del Cairo il Khedive dovette perciò accontentarsi di Rigoletto, non abbandonando però il progetto di affidargli un'altra produzione. Il Cairo Teatro dell'Opera
  • 5. Il desiderio del viceré incontrò quello dell'egittologo francese Auguste Mariette - da qualche tempo a servizio della corte d'Egitto - che aveva composto un soggetto a carattere egiziano: nulla di più adatto per l'occasione. Mariette approfittò della situazione per contattare Camille Du Locle, direttore dell'Opéra- Comique di Parigi, chiedendogli di trovare un musicista per scrivere un'opera lirica a partire dal suo soggetto. Du Locle vantava una solida amicizia con Verdi dai tempi della loro collaborazione per Don Carlos e ovviamente sottopose la trama all'amico, il quale si mostrò indeciso. Il direttore dell'Opéra lo convinse anche dicendogli che se non avesse accettato, il Khedive si sarebbe rivolto altrove, forse a quel Richard Wagner che stava conquistando la scena europea con una musica ben diversa da quella verdiana. Il compositore italiano forse spinto dalla consapevolezza del suo genio, forse perchè gradualmente conquistato dal soggetto, accettò. Auguste Mariette Camille Du Locle
  • 6. Il compositore fissò il suo compenso nell'astronomica cifra di 150.000 franchi (circa 500.000 euro di oggi), s'impegnò a comporre il libretto a sue spese e a pagare un direttore d'orchestra che lo sostituisse al Cairo per dirigere la prima. Il contratto prevedeva che l'opera fosse rappresentata nel gennaio del 1871, ma gli eventi storici lo impedirono. Nel 1870 la successione al trono spagnolo causò infatti una guerra tra Francia e Prussia: all'epoca Mariette si trovava proprio a Parigi impegnato nei lavori per l'allestimento e i costumi di Aida. Quando l'esercito prussiano arrivò ad assediare la capitale francese, l'egittologo si ritrovò prigioniero nella città e fu costretto ad interrompere i preparativi.
  • 7. Nel frattempo Verdi aveva preso contatti con Antonio Ghislanzoni per la stesura del libretto con la supervisione del compositore e si assicurò della possibilità di rappresentare l'opera in prima nazionale al Teatro alla Scala di Milano. Verdi compose la musica molto velocemente, incalzando così il lavoro di Ghislanzoni che gli consegnava i versi mano a mano che venivano composti. Dal momento che era molto più interessato alla prima milanese che non a quella del Cairo e non aveva alcuna intenzione di recarsi in Egitto, Verdi orchestrò l'opera nella propria casa a Sant'Agata, appuntando direttamente sulla partitura precise indicazioni per la messa in scena nel teatro egiziano. Grazie alla velocità del lavoro, nel novembre 1870 l'opera era completata. Antonio Ghislanzoni
  • 8. Non appena l'esercito prussiano entrò nella città, Mariette, scenografie e costumi poterono salpare per il Cairo dove li attendevano gli ultimi preparativi per l'allestimento. Dopo non poche difficoltà, il 24 dicembre 1871 Aida andò finalmente in scena al Cairo davanti ad un Khedive così soddisfatto da premiare il gran compositore con il titolo di Commendatore dell'Ordine Ottomano. Solo due mesi dopo, l'8 febbraio 1872, l'opera andò in scena alla Scala di Milano con un cast di prim'ordine, tra i quali spiccava il soprano Teresa Stolz. Grazie al debutto milanese, Aida fu richiesta dai maggiori teatri italiani ed europei per esservi rappresentata e ciò accrebbe la fama dello spettacolare Grand Opéra: fu l'inizio di una serie di allestimenti che consacrarono Aida tra gli assoluti capolavori della lirica verdiana che ancora oggi trionfano nei teatri di tutto il mondo.
  • 9.
