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APPENNINO IN RETE
Progetto di Mobilità Sostenibile per l'Appennino

Proposta per un progetto di mobilità sostenibile tra i parchi dell'Appennino, attraverso la
collaborazione degli enti gestori del trasporto pubblico a costituire una linea di autobus regionale di
supporto alla fruizione dei percorsi di crinale e dei parchi dell'Appennino, per la promozione di
spostamenti alternativi all'automobile.



Il contesto territoriale del progetto

Il sistema appenninico presenta un'omogeneità ambientale e morfologica che dà continuità al suo
territorio e nello stesso tempo una varietà di paesaggi nati dalla relazione tra presenza antropica e
ambiente naturale: queste caratteristiche rendono l'Appennino un territorio esteso di grande
interesse culturale e valore ecologico.
Nel corso degli ultimi trent'anni, di pari passo con l'evoluzione di una coscienza ambientale
sensibile al tema della conservazione, sono stati istituiti sull'Appennino molti parchi e aree protette,
che si susseguono lungo il crinale, attraversando diverse province e regioni a partire dalla Liguria,
fino all'Abruzzo, passando per l'Emilia Romagna e le Marche.
I parchi dell'Appennino, provinciali, regionali e nazionali, presentano diversi tipi di gestione e
amministrazione del territorio: questo comporta da un punto di vista ambientale una frammentarietà
che limita la continuità ecologica degli habitat e dal punto di vista gestionale una difficoltà nel
coordinare offerta turistica e politiche territoriali estese.
Il contesto economico del progetto e l'accessibilità del territorio

Il sistema territoriale appenninico si sviluppa parallelamente al sistema infrastrutturale della Pianura
Padana, attraversata dalle direttrici della via Emilia, dell'autostrada e delle linee ferroviarie e
inserita in un contesto di accessibilità nazionale ed europeo.
Le città lungo la via Emilia formano un continuo urbanizzato in cui si concentrano attività e servizi,
attraendo investimenti e risorse economiche e costituendo un macro-sistema che viene definito
“megalopoli padana”.
Dalle principali infrastrutture di pianura si dipartono percorsi longitudinali che attraversano le
diverse province collegando le città con il crinale, segnando un graduale allontanamento dai poli in
cui si svolgono le economie di grande scala verso le aree marginali montane in cui le relazioni sono
molto frammentate, le economie sono di scala locale e gli spostamenti necessariamente più lenti.
Il sistema di trasporti pubblici della pianura attualmente non è efficacemente connesso con quello
che serve le zone appenniniche, pensato esclusivamente a servizio dei pendolari del lavoro o della
scuola.
La mobilità nel territorio appenninico presenta numerose altre difficoltà connesse all'aspetto
morfologico, alla manutenzione delle strade non sempre sicure per automobili e biciclette, alla
molteplicità dei soggetti gestori delle infrastrutture e del trasporto pubblico che comporta
disomogeneità nei servizi, ma anche molte risorse: per esempio la presenza di una fitta rete di
collegamenti trasversali a diverse quote, che storicamente garantivano l'esistenza di relazioni
economiche e culturali tra gli insediamenti della montagna, connesse con i valichi.
Il territorio appenninico presenta una ricchezze di sentieri e percorsi che lo rendono fruibile e
accessibile con mezzi alternativi di spostamento: a piedi, in bicicletta e a cavallo.
Il percorso di crinale, l'alta via che attraversa tutta la fascia appenninica dalla Liguria fino alla
Romagna, rappresenta per l'identità dell'Appennino un collegamento storicamente importantissimo,
che garantiva le comunicazioni tra i due versanti e, attualmente, una potenzialità non del tutto
espressa dal punto di vista turistico per la fruizione del crinale e dei suoi paesaggi.
Obiettivi del progetto Appennino in Rete

Il progetto di mobilità sostenibile per l'Appennino si pone l'obiettivo di connettersi con il sistema di
mobilità allargata nazionale ed europea della Pianura Padana per rendere più accessibile il territorio
di crinale e di mettere in rete i soggetti gestori dei trasporti pubblici provinciali, costituendo una
linea di autobus regionale che serva il crinale e i suoi parchi, nell'ottica dello sviluppo turistico e
dello sviluppo di relazioni tra economie di scala locale.

