SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 100
Downloaden Sie, um offline zu lesen
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
Nuovi orientamenti nel trattamento
psicologico degli adolescenti autori di reato
Alfio Maggiolini
Il programma
Mattina
•  Nuovi orientamenti nel trattamento psicologico degli adolescenti
antisociali, Alfio Maggiolini
•  Il senso del comportamento. Obiettivi, metodi e strumenti di valutazione,
Mauro Di Lorenzo
•  Messa alla prova. Forme dell’intervento psicosociale con gli adolescenti
sottoposti a procedimenti penali, Virginia Suigo
•  Ascolto psicoanalitico e ascolto giuridico. Potenzialità trasformative
dell’intervento penale, Cristina Saottini
Pomeriggio
•  Elaborare le proiezioni. L’intervento integrato con i genitori, Cristina Colli
•  Trasgressione come sintomo di speranza, Eliana De Ferrari
•  Valere, prevalere. Identità maschile e agire deviante , Elisabetta Colombo
•  Questioni di genere. Trasgressività e violenza femminile, Micol Trezzi
La bibliografia
I progetti
•  1987: Progetti di prevenzione territoriale
•  1992: Servizi della giustizia minorile della Lombardia
•  2002: Non imputabilità e responsabilità, Comune di Milano
•  2004: Minori soli, Fondazione Cariplo
•  2006: Adolescenza e giustizia, Comune di Milano
•  2007: Progetto comunità, Fondazione Vodafone
•  2008: International network for assessment and treatment of young
offenders, Commissione europea
•  2012-13: Valutazione e sostegno ai minori, ASL di Milano e
Brescia
Le attività cliniche e di ricerca
•  Il Centro di consultazione e psicoterapia
– Equipe di valutazione e trattamento dei problemi di
comportamento trasgressivi e antisociali
•  Il Centro di ricerca
– La psicopatologia dei minori sottoposti a procedimenti
penali
– Il rischio di recidiva
– Le motivazioni alla base dei reati
– I problemi dei minori in comunità.
Psicopatologia evolutiva
•  Relazione tra disturbi e compiti evolutivi.
•  Importanza del contesto.
•  Patologia come disfunzione nel modo di realizzare
i compiti (rapporto tra intenzioni/motivazioni e
esiti).
•  Importanza dei processi di simbolizzazione
affettiva di Sé, delle relazioni e dei compiti.
•  Sintomi/personalità vs regolazione dei bisogni
evolutivi.
Psicoterapia evolutiva
•  Prospettiva del ciclo di vita.
•  Non cura di malattia, ma aiuto alla ripresa
evolutiva (passato vs futuro).
•  Non cambiare le persone, ma aiutarle ad affrontare
i loro problemi.
•  Dinamica narrativa: problema, tentativi, esito,
verifica.
•  Sfruttamento clinico dei fatti della vita.
•  Comprensione, esperienza, decisione.
Psicoterapia evolutiva
Una terapia che rivolge una particolare attenzione
ai modi disfunzionali di realizzare i compiti
evolutivi, attraverso l’interpretazione della
simbolizzazione affettiva di Sé, dell’altro e del
compito (nell’ambito di uno o più ruoli affettivi),
e la sua trasformazione narrativa.
Psicoterapia evolutiva
•  Psicoterapia psicoanalitica: “Quale modello
relazionale sperimentato nell’infanzia tende a ripersi
nella vita del paziente e nella relazione terapeutica?
Quale esperienza positiva nel rapporto con il
terapeuta può modificare questo schema? In che
modo la capacità dello psicoterapeuta di sintonizzarsi
con il paziente e di rispecchiarlo, può aiutarlo a
mentalizzare il suo mondo interno?”.
•  Psicoterapia evolutiva: “Qual è il compito evolutivo
di fronte al quale il paziente si sente bloccato? Qual è
il circolo vizioso disfunzionale che ripetendosi
impedisce al soggetto di realizzarlo? Qual è il sistema
di valori, l’ideale, la cui mancanza impedisce al
soggetto di prendere le giuste decisioni?”.
Adolescenza e reati (Farrington, 1986; Loeber, Farrington, 2012)
Trasgressività e antisocialità
•  Trasgressività: fisiologica
•  Sociopatia: non antisociale, ma conforme a norme
sociali.
•  Antisocialità: disturbo della personalità e del
comportamento, caratterizzato da impulsività e
grandiosità.
•  Psicopatia: forma grave di antisocialità, caratterizzata
da freddezza e insensibilità, oltre che da impulsività e
irresponsabilità (Checkley, 1941; Hare, 2009).
Psicopatia (Hare, 2009)
•  Freddezza/insensibilità (callosità emotiva)
•  Impulsività (componente antisociale della psicopatia)
1. Caratteristiche relazionali / interpersonali 3. Stile di vita
Fascino superficiale Ricerca di sensazioni e di stimoli
Freddezza, tratti manipolatori Impulsività
Tendenza a mentire Irresponsabilità
Sé grandioso, egocentrismo Stile di vita parassitario
Mancanza di obiettivi futuri realistici
2. Caratteristiche affettive 4. Comportamenti antisociali
Mancanza di rimorso, senso di colpa Scarso controllo degli impulsi
Freddezza, mancanza di empatia Precoci problemi di comportamento
Affettività ridotta, coartata Agiti delinquenziali in età evolutiva
Incapacità di creare standard morali interni Fallimento di misure alternative alla detenzione
Versatilità criminale
Distinzioni
•  Infanzia o adolescenza (Moffitt, 2003).
•  In gruppo o isolati.
•  Manifesto o nascosto (Loeber, Schmalling, 1985).
•  Non distruttivo o violento.
•  Premeditato o impulsivo.
•  Diverse aggressività (Tremblay, Hartup, Archer,
2005).
Cause
Biologiche: fragilità genetica, emotività
negativa, disregolazione degli impulsi.
Relazionali: contesto evolutivo (relazioni
primarie, stile di attaccamento, stili
educativi).
Sociali: scuola, cultura del gruppo dei pari,
contesto socioculturale.
Fattori di rischio (Loeber, Farrington, 2012)
•  Famiglie multiproblematiche (madre giovane)
•  Relazioni conflittuali tra i genitori
•  Psicopatologia dei genitori
•  Stili educativi disfunzionali (disciplina
incoerente, controllo, rinforzi negativi)
•  Deprivazione materna e “antipatia” paterna
•  Difficoltà a scuola e nel lavoro
•  Uso di sostanze
•  Adesione a valori o gruppi delinquenziali
Persona e ambiente
Persona e ambiente
•  QE: Quoziente di Empatia (Baron-Cohen):
basi biologiche della psicopatia come deficit
di empatia affettiva.
•  Teorie situazioniste (Zimbardo, 2007):
determinismo delle circostanze.
Neolombrosiani (Raine, 2013)
Disconnessione tra corteccia frontale e amigdala, funzioni di
controllo e di elaborazione degli stimoli emotivi (Blair, 2007;
Boccardi et al., 2010)
Lo sviluppo del cervello (Giedd et al., 1999)
Omicidi e dieta (Hibbeln, 2001)
L’ambiente
Bad kids. How to create a criminal
WR Crime Prevention Council
https://www.youtube.com/watchv=g7ZO7afg158
Epigenetica e prevenzione (Tremblay, 2010)
Importanza dei meccanismi epigenetici in gravidanza e
nell’infanzia.
•  Aggressione, opposizione-provocazione, trasgressione, furti
e vandalismo sono frutto di interazioni complesse fra geni e
ambiente (meccanismi epigenetici).
•  Importanza di un sostegno preventivo precoce, intensivo e
lungo termine per genitori e bambini.
Home Visiting – Olds (Finzi, Imbimbo, Kaneklin, 2013)
Follow up a 15 anni
•  - 56% di incidenti, nei primi 2 anni.
•  - 48% di abusi e abbandono.
•  - 69% di arresti a 15 anni.
Gruppi per genitori: Parent Management Training (Kazdin, 2005)
Logica delle cause
•  Cause sociali, circostanze o fattori scatenanti.
•  Cause interne, predisposizioni, impulsi.
•  Intenzioni (Athens, 1992; Ceretti, Natali, 2009).
Struttura dell’azione:
•  Elemento scatenante o movente (gelosia o
provocazione).
•  Livello di consapevolezza (accecato dall’ira,
impulsivamente, freddamente).
•  Intenzione (voglio punirlo, voglio rispetto, non voglio
subire).
Intenzioni e bisogni evolutivi
•  L’intenzione è agire in relazione agli scopi dell’organismo,
un’azione conforme allo sviluppo (Freeman, 1999).
•  Fantasia di recupero maturativo (Novelletto, 1986)
•  Criminogenic need (Andrews, Bonta, 1998; Ward, Stewart,
2003)
•  Maschi: antagonismo, dominanza ostile, competizione
(dominanza/sottomissione): farsi valere, rispetto, non
dipendere, essere duri.
•  Femmine: dominare, controllare l’altro per evitare
l’abbandono, per mantenere la relazione.
•  Dominio e durezza come padronanza (cfr. disturbi
alimentari)
Disturbo antisociale in maschi e femmine
Disturbo antisociale (Nock, Kazdin, Hiripi et al., 2006)
•  Prevalenza 12% per i maschi, 7.1% per le femmine
Preadolescenza (Fergusson, Lynskey, Horwood, 2010).
•  Disturbo della condotta (13.7% M, 7.4% F).
•  Disturbi di attenzione (8.9% M, 6.2% F).
•  Disturbo oppositivo provocatorio (15.1% M, 15% F)
Differenze qualitative:
•  Dominanza maschile, aggressività fisica
•  Aggressività indiretta nelle femmine
•  Maltrattamenti violenze e abusi nelle femmine
•  Declinazione enfatizzata dei valori di genere.
Reati (Siegel, Welsh, Senna, 2006; AIHW, 2008): 4-5 a 1 tra maschi
e femmine.
L’interpretazione del bisogno
•  Importanza di una lettura simbolica del
comportamento.
•  Le intenzioni per definizione sono positive in
quanto in accordo con i bisogni evolutivi.
•  Le modalità possono essere negative.
•  L’interpretazione del bisogno è la base
dell’alleanza di lavoro, in alternativa alla
consapevolezza del disturbo e alla formulazione
della domanda.
Questioni etiche
•  L’intenzione come bisogno evolutivo può essere
una giustificazione?
•  Le circostanze possono essere una giustificazione?
•  Un basso QE può essere una giustificazione come
un basso QI?
•  Psicopatologia e etica (Deigh, 2010).
•  Etiche locali (pluralità dei sistemi di valore).
•  Psicopatologia come assolutizzazione dei valori e
disfunzione nella relazione tra mezzi e fini.
Il trattamento
•  Psichiatria: diagnosi di disturbo antisociale di
personalità per escludere l’intervento (Nice, 2011).
•  Psicoanalisi: capire non basta (Gabbard, 2009).
•  Psicoterapia: mancanza di presupposti, non c’è
domanda e capacità riflessiva.
•  Sistema penale: rischi iatrogeni (Gatti, Tremblay,
Vitaro, 2009).
•  Comunità: contagio di gruppo (Dodge, Dishion,
Lansford, 2006).
Linee guida (Nice, 2011)
-  Accesso ai servizi.
-  Valutazione dei problemi.
-  Autonomia e libertà di
scelta.
-  Sviluppo di una relazione
di fiducia, che promuova
l’ottimismo.
-  Alleanza di lavoro e
motivazione.
-  Coinvolgimento di familiari
Psicoterapia psicoanalitica
•  Terapia fondata sulla mentalizzazione (MBT,
mentally-based treatment; Bateman e Fonagy,
2004, 2006).
•  Terapia multimodale per i disturbi impulsivi di
personalità (Bleiberg, 1999).
•  Obiettivo: sviluppo delle capacità riflessive.
•  “Fermati e pensa”.
Psicoterapia evolutiva
•  Individuazione del bisogno evolutivo.
•  Circolo disfunzionale.
•  Riattivazione dei processi decisionali che accompagnino
la ripresa evolutiva.
•  Progetto di sviluppo della responsabilità. Attivare la
capacità di agire in modo responsabile per realizzare i
compiti evolutivi
•  Soggetto pragmatico-decisionale: la coscienza è capacità
attiva di regolazione, il cervello è un organo che valuta e
prende decisioni (Gazzaniga, 2009; Sander, 2007).
•  “Fai la cosa giusta”
Cambiamento e sviluppo
•  Relazione tra adolescenza e tratti antisociali: impulsività,
freddezza, grandiosità, menzogna, irresponsabilità.
•  Fattori terapeutici naturali:
•  Processi di maturazione cerebrale
•  Acquisizione di un ruolo sociale: lavoro o relazione
sentimentale (nuovo Sé).
•  Costruzione dell’identità a antisocialità.
•  Risimbolizzazione o analisi delle credenze patogene (es.
dipendenza=sottomissione).
•  Importanza del rispecchiamento simbolico del contesto.
Trasformazione del senso e decisione
•  Come avviene la trasformazione?
•  Non solo sviluppo di competenze riflessive, né esperienza
positiva correttiva (educativa o relazionale).
•  Come è possibile sviluppare la responsabilità (controllo,
attenzione alle conseguenze, empatia, riparazione)?
•  La capacità di rispondere è basata sul riconoscimento
sociale di sé come soggetto e sulla percezione di sé come
agente.
•  Essere agente è capire la relazione tra intenzioni e risultati,
come si è causa del proprio destino.
Linee di intervento
•  Multisistemico: adolescente, famiglia e società.
•  Integrato: lavoro psicologico, sociale, educativo.
•  Individualizzato: rapporto tra comportamento e bisogni o
intenzioni soggettive.
•  Simbolico: interpretazione del comportamento.
•  Tempestivo: precoce, attenzione ai tempi evolutivi.
•  Progettuale, per rispondere ai bisogni evolutivi del minore.
•  Responsabilizzante (agency vs acting).
•  Territoriale, per quanto possibile senza sradicare
l’adolescente dal suo contesto.
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
Il senso del comportamento. Obiettivi,
metodi e strumenti di valutazione
Mauro Di Lorenzo
Il significato del comportamento
•  Definizione delle caratteristiche di personalità vs ricerca del
significato del comportamento
•  Con significati o intenzioni ci si riferisce a domande come: “che
cosa vuole raggiungere questo ragazzo comportandosi in questo
modo? Qual è il suo obiettivo implicito nell’affrontare una