  • 10. Trama e struttura 1° Atto 35 minuti Introduzione Ramphis Radames 1.45 Gli etiopi stanno per attaccare la valle del Nilo e Tebe; Ramfis, gran sacerdote, annuncia al giovane Radames che gli dei hanno già indicato il guerriero che guiderà gli eserciti egiziani contro gli invasori. Romanza di Radames Celeste Aida 4,15 Radames spera di essere il prescelto e di coprirsi di gloria per amore di Aida, schiava etiope. Duetto e poi terzetto Amneris - Radames poi Aida 6,00 Sopraggiunge la figlia del faraone, Amneris, seguita da Aida, che Amneris, innamorata di Radames sospetta essere a sua volta amata dal giovane; riesce però a nascondere la sua gelosia, fingendo addirittura simpatia per la schiava. Grande scena : guerra, guerra 5,30 Si investe Radames a capo dell’esercito e Aida esprime il suo contrasto interiore Aria di Aida 7,00 Ritorna vincitor Grande scena della consacrazione 10’30 Preghiera, Possente Ftha - Danza - Nume custode e vindice Pochi 10,15 Massa 5,30 Solo 7,00 Massa 10,30 Scena 1° Palazzo del re Scena 2° Tempio di vulcano
  • 11. Trama e struttura 2° Atto 42 minuti Introduzione Amneris e schiave Attendono Radames Danza dei giovani schiavi mori Duetto Amneris - Aida Amneris compiange Aida, ma poi scoprendo che ama Radames, la odia Grande finale con trionfo -Gloria all’Egitto -Marcia trionfale e balletto -Vieni o guerriero Incontro tra Amonasro e Aida I due chiedono pietà Tutti: gran concertato finale I veri personaggi ripetono le loro riflessioni e Amneris viene donata in sposa a Radames Pochi 16,00 Massa 13,00 Soli 2,30 Massa 10,30 Scena 1° Appartamento Amneris Scena 2° Strada diTebe
  • 12. Trama e struttura 3° Atto 32 minuti Una sola scena : In riva al Nilo Introduzione I sacerdoti pregano per Amneris Attendendo le nozze Aria di Aida Invoca la morte e ricorda i Cieli azzurri della sua patria Duetto Aida - Amonasro Il padre di Aida le chiede di tradire Radames facendosi dire il luogo del passaggio degli Egiziani in una seconda battaglia. 5,00 8,00 9,00 3,10 6,30 Duetto Aida - Radames I due pensano di fuggire dopo la seconda vittoria. Ma Radames rivela il luogo del passaggio ad Aida. I due vengono ascoltati da Amonasro Terzetto Aida - Radames - Amonasro Alla fine giungono anche Amenris e Ramphis che scoprono la situazione e condannano il presunto traditore
  • 13. Trama e struttura 4° Atto 33 minuti Grande duo tra Amneris e Radames Amneris tenta di salvare dalla morte Radames ma egli si rifiuta vuol morire. Amneris poi dice che Amonasro è morto non Aida. Goia di Radames e finale ira e odio di Amneris 9,00 Molti 11,20 12,00 Scena 1° In una stanza del re Scena 2° Su due piani : sopra la luce del tempio di Vulcano, sotto la cripta/tomba Scena del giudizio Amneris commenta disperata il giudizio di morte, i sacerdoti emmettono la sentenza con fare liturgico (quasi gregoriano). Amneris li maledice Duo Aida - Radames con i sacerdoti che contrappuntano preghiere al Dio Canto di addio alla vita ed alla terra dei due innamorati
  • 14. 1°Atto35minuti 2°Atto42minuti 3° Atto 32 minuti 4° Atto 33 minuti Pochi10,15 Solo,duo,trio Massa5,30 Guerra,guerra Solo7,00 AidaRitornavincitor Massa10,30 Consacrazione Pochi16,00 DanzaeduoAmn.Aida Massa13,00 Trionfo Duo2,30 AmonasroAida Massa10,30 Concertatofinale Introduzione AriadiAida DuettoAida- Amonasro DuettoAida- Radames TerzettoAida- Radames-Amon. 5,00 6,30 8,00 9,00 3,10 Grande duo tra Amneris e Radames Scena del giudizio 9,00 Canto dei sacerdoti Duo Aida - Radames 12,00 11,20
  • 15. I P E R S O N A G G I Radames : semplice e un poco schematico nel non rendersi conto delle contraddizione della sua situazione, si riscatta alla fine Amneris : contraddizione ed ambivalente rapporto di amore - odio Amonasro : figura che esprime una costante nobile coerenza e sacrifica la figlia alla ragion di stato Aida : umanissima figura, la più completa a confronto della schematicità dei vari personaggi Sacerdoti : esprimono il sempre più marcato anticlericalismo diVerdi, insieme agli altri personaggi delineano interessanti prese di posizione del musicista
  • 16. In questa opera, lontano da ogni enfasi, Verdi non è più, oramai, l’Artista che giudica, ma guarda alla realtà fittizia come osserva gli infiniti conflitti del suo tempo, con rassegnato realismo. In fondo, nel 1870, stava accadendo proprio quello che si sarebbe messo in scena: l’Egitto aveva completato la conquista della regione del basso Nilo e stava per espandersi lungo la costa del Mar Rosso, entrando in collisione con l’Etiopia, che deteneva la sovranità su quei territori. L’Etiopia sarebbe poi stata sconfitta anche nella realtà, nel corso delle battaglie degli anni tra il 1875 e il 1876, e di lì a pochi anni anche l’Italia si sarebbe affacciata da quelle parti, alla ricerca di un effimero impero coloniale. Opera profetica?