Il progetto di mobilità sostenibile per l'Appennino ha come obiettivo quello di collegare attraverso
un sistema di trasporto pubblico i parchi e le aree protette su un territorio regionale di vasta scala e,
in questo modo, di contribuire a rafforzare l'identità territoriale dell'”Appennino come Parco”,
superando la frammentarietà dei “Parchi dell'Appennino”.

Il progetto Appennino in Rete supporta l'accessibilità al percorso d'alta quota del crinale, l'unico
collegamento di continuità di tutta la fascia appenninica, permettendo di creare circuiti
escursionistici serviti da mezzi pubblici e l'interscambio tra sistemi di mobilità alternativi:
escursionismo, cicloturismo, ippovie.

Il progetto ha la finalità di dare supporto alle attività fruitive e turistiche del crinale, creando un
collegamento sia spaziale che temporale tra diverse realtà territoriali, favorendo la sincronizzazione
di iniziative e manifestazioni dei parchi e dei rifugi dell'Appennino.



Azioni e soggetti coinvolti nel progetto

Il progetto Appennino in Rete si sviluppa in diverse fasi:

   − la prima fase consiste in una mappatura dello stato di fatto delle reti di trasporto pubblico e
     in una raccolta dati presso i diversi gestori provinciali e regionali per individuare carenze,
     come per esempio tratti di percorso non serviti da mezzi, o potenzialità, come gestori che
     coprono già tratte interprovinciali; le competenze previste per questa ricerca fanno
     riferimento a figure professionali di tecnici urbanisti con formazione nel settore della
     mappatura cartografica, raccolta dati, creazione di database e utilizzo di sistemi di
     georeferenziazione (GIS).

   − la seconda fase si sviluppa sul piano del coordinamento dei diversi soggetti gestori per
     connettere il trasporto pubblico di collegamento tra pianura e montagna, introducendo
     fermate in corrispondenza dei principali snodi (stazione ferroviaria, parcheggi) e per
     individuare un collegamento nelle fasce montane sul quale siano garantite le coincidenze e
     gli interscambi tra mezzi pubblici e con altri sistemi di mobilità, (dotazione dei mezzi
     pubblici di attrezzature per il trasporto di biciclette); le competenze richieste per queste
     attività sono riferite a tecnici amministrativi delle istituzioni che coordineranno il progetto e
ai tecnici degli enti di gestione privati e pubblici interessati al progetto.

   − la terza fase si sviluppa sul piano della promozione e comunicazione con adeguate
     campagne informative (segnalazioni nelle fermate, iniziative e manifestazioni coordinate tra
     diversi parchi e province); le figure professionali richieste per queste attività riguardano
     agenzie e studi di comunicazione con competenze nel campo dei progetti sostenibili europei.

I soggetti beneficiari del progetto Appennino in Rete, attivamente coinvolti nella realizzazione degli
interventi potrebbero essere: Aziende di Trasporto Pubblico delle province di Parma, Reggio Emilia,
Modena, Bologna, gestori privati di aziende di trasporto.

I partners coinvolti potrebbero essere: Regione Emilia Romagna - Assessorato ai Trasporti -
Assessorato all'Ambiente, Ente Parco nazionale Appennino tosco-emiliano, Ente Parco regionale
dei Cento Laghi, Ente Parco regionale del Frignano, Ente Parco regionale Corno allle Scale, Ente
Parco regionale Laghi di Suviana e Brasimone, Ente Parco nazionale Foreste Casentinesi, Comunità
Montana Valli del Taro e del Ceno (comuni di Corniglio e Monchio delle Corti), Comunità Montana
dell'Appennino Reggiano (comuni di Ramiseto, Collagna, Ligonchio, Villa Minozzo), Comunità
Montana del Frignano (comuni di Pievepelago, Riolunato, Fiumalbo, Fanano), Comunità Montana
dell'Appennino Bolognese (comuni di Camugnano, Monzuno, Gaggio Montano, Porretta Terme),
Gruppi di Azione Locale, associazioni cicloturistiche.