situazione in questa maniera? E soprattutto che cosa ottiene?”
•  Differenza epistemica tra una “descrizione” di sintomi, tratti, o
capacità psicologiche (seppur accurate) e la “comprensione” della
funzionalità ( = a cosa serve) un dato comportamento nella
relazione tra quell’adolescente inteso come organismo vivente
(Sander, 2007) ed il suo contesto.
•  Tale senso va ricercato nell’area dei bisogni evolutivi attuali
Alla ricerca del significato
•  Dario, 14enne italiano fisicamente ancora preadolescente.
•  Ruba gli occhiali ad un coetaneo dopo uno scontro fisico con lui e li porta poi nel gruppo
dei pari come “trofeo”.
•  Racconta di essersi sentito costretto a tale confronto fisico perché aveva sentito dire in giro
che il ragazzo aveva insultato sua mamma.
•  Incontra per strada la vittima dopo l’esame orale di terza media, gli chiede spiegazioni e alla
conferma dell’offesa (“lui me lo ha confermato, pure in faccia!”) Dario agisce.
•  Dopo la rapina, scappa sul proprio motorino rischiando di investire un passante.
•  Sintomi o tratti: Dario è impulsivo, irritabile e non si preoccupa della propria sicurezza
(criteri DSM-5).
•  Senso del comportamento: dopo aver completato una tappa evolutiva importante (esame di
terza media) per Dario è necessario sancire ulteriormente il suo essere “diventato grande”: lo
fa ribaltando l’essere il “piccolino”, quindi il ragazzo poco strumentato, togliendo all’altro i
suoi strumenti (occhiali), presentandogli agli amici per sancire il proprio valore sociale e
infine proteggendo la mamma anziché essere da lei accudito.
•  Il tentativo è disfunzionale: termina con la mamma di Dario che lo porta a restituire gli
occhiali e a chiedere scusa, trattandolo come un bambino.
Obiettivi e metodologie diagnostiche
•  A possibili focus, corrispondono altrettanto specifici obiettivi diagnostici
–  Sintomi (durata e gravità) e tratti di personalità à diagnosi nosografica
(DSM-5)
–  Funzioni e capacità mentali di base à diagnosi funzionale (Westen et al., 2014;
PDM Task Force, 2006)
–  Rappresentazione di sé in funzione dei compiti evolutivi, nel quadro dei ruoli
affettivi familiari à valutazione evolutiva (Maggiolini, 2009)
•  Metodi e strumenti: colloquio, osservazione, test, interviste
•  Qualsiasi sia il focus adottato o la metodologia prescelta, la diagnosi va
orientata al trattamento e assuma senso proprio perché finalizzata ad essa:
una diagnosi è una “buona” diagnosi se aiuta il clinico ad impostare un
progetto trattamentale.
–  A seconda dell’obiettivo del trattamento, deriva una ricaduta su quale
prospettiva il clinico assume nel corso della valutazione diagnostica.
Diagnosi categoriale (DSM)
Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5; APA,
2013; tr.it. 2014).
–  Disturbi del neurosviluppo
–  Disturbi dirompenti, legati al controllo degli impulsi e della
condotta
–  Disturbi collegati all’uso di sostanze e disturbi da dipendenza
•  Frances (2014): La diagnosi in psichiatria. Ripensare il DSM-5
•  Suggerimenti per una diagnosi categoriale ragionata:
–  Attenzione all’inflazione diagnostica e alla differenza tra normalità e
patologia (Frances, 2014)
–  Scarsa omogeneità e specificità, alta comorbidità
–  “So what?”
–  Il maggior limite del DSM è il fatto che descrizioni della personalità
basate sull’osservazione esterna, senza considerazione della
intenzionalità soggettiva
Diagnosi strutturale e funzionale (PDM)
•  Tradizione psicoanalitica e “Formulazione del caso clinico” (Westen et al., 2014)
•  Diagnosi funzionale: “costanti funzionali nel modo di percepire la realtà,
regolare gli affetti, articolare i pensieri o relazionarsi agli altri” (Lingiardi et al.,
2009)
•  L’Asse del Funzionamento Mentale (M - Axis) del Manuale Diagnostico
Psicodinamico:
1.  Capacità di regolazione, attenzione e apprendimento;
2.  Capacità di relazioni e intimità;
3.  Qualità dell’esperienza interna;
4.  Esperienza, espressione, comunicazione degli affetti;
5.  Pattern e capacità difensive;
6.  Capacità di formare rappresentazioni interne;
7.  Capacità di differenziazione e integrazione;
8.  Capacità di auto-osservazione;
9.  Capacità di costruire o ricorrere a standard morali e ideali interni.
La valutazione in una prospettiva evolutiva
•  Valutazione in relazione ai compiti di sviluppo.
•  La valutazione evolutiva è orientata da “quesiti” diagnostici in parte simili in
parte dissimili da quelli di altri approcci.
–  Che cosa vuole questo adolescente? Perché per lui è così importante ciò che vuole?
–  Qual è il rapporto tra ciò che vuole e quello che ottiene?
–  Che rapporto hanno i problemi descritti con la fase del ciclo di vita attraversata? C’è un compito
di sviluppo su cui è particolarmente bloccato? A che punto è un adolescente con il processo di
autonomia? Come gestisce la propria sessualità? Ha un senso del proprio valore? È inserito
socialmente?
–  Cosa ci rivela un dato comportamento di quel particolare adolescente?
•  Valutazione evolutiva vs rilevazione del Livello di Funzionamento Mentale
(PDM, 2006): non identificare deficit di competenze, bensì capire il rapporto tra
intenzioni dell’adolescente, i mezzi che ha a disposizione e i risultati che ottiene.
•  Individuazione dei circoli viziosi disfunzionali (contextual cyclical psychodynamic;
Wachtel, 2011, 2012): il risultato del comportamento è la paradossale conseguenza
dello sforzo di evitarlo.
•  Imprescindibile la valutazione del contesto
Per chiarire…
•  Matteo viene trovato a nascondere in camera un quantitativo non indifferente di
cannabinoidi
•  Profilo del funzionamento mentale di bambini e adolescenti del PDM: “Capacità di
attenzione, regolazione e apprendimento”):
–  Matteo da un lato è il ragazzo bocciato due volte in prima superiore e una volta in
seconda, completamente bloccato sul versante dello studio e ancor di più di fronte al
cosiddetto “foglio bianco”; dall’altro è lo stesso ragazzo in grado di gestire la
compravendita di cannabinoidi all’interno della sua compagnia di circa 20 persone, di
calcolare prezzi, spese e guadagni, il tutto ovviamente senza che nessuno membro della
sua famiglia fosse a conoscenza di tali “doti”.
–  Chi è quindi Matteo? È il ragazzo che a scuola “solo se è molto interessato, motivato o
attratto da qualcosa, può impegnarsi, restare calmo e apprendere per brevi periodi di
tempo (30-60 s) e in misura limitata” (PDM, 2008; p. 200) o è il ragazzo che nel gestire il
proprio spaccio “è concentrato, organizzato e tendenzialmente capace di apprendere,
anche sotto stress” (Ibidem)?
•  Capacità, risorse e strumenti di Matteo sono aspetti “contestuali”, costantemente
soggette all’influenza della dinamica tra scopi soggettivi, ruoli affettivi messi in
campo per raggiungerli, e condizioni ambientali.
Una possibile griglia
Lo scopo centrale dell’esplorazione di queste aree è di individuare il
comportamento problematico e di cercarne il senso a partire da un
inquadramento della relazione dell’adolescente con il suo contesto di
vita, in primo luogo la rete delle relazioni famigliari.
1.  Esplicitazione delle ragioni del
colloquio
2.  Comportamento trasgressivo o
delinquenziale.
3.  Reazioni all’intervento degli adulti.
4.  Tratti di personalità.
5.  Rapporti con i genitori.
6.  Percorso scolastico o lavorativo.
7.  Interessi extrascolastici, tempo
libero.
8.  Relazioni con i pari.
9.  Relazioni con l’altro sesso.
10.  Rapporto con il corpo.
11.  Comportamenti a rischio.
12.  Uso di sostanze.
13.  Traumi.
14.  Futuro.
15.  Disponibilità al trattamento.
Le ragioni dell’uso dei test
•  Funzione di “specchio” che con i ragazzi trasgressivi ed antisociali
può essere difficile nel colloquio semplice
•  Raccolta più rapida di informazioni
•  Maggiore confrontabilità
•  Test come momento del processo diagnostico
•  Necessaria un’alleanza di lavoro
•  Verificare la presenza di domande dell’adolescente su di sé
•  Esplicitazione degli obiettivi, delle procedure e dell’uso del
materiale emerso
•  Ragionamento clinico, non lettura automatica dei risultati
Gli aspetti relazionali nella situazione
psicodiagnostica
•  Tentativi più o meno deliberati di manipolazione
•  Alternanza ostilità – diffidenza vs curiosità – piacere
•  Provocazioni, sfide, tentativi di controllo
–  Test Observation Form (TOF): consente di raccogliere in modo oggettivo gli
indicatori comportamentali presenti nel corso della somministrazione
–  Interpersonal Measure of Psychopathy (IM-P): Interrompe spesso; Non
tollera le pause; Ignora i confini professionali e personali; Mette alla prova;
Tende ad essere vago; Si innervosisce ed evita alcuni argomenti; Superiorità o
grandiosità; Alleanza disfunzionale; Sembra intrattenere il pubblico.
–  Therapist Response Questionnaire (TRQ). Il concetto di controtransfert e la
sua utilità diagnostica
Strumenti di valutazione delle capacità
cognitive
•  Capacità cognitive, intelligenza, funzioni esecutive, capacità di
elaborare le informazioni
•  Deficit cognitivi negli early onset (Moffitt. 2003)
•  Fattore di rischio vs fattore di protezione
•  Le scale Wechsler: profilo cognitivo dell’adolescente antisociale
o  QIT ai limiti inferiori del range
o  Differenza di 6-9 punti tra QIV e QIP a favore di quest’ultimo
o  Maggiore compromissione dei punteggi nei subtest Verbali, che sembra
aumentare nel corso degli anni, dall’infanzia all’adolescenza
o  Punteggi più bassi nei subtest Vocabolario e Informazioni e più alti nei
subtest Completamento di Figure e Ricostruzione di Oggetti.
o  Punteggi superiori in ogni subtest di Performance, ad eccezione
dell’Associazione Simboli a Numeri, rispetto al migliore tra i subtest Verbali
•  Standard Progressive Matrices (Raven)
MMPI-A
•  Strumento Self Report più utilizzato al mondo
•  Scale di validità;
•  Scale cliniche di base (10) in particolare le “Excitatory
Scales” (Deviazione psicopatica (Pd); Schizofrenia (Sc);
Ipomania (Ma));
•  Scale di contenuto (15) ;
•  Scale supplementari (6)
•  Restructured Clinical Scale
•  Limiti:
o  Lunghezza
o  Interpretazione intuitiva fuorviante
o  Validità culturale parziale
Shedler Westen Assessment Procedure for
Adolescents
•  Valutazione della personalità e dei suoi disturbi
•  Q-Sort composto da 200 affermazioni
•  Empirically Based Prototype Diagnostic System
•  Utilizzo con gli adolescenti antisociali: 5 tipologie
o  Tratti psicopatici (Psychopaty Like
o  Ritirati (Withdrawal – Isolated)
o  Impulsivi (Impulsive – Histrionic)
o  Disregolati (Emotionally Disregulated)
o  Distratti (Attentionally Disregulated)
Achenbach System of Empirically Based
Assessment
•  Nasce con l’intento di favorire la raccolta di informazioni su soggetti in età
evolutiva da più punti di vista (confronti cross-informant), mediante forme parallele
del medesimo questionario che possono essere somministrate non solo
all’adolescente (Youth Self Report; YSR) , ma anche ai suoi genitori (Child Behavior
Checklist; CBCL) o a insegnanti, psicologi ed altre figure educative di riferimento
(Teacher Form Report; TRF)
•  Youth Self Report
ü Ansia – Depressione
ü Ritiro – Depressione
ü Lamentele somatiche
ü Problemi sociali
ü Problemi di pensiero
ü Problemi di attenzione
ü Comportamento trasgressivo
ü Comportamento aggressivo
ü Indicatori riassuntivi
(Problematiche: internalizzanti,
esternalizzanti, totali)
ü Scale DSM – Oriented
Dal comportamento alle motivazioni
•  Il pregio (ma anche il limite) dell’ASEBA è rappresentato dall’utilizzo di item molto
comportamentali
•  Può essere affiancato da due strumenti di simile utilizzo che completano l’obiettivo
della valutazione evolutiva: raccogliere la rappresentazione di sé in funzione dei
propri obiettivi e del contesto di vita.
–  Affective Neuroscience Personality Scale (Davies et al., 2003), che valuta i
sistemi motivazionali neurobiologici teorizzati da Panksepp (Playfulness,
Seeking, Caring, Anger, Fear, Sadness)
–  Il Questionario sulle Credenze Patogene (adattato da Lingiardi, Gazzillo,
2007) che valuta le credenze disfunzionali relative a sé stessi e agli altri
•  In questo modo si ottiene una descrizione, dal punto di vista soggettivo, dei
problemi di comportamento che l’adolescente si attribuisce, delle motivazioni
principali sottostanti a tali comportamenti nonché della dinamica centrale su cui
appare costruirsi il suo ruolo affettivo adolescenziale.
Rorschach Inkblot Method
•  Il Rorschach ha una lunga e importante tradizione all’interno della
valutazione della personalità antisociale
•  È uno dei pochi strumenti che mostra quello che il paziente fa e non
quello che dice di essere o fare.
•  Il compito proposto nel Rorschach consiste fondamentalmente nel
trovare una soluzione a una situazione decisionale.
•  Valuta le caratteristiche psicologiche al di fuori della consapevolezza