  • 17. Frattanto in Europa era in corso la guerra Franco-Prussiana, e così aveva scritto Verdi all’amico Luccardi, nel dicembre del 1870 (dopo due mesi dalla battaglia di Sedan): La mia opera pel Cajro è finita ma non può darsi perché vestiarj e scenari sono rimasti rinchiusi in Parigi. Poco male! Ma grave male è questa orribile guerra e la preponderanza che han preso questi prussiani; preponderanza che sarà fatale più tardi anche per noi. Non è una guerra di conquista, d’ambizione; è una guerra di razza e durerà molto tempo. I prussiani stessi sono un po’ esausti in questo momento, ma si riprenderanno e torneranno. A me non è la questione di Roma né le furberie dei preti che mi fanno paura, è la forza di questi novelli Goti che mi spaventa … E il riferimento alla Prussia (tramite il Kaiser Guglielmo I) era emerso anche in una richiesta di cambiamenti al libretto di Aida che Verdi rivolse a Ghislanzoni l’8 settembre 1870: Bisogna quindi modificare i primi otto versi […] e bisogna aggiungerne altri otto per i sacerdoti: «Abbiamo vinto con l’aiuto della divina provvidenza. Il nemico si è reso. Iddio ci aiuti anche per l’avvenire» (vedi i telegrammi del re Guglielmo).
  • 18. E' noto che l'ingresso in Italia della musica wagneriana, ad opera principalmente di Boito e Mariani tra il 1860 ed il 1870, portò gli ambienti "scapigliati" e la critica più "europeista" ad accusare Verdi di essere un retrivo, di non seguire l'evoluzione sinfonica dell'opera tedesca, in netto contrasto con gli incredibili successi di pubblico ottenuti dal bussetano. Tra le critiche spicca quella all'armonizzazione, che in Verdi spesso è basata su concatenazioni semplici, apparentemente immuni dalle novità che il romanticismo europeo aveva introdotto. Verdi : tra rivoluzione e conservazione
  • 19. Ma Verdi non era insensibile alle critiche, e con Aida si assiste in effetti a delle novità armoniche di rilievo, che si svilupperanno nel rifacimento del Don Carlos e troveranno completa realizzazione in Otello. Oltre all'introduzione di richiami modali nei cori, per echeggiare un certo arcaismo, notiamo una grande ricchezza di modulazioni, la presenza di settime secondarie sinora rarissime, ed un gusto "sperimentale" che talvolta risulta decisamente "forzato", ma quando riesce naturale spesso salta il wagnerismo per approdare direttamente ad atmosfere postwagneriane. Si profila così un percorso di totale indipendenza da Wagner nella musica verdiana: il tedesco fu certamente un potente stimolo al ritorno sulle scene ed al rinnovamento per Verdi, ma non certo nella direzione seguita dal genio teutonico. Possiamo affermare che Verdi si rinnovò seguendo la sua strada, che a tratti pare incrociarsi con quella wagneriana, ma è solo un'impressione: il bussetano sta sempre seguendo le sue idee.
  • 20. I temi conduttori Vi sono in Aida molti e vari richiami tematici, ma due tornano ossessionanti; il tema di Aida e quello dei sacedoti. Sono forse questi a simboleggiare da una parte i diritti del cuore e dall’altra l’ineluttabilità del fato che tutti obbliga e spinge?
  • 21. Preludio Tema di Aida e dei Sacerdoti Cromatismo e polifonia Complessità nella chiarezza
  • 22. Romanza di Radames Celeste Aida Stuttura : Introduzione recitativo ABAB Coda Orchestrazione raffinata Armonia ricca ed originale
  • 23. Gran Finale - Il trionfo Ritmo puntato in quattro tempi Doppio tema - forma di sonata Polifonia a canone con stretto Doppio coro Esotismo di fantasia
  • 24. Introduzione atto terzo e aria di Aida : O cieli azzurri Esotismo Ambiguità tonale Ritmi non convenzionali Imitazione naturalistica Tema conduttore
  • 25. Struttura a piani sovrapposti Esotismo e armonia romantica Ultimo finale Morir sì pura e bella Immenso Fthà