Canali di finanziamento europei

Il Programma Central Europe promuove politiche e interventi di mobilità sostenibile per l'area
dell'Europa Centrale, una delle più attrezzate dal punto di vista della mobilità, ma nella quale
esistono ancora grandi aree rurali o zone periferiche in cui la mancanza di adeguate linee di
trasporto comporta un basso grado di accessibilità e quindi di scambi economici e culturali.
Il Programma Central Europe promuove diversi obiettivi a cui il progetto di mobilità sostenibile
Appennino in Rete risponde:

   − la riduzione del volume di traffico indotto dal turismo,
   − il miglioramento della qualità della vita attraverso politiche territoriali di mobilità
     sostenibile,
   − la diffusione di contenuti innovativi nel settore dei trasporti per migliorare situazioni
     demografiche svantaggiate,
   − la modernizzazione della rete di trasporti esistenti attraverso il coordinamento tra vari livelli
     (urbano, regionale, internazionale)

In particolare uno dei settori promossi dal Programma Central Europe è quello dell'interconnettività,
ovvero la relazione e l'interscambio tra diversi mezzi di trasporto, attraverso alcuni obiettivi che il
progetto Appennino in Rete potrebbe contribuire a raggiungere:
− collegamento con i principali corridoi di trasporto europei presenti in Emilia Romagna,
   − implementazione di soluzioni di trasporto sostenibili per le esigenze specifiche di aree rurali,
     isolate o svantaggiate.



Risultati attesi e sviluppi territoriali futuri

Il progetto di mobilità sostenibile per l'Appennino, mettendo in rete realtà esistenti, ma attualmente
scollegate, ottimizzerà l'utilizzo dei mezzi esistenti, potenzierà le relazioni economiche tra aree
omogenee dal punto di vista ambientale, grazie al coordinamento di iniziative e offerte culturali.
La proposta prevede di realizzare un servizio continuo a supporto della fruizione dei parchi e del
percorso di crinale ed è mirata al potenziamento del turismo naturalistico, su un'area più vasta e
meno frammentata a scala regionale, più appetibile dal punto di vista della mobilità europea con
diversi punti di accesso dalle maggiori città dell'Emilia Romagna.
Si prevede quindi un rafforzamento territoriale sia dal punto di vista degli abitanti dell'Appennino
che dei turisti o fruitori saltuari.