del soggetto, della disponibilità e capacità di riferirle
•  L’ipotesi forte su cui si basa il Rorschach Inkblot Method (Weiner,
2003) è la sovrapposizione tra l’atteggiamento che una persona
mostra nei confronti delle tavole e quello che presenta nei confronti
di qualsiasi altro stimolo
L’interpretazione del Rorschach
•  Comprehensive System (cs) (Exner, Erdberg, 2005). Dati:
1.  strutturali (i meccanismi psicologici sottostanti alle risposte)
•  Lettura dei dati: profili psicopatici, antisociali impulsivi etc
•  Banality Profile.
2.  tematici (il contenuto delle risposte)
•  Extended Rorschach Aggression Score
•  Traumatic Content Index
3.  comportamentali (l’atteggiamento e le azioni con cui si affronta il compito)
•  Misto di curiosità e diffidenza
•  Frequenti riferimenti all’autore del test o all’esaminatore
•  Cruciale il passaggio alla fase di inchiesta
•  Modalità di manipolare le tavole (oppositional turning)
•  Commenti o sottolineature personali che accompagnano le risposte
4.  dinamici (la sequenza delle risposte).
•  Integrando tali fonti di informazioni, lo psicologo è in grado di evidenziare i punti
di forza e di debolezza dell’adolescente, tenendo conto del contesto culturale di
provenienza.
Conclusioni
•  Alla ricerca del significato del comportamento
–  È importante ricollocare la funzionalità ed il significato di un comportamento nella
relazione tra quell’adolescente ed il suo contesto
•  Valutazione evolutiva
–  Continuità e discontinuità con altri approcci di valutazione psicologica
–  Importanza dell’individuazione del modo disfunzionale di rispondere ad un bisogno per
formulare un progetto di trattamento
•  Obiettivi
–  Rappresentazione di sé in funzione dei propri obiettivi (compiti) soggettivi
–  Significato (a che bisogno si rivolge) del comportamento trasgressivo e antisociale
•  Strumenti
–  Non si prevede l’utilizzo di tutti gli strumenti proposti per tutti gli adolescenti
–  Una base utile Youth Self Report e Standard Matrices
–  Ulteriori strumenti possono essere scelti in base alle caratteristiche specifiche
dell’adolescente e/o in base a criteri legati al contesto della valutazione, a chi è rivolta
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
Messa alla prova. Forme dell’intervento
psicosociale con gli adolescenti sottoposti a
procedimenti penali
Virginia Suigo
•  Inasprimento pene, abbassamento età imputabile, aumento dei
giovani giudicati negli US dalla corte per adulti
•  Effetto iatrogeno (anche della colpa)
-30 -20 -10 0 +10 +20 +30 +40
Lavoro
Multimodale
Comportamentale
Acquisizione abilità
Comunità residenziale
Rilascio (pr/l.c.)
Presa in carico(pr/l.c.)
Risarcimento(pr./l.c.)
Counseling individuale
Counseling di gruppo
Counseling familiare
Counseling attitudinale
Deterrenza (detenzione)
Efficacia degli interventi (Mc Guire,1995)
Reprimere, controllare, sanzionare
I reati sono in aumento? Dal generale…
•  Crime trend mondiale: diminuzione
generale dei reati violenti e di
stampo appropriativo
•  Reati di spaccio in aumento, ma
principalmente perché in aumento le
denunce legate al consumo, non al
traffico di droga
•  «Where have all the burglars gone?»
•  Cybercrime (non denunciato alle
autorità nell’80% dei casi)
Fonte: International Centre for the Prevention of Crime, 4° Report, 2014
… al particolare
•  Tassi in diminuzione, particolarmente bassi in Italia rispetto
all’Europa.
•  Soprattutto delinquenti cronici (3-6%)
•  Acme posticipata (lettura evolutiva)
•  Cause diverse dalla diffusione dei comportamenti antisociali: es.
disponibilità di armi in US
Ma funziona?
•  Martinson 1974: «nothing works»
•  Loesel 2010
•  Effetto contagio, tra pari e con gli adulti (Gatti, Tremblay e Vitaro,
2009)
•  Risparmio di circa sette volte tanto per ogni euro investito (Losel,
2010; Koehler, Humphreys, Losel, 2011).
•  Le misure alternative conducono ad un tasso di recidiva
significativamente più basso di quello riscontrabile a seguito di
condanne/pene detentive (20% vs 68%)
Superare la logica punitiva
•  Il ricorso al carcere è residuale
•  Orientamenti diversi (giustizia riparativa, de-
giurisdizionalizzazione)
•  Attenzione: è innanzitutto una mentalità (il caso di Paolo)
Un secondo livello:
si cambia quello che non va
•  Individuazione dei fattori di rischio (personali,
familiari, contestuali) e degli stili di funzionamento.
–  Stile di vita disimpegnato
–  Uso sostanze
–  Gruppi antisociali
–  Impulsività
–  Deficit di coping
–  Scarsa empatia
–  No capacità previsionali
Un secondo livello:
si cambia quello che non va
•  E gestione / apprendimento
–  Stile di vita disimpegnato strutturato
–  Uso sostanze programma di astensione
–  Gruppi antisociali nuove socializzazioni
–  Impulsività training di gestione della rabbia
–  Deficit di coping capacità di adattamento
–  Scarsa empatia riattivazione di capacità empatiche
–  No capacità previsionali valutare le conseguenze
Ma l’alleanza?
•  Modello del Risk-Need-Response: a lungo il gold
standard del trattamento (Andrews, Bonta, Hoge,
1990)
•  La Terapia Multi-Sistemica (MST)
•  Ma l’alleanza?
Un terzo livello: responsabilità, padronanza
•  Good Lives Model of Forensic Mental Health (Ward e Waruna,
2007) ; Tidal Model (Barker, 2000): punti di forza, benessere
psicologico, tentativo di ridefinire i criminogenic needs
•  Orientamento evolutivo: reato come spinta a crescere messa in atto
in modo disfunzionale
•  Motivazioni soggettive, analisi delle intenzioni (vignetta clinica
di Igor)
•  Interpretazione del sistema motivazionale della competizione, che
regola le relazioni di dominanza/sottomissione e di gerarchia (Liotti,
Farina, 2011): esasperazione del ruolo maschile nella dominanza
ostile: bisogno di farsi valere, di non dipendere, di essere sopra e
non sotto, di non avere pietà
•  Dimensione narcisistica: bisogno di riconoscimento
intersoggettivo (rispetto).
Un terzo livello: responsabilità, padronanza
•  Logica trasformativa, e non gestionale
•  Chiave di lettura che orienta un progetto
terapeutico integrato
•  I bisogni sono legittimi
•  Antonio
La messa alla prova come terapia della
responsabilità
•  Lo Stato rinuncia ad esprimere un giudizio, l’adolescente si
assume la responsabilità di un impegno con il Tribunale
•  Obiettivi
–  Riorientare la propria crescita
•  Non commettere altri reati
•  Accettare l’impegno in ambiti formativi / lavorativi
•  Disponibilità ad impegnarsi in attività
–  Aprirsi ad una dimensione di solidarietà sociale con funzione
riparativa
–  Accettare come interlocutore un’autorità extra-familiare
•  Padronanza, riconoscimento sociale, capacità di decidere tra
diverse alternative. Non fermare, intimorire o controllare,
ma aiutare a prendere decisioni in modo responsabile.
La messa alla prova come terapia della
responsabilità
•  Efficace: l’81.9% esito positivo (Mordeglia, Piras, 2011), dato stabile,
con un lieve aumento nella tendenza storica delle pronunce
favorevoli (+1.2%; Bartolini, 2011)
•  Studio longitudinale sulla recidiva post MAP, uffici giudiziari
minorili di Bari (Colamussi, Mestiz, 2012). Il gruppo MAP con
minori tassi di recidiva nell’età adulta, rispetto sia al gruppo trattato
con misure detentive, sia al gruppo che ha ricevuto un perdono.: 85%
dei ragazzi post MAP non mostra una recidiva a distanza di 7 anni,
indipendentemente dalla gravità del reato.
•  MAP per giovani adulti?
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
Ascolto psicoanalitico e ascolto giuridico.
Potenzialità trasformative dell’intervento penale
Cristina Saottini
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
Elaborare le proiezioni.
Il lavoro integrato con i genitori
Cristina Colli
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
Trasgressione come sintomo di
speranza
Eliana De Ferrari
Problemi di comportamento
•  Cosa accade prima dell’Adolescenza?
•  Infanzia e Preadolescenza: fasi critiche
Nell’infanzia…
•  I problemi della condotta sono la ragione più
comune di invio dei bambini ai servizi di salute
mentale, rappresentando in Inghilterra il 30% delle
richieste di consultazione. (Fonagy)
…in preadolescenza
•  Caratteristiche fase specifiche come fattori di
rischio:
– Sviluppo puberale
– Sviluppo cerebrale
– Pensiero concreto
– Insoddisfazione verso le regole
– Bisogno di separazione
DSM-5
•  Disturbi del neurosviluppo
–  Il disturbo da disattenzione e iperattività (ADHD), caratterizzato da difficoltà
di concentrazione e impulsività a livelli che interferiscono in particolare con il
funzionamento scolastico;
•  Disturbi dirompenti, legati al controllo degli impulsi e della
condotta
–  Il disturbo oppositivo – provocatorio (ODD), caratterizzato da un
comportamento negativistico, ostile, vendicativo, spesso associato a un
persistente umore irritabile e anche a scoppi di rabbia;
–  Il disturbo della condotta (CD), caratterizzato da comportamenti spesso
aggressivi, che violano in modo stabile le principali norme o regole appropriate
per l’età, nel profondo disinteresse per i diritti fondamentali degli altri.
Fattori di rischio e di protezione
•  Multifattorialità
Fattori di rischio – Fattori protettivi
Individuo Ambiente
Relazione individuo /ambiente
Interazione geni - ambiente
Propensione genetica e temperamentale
Ambiente non sufficientemente buono
Qualità della relazione
Nell’infanzia…
Responsività materna:
•  Tronick, dalla capacità di sintonizzazione
materna dipende la possibilità di riparare stati
di non coordinazione;
•  Fonagy, l’adeguato rispecchiamento materno
favorisce la capacità di mentalizzazione del
bambino
…in preadolescenza
•  Importanza della qualità delle relazioni
familiari attuali
•  Dinamica disfunzionale
Dario
•  10 anni.
« non ci parliamo, ci mordiamo»
« cosa diventerà in adolescenza?»
…disturbo di costruzione del legame
Winnicott
« i comportamenti delinquenziali non sono necessariamente
sintomo di una psicopatologia ma possono rappresentare una
sorta di sos lanciato per ricercare persone forti e rassicuranti »
…delinquenza come sintomo di speranza
Oltre a Winnicott
L’atto antisociale collegato ad una deprivazione infantile;
esprimerebbe la speranza di poter ripristinare quello
stato di benessere perduto.
Secondo la nostra prospettiva il senso dei
comportamenti trasgressivi e antisociali ha a che fare
con intenzioni inconsce attuali collegate a bisogni del
presente.
Winnicott
Aggressività
« L’aggressione sarebbe sempre collegata al tentativo di stabilire
una chiara distinzione tra sé e non sé. »
Benedetta
•  12 anni
“bugiarda, oppositiva, incattivita”.
L’aggressione verso la madre è in realtà
un’aggressione ad un legame percepito come troppo
soffocante e non rispettoso dei confini.
Trattamento
Dati Centro di Consultazione e Psicoterapia della
Fondazione Minotauro (anno 2014):
•  Età 0 - 13
– 22 casi su 99 (22%),
– 17 maschi (77%) – 5 femmine (22%)
– 17 scuola media (77%), 3 elementari (13%), 2 scuola
dell’infanzia (9%).
Intervento
•  presa in carico integrata: genitori – figlio
•  potenzialità trasformative di comportamenti
distruttivi.
•  unico strumento a disposizione per cambiare una
situazione di malessere e sofferenza.
Speranza
«Alcuni episodi delinquenziali nella vita del vostro soggetto – ed
escludo con questa affermazione solo i casi gravissimi – sono
benedizioni. Senza di essi come fareste a sapere che la formula ha
bisogno di essere cambiata? Perciò ricordate: la scoperta che qualcosa
sta andando male – per quanto al momento sia sconvolgente –
probabilmente è la cosa più fortunata che vi possa capitare»
(Redl, 1966, p.41)
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
Valere, prevalere.
Identità maschile e agire deviante
Elisabetta Colombo
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
Questioni di genere.
Trasgressività e violenza femminile
Micol Trezzi
Ragazze più trasgressive o leggi più severe?
•  Messaggi mediatici allarmanti rispetto all’aumento della
trasgressività femminile
•  Cambiamento nei comportamenti o nelle scelte legislative?
–  Tra il 1980 e il 2005 i reati violenti a carico delle ragazze sono
aumentati del 87%, le rapine aggravate del 143% e le rapine del 375%
–  Bahavior Change Hypothesis: maggiore indipendente dalle ragazze,
più opportunità e motivazioni per esprimere violenza
–  Policy Change Hypothesis: maggiore severità che rende più evidenti
alcuni comportamenti dirompenti
•  Raccolta di dati tra le vittime e gli autori di reati
–  Gap stabile tra mschi e femmine
–  Cambiamento più nelle norme che nei comportamenti
•  Tendenza a perseguire forme di illecito meno gravi + maggiore
richiesta di intervento da parte del contesto adulto
I dati del Centro di Prima Accoglienza (IPM
Beccaria)
•  2013: 299 ingressi, di questi il 17.3% ragazze.
•  2014: 207 ingressi, 14.9% ragazze.
0%	
  