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  • 2. APPENNINO IN RETE Progetto di Mobilità Sostenibile per l'Appennino Proposta per un progetto di mobilità sostenibile tra i parchi dell'Appennino, attraverso la collaborazione degli enti gestori del trasporto pubblico a costituire una linea di autobus regionale di supporto alla fruizione dei percorsi di crinale e dei parchi dell'Appennino, per la promozione di spostamenti alternativi all'automobile. Il contesto territoriale del progetto Il sistema appenninico presenta un'omogeneità ambientale e morfologica che dà continuità al suo territorio e nello stesso tempo una varietà di paesaggi nati dalla relazione tra presenza antropica e ambiente naturale: queste caratteristiche rendono l'Appennino un territorio esteso di grande interesse culturale e valore ecologico. Nel corso degli ultimi trent'anni, di pari passo con l'evoluzione di una coscienza ambientale sensibile al tema della conservazione, sono stati istituiti sull'Appennino molti parchi e aree protette, che si susseguono lungo il crinale, attraversando diverse province e regioni a partire dalla Liguria, fino all'Abruzzo, passando per l'Emilia Romagna e le Marche. I parchi dell'Appennino, provinciali, regionali e nazionali, presentano diversi tipi di gestione e amministrazione del territorio: questo comporta da un punto di vista ambientale una frammentarietà che limita la continuità ecologica degli habitat e dal punto di vista gestionale una difficoltà nel coordinare offerta turistica e politiche territoriali estese.
  • 3. Il contesto economico del progetto e l'accessibilità del territorio Il sistema territoriale appenninico si sviluppa parallelamente al sistema infrastrutturale della Pianura Padana, attraversata dalle direttrici della via Emilia, dell'autostrada e delle linee ferroviarie e inserita in un contesto di accessibilità nazionale ed europeo. Le città lungo la via Emilia formano un continuo urbanizzato in cui si concentrano attività e servizi, attraendo investimenti e risorse economiche e costituendo un macro-sistema che viene definito “megalopoli padana”. Dalle principali infrastrutture di pianura si dipartono percorsi longitudinali che attraversano le diverse province collegando le città con il crinale, segnando un graduale allontanamento dai poli in cui si svolgono le economie di grande scala verso le aree marginali montane in cui le relazioni sono molto frammentate, le economie sono di scala locale e gli spostamenti necessariamente più lenti. Il sistema di trasporti pubblici della pianura attualmente non è efficacemente connesso con quello che serve le zone appenniniche, pensato esclusivamente a servizio dei pendolari del lavoro o della scuola. La mobilità nel territorio appenninico presenta numerose altre difficoltà connesse all'aspetto morfologico, alla manutenzione delle strade non sempre sicure per automobili e biciclette, alla molteplicità dei soggetti gestori delle infrastrutture e del trasporto pubblico che comporta disomogeneità nei servizi, ma anche molte risorse: per esempio la presenza di una fitta rete di collegamenti trasversali a diverse quote, che storicamente garantivano l'esistenza di relazioni economiche e culturali tra gli insediamenti della montagna, connesse con i valichi. Il territorio appenninico presenta una ricchezze di sentieri e percorsi che lo rendono fruibile e accessibile con mezzi alternativi di spostamento: a piedi, in bicicletta e a cavallo. Il percorso di crinale, l'alta via che attraversa tutta la fascia appenninica dalla Liguria fino alla Romagna, rappresenta per l'identità dell'Appennino un collegamento storicamente importantissimo, che garantiva le comunicazioni tra i due versanti e, attualmente, una potenzialità non del tutto espressa dal punto di vista turistico per la fruizione del crinale e dei suoi paesaggi.
  • 4.
  • 5. Obiettivi del progetto Appennino in Rete Il progetto di mobilità sostenibile per l'Appennino si pone l'obiettivo di connettersi con il sistema di mobilità allargata nazionale ed europea della Pianura Padana per rendere più accessibile il territorio di crinale e di mettere in rete i soggetti gestori dei trasporti pubblici provinciali, costituendo una linea di autobus regionale che serva il crinale e i suoi parchi, nell'ottica dello sviluppo turistico e dello sviluppo di relazioni tra economie di scala locale. Il progetto di mobilità sostenibile per l'Appennino ha come obiettivo quello di collegare attraverso un sistema di trasporto pubblico i parchi e le aree protette su un territorio regionale di vasta scala e, in questo modo, di contribuire a rafforzare l'identità territoriale dell'”Appennino come Parco”, superando la frammentarietà dei “Parchi dell'Appennino”. Il progetto Appennino in Rete supporta l'accessibilità al percorso d'alta quota del crinale, l'unico collegamento di continuità di tutta la fascia appenninica, permettendo di creare circuiti escursionistici serviti da mezzi pubblici e l'interscambio tra sistemi di mobilità alternativi: escursionismo, cicloturismo, ippovie. Il progetto ha la finalità di dare supporto alle attività fruitive e turistiche del crinale, creando un collegamento sia spaziale che temporale tra diverse realtà territoriali, favorendo la sincronizzazione di iniziative e manifestazioni dei parchi e dei rifugi dell'Appennino. Azioni e soggetti coinvolti nel progetto Il progetto Appennino in Rete si sviluppa in diverse fasi: − la prima fase consiste in una mappatura dello stato di fatto delle reti di trasporto pubblico e in una raccolta dati presso i diversi gestori provinciali e regionali per individuare carenze, come per esempio tratti di percorso non serviti da mezzi, o potenzialità, come gestori che coprono già tratte interprovinciali; le competenze previste per questa ricerca fanno riferimento a figure professionali di tecnici urbanisti con formazione nel settore della mappatura cartografica, raccolta dati, creazione di database e utilizzo di sistemi di georeferenziazione (GIS). − la seconda fase si sviluppa sul piano del coordinamento dei diversi soggetti gestori per connettere il trasporto pubblico di collegamento tra pianura e montagna, introducendo fermate in corrispondenza dei principali snodi (stazione ferroviaria, parcheggi) e per individuare un collegamento nelle fasce montane sul quale siano garantite le coincidenze e gli interscambi tra mezzi pubblici e con altri sistemi di mobilità, (dotazione dei mezzi pubblici di attrezzature per il trasporto di biciclette); le competenze richieste per queste attività sono riferite a tecnici amministrativi delle istituzioni che coordineranno il progetto e
  • 6. ai tecnici degli enti di gestione privati e pubblici interessati al progetto. − la terza fase si sviluppa sul piano della promozione e comunicazione con adeguate campagne informative (segnalazioni nelle fermate, iniziative e manifestazioni coordinate tra diversi parchi e province); le figure professionali richieste per queste attività riguardano agenzie e studi di comunicazione con competenze nel campo dei progetti sostenibili europei. I soggetti beneficiari del progetto Appennino in Rete, attivamente coinvolti nella realizzazione degli interventi potrebbero essere: Aziende di Trasporto Pubblico delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, gestori privati di aziende di trasporto. I partners coinvolti potrebbero essere: Regione Emilia Romagna - Assessorato ai Trasporti - Assessorato all'Ambiente, Ente Parco nazionale Appennino tosco-emiliano, Ente Parco regionale dei Cento Laghi, Ente Parco regionale del Frignano, Ente Parco regionale Corno allle Scale, Ente Parco regionale Laghi di Suviana e Brasimone, Ente Parco nazionale Foreste Casentinesi, Comunità Montana Valli del Taro e del Ceno (comuni di Corniglio e Monchio delle Corti), Comunità Montana dell'Appennino Reggiano (comuni di Ramiseto, Collagna, Ligonchio, Villa Minozzo), Comunità Montana del Frignano (comuni di Pievepelago, Riolunato, Fiumalbo, Fanano), Comunità Montana dell'Appennino Bolognese (comuni di Camugnano, Monzuno, Gaggio Montano, Porretta Terme), Gruppi di Azione Locale, associazioni cicloturistiche. Canali di finanziamento europei Il Programma Central Europe promuove politiche e interventi di mobilità sostenibile per l'area dell'Europa Centrale, una delle più attrezzate dal punto di vista della mobilità, ma nella quale esistono ancora grandi aree rurali o zone periferiche in cui la mancanza di adeguate linee di trasporto comporta un basso grado di accessibilità e quindi di scambi economici e culturali. Il Programma Central Europe promuove diversi obiettivi a cui il progetto di mobilità sostenibile Appennino in Rete risponde: − la riduzione del volume di traffico indotto dal turismo, − il miglioramento della qualità della vita attraverso politiche territoriali di mobilità sostenibile, − la diffusione di contenuti innovativi nel settore dei trasporti per migliorare situazioni demografiche svantaggiate, − la modernizzazione della rete di trasporti esistenti attraverso il coordinamento tra vari livelli (urbano, regionale, internazionale) In particolare uno dei settori promossi dal Programma Central Europe è quello dell'interconnettività, ovvero la relazione e l'interscambio tra diversi mezzi di trasporto, attraverso alcuni obiettivi che il progetto Appennino in Rete potrebbe contribuire a raggiungere:
  • 7. − collegamento con i principali corridoi di trasporto europei presenti in Emilia Romagna, − implementazione di soluzioni di trasporto sostenibili per le esigenze specifiche di aree rurali, isolate o svantaggiate. Risultati attesi e sviluppi territoriali futuri Il progetto di mobilità sostenibile per l'Appennino, mettendo in rete realtà esistenti, ma attualmente scollegate, ottimizzerà l'utilizzo dei mezzi esistenti, potenzierà le relazioni economiche tra aree omogenee dal punto di vista ambientale, grazie al coordinamento di iniziative e offerte culturali. La proposta prevede di realizzare un servizio continuo a supporto della fruizione dei parchi e del percorso di crinale ed è mirata al potenziamento del turismo naturalistico, su un'area più vasta e meno frammentata a scala regionale, più appetibile dal punto di vista della mobilità europea con diversi punti di accesso dalle maggiori città dell'Emilia Romagna. Si prevede quindi un rafforzamento territoriale sia dal punto di vista degli abitanti dell'Appennino che dei turisti o fruitori saltuari.