10%	
  
20%	
  
30%	
  
40%	
  
50%	
  
60%	
  
70%	
  
80%	
  
90%	
  
100%	
  
2013	
   2014	
  
Altro	
  
Art.	
  73	
  
Contro	
  la	
  persona	
  
Contro	
  il	
  patrimonio	
  
Reati commessi
0%	
  
10%	
  
20%	
  
30%	
  
40%	
  
50%	
  
60%	
  
70%	
  
80%	
  
90%	
  
100%	
  
2013	
   2014	
  
Prescrizioni	
  
Permanenza	
  a	
  casa	
  
Comunità	
  
Custodia	
  Cautelare	
  
DML	
  
Esito del GIP
Ragazze trasgressive
•  Gruppo eterogeneo
•  Da violenza conflittualità familiare (in particolare
con le madri) a non rispetto delle regole scolastiche,
a gesti che esitano in procedimenti penali
•  Senso del comportamento trasgressivo nella trama
di relazioni tra ragazze e contesto
–  L’equivalenza “Mad – Sad – Bad” va contestualizzata o
rischia di divenire una rappresentazione stereotipata
(Miller et al., 2011)
Fattori di Rischio
4 aree di particolare sensibilità (Miller et al., 2011)
1.  Famiglia
2.  Trauma
3.  Psicopatologia
4.  Scuola
L’importanza delle relazioni
•  La psicopatologia evolutiva sottolinea le differenze di genere nel processo di
socializzazione
•  Le femmine crescono più sensibili e consapevoli dal punto di vista relazionale
–  I genitori hanno aspettative più elevate rispetto alle competenze relazionali
•  Impatto sul comportamento tra pari, nei compiti socio-cognitivi e nelle
capacità di gestire gli stress
•  Definizione dell’identità nei termini dei loro legami più profondi
•  La devianza femminile viene associata a rotture nelle relazioni interpersonali
–  Amicizie maschili
–  L’amica del cuore
–  Le altre ragazze
–  la rivalità
•  Fattori di rischio importanti: Maltrattamenti infantili e ripetuti collocamenti
esterni alla famiglia
Lo sviluppo corporeo
•  Gee et al. (2009)
•  Puberty – Initiated Mediaton Hypothesis
– Brooks-Gunn (1991)
– Stattin e Magnusson (1990)
•  Contextual Amplification Hypothesis
La rappresentazione del concetto di maturità
•  Fantasia di recupero maturativo
•  Il concetto di “Maturity Gap” di Moffitt (1993)
–  Ragazzi pseudo-maturi: ritengono di acquisre una maggiore
maturità attraverso comportamenti accettati e desiderati dal
mondo adulti
•  Privilegi dell’adultità senza assumersi i corrispettivi di responsabilità
–  Adolescenti con differenti rappresentazioni di maturità:
•  Si sentono più grandi di quanto desiderino e vengono trattati più da
grandi di quanto si sentano.
•  Discrepanza tra maturità percepita e sperimentata derivante dall’aver
vissuto esperienze per le quali non ci si sentiva davvero pronti.
Il lavoro terapeutico
•  Definizione e la ricerca del senso degli agiti
•  Alleanza di lavoro
•  Dimensione dello sguardo
•  Dimensione del corpo
!
Valutazione e trattamento degli
adolescenti antisociali
24 Gennaio 2015

Weitere ähnliche Inhalte

Was ist angesagt? (20)

Test disegno v
Test disegno vTest disegno v
Test disegno v
 
Gestalt Psychology
Gestalt PsychologyGestalt Psychology
Gestalt Psychology
 
Psychotherapies
PsychotherapiesPsychotherapies
Psychotherapies
 
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutiva
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutivaProcessi cognitivi ed apprendimento in età evolutiva
Processi cognitivi ed apprendimento in età evolutiva
 
Aaron Beck
Aaron BeckAaron Beck
Aaron Beck
 
Rollo may
Rollo mayRollo may
Rollo may
 
Constructing the genogram
Constructing the genogramConstructing the genogram
Constructing the genogram
 
Strategic Family Therapy
Strategic Family TherapyStrategic Family Therapy
Strategic Family Therapy
 
Choice theory reality therapy
Choice theory reality therapyChoice theory reality therapy
Choice theory reality therapy
 
Feminist therapy
Feminist therapyFeminist therapy
Feminist therapy
 
pensiero narrativo
pensiero narrativopensiero narrativo
pensiero narrativo
 
Dialectical Behavior Interventions: Problem Solving
Dialectical Behavior Interventions: Problem SolvingDialectical Behavior Interventions: Problem Solving
Dialectical Behavior Interventions: Problem Solving
 
Decoding tat 6 tat interpretation based on bellak
Decoding tat 6  tat interpretation based on bellakDecoding tat 6  tat interpretation based on bellak
Decoding tat 6 tat interpretation based on bellak
 
Narrative approach
Narrative approachNarrative approach
Narrative approach
 
Lezione9
Lezione9Lezione9
Lezione9
 
Comunicacion en terapia sistémica
Comunicacion en terapia sistémicaComunicacion en terapia sistémica
Comunicacion en terapia sistémica
 
Family Systems Therapy
Family Systems TherapyFamily Systems Therapy
Family Systems Therapy
 
Test di goodenogh v
Test di goodenogh vTest di goodenogh v
Test di goodenogh v
 
Interpersonal Neurobiology of Shame
Interpersonal Neurobiology of ShameInterpersonal Neurobiology of Shame
Interpersonal Neurobiology of Shame
 
Lecture 8 narrative therapy
Lecture 8 narrative therapyLecture 8 narrative therapy
Lecture 8 narrative therapy
 

Ähnlich wie Valutazione trattamentoadolescentiantisocialisito

condotta dist
condotta distcondotta dist
condotta distimartini
 
183dextbwgls
183dextbwgls 183dextbwgls
183dextbwgls imartini
 
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqaktLuci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqaktimartini
 
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqaktLuci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqaktimartini
 
Adolesc comunità e dintorni 11 nov 2013
Adolesc comunità e dintorni 11 nov 2013Adolesc comunità e dintorni 11 nov 2013
Adolesc comunità e dintorni 11 nov 2013Raffaele Barone
 
Psicologia clinica dello sviluppo
Psicologia clinica dello sviluppoPsicologia clinica dello sviluppo
Psicologia clinica dello sviluppoimartini
 
Elena Riva - Il corpo, il genere, il soggetto nei disturbi del comportamento ...
Elena Riva - Il corpo, il genere, il soggetto nei disturbi del comportamento ...Elena Riva - Il corpo, il genere, il soggetto nei disturbi del comportamento ...
Elena Riva - Il corpo, il genere, il soggetto nei disturbi del comportamento ...IstitutoMinotauro
 
Psicologia disabilitã  08-09
Psicologia disabilitã  08-09Psicologia disabilitã  08-09
Psicologia disabilitã  08-09imartini
 
Alfio Maggiolini - Psicoterapia della Crisi Evolutiva
Alfio Maggiolini - Psicoterapia della Crisi EvolutivaAlfio Maggiolini - Psicoterapia della Crisi Evolutiva
Alfio Maggiolini - Psicoterapia della Crisi EvolutivaIstitutoMinotauro
 
20100702 bonifacio andrea-02
20100702 bonifacio andrea-0220100702 bonifacio andrea-02
20100702 bonifacio andrea-02imartini
 
20100702 bonifacio andrea-02
20100702 bonifacio andrea-0220100702 bonifacio andrea-02
20100702 bonifacio andrea-02imartini
 
Il ritardo mentale
Il ritardo mentaleIl ritardo mentale
Il ritardo mentaleimartini
 
Irune Achutegui. I problemi di affettività.
Irune Achutegui. I problemi di affettività.Irune Achutegui. I problemi di affettività.
Irune Achutegui. I problemi di affettività.claudiopagano
 
Gustavo Pietropolli Charmet - Presente e Futuro della Ricerca Clinica del Cen...
Gustavo Pietropolli Charmet - Presente e Futuro della Ricerca Clinica del Cen...Gustavo Pietropolli Charmet - Presente e Futuro della Ricerca Clinica del Cen...
Gustavo Pietropolli Charmet - Presente e Futuro della Ricerca Clinica del Cen...IstitutoMinotauro
 
inquadramento psicologico del paziente proctologico
inquadramento psicologico del paziente proctologicoinquadramento psicologico del paziente proctologico
inquadramento psicologico del paziente proctologicoMarco Pastorini
 

Ähnlich wie Valutazione trattamentoadolescentiantisocialisito (20)

condotta dist
condotta distcondotta dist
condotta dist
 
183dextbwgls
183dextbwgls 183dextbwgls
183dextbwgls
 
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqaktLuci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
 
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqaktLuci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
Luci rypxqsfzyvedozlomsubmnrwuiqakt
 
Adolesc comunità e dintorni 11 nov 2013
Adolesc comunità e dintorni 11 nov 2013Adolesc comunità e dintorni 11 nov 2013
Adolesc comunità e dintorni 11 nov 2013
 
Psicologia clinica dello sviluppo
Psicologia clinica dello sviluppoPsicologia clinica dello sviluppo
Psicologia clinica dello sviluppo
 
Elena Riva - Il corpo, il genere, il soggetto nei disturbi del comportamento ...
Elena Riva - Il corpo, il genere, il soggetto nei disturbi del comportamento ...Elena Riva - Il corpo, il genere, il soggetto nei disturbi del comportamento ...
Elena Riva - Il corpo, il genere, il soggetto nei disturbi del comportamento ...
 
Psicologia disabilitã  08-09
Psicologia disabilitã  08-09Psicologia disabilitã  08-09
Psicologia disabilitã  08-09
 
Alfio Maggiolini - Psicoterapia della Crisi Evolutiva
Alfio Maggiolini - Psicoterapia della Crisi EvolutivaAlfio Maggiolini - Psicoterapia della Crisi Evolutiva
Alfio Maggiolini - Psicoterapia della Crisi Evolutiva
 
Autismo
AutismoAutismo
Autismo
 
Autismo
AutismoAutismo
Autismo
 
20100702 bonifacio andrea-02
20100702 bonifacio andrea-0220100702 bonifacio andrea-02
20100702 bonifacio andrea-02
 
20100702 bonifacio andrea-02
20100702 bonifacio andrea-0220100702 bonifacio andrea-02
20100702 bonifacio andrea-02
 
Il ritardo mentale
Il ritardo mentaleIl ritardo mentale
Il ritardo mentale
 
Autismo
AutismoAutismo
Autismo
 
Autismo
AutismoAutismo
Autismo
 
Irune Achutegui. I problemi di affettività.
Irune Achutegui. I problemi di affettività.Irune Achutegui. I problemi di affettività.
Irune Achutegui. I problemi di affettività.
 
Desiosicura
DesiosicuraDesiosicura
Desiosicura
 
Gustavo Pietropolli Charmet - Presente e Futuro della Ricerca Clinica del Cen...
Gustavo Pietropolli Charmet - Presente e Futuro della Ricerca Clinica del Cen...Gustavo Pietropolli Charmet - Presente e Futuro della Ricerca Clinica del Cen...
Gustavo Pietropolli Charmet - Presente e Futuro della Ricerca Clinica del Cen...
 
inquadramento psicologico del paziente proctologico
inquadramento psicologico del paziente proctologicoinquadramento psicologico del paziente proctologico
inquadramento psicologico del paziente proctologico
 

Valutazione trattamentoadolescentiantisocialisito

  • 1. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali Nuovi orientamenti nel trattamento psicologico degli adolescenti autori di reato Alfio Maggiolini
  • 2. Il programma Mattina •  Nuovi orientamenti nel trattamento psicologico degli adolescenti antisociali, Alfio Maggiolini •  Il senso del comportamento. Obiettivi, metodi e strumenti di valutazione, Mauro Di Lorenzo •  Messa alla prova. Forme dell’intervento psicosociale con gli adolescenti sottoposti a procedimenti penali, Virginia Suigo •  Ascolto psicoanalitico e ascolto giuridico. Potenzialità trasformative dell’intervento penale, Cristina Saottini Pomeriggio •  Elaborare le proiezioni. L’intervento integrato con i genitori, Cristina Colli •  Trasgressione come sintomo di speranza, Eliana De Ferrari •  Valere, prevalere. Identità maschile e agire deviante , Elisabetta Colombo •  Questioni di genere. Trasgressività e violenza femminile, Micol Trezzi
  • 4. I progetti •  1987: Progetti di prevenzione territoriale •  1992: Servizi della giustizia minorile della Lombardia •  2002: Non imputabilità e responsabilità, Comune di Milano •  2004: Minori soli, Fondazione Cariplo •  2006: Adolescenza e giustizia, Comune di Milano •  2007: Progetto comunità, Fondazione Vodafone •  2008: International network for assessment and treatment of young offenders, Commissione europea •  2012-13: Valutazione e sostegno ai minori, ASL di Milano e Brescia
  • 5. Le attività cliniche e di ricerca •  Il Centro di consultazione e psicoterapia – Equipe di valutazione e trattamento dei problemi di comportamento trasgressivi e antisociali •  Il Centro di ricerca – La psicopatologia dei minori sottoposti a procedimenti penali – Il rischio di recidiva – Le motivazioni alla base dei reati – I problemi dei minori in comunità.
  • 6. Psicopatologia evolutiva •  Relazione tra disturbi e compiti evolutivi. •  Importanza del contesto. •  Patologia come disfunzione nel modo di realizzare i compiti (rapporto tra intenzioni/motivazioni e esiti). •  Importanza dei processi di simbolizzazione affettiva di Sé, delle relazioni e dei compiti. •  Sintomi/personalità vs regolazione dei bisogni evolutivi.
  • 7. Psicoterapia evolutiva •  Prospettiva del ciclo di vita. •  Non cura di malattia, ma aiuto alla ripresa evolutiva (passato vs futuro). •  Non cambiare le persone, ma aiutarle ad affrontare i loro problemi. •  Dinamica narrativa: problema, tentativi, esito, verifica. •  Sfruttamento clinico dei fatti della vita. •  Comprensione, esperienza, decisione.
  • 8. Psicoterapia evolutiva Una terapia che rivolge una particolare attenzione ai modi disfunzionali di realizzare i compiti evolutivi, attraverso l’interpretazione della simbolizzazione affettiva di Sé, dell’altro e del compito (nell’ambito di uno o più ruoli affettivi), e la sua trasformazione narrativa.
  • 9. Psicoterapia evolutiva •  Psicoterapia psicoanalitica: “Quale modello relazionale sperimentato nell’infanzia tende a ripersi nella vita del paziente e nella relazione terapeutica? Quale esperienza positiva nel rapporto con il terapeuta può modificare questo schema? In che modo la capacità dello psicoterapeuta di sintonizzarsi con il paziente e di rispecchiarlo, può aiutarlo a mentalizzare il suo mondo interno?”. •  Psicoterapia evolutiva: “Qual è il compito evolutivo di fronte al quale il paziente si sente bloccato? Qual è il circolo vizioso disfunzionale che ripetendosi impedisce al soggetto di realizzarlo? Qual è il sistema di valori, l’ideale, la cui mancanza impedisce al soggetto di prendere le giuste decisioni?”.
  • 10. Adolescenza e reati (Farrington, 1986; Loeber, Farrington, 2012)
  • 11. Trasgressività e antisocialità •  Trasgressività: fisiologica •  Sociopatia: non antisociale, ma conforme a norme sociali. •  Antisocialità: disturbo della personalità e del comportamento, caratterizzato da impulsività e grandiosità. •  Psicopatia: forma grave di antisocialità, caratterizzata da freddezza e insensibilità, oltre che da impulsività e irresponsabilità (Checkley, 1941; Hare, 2009).
  • 12. Psicopatia (Hare, 2009) •  Freddezza/insensibilità (callosità emotiva) •  Impulsività (componente antisociale della psicopatia) 1. Caratteristiche relazionali / interpersonali 3. Stile di vita Fascino superficiale Ricerca di sensazioni e di stimoli Freddezza, tratti manipolatori Impulsività Tendenza a mentire Irresponsabilità Sé grandioso, egocentrismo Stile di vita parassitario Mancanza di obiettivi futuri realistici 2. Caratteristiche affettive 4. Comportamenti antisociali Mancanza di rimorso, senso di colpa Scarso controllo degli impulsi Freddezza, mancanza di empatia Precoci problemi di comportamento Affettività ridotta, coartata Agiti delinquenziali in età evolutiva Incapacità di creare standard morali interni Fallimento di misure alternative alla detenzione Versatilità criminale
  • 13. Distinzioni •  Infanzia o adolescenza (Moffitt, 2003). •  In gruppo o isolati. •  Manifesto o nascosto (Loeber, Schmalling, 1985). •  Non distruttivo o violento. •  Premeditato o impulsivo. •  Diverse aggressività (Tremblay, Hartup, Archer, 2005).
  • 14. Cause Biologiche: fragilità genetica, emotività negativa, disregolazione degli impulsi. Relazionali: contesto evolutivo (relazioni primarie, stile di attaccamento, stili educativi). Sociali: scuola, cultura del gruppo dei pari, contesto socioculturale.
  • 15. Fattori di rischio (Loeber, Farrington, 2012) •  Famiglie multiproblematiche (madre giovane) •  Relazioni conflittuali tra i genitori •  Psicopatologia dei genitori •  Stili educativi disfunzionali (disciplina incoerente, controllo, rinforzi negativi) •  Deprivazione materna e “antipatia” paterna •  Difficoltà a scuola e nel lavoro •  Uso di sostanze •  Adesione a valori o gruppi delinquenziali
  • 17. Persona e ambiente •  QE: Quoziente di Empatia (Baron-Cohen): basi biologiche della psicopatia come deficit di empatia affettiva. •  Teorie situazioniste (Zimbardo, 2007): determinismo delle circostanze.
  • 18. Neolombrosiani (Raine, 2013) Disconnessione tra corteccia frontale e amigdala, funzioni di controllo e di elaborazione degli stimoli emotivi (Blair, 2007; Boccardi et al., 2010)
  • 19. Lo sviluppo del cervello (Giedd et al., 1999)
  • 20. Omicidi e dieta (Hibbeln, 2001)
  • 21. L’ambiente Bad kids. How to create a criminal WR Crime Prevention Council https://www.youtube.com/watchv=g7ZO7afg158
  • 22. Epigenetica e prevenzione (Tremblay, 2010) Importanza dei meccanismi epigenetici in gravidanza e nell’infanzia. •  Aggressione, opposizione-provocazione, trasgressione, furti e vandalismo sono frutto di interazioni complesse fra geni e ambiente (meccanismi epigenetici). •  Importanza di un sostegno preventivo precoce, intensivo e lungo termine per genitori e bambini. Home Visiting – Olds (Finzi, Imbimbo, Kaneklin, 2013) Follow up a 15 anni •  - 56% di incidenti, nei primi 2 anni. •  - 48% di abusi e abbandono. •  - 69% di arresti a 15 anni. Gruppi per genitori: Parent Management Training (Kazdin, 2005)
  • 23. Logica delle cause •  Cause sociali, circostanze o fattori scatenanti. •  Cause interne, predisposizioni, impulsi. •  Intenzioni (Athens, 1992; Ceretti, Natali, 2009). Struttura dell’azione: •  Elemento scatenante o movente (gelosia o provocazione). •  Livello di consapevolezza (accecato dall’ira, impulsivamente, freddamente). •  Intenzione (voglio punirlo, voglio rispetto, non voglio subire).
  • 24. Intenzioni e bisogni evolutivi •  L’intenzione è agire in relazione agli scopi dell’organismo, un’azione conforme allo sviluppo (Freeman, 1999). •  Fantasia di recupero maturativo (Novelletto, 1986) •  Criminogenic need (Andrews, Bonta, 1998; Ward, Stewart, 2003) •  Maschi: antagonismo, dominanza ostile, competizione (dominanza/sottomissione): farsi valere, rispetto, non dipendere, essere duri. •  Femmine: dominare, controllare l’altro per evitare l’abbandono, per mantenere la relazione. •  Dominio e durezza come padronanza (cfr. disturbi alimentari)
  • 25. Disturbo antisociale in maschi e femmine Disturbo antisociale (Nock, Kazdin, Hiripi et al., 2006) •  Prevalenza 12% per i maschi, 7.1% per le femmine Preadolescenza (Fergusson, Lynskey, Horwood, 2010). •  Disturbo della condotta (13.7% M, 7.4% F). •  Disturbi di attenzione (8.9% M, 6.2% F). •  Disturbo oppositivo provocatorio (15.1% M, 15% F) Differenze qualitative: •  Dominanza maschile, aggressività fisica •  Aggressività indiretta nelle femmine •  Maltrattamenti violenze e abusi nelle femmine •  Declinazione enfatizzata dei valori di genere. Reati (Siegel, Welsh, Senna, 2006; AIHW, 2008): 4-5 a 1 tra maschi e femmine.
  • 26. L’interpretazione del bisogno •  Importanza di una lettura simbolica del comportamento. •  Le intenzioni per definizione sono positive in quanto in accordo con i bisogni evolutivi. •  Le modalità possono essere negative. •  L’interpretazione del bisogno è la base dell’alleanza di lavoro, in alternativa alla consapevolezza del disturbo e alla formulazione della domanda.
  • 27. Questioni etiche •  L’intenzione come bisogno evolutivo può essere una giustificazione? •  Le circostanze possono essere una giustificazione? •  Un basso QE può essere una giustificazione come un basso QI? •  Psicopatologia e etica (Deigh, 2010). •  Etiche locali (pluralità dei sistemi di valore). •  Psicopatologia come assolutizzazione dei valori e disfunzione nella relazione tra mezzi e fini.
  • 28. Il trattamento •  Psichiatria: diagnosi di disturbo antisociale di personalità per escludere l’intervento (Nice, 2011). •  Psicoanalisi: capire non basta (Gabbard, 2009). •  Psicoterapia: mancanza di presupposti, non c’è domanda e capacità riflessiva. •  Sistema penale: rischi iatrogeni (Gatti, Tremblay, Vitaro, 2009). •  Comunità: contagio di gruppo (Dodge, Dishion, Lansford, 2006).
  • 29. Linee guida (Nice, 2011) -  Accesso ai servizi. -  Valutazione dei problemi. -  Autonomia e libertà di scelta. -  Sviluppo di una relazione di fiducia, che promuova l’ottimismo. -  Alleanza di lavoro e motivazione. -  Coinvolgimento di familiari
  • 30. Psicoterapia psicoanalitica •  Terapia fondata sulla mentalizzazione (MBT, mentally-based treatment; Bateman e Fonagy, 2004, 2006). •  Terapia multimodale per i disturbi impulsivi di personalità (Bleiberg, 1999). •  Obiettivo: sviluppo delle capacità riflessive. •  “Fermati e pensa”.
  • 31. Psicoterapia evolutiva •  Individuazione del bisogno evolutivo. •  Circolo disfunzionale. •  Riattivazione dei processi decisionali che accompagnino la ripresa evolutiva. •  Progetto di sviluppo della responsabilità. Attivare la capacità di agire in modo responsabile per realizzare i compiti evolutivi •  Soggetto pragmatico-decisionale: la coscienza è capacità attiva di regolazione, il cervello è un organo che valuta e prende decisioni (Gazzaniga, 2009; Sander, 2007). •  “Fai la cosa giusta”
  • 32. Cambiamento e sviluppo •  Relazione tra adolescenza e tratti antisociali: impulsività, freddezza, grandiosità, menzogna, irresponsabilità. •  Fattori terapeutici naturali: •  Processi di maturazione cerebrale •  Acquisizione di un ruolo sociale: lavoro o relazione sentimentale (nuovo Sé). •  Costruzione dell’identità a antisocialità. •  Risimbolizzazione o analisi delle credenze patogene (es. dipendenza=sottomissione). •  Importanza del rispecchiamento simbolico del contesto.
  • 33. Trasformazione del senso e decisione •  Come avviene la trasformazione? •  Non solo sviluppo di competenze riflessive, né esperienza positiva correttiva (educativa o relazionale). •  Come è possibile sviluppare la responsabilità (controllo, attenzione alle conseguenze, empatia, riparazione)? •  La capacità di rispondere è basata sul riconoscimento sociale di sé come soggetto e sulla percezione di sé come agente. •  Essere agente è capire la relazione tra intenzioni e risultati, come si è causa del proprio destino.
  • 34. Linee di intervento •  Multisistemico: adolescente, famiglia e società. •  Integrato: lavoro psicologico, sociale, educativo. •  Individualizzato: rapporto tra comportamento e bisogni o intenzioni soggettive. •  Simbolico: interpretazione del comportamento. •  Tempestivo: precoce, attenzione ai tempi evolutivi. •  Progettuale, per rispondere ai bisogni evolutivi del minore. •  Responsabilizzante (agency vs acting). •  Territoriale, per quanto possibile senza sradicare l’adolescente dal suo contesto.
  • 35. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali Il senso del comportamento. Obiettivi, metodi e strumenti di valutazione Mauro Di Lorenzo
  • 36. Il significato del comportamento •  Definizione delle caratteristiche di personalità vs ricerca del significato del comportamento •  Con significati o intenzioni ci si riferisce a domande come: “che cosa vuole raggiungere questo ragazzo comportandosi in questo modo? Qual è il suo obiettivo implicito nell’affrontare una situazione in questa maniera? E soprattutto che cosa ottiene?” •  Differenza epistemica tra una “descrizione” di sintomi, tratti, o capacità psicologiche (seppur accurate) e la “comprensione” della funzionalità ( = a cosa serve) un dato comportamento nella relazione tra quell’adolescente inteso come organismo vivente (Sander, 2007) ed il suo contesto. •  Tale senso va ricercato nell’area dei bisogni evolutivi attuali
  • 37. Alla ricerca del significato •  Dario, 14enne italiano fisicamente ancora preadolescente. •  Ruba gli occhiali ad un coetaneo dopo uno scontro fisico con lui e li porta poi nel gruppo dei pari come “trofeo”. •  Racconta di essersi sentito costretto a tale confronto fisico perché aveva sentito dire in giro che il ragazzo aveva insultato sua mamma. •  Incontra per strada la vittima dopo l’esame orale di terza media, gli chiede spiegazioni e alla conferma dell’offesa (“lui me lo ha confermato, pure in faccia!”) Dario agisce. •  Dopo la rapina, scappa sul proprio motorino rischiando di investire un passante. •  Sintomi o tratti: Dario è impulsivo, irritabile e non si preoccupa della propria sicurezza (criteri DSM-5). •  Senso del comportamento: dopo aver completato una tappa evolutiva importante (esame di terza media) per Dario è necessario sancire ulteriormente il suo essere “diventato grande”: lo fa ribaltando l’essere il “piccolino”, quindi il ragazzo poco strumentato, togliendo all’altro i suoi strumenti (occhiali), presentandogli agli amici per sancire il proprio valore sociale e infine proteggendo la mamma anziché essere da lei accudito. •  Il tentativo è disfunzionale: termina con la mamma di Dario che lo porta a restituire gli occhiali e a chiedere scusa, trattandolo come un bambino.
  • 38. Obiettivi e metodologie diagnostiche •  A possibili focus, corrispondono altrettanto specifici obiettivi diagnostici –  Sintomi (durata e gravità) e tratti di personalità à diagnosi nosografica (DSM-5) –  Funzioni e capacità mentali di base à diagnosi funzionale (Westen et al., 2014; PDM Task Force, 2006) –  Rappresentazione di sé in funzione dei compiti evolutivi, nel quadro dei ruoli affettivi familiari à valutazione evolutiva (Maggiolini, 2009) •  Metodi e strumenti: colloquio, osservazione, test, interviste •  Qualsiasi sia il focus adottato o la metodologia prescelta, la diagnosi va orientata al trattamento e assuma senso proprio perché finalizzata ad essa: una diagnosi è una “buona” diagnosi se aiuta il clinico ad impostare un progetto trattamentale. –  A seconda dell’obiettivo del trattamento, deriva una ricaduta su quale prospettiva il clinico assume nel corso della valutazione diagnostica.
  • 39. Diagnosi categoriale (DSM) Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5; APA, 2013; tr.it. 2014). –  Disturbi del neurosviluppo –  Disturbi dirompenti, legati al controllo degli impulsi e della condotta –  Disturbi collegati all’uso di sostanze e disturbi da dipendenza •  Frances (2014): La diagnosi in psichiatria. Ripensare il DSM-5 •  Suggerimenti per una diagnosi categoriale ragionata: –  Attenzione all’inflazione diagnostica e alla differenza tra normalità e patologia (Frances, 2014) –  Scarsa omogeneità e specificità, alta comorbidità –  “So what?” –  Il maggior limite del DSM è il fatto che descrizioni della personalità basate sull’osservazione esterna, senza considerazione della intenzionalità soggettiva
  • 40. Diagnosi strutturale e funzionale (PDM) •  Tradizione psicoanalitica e “Formulazione del caso clinico” (Westen et al., 2014) •  Diagnosi funzionale: “costanti funzionali nel modo di percepire la realtà, regolare gli affetti, articolare i pensieri o relazionarsi agli altri” (Lingiardi et al., 2009) •  L’Asse del Funzionamento Mentale (M - Axis) del Manuale Diagnostico Psicodinamico: 1.  Capacità di regolazione, attenzione e apprendimento; 2.  Capacità di relazioni e intimità; 3.  Qualità dell’esperienza interna; 4.  Esperienza, espressione, comunicazione degli affetti; 5.  Pattern e capacità difensive; 6.  Capacità di formare rappresentazioni interne; 7.  Capacità di differenziazione e integrazione; 8.  Capacità di auto-osservazione; 9.  Capacità di costruire o ricorrere a standard morali e ideali interni.
  • 41. La valutazione in una prospettiva evolutiva •  Valutazione in relazione ai compiti di sviluppo. •  La valutazione evolutiva è orientata da “quesiti” diagnostici in parte simili in parte dissimili da quelli di altri approcci. –  Che cosa vuole questo adolescente? Perché per lui è così importante ciò che vuole? –  Qual è il rapporto tra ciò che vuole e quello che ottiene? –  Che rapporto hanno i problemi descritti con la fase del ciclo di vita attraversata? C’è un compito di sviluppo su cui è particolarmente bloccato? A che punto è un adolescente con il processo di autonomia? Come gestisce la propria sessualità? Ha un senso del proprio valore? È inserito socialmente? –  Cosa ci rivela un dato comportamento di quel particolare adolescente? •  Valutazione evolutiva vs rilevazione del Livello di Funzionamento Mentale (PDM, 2006): non identificare deficit di competenze, bensì capire il rapporto tra intenzioni dell’adolescente, i mezzi che ha a disposizione e i risultati che ottiene. •  Individuazione dei circoli viziosi disfunzionali (contextual cyclical psychodynamic; Wachtel, 2011, 2012): il risultato del comportamento è la paradossale conseguenza dello sforzo di evitarlo. •  Imprescindibile la valutazione del contesto
  • 42. Per chiarire… •  Matteo viene trovato a nascondere in camera un quantitativo non indifferente di cannabinoidi •  Profilo del funzionamento mentale di bambini e adolescenti del PDM: “Capacità di attenzione, regolazione e apprendimento”): –  Matteo da un lato è il ragazzo bocciato due volte in prima superiore e una volta in seconda, completamente bloccato sul versante dello studio e ancor di più di fronte al cosiddetto “foglio bianco”; dall’altro è lo stesso ragazzo in grado di gestire la compravendita di cannabinoidi all’interno della sua compagnia di circa 20 persone, di calcolare prezzi, spese e guadagni, il tutto ovviamente senza che nessuno membro della sua famiglia fosse a conoscenza di tali “doti”. –  Chi è quindi Matteo? È il ragazzo che a scuola “solo se è molto interessato, motivato o attratto da qualcosa, può impegnarsi, restare calmo e apprendere per brevi periodi di tempo (30-60 s) e in misura limitata” (PDM, 2008; p. 200) o è il ragazzo che nel gestire il proprio spaccio “è concentrato, organizzato e tendenzialmente capace di apprendere, anche sotto stress” (Ibidem)? •  Capacità, risorse e strumenti di Matteo sono aspetti “contestuali”, costantemente soggette all’influenza della dinamica tra scopi soggettivi, ruoli affettivi messi in campo per raggiungerli, e condizioni ambientali.
  • 43. Una possibile griglia Lo scopo centrale dell’esplorazione di queste aree è di individuare il comportamento problematico e di cercarne il senso a partire da un inquadramento della relazione dell’adolescente con il suo contesto di vita, in primo luogo la rete delle relazioni famigliari. 1.  Esplicitazione delle ragioni del colloquio 2.  Comportamento trasgressivo o delinquenziale. 3.  Reazioni all’intervento degli adulti. 4.  Tratti di personalità. 5.  Rapporti con i genitori. 6.  Percorso scolastico o lavorativo. 7.  Interessi extrascolastici, tempo libero. 8.  Relazioni con i pari. 9.  Relazioni con l’altro sesso. 10.  Rapporto con il corpo. 11.  Comportamenti a rischio. 12.  Uso di sostanze. 13.  Traumi. 14.  Futuro. 15.  Disponibilità al trattamento.
  • 44. Le ragioni dell’uso dei test •  Funzione di “specchio” che con i ragazzi trasgressivi ed antisociali può essere difficile nel colloquio semplice •  Raccolta più rapida di informazioni •  Maggiore confrontabilità •  Test come momento del processo diagnostico •  Necessaria un’alleanza di lavoro •  Verificare la presenza di domande dell’adolescente su di sé •  Esplicitazione degli obiettivi, delle procedure e dell’uso del materiale emerso •  Ragionamento clinico, non lettura automatica dei risultati
  • 45. Gli aspetti relazionali nella situazione psicodiagnostica •  Tentativi più o meno deliberati di manipolazione •  Alternanza ostilità – diffidenza vs curiosità – piacere •  Provocazioni, sfide, tentativi di controllo –  Test Observation Form (TOF): consente di raccogliere in modo oggettivo gli indicatori comportamentali presenti nel corso della somministrazione –  Interpersonal Measure of Psychopathy (IM-P): Interrompe spesso; Non tollera le pause; Ignora i confini professionali e personali; Mette alla prova; Tende ad essere vago; Si innervosisce ed evita alcuni argomenti; Superiorità o grandiosità; Alleanza disfunzionale; Sembra intrattenere il pubblico. –  Therapist Response Questionnaire (TRQ). Il concetto di controtransfert e la sua utilità diagnostica
  • 46. Strumenti di valutazione delle capacità cognitive •  Capacità cognitive, intelligenza, funzioni esecutive, capacità di elaborare le informazioni •  Deficit cognitivi negli early onset (Moffitt. 2003) •  Fattore di rischio vs fattore di protezione •  Le scale Wechsler: profilo cognitivo dell’adolescente antisociale o  QIT ai limiti inferiori del range o  Differenza di 6-9 punti tra QIV e QIP a favore di quest’ultimo o  Maggiore compromissione dei punteggi nei subtest Verbali, che sembra aumentare nel corso degli anni, dall’infanzia all’adolescenza o  Punteggi più bassi nei subtest Vocabolario e Informazioni e più alti nei subtest Completamento di Figure e Ricostruzione di Oggetti. o  Punteggi superiori in ogni subtest di Performance, ad eccezione dell’Associazione Simboli a Numeri, rispetto al migliore tra i subtest Verbali •  Standard Progressive Matrices (Raven)
  • 47. MMPI-A •  Strumento Self Report più utilizzato al mondo •  Scale di validità; •  Scale cliniche di base (10) in particolare le “Excitatory Scales” (Deviazione psicopatica (Pd); Schizofrenia (Sc); Ipomania (Ma)); •  Scale di contenuto (15) ; •  Scale supplementari (6) •  Restructured Clinical Scale •  Limiti: o  Lunghezza o  Interpretazione intuitiva fuorviante o  Validità culturale parziale
  • 48. Shedler Westen Assessment Procedure for Adolescents •  Valutazione della personalità e dei suoi disturbi •  Q-Sort composto da 200 affermazioni •  Empirically Based Prototype Diagnostic System •  Utilizzo con gli adolescenti antisociali: 5 tipologie o  Tratti psicopatici (Psychopaty Like o  Ritirati (Withdrawal – Isolated) o  Impulsivi (Impulsive – Histrionic) o  Disregolati (Emotionally Disregulated) o  Distratti (Attentionally Disregulated)
  • 49. Achenbach System of Empirically Based Assessment •  Nasce con l’intento di favorire la raccolta di informazioni su soggetti in età evolutiva da più punti di vista (confronti cross-informant), mediante forme parallele del medesimo questionario che possono essere somministrate non solo all’adolescente (Youth Self Report; YSR) , ma anche ai suoi genitori (Child Behavior Checklist; CBCL) o a insegnanti, psicologi ed altre figure educative di riferimento (Teacher Form Report; TRF) •  Youth Self Report ü Ansia – Depressione ü Ritiro – Depressione ü Lamentele somatiche ü Problemi sociali ü Problemi di pensiero ü Problemi di attenzione ü Comportamento trasgressivo ü Comportamento aggressivo ü Indicatori riassuntivi (Problematiche: internalizzanti, esternalizzanti, totali) ü Scale DSM – Oriented
  • 50.
  • 51.
  • 52. Dal comportamento alle motivazioni •  Il pregio (ma anche il limite) dell’ASEBA è rappresentato dall’utilizzo di item molto comportamentali •  Può essere affiancato da due strumenti di simile utilizzo che completano l’obiettivo della valutazione evolutiva: raccogliere la rappresentazione di sé in funzione dei propri obiettivi e del contesto di vita. –  Affective Neuroscience Personality Scale (Davies et al., 2003), che valuta i sistemi motivazionali neurobiologici teorizzati da Panksepp (Playfulness, Seeking, Caring, Anger, Fear, Sadness) –  Il Questionario sulle Credenze Patogene (adattato da Lingiardi, Gazzillo, 2007) che valuta le credenze disfunzionali relative a sé stessi e agli altri •  In questo modo si ottiene una descrizione, dal punto di vista soggettivo, dei problemi di comportamento che l’adolescente si attribuisce, delle motivazioni principali sottostanti a tali comportamenti nonché della dinamica centrale su cui appare costruirsi il suo ruolo affettivo adolescenziale.
  • 53. Rorschach Inkblot Method •  Il Rorschach ha una lunga e importante tradizione all’interno della valutazione della personalità antisociale •  È uno dei pochi strumenti che mostra quello che il paziente fa e non quello che dice di essere o fare. •  Il compito proposto nel Rorschach consiste fondamentalmente nel trovare una soluzione a una situazione decisionale. •  Valuta le caratteristiche psicologiche al di fuori della consapevolezza del soggetto, della disponibilità e capacità di riferirle •  L’ipotesi forte su cui si basa il Rorschach Inkblot Method (Weiner, 2003) è la sovrapposizione tra l’atteggiamento che una persona mostra nei confronti delle tavole e quello che presenta nei confronti di qualsiasi altro stimolo
  • 54. L’interpretazione del Rorschach •  Comprehensive System (cs) (Exner, Erdberg, 2005). Dati: 1.  strutturali (i meccanismi psicologici sottostanti alle risposte) •  Lettura dei dati: profili psicopatici, antisociali impulsivi etc •  Banality Profile. 2.  tematici (il contenuto delle risposte) •  Extended Rorschach Aggression Score •  Traumatic Content Index 3.  comportamentali (l’atteggiamento e le azioni con cui si affronta il compito) •  Misto di curiosità e diffidenza •  Frequenti riferimenti all’autore del test o all’esaminatore •  Cruciale il passaggio alla fase di inchiesta •  Modalità di manipolare le tavole (oppositional turning) •  Commenti o sottolineature personali che accompagnano le risposte 4.  dinamici (la sequenza delle risposte). •  Integrando tali fonti di informazioni, lo psicologo è in grado di evidenziare i punti di forza e di debolezza dell’adolescente, tenendo conto del contesto culturale di provenienza.
  • 55. Conclusioni •  Alla ricerca del significato del comportamento –  È importante ricollocare la funzionalità ed il significato di un comportamento nella relazione tra quell’adolescente ed il suo contesto •  Valutazione evolutiva –  Continuità e discontinuità con altri approcci di valutazione psicologica –  Importanza dell’individuazione del modo disfunzionale di rispondere ad un bisogno per formulare un progetto di trattamento •  Obiettivi –  Rappresentazione di sé in funzione dei propri obiettivi (compiti) soggettivi –  Significato (a che bisogno si rivolge) del comportamento trasgressivo e antisociale •  Strumenti –  Non si prevede l’utilizzo di tutti gli strumenti proposti per tutti gli adolescenti –  Una base utile Youth Self Report e Standard Matrices –  Ulteriori strumenti possono essere scelti in base alle caratteristiche specifiche dell’adolescente e/o in base a criteri legati al contesto della valutazione, a chi è rivolta
  • 56. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali Messa alla prova. Forme dell’intervento psicosociale con gli adolescenti sottoposti a procedimenti penali Virginia Suigo
  • 57. •  Inasprimento pene, abbassamento età imputabile, aumento dei giovani giudicati negli US dalla corte per adulti •  Effetto iatrogeno (anche della colpa) -30 -20 -10 0 +10 +20 +30 +40 Lavoro Multimodale Comportamentale Acquisizione abilità Comunità residenziale Rilascio (pr/l.c.) Presa in carico(pr/l.c.) Risarcimento(pr./l.c.) Counseling individuale Counseling di gruppo Counseling familiare Counseling attitudinale Deterrenza (detenzione) Efficacia degli interventi (Mc Guire,1995) Reprimere, controllare, sanzionare
  • 58. I reati sono in aumento? Dal generale… •  Crime trend mondiale: diminuzione generale dei reati violenti e di stampo appropriativo •  Reati di spaccio in aumento, ma principalmente perché in aumento le denunce legate al consumo, non al traffico di droga •  «Where have all the burglars gone?» •  Cybercrime (non denunciato alle autorità nell’80% dei casi) Fonte: International Centre for the Prevention of Crime, 4° Report, 2014
  • 59. … al particolare •  Tassi in diminuzione, particolarmente bassi in Italia rispetto all’Europa. •  Soprattutto delinquenti cronici (3-6%) •  Acme posticipata (lettura evolutiva) •  Cause diverse dalla diffusione dei comportamenti antisociali: es. disponibilità di armi in US
  • 60. Ma funziona? •  Martinson 1974: «nothing works» •  Loesel 2010 •  Effetto contagio, tra pari e con gli adulti (Gatti, Tremblay e Vitaro, 2009) •  Risparmio di circa sette volte tanto per ogni euro investito (Losel, 2010; Koehler, Humphreys, Losel, 2011). •  Le misure alternative conducono ad un tasso di recidiva significativamente più basso di quello riscontrabile a seguito di condanne/pene detentive (20% vs 68%)
  • 61.
  • 62. Superare la logica punitiva •  Il ricorso al carcere è residuale •  Orientamenti diversi (giustizia riparativa, de- giurisdizionalizzazione) •  Attenzione: è innanzitutto una mentalità (il caso di Paolo)
  • 63. Un secondo livello: si cambia quello che non va •  Individuazione dei fattori di rischio (personali, familiari, contestuali) e degli stili di funzionamento. –  Stile di vita disimpegnato –  Uso sostanze –  Gruppi antisociali –  Impulsività –  Deficit di coping –  Scarsa empatia –  No capacità previsionali
  • 64. Un secondo livello: si cambia quello che non va •  E gestione / apprendimento –  Stile di vita disimpegnato strutturato –  Uso sostanze programma di astensione –  Gruppi antisociali nuove socializzazioni –  Impulsività training di gestione della rabbia –  Deficit di coping capacità di adattamento –  Scarsa empatia riattivazione di capacità empatiche –  No capacità previsionali valutare le conseguenze
  • 65. Ma l’alleanza? •  Modello del Risk-Need-Response: a lungo il gold standard del trattamento (Andrews, Bonta, Hoge, 1990) •  La Terapia Multi-Sistemica (MST) •  Ma l’alleanza?
  • 66. Un terzo livello: responsabilità, padronanza •  Good Lives Model of Forensic Mental Health (Ward e Waruna, 2007) ; Tidal Model (Barker, 2000): punti di forza, benessere psicologico, tentativo di ridefinire i criminogenic needs •  Orientamento evolutivo: reato come spinta a crescere messa in atto in modo disfunzionale •  Motivazioni soggettive, analisi delle intenzioni (vignetta clinica di Igor) •  Interpretazione del sistema motivazionale della competizione, che regola le relazioni di dominanza/sottomissione e di gerarchia (Liotti, Farina, 2011): esasperazione del ruolo maschile nella dominanza ostile: bisogno di farsi valere, di non dipendere, di essere sopra e non sotto, di non avere pietà •  Dimensione narcisistica: bisogno di riconoscimento intersoggettivo (rispetto).
  • 67. Un terzo livello: responsabilità, padronanza •  Logica trasformativa, e non gestionale •  Chiave di lettura che orienta un progetto terapeutico integrato •  I bisogni sono legittimi •  Antonio
  • 68. La messa alla prova come terapia della responsabilità •  Lo Stato rinuncia ad esprimere un giudizio, l’adolescente si assume la responsabilità di un impegno con il Tribunale •  Obiettivi –  Riorientare la propria crescita •  Non commettere altri reati •  Accettare l’impegno in ambiti formativi / lavorativi •  Disponibilità ad impegnarsi in attività –  Aprirsi ad una dimensione di solidarietà sociale con funzione riparativa –  Accettare come interlocutore un’autorità extra-familiare •  Padronanza, riconoscimento sociale, capacità di decidere tra diverse alternative. Non fermare, intimorire o controllare, ma aiutare a prendere decisioni in modo responsabile.
  • 69. La messa alla prova come terapia della responsabilità •  Efficace: l’81.9% esito positivo (Mordeglia, Piras, 2011), dato stabile, con un lieve aumento nella tendenza storica delle pronunce favorevoli (+1.2%; Bartolini, 2011) •  Studio longitudinale sulla recidiva post MAP, uffici giudiziari minorili di Bari (Colamussi, Mestiz, 2012). Il gruppo MAP con minori tassi di recidiva nell’età adulta, rispetto sia al gruppo trattato con misure detentive, sia al gruppo che ha ricevuto un perdono.: 85% dei ragazzi post MAP non mostra una recidiva a distanza di 7 anni, indipendentemente dalla gravità del reato. •  MAP per giovani adulti?
  • 70. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali Ascolto psicoanalitico e ascolto giuridico. Potenzialità trasformative dell’intervento penale Cristina Saottini
  • 71. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali Elaborare le proiezioni. Il lavoro integrato con i genitori Cristina Colli
  • 72. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali Trasgressione come sintomo di speranza Eliana De Ferrari
  • 73. Problemi di comportamento •  Cosa accade prima dell’Adolescenza? •  Infanzia e Preadolescenza: fasi critiche
  • 74. Nell’infanzia… •  I problemi della condotta sono la ragione più comune di invio dei bambini ai servizi di salute mentale, rappresentando in Inghilterra il 30% delle richieste di consultazione. (Fonagy)
  • 75.
  • 76. …in preadolescenza •  Caratteristiche fase specifiche come fattori di rischio: – Sviluppo puberale – Sviluppo cerebrale – Pensiero concreto – Insoddisfazione verso le regole – Bisogno di separazione
  • 77. DSM-5 •  Disturbi del neurosviluppo –  Il disturbo da disattenzione e iperattività (ADHD), caratterizzato da difficoltà di concentrazione e impulsività a livelli che interferiscono in particolare con il funzionamento scolastico; •  Disturbi dirompenti, legati al controllo degli impulsi e della condotta –  Il disturbo oppositivo – provocatorio (ODD), caratterizzato da un comportamento negativistico, ostile, vendicativo, spesso associato a un persistente umore irritabile e anche a scoppi di rabbia; –  Il disturbo della condotta (CD), caratterizzato da comportamenti spesso aggressivi, che violano in modo stabile le principali norme o regole appropriate per l’età, nel profondo disinteresse per i diritti fondamentali degli altri.
  • 78. Fattori di rischio e di protezione •  Multifattorialità Fattori di rischio – Fattori protettivi Individuo Ambiente Relazione individuo /ambiente
  • 79. Interazione geni - ambiente Propensione genetica e temperamentale Ambiente non sufficientemente buono Qualità della relazione
  • 80. Nell’infanzia… Responsività materna: •  Tronick, dalla capacità di sintonizzazione materna dipende la possibilità di riparare stati di non coordinazione; •  Fonagy, l’adeguato rispecchiamento materno favorisce la capacità di mentalizzazione del bambino
  • 81. …in preadolescenza •  Importanza della qualità delle relazioni familiari attuali •  Dinamica disfunzionale
  • 82. Dario •  10 anni. « non ci parliamo, ci mordiamo» « cosa diventerà in adolescenza?» …disturbo di costruzione del legame
  • 83. Winnicott « i comportamenti delinquenziali non sono necessariamente sintomo di una psicopatologia ma possono rappresentare una sorta di sos lanciato per ricercare persone forti e rassicuranti » …delinquenza come sintomo di speranza
  • 84. Oltre a Winnicott L’atto antisociale collegato ad una deprivazione infantile; esprimerebbe la speranza di poter ripristinare quello stato di benessere perduto. Secondo la nostra prospettiva il senso dei comportamenti trasgressivi e antisociali ha a che fare con intenzioni inconsce attuali collegate a bisogni del presente.
  • 85. Winnicott Aggressività « L’aggressione sarebbe sempre collegata al tentativo di stabilire una chiara distinzione tra sé e non sé. »
  • 86. Benedetta •  12 anni “bugiarda, oppositiva, incattivita”. L’aggressione verso la madre è in realtà un’aggressione ad un legame percepito come troppo soffocante e non rispettoso dei confini.
  • 87. Trattamento Dati Centro di Consultazione e Psicoterapia della Fondazione Minotauro (anno 2014): •  Età 0 - 13 – 22 casi su 99 (22%), – 17 maschi (77%) – 5 femmine (22%) – 17 scuola media (77%), 3 elementari (13%), 2 scuola dell’infanzia (9%).
  • 88. Intervento •  presa in carico integrata: genitori – figlio •  potenzialità trasformative di comportamenti distruttivi. •  unico strumento a disposizione per cambiare una situazione di malessere e sofferenza.
  • 89. Speranza «Alcuni episodi delinquenziali nella vita del vostro soggetto – ed escludo con questa affermazione solo i casi gravissimi – sono benedizioni. Senza di essi come fareste a sapere che la formula ha bisogno di essere cambiata? Perciò ricordate: la scoperta che qualcosa sta andando male – per quanto al momento sia sconvolgente – probabilmente è la cosa più fortunata che vi possa capitare» (Redl, 1966, p.41)
  • 90. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali Valere, prevalere. Identità maschile e agire deviante Elisabetta Colombo
  • 91. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali Questioni di genere. Trasgressività e violenza femminile Micol Trezzi
  • 92. Ragazze più trasgressive o leggi più severe? •  Messaggi mediatici allarmanti rispetto all’aumento della trasgressività femminile •  Cambiamento nei comportamenti o nelle scelte legislative? –  Tra il 1980 e il 2005 i reati violenti a carico delle ragazze sono aumentati del 87%, le rapine aggravate del 143% e le rapine del 375% –  Bahavior Change Hypothesis: maggiore indipendente dalle ragazze, più opportunità e motivazioni per esprimere violenza –  Policy Change Hypothesis: maggiore severità che rende più evidenti alcuni comportamenti dirompenti •  Raccolta di dati tra le vittime e gli autori di reati –  Gap stabile tra mschi e femmine –  Cambiamento più nelle norme che nei comportamenti •  Tendenza a perseguire forme di illecito meno gravi + maggiore richiesta di intervento da parte del contesto adulto
  • 93. I dati del Centro di Prima Accoglienza (IPM Beccaria) •  2013: 299 ingressi, di questi il 17.3% ragazze. •  2014: 207 ingressi, 14.9% ragazze. 0%   10%   20%   30%   40%   50%   60%   70%   80%   90%   100%   2013   2014   Altro   Art.  73   Contro  la  persona   Contro  il  patrimonio   Reati commessi 0%   10%   20%   30%   40%   50%   60%   70%   80%   90%   100%   2013   2014   Prescrizioni   Permanenza  a  casa   Comunità   Custodia  Cautelare   DML   Esito del GIP
  • 94. Ragazze trasgressive •  Gruppo eterogeneo •  Da violenza conflittualità familiare (in particolare con le madri) a non rispetto delle regole scolastiche, a gesti che esitano in procedimenti penali •  Senso del comportamento trasgressivo nella trama di relazioni tra ragazze e contesto –  L’equivalenza “Mad – Sad – Bad” va contestualizzata o rischia di divenire una rappresentazione stereotipata (Miller et al., 2011)
  • 95. Fattori di Rischio 4 aree di particolare sensibilità (Miller et al., 2011) 1.  Famiglia 2.  Trauma 3.  Psicopatologia 4.  Scuola
  • 96. L’importanza delle relazioni •  La psicopatologia evolutiva sottolinea le differenze di genere nel processo di socializzazione •  Le femmine crescono più sensibili e consapevoli dal punto di vista relazionale –  I genitori hanno aspettative più elevate rispetto alle competenze relazionali •  Impatto sul comportamento tra pari, nei compiti socio-cognitivi e nelle capacità di gestire gli stress •  Definizione dell’identità nei termini dei loro legami più profondi •  La devianza femminile viene associata a rotture nelle relazioni interpersonali –  Amicizie maschili –  L’amica del cuore –  Le altre ragazze –  la rivalità •  Fattori di rischio importanti: Maltrattamenti infantili e ripetuti collocamenti esterni alla famiglia
  • 97. Lo sviluppo corporeo •  Gee et al. (2009) •  Puberty – Initiated Mediaton Hypothesis – Brooks-Gunn (1991) – Stattin e Magnusson (1990) •  Contextual Amplification Hypothesis
  • 98. La rappresentazione del concetto di maturità •  Fantasia di recupero maturativo •  Il concetto di “Maturity Gap” di Moffitt (1993) –  Ragazzi pseudo-maturi: ritengono di acquisre una maggiore maturità attraverso comportamenti accettati e desiderati dal mondo adulti •  Privilegi dell’adultità senza assumersi i corrispettivi di responsabilità –  Adolescenti con differenti rappresentazioni di maturità: •  Si sentono più grandi di quanto desiderino e vengono trattati più da grandi di quanto si sentano. •  Discrepanza tra maturità percepita e sperimentata derivante dall’aver vissuto esperienze per le quali non ci si sentiva davvero pronti.
  • 99. Il lavoro terapeutico •  Definizione e la ricerca del senso degli agiti •  Alleanza di lavoro •  Dimensione dello sguardo •  Dimensione del corpo
  • 100. ! Valutazione e trattamento degli adolescenti antisociali 24 Gennaio 